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Corso di Laurea in Architettura (ciclo unico) Analisi del Territorio e degli Insediamenti A.A 2016/17 Docente: Professoressa Elena Tarsi Guida all'esercitazione finale L'esercitazione finale di esame consiste nella produzione, a cura del gruppo di studenti, di alcuni elaborati (grafici e testuali) descrittivi dei caratteri territoriali e insediativi del contesto territoriale selezionato. Attraverso l esercitazione, si intende indirizzare lo studente alla comprensione del territorio come entità complessa, nella quale ogni parte concorre con ruoli diversi al funzionamento dell insieme, al cui assetto in continuo divenire l'uomo concorre quale fondamentale soggetto. Il lavoro delle esercitazioni dovrà essere svolto in gruppi di tre studenti. Al fine di acquisire la capacità di interpretazione del territorio a diversi livelli (area vasta, urbano, di quartiere), le analisi saranno svolte generalmente a tre scale principali: 1:25.000 1:10.000 e 1:2.000. Elenco delle tavole 1. Inquadramento territoriale (1:25.000) 1.1 Inquadramento 1.2 Altimetria 1.3 Clivometria e idrografia 2. I temi degli assetti insediativi (1:10.000) 2.1 Uso del suolo 2.2 Periodizzazione della crescita edilizia 2.3 Carta geologica e geomorfologica 2.4 Il patrimonio territoriale 3. I temi della città (1:2.000) 3.1 Il patrimonio urbano materiale e immateriale Metodologia L'esercitazione dovrà essere svolta autonomamente a casa, ma mediante il confronto con il docente nelle fasi di revisione e sulla base delle indicazioni, di contenuto e tecniche, presentate nelle lezioni. L interpretazione del materiale elaborato comporta il seguente percorso logico: - raccolta dei dati di base (fonti), - scelta e organizzazione dei dati più significativi, - incrocio dei dati, per capire le necessarie relazioni fra i vari fenomeni singolarmente analizzati, - interpretazione della realtà locale analizzata (elaborati di sintesi). Le tavole di restituzione finale delle analisi dovranno essere progettate nella loro organizzazione e dovranno contenere gli studi oggetto di ogni singola tavola con la relativa legenda. Per ciascun elaborato dovranno essere presenti le seguenti informazioni: - intestazione (nomi dei componenti del gruppo, titolo della carta, scala di riferimento); - legenda della carta; - squadratura del foglio. A titolo di esempio si fornisce qui uno schema basato su un foglio di dimensione: 100x70 cm, con intestazione in basso e spazio per legenda ed informazioni sulla destra. Piccole variazioni sono ammesse, ma garantendo tutte le informazioni richieste ed una strutturazione grafica ordinata e comprensibile. Nell'esempio lo spazio dedicato alla mappa corrisponde alla dimensione di un foglio 670x535 mm e questa sarà sempre la dimensione della mappa indipendentemente dalla diverse scale. Ovviamente ad una scala 1:25.000 corrisponderà una maggiore porzione di territorio rappresentato nella mappa rispetto alle scale 1:10.000 ed 1:2.000. 1

N.B. la dimensione della tavola può variare a seconda delle esigenze (dimensione della legenda, necessità di inserire immagini, foto ecc.), la dimensione della mappa rimarrà comunque sempre quella stabilita. Le tavole saranno prevalentemente realizzate mediante l'utilizzo di tecniche GIS (elaborazioni di Sistemi Informativi basati sulla implementazione di carte tecniche regionali disponibili in formati GIS). Sarà comunque possibile utilizzare tecniche alternative o miste, sopratutto per la terza parte dell'esercitazione. Per l'elaborazione delle tavole è possibile utilizzare un software GIS a scelta degli studenti, ma è consigliato l'uso di QuantumGIS in quanto Open Source e free (www.qgis.org). L'area di lavoro L esercitazione si svolge in una porzione di territorio della Toscana. Ad ogni gruppo verrà assegnata un area da analizzare sulla base di alcuni principi: - la dimensione del territorio analizzato corrisponde a quanto contenuto in un quadrante della CTR in scala 1:10.000. La dimensione è pari a 670x535 mm. - ogni area è caratterizzata dalla presenza di un nucleo costruito (di tessuto urbano) e di una porzione di territorio non densamente urbanizzato; - non è possibile per più gruppi analizzare la stessa area; - sono preferite situazioni in cui si riscontra il massimo della diversificazione (aree collinari, pianura, edificato residenziale e produttivo ecc.). Le tavole in scala diversa da 1:10.000 si baseranno sempre su una mappa contenuta in uno spazio di dimensione 670x535 mm. Le carte in scala 1:25.000 manterranno al centro il riquadro scelto in base alla scala 1:10.000 e si serviranno degli 8 quadranti adiacenti, le carte in scala 1:2.000 verranno definite nella loro delimitazione da ogni gruppo insieme al docente. Vedi schema di esempio di seguito: 2

535 mm 1:2.000 1:10.000 1:25.000 670 mm 3

Guida alla redazione delle tavole 1. Inquadramento territoriale Le tavole di questa sezione dovranno essere riprodotte in scala 1:25.000. Tav.1.1 Inquadramento Scopo della tavola è evidenziare le relazioni di tipo funzionale rispetto al territorio circostante, le relazioni con il suo immediato contesto e, conseguentemente, il ruolo funzionale che esso svolge nel territorio. 1_ fasce altimetriche Tav. 1.2 Altimetria Scopo della tavola è evidenziare le condizioni orografiche del contesto territoriale esaminato. La rappresentazione dovrà, quando le caratteristiche del suolo lo rendano utile, individuare attraverso campiture cromatiche opportune ambiti altimetrici diversi (aree di fondovalle, di versante, di crinale ed eventuali variazioni significative della morfologia fisica). 1_ fasce altimetriche ottenute attraverso trattamento grafico mediante colori delle fasce leggibili su una griglia altimetrica di passo commisurato alla scala di rappresentazione. Per la realizzazione di questo elaborato verrà utilizzato il modello digitale del terreno disponibile nel sito del servizio cartografico della regione toscana: http://www502.regione.toscana.it/geoscopio/cartoteca.html 2_Idrografia. Utilizzando il reticolo idrografico disponibile mediante il servizio WMS della regione toscana o i dati contenuti nei file SHP della CTR toscana, scaricabile liberamente al sito del Geoscopio o anche il reticolo idrografico disponibile all indirizzo http://www.regione.toscana.it/-/consorzi-di-bonifica-reticolo-idrografico-edi-gestione. 3_ aree urbanizzate ovvero il contenuto dello shapefile dell'uso del suolo, relativamente alle voci che identificano le zone residenziali a tessuto continuo e le zone residenziali a tessuto discontinuo. Da inserire nella tavola con una campitura che non interferisca con la colorazione del rilievo e con adeguata trasparenza. utilizzare per le fasce altimetriche una sfumatura di colore dal verde (per le quote più basse) al marrone (per le quote più alte) passando per uno o più toni di giallo intermedio; la variazione cromatica dovrà permettere di leggere in modo sufficientemente chiaro le soglie di passaggio da un ambito altimetrico (pianura, versanti, sommità) a un altro. La scansione delle differenti soglie varierà a seconda delle caratteristiche del territorio analizzato. N.B. normalmente i software gis utilizzano una suddivisione delle quote in intervalli uguali che non necessariamente si rivela adeguata alla zona di studio, in oltre la divisione è ovviamente legata ai minimi e massimi e delimitata da intervalli con decimali. Gli intervalli vanno pertanto definiti caso per caso, sia in relazione alle caratteristiche altimetriche dell'area di studio, sia eliminando i decimali e riportando i valori soglia alla decina (in casi particolari anche a intervalli di 5 m); è possibile e quasi sempre consigliabile ombreggiare la griglia altimetrica attraverso una copertura hillshade (ottenibile per elaborazione della griglia altimetrica) per dare maggiore evidenza alle forme del rilievo;in alternativa è possibile ombreggiare la griglia utilizzando una copertura clivometrica (classi di pendenza), per segnalare espressivamente l andamento dei crinali. La sovrapposizione dell'ombreggiatura ha normalmente migliore efficacia grafica se non si utilizzano le trasparenze, bensì la fusione delle ombre sovrapposte ai colori che identificano le quote (in Qgis comando Visualizza colore nel menù proprietà layer - stile ). Tav.1.3 Clivometria e idrografia Scopo della tavola è dare risalto ai caratteri salienti della morfologia del suolo del contesto in esame, dando evidenza alle forme terrestri maggiormente caratterizzanti: fondovalle, terrazzi orografici, crinali principali e secondari, forre, ecc. Si tratta di una tavola derivata dalla precedente che dunque utilizza i dati già prodotti nell'elaborazione appena descritta. 4

1_ fasce clivometriche ottenute mediante elaborazione dei dati utilizzati per la tavola precedente e trattamento grafico della griglia clivometrica. In particolare le griglie cliviometriche possono essere facilmente derivate dai modelli digitali del terreno grazie ad un calcolo effettuato da qualsiasi software GIS (in Qgis menù raster - analisi comando DEM Analisi geomorfologica ). La griglia richiesta sarà dunque realizzata a partire dal modello digitale del terreno disponibile nel sito del servizio cartografico della regione toscana: http://www502.regione.toscana.it/geoscopio/cartoteca.html 2_ idrografia utilizzando lo stesso reticolo idrografico della tavola precedente. 3_ aree urbanizzate Utilizzare la stessa soluzione della tavola precedente, cambiare la campitura ed il grado di trasparenza solo se la soluzione adottata per la tavola 1.1 dovesse rivelarsi problematica con i colori delle pendenze. utilizzare per le fasce clivometriche le seguenti soglie: <10% suoli lavorabili meccanicamente (verde) 10% 20% suoli lavorabili meccanicamente con attrezzature leggere (celeste) 20% 35% suoli lavorabili attraverso sistemazioni di versante: terrazzamenti, ciglionamenti (blu) > 35% suoli non lavorabili (lilla) Utilizzare un tono di azzurro e un tratto deciso per la rappresentazione della rete idrografica principale. È possibile e quasi sempre consigliabile ombreggiare la griglia altimetrica attraverso una copertura hillshade (ottenibile per elaborazione della griglia altimetrica) per dare maggiore evidenza alle forme del rilievo. Approfondimenti possibili: inserire nella tavola una rappresentazione relativa ai limiti di bacino idrografico o ai limiti di versante (tale informazione può essere ricostruita sulla base dell esame delle curve di livello, ovvero per perfezionamento della copertura bacidro.shp pubblicata dalla Regione Toscana). 2. I temi degli assetti insediativi Tutte le tavole di questa sezione dovranno essere riprodotte in scala 1:10.000, utilizzando come fondo topografico la CTR 1:10.000 (per semplicità di elaborazione utilizzare la versione raster disponibile sul sito della regione toscana http://www502.regione.toscana.it/geoscopio/cartoteca.html. I fogli raster scaricabili liberamente sono prodotti come raster binari con soli pixel bianchi o neri per ottenere la sovrapposizione della CTR ad altri layer con dati di diversa natura è dunque sufficiente sovrapporre i raster e applicare una trasparenza del 100% alle aree bianche (pixel trasparenti corrispondenti al valore 0). Tav. 2.1 Uso e copertura del suolo Scopo della tavola è evidenziare la ripartizione dei suoli in aree omogenee dal punto di vista degli usi, segnalando e distinguendo gli ambiti di naturalità (bosco, vegetazione di pertinenza fluviale, aree umide, ecc.), gli ambiti delle colture agrarie (seminativi, oliveti, vigneti, ecc.) gli ambiti urbanizzati (urbanizzato ad alta densità, urbanizzato a bassa densità, ambiti produttivi, ecc.). L informazione riportata nella tavola sarà costruita sulla base di quanto disponibile presso il Sistema Informativo Territoriale e Ambientale della Regione Toscana, collaudata speditivamente attraverso sopralluoghi diretti. fondo topografico CTR 1/10.000 in versione raster con parti bianche trasparenti; copertura uso del suolo ottenuta per trascrizione e collaudo della documentazione già esistente e disponibile sul sito del servizio cartografico della regione toscana (http://www502.regione.toscana.it/geoscopio/cartoteca.html) idrografia (nel caso di elaborazioni GIS ottenuta per selezione dei dati cartografici disponibili da CTR: copertura xxxxxxad.shp; codici 301, 302, 303 della copertura xxxxxxel.shp) utilizzare per la rappresentazione degli usi del suolo una tavolozza cromatica basata sulla necessità di conciliare chiarezza dell informazione ed espressività grafica; di norma, utilizzare toni allusivi ai colori reali: verde scuro per i boschi, toni di ocra per i seminativi, verde olivo per gli oliveti, e così via (è possibile prendere spunto da foto aeree a colori); 5

utilizzare un tono di azzurro e un tratto spesso per la rappresentazione della rete idrografica principale; utilizzare lo stesso tono di azzurro, ma con spessore inferiore e tratteggiato, per la rete delle scoline di fondovalle; è possibile e quasi sempre consigliabile ombreggiare la tavola attraverso una copertura hillshade (ottenibile per elaborazione della griglia altimetrica) per dare maggiore evidenza alle forme del rilievo; in alternativa è possibile ombreggiare la griglia utilizzando una copertura clinometrica, per segnalare espressivamente l andamento dei crinali; evidenziare la rete idrografica attraverso una opportuna resa cromatica degli elementi lineari aventi codice 301 (corsi d'acqua principali) 302 (corsi d'acqua secondari) 303 (scoline e canalette irrigue); utilizzare campiture piena solo per i fiumi, evitando di utilizzare la copertura xxxxxxad.shp per i torrenti; Tav.2.2 Periodizzazione della crescita edilizia Scopo della tavola è evidenziare i caratteri quantitativi e qualitativi delle dinamiche insediative documentate dal XIX secolo ad oggi. La tavola dovrà permettere di riconoscere gli assetti insediativi fondativi riconoscibili nello stato dei luoghi alla fine dell'800, una prima fase di crescita spesso ancora coerente con i principi insediativi tradizionali (edificazione compatta su filo strada, isolati chiusi), una seconda fase di crescita estranea ai principi insediativi tradizionali (la "grana grossa" dei servizi urbani, l'espansione a bassa densità di edifici isolati su lotto, le parti di città morfologicamente autonome dell'edilizia promossa da iniziativa pubblica, e così via). È di norma molto importante segnalare le relazioni tra le dinamiche di nuova localizzazione degli insediamenti rispetto alla morfologia del suolo. L informazione riportata nella tavola sarà costruita sulla base di quanto disponibile presso il Sistema Informativo Territoriale e Ambientale della Regione Toscana. fondo topografico CTR 1/10.000 in versione raster con parti bianche trasparenti; sedimi edificati (edifici) distinti cromaticamente secondo il periodo di prima documentazione cartografica leggibile attraverso il confronto con la cartografia storica (disponibili solo in formato raster non modificabili); percorsi fondativi identificabili attraverso la lettura della cartografia storica, prevalentemente mediante la lettura delle carte IGM I levata e delle foto aeree della levata del 1954, reperibili presso la cartoteca del dipartimento di urbanistica, presso la stessa IGM e on-line mediante lo sportello cartografico della regione toscana: http://www502.regione.toscana.it/wmsraster/com.rt.wms.rtmap/wms?map=wmsofc (il servizio WMS della regione toscana è utilizzabile direttamente con i più comuni software gis). idrografia (nel caso di elaborazioni GIS ottenuta per selezione dei dati cartografici disponibili da CTR: copertura xxxxxxad.shp, codici 301, 302, 303 della copertura xxxxxxel.shp). utilizzare per la rappresentazione dei sedimi edificati una scala cromatica che va da toni scuri per le parti più antiche a toni chiari per le parti contemporanee (p.e. marrone/rosso/arancio/giallo). Porre molta attenzione alla distinguibilità dei diversi colori. Gli edifici infatti in scala 1:10.000 sono rappresentati da poligoni di piccola dimensione e scarti di colore di poca entità non sono facilmente leggibili dall'occhio; utilizzare un tono analogo a quello utilizzato per la soglia temporale 1954 (o comunque un tono di colore brillante e visibile) per la evidenziazione dei percorsi fondativi; è possibile ombreggiare la tavola attraverso una copertura hillshade (ottenibile per elaborazione della griglia altimetrica) per dare maggiore evidenza alle forme del rilievo; in alternativa è possibile ombreggiare la griglia utilizzando una copertura clinometrica, per segnalare espressivamente l andamento dei crinali. L'opportunità di usare l'ombreggiatura va valutata per ogni singola area di studio. Data la natura della mappa in alcuni casi infatti l'ombreggiatura può rendere più difficile la lettura dei dati storici. In generale dunque lo sfondo dovrà essere chiaro; gli edifici colorati dovranno rimanere sovrapposti alla CTR raster e non coperti dalla campitura che è riportata nella carta tecnica. Nell'area della legenda andrà aggiunto il dato numerico del suolo coperto dai sedimi per ogni periodo di riferimento con un grafico che evidenzi la crescita per ognuno degli anni disponibili. Il valore della superficie coperta in metri quadrati è leggibile nella tabella associata allo SHP dei sedimi datati, o comunque calcolabile con il comando (in Qgis) vettore strumenti di geometria esporta/aggiungi colonne geometriche. Per sommare le superfici per ogni data di rilevazione del sedime edificato si suggerisce l'uso di un foglio elettronico 6

(l'operazione è comunque possibile anche direttamente mediante software GIS) aprendo e salvando su una cartella a parte il file *.dbf che compone lo shapefile. Il grafico è facilmente realizzabile con qualsiasi foglio elettronico e esportabile come immagine da inserire nella tavola. Tav.2.3 Carta geologica e geomorfologica La carta della geologia e geomorfologia costituisce un primo approccio allo studio della struttura profonda del territorio, all'intelaiatura sulla quale si appoggia ogni forma di modellazione artificiale dei luoghi ed ogni paesaggio creato dall'uomo. Si tratta di una mappa che non viene prodotta in maniera originale dai gruppi di lavoro, ma di una semplice rappresentazione dei dati forniti dalla Regione Toscana, secondo un codice grafico standardizzato e che serve per comprendete le relazioni fra gli insediamenti e le formazioni geologiche. Viene realizzata per semplice sovrapposizione di strati presenti nel sito della regione e di dati già elaborati precedentemente. fondo topografico CTR 1/10.000 in versione raster con parti bianche trasparenti; sedimi edificati (edifici) distinti cromaticamente secondo il periodo di prima documentazione cartografica; rispetto alla mappa precedente i sedimi vanno distinti in soli 2 gruppi: edifici presenti al 1954 (ovviamente comprendendo gli edifici precedenti) ed edifici successivi al 1954; percorsi fondativi, così come individuati nella mappa precedente; forma geomorfologica areale, così come predisposte dal servizio WMS della Regione Toscana (settore geologia banca dati geologica ); unità geologica areale, così come predisposte dal servizio WMS della Regione Toscana (settore geologia banca dati geologica ). utilizzare per la rappresentazione dei sedimi edificati, ovviamente, solo 2 colori, scelti in modo da rendere particolarmente visibile la struttura dell'edificato alla soglia del 1954. I colori dovranno essere leggibili anche se sovrapposti alle campiture della mappa geologica; per forma geomorfologica areale e unità geologica areale verranno utilizzate le legende predisposte dalla Regione Toscana e automaticamente caricate da Qgis mediante il servizio WMS. È importante ricordare al momento della preparazione della tavola finale che il compositore di stampe permette di filtrare la legenda in base al contenuto della mappa. Questo significa che della legenda standard, che contiene tutte le voci relative al territorio regionale, nella vostra stampa appariranno solo le voci effettivamente presenti (una volta selezionato il layer su cui eseguire il filtro occorre premere l'icona corrispondete al comando Filtra la legenda in base al contenuto della mappa ). È scorretto, oltre che poco utile, inserire nelle legende voci che non si ritrovano nelle carte; è possibile ombreggiare la tavola attraverso una copertura hillshade (ottenibile per elaborazione della griglia altimetrica) per dare maggiore evidenza alle forme del rilievo; in alternativa è possibile ombreggiare la griglia utilizzando una copertura clinometrica, per segnalare espressivamente l andamento dei crinali. L'opportunità di usare l'ombreggiatura va valutata per ogni singola area di studio. Data la natura della mappa in alcuni casi infatti l'ombreggiatura può rendere più difficile la lettura dei dati storici. In generale dunque lo sfondo dovrà essere chiaro. Tav. 2.4 Il patrimonio territoriale La tavola del patrimonio territoriale è un elaborato cartografico interpretativo che ha l obiettivo di comunicare conoscenza sulla identità dei luoghi, attraverso la evidenziazione del repertorio di regole che ne hanno costruito l identità nel lungo periodo storico. La costruzione della tavola è concepita come una operazione di selezione, di messa in relazione, di rappresentazione espressiva, di elementi e fenomeni territoriali di diversa natura: aspetti morfologici, relativi alla organizzazione agraria, relativi organizzazione insediativa degli insediamenti, relativa ai processi storici di trasformazione. Si tratta dunque di una carta di sintesi che, a partire dai vari elementi precedentemente studiati, sviluppa un quadro interpretativo dell'area di studio. La tavola dovrà segnalare, evidenziandoli rispetto al fondo topografico CTR 1:10.000, gli elementi giudicati come caratterizzanti rispetto alla identità dei contesti insediati esaminati; a titolo di esempio: aggregati urbani ed edilizia isolata ereditati dagli assetti insediativi storici; percorsi fondativi degli assetti insediativi storici; 7

boschi, soprattutto se di altofusto o comunque con una presenza consolidata nel tempo; colture tradizionali e di pregio (oliveto, vigneto, ecc.); fiumi, torrenti e ambiti riparali; eventuali sistemazioni idraulico agrarie di pregio (terrazzamenti, ciglionamenti, arginature, ecc.); ambiti di particolare rilevanza geo-morfologica; oggetti e siti appartenenti al patrimonio storico-artistico (aree archeologiche, edifici monumentali, ecc.); edifici e pertinenze con valore storico e paesaggistico (ville con parchi e giardini formali, fattorie con parchi e pertinenze agricole, ecc.); La costruzione grafica della tavola ha essenziali finalità interpretative e deliberatamente non vengono fornite indicazioni tecniche precise per la sua redazione. Gli aspetti legati alla restituzione cartografica saranno comunque oggetto di un confronto collettivo nelle ore di lezione e per i singoli gruppi negli incontri con il docente. Solo come indicazione di tipo generale si suggerisce di segnalare attraverso l'uso del colore i segni topografici considerati importanti per la evidenziazione degli elementi del patrimonio. Le differenti scale di colore utilizzate e l'articolazione dei segni dovranno essere utilizzate in termini gerarchici (gli elementi patrimoniali più rilevanti dovranno essere più visibili ed immediatamente rilevabili dall'occhio). La rappresentazione complessiva potrà basarsi su una restituzione di colori e simboli che ricalchi un qualche livello di realismo, ma che mantenga una forte componente interpretativa basata sulla gerarchia degli elementi costituenti le caratteristiche specifiche di ogni singolo territorio. La legenda della tavola dovrà spiegare quali elementi e aggregati di elementi costituiscono la struttura di maggior valore dell'area di studio, quali le parti di valore intermedio (sempre significative, ma su cui si possono immaginare trasformazioni o miglioramenti), quali le zone e gli oggetti di scarso valore, che richiederebbero, in termini di progetto, percorsi di riqualificazione. 3. I temi della città Tutte le tavole di questa sezione dovranno essere riprodotte in scala 1:2.000, utilizzando come fondo topografico una CTR 1/2000 (http://www.rete.toscana.it/sett/territorio/carto/cartopage/index.htm). Lo schema generale degli elaborati seguirà il modello già utilizzato per le mappe in scala 1:10.000 ma saranno necessarie variazioni ed adeguamenti. Gli elaborati di questa parte richiedono comunque uno sforzo maggiore di interpretazione e, in virtù di questo, sono caratterizzati da una maggiore elasticità nelle modalità di redazione. Le tavole precedenti, che contenevano una cartografia unica, potranno dunque essere sostituite da più schemi grafici combinati a formare una descrizione delle informazioni oggetto delle analisi. Le varie soluzioni diverse eventualmente da adottare, saranno oggetto di discussione durante le revisioni. Le analisi relative a questa sezione non prendono in considerazione tutta l'area studiata in scala 1/10.000, bensì una singola porzione caratterizzata dalla presenza di tessuto edificato. Per identificare l'area oggetto di studio occorrerà partire dal territorio analizzato in scala 1:10.000 ed effettuare uno zoom per arrivare alla scala 1:2.000. L'inquadramento dell'area di dettaglio sarà discusso gruppo per gruppo nel corso delle revisioni. Tav. 3.1 Il patrimonio urbano materiale e immateriale (1:2000) (tavola composita con carta al centro, foto e commenti ai lati) La tavola del patrimonio urbano è, come la precedente carta del patrimonio territoriale elaborata in scala 1:10.000, un elaborato cartografico interpretativo che ha l obiettivo di comunicare conoscenza sulla identità dei luoghi, attraverso la evidenziazione del repertorio di regole che ne hanno costruito l identità nel lungo periodo storico. La costruzione della tavola è concepita come un operazione di selezione, di messa in relazione, di rappresentazione espressiva, di elementi e fenomeni di diversa natura, sia materiali che immateriali. Si tratta dunque di una carta di sintesi che, a partire dai vari elementi precedentemente studiati, sviluppa un quadro interpretativo dell'area di studio. 8