CRESCITA, CRISI, DIVERGENZA: LA DISUGUAGLIANZA REGIONALE IN ITALIA NEL LUNGO PERIODO

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Transcript:

CRESCITA, CRISI, DIVERGENZA: LA DISUGUAGLIANZA REGIONALE IN ITALIA NEL LUNGO PERIODO Emanuele Felice Università Chieti-Pescara SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE 1929-2016

I divari regionali nel reddito dall Unità ad oggi, per macro-aree (Pil pro capite, Italia = 100) 160 150 140 130 Nord-Ovest 120 110 Nord-Est e Centro 100 90 80 70 Mezzogiorno 60 2049 2327 2989 3506 4813 13268 23141 25740 1871 1881 1891 1901 1911 1921 1931 1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 Anno 2

Tabella 1. Il reddito per abitante delle regioni italiane, 1871-2011 (Italia =1) 1871 1891 1911 1921 1931 1938 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 Piemonte 107 107 116 128 123 138 147 131 124 119 114 115 109 Liguria 138 139 157 142 164 167 162 125 104 101 106 109 106 Lombardia 114 114 118 124 123 138 153 145 136 130 132 130 129 Trentino-Alto Adige 69 78 78 88 92 94 106 101 107 127 130 130 129 Veneto 106 81 88 78 73 83 98 97 98 109 112 113 115 Friuli-Venezia Giulia 125 122 128 106 117 123 111 91 95 97 104 112 113 Emilia-Romagna 96 106 109 110 109 104 112 117 114 130 122 123 122 Toscana 106 103 98 104 106 101 105 105 108 111 105 109 109 Marche 83 88 82 78 71 78 86 87 88 100 95 99 102 Lazio 134 137 133 136 140 119 107 111 110 106 114 113 113 Abruzzo 80 68 70 72 62 57 58 72 79 85 90 85 85 Campania 109 99 96 88 81 81 69 72 70 65 66 65 64 Puglia 89 104 87 92 85 72 65 71 71 67 68 67 68 Calabria 69 68 71 61 55 49 47 59 66 62 62 64 65 Sicilia 95 95 87 72 82 72 58 61 69 72 72 66 66 Sardegna 77 97 93 91 85 82 63 75 85 75 77 77 77 Nord-Ovest 114 114 122 128 129 142 152 138 129 123 124 124 121 Nord-Est e Centro 100 99 98 101 102 100 104 104 105 112 112 113 114 Sud e isole 90 90 85 79 77 70 61 68 71 69 70 68 68 Centro-Nord 106 106 108 112 113 117 123 118 115 116 117 117 117 3

Tabella 2. La quota delle regioni italiane nel Pil nazionale, 1871-2011 (%) 1871 1891 1911 1921 1931 1938 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 Piemonte 10,8 10,7 10,8 11,1 10,4 11,3 11,1 10,4 10,2 9,4 8,6 8,5 8,0 Liguria 4,2 4,4 5,3 4,9 5,8 5,9 5,4 4,4 3,6 3,3 3,1 3,0 2,8 Lombardia 14,3 14,5 15,9 16,6 16,8 19,0 21,1 21,4 21,6 20,4 20,7 20,7 21,1 Veneto 8,3 6,3 7,2 6,7 6,1 6,9 8,0 7,4 7,5 8,4 8,7 9,1 9,4 Emilia-Romagna 7,5 8,1 8,4 8,7 8,7 8,1 8,4 8,5 8,2 9,2 8,5 8,7 8,9 Toscana 8,0 7,7 7,2 7,5 7,6 7,1 7,1 6,9 7,0 7,1 6,6 6,8 6,7 Lazio 5,7 6,4 6,6 7,1 8,3 7,5 7,7 8,9 9,8 9,5 10,5 10,2 10,7 Campania 9,9 8,7 8,1 7,4 7,0 7,1 6,3 6,7 6,5 6,3 6,5 6,5 6,1 Puglia 4,6 5,9 5,3 5,6 5,2 4,5 4,4 4,7 4,6 4,5 4,7 4,6 4,6 Calabria 3,0 2,8 2,8 2,4 2,3 2,0 2,0 2,3 2,3 2,2 2,2 2,2 2,2 Sicilia 8,9 9,8 8,9 7,7 7,9 6,7 5,4 5,7 5,8 6,2 6,2 5,7 5,5 Sardegna 1,8 2,3 2,2 2,1 2,0 2,0 1,7 2,1 2,3 2,1 2,2 2,2 2,1 Nord-Ovest 29,6 29,9 32,3 33,0 33,4 36,4 37,9 36,5 35,7 33,3 32,7 32,5 32,2 North-Est e Centro 37,4 36,5 36,9 38,3 39,1 38,4 39,6 39,2 40,0 42,4 42,3 43,3 44,3 Sud e isole 33,0 33,6 30,9 28,7 27,5 25,1 22,4 24,4 24,3 24,2 25,0 24,2 23,5 Centro-Nord 67,0 66,4 69,1 71,3 72,5 74,9 77,6 75,6 75,7 75,8 75,0 75,8 76,5 4

Le origini del divario Nord-Sud 1) All Unificazione (1861) il Centro- Nord era già più avanzato (Fortunato; Cafagna, Zamagni) Nord-Ovest candidato naturale per l industrializzazione Posizione geografica, risorse naturali, capitale umano e sociale 2) Il Sud fu sfruttato dal Nord (Nitti, Gramsci; Marxisti, Romeo) Blocco agrario-industriale Il divario Nord-Sud sarebbe emerso soprattutto nei decenni seguenti l unificazione 3) Il Sud Italia era un po più arretrato, ma molto diversificato al suo interno (Imes e Meridiana, dagli anni 1980s; nuove stime) La divergenza si è manifestata negli anni fra le due guerre 5

Le radici socioistituzionali del divario Al Sud, per via della maggiore disuguaglianza, la borghesia era storicamente più debole (e le istituzioni del tempo più estrattive). Questo assetto non si modifica con l Unità; per certi versi si rafforza, soprattutto negli anni fra le due guerre. Istituzioni politiche Inclusive: i sistemi liberali e poi democratici Ma al Sud funzionavano diversamente... Istituzioni economiche Inclusive: l economia di mercato e poi i sistemi di welfare e i corpi intermedi (associazioni, non-profit etc.) che fanno l economia sociale Ma al Sud ve ne erano anche altre la criminalità organizzata il latifondo estensivo 6

Gli anni fra le due guerre L Italia rallenta la crescita e attraversa diverse crisi (non solo economiche). Sono gli anni della massima divergenza. 1) La Grande Guerra orienta la politica economica verso l industria nel Nord-Ovest Idem per i salvataggi successivi Si arrestano le prime politiche regionali di tarda età giolittiana 2) Con il fascismo si consolida il blocco agrario industriale E la cerealicoltura estensiva a Sud 3) La chiusura internazionale accentua queste tendenze 4) La crisi internazionale accentua gli sforzi dello Stato verso il Nord E frena l espansione industriale al Sud 7

Gli anni del miracolo La grande crescita si caratterizza anche per una grande convergenza. La favoriscono le politiche di intervento pubblico e i flussi migratori. Cassa per il Mezzogiorno (1950-1984) Interventi diretti Top-down: No decentralizzazione! Interventi indiretti sussidi alle attività industriali (dopo il 1957) Imprese pubbliche dovevano collocare al Sud almeno il 60% dei nuovi investimenti e il 42% degli investimenti totali 8

Il ruolo dell emigrazione Dovrebbe favorire la convergenza almeno sul piano contabile. Ottica della crescita (reddito pro-capite) più che dello sviluppo. Grande emigrazione Età Liberale Nessuna emigrazione Fra le due guerre Emigrazione interregionale Miracolo economico Ma a quel tempo la gran parte della convergenza fu nell industria (occupazione e produttività) 9

La modernizzazione passiva L adattamento delle classi dirigenti e della società meridionali a una modernità imposta dall esterno La modernità viene accettata solo fintanto che non mette in discussione gli interessi consolidati modernizzazione senza cambiamento sociale, oppure cercando di contenerlo al minimo Può consentire di convergere facilmente in alcuni indicatori la speranza di vita, (sul piano formale) anche l istruzione Ma non nelle misure più complesse della modernità dal reddito allo sviluppo civile 10

Da tre a due Italie La regionalizzazione ha accentuato il divario Nord-Sud Ma negli ultimi anni le difficoltà si sono estese anche al Centro-Nord (e all Italia tutta) Negli ultimi quarant anni il Nord-Est/Centro si è avvicinato al Centro-Nord Oggi l Italia appare divisa in due, come nessun altro paese avanzato Il divario Nord-Sud è soprattutto in termini di occupazione Meno nella produttività Declino dell Italia: difficoltà nazionali che si sommano a quelle locali Istituzioni, politica Su questi piani oggi differenze più sfumate (Roma; alcuni casi virtuosi nel Mezzogiorno) 11

Sintesi e conclusioni Nei periodi di crisi o di rallentamento dell economia italiana i divari regionali sono aumentati. gli anni fra le due guerre, gli anni Settanta, l attuale declino (2001-oggi) L unica esperienza di convergenza del Mezzogiorno verso il Centro-Nord ha avuto luogo durante il miracolo economico cioè quando anche il Settentrione è cresciuto alla sua velocità massima [ma i divari sono aumentati poco anche durante l espansione giolittiana] «Modernizzazione passiva» (e industrializzazione «passiva», o «esterna») ad opera dello Stato centrale e, in campo industriale, attraverso l intervento straordinario. Questa modernizzazione ha però anche reso l economia e la società meridionali più fragili e quindi maggiormente esposte a shock sistemici che indebolivano sia il contesto locale, sia la capacità di intervento dello Stato nazionale. 12