Gruppo di Azione Locale della SILA LUNGO LE SPONDE DEI LAGHI SILANI



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PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 ASSE IV MISURA 421 Gruppo di Azione Locale della SILA Scheda progetto LUNGO LE SPONDE DEI LAGHI SILANI Cooperazione infraregionale Referente GAL per il Progetto infraregionale Contatti AVV. FRANCESCO DE VUONO 3396288550, devuonofrancesco@alice.it

1. TITOLO DELL ITINERARIO LOCALE LUNGO LE SPONDE DEL LAGHI SILANI 2. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA LOCALI E LORO SINERGIA CON L IDEA COMUNE PRODOTTO TIPICO DI PUNTA La Patata Silana IGP Punto di forza dell economia Silana è il settore agro-silvo-pastorale. Questo è riconducibile a tre filiere produttive, Filiera della patata, Filiera Zootecnica, Filiera del legno. Sull altopiano silano emerge in primo luogo la coltivazione della patata, la quale alimenta la sua filiera produttiva che ha conosciuto nel corso degli anni una graduale evoluzione sia in termini quantitativi che qualitativi, mantenendo nel contempo tradizioni culturali decennali. Un insieme di elementi favorevoli di natura pedo-climatica ed orografica rende l ambiente silano naturalmente predisposto e vocato alla pataticoltura in generale e da seme in particolare. La coltivazione della patata si è confermata come elemento rilevante del comparto agricolo silano subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, contribuendo alla promozione ed al benessere delle popolazioni contadine.

Nel corso degli anni la filiera si è evoluta sia dal punto di vista tecnico i primi tentativi di meccanizzazione di sono avviasti in Sila sia per quanto riguarda l assetto strutturale, con le prima forme di aggregazione di produttori in cooperative a partire dagli anni 70 del secolo scorso. Oggi la pataticoltura rappresenta una fondamentale risorsa economica e culturale per l agricoltura silana, soprattutto per le produzioni da seme, ove il prodotto silano rappresenta uno dei pochi antagonisti nazionali dei produttori nord-europei, olandesi in primo luogo. Questa condizione, caratterizzata da peculiari assetti agronomici e socio-culturali, ha consentito il raggiungimento della protezione nazionale alla Indicazione Geografica Protetta (IGP) Patata della Sila, iscritta in via definitiva nel registro europeo delle denominazioni e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) con Regolamento (UE) N. 898/2010 della Commissione dell'8 ottobre 2010. La zona di produzione comprende il territorio dei seguenti comuni: ricadenti nell area del Gal e del Parco Nazionale della Sila: Acri, Celico, Pedace, San Giovanni in Fiore, Serra Pedace, Spezzano della Sila, Spezzano Piccolo. Ciò rende ancora più forte il legame tra il territorio ed il prodotto patata, fornendo un potenziale contributo determinate alla valorizzazione del territorio e delle produzioni, promuovendo il binomio produzioni tipiche/area protetta. Particolarità che caratterizza la zona di coltivazione è il fatto chi ci si trova in un altopiano cinto tutt'intorno da una catena montuosa completamente rimboschita, quasi a volerlo coronare e difendere dagli agenti esterni. Il territorio presenta aspetti paesaggistici unici ed invidiabili, tutti elementi che, ognuno per propria competenza, contribuiscono fattivamente alla qualità di questo prodotto agricolo, visto che possiede una percentuale di amido superiore alla media, rendendola più saporita e nutriente. La semina delle patate avviene da Maggio ad Giugno in buche profonde circa 10 cm ad intervalli di 40 cm. La raccolta si effettua da Settembre a Ottobre. E una patata di alta qualità con forti connotazioni organolettiche, caratteristiche date dall'essere l'unico prodotto di alta montagna coltivato nel centro del Mediterraneo. La denominazione Patata della Sila designa il tubero della specie Solanum tuberosum, della famiglia delle Solanacee ottenuto dalle varietà Agria, Desirèe, Ditta, Majestic, Marabel, Nicola, e che deve presentare al consumo le seguenti caratteristiche: Forma: Tonda Tonda/ovale Lunga/ovale Calibro: compreso tra - 28 mm. e 42 mm. (mezzanella o tondello) - tra 43 mm. e 75 mm. (prima) - oltre 76 mm. (fiorone); Buccia: consistente dopo sfregamento. Polpa: consistente, senza cedimenti alla pressione. Sostanza secca Contenuto minimo: 9% (%): All atto dell immissione al consumo i tuberi devono essere sani, non germogliati, interi, puliti, esenti da macchie aventi una profondità superiore a 3 mm e/o danni provocati da attacchi parassitari.

Il Consorzio Produttori Patate dell Altopiano Silano rappresenta una delle più importanti realtà associative Nell ambito del comparto pataticolo nazionale,70 produttori associati su una superfice di 700 ettari, lavorano circa 250.000 quintali di patate all anno e costituiscono la forza del consorzio. Il consorzio PPAS promuove la produzione integrata, dispone di un sistema di tracciabilità del prodotto, certificato dal consorzio per il controllo dei prodotti biologici di Bologna, ed aderisce al sistema di qualità UNAPA. Il Consorzio è soggetto promotore della richiesta di riconoscimento dell'igp "Patata della Sila" e dell'inserimento della Patata della Sila nell'albo dei Prodotti di Montagna promosso dal MIPAF. Nell ambito del PSR Calabria 2000/2006 e 2007/3013 sono stati presentati ed approvati dei Piani Integrati nella filiera della patata. Nell aprile 2011 si è costituito il Consorzio di Tutela della patata silana IGP. Il Consorzio non persegue fini di lucro, ha, fra gli altri, i seguenti scopi che svolge a favore di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo della Patata della Sila IGP: 1) promuovere l applicazione del disciplinare e proporre di esso eventuali modifiche od implementazioni, nonché promuovere il miglioramento delle caratteristiche qualitative della Patata della Sila IGP; 2) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate al miglioramento qualitativo della produzione in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto commercializzato; 3) tutelare, promuovere, valorizzare e curare gli interessi generali della Patata della Sila IGP, anche attraverso l informazione al consumatore; 4) avanzare proposte di disciplina regolamentare, anche in attuazione del Disciplinare registrato, e svolgere compiti consuntivi relativi alla Patata della Sila IGP; ALTRI PRODOTTI TIPICI DELL AREA La filiera zootecnica La zootecnia ha da sempre rappresentato una risorsa per le popolazioni silane. Gli allevamenti sono presenti su tutto il territorio, sia in forma stanziale che stagionale. Quest ultima rappresenta la forma di conduzione prevalente, soprattutto per il comparto bovino, dove la transumanza primaverile-autunnale rappresenta un aspetto tipico del paesaggio. L incidenza delle aziende zootecniche sull intero comparto agricolo silano è superiore di 14 punti alla media regionale ed è in crescita nelle ultime rilevazioni intercensuarie. In questo contesto, mandrie di una certa consistenza di razza Podalica e Bruno Alpina provenienti in massima parte dal versante crotonese utilizzano il periodo invernale i pascoli marini, per poi migrare nel sui pascoli silani. Rustica e resistente, la razza bovina podolica è la migliore per sopravvivere e produrre tra i boschi e i magri pascoli di queste montagne.

La filiera zootecnica alimenta sia il settore lattiero-caseario, caratterizzato da una forte ed antica tradizione nella trasformazione del latte proveniente da allevamenti bovini ed ovini-caprini. Il paniere delle produzioni è abbastanza ricco e variegato: si passa dalle paste filate ai formaggi stagionati (Caciocavallo Silano, mozzarella, butirro, giuncata, il formaggio ovi-caprino, la ricotta). In tale contesto, l aspetto più caratteristico è rappresentato dal fatto che almeno il 50% delle aziende zootecniche è munito di un proprio caseificio dove viene trasformato il latte prodotto. Il Caciocavallo Silano DOP è, senza alcun dubbio, fra i più antichi e caratteristici formaggi a pasta filata del Mezzogiorno d Italia ma tipico dell area silano-calabrese La tesi più accreditata sull origine della denominazione caciocavallo la fa derivare dalla consuetudine di appendere le forme di formaggio, in coppie, a cavallo di pertiche di legno, disposte in prossimità di focolari. Il primo autore che descrive la tecnica usata dai greci nella preparazione del cacio è Ippocrate nel 500 a.c. In seguito diversi autori latini, fra cui Columella e Plinio, hanno trattato dei formaggi nelle proprie opere. In particolare, Plinio esalta le qualità del butirro, antenato del nostro caciocavallo, definito cibo delicatissimo. La denominazione silano, invece, deriva dalle origini antiche del prodotto, legate all altopiano della Sila. La Denominazione di Origine Protetta è stata riconosciuta il 1 luglio 1996. In base al disciplinare di produzione la zona di provenienza del latte di trasformazione e di elaborazione del formaggio "Caciocavallo silano" comprende territori delle regioni Calabria, Campania, Molise, Puglia e Basilicata, Riguardo alla zona Silana rientrano i seguenti comuni ricadenti nell area del Gal: San Giovanni in Fiore, Celico, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo, Spezzano della Sila, San Pietro in Guarano, Rovito, Lappano, Pietrafitta. Il Caciocavallo Silano DOP è un formaggio ottenuto con latte vaccino scaldato a una temperatura di 36-38 C e addizionato di caglio di vitello o di capretto per farlo coagulare. Dopo la rottura della cagliata, la massa casearia viene prima fatta spurgare, poi è lasciata maturare per tre o quattro giorni e infine viene immersa per alcune ore in acqua calda per la filatura. Seguono la formatura, la salatura in salamoia e la stagionatura, che si protrae per un periodo compreso tra quindici giorni e diversi mesi. E dal gusto inconfondibile appena acquisiti i caratteri ottimali della stagionatura, grazie al particolare clima della Sila. Consumato fresco o stagionato, grattugiato o fuso, è diventato nel tempo protagonista della dieta mediterranea. Le mucche dalle quali si ricava il latte per la sua produzione vivono allo stato brado sull altopiano silano e compiono ancora oggi la transumanza, trasferendosi durante la stagione invernale nelle zone più calde, a ridosso del mare

Il Consorzio di Tutela Formaggio Caciocavallo Silano DOP è stato costituito nel 993 in Calabria ed è stato riconosciuto dal MIPAAF con DM 8 agosto 006 (pubblicato sulla G.U. n. 00 del 9.08.006) in base all art. 4 della legge 56/99 per la tutela, vigilanza e valorizzazione del prodotto. La sede principale è a Cosenza, in via degli Stadi, n 90. Altri prodotti legati alla tradizione zootecnica locale sono i salumi di montagna. Di questi ben quattro hanno ottenuto la Denominazione di Origine Protetta: un vero record, almeno tra le regioni del centro-sud Italia. Tra questi il più noto è forse la Soppressata di Calabria DOP, un salume di particolare pregio ottenuto utilizzando i tagli migliori (spalla e prosciutto) del suino.risalgono alla Magna Grecia le carni suine lavorate in questa parte di terra di Calabria ricca di gusti e sapori tradizionalmente tramandati nei millenni. I salumi in questione sono preparati con animali indigeni, a cui i produttori aggiungono aromi naturali (dal peperoncino, al pepe nero e rosso), e seguono una stagionatura variabile a seconda del prodotto da 30 a 100 giorni. Nella zona insistono due importanti realtà produttive di trasformazione della carne suina che aderiscono al Consorzio di Tutela dei Salumi di Calabria a DOP: il Centro Carni Sila dei F.lli Falcone a Camigliatello Silano ed il Salumificio San Vincenzo di Fernando Rota srl. A Spezzano Piccolo. ll Consorzio, costituito in data 8 gennaio del 2007, ha sede legale in Cosenza, capoluogo di provincia calabrese di più antica tradizione nella produzione dei salumi. Il Consorzio rappresenta attualmente oltre il 90% del prodotto certificato a DOP ed è, in quanto organismo riconosciuto dal MIPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), unico detentore delle denominazioni registrate. Da menzionare anche la produzione biologica della pregiata carne del Suino nero di Calabria presente sia sull altopiano che nella zona di Acri.

L allevamento zootecnico è ben integrato con l agricoltura silana. Infatti, negli avvicendamenti colturali della patata rientrano, oltre al frumento, i prati polititi annuali, fondamentali per la produzione di foraggio da utilizzare nell alimentazione invernale degli allevamenti stanziali. I prati naturali della sila rivestono un ruolo primario per la zootecnia, poiché rappresentano la principale fonte di alimentazione per gli allevamenti quelli stagionali in primo luogo. I Funghi L'altopiano silano è un vero paradiso micologico. Il clima temperato, la presenza dei laghi che creano la giusta umidità e gli immensi boschi di Pino Laricio, oltre alle bellissime faggete nonché di querceti e castagneti nella fascia pedemontana, favoriscono la crescita di innumerevoli funghi. Si stima che sull'altopiano silano siano presenti più di 3.000 specie di funghi senza tenere conto di quelle microscopiche. Ultimamente sono nate molte aziende di trasformazione, in genere a conduzione familiare, che commercializzano i porcini secchi e sott'olio e altre specie fungine come i rositi (Lactarius deliziosus). La domanda di funghi silani è, comunque, così alta che alcune aziende sono costrette ad importare funghi porcini da altri paesi del mondo come Sud Africa, Tunisia e Slovenia. Il porcino è il fungo più ricercato in Sila. Viene consumato essiccato o sott'olio. E' presente sull' Altopiano nelle sue tre specie: Boletus edulis, Boletus aereus e Boletus pinophilus. Il Boletus aereus si trova principalmente nei boschi di castagno e di quercia e si presenta con un cappello di colore marrone ed una polpa profumata di colore bianco. Il Boletus pinophilus differisce dal precedente per il colore rosso granata del suo cappello. E' sicuramente il migliore delle tre specie di porcino e cresce nelle pinete e nelle faggete. Il Lactarius deliciosus, detto volgarmente "rosito" per il suo colore rosa-arancione, è uno dei funghi più noti e ricercati in Sila. Diffusissimo, cresce esclusivamente nei boschi di conifere. Classificato "buon commestibile" si può consumare fresco o conservato sott'olio.

Il Suillus luteus chiamato "vavuso" per la "bava" viscida che ricopre la cuticola del suo cappello è della famiglia dei porcini anche se non raggiunge il livello qualitativo delle tre specie di Boletus già viste. Diffusissimo in Sila, si trova ovunque dopo le piogge autunnali. E' classificato "buon commestibile" anche se spesso non viene raccolto da chi cerca le specie più prelibate. Si consuma fresco o sott'olio dopo aver tolto la cuticola che dà il colore marrone scuro al cappello e la parte spugnosa sottostante. Il fungo Macrolepiota procera è detto "mazza di tamburo" o "coppulino" per la sua forma inizialmente ovoidale e poi cupoidale tanto da ricordare il copricapo di un prelato. E' ricercatissimo per il suo buon sapore specie se cotto alla griglia. Si trova nei prati silani dopo le prime abbondanti piogge autunnali., invece, malgrado sia classificato "commestibile con cautela" è molto ricercato in Sila. Viene chiamato in dialetto "civita" o "cierru e' gallu" per la sua forma che ricorda la cresta di un gallo. Cresce nelle faggete in ottobre e in novembre. I fughi arricchiscono la rinomata gastronomia locale in numerose preparazioni culinarie, abbinati con la patate, vere attrattive per gli agriturismi e ristoranti sparsi nel territorio. La Sagra del fungo che si tiene nel mese di ottobre a Camigliatello Silan, giunta alla sua 42 edizione, richiama nella rinomata località turistica un pubblico sempre più attento alle tradizioni, alla tipicità ed alla riscoperta dei sapori. Le patate, le carni suine, bovine, caprine, i fomaggi ed i funghi sono gli alimenti principali della cucina tradizionale silana e si integrano mirabilmente in prelibati piatti vere attrazioni per i turisti. Complementarietà e/o integrazione dei prodotti e del progetto con il PSL o altri progetti di cooperazione o altri Programmi (POR, Piani locali, ecc.) Il progetto Lungo le sponde dei Laghi Silani è sicuramente trasversale e collegato alle Misure del PSL del Gal della Sila, e quindi all Asse III come di seguito illustrato. Il Progetto abbraccia la Multifunzionalità dell impresa agricola, con la Misura 311 in tema di vendita diretta e degustazione dei prodotti agroalimentari, fattoria didattica e educazione alimentare, nonché con la Misura 313 in tema di creazione di itinerari turistici e strade tematiche e sviluppo delle attività degli intermediari del turismo ai fini dello sviluppo delle presenze e dei territori rurali. Sicuramente prevede complementarietà con la politica a livello regionale di promozione e valorizzazione dei prodotti tipici locali nonché con il realizzando progetto di cooperazione interregionale Corto Circuito dei Contadini, Quindi risulta pacifico che il progetto Lungo le sponde dei Laghi Silani è complementare : a) al principio generale della multifunzionalità dell impresa agricola - Mis. 311 b) alla politica di vendita diretta e di spaccio aziendale presso l azienda - Mis. 311 Az. 1 c) alla valorizzazione e promozione dell attività agricola ed agrituristica - Mis. 313 d) alla creazione di itinerari enogastronomici - Mis. 313 e) ai percorsi di educazione alimentare, di riscoperta dei valori del territorio - Mis. 311 Az. 2 f) ai progetti di fattoria didattica - Mis. 311 Az. 2 g) alla commercializzazione e promozione dell offerta di turismo rurale, valorizzando l aspetto culturale e tradizionale Mis. 313 Az. 2. Indicare le ulteriori risorse (umane, ambientali, culturali, ecc) che si intendono promuovere ed il percorso che si intende mettere in campo a livello locale - per creare sinergie fra il prodotto di punta e le eccellenze locali (cultuali, ambientali e sociali) Il progetto mira a valorizzare il territorio rurale della Sila Grande attraverso un approccio strategico integrato ed innovativo: da una promozione verticale del prodotto a marchio, ad una promozione "orizzontale" insieme ad un paniere di altri prodotti di assoluta qualità che coinvolge diverse categorie

imprenditoriali ed istituzioni locali. Il progetto interessa le aree della Sila Grande più vocate alla produzione della patata ed in primis intende esaltare il ruolo multifunzionale dell agricoltura, attraverso la valorizzazione di quelle aziende agricole che hanno saputo diversificare la loro attività, consolidando nel tempo i valori dell accoglienza e della produzione di qualità. Inoltre si vuole mettere in relazione il potenziale visitatore con gli splendidi e suggestivi scenari del Parco Nazionale della Sila, individuando un percorso che ruota intorno alle sponde del Laghi Cecita, Arimacina e Arvo. L area interessata al progetto ricade nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) "Sila Grande"e si trova in gran parte entro i confini del Parco Nazionale della Sila e include quattro riserve Naturali Statali: - Riserva Biogenetica Iona Selva della Guardia - Riserva Biogenetica I Giganti della Sila ; - Riserva Biogenetica Tasso Camigliatello ; - Riserva Biogenetica Golia Corvo - Cupone Presenta inoltre diversi rapporti di sovrapposizione con 15 altri siti Natura 2000. Il territorio silano in oggetto, oltre ad essere caratterizzato per la presenza di luoghi di interesse ambientale protetti, è altresì ricco di risorse ambientali e paesaggistiche che scaturiscono dalla forte differenziazione orografica dello stesso territorio. Per cui nell ambito dello stesso si trovano catene montuose, aree collinari, laghi e fiumi. Il massiccio della Sila è attraversato da una ricca rete di corsi d acqua la cui abbondanza è legata alle caratteristiche geomorfologiche e climatiche dell area. Infatti il substrato prevalentemente metamorfico e granitico, ha una scarsa permeabilità e favorisce lo scorrimento superficiale delle acque meteoriche, che, nella fascia montana e submontana, risultano particolarmente abbondanti. I corsi d acqua, tuttavia, pur mantenendo il loro importantissimo significato ambientale ed economico, sono di limitate dimensioni, i soli che si elevano a rango di fiume sono il Neto ed il Crati. Il Neto è il principale e nasce dalle viscere di Monte Corbello e Monte Donato, percorre la valle del Fallistro e attraverso Croce Magara, raggiunge il Lago di Ariamacina, quindi attraversa tutta l alta valle fino ad arrivare al centro di San Giovanni in Fiore.

Raccoglie nel suo alveo i propri affluenti: il Garga, il Ringhio, l Arvo, L Ampollino, il Lese, il Vitravo, per sfociare a 15 Km circa a nord della cittadina di Crotone, nel Mar Jonio. Il Crati ha origine da Timpone Bruno e da Monte Cristo, percorre le valli del comprensorio presilano, attraversa la città di Cosenza, dove confluisce con il Busento e scende a Valle percorrendo la pianura di Sibari, per sfociare in mare. Per quanto riguarda la presenza di laghi, si rileva come, a partire dal 1920, l altopiano della Sila, proprio per la sua grande abbondanza e disponibilità di acqua, siano stati creati dei laghi artificiali che si sono perfettamente integrati nel contesto ambientale. Per lo sfruttamento idroelettrico dei corsi d acqua, questi invasi hanno finito per acquisire una notevole valenza turistica. I laghi artificiali più importanti della Sila Grande sono l Arvo ed il Cecita. Nati Il Lago Arvo, è alimentato anch esso dalle acque del fiume omonimo, si trova in mezzo alle due più alte montagne dell altopiano Silano, quali Monte Botte Donato e Monte Nero. Anche per questo lago si è assistito ad una importante valorizzazione turistica, che ha significato nascita di insediamenti turistici, prima fra tutte la località di Lorica. Il lago Cecita creato nel 1951 con una diga alta m 55 e ad una quota di m 1.143 s.l.m. Grande specchio d acqua della Sila viene utilizzato per la produzione di energia elettrica e per agevolare l irrigazione dei campi adibiti alla coltivazione della patata. E un invaso da 108 milioni circa di metri cubi d acqua in quanto vi confluiscono i fiumi di Mucone, Vaccarizzi, Cecita che mediante condotti e gallerie vanno ad alimentare le centrali elettriche di Acri e Bisignano. Il lago Cecita risulta essere anche un sito di interesse archeologico sul quale si effettuano dalla Soprintendenza di riferimento importanti scavi archeologici. In attesa di un pubblicazione sull archeologia Silana sono già note le notizie di un notevole insediamento preistorico e protostorico in quest area con ritrovamenti di selce, ossidiana e buche di palo, ed una successiva fase di epoca greca con tracce di un Santuario e abitazioni di epoca romane. In località Ariamacina è presente il lago omonimo, anche esso lago artificiale, che viene usato quale sussidiario del Lago Cecita al quale è collegato da un condotto/galleria. Il Percorso Il percorso congiunge le principali località turistiche della Sila Grande: Camigliatello Silano e Lorica,, ed interessa il territorio dei comuni di Spezzano della Sila, Celico, Acri, Longobucco, Spezzano Piccolo, Serra Pedace, Pedace e San Giovanni in Fiore.

Parte quindi da Camigliatello ed attraversa l i villaggi rurali di Moccone, Salerni, Lagarò, Cava di Melis, Cupone, Zagaria, Vaccarizzi, Campo San Lorenzo, Molarotta, Colle Lungo, Croce di Magara, Sculca, Torre Righio, Silvana Mansio, Garga, Rovale, Pino Collito sino ad arrivare alla località turistica di Lorica sul Lago Arvo. Un ricco patrimonio di strutture rurali raccontano e testimoniano l insediamento delle culture contadine di cui è disseminato sul territorio ed in particolari nei villaggi rurali dell ex OVS (Opera Valorizzazione della Sila). Tangibili testimonianze delle dinastie aristocratiche di un tempo passato sono le residenze nobiliari estive delle potenti e nobili famiglie calabresi del Regno di Napoli. Immerse in un contesto paesaggistico di incomparabile bellezza, rappresentano la memoria storica di un epoca passata: dimore di Re, principi e soldati, scenario di battaglie e di aspre contese, per la conquista delle terre e la difesa del territorio. I muri, le stanze, i locali di queste vecchie ma ancora intatte abitazioni, costituiscono un occasione importante per percorrere un itinerario turistico di grande interesse, ancora per molti sconosciuto, ma di grande interesse evocativo.

Rinomata località turistica della Sila Grande, Camigliatello Silano è situato a pochi chilometri dal lago Cecita. A 1 km dal centro del paese, in località Tasso è ubicata la stazione di partenza di una moderna cabinovia a otto posti che da 1368 m porta a 1765 m, sul Monte Curcio. Dal Monte Curcio parte la pista di fondo che segue il tracciato della panoramica Strada delle Vette che collega le più alte cime della Sila: il Monte Scuro (1630 m), il Monte Curcio (1768 m) e il Monte Botte Donato (1928 m). Nel centro abitato, dotato di diverse strutture ricettive, è possibile fare visita alle numerose botteghe di artigianato e di prodotti tipici dell agroalimentare silano (formaggi, funghi, salumi). Nelle vicinanze è possibile visitare la riserva biogenetica del Tasso, la vegetazione è formata da boschi misti di faggio e pino laricio. Buona la presenza faunistica, sia di mammiferi che di uccelli. Ad un Km da Camigliatello si raggiunge il villaggio di Moccone e da qui si imbocca la strada provinciale 279 per Acri-Luzzi e si raggiunge prima la c.da Labonia dove ha sede una rinomata azienda di produzione del Caciocavallo Dop e della patata Igp e poi la frazione di Salerni nel Comune di Celco. Da qui è possibile visitare la Riserva Biogenetica Iona - Serra della Guardia che interessa un'area di 264 ettari con formazioni pure di pino laricio e alcune zone a castagno, cerro e faggio. Questi boschi sono frequentati dal lupo, dal cinghiale, e da piccoli predatori come la martora, il gatto selvatico e la faina. E' presente anche il tasso, che però si nutre soprattutto di vegetali. Gli uccelli sono rappresentati dalla poiana, dallo sparviero, dall'allocco, dalla civetta e dalla beccaccia, oltre che da numerose specie di passeriformi tra cui il crociere. Le specie di mammiferi presenti sono lepre comune, scoiattolo, puzzola, tasso, volpe. Da Salerni, passando per le numerose contrade, si raggiunge la frazione di Lagarò Lupinacci. Lungo al strada si incontrano fattorie, agriturismi, ed aziende produttrici della patata silana IGP, ed il Museo delle tradizioni rurali dell Altopiano Silano che fa parte del Centro risorse realizzato dall Istituto comprensivo Abate Gioacchino di Celico. Il museo è organizzato in quattro sezioni tematiche più una sezione introduttiva che illustra, con materiale cartaceo e fotografico proveniente dall Archivio Storico dell Arssa (già Ovs), l attività di valorizzazione dell Altopiano svolta da quest ente, specialmente per quanto riguarda il suo ruolo fondamentale nella nascita del villaggio rurale di Lagarò. Lasciato il villaggio di Lagarò dopo 8 Km, costeggiando il lago Cecita si arriva al bivio per Acri-Longobucco e si imbocca la strada statale 177 sino a raggiungere la località di Cava di Melis nel Comune di Longobucco, proseguendo si arriva al bivio per Acei-Corigliano-Rossano, qui si trova una tipica trattoria silana e dopo pochi Km è possibile fare visita ad una rinomata azienda di produzione di carni e formaggi biologici, oggi anche fattoria didattica. Si ripercorre, quindi, in senso inverso la Statale 177 risalendo il Lago Cecita, dopo pochi chilometri si raggiunge la frazione del Cupone nel Comune di Spezzano della Sila dove è a sede il Centro Visita del Parco Nazionale delle Sila.

Il Centro Visita del Parco è nato dall'adattamento degli spazi intorno a una segheria demaniale e dei plessi accessori, oggi è un centro di educazione ambientale con sentieri naturalistici, osservatori faunistici, museo, giardino geologico ed un orto botanico accessibile ai disabili e ai non vedenti con pannelli e file audio mp3 esplicativi delle varie essenze. Tutto ciò, oltre alla adiacente area attrezzata per pic-nic lungo il lago Cecita, ed i diversi sentieri naturalistici, di cui è dotato, fa del Centro Visita una delle zone più frequentate del Parco della Sila. Il Corpo forestale dello Stato fornisce il servizio gratuito di visita guidata a scolaresche e gruppi organizzati che ne facciano richiesta. Dal Cupone è possibile visitare La Riserva Biogenetica Golia Corvo - Cupone che occupa un'area di 350 ettari di boschi di pino laricio e faggio (tra i 1.300 m e i 1.600 metri di quota) e la Fossiata. La Fossiata è una delle più estese e antiche foreste dell'altopiano silano. Vi domina incontrastato il pino laricio, i cui maestosi esemplari secolari raggiungono in molti casi i 40 m. di altezza.. Al limitare del bosco si distendono immensi pascoli erbosi, che in primavera si accendono degli smaglianti colori dei fiori. La Fossiata, nota nella provincia di Cosenza per il suo grandissimo valore naturalistico, è tappa di numerosi percorsi escursionistici. Risalendo il lago lungo la SS 177, dopo due Km si raggiungono i villaggi Rurali di Zagaria, Vaccarizzo e Campo san Lorenzo, dove si estendono diversi ettari di campi di patate con annesse Fattorie didattiche ed Agriturismi e dove si trovano rinomati ristoranti conosciuti in ambito nazionale e internazionale. Veri e propri percorsi culturali e culinari.

Lasciato Campo San Lorenzo si raggiungono le c.de di Molarotta e Colle Lungo dove sono presenti numerose aziende dedite alla coltivazione della patata e ristoranti ed aziende agrituristiche. Nella località di Molarotta si trova il Centro sperimentale dimostrativo dell ARSSA che effettua attività di Ricerca, Sperimentazione e Dimostrazione nel settore delle produzioni vegetali, zootecniche ed acquicoltura. Da Colle Lungo si arriva al pittoresco villaggio rurale di Croce di Magara dove si trova la Riserva Naturale del Fallistro dove vegetano dei pini ultracentenari noti come i "Giganti della Sila". La riserva biogenetica del Fallistro fu istituita con il Decreto Ministeriale n. 426 del 21 luglio 1987. Si estende per oltre 5 ha ad una quota media sul livello del mare di 1.420 metri. E' un'area protetta destinata allo studio e alla conservazione genetica del Pino laricio protagonista antico e moderno del suggestivo paesaggio silano. Nella riserva è consentita la visita a piedi, nei mesi compresi tra giugno ed ottobre, proseguendo lungo un percorso obbligato. Nella vegetazione della Riserva, i pini laricio ultracentenari, sono predominanti sia sul pioppo tremulo che sul faggio e sull'acero montano. Si stima che la pineta sia stata impiantata fa tra il 1620 ed il 1650, quindi circa 350 anni fa. Le piante più vecchie che sono 52 pini laricio e 7 aceri montani, sono state tutte classificate e numerate. Misurati a 130 cm. dal suolo, i diametri del loro fusto, sono compresi tra i 71 e i 187 centimetri. L'altezza media di queste piante è di 35 metri, alcune di esse sfiorano i 43 metri. Da Croce di Magara percorrendo la vecchia statale 107 si attraversano i villaggi rurali della Sculca e di Righio, qui si trova una Torre, ancora in ottimo stato di conservazione tanto da non dimostrare l età che ha, fu costruita prima del 1651. La Torre fu costruita per motivi di controllo e di difesa del territorio. L aspetto del torrione, le feritoie, le grate, la disposizione delle aperture, confermano l atteggiamento difensivo di chi l ha voluta e costruita. La torre ha di fronte leggeri rilievi, per metà coltivati e per metà rimboschiti, oltre i quali c è il lago di Ariamacina Il lago Ariamacina è una zona lacustre e umida montana di interesse erpetologo ed ornitologico, è un sito di sosta migratoria di specie ornitiche palustri, ed uno dei pochi siti di nidificazione dello svasso maggiore. Nell'Ottobre del 2002 nell'area del lago di Ariamacina è stata istituita da Legambiente l'oasi Naturalistica omonima in quanto la zona rappresenta un sito importante per la tutela degli uccelli migratori che periodicamente passano o stazionano nella palude. Introno ai villaggi si estendono i campi coltivati a patate ed ortaggi ed operano alcune note aziende agrituristiche. Proseguendo si raggiunge la stazione ferroviaria di San Nicola Silvana Mansio la stazione più alta d Europa a scartamento ridotto. Ad un Km dalla stazione sorge la frazione di Silvana Mansio del

comune di Serra Pedace adagiata a 1.470 metri di altitudine tra i distesi pianori della Sila è una piccola e graziosa località turistica, caratterizzata dai piccoli chalet di montagna tutti completamente in legno. Ritornati sulla SS 107 si raggiunge la località Garga del Comune di san Giovanni in Fiore. Nella zona sono presenti qualificate strutture agrituristiche, alberghiere e di produzione del caciocavallo silano Dop e della patata Igp.. Da Garga si prosegue per i villaggi rurali di Rovale e Pino Collito e quindi il lago Arvo e la località di Lorica. Tra le località montane più suggestive e pittoresche della Sila, Lorica è un piccolo villaggio di boscaioli adagiata sulle sponde del lago Arvo. Lorica è definita la perla della Sila per i suoi paesaggi rimasti ancora incontaminati e selvaggi. Lorica si trova a 1.400 metri di altitudine in una posizione interna e defilata rispetto alle grandi vie di comunicazione stradale, e questo in realtà l'ha preservata dal turismo di massa e dall'assalto edilizio, conservandone l'ambiente ancora oggi integro, capace di paesaggi stucchevoli. Da un punto di vista ambientale la valle di Lorica, attraverso la quale il paese di San Giovanni in Fiore si collegava alla città di Cosenza, è una splendida valle di boschi bellissimi di pino laricio che si estendono intorno al lago Arvo e che, in alcuni punti, forma dei veri fiordi che fanno assomigliare il panorama ai migliori panorami alpini. Oltre i 1.500 metri di altitudine e fino ai 1.928 metri del monte Botte Donato,

regna il faggio secolare che, nei mesi autunnali, tinge il verde delle sempreverdi conifere con colori struggenti come il rosso e l'arancio. Lorica è rinomata stazione sciistica. In località Cavaliere ai piedi del monte Botte Donato, si trova l'omonima stazione dotata di efficienti impianti di risalita, uno dei quali conduce alla vetta del monte fino a 1.928 metri di altitudine, da dove si gode una superba veduta complessiva sull'intero Altopiano della Sila. Nelle giornate limpide è possibile vedere il digradare dei monti sino a scorgere il mar Ionio. Sempre in cima al monte Botte Donato, sul versante occidentale si diparte la temuta pista della Valle dell'inferno, breve ma ripidissima, sede di gare ufficiali dello sci alpino. Alla stazione del Cavaliere, oltre alla principale pista da sci di Lorica, è presente anche una piccola pista di bob fisso. In località Carlo Magno, la Comunità Montana Silana, ha realizzato un impianto per lo sci di fondo, collocato in un paesaggio molto suggestivo lontano dalle località abitate. Indicare le attività che si vogliono mettere in campo a livello locale A livello locale si intende organizzare una manifestazione annuale nel mese di settembre-ottobre (mese di raccolta delle patate e dei funghi) dal titolo Lungo le sponde dei Laghi Silani, viaggio sensoriale nelle eccellenze agro-ambientali. Nei primi due week-end si prevede l organizzazione in due tappe di un itinerario che copre l intero territorio selezionato (da Camigliatello a Croce di Magara e da qui a Lorica), concepiti per offrire ai partecipanti la possibilità di stimolare il loro sistema sensoriale in rapporto ai prodotti tipici, la patata ed il caciocavallo, ed ai luoghi di produzione. Ogni tappa che si snoda lungo i percorsi, appositamente pubblicizzati con cartellonistica e materiale informativo, prevede la sosta nei luoghi di interesse naturalistico individuati e nelle aziende di produzione, trasformazione e commercializzazione con degustazioni e vendita diretta. Negli agriturismi e nei ristoranti selezionati saranno preparati menu a prezzo fisso attraverso la reinterpretazione di ricette tradizionali che utilizzano tra gli ingredienti la patata silana e gli atri prodotti tipici (formaggi, salumi, funghi), Nel terzo fine settimana si intende organizzare un evento espositivo dal titolo Terra & Sapori, expo dei prodotti tipici dell agro-alimentare di qualità, per promuovere la patata IGP ed il Caciocavallo DOP e le altre produzioni biologiche e certificate del territorio, da allestire all interno del Centro sperimentale dimostrativo dell ARSSA in c.da Molarotta di Spezzano della Sila. Con la partecipazione delle aziende del settore e l organizzazione di seminari e convegni tematici. Soggetti pubblici e privati e operatori che si intendono coinvolgere per la promozione del prodotto tipico, indicandone le motivazioni nonché le azioni che si intendono sviluppare per favorire il loro coinvolgimento, nonché il ruolo che andranno a svolgere Saranno sicuramente coinvolti i Comuni di Spezzano della Sila, Celico, Spezzano Piccolo, Pedace, Serra Pedcae San Giovanni in Fiore, i cui territori sono interessati al percorso, il Paco Nazionale della Sila, l ARSSA, i Consorzi di Tutela delle produzioni individuate, le associazioni dei produttori e delle fattorie, le associazioni di promozione del settore turistico rurale. Tra gli operatori pubblici, i consorzi e le associazioni rappresentative verrà sottoscritto col Gal un protocollo di intesa per la costituzione di un partenariato per l attuazione del progetto. Saranno, inoltre, scelti un gruppo di operatori privati da coinvolgere nel progetto, garantendo la presenza delle aziende più rappresentative ai fini della costruzione di un prodotto turistico d eccellenza: strutture ricettive, ristoratori, agriturismi, fattorie didattiche, aziende di produzione e trasformazione certificate. Privilegiando le aziende già beneficiare di misure del PSL e sottoscrittrici della Convenzione di Qualità predisposta dal Gal. Al fine di selezionare il gruppo di operatori maggiormente maturi turisticamente, le aziende locali saranno invitate a presentare una manifestazione di interesse attraverso la compilazione di un questionario, appositamente redatto, attraverso il quale valutare le caratteristiche intrinseche delle stesse, sia in termini strutturali che di capitale umano coinvolto.

Ogni soggetto coinvolti avrà un ruolo attivo nelle diverse tappe del percorso. Soggetti pubblici e privati e operatori che si intendono coinvolgere per la promozione del progetto complessivo e delle altre "risorse, indicandone le motivazioni nonché le azioni che si intendono sviluppare per favorire il loro coinvolgimento, nonché il ruolo che andranno a svolgere Sarà necessario coinvolgere nel progetto complessivo il Paco Nazionale della Sila, l ARSSA, la Provincia di Cosenza, la CCIAA di Cosenza, le associazioni dei produttori agricoli. Per le evidenti competenze che tali soggetti hanno maturato in tema di promozione e valorizzazione dei prodotti tipici del territorio. Il tavolo di coordinamento del progetto complessivo insieme all Adg ed al Dipartimento Agricoltura dovrà costituire con questi ed altri soggetti pubblici e privati un partenariato per l attuazione del progetto, individuando per ciascuno di loro il contributo che potranno dare per la buona riuscita dell iniziativa. Specificare eventuali fabbisogni del Gal in materia di cooperazione (attività formativa, ecc.) Specificare eventuali fabbisogni per la realizzazione delle attività sul campo, indicando quali potrebbero essere svolte in comune con le altre aree (formazione, creazione di reti, eventi, studi, ecc.) Il sistema di offerta tipica ha visto crescere notevolmente la propria rilevanza all'interno dell'economia agricola in quanto reputato un fattore critico di sviluppo delle economie locali. I prodotti agro-alimentari tipici, infatti, al pari delle risorse culturali o della bellezza del patrimonio paesaggistico di un territorio, costituiscono uno strumento di crescita economica e turistica delle zone d'origine. La valorizzazione di produzioni agro-alimentari di qualità non solo viene ormai riconosciuta come una variabile chiave per lo sviluppo delle zone rurali ma è anche diventata una filosofia che ispira specifici comportamenti di consumo. Questi grandi mutamenti richiedono una grande capacità di adeguamento e trasformazione da parte delle imprese agricole, sia sotto l aspetto strutturale che gestionale. Per l effettiva praticabilità del progetto complessivo occorre partire dal riconoscimento di standard comuni di qualità in grado di soddisfare un turista/visitatore sempre più esigente, attento alle varie sfaccettature della qualità percepita ed informato, anche e sempre di più grazie ad Internet. Tali standard non potranno basarsi sulle classiche forme adottate per le strutture alberghiere o extralberghiere, peraltro in fase di cambiamento, ma su parametri capaci di offrire al turista elementi di qualità identitaria legati ad una pluralità di elementi, quali la qualità architettonica, l accoglienza, la conoscenza del territorio, l offerta delle tipicità locali, la disponibilità di nuovi servizi territoriali. E necessaio pertanto innanzitutto di armonizzare le varie forme di classificazione delle strutture produttive e turistico-ricettive adottate dai vari GAL, a partire dal settore agrituristico, per poter concorrere a formare un sistema di garanzia di qualità e tipicità. Questo sistema potrà in seguito essere implementato fino a comprendere altre tipologie di strutture e servizi e potrà prevedere la concessione del marchio di qualità comune. Trattandosi di un offerta di un prodotto selezionato e classificato, sarà necessario mettere a disposizione di operatori in forma associata un percorso di certificazione condiviso territorialmente che definisca a livello centralizzato (quindi in modo condiviso) le linee guida (gli standard, le procedure ed i criteri), mentre la selezione, la costruzione e l organizzazione dei prodotti/itinerari turistici da promuovere e veicolare verrà effettuata a livello locale, sulla base di tali linee guida e di un sistema informativo anch esso condiviso, che metta a sistema sfruttando economie di scala informazioni, competenze, opportunità. Tale sistema integrato di accoglienza andrà a collocarsi sul mercato come un prodotto unitario garantito e certificato, attraverso l individuazione:

- di un sistema uniforme di classificazione e certificazione delle strutture azoendali-turistico-ricettive dei territori dei GAL in base a requisiti e criteri condivisi, fino a pervenire ad un unico marchio di qualità dell offerta turistica locale; - di un sistema centralizzato di gestione delle informazioni (eventi, offerta ricettiva e disponibilità, pacchetti turistici, offerta di prodotti e servizi complementari, e successivamente delle prenotazioni per via telematica, che utilizzerà le piattaforme informatiche più idonee e che verrà gestito da un soggetto ad hoc, selezionato dai GAL con procedure di evidenza pubblica; - di più canali e forme di comunicazione non convenzionali e a minor costo rispetto agli strumenti ed ai mezzi tradizionali, per la veicolazione dei prodotti/pitinerari turistici, grazie anche ad un lavoro preventivo di condivisione fra i diversi partner delle migliori pratiche relative all utilizzo dei new media, pratiche che tutti i partner coinvolti potranno applicare per una promozione efficace ed efficiente del proprio territorio e delle proprie strutture. Risorse umane GAL dedicate all esecuzione del progetto e breve descrizione del ruolo e delle competenze. Alla realizzazione del progetto parteciperanno le risorse umane a disposizione del Gal. Il Direttore Francesco De Vuono, a tempo pieno, il R.A.F. per le attività di rendicontazione e monitoraggio, e le due unità lavorative dipendenti della struttura amministrativa. Inoltre, collaboreranno a tiolo di contributo volontario il Sig. Franco Abbritti, membro del Comitato direttivo del Gal e dipendente del Dipartimento Agricoltura della Provincia di Cosenza ed il Dott. Michele Santaniello, Agronomo libero professionista, e consulente del Consorzio Produttori Patate Altopiano Silano. ESPERIENZA DEL GAL NELLA TEMATICA TRATTATA DAL PROGETTO ovvero promozione prodotti tipici e promozione delle risorse territoriali. Il Gal della Sila è un Gal nuovo, ma Sila Sviluppo Scarl, capofila amministrativo e finanziario, ha una esperienza ultradecennale nella programmazione territoriale e nella progettazione integrata. Oltre a curare la gestione delle iniziative e dei progetti afferenti strettamente al Patto Territoriale Silano, ormai in via di completamento, ha avviato la programmazione e la realizzazione di progetti di sviluppo e di servizi aggiuntivi, configurandosi così come Agenzia di sviluppo Locale. La Società ha contribuito alla realizzazione del Distretto Rurale della Sila, che è stato individuato ed istituito dalla regione Calabria con delibera del 27.01.2010. Riguardo alla valorizzazione del prodotti tipici negli anni scorsi Sila Sviluppo ha organizzato a Camigliatello Silano la manifestazione Terra & Sapori, Expo dei prodotti tipici dell agroalimentare di qualità nell area espositiva sono stati allestiti 21 gazebo che sono stati occupati da altrettanti espositori. In adempimento alle finalità progettuali sono stati invitati alla manifestazione prevalentemente aziende produttrici aventi un marchio di qualità (DOP, IGP e STG, Biologico), operanti nel territorio Silano e regionale. Di seguito l elenco dei partecipanti: 1. Coop Suino Nero Acri; 2. Grillo Saverio Lagarò Celico 3. De Grazia Alfredo Baracchelle Appigliano 4. Cozac Paino Lago 5. Le Conche Acri 6. Abbruzzese Salvatore Acri 7. Liquori Moliterno Altomonte 8. Mastro Birraio di Calabria Santa Sofia d Epiro 9. F.lli Mancina San Giovanni in Fiore 10. Chiodo Francesco - Panettieri

11. Patitucci Tarsia 12. Caseificio Biafora San Giovanni in Fiore 13. Mele Davide - Celico 14. New Agrical Campana 15. Vini Garrubba Melissa 16. F.lli Patrone Acri 17. Mieleria Sposato Acri 18. Le delizie di Marianna Costanzo Barracchelle Aprigliano 19. Casentino Bernardo - Camigliatello Silano 20. Salumificio Madeo San Demetrio Corone 21. Consorzio Patate Altopiano Silano Camigliatello Attraverso Terra & Sapori si è raggiunto un primo obiettivo di raggruppare in un unico evento il meglio delle tipicità agro-alimentari del territorio (come ad es. la patata, i formaggi, i salumi, le castagne, l olio, il vino, ii funghi, i frutti del sottobosco, i liquori e distillati, i prodotti da forno e da pasticceria, le confetture ecc.) con lo scopo di valorizzarli garantendo loro un aumento di visibilità, facendone da un lato la base di partenza per il potenziamento del turismo eno-gastronomico al fine di recuperare la tradizione e la cultura locale ma anche di inserirli nei moderni circuiti di valorizzazione economica, attraverso forme tecniche ed organizzative appropriate. RISORSE FINANZIARIE DESTINATE AL PROGETTO DI COOPERAZIONE INFRAREGIONALE QUOTA PUBBLICA QUOTA PRIVATA TOTALE 80.000,00 31.000,00 111.000,00 TOTALE DOTAZIONE MISURA 421 QUOTA PUBBLICA QUOTA PRIVATA TOTALE 160.000,00 62.000,00 222.000,00