Entro maggio 2011 il 112 doveva diventare, in tutti gli Stati membri dell'unione europea, il Numero Unico per le Emergenze. Mentre nel resto dell'europa il servizio è già attivo, in Italia si assiste in forte ritardo, ad alcune sperimentazioni avviate in Lombardia e Lazio i cui effetti positivi tardano ad arrivare.
L idea di istituire il numero unico è stata per l Italia l ennesima occasione persa perché avrebbe potuto, se gestita bene, ridurre i disservizi causati dalle troppe centrali che si occupano delle emergenze, in assenza di una vera regia in tempo reale. Negli altri Stati membri dell'unione Europea, chiamando il 112 è possibile essere messi in contatto immediatamente con operatori specializzati di soccorso o di polizia ed ottenere l'aiuto necessario a seconda della situazione in cui ci si trova. In Italia invece, nelle poche zone dove è iniziata la sperimentazione, se si chiama il 112 risponde un call center, che dopo aver fatto una serie di domande, gira la telefonata alla centrale di Polizia o di soccorso costringendo l utente a rispondere ad altre (spesso le stesse) domande, perdendo molto tempo prezioso. Nel resto d Italia continueranno a rispondere i Carabinieri, come è sempre avvenuto negli ultimi decenni e saranno loro a smistare la chiamata a chi di competenza o indicare qual è il numero giusto da contattare, a secondo del tipo di emergenza segnalata. Un passaggio che comporta una notevole perdita di tempo ed a questo si aggiunge la difficoltà nello spiegare dove ci si trova al centralinista che risponde, mentre il Numero Unico 112, come previsto dalla normativa europea, deve permettere una rapida geolocalizzazione del chiamante anche se questo non è in grado di indicare la sua posizione. Com'è possibile che anche in Lituania o in Estonia il 112 sia già diventato l'unico numero per le emergenze, mentre in Italia siamo sempre in ritardo? Danimarca, ambulanza 2
le sanzioni Inutile a dirsi, le azioni della Commissione europea contro il nostro Paese in questi anni sono state numerose. Prima di tutto, nel 2006 e nel 2008 la Commissione Europea ha aperto due procedure di infrazione contro l'italia per non aver reso efficace il numero di emergenza 112 come richiesto dal regolamento europeo: nella maggior parte dei casi i centralini di servizio di emergenza a cui giungevano le chiamate al 112 non erano in grado di trasferire l'utente ai centralini degli altri servizi di emergenza richiesti. Poi, quando il numero ha cominciato ad essere operativo il problema è diventato principalmente un altro, e cioè l'impossibilità di localizzare il chiamante, requisito fondamentale e indispensabile del Numero Unico Europeo. Vivien Reding, Commissaria europea alle telecomunicazioni, ha ripetuto più volte la necessità di conoscere l'ubicazione del chiamante "per un funzionamento efficace del numero unico". Il servizio, già attivo nella maggior parte degli Stati membri dell'ue, rappresenta per l'italia un problema che non è ancora stato risolto, e che a maggio del 2010 ha portato la Commissione europea a chiedere alla Corte di giustizia europea di infliggere al nostro Paese una maxi multa. Solo per questo motivo in Italia la prima vera sperimentazione del NUE 112 è partita il 21 giugno 2010 a Varese, città natale dell ex Ministro Maroni, dove un call center è in grado di inoltrare le chiamate che arrivano alla Centrale operativa di competenza (Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato, ecc ), di offrire assistenza in più lingue e di localizzare automaticamente il chiamante, punto su cui la Commissione europea insiste molto. Ad onor del vero, a Varese è stato avviato, sempre per la prima volta in Italia, il servizio 112 via sms per i non-udenti, allineandosi così alla direttiva europea che prevede un miglioramento dell'accesso al 112 anche per i disabili. L allora presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni dichiarò sempre nel 2010 di volerlo estendere a tutta la Regione, ma la sperimentazione con grandissimo ritardo ha coperto tutta la regione solo nel 2014 nonostante l'attivazione del 112 come Numero Unico per le Emergenze doveva avvenire in tutti i Paesi dell'unione Europea - Italia inclusa - entro maggio 2011. Il Ministro degli Interni di allora Roberto Maroni aveva dichiarato: "ci stiamo adeguando", e che la sperimentazione a Varese sarebbe servita "per arrivare a definire, entro il maggio 2011, un modello da attuare poi in tutte le regioni d'italia". 3
la Polizia Locale e il NUE Inoltre, manco a dirlo, come al solito in Italia è stata esclusa dalla sperimentazione la Polizia Locale presente in tutti i Comuni d Italia. Ancora una volta, scelte politiche assurde hanno escluso migliaia di presidi di polizia capillarmente esistenti sul territorio, evidenziando il disinteresse a dare un servizio efficace ai cittadini. Spagna, Polizia Locale A settembre 2014, dopo numerose pressioni ed insistenze, è stato raggiunto un accordo con la sola Polizia Locale di Milano che può ricevere le telefonate trasferite dal call center (ospitato in un container all ingresso dell Ospedale Niguarda) solo per gli incidenti senza feriti. Questa scelta è però illogica e priva di economicità per gli utenti, in quanto il call center in caso di incidenti senza feriti, che nella maggior parte dei casi non deve allertare altri Enti (Vigili del Fuoco, Ambulanze, ecc ) trasferisce la telefonata alla Centrale della Polizia Locale di Milano a cui il cittadino dovrà rispiegare tutto con il rischio di dimenticare informazioni già comunicate nella prima telefonata. 4
conclusioni In estrema sintesi, questo call center in Italia non è la cabina di regia delle emergenze, ma è composto da personale definito laico con contratti precari che non fanno altro, in maniera comunque efficiente e veloce, che smistare le telefonate alla centrale di competenza aumentando i tempi di attesa ed i costi per la collettività. Quando si penserà a delle vere centrali operative miste ed unificate (PS-CC-GDF-PL-VF-118) che possano davvero rendere efficiente e maggiormente economico il controllo del territorio come già è accaduto durante il semestre EXPO con ottimi risultati? Perché si è utilizzato per l Italia il sistema più costoso e meno efficace previsto dai protocolli europei ed utilizzato solo dalla Grecia, Romania e Slovacchia? A dicembre 2013, la trasmissione Report si è occupata del caso, delineando un quadro desolante in Italia denunciando rapporti poco chiari tra il governatore Maroni (che volle far partire la sperimentazione nella sua città Varese, quando era Ministro degli Interni) e le società che gestiscono il servizio NUE112 in Lombardia. Milano, 18 aprile 2016 5