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SCHEMA N...NP/18599 DEL PROT. ANNO...2013 Dipartimen t o Ambi en te O GG E TTO : Piano di Tutela delle Acque - Deflusso Minimo Vitale (DMV) - Prima definizione dei fattori correttivi. DELIBERAZIONE N. 1175 IN 25/09/2013 LA GIUNTA REGIONALE del REGISTRO ATTI DELLA GIUNTA DATA RICHIAMATI: - il D.Lgs. n. 152/2006, recante Disposizioni in materia ambientale ed, in particolare, la parte Terza che, tra l altro, definisce, anche in attuazione della Direttiva 2000/60/CE, la disciplina generale per la tutela delle acque superficiali e sotterranee; - la Delibera dell Autorità di Bacino del Fiume Po n. 7/2004 Adozione degli obiettivi e delle priorità d intervento ai sensi dell art. 44 del D.Lgs. 152/99 e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare l allegato B che fissa i criteri di regolazione delle portate in alveo; - la Delibera del Consiglio regionale della Liguria n. 15/2001, che ha approvato il Piano stralcio Tutela dei corsi d acqua interessati da derivazioni dell Autorità di Bacino interregionale del Magra; - la Delibera del Consiglio regionale della Liguria n. 32/2009 che ha approvato il Piano di Tutela della Acque ed, in particolare, l articolo 26 delle Norme di attuazione del Piano, che prevede che la Giunta regionale approvi i criteri per la determinazione e l applicazione dei fattori correttivi; DATO ATTO che: il Deflusso Minimo Vitale (DMV), così come anche definito dalle Linee guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino (art. 22 comma 4 D.Lgs. 11 maggio 1999 n. 152), approvate nella seduta Data - IL DIRIGENTE Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - Assetto del Territorio - AUTENTICAZIONE COPIE CODICE PRATICA ATTO DMVart26 PAGINA : 1 COD. ATTO : DELIBERAZIONE

SCHEMA N...NP/18599 DEL PROT. ANNO...2013 Dipartimen t o Ambi en te della Conferenza Stato Regioni del 17 giugno 2004, è la portata istantanea, da determinare in ogni tratto omogeneo del corso d acqua, al fine di: - garantire l'integrità ecologica del corso d'acqua con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica; in tal senso il minimo deflusso vitale deve essere inteso come quella portata residua in grado di permettere a lungo termine la salvaguardia della struttura naturale del corso d'acqua e la presenza di una biocenosi che siano corrispondenti alle condizioni naturali locali; - assicurare un equilibrato utilizzo della risorsa idrica, salvaguardando le esigenze di soddisfacimento dei diversi fabbisogni sotto il profilo qualitativo e quantitativo; - tutelare l'equilibrio del bilancio idrico ed idrogeologico; PREMESSO che: il Piano di Tutela delle Acque indica le misure per la tutela quantitativa della risorsa idrica ed, in particolare, nelle Norme di attuazione del piano : - all art. 24 definisce il DMV come la portata istantanea da determinare in ogni tratto omogeneo del corso d acqua che garantisce la salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo idrico, chimico fisiche delle acque, nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali; - all art. 25 precisa che la formula per la determinazione del DMV prende in considerazione, oltre alla componente idrologica, i seguenti fattori correttivi connessi all aspetto morfologico e ambientale: - fattore M: parametro relativo alla morfologia del territorio, - fattore N: parametro relativo agli aspetti naturalistici, - fattore F: parametro relativo ai tipi di fruizione del corso d acqua, - fattore Q: parametro relativo alla qualità delle acque fluviali, - fattore A: parametro relativo alla interazione tra acque superficiali e sotterranee, - fattore T: parametro relativo alla modulazione nel tempo del DMV - all articolo 26 rinvia ad un fase successiva la definizione dei criteri per la determinazione e l applicazione dei fattori correttivi; Data - IL DIRIGENTE Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - Assetto del Territorio - AUTENTICAZIONE COPIE CODICE PRATICA ATTO DMVart26 PAGINA : 2 COD. ATTO : DELIBERAZIONE

SCHEMA N...NP/18599 DEL PROT. ANNO...2013 Dipartimen t o Ambi en te DATO ATTO che: l Allegato II Caratteri idrologici: stima dei valori di portata del Piano di Tutela delle Acque distingue, in relazione alle diverse Autorità di Bacino presenti sul territorio regionale, le metodologie per il calcolo del DMV ed in particolare ha: rimandato per l Autorità di Bacino Interregionale del Magra al Piano stralcio relativo adottato dalla succitata autorità con delibera n. 73 del 14/03/2000 e approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 15 del 21/04/2001; adottato per i restanti bacini di rilievo regionale e per bacini liguri scolanti nel versante padano una formula per il calcolo della componente idrologica e i criteri per l attribuzione degli ulteriori fattori correttivi, conformemente alla Delibera dell Autorità di Bacino del Fiume Po n. 7/2004; stabilito che con la formula per il calcolo del DMV, oltre alla componente idrologica, è identificata la modalità di adeguamento del DMV rispetto alle seguenti ulteriori componenti: le particolari caratteristiche morfologiche dell alveo e le modalità di scorrimento della corrente, nonché degli scambi idrici tra le acque superficiali e sotterranee (rispettivamente fattori M ed A); le condizioni di pregio naturalistico, la specifica destinazione d uso della risorsa idrica e il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dal Piano di Tutela delle Acque, dai Piani di Gestione di Distretto o in altri piani settoriali (rispettivamente fattori N, F,Q); DATO ATTO, inoltre, che: ai sensi dell articolo 26 delle Norme di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, la Regione è chiamata a determinare ed applicare i fattori correttivi; al fine di dare compiuta attuazione alla norma citata la Regione ha avviato un attività di studio, che ha condotto all individuazione dei sopra richiamati fattori correttivi, come indicati nell allegato tecnico parte integrante e sostanziale del presente atto; l individuazione è, peraltro, circoscritta, in ragione dei dati disponibili, ai soli fattori correttivi relativi alla morfologia del territorio (M), agli aspetti naturalistici (N) e alla qualità delle acque fluviali (Q); Data - IL DIRIGENTE Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - Assetto del Territorio - AUTENTICAZIONE COPIE CODICE PRATICA ATTO DMVart26 PAGINA : 3 COD. ATTO : DELIBERAZIONE

SCHEMA N...NP/18599 DEL PROT. ANNO...2013 Dipartimen t o Ambi en te DATO ATTO, infine, che l individuazione e l applicazione dei soli fattori M, N e Q nella determinazione del DMV concorre a migliorare l attuale gestione della risorsa idrica perseguendo gli obiettivi di qualità fissati nella direttiva 2000/60/CE; RITENUTO pertanto, anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi di qualità posti dai Piani di Gestione Distrettuali delle Acque del Fiume Po e dell Appennino Settentrionale e dal Piano Regionale di Tutela delle Acque: di provvedere per tutto il territorio regionale, con l eccezione di quello di competenza dell Autorità di Bacino del Magra, sulla base delle informazioni ad oggi disponibili, ad una prima definizione del fattori correttivi del DMV relativamente ai fattori M, N e Q, elaborati sulla base dei criteri di cui all allegato 1 e rappresentati cartograficamente come da allegato 2; di stabilire per i restanti fattori correttivi relativi ai tipi di fruizione del corso d acqua (F), alla interazione tra acque superficiali e sotterranee (A) e alla modulazione nel tempo (T) un valore pari ad 1 e di rinviare la loro puntuale definizione a successivo provvedimento; SU PROPOSTA dell Assessore all Ambiente Sviluppo Sostenibile, Attività di Protezione Civile, Caccia e Pesca Acque Interne, Altra Economia e Stili di Vita Consapevoli D E L I B E R A per i motivi indicati in premessa che qui si intendono richiamati: 1. di approvare, ai sensi e per gli effetti dell articolo 26 delle Norme di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, quale prima individuazione ed in ragione dei dati disponibili, i criteri per la determinazione e l applicazione dei fattori correttivi relativi alla morfologia del territorio (M), agli aspetti naturalistici (N) e alla qualità delle acque fluviali (Q) del Deflusso Minimo Vitale (DMV) di cui all Allegato 1, cartograficamente rappresentati nell Allegato 2, parti integranti e sostanziale del presente atto; 2. di stabilire per i restanti fattori correttivi relativi ai tipi di fruizione del corso d acqua (F), alla interazione tra acque superficiali e sotterranee (A) e alla modulazione nel tempo (T) un valore pari ad 1 e di rinviare la loro puntuale definizione a successivo provvedimento; 3. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. Data - IL DIRIGENTE Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - Assetto del Territorio - AUTENTICAZIONE COPIE CODICE PRATICA ATTO DMVart26 PAGINA : 4 COD. ATTO : DELIBERAZIONE

SCHEMA N...NP/18599 DEL PROT. ANNO...2013 Dipartimen t o Ambi en te Contro il presente atto è ammesso il ricorso giurisdizionale al TAR entro 60 giorni o, alternativamente, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla comunicazione dello stesso. ----------------------------------------------------------------------------- FINE TESTO ----------------------------------------------------------------------------- Si attesta la regolarità amministrativa, tecnica e contabile del presente atto. Data - IL DIRIGENTE Data - IL DIRETTORE GENERALE (Dott.ssa Gabriella Minervini) Data - IL DIRIGENTE Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - Assetto del Territorio - AUTENTICAZIONE COPIE CODICE PRATICA ATTO DMVart26 PAGINA : 5 COD. ATTO : DELIBERAZIONE

ALLEGATO 1 PRIMA INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI CORRETTIVI RELATIVI ALLA MORFOLOGIA DEL TERRITORIO (M), AGLI ASPETTI NATURALISTICI (N) E ALLA QUALITÀ DELLE ACQUE FLUVIALI (Q) PREMESSA Il Deflusso Minimo Vitale costituisce elemento fondamentale per mantenere/garantire le condizioni dell equilibrio dell ecosistema fluviale e, così come definito dalle Linee guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino (art. 22 comma 4 D.Lgs. 11 maggio 1999 n. 152) approvate nella seduta della Conferenza Stato Regioni del 17 giugno 2004, costituisce la portata istantanea, da determinare in ogni tratto omogeneo del corso d acqua, al fine di: - garantire l'integrità ecologica del corso d'acqua con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica; in tal senso il minimo deflusso vitale deve essere inteso come quella portata residua in grado di permettere a lungo termine la salvaguardia della struttura naturale del corso d'acqua e la presenza di una biocenosi che siano corrispondenti alle condizioni naturali locali; - assicurare un equilibrato utilizzo della risorsa idrica, salvaguardando le esigenze di soddisfacimento dei diversi fabbisogni sotto il profilo qualitativo e quantitativo; - tutelare l'equilibrio del bilancio idrico ed idrogeologico. Ai sensi dell art. 26 delle Norme di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, la Giunta regionale è competente a definire i metodi per la determinazione e l applicazione dei fattori correttivi del Deflusso Minimo Vitale (DMV) sulla base dei criteri individuati dalle Autorità di Bacino. Il territorio della Regione Liguria ricade sotto la competenza di tre diverse autorità di bacino: l Autorità di Bacino nazionale del F. Po, l Autorità di Bacino di rilievo regionale, l Autorità di Bacino interregionale del F. Magra. Per quanto riguarda l Autorità di Bacino del F. Magra, in ragione della peculiarità del territorio di competenza, è stato, a suo tempo, adottato per garantire il DMV ed i fattori correttivi un Piano stralcio Tutela dei corsi d acqua interessati da derivazioni che è stato successivamente approvato con Delibera n. 15/2001 del Consiglio regionale della Liguria ed a cui si rimanda. Per il restante territorio regionale così come anche indicato nel Piano di Tutela delle Acque la Regione ha provveduto ad individuare la seguente metodologia di calcolo: Dove: DMV = k q meda S M Z A T (in l/s) k = parametro sperimentale determinato per singole aree idrografiche, q meda = portata specifica media annua per unità di superficie del bacino ((QMEDIA/S)in l/s km 2 ), Pag. 2

S = superficie del bacino sottesa dalla sezione del corso d acqua (in km 2 ), M = parametro morfologico, Z = il massimo dei valori dei tre parametri N, F, Q, calcolati distintamente, dove: N = parametro naturalistico F = parametro di fruizione Q = parametro relativo alla qualità delle acque fluviali A = parametro relativo all interazione tra le acque superficiali e le acque sotterranee, T = parametro relativo alla modulazione nel tempo del DMV. DMV - componente idrologica: k q meda S Il termine k q meda S, che rappresenta la componente idrologica del DMV da definire a valle di ogni derivazione che insiste sul reticolo idrografico naturale, è già stato definito nel Piano regionale di tutela delle acque e nei Piani di bacino stralcio sul bilancio idrico ai quali si rimanda. DMV - fattori Correttivi: M Z A T Gli altri parametri indicati nella metodologia di calcolo costituiscono fattori di correzione che tengono conto, ove necessario, delle particolari condizioni locali ed in particolare: - I parametri M ed A esprimono la necessità di adeguamento della componente idrologica del DMV alle particolari caratteristiche morfologiche dell alveo e delle modalità di scorrimento della corrente, nonché degli scambi idrici tra le acque superficiali e sotterranee; - Il parametro Z (N, F, Q) esprime la maggiorazione della componente idrologica del DMV necessaria in relazione alle condizioni di pregio naturalistico, alla specifica destinazione d uso della risorsa idrica e al raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dal Piano di Tutela delle Acque o in altri piani settoriali. Nel caso in cui ricorrano le condizioni per l applicazione di almeno due dei parametri che compongono il fattore Z, si deve considerare il valore numericamente più elevato, idoneo a garantire una adeguata tutela anche per le altre componenti; - Il parametro T descrive le esigenze di variazione del DMV nell arco dell anno determinate dagli obiettivi di tutela dei singoli tratti di corso d acqua in particolare legate all esigenza di tutela dell ittiofauna, alla fruizione turistico-sociale, alla diluizione di inquinanti, alla diversificazione del regime di deflusso. CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEI FATTORI CORRETTIVI M, N e Q DETERMINAZIONE FATTORE M Il parametro morfologico M esprime l attitudine dell alveo a mantenere le portate di deflusso minimo in condizioni compatibili, dal punto di vista della distribuzione del flusso, con gli obiettivi di habitat e di fruizione. Pag. 3

In relazione al livello conoscitivo attuale ed al fine di ricercare la necessaria coerenza e omogeneità a livello regionale si assumono i valori del parametro M espressi dall Autorità di Bacino del Po, nel cui ambito di competenza ricade quasi il 29% del territorio regionale, compresi tra 0,7 e 1,3 associandoli a 4 classi morfologiche (tabella 1). La definizione delle classi morfologiche e del conseguente valore del parametro M associato è stata predisposta in base a classi di pendenza (tabella 2) e a fasce altimetriche (tabella 3) sotto riportate e considerando la suddivisione areale definita dalle tre Idro-Ecoregioni (HER 4 Alpi Meridionali - HER 9 Alpi Mediterranee e HER 10 Appennino Settentrionale) in cui è compreso il territorio regionale. La definizione delle Idro-Ecoregioni, 21 sul territorio italiano, discende da quanto previsto dalla Direttiva europea 2000/60 che per definire tali idrosistemi considera la geologia, l orografia e il clima, che regolano la morfodinamica e i parametri idrochimici a scala di tratto fluviale, i principali fattori che determinano le caratteristiche degli ecosistemi d acqua corrente a scala di bacino. Pertanto all interno di ogni HER, gli ecosistemi di acqua corrente presentano una variabilità limitata per le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, oltre che un simile pattern di variazione longitudinale. Tabella 1 - Classi morfologiche CM1 CLASSE MORFOLOGICA (CM) Reticolo di versante in ambiente montano alpino VALORE M 0,90 CM2 CM3 Aste di fondovalle in ambiente montano alpino con alveo-tipo tendenzialmente unicursale o pluricursale con pendenze inferiori/uguali al 10% Reticolo di versante e di fondovalle in ambiente montano appenninico, pedemontano alpino o collinare 1,10 1,10 CM4 Reticolo idrografico naturale di pianura 1,15 Tabella 2 - Fasce altimetriche FASCE ALTIMETRICHE (metri) 0 300 PIANURA 301-600 COLLINA > 600 MONTAGNA Pag. 4

Tabella 3 - Pendenze PENDENZE % 0-10 11-35 >35 L individuazione delle diverse classi morfologiche si ottiene attraverso una matrice che incrocia le fasce altimetriche con le pendenze e contemplando anche le Idro-Ecoregioni consente di ottenere quanto riportato nella Tabella 4 seguente: Tabella 4 - Classi Morfologiche PENDENZE % FASCE ALTIMETRICHE (metri) 0-300 0-10 11-35 > 35 CM4 CM3 CM3 300-600 CM3 CM 3 CM3 > 600 HER 4/HER 9 CM2 HER 10 CM3 CM3 HER4/HER 9 CM1 HER 10 CM3 Utilizzando tale matrice è stata predisposta la rappresentazione cartografica allegata, Carta n. 1, in cui, oltre alla suddivisione areale risultante relativa al valore del parametro M da utilizzare per il calcolo del DMV, viene anche riportato, per facilità di consultazione, il reticolo di riferimento di cui al Piano di Tutela delle Acque regionale. DETERMINAZIONE DEL FATTORE N Il parametro N esprime le esigenze di maggiore tutela per ambienti fluviali con elevato grado di naturalità. I valori del parametro N, come indicato all Allegato II del Piano di Tutela delle Acque, sono maggiori o uguali a 1; devono essere previsti valori di N maggiori di 1 almeno per: - i corsi d acqua compresi nel territorio di parchi nazionali e riserve naturali dello Stato; - i corsi d acqua compresi nel territorio di parchi e riserve naturali regionali; Pag. 5

- i corsi d acqua compresi nel territorio delle zone umide dichiarate di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971, resa esecutiva con il decreto del Presidente della Repubblica del 13 marzo 1976, n. 448, sulla protezione delle zone umide; - i corsi d acqua compresi nel territorio dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciali, individuate ai sensi delle direttive 92/43/CEE Conservazione degli habitat e 79/409/CEE, di cui al decreto ministeriale 3 aprile 2000 del Ministro dell Ambiente, pubblicato sulla G.U. 22 aprile 2000, n. 95, supplemento ordinario n. 65; - i corsi d acqua che, ancorché non compresi nelle precedenti categorie, presentino un rilevante interesse scientifico, naturalistico, ambientale e produttivo in quanto costituenti habitat di specie animali o vegetali rare o in via di estinzione, ovvero in quanto sede di complessi ecosistemi acquatici meritevoli di conservazione o, altresì, sede di antiche e tradizionali forme di produzione ittica, che presentano un elevato grado di sostenibilità ecologica ed economica; Le informazioni regionali disponibili sulla presenza degli habitat di cui all Allegato I della direttiva 92/43/CEE si basano attualmente sulla cartografia Biodiversità habitat natura 2000 pubblicata sul repertorio cartografico regionale; tale livello informativo è solo parzialmente adeguato allo scopo in quanto la carta ha copertura territoriale parziale ed inoltre è in fase di revisione. Si rende tuttavia necessario pervenire, nelle more di un maggior dettaglio delle conoscenze sulle emergenze naturalistiche e della revisione della carta degli habitat, alla determinazione di un valore del Parametro N maggiore di 1 che tuteli, in regime di salvaguardia, le seguenti aree: Area SIC individuata ai sensi della Direttiva 92/43/CEE; Area ZPS individuata ai sensi della Direttiva 79/409/CEE; Aree Protette Nazionali o Regionali. Nello specifico il valore del parametro N assume valore 1,8 se: l opera di presa a derivare ricade all interno di una qualunque delle suddette aree sulla base dei livelli informativi cartografici ufficiali pubblicati dalla Regione; l'opera di presa non ricade all interno delle suddette aree, ma: il corso d acqua interessato dalla derivazione attraversa un SIC ove sono presenti i seguenti habitat: tutti gli Habitat di acqua dolce (identificati dai codici della serie 3000 e precisamente da 3110 a 3290); Habitat forestale con codice 91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno- Padion, Alnion incanae, Salicion albae) ; il corso d acqua interessato dalla derivazione attraversa un'area protetta nazionale o regionale, sulla base dei livelli informativi cartografici ufficiali pubblicati dalla Regione. E fatta eccezione nel caso di impianti con punto di restituzione a monte della perimetrazione delle suddette aree; in questo caso il valore di N è posto uguale a 1. Pag. 6

Restano ferme le misure di conservazione e salvaguardia di cui alle D.G.R. n. 1507/2009 e n. 2040/2009 ed i criteri di localizzazione degli impianti mini idroelettrici di cui al punto 4 delle linee guida allegate alla D.G.R. n. 1122/2012 2012 D.M. 10/09/2010. L.R. 38/98 art. 16 Approvazione linee guida impianti produzione energia da fonti rinnovabili. DETERMINAZIONE DEL FATTORE Q Il parametro Q esprime le esigenze di diluizione degli inquinanti veicolati nei corsi d acqua in funzione delle attività antropiche esistenti. I valori del parametro Q sono maggiori o uguali a 1. Valori maggiori di 1 devono essere previsti laddove la riduzione dei carichi inquinanti provenienti da sorgenti puntiformi, ottenuta applicando le più efficaci tecniche di depurazione, e da sorgenti diffuse non sia sufficiente a conseguire gli obiettivi di qualità. Il parametro Q viene modulato in un intervallo compreso tra 1 e 1,6, assegnando i valori in base allo stato dei corpi idrici superficiali tipizzati con D.G.R. n. 430/2009. Nella modulazione del parametro si è stabilito di dare più peso allo Stato Ecologico (SE) rispetto allo Stato Chimico (SC), in quanto la classificazione ecologica, in base al principio ispiratore della Direttiva 2000/60/CE, è il criterio di valutazione principale; infatti l efficienza dei processi dell ecosistema e la sua capacità di ospitare comunità animali e vegetali sufficientemente ricche e diversificate sono direttamente correlati con l obiettivo di salvaguardia ambientale. La formula adottata è la seguente : Q = 0,3 SC + 0,7 SE (1) dove: 0,3 e 0,7 sono i pesi attribuiti rispettivamente allo SC e allo SE, lo SC e lo SE sono i valori attribuiti allo SC ed allo SE, come sotto riportato: Stato Chimico Valore Buono 1 Non Buono 1,2 Stato Ecologico Valore Elevato 1 Buono 1 Sufficiente 1,4 Scarso 1,6 Cattivo 1,8 Tabella 5 Valori SC e SE Pag. 7

Applicando alla formula (1) i valori SC ed SE riportati nella Tabella 5 si ottengono i seguenti valori di Q: Stato Ecologico Stato Chimico Buono Non Buono Elevato 1,0 1,1 Buono 1,0 1,1 Sufficiente 1,3 1,3 Scarso 1,4 1,5 Cattivo 1,6 1,6 Tabella 6 Calcolo del valore Q in funzione dello SC e SE Q è applicato al corpo idrico superficiale tipizzato e all area idrografica a questo afferente individuata partendo dal reticolo idrografico tipizzato con D.G.R. n. 430/2009 e dal modello digitale del terreno (DTM) a maglia 50mx50m, generato da una ricampionatura del DTM 5mx5m. Per le aree non individuate come afferenti ai corpi idrici tipizzati il valore di Q è posto uguale ad 1. Inoltre se a valle dell area idrografica ove ricade l'intervento si trova un corpo idrico con un valore di Q maggiore di quello a monte deve essere considerato il valore di Q più elevato. La suddetta correzione non si applica nel caso di impianti con restituzione nella stessa area idrografica in cui è presente l opera di presa. Nel caso in cui il corpo idrico superficiale risulti nella D.G.R. n. 1615/2012 nello stato Da monitorare 2012-2014 è stato usato il dato della classificazione contenuto nel Piano di Tutela delle Acque di cui alla D.C.R. n. 32/2009. Infine nel caso di impianti mini idroelettrici il valore di SC deve essere sempre posto uguale ad 1, indipendentemente dagli esiti della classificazione dello SC. Pag. 8

ALLEGATO 2 RAPPRESENTAZIONI CARTOGRAFICHE A SUPPORTO DELLA PRIMA INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI CORRETTIVI RELATIVI ALLA MORFOLOGIA DEL TERRITORIO (M) E ALLA QUALITÀ DELLE ACQUE FLUVIALI (Q) FINE TESTO Pag. 9

DEFLUSSO MINIMO VITALE FATTORE M Morfologico Legenda Autorità di Bacino del Fiume Magra Fattori Morfologici CM1 - Reticolo di versante in ambiente montano alpini CM2 - Aste di fondovalle in ambiente montano alpino CM3 - Reticolo di versante di fondovalle in ambiente montano appenninico, pedemontano alpino o collinare CM4 - Reticolo idrografico di pianura

DEFLUSSO MINIMO VITALE FATTORE Q - ESTENSIONE ALLE AREE IDROGRAFICHE AFFERENTI AL RETICOLO TIPIZZATO CON DGR 430/09 e valori classificazione DGR 1615/12 Legenda Autorità di Bacino Fiume Magra Aree Idrografiche afferenti al reticolo tipizzato Reticolo tipizzato Fattore Q 1 1.06 1.28 1.34 1.42 1.48