IMPIANTI IDROELETTRICI E PIANIFICAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE

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Autorità di Bacino Nazionale fiumi Liri Garigliano Volturno Distretto Idrografico Appennino Meridionale IMPIANTI IDROELETTRICI E PIANIFICAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Campobasso - 18 Maggio 2015

L energia idroelettrica è la principale fonte di energetica rinnovabile in Italia. Rappresenta circa il 13 % dell energia elettrica immessa in rete. E importante anche nel processo di modulazione di tutto il sistema elettrico, processo che comprende anche i sistemi di riqualificazione (ripompaggio) 2

Nel Molise le prime centrali idroelettriche sono state realizzate a partire dai primi anni del 1900 e molte di esse furono realizzate trasformando preesistenti mulini. Nella regione Molise fino al 1983 l energia elettrica è stata generata esclusivamente dalla fonte idraulica. 3

L energia idroelettrica svolge una funzione primaria ma può condizionare negativamente la qualità ambientale e pertanto la realizzazione di nuovi impianti va programmata tenendo conto della pianificazione delle risorse idriche REGIONE AUTORITA DI BACINO DISTRETTO IDROGRAFICO PTA PIANI RISORSA IDRICA PGA

conflitto d interesse dalle politiche europee agli enti territoriali L opportunità di un ulteriore sviluppo della produzione di energia idroelettrica è oggi un tema particolarmente dibattuto a causa di un conflitto d interesse interno ad alcune politiche europee. Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili OPERE Pubblico interesse e di pubblica utilità INCENTIVI Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque DQA) che ha come obiettivo il raggiungimento dello stato buono dei corpi idrici Direttiva 92/43/CEE "Habitat" sulla Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche Direttiva 2011/92/UE VIA concernente la valutazione dell impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati 5

CARATTERISTICHE P = 9,81 x Q x h x η P = potenza [kw] Q = portata [m 3 /s] h = salto [m] η = rendimento 9,81 accelerazione di gravità [m/s 2 ] In base alla potenza nominale si distinguono secondo la letteratura tecnica : microimpianti: potenza < 100 kw mini-impianti: 100 kw 1 MW piccoli impianti: 1 10 MW grandi impianti potenza > 10 MW R.D 1775/33 grandi e piccole derivazioni 3000 Kw=3Mw

I piccoli impianti che sfruttano questa tecnologia sono caratterizzati da P - potenze comprese tra 20 kw e 200 kw H - salti compresi tra 1 metro e 5 metri Q - Portate che vanno da 1 m 3 /s fino a 10 m 3 /s La coclea idraulica è una tecnologia utilizzata nella realizzazione di piccole centrali idroelettriche. L'impianto è ad acqua fluente e non richiede la derivazione del canale attraverso tubazioni. Pregi : continuità ecologica del corso d'acqua risalita dei pesci (senza scala) notevole silenziosità 7

L Autorità di Bacino si occupa di pianificazione e programmazione delle risorse idriche PIANO DI BACINO PIANI STRALCIO a scala di bacino, a partire dagli anni 90 PRELIMINARE DI PIANO STRALCIO PER IL GOVERNO DELLA RISORSA IDRICA SUPERFICIALE E SOTTERRANEA PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELL APPENNINO MERIDIONALE. a scala di distretto, a partire dal 2010 AdB nazionale è soggetto coordinatore delle attività 8

Parere vincolante CONCESSIONE DI DERIVAZIONE E PARERE VINCOLANTE DELLE AUTORITA DI BACINO L art. 96 del D.Lgs152/06 ha modifica l art. 7 del R.D 1775/33 - Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici) introduce il Parere vincolante ai fini del controllo sull equilibrio del Bilancio idrico o idrologico e Deflusso Minimo Vitale 9

Parere vincolante Decreto 28.07.2004 linee guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino, comprensive dei criteri per il censimento delle utilizzazioni in atto e per la definizione del minimo deflusso vitale di cui all art. 22, comma 4, D.Lgs. 11 maggio 1999 n. 152 Bilancio idrologico: comparazione tra afflussi e deflussi naturali, ovvero deflussi che si avrebbero in assenza di pressione antropica; Bilancio idrico: comparazione, nel periodo di tempo considerato, fra le risorse idriche (disponibili o reperibili) al netto delle risorse necessarie alla conservazione degli ecosistemi acquatici ed i fabbisogni per i diversi usi (esistenti o previsti); 10

Parere vincolante Il Deflusso Minimo Vitale (DMV) è la portata istantanea da determinare in ogni tratto omogeneo del corso d acqua, che deve garantire la salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo idrico, chimico-fisiche delle acque nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali. Tale definizione del DMV supera i metodi idrologici come il Q 7,10 11

Parere vincolante L analisi di scenario persegue vari obiettivi: Verificare la disponibilità idrica alla sezione di derivazione Garantire i fabbisogni idrici Garantire il DMV Garantire il diritto a derivare da parte di terzi dove già acquisito Verificare che non si determinino situazioni di significativo aggravio degli impatti sulla qualità dell ecosistema fluviale. Approfondimenti del DMV secondo la metodologia idrologico-ambientale o dei microhabitat, nel caso di impianti di maggiore rilevanza in termini di potenziali impatti 12

Parere vincolante PRESCRIZIONI Monitoraggio delle portate derivate Monitoraggio delle portate rilasciate per il DMV Realizzazione di sistemi di sghiaiatura per la mitigazione degli impatti sul trasporto solido Realizzazione di strutture idonee alla migrazione della fauna ittica 13

DMV - Metodo dei Microhabitat (applicato solo in alcuni tratti) ADP i = A i f(v i ) f(p i ) f(s i ) essendo: f(v i ), f(p i ), f(s i ) = coefficienti di peso A i = area della cella i-esima v i = velocità media attraverso la cella i-esima p i = profondità media della cella i-esima s i = tipo di substrato della cella i-esima 14

DMV- Metodo idrologico-ambientale DMV = (Sbac x Rs x K) Sbac = superficie del bacino sotteso [km²] Rs = rilascio specifico [l/s per km²] K = fattore correttivo dimensionale D = coefficiente di derivazione K =(1+G+N+Qb+A+P) dove: G = fattore geomorfologico N = fattore di naturalità Qb = indice di qualità biologica A = indice dell altitudine media del bacino sotteso P = indice della piovosità media del bacino sotteso 15

Sottobacino Sezione di chiusura CODICE Sottobacino Superficie bacino sotteso [km²] Portata naturale media annua [m³/s] Rs [l/s/km²] DMV [m³/s] Vandra Fornelli van05 175,6 3,99 2,27 0,5 Sordo Isernia sor05 30,5 0,89 2,91 0,2 Cavaliere Fornelli cav10 191,3 3,98 2,08 0,7 Cavaliere Monteroduni cav05 379,0 8,27 2,18 1,4 Rio S. Bartolomeo Sesto Campano bar05 139,9 3,88 2,78 0,7 Estratto dal PRELIMINARE DI PIANO STRALCIO PER IL GOVERNO DELLA RISORSA IDRICA SUPERFICIALE E SOTTERRANEA 16

Bilancio idrologico 17

Bilancio idrico 18

Parere sull opera Gli impianto idroelettrici (come tutti gli altri impianti) sono assoggettati anche al Parere in merito alla coerenza del progetto definitivo con l insieme della pianificazione di bacino e le relative attività di studio realizzate, anche in materia ambientale Tale ultimo parere si inserisce nelle procedure VIA e VIncA 19

La DIR 2000/60/CE E I DECRETI ATTUATIVI prevedono il raggiungimento dello STATO ECOLOGICO BUONO entro il 31/12/2015 20

La DIR 2000/60/CE E I DECRETI ATTUATIVI prevedono il raggiungimento dello STATO ECOLOGICO BUONO entro il 31/12/2015 ELEMENTI PER LA CLASSIFICAZIONE DEI CORSI D ACQUA 1.ELEMENTI BIOLOGICI 2. ELEMENTI IDROMORFOLOGICI A SOSTEGNO DEGLI ELEMENTI BIOLOGICI 3.ELEMENTI CHIMICI E FISICO-CHIMICI A SOSTEGNO DEGLI ELEMENTI BIOLOGICI 21

ELEMENTI PER LA CLASSIFICAZIONE ELEMENTI BIOLOGICI Composizione e abbondanza della flora acquatica Composizione e abbondanza dei macroinvertebrati bentonici Composizione e abbondanza della fauna ittica e individuazione della struttura di età della fauna ittica (utile anche per il DMV) 22

ELEMENTI IDROMORFOLOGICI A SOSTEGNO DEGLI ELEMENTI BIOLOGICI REGIME IDROLOGICO volume e dinamica del flusso idrico connessione con il corpo idrico sotterraneo Continuità fluviale CONDIZIONI MORFOLOGICHE variazione della profondità e della larghezza del fiume struttura e substrato dell'alveo struttura della zona ripariale 23

ELEMENTI CHIMICI E FISICO-CHIMICI A SOSTEGNO DEGLI ELEMENTI BIOLOGICI ELEMENTI GENERALI Condizioni termiche Condizioni di ossigenazione Conducibilità Stato di acidificazione Condizioni dei nutrienti INQUINANTI SPECIFICI Inquinamento da altre sostanze non appartenenti all elenco di priorità di cui è stato accertato lo scarico nel corpo idrico in quantità significative 24

Percorso PGA 25

Aggiornamento del Piano di Gestione Acque ai sensi della Direttiva Quadro Acque Approvazione: DPCM 10 aprile 2013 pubblicazione Gazzetta Ufficiale n. 160 del 10 luglio 2013 Aggiornamento del Piano di gestione approvato riguardante le caratteristiche territoriali al fine della predisposizione dei rapporti conoscitivi Percorso tecnico istituzionale per la regolamentazione dei trasferimenti idrici interregionali d intesa Regioni e Autorità Distrettuale; Attuazione della intesa tra Regione Campania e Puglia (in particolare attività tecnica di supporto alla regolamentazione del trasferimento idrico potabile dalla Campania alla Puglia sorgenti Caposele) e intesa Regione Molise e Campania Attuazione del programma degli interventi strategici strutturali prioritari Integrazione ed attuazione della rete di Monitoraggio delle risorse idriche superficiali e sotterranee Determinazione del Bilancio idrogeologico e Minimo Deflusso Vitale a scala annuale Definizione della politica dei prezzi, basata sul recupero dei costi dei servizi idrici (comprensivi dei costi ambientali) e sull applicazione del principio chi inquina paga Definizione dei criteri omogenei per la determinazione dei costi ambientali e della risorsa (con MATTM, INEA, AEEG, Altre ADB e Regioni) Attuazione del programma di azioni di cui alle Intese sottoscritte tra l Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno / Ministeri / Enti territoriali / Istituti di Ricerca Definizione di ulteriori programmi tecnico/operativi su aree campioni, al fine di validare, ed eventualmente integrare, il percorso tecnico scientifico adottato Correlazione tra Piano di Gestione Acque e il Piano di Gestione Alluvioni Direttiva 2007/60 - rischio idrogeologico (frane, alluvioni) rischio erosione costiera, fenomeni di subsidenza, fenomeni di regimentazione dei corsi d acqua Integrazione della Politica Agricola nazionale e Piano di gestione Acque sulla base del quale impostare i prossimi PSR Attuazione e verifica Decreto 27 novembre 2013 n. 156 Progetti specifici Attuazione dei contenuti dell'intesa con Regioni Abruzzo e Molise in merito all utilizzo delle acque dell invaso di Chiauci e per il completamento delle opere ad esso afferenti Studi finalizzati alla delimitazione delle aree di salvaguardia delle captazioni idropotabili - Area Pilota di CASSANO IRPINO (AV) Tipizzazione di III livello bacino idrografico del fiume Calore Progetto di integrazione della rete di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee del bacino del fiume Volturno Controllo e tutela della falda sotterranea in siti inquinati

Grandi Trasferimenti interregionali: Fabbisogni Utilizzi - Disponibilità In Mmc/anno importa esporta Basilicata 16,00 281,37 Calabria 11,09 0,00 Campania 201,73 233,40 Lazio 0,00 95,08 Molise 0,00 213,23 Puglia 594,26 0,00 movimenti totali in Mmc/anno 823,08 I trasferimenti idrici sovraregionali (stralcio Comitato tav. 17 Piano Istituzionale di Gestione 3 luglio Acqua 2014 DAM 2010)

Aspetti suscettibili di significativi aggiornamenti nel nuovo Piano interrelazione con Piano di Gestione Rischio Alluvioni Aggiornamento delle caratteristiche di distretto sistema delle pressioni antropiche Procedura VAS Aspetti di aggiornamento significativo stato di qualità ambientale dei corpi idrici superficiali e sotterranei programma di misure; deroghe agli obiettivi di qualità ambientale analisi economica programma di monitoraggio 28

La Commissione europea ha avviato una procedura di accertamento (EU Pilot 6011/14/ENVI) a seguito di diverse denunce per l'eccessivo sfruttamento nei bacini dei fiumi Tagliamento, Oglio e Piave, anche a carico delle aree tutelate SIC (siti di interesse comunitario). La Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le politiche europee Struttura di Missione per le procedure di infrazione ha comunicato che di garantire un analisi a scala di bacino per ciascuna richiesta di derivazione delle acque, al fine di assicurare che il corpo idrico interessato raggiunga il buono stato entro il 2015 e che lo stesso non si deteriori COLLABORAZIONE TRA AdB E REGIONI 29

Grazie per l attenzione 30