La congiuntura manifatturiera in provincia di Pisa

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Transcript:

La congiuntura manifatturiera in provincia di Pisa Consuntivo I trimestre 2013 aspettative II trimestre 2013 Pisa, 24 luglio 2013. Come da tempo segnalano gli analisti, è ormai piuttosto evidente come il baricentro della produzione globale di beni manufatti si stia rapidamente spostando verso i paesi emergenti. Infatti, se i dati relativi all andamento tendenziale della produzione industriale mondiale dei primi tre mesi del 2013 evidenziano un rallentamento rispetto a quanto segnato a fine 2012 (+2,0% IV trimestre 2012, +1,4% I trimestre 2013), il risultato complessivo è frutto di un ulteriore arretramento delle economie avanzate, che perdono lo 0,9%, mentre le emergenti, pur decelerando rispetto alla fine del 2012, registrano un +3,8%. I dati dell Ufficio Statistico dell'unione Europea - Eurostat, confermano la contrazione della produzione manifatturiera anche in Europa (-2,3% tendenziale nel primo trimestre) frutto, a sua volta, dall arretramento di tutti i principali paesi industriali dell area come la Germania (-1,7%), l Italia (- 4,5%) e la Francia (-3,8%). Il quadro generale 20,0 Andamento trimestrale della produzione manifatturiera (Var. % tendenziali) 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0-30,0 09.1 09.2 09.3 Fonte: Eurostat 09.4 10.1 10.2 10.3 10.4 Italia Francia Germania 11.1 11.2 11.3 11.4 12.1 12.2 12.3 12.4 13.1 Informazioni e chiarimenti studi@pi.camcom.it tel. 050-512.294 Redazione Alberto Susini A livello regionale i dati dell indagine Unioncamere condotta sulle unità locali manifatturiere con oltre 10 addetti, segnalano anch essi una flessione produttiva che, nel primo trimestre del 2013, si assesta al -4,9%. Pisa, a causa delle pessime performance dei tradizionali settori di specializzazione come la metalmeccanica, il legno-mobili e le pelli, perde addirittura il 7,9% della propria produzione segnando così il peggior risultato da tre anni a questa parte. 1

Andamenti simili a quelli della produzione interessano il fatturato che nel periodo gennaio-marzo 2013 segna un arretramento di 7,2 punti percentuali: il sesto segno meno consecutivo. Se fino allo scorso anno, eccettuato il terzo trimestre 2012, il fatturato realizzato sui mercati esteri era cresciuto e la domanda interna si contraeva, il 2013 si apre con una flessione, seppur non eccessiva, di questo indicatore (-1,4%). I dati sul peggioramento della domanda estera trovano conferma anche sul versante dei nuovi ordini che si contraggono non solo a livello generale (- 6,2%) ma anche nella componente estera (-1,4%). Preoccupa, anche in questo caso, rilevare la battuta d arresto degli ordini provenienti dall estero: la prima da inizio 2010. Coerentemente con queste evoluzioni, i giorni di produzione assicurata nel primo quarto del 2013 (59) risultano nettamente inferiori rispetto al primo 2012 (66,8). Effetto della debolezza della domanda interna e dell aumentata concorrenza sui mercati internazionali, è - l ennesima - variazione molto contenuta dei prezzi di vendita praticati dalle aziende manifatturiere pisane (+0,7%). Da quando ha avuto avvio la fase recessiva, la variazione media dei prezzi alla produzione è stata del +0,1% mentre quella dell indice espresso in euro delle materie prime energetiche e quello delle non energetiche elaborato dall istituto di ricerca HWWI è aumentato del 13 e del 6%, contribuendo a comprimere i margini di profitto delle imprese. La congiuntura manifatturiera in Provincia di Pisa Var. % tendenziali 2012 2013 Indicatori I trim II trim III trim IV trim media I trim Produzione -3,2-1,8-6,2-3,8-3,7-7,9 Fatturato -5,6-6,4-7,2-5,0-6,0-7,2 di cui estero 2,3 4,8-0,9 2,4 2,2-1,4 Ordini totali -4,6-4,3-4,7-2,0-3,9-6,2 di cui esteri 2,9 0,5 1,7 4,2 2,3-1,4 Prezzi alla produzione -0,7-2,1-0,5 0,2-0,8 0,7 Occupati 0,6 0,2-0,1 1,3 0,5-0,9 2

Dopo che nel corso del 2012 si è riproposto il fenomeno del labor hoarding 1 con gli occupati che sono sostanzialmente rimasti stabili (+0,5%) a fronte si una caduta produttiva di quasi il 4%, il primo quarto del 2013 si apre con una flessione della forza lavoro (-0,9%). Oltre a questo fenomeno, anche in questo primo scorcio del 2013 l occupazione risulta sostenuta in modo massiccio dall integrazione salariale che tra il primo quarto del 2012 ed il primo del 2013 è cresciuta di ben 15 volte. Se è vero che il dato è influenzato dal livello molto basso dei primi mesi del 2012, le ore autorizzate per i primi tre mesi del 2013, quasi 1milione e 200mila, raggiungono il valore più elevato tra i primi trimestri a partire dal 2005. Da segnalare, ancora una volta, le forti criticità che emergono dai dati di dettaglio della CIG: per l ottavo trimestre consecutivo la componente più critica, vale a dire la straordinaria e quella in deroga, prevalgono nettamente sull ordinaria. 1.800.000 1.600.000 1.400.000 Cassa Integrazione Guadagni nel settore Manifatturiero in provincia di Pisa (Ore autorizzate) Ordinaria Straordinaria e in Deroga 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000-09.1 09.2 09.3 09.4 10.1 10.2 10.3 10.4 11.1 11.2 11.3 11.4 12.1 12.2 12.3 12.4 13.1 Fonte: elaborazioni su dati INPS Tra le diverse tipologie dimensionali d impresa, confermando quanto rilevato nell ultimo quarto del 2012, è ancora la media industria (da 50 a 249 addetti) a mettere a segno gli unici segni positivi del manifatturiero nel primo trimestre 2013. Se la produzione tendenziale segna un +1,8% è però il fatturato a registrare, con un +3,5%, il risultato migliore con la componente estera che cresce addirittura di un +4,5%. Anche l occupazione avanza dell 1,9%. Unico dato negativo tra le medie imprese manifatturuiere viene dagli ordinativi che calano sia sul versante estero (-4,5%) che su quello complessivo (-0,5%). Le maggiori difficoltà, così come rilevato a fine 2012, interessano prevalentemente la grande industria (oltre 249 addetti) che perde il 12,0% della produzione, il 12,7% del fatturato ed il 5,5% dell occupazione. Particolarmente grave, in prospettiva, la dinamica degli ordini che arretrano complessivamente del 15,9%. Anche la piccola industria (da 10 a 49 addetti), il cuore del sistema manifatturiero pisano, continua a dibattersi tra forti difficoltà segnando il La dimensione aziendale 1 Il termine indica, in generale, le politiche aziendali che tendono a trattenere l occupazione dalle imprese in eccesso rispetto ai loro fabbisogni di produzione in attesa che quest ultima torni a crescere. 3

sesto trimestre consecutivo con il segno meno per la produzione (-9,7%). Oltre alla produzione, anche gli indicatori di domanda registrano un arretramento: fatturato (-8,6%) e ordini (-7,1%). Stanti le condizioni di mercato, i giorni di produzione assicurata nella piccola industria passano dai 67,8 del I trimestre 2012 ai 54 del I trimestre 2013. Nonostante le pessime condizioni della domanda, la piccola industria contribuisce positivamente alla dinamica occupazionale (+0,1%). La congiuntura manifatturiera in provincia di Pisa per dimensione d'azienda nel I trimestre 2013 Var. % tendenziali Produzione Fatturato :di cui estero Ordinativi :di cui esteri Occupazione Piccole (10-49 addetti) -9,7-8,6-3,3-7,1-1,0 0,1 Medie (50-249 addetti) 1,8 3,5 4,5-0,5-4,5 1,9 Grandi (oltre 249 addetti) -12,0-12,7-2,6-15,9 n.d. -5,5 L andamento complessivamente negativo della produzione manifatturiera, è confermato dall ampia diffusione della crisi a livello settoriale. Se si eccettuano i risultati molto positivi della lavorazione dei minerali non metalliferi (+8,0% la produzione, il settimo trimestre consecutivo con il segno più) registrato grazie all ampliamento produttivo di un importante impresa del comparto, tutti gli altri settori segnano una contrazione. Tra questi spicca il legno-mobili che dopo un trimestre di tregua torna nuovamente ad arretrare (-19,8%). Male anche le meccanica allargata che fa segnare pesanti flessioni tendenziali della produzione sia nell elettronicamezzi di trasporto (-11,7%) che nella metalmeccanica -4,0%. Negative, dopo che sul finire del 2012 avevano segnato un segno più, anche le dinamiche del Sistema moda con le calzature che perdono il 2,7% ed il cuoio il 6,7%. Contenute, ma sempre di segno negativo, le dinamiche della chimicafarmaceutica-gomma-plastica (-1,1%) e dell alimentare (-0,6%). I settori di attività Andamento della produzione manifatturiera settoriale nel I trimestre 2013 (Var. % tendenziali) Pelli e cuoio -6,7 MODA Calzature -2,7 Alimentari -0,6 Legno-mobili -19,8 CASA Minerali non metalliferi 8,0 Chimica-farmaceutica-gomma-plastica -1,1 Metalmeccanica Elettronica e mezzi di trasporto -11,7-4,0 MECCANICA ALLARGATA Totale -7,9-25,0-20,0-15,0-10,0-5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 4

Tutti gli indicatori relativi alle aspettative imprenditoriali relative al secondo trimestre 2013 confermano il diffuso pessimismo che attraversa il sistema industriale pisano. Tra tutte, sono ancora le attese relative al mercato interno (saldo perequato tra coloro che prevedono un miglioramento e coloro che prevedono un peggioramento della domanda nazionale pari a -16 punti percentuali) e alla produzione (saldo ottimisti pessimisti a -13 punti percentuali), a segnare i valori più negativi. Relativamente migliori, ma pur sempre in terreno negativo, le attese rispetto alla domanda estera (saldo ottimistipessimisti a -5 punti percentuali) e all occupazione (saldo a -7). Le aspettative per il II trimestre 2013 20 15 10 5 0-5 -10-15 -20-25 -30 09.1 Le attese del sistema manifatturiero pisano a carattere industriale (saldi aumenti-diminuzioni %, perequati con media mobile a 4 termini) 09.2 09.3 09.4 10.1 10.2 10.3 10.4 11.1 11.2 Produzione Domanda interna Domanda estera Occupazione 11.3 11.4 12.1 12.2 12.3 12.4 13.1 13.2 NOTA METODOLOGICA L'indagine congiunturale sul sistema manifatturiero, è effettuata trimestralmente su di un campione di 1.208 unità locali toscane con almeno 10 addetti di cui 126 localizzate in provincia di Pisa. L indagine sul primo trimestre 2013, realizzata tra aprile 2013 e maggio 2013, ha interessato 126 unità locali della provincia di Pisa. A partire dal primo trimestre 2010 la rilevazione è stata sottoposta ad una profonda revisione per tener conto della nuova classificazione delle attività economiche introdotta con ATECO2007, versione italiana della Nace Rev. 2. Il raffronto con i risultati degli anni precedenti deve essere quindi effettuato con cautela. GLOSSARIO Variazione percentuale tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In formula: 5

Dove X rappresenta il valore della variabile (produzione, fatturato, ordinativi, ecc. del periodo) e t il periodo temporale di riferimento. 6