Sicurezza nei luoghi di lavoro

Documenti analoghi
REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI Via Marconi, Biella

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

MODULO A PER RSPP/ASPP- MACRO SETTORE DI ATTIVITA : TUTTI

CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL D. LGS. N 81/2008

Modulo 6: La segnaletica di sicurezza

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. g Antonio Giorgi RSPP

FORMAZIONE OBBLIGATORIA RESPONSABILE SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) E ADDETTO SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP) Modulo base A

QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DELL APPRENDIMENTO Corso di formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro

Segnaletica di sicurezza e comunicazioni D emergenza.

L'accordo Stato-Regioni del 2011 prevede una formazione generale per i lavoratori, studenti di ore 4 e una formazione specifica di ore 4.

INFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI

CORSO DI SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVORO

Modulo B. Obiettivi generali:

Provincia di Forlì-Cesena

Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro

L APPLICAZIONE DEL T.U. SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (D.Lgs 81/08) NEL COMPARTO AGRICOLO

OPUSCOLO INFORMATIVO

Corso di formazione. Per RLS ed ASPP

Formazione di Base per i Lavoratori. Servizio di Prevenzione e Protezione

Segnaletica Segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro

QUESTIONARIO di AUTOVALUTAZIONE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Adempimenti obbligatori per studi medici e odontoiatrici

IV Sessione Rischio Clinico. Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Sezione di Milano Bicocca

D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO PER LA SICUREZZA MEDICO COMPETENTE TITOLI REQUISITI NOMINA MODALITA DI ESERCIZIO OBBLIGHI COMPITI

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA

SAN LORENZO SERVIZI Sicurezza del lavoro Igiene degli Alimenti Ambiente Formazione

IL COINVOLGIMENTO DELL RLS NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI. Dott. Maria Grazia Roselli Dipartimento Prevenzione Az USL 2 Lucca

La Segnaletica di Sicurezza

Modulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Durata 60 ore per il macrosettore ATECO 1 Agricoltura

RISCHI CHIMICI RISCHI CONNESSI CON L ESPOSIZIONE A SOSTANZE CHIMICHE, TOSSICHE O NOCIVE

Sommario PARTE I - T.U. N. 81/2008

Giunta Regionale della Campania

DATA: DITTA (ragione sociale): SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA: SEDE OPERATIVA (se presente): SETTORE:

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro

Dispositivi Di Protezione Individuale

Salute e Sicurezza sul lavoro - 3

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO

La gestione delle emergenze

La tutela della lavoratrice in gravidanza, puerperio ed allattamento

Sorveglianza sanitaria

Istituto Professionale di Stato Giulio Verne Acilia (Rm) Marzo 2016

SCHEDA DI RISCHIO INDIVIDUALE ANNO 20

MANSIONARIO DELLA SICUREZZA

ARGOMENTO TESI: 1 di 10 LAUREANDO/DOTTORANDO RELATORI

RIPRENDIAMO DAL MODULO BASE I

CORSO DI FORMAZIONE PER LAVORATORI IN AMBITO SANITARIO PROGRAMMA

PIANO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

Corso RLS 32 ore. Docente: 123 Formazione iltuocorso Ermes srl Via E. De Amicis, Milano

I CONCETTI DI RISCHIO, DANNO, PERICOLO, PREVENZIONE, PROTEZIONE RAAM SRL

SCELTA ED ASSEGNAZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

RUOLO DEL PREPOSTO INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI

TEST All interno dell attività lavorativa è stato designato il RSPP previa consultazione dell RLS?

SEGNALETICA DI SICUREZZA

PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DUVRI Documento unico di valutazione dei rischi da interferenza Rif. Art. 26, comma 3, D.Lgs. 81/2008

significato dell'espressione "segnaletica"

ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE

LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN PRESENZA DI CANTIERI DI RESTAURO. ing. PAOLO IANNELLI- Ministero per i beni e le attività culturali

L ATTIVITÀ DEL MEDICO COMPETENTE ALLA LUCE DEL D.LGS.81/08 TESTO UNICO IN E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Dispositivi di protezione individuale. Uso dei DPI

Annalisa Lantermo ASL1 Torino Convegno Sicurezza sul lavoro oggi Città di Torino, Presidenza del Consiglio Comunale Torino, 13 maggio 2008

FORMAZIONE DEI LAVORATORI

Utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale in agricoltura

La sorveglianza sanitaria: cosa dice la norma, cosa succede nella applicazione concreta.

Il nuovo Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro

CORSO DI FORMAZIONE PER STUDENTI DELL ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI IN MATERIA DI SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVORO NEL COMPARTO EDILE

Segnaletica di sicurezza (Scheda)

Lavoratore. Datore di lavoro. Dirigente. Preposto

A7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

RLS - D.Lgs.81/ ore Online

L ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO AI SENSI DEL D.L.vo 626/94 RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITA SCOLASTICHE E ALLE UNIVERSITA.

DECRETO LEGISLATIVO 626/94. Il Datore di Lavoro, nell'ambito degli Adempimenti previsti dal Decreto in oggetto e successive modifiche ( 242 / 96 )

SISTEMA PREVENZIONISTICO

Modulo B6. PROGRAMMA CORSO MODULO A Il sistema legislativo: D. Lgs. 81/2008 e modifiche (D. Lgs. 106/09)

Modulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Durata 60 ore per il macrosettore ATECO 7 - sanità servizi sociali

Tutela della salute. Articolo 41

DUVRI Documento unico di valutazione dei rischi da interferenza Rif. Art. 26, comma 3, D.Lgs. 81/2008

Prevenzione e sicurezza - CORSO DI FORMAZIONE. Massimiliano Barone

DVR SORVEGLIANZA SANITARIA

Modulo B. Obiettivi generali:

Le misure di prevenzione

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese

Organizzazione del sistema di gestione della sicurezza. RSPP, RLS e Medico Competente. Il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP)

PROGRAMMA CORSO PER RSPP

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 07 DEPOSITO TEMPORANEO RIFIUTI CHIMICI

Dalla prevenzione oggettiva alla prevenzione soggettiva. La Comunicazione. e D.Lgs. 81/2008. La comunicazione nel Decreto Legislativo 81/2008

IL PREPOSTO D AZIENDA

LA SICUREZZA NEI LABORATORI SCIENTIFICI! Prof. Gianluigi Mauriello! 2 CFU! 6 ore in aula!

Bozza Disegno di legge Introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime

Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi. Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi

RISTRUTTURAZIONE IMPIANTO IRRIGUO CONDOTTA DI COLLEGAMENTO SERBATOI III E IV DISTRETTO CONSORZIO DI BONIFICA DELLA PIANA DI VENAFRO (IS).

-PROGRAMMA DEL CORSO-

Dipartimento affari generali, tecnico e per la sicurezza

La Segnaletica di Sicurezza

norma dell'art. 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53 Lavori vietati (Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, artt. 3, 30, comma 8 e 31, comma 1;

ORGANIZZAZIONE DEL CORSO PER RESPONSABILE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

Transcript:

DIPARTIMENTO DI AGRONOMIA ANIMALI ALIMENTI RISORSE NATURALI E AMBIENTE DAFNAE Corso di formazione sulla sicurezza Sicurezza nei luoghi di lavoro Modulo 1: generale Dott.ssa Viva Da Molin Cos è la Sicurezza? Un opinione? 1

Cos è la Sicurezza? Una interpretazione... artistica? C.I.S. AGRIPOLIS Servizio Rifiuti Speciali Tutti gli ordinamenti giuridici democratici danno un importanza capitale al diritto all integrità fisica e alla dignità spirituale dell individuo La nostra Costituzione considera la tutela della salute psico-fisica come fondamentale diritto dell individuo e interesse della comunità (art. 32) Afferma inoltre che il diritto alla libertà di impresa e di iniziativa economica è subalterno al diritto alla salute e alla dignità dei lavoratori DIPARTIMENTO DI AGRONOMIA ANIMALI ALIMENTI RISORSE NATURALI E AMBIENTE DAFNAE LA SICUREZZA è UN DIRITTO 2

DIPARTIMENTO DI AGRONOMIA ANIMALI ALIMENTI RISORSE NATURALI E AMBIENTE DAFNAE C.I.S. AGRIPOLIS Servizio Rifiuti Speciali art. 2087 del Codice Civile recita L imprenditore è tenuto ad adottare nell esercizio dell impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, sono necessari a tutelare l integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori Deve essere sempre rispettato il principio della massima sicurezza tecnologicamente possibile o fattibile, tenendo conto dell evoluzione delle misure di sicurezza Per la supremazia della salute del lavoratore sulla libertà di iniziativa economica, non è possibile omettere l adozione delle misure di sicurezza con la giustificazione del costo eccessivo DIPARTIMENTO DI AGRONOMIA ANIMALI ALIMENTI RISORSE NATURALI E AMBIENTE DAFNAE C.I.S. AGRIPOLIS Servizio Rifiuti Speciali Le misure minime sono individuate dalle leggi. Quindi LA SICUREZZA è UN DOVERE - per il datore di lavoro e i dirigenti - per i preposti e tutti i lavoratori (D.Lgs. 81/2008) 3

Nel 1994 il d. lgs. 626 ha delineato un nuovo approccio alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro: la prevenzione è definita come il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell attività lavorativa, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno La prevenzione viene intesa come un processo continuativo e dinamico, inserito nel sistema di gestione dei processi economici aziendali La norma attualmente in vigore è: Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 cosiddetto Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro corretto con D. Lgs. 3 agosto 2009 n. 106 4

La 626 è stata un passaggio culturale storico Ha introdotto il principio della programmazione e dell organizzazione della sicurezza, inserite nella realtà aziendale e adattate all organizzazione produttiva. La norma successiva (D. lgs. 81/08) è solo una evoluzione conseguente alle direttive CE, non certo un cambio di rotta. Quali sono le modalità organizzative previste dalle leggi (626 e 81)? 1. Valutazione dei rischi e redazione del relativo Documento DVR -- responsabilità non delegabile del Datore di Lavoro 2. Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione, con un Responsabile -- RSPP interno o esterno all impresa 3. Designazione dei lavoratori addetti alla gestione delle emergenze (squadre antincendio e primo soccorso) 4. Designazione del medico competente, per garantire la Sorveglianza Sanitaria 5. Elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS 6.Formazione e informazione dei dipendenti 7. Individuazione dei ruoli gerarchici (datore di lavoro, dirigente, preposto, lavoratore) 5

RUOLI E RESPON- SABILITA IN BASE AL D.LGS. 81/08 ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA NELL UNIVERSITA DI PADOVA DATORE di LAVORO RETTORE Prof. Zaccaria RSPP Ing. Piovesan MEDICO COMPETENTE dott. Trevisan DIRIGENTE DIRETTORE DAFNAE prof. M. BORIN PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO 6

Il D. Lgs. 81/08 si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici (scuole, ospedali, ). Introduce anche la responsabilità del lavoratore sanzionabile disciplinarmente dal datore di lavoro, e penalmente dal giudice. Viene sancito l obbligo della formazione, informazione, addestramento dei lavoratori. È precisato e definito l obbligo di inserire nel sistema aziendale di gestione della sicurezza anche i tirocinanti, stagisti, volontari, ecc., ai fini della completa tutela. Infatti non si usa il termine dipendenti ma lavoratori. Nel nostro caso specifico, nella definizione di lavoratore (art.2 comma1 lett.a) è indicato esplicitamente: l allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante a corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di video terminali, limitatamente ai periodi in cui l allievo sia effettivamente applicato alle strumentazioni o ai laboratori in questione. In un luogo di lavoro sono contemporaneamente presenti: Rischi per la SALUTE, dovuti all esposizione prolungata a sostanze tossiche e/o nocive: malattie professionali (silicosi, dermatiti, allergie, varie forme tumorali) Def.: Si considera malattia professionale quella contratta nell'esercizio e a causa della lavorazione alla quale è adibito il lavoratore 7

SORVEGLIANZA SANITARIA Prevede: Accertamenti preventivi per valutare l idoneità (o mancanza di controindicazioni) alla mansione alla quale sarà adibito il lavoratore Accertamenti periodici (specifici per le diverse tipologie di rischio) per controllare lo stato di salute dei lavoratori Accertamenti in occasione del cambio di mansione/attività Accertamenti su richiesta del lavoratore In un luogo di lavoro sono contemporaneamente presenti: Rischi per la SICUREZZA o INFORTUNI: incendi, esplosioni, ustioni, lesioni, asfissia, avvelenamenti. Def.:ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o ne abolisca o comunque ne menomi permanentemente o temporaneamente la capacità lavorativa 8

INFORTUNIO Richiesta di visita medica (Pronto Soccorso) Primo certificato medico Prognosi fino a 3 giorni Prognosi superiore a 3 giorni Non sono previste denunce, ma dal 7.5.1996 l'evento va comunque riportato nel registro infortuni dell azienda Entro 2 giorni: denuncia all'inail denuncia all'autorità di pubblica sicurezza Riportare l'evento nel registro infortuni dell azienda Morte o pericolo di morte Entro 24 ore: denuncia all'inail Entro 2 giorni: denuncia all'inail denuncia all'autorità di pubblica sicurezza INAIL: Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro Assicurazione obbligatoria pagata dal Datore di Lavoro tutela: gli infortuni sul lavoro che comportino più di 3 giorni di assenza, e le malattie professionali riconosciute 9

GRAVIDANZA (D.Lgs. 151/2001) LA LAVORATRICE DEVE COMUNICARE LO STATO DI GRAVIDANZA AL DATORE DI LAVORO (tramite certificato medico) IL DATORE DI LAVORO INFORMA LA LAVORATRICE SUI RISCHI PRESENTI E SULLE NORME DI TUTELA (astensioni, congedi, permessi ) IL DATORE DI LAVORO CON IL DIRIGENTE, IL PREPOSTO, IL MEDICO COMPETENTE E IL SPP VALUTANO SE L ATTIVITA SVOLTA PUO COMPORTARE UN RISCHIO PER LA GESTANTE O IL NASCITURO, DI CONSEGUENZA VIENE DECISO SE MANTENERE LE STESSE MANSIONI O CAMBIARLE; SE CIO NON FOSSE POSSIBILE, SI DOVRA DECIDERE UNA ASTENSIONE PER «LAVORO A RISCHIO» (fino alla nascita e 7 mesi dopo). IL LAVORO IN LABORATORIO E UN LAVORO A RISCHIO, PERCHE SI USANO AGENTI BIOLOGICI POTENZIALMENTE PERICOLOSI, RADIAZIONI IONIZZANTI E AGENTI CHIMICI PERICOLOSI: a) SOSTANZE ETICHETTATE R 40,45,46 E 47 (H340, H350, H360), CIOE CANCEROGENE O MUTAGENE b) MERCURIO E SUOI DERIVATI c) PIOMBO E SUOI DERIVATI d) MEDICAMENTI ANTIMITOTICI e) MONOSSIDO DI CARBONIO f) AGENTI CHIMICI PERICOLOSI DI COMPROVATO ASSORBIMENTO CUTANEO Anche le polveri di legno sono cancerogene In zone sottoposte a radioprotezione la segnalazione è obbligatoria appena la gravidanza è accertata 10

GESTIONE DELLE EMERGENZE Nei luoghi di lavoro possono accadere le emergenze: infortuni e malori dei lavoratori, altri incidenti: incendi, fuoriuscite di sostanze pericolose, terremoti, Il datore di lavoro deve pianificare (piano di emergenza) la gestione delle emergenze: designando i lavoratori per le squadre (antincendio e primo soccorso), garantendone il numero e la formazione organizzando i rapporti con i servizi pubblici competenti (VVF) dotando la struttura di un piano di evacuazione (e relative prove) garantendo la corretta informazione dei lavoratori L edificio deve avere vie di fuga opportunamente segnalate e porte REI (Resistenza Ermeticità Isolamento) per isolare i settori dove si verifichi l incendio. Le squadre devono avere a disposizione i dispositivi necessari in caso di incendio (es.: estintori, idranti ), le cassette di primo soccorso e ogni altro dispositivo necessario per le emergenze prevedibili (es.: tute, maschere e guanti per spandimenti di sostanze pericolose, fuoriuscite di gas tossici, ecc.) 11

Gli estintori SEGNALETICA DI SICUREZZA mezzo efficace per prevenire gli incidenti, ma non sostituisce le misure di sicurezza AVVERTIRE DI RISCHI O PERICOLI VIETARE COMPORTAMENTI PERICOLOSI PRESCRIVERE COMPORTAMENTI SICURI FORNIRE INDICAZIONI PER LA SICUREZZA O IL SOCCORSO INDICARE ULTERIORI ELEMENTI DI PREVENZIONE 12

deve attirare in modo rapido e facilmente comprensibile, l attenzione su oggetti e situazioni che possono provocare determinati pericoli deve essere di dimensioni adeguate e installata in modo ben visibile I segnali di sicurezza, composti da una combinazione di forma geometrica, colore e simbolo, si dividono in: - segnali di salvataggio(rettangolari/quadrati) - divieto(tondi) - prescrizione(tondi) - avvertimento(triangolari) - materiale antincendio(quadrati) COLORI della segnaletica di sicurezza Colore Significato e scopo Indicazioni e precisazioni Rosso Segnali di divieto Pericolo - allarme Materiali e attrezzature antincendio Atteggiamenti pericolosi Alt, arresto, dispositivi di interruzione d emergenza. Sgombero Identificazione e ubicazione Giallo o Giallo-arancio Segnali di avvertimento Attenzione, cautela. Verifica Azzurro Segnali di prescrizione Comportamento o azione specifica-obbligo di portare un mezzo di sicurezza personale Verde Segnali di salvataggio o di soccorso Situazione di sicurezza Porte, uscite, percorsi, materiali, postazioni, locali Ritorno alla normalità 13

VERDE Quadrato o Rettangolare Tondi e Rossi/bianchi 14

TONDO Bianco su fondo BLU TRIANGOLO GIALLO 15

QUADRATO ROSSO DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Definizione (art. 74 D. Lgs. 81/08)... qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro... ESCLUSIONI Non sono dispositivi di protezione individuale gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificatamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore OBBLIGHI Il Datore di Lavoro ha l obbligo di fornire ai lavoratori i necessari e idonei DPI il lavoratore ha l obbligo di utilizzarli 16

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) TIPOLOGIA DELLE PROTEZIONI protezione dell udito (tappi, caschi, cuffie) protezione delle vie respiratorie (respiratori con maschera e apparecchi antipolvere e antigas) protezione degli occhi (occhiali a stanghette o a maschera, schermi facciali) protezione delle mani (guanti, ecc.) protezione dei piedi (scarpe, scarponi) protezione del corpo (camici, tute) DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) USO DEI DPI: quando? devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, REQUISITI DEI DPI devono essere conformi a norme specifiche e marcati CE, devono garantire la massima efficienza operativa, devono adattarsi alle caratteristiche del corpo, devono arrecare il minimo disturbo ai movimenti, non devono determinare un rischio maggiore, 17

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO: Occhiali a stanghette, Occhiali a maschera, Occhiali di protezione contro i raggi x, i raggi laser, le radiazioni ultraviolette, infrarosse e visibili, Schermi facciali, In caso di : Rischi chimici (polveri, liquidi corrosivi,ecc.) Rischi fisici (polveri) Radiazioni (UV, infrarossi, laser) DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PROTEZIONE DELLE MANI: Guanti: Contro le aggressioni meccaniche Contro le aggressioni chimiche Antitermici (caldo, freddo) Manicotti Manopole Rischi di natura biologica (virus, batteri, agenti patogeni, ecc.) Rischi termici (caldo/freddo da contatto, proiezione di particelle incandescenti, ecc.) Rischi chimici (acqua, detergenti, acidi, basi, solventi, ecc.) 18

Dispositivi di Protezione Collettiva Armadi di sicurezza I prodotti pericolosi devono essere stoccati in appositi armadi: A. resistenti al fuoco (stoccaggio solidi e liquidi infiammabili) A. per acidi, basi e alcali A. per ali prodotti chimici Cappe chimiche Protezione da sostanze inquinanti volatili tossiche (o radioattive) 19