Scrivere la matematica con LATEX

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Transcript:

Scrivere la matematica con L A TEX Dipartimento di Matematica e Informatica 8 giugno 2016 http://docente.unife.it/alberto.calabri/ stage-superiori-2016

Cosa è il L A TEX? L A TEX è un sistema di composizione di testo particolarmente indicato per la produzione di documenti scientifici e matematici di elevata qualità tipografica. L A TEX è anche adatto a produrre tutti gli altri tipi di documenti, dalle semplici lettere ai libri più completi. L A TEX usa il TEX come motore di composizione tipografica. Lo scopo di questa presentazione è quello di insegnarvi a scrivere un documento di testo, contenente anche formule matematiche, con L A TEX. Prima di fare questo, e per capire meglio cosa è il L A TEX, vediamo un po di storia.

Preistoria Una dispensa di matematica degli anni 1970:

Correvano gli anni settanta Un computer riempiva uno stanzone. Gran parte della matematica si batteva con la macchina da scrivere meccanica. Si alzava e abbassava il carrello per indici ed esponenti. Si cambiava testina per i simboli. Gli editori di solito si accontentavano di stampare libri di scarsa qualit`a, perch e i buoni tipografi tradizionali erano lenti, costosi e in via d estinzione.

Donald E. Knuth Il professore di informatica Donald E. Knuth stava scrivendo il libro The Art of Computer Programming, in pi` u volumi, zeppi di formule matematiche.

The Art of Computer Programming (1973)

Nel 1978 Da buon bibliofilo Donald E. Knuth faceva spedire i manoscritti in Germania, in una bottega tipografa artigiana rinomata per la cura del dettaglio. Nel 1978, quando Knuth riscrisse il primo volume con cambiamenti capillari, l editore si rifiutò di mantenere la stessa qualità della prima edizione: costava troppo e ci metteva troppo tempo. Non potendo sopportare l andazzo, Knuth accantonò i libri sulla programmazione, si mise a studiare Alta Tipografia, per scrivere un programma di composizione tipografica: il TEX.

Nasce il TEX Knuth inizialmente riteneva di metterci 6 mesi per scrivere il suo programma, ma l impresa fu più lunga del previsto. La prima versione uscì nel 1982. L ultima revisione di qualche rilievo è del 1989. Knuth diede poi a tutto il mondo il suo programma gratis!!! Knuth ha chiamato TEX il suo programma. Nel logo le lettere sono maiuscole; la E è abbassata rispetto alle altre lettere;

Etimologia e pronuncia di TEX Nel nome è nascosto un trabocchetto: TEX non andrebbe letto in alfabeto romano, ma in alfabeto greco (maiuscolo) perché è la radice della parola greca τɛχνη che significa tecnica (o abilità, mestiere, arte ). La X di TEX è un suono che non esiste in italiano, ma si trova tuttavia in moltissime lingue, oltre al greco: nel tedesco Bach, nello scozzese Loch, nello spagnolo Juan, in russo, cinese, ecc. Il numero di versione del TEX converge a π ed attualmente è 3.14159.

La mascotte del TEX TUG `e il TeX User Group.

Alta tipografia Knuth si è ispirato ai maestri dell arte tipografica e ha incorporato nel TEX tutte le raffinatezze che ha potuto: legature fra caratteri, la crenatura, in inglese kerning, fra caratteri, segni diacritici, divisione in sillabe corretta, spaziatura ottimale fra le parole, spaziatura uniforme fra le righe. Inoltre il TEX contiene un linguaggio di programmazione, è estensibile.

Nasce il L A TEX Il L A TEX è un pacchetto di macro, cioè di comandi TEX, che usa un layout professionale predefinito. Il L A TEX fu originariamente scritto da Leslie Lamport nel 1985.

Autore, designer, tipografo Tradizionalmente, per pubblicare qualcosa: l autore consegna un manoscritto con doppia interlinea e istruzioni sulla struttura logica: la suddivisione in capitoli, sezioni, paragrafi,... quali sono le formule, le citazioni,... quali sono le parole da evidenziare,... Un designer grafico sceglie lo stile tipografico: la larghezza delle colonne, i tipi di carattere ( font ) per i titoli, il testo, le formule,... lo spazio prima e dopo le intestazioni, ecc. Il designer annota le scelte nel manoscritto e lo passa al tipografo, che impagina. Lavorando col L A TEX: Il designer grafico è il L A TEX, il tipografo è il TEX.

I comandi L A TEX L A TEX è solo un programma e necessita di conseguenza di maggiore assistenza di un designer; l autore del testo deve quindi fornire informazioni aggiuntive che descrivono la struttura logica del documento. Queste informazioni sono inserite nel testo come comandi L A TEX. Questo modo di agire è diverso dall approccio What You See Is What You Get (quello che vedi è ciò che ottieni) che hanno i programmi di elaborazione del testo più diffusi come Microsoft Word e Open Office, dove si vede sullo schermo come apparirà l opera finita quando sarà stampata. Quando si usa L A TEX, per vedere il risultato definitivo, occorre compilare il file sorgente che contiene il testo con i comandi L A TEX.

Il file sorgente Per scrivere un file sorgente L A TEX è sufficiente un qualsiasi editor di testo, come per esempio il Blocco note (Notepad), Wordpad,... Insieme al testo l autore inserisce la sua struttura logica: capitoli, sezioni, sottosezioni,... enfasi, citazioni, enunciati, teoremi,... formule, tabelle,... Queste istruzioni sono visibili alla pari del testo. Una volta battuto il testo sorgente, il L A TEX lo compila, producendo il testo pronto per la stampa. Se il risultato non è soddisfacente, non si può cambiare direttamente il testo compilato ma è necessario cambiare il file sorgente e ricompilarlo.

Il file sorgente e il compilato in TeXworks

Pro e contro del L A TEX Alcuni vantaggi del L A TEX: Il L A TEX è gratis. Il L A TEX è multipiattaforma (Windows, Macintosh, Linux, ecc.) Il L A TEX dà un risultato professionale. Il TEX è fatto per le formule matematiche. L autore pensa alla logica, il L A TEX impagina. Le note a piè di pagina, i rimandi interni, gli indici sono facili. Il L A TEX è multilingue. Il L A TEX è lo standard dell editoria matematica.

Pro e contro del L A TEX Alcuni svantaggi del L A TEX: Col L A TEX ci vuole attitudine all astrazione. La gratificazione non è istantanea, ma ritardata. Solo i molto esperti si possono permettere di uscire dagli stili o dai font predefiniti. Le figure vanno fatte di solito con altri programmi. Il TEX ha diffusione ristretta: è praticamente sconosciuto fuori dagli ambienti accademici di matematica, informatica, fisica. Per scrivere in L A TEX è necessario un investimento iniziale, poi il tempo necessario per scrivere cresce linearmente con la lunghezza del documento.

Pro e contro del L A TEX Scrivere WYSIWYG è rapido per documenti brevi, ma quando sono necessari documenti lunghi e strutturati il tempo cresce quadraticamente con la lunghezza.

Esempio di testo sorgente e compilato Le soluzioni di un equazione di secondo grado $$ ax^2+bx+c=0, $$ dove $a\ne0$, sono i due numeri reali $$x_{12}=\frac {-b\pm\sqrt[3]{b^2-4ac}} {2a}.$$ Le soluzioni di un equazione di secondo grado ax 2 + bx + c = 0, dove a 0, sono i due numeri reali x 12 = b ± 3 b 2 4ac. 2a

Sintassi del L A TEX: spazi Regole per gli spazi nel sorgente: Nel testo sorgente lo spazio vuoto e la tabulazione sono trattati indifferentemente come spazio da L A TEX. Più spazi consecutivi hanno lo stesso effetto di un solo spazio. Lo spazio all inizio di riga è ignorato. Una singola andata a capo è come uno spazio. Una riga vuota tra due righe di testo significa fine del paragrafo. Più righe vuote di seguito contano come una.

Caratteri speciali Come fa il L A TEX a distinguere il testo dai comandi? Il TEX usa certi caratteri speciali, detti caratteri di controllo: \ { } % $ ˆ & # I comandi del TEX sono (quasi tutti) fatti da \ più altri caratteri. Con certi comandi si deve dare un parametro tra parentesi graffe { } dopo il nome del comando. A volte i parametri sono opzionali; si scrivono allora dopo il nome del comando tra parentesi quadre [ ]. E se vogliamo che un caratteri di controllo sia stampato? Ci scriviamo davanti \, tranne \\ che significa interruzione di riga.

Commenti Quando in una riga il L A TEX trova un %, (eccetto \%), ignora il resto della riga, l andata a capo, ed eventuali spazi a capo. In altri termini, % inizia un commento da non stampare. Ecco un % stupido??? % No! istruttivo <--- esempio: Supercal% ifragilist% ichespiralidoso Ecco un esempio: Supercalifragilistichespiralidoso I commenti sono utili per inserire informazioni aggiuntive e per pro-memoria.

Struttura di un file L A TEX \documentclass[...]{...}...... (Preambolo)...... \begin{document}...... (Corpo del documento)......... (bla bla)... \end{document}

Piccolo è bello Provate ad aprire TeXworks e a digitare le seguenti righe: %!TEX TS-program = pdflatex %!TEX encoding = UTF-8 Unicode \documentclass[italian]{article} \usepackage{babel} \usepackage[utf8]{inputenc} \begin{document} Piccolo è bello. \end{document} Poi compilate cliccando sulla freccia su sfondo verde in alto a sinistra, oppure digitando CTRL-T, oppure ancora aprite il menù Composizione e cliccate sulla voce Composizione.

Iniziamo un articolo %!TEX TS-program = pdflatex %!TEX encoding = UTF-8 Unicode \documentclass[italian,a4paper,12pt]{amsart} \usepackage{babel} \usepackage[utf8]{inputenc} \title{equazioni di secondo grado} \author{i vostri nomi e cognomi} \frenchspacing \begin{document} \maketitle\tableofcontents \section{formula risolutiva} Bene, qui inizia il mio grazioso articolo. \section{dimostrazione} \ldots\ e qui finisce. \end{document}

Continuiamo il nostro articolo Aggiungiamo una sezione introduttiva (dove?): \section*{introduzione} In questo articolo studiamo le soluzioni di un equazione di secondo grado. Nel testo dell articolo vorremmo aggiungere degli enunciati: definizioni, teoremi, ecc. A questo scopo, nel preambolo, aggiungiamo: \newtheorem{teorema}{teorema} \newtheorem{proposizione}[teorema]{proposizione} \theoremstyle{definition} \newtheorem{definizione}[teorema]{definizione}

Aggiungiamo la definizione di equazione di 2 grado Nella sezione introduttiva, possiamo aggiungere una definizione: \begin{definizione} Si dice \emph{equazione di secondo grado} un espressione della forma \begin{equation} \label{eq:2grado} ax^2+bx+c=0 \end{equation} dove $a,b,c$ sono numeri reali, con $a\ne 0$, e $x$ è l \emph{indeterminata}, detta anche incognita o variabile. \end{definizione}

Aggiungiamo la definizione di discriminante È utile aggiungere anche un altra definizione: \begin{definizione} \label{def:discrim} Si dice \emph{discriminante} dell equazione di secondo grado \eqref{eq:2grado} il numero reale \begin{equation} \label{eq:discrim} \Delta = b^2-4ac. \end{equation} \end{definizione}

Aggiungiamo un teorema Finalmente aggiungiamo (in quale sezione?) l enunciato di un primo teorema: \begin{teorema} \label{teo:discrim<0} Consideriamo l equazione di secondo grado \eqref{eq:2grado} e il suo discriminante $\Delta$ come nella definizione \eqref{def:discrim}. Se $\Delta<0$, allora l equazione \eqref{eq:2grado} non ha soluzioni reali. \end{teorema} Per aggiungere la dimostrazione si scrive \begin{proof} Qui scrivo la mia dimostrazione. \end{proof}

Cenni della dimostrazione L equazione di secondo grado ax 2 + bx + c = 0, dividendo per a (che è diverso da zero! altrimenti non potremmo farlo... ), è equivalente a x 2 + b a x + c a = 0. Ora, il polinomio al primo membro si può scrivere nella forma (x+?) 2 +?? dove? dipende solo da a, b, mentre?? dipende da a, b, c. Questo metodo si dice completamento del quadrato.