COMUNIZAZIONI DELLA SOCIETA CONCESSIONARIA A2A S.p.A.

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Transcript:

Regione Calabria DIPARTIMENTO INFRASTRUTTURE, LAVORI PUBBLICI, POLITICHE DELLA CASA, ERP, ABR, RISORSE IDRICHE, CICLO INTEGRATO DELLE ACQUE SETTORE AA.GG., SISTEMA INFORMATICO, GESTIONE RISORSE IDRICHE, COTER, POR, AATO, ASSISTENZA APQ IDRICO COMUNIZAZIONI DELLA SOCIETA CONCESSIONARIA A2A S.p.A. 1

% a2a rergte In comune ATO/IML 0367 I 2013/FB/mm?ú13:AlS*0'i 04't?*F 1 ErSSrEú1 3 9 È\;,," Regi Dipartimbnto Infrastrutture Lavori Pubblici Politiche della Casa, Erp, Abr, Risorse Idriche Ciclo integrato delle acque Via Crispi, 33 88100 Catanzaro CZ A2A - Impianti idroelettrici Calabria - Progetti di Gestione - Caratterizzazione acque e sedimenti Con riferimento all'oggetto, ed a quanto emerso nelle recenti sedute delle conferenze di servizi relative ai previsti svasi dei laghi Arvo e Savuto, trasmettiamo il quadro aggioinato delle indagini condotte secondo le previsioni della vigente Normativa su tutti gli invasi di A2A in Calabria. Le stesse sono state condotte nell'estate del 2012 ed evidenziano come i contenuti riportati non modificano nella sostanza il quadro ambientale ed ecologico già presentato, risalente alle indagini poste in essere nel 2005. Ciò conferma la validità delle assunzioni espresse nella revisione dei Progetti di Gestione trasmessi alla Regione Calabria nel mese di febbraio 20t2, sostanziapdo I'invarianza del quadro chimico-fisico e biologico in relazione all'invarianza della situazione morfolo gica, antropica e di utilizzo del territorio. Distinti saluti. Direzione Generale Area Tecnico Operativa Impianti Idroelettrici Ferdinando Bondiolotti W\/^"4,î AEl.?q3 I I I I Ì REGIONE CAI.ABRIA ASSESSORATO LL. PP. ETTORE AA. TT.. CAIANZARO -- 2A A60 2013 'z6bg5+ o o rì d F. N \o o ol 6 t ou AzASpA Sede legale: Via Lamarmo ra 23o - 251248 resiia tel. o3o 3553r - fax o3o 35532o4 Sede direzionale ammin istrativa: Corso di Porta Vittoria 4-2or22Milano tel. oz 77 zo :t - f ax oz 77 zo 39no Capitale sociale r.629.tto.744,o4 ix. Codice Fiscale, PartitalY Ar95754ot53 lscrizione Registro lmprese BS tt95754ot53 Numero RE4493995 info@aza.eu www.a2a.eu

BACINO DEL SAVUTO Integrazioni al Progetto di Gestione Luglio 2013

BACINO DEL SAVUTO Aggiornamento PdG Luglio 2013 COORDINAMENTO ING. FERDINANDO BONDIOLOTTI AUTORI: DR. GAETANO GENTILI DR. ANDREA BUCCHINI DR. ANDREA ROMANÒ DR. SSA ALESSANDRA BALLERIO VIA REPUBBLICA 1 21020 VARANO BORGHI (VA) ITALIA TEL: 0332-961097 FAX: 0332-961162 E-MAIL: info@graia.eu

INDICE 1 Premessa... 1 2 Bacino imbrifero... 2 3 Il serbatoio del Savuto... 4 3.1 Indagini chimico-fisiche... 4 3.2 Indagini biologiche: il fitoplancton... 6 3.3 Qualità del sedimento... 7 4 Il Fiume Savuto... 10 4.1 Parenti... 11 4.2 Altilia... 18 4.3 Marina di Nocera... 27 5 Metodologie di indagine... 33 5.1 Habitat fluviale... 33 5.2 Parametri chimico-fisici... 39 5.3 Analisi chimiche... 41 5.4 Parametri biologici... 43 6 Bibliografia... 56 7 Allegato Certificati analitici... 59

1 Premessa Il presente documento contiene i dati raccolti nell anno 2012 di qualità chimico-fisica e biologica, relativi al serbatoio Savuto e al fiume omonimo, suo emissario, che integrano quelli del Progetto di Gestione, aggiornandoli anche in base alla Normativa vigente. I contenuti presentati non modicano nella sostanza il quadro ambientale ed ecologico già presentato, risalente alle indagini poste in essere nel 2005. Ciò conferma la validità delle assunzioni espresse nella revisione del Progetto di Gestione trasmesso alla Regione Calabria nel mese di febbraio 2012, sostanziando l invarianza del quadro chimico-fisico e biologico in relazione all invarianza della situazione morfologica, antropica e di utilizzo del territorio. Sono in particolare, per quanto riguarda l invaso, presentati gli elementi che seguono: - caratteristiche vegetazionali e di uso del suolo del bacino imbrifero afferente al serbatoio; - caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche delle acque; - caratteristiche chimiche ed ecotossicologiche del sedimento. Per quanto riguarda il corso d acqua a valle della diga in tre tratti diversi, a Parenti (SAV01), ad Altilia (SAV02) ed a Marina di Nocera (SAV03), sono state raccolti dati relativi a: - habitat fluviale; - fauna ittica, - fauna macrobentonica, - macrofite, - diatomee. Il complesso di tali informazioni fornisce un quadro ecologico esaustivo degli ambienti acquatici coinvolti nella gestione del serbatoio. Tali dati di base sono poi integrati con quelli prodotti dalle specifiche attività di monitoraggio delle operazioni di svaso, quando previste, in particolare per quei bioindicatori maggiormente sensibili a tali eventi (macroinvertebrati e pesci). 1

2 Bacino imbrifero Ai fini del presente progetto, è possibile distinguere due porzioni differenti di territorio che possono determinare effetti sul bacino artificiale di Savuto: il bacino imbrifero diretto (circa 45 km 2 ); la porzione allacciata del torrente Gisbarro (circa 7 km 2 ). Entrambi i bacini imbriferi, diretto e allacciato, si sviluppano in una porzione dell altipiano silano interessato da consistenti attività agricole, i seminativi occupano infatti quasi il 40% del bacino imbrifero totale e questo comporta sensibili alterazioni delle acque derivate verso il serbatoio di Savuto. Risultano ben rappresentati i boschi misti e quelli con prevalenza di conifere. Non si segnala la presenza di tessuto urbano. Nella tabella e nell immagine che seguono sono riportati i dati relativi all uso del suolo delle due porzioni di bacino imbrifero, sopra citate, che determinano un bacino imbrifero totale captato di 52 km 2. Tabella 1: ripartizione per categorie di uso del suolo del bacino imbrifero del serbatoio di Savuto Descrizione Area Km 2 % Seminativi in aree non irrigue 20.6 39.3 Boschi di conifere 14.9 28.5 Boschi misti 12.5 23.9 Boschi di latifoglie 1.4 2.7 Colture annuali associate e colture permanenti 1.2 2.3 Aree prev. occup.da colture agrarie, con spazi nat. 0.7 1.3 Sistemi colturali e particellari permanenti 0.5 1.0 Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione 0.2 0.4 Bacini d acqua 0.2 0.4 Aree a pascolo naturale e praterie d'alta quota 0.1 0.2 Totale 52.4 100.0 2

Figura 1: uso del suolo nel bacino imbrifero del serbatoio di Savuto 3

3 Il serbatoio del Savuto In questo capitolo sono riportati i risultati delle indagini effettuate sul serbatoio del Savuto. Al momento delle indagini il lago si presentava parzialmente vuoto, quasi alla metà della normale quota di massimo invaso. 3.1 Indagini chimico-fisiche Nel mese di luglio 2012 sono state effettuate le indagini limnologiche attraverso l uso della sonda miltiparametrica Hydrolab; i prelievi sono stati effettuati, con l ausilio di un natante, nel punto più profondo del bacino. Tabella 2: identificazione punto di campionamento Data 11/07/2012 Ora 9:45 GPS N 4337689.53 GPS E 628810.4 Meteo Sereno Eufotica (m) 1.5 Taria ( C) 15.9 Disco di Secchi (m) 0.5 Profondità max (m) 4.6 Sono riportati di seguito i dati e gli andamenti, lungo la verticale, dei principali parametri chimicofisici. Tabella 3: parametri chimico-fisici registrati durante le indagini limnologiche Prof. (m) T. ( C) O2 (mg/l) O2 (%) C (µs/cm) ph Sal. (ppm) 0 22.96 9.06 107.6 155.8 7.79 0.08 1 21.7 8.39 96.4 157.3 7.57 0.08 2 19.52 6.94 77.7 156.0 7.41 0.08 3 18.34 4.49 47.8 158.1 7.24 0.08 4 17.58 1.05 11.0 160.5 7.00 0.08 4.6 17.13 0.38 4.3 164.1 6.82 0.08 4

Profondità (m) Figura 2: confronto degli andamenti di ossigeno disciolto, temperatura e ph 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 0 O2 (mg/l) T. ( C) ph 0.5 1 1.5 Durante le indagini limnologiche, attraverso l uso di una bottiglia di profondità, sono stati raccolti due campioni di acqua, uno dallo strato superficiale e uno dallo strato profondo (circa 4 m di profondità), che sono stati successivamente analizzati in laboratorio; nella tabella seguente si riportano i risultati delle analisi. Tabella 4: risultati delle analisi di laboratorio Parametro U.M. Strato superficiale Strato profondo Azoto ammoniacale (NH4 + ) mg/l 0.105 0.232 Azoto nitrico (NO3) mg/l 0.281 <0.23* Azoto nitroso (NO2) mg/l 0.008 0.010 Azoto totale (Ntot) mg/l 1.01 <1* Fosforo ortofosfato (PO4 3- ) mg/l 0.010 <0.010* Fosforo totale (Ptot) mg/l 0.348 0.173 Alcalinità mg/l 60 60 Clorofilla a (mg/m 3 ) 0.7 *dati inferiori al limite strumentale 3.1.1 Classificazione stato ecologico Per la classificazione dello stato ecologico del bacino del Savuto, come indicato dal DM 260/2010, sono stati considerati i seguenti parametri: 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 fosforo totale; trasparenza; ossigeno ipolimnico. Nel caso in esame non si dispone di una serie temporale di dati, ma di un solo rilevamento, quindi la valutazione può essere considerata solo indicativa. 5

Tabella 5: classificazione secondo il descrittore LTLeco (livello trofico laghi per lo stato ecologico), DM 260/2010 Macrotipo Fosforo totale (µg/l) Trasparenza (m) Ossigeno disciolto (% saturazione) I4 Livello 3 Punteggio Livello 3 Punteggio Livello 3 Punteggio >20 3 <3 3 40% 3 Somma punteggio 9 Classificazione LTLeco Sufficiente 3.2 Indagini biologiche: il fitoplancton Per la valutazione dei parametri biologici dell invaso del Savuto, è stato effettuato un campionamento di fitoplancton nel punto più profondo del bacino. Nella tabella seguente sono riportati i generi ottenuti dalle operazioni di riconoscimento con la relativa classe di abbondanza. Tabella 6: risultati dell analisi dell osservazione del campione di laboratorio Phylum Classe Ordine Famiglia Genere Abbondanza Ochrophyta Bacillariophyceae Achnanthales Achnanthaceae Achnanthes cfr. minutissima 1 Cyanobacteria Cyanophyceae Chroococcales Cyanobacteriaceae Anathece sp. 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Cryptomonas erosa 2 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Cryptomonas marssonii 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Cryptomonas ovata 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Cryptomonas rostratiformis 2 Ochrophyta Bacillariophyceae Thalassiosirales Stephanodiscaceae Cyclotella sp. 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Cymbellas Gomphonemataceae Gomphonema sp. 1 Dinophyta Dinophyceae Gymnodiniales Gymnodiniaceae Gymnodium sp. 1 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Selenastraceae Kirchneriella sp. 1 Ochrophyta Synurophyceae Synurales Mallomonadaceae Mallomonas akrokomos 3 Ochrophyta Synurophyceae Synurales Mallomonadaceae Mallomonas tonsurata 1 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Selenastraceae Monoraphidium komarkovae 1 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Selenastraceae Monoraphidium minutum 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Naviculales Naviculaceae Navicula radiosa 1 Chlorophyta Trebouxiophyceae Chlorellales Oocystaceae Nephrocytium limneticum 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Bacillariales Bacillariaceae Nitzschia cfr. palea 1 Chlorophyta Trebouxiophyceae Chlorellales Oocystaceae Oocystis lacustris 1 Chlorophyta Trebouxiophyceae Chlorellales Oocystaceae Oocystis sp. 1 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Hydrodictyaceae Pediastrum tetras 1 Dinophyta Dinophyceae Peridiniales Peridiniaceae Peridinium sp. 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Plagioselmis nannoplanctica 3 Ochrophyta Bacillariophyceae Rhizosoleniales Rhizosoleniaceae Rhizosolenia eriensis 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Rhodomonas sp. 1 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus acutus 2 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus longispina 1 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus quadricauda 2 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus aculeolatus 3 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus cfr. linearis 2 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus cfr. ecornis 4 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Characiaceae Schroederia setigera 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Naviculales Stauroneidaceae Stauroneis anceps 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Thalassiosirales Stephanodiscaceae Stephanodiscus hantzschii 1 Ochrophyta Synurophyceae Synurales Synuraceae Synura cfr. uvella 1 Euglenozoa Euglenophyceae Euglenales Euglenaceae Trachelomonas hispida 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Fragilariales Fragilariaceae Ulnaria ulna 1 6

L analisi del campione ha portato all individuazione di 36 generi, appartenenti a 6 phylum. La classe più rappresentate è quella delle Chlorophyceae (2 ordini, 4 famiglie e 11 generi), classe più ampia delle alghe verdi. Il genere risultato più abbondante (grado 4) è Scenedesmus cfr. ecornis, seguito da Mallomonas akrokomos, Scenedesmus aculeolatus e Plagioselmis nannoplanctica, tutti con un grado di abbondanza 3. 3.3 Qualità del sedimento Per la valutazione della qualità del sedimento sono stati prelevati 2 campioni su cui sono state eseguite le seguenti analisi: analisi sul campione, analisi sull eluato, analisi tossicologica con l utilizzo di Daphnia Magna. La localizzazione dei punti di campionamento, in prossimità della diga e a centro lago, è riportata nella figura seguente. Figura 3: localizzazione dei punti di campionamento 7

3.3.1 Campione Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle analisi svolte sul campione tal quale con i riferimenti normativi. Tabella 7: riepilogo dei dati analitici del sedimento (analisi campione < 2 mm) PARAMETRO U.M. Diga Centro lago Limiti Carbonio Organico % C ss 3.469 3.819 - Frazione granulometrica > 2mm % ss <0.10 <0.10 Residuo a 105 C % 40.50 43.20 Arsenico mgas/kg ss 3.00 <2.00 50 Cadmio mgcd/kg ss 1.00 0.90 15 Cromo esavalente mgcr/kg ss <1.00 <1.00 15 Mercurio mghg/kg ss <0.10 <0.10 5 Nichel mgni/kg ss 33.00 30.00 500 Piombo mgpb/kg ss 26.00 19.00 1000 Rame mgcu/kg ss 56.00 42.00 600 Zinco mgzn/kg ss 105.00 90.00 1500 Idrocarburi Policiclici Aromatici Benzo(a)antracene mg/kg ss <0.05 <0.05 10 Benzo(a)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Benzo(b)fluorantene mg/kg ss 0.07 0.03 10 Benzo(k)fluorantene mg/kg ss <0.05 <0.05 10 Benzo(g,h,i)perilene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Crisene mg/kg ss <0.50 <0.50 50 Dibenzo(a,e)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Dibenzo(a,l)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Dibenzo(a,i)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Dibenzo(a,h)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Dibenzo(a,h)antracene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Indeno (1,2,3-c,d)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 - Pirene mg/kg ss <0.50 <0.50 50 Sommatoria Policiclici aromatici (da 25 a 37) mg/kg ss <5 <5 100 Policlorobifenili Policlorobifenili (congenere n.101) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.105) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.110) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.114) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.118) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.123) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.128) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.138) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.146) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.149) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.151) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.153) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.156) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.157) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.167) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.170) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.177) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.180) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.183) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.187) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.189) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.52) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.77) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.81) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.95) mg/kg ss <0.01 <0.01-8

PARAMETRO U.M. Diga Centro lago Limiti Policlorobifenili (congenere n.99) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (somma congenere n.28+ n.31) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (somma congeneri precedenti) mg/kg ss <0.01 <0.01 5 Oli minerali mg/kg ss <50 <50 - Limiti di legge: D.Lgs. 03 aprile 2006, n.152 parte IV, titolo V, allegato 5, tabella 1, colonna B 3.3.2 Test di cessione Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle analisi svolte sull eluato con i riferimenti normativi. Tabella 8: riepilogo dei dati analitici del sedimento (test di cessione) TEST DI CESSIONE PARAMETRO U.M. Diga Centro lago Limiti Cloruri mgcl/l <5.0 <5.0 1200 Fluoruri mgf/l <0.5 <0.5 6 Solfati mgso4/l <5.0 6 1000 Cianuri liberi µgcn/l <50 <50 - Arsenico µgas/l <10 <10 500 Bario mgba/l <0.05 <0.05 20 Cadmio µgcd/l <2 <2 20 Cromo totale µgcr/l <5 <5 2000 Nichel µgni/l <5 <5 2000 Piombo µgpb/l <5 <5 200 Selenio µgse/l <5 <5 30 Mercurio µghg/l <1 <1 5 Rame mgcu/l <0.02 <0.02 0.1 Zinco mgzn/l <0.02 <0.02 0.5 Fenoli µg/l <5.0 <5.0 500 Limiti di legge: D.Lgs. 03 aprile 2006, n.152 parte III, allegato 5, tabella 3 3.3.3 Test di ecotossicità con Daphnia Magna Nella tabella seguente sono riportati i risultati dei test di ecotossicità svolti sui campioni di sedimento. Tabella 9: riepilogo dei dati analitici del test di ecotossicità con Daphnia Magna PARAMETRO U.M. Diga Centro lago Test ecotossicità (Daphnia Magna) - Non ecotossico Non ecotossico Le analisi eseguite sui campioni di sedimento non hanno evidenziato alcuna criticità relativamente ai parametri considerati. I valori rientrano ampiamente nei limiti di accettabilità tali da non compromettere le caratteristiche qualitative delle acque invasate e del corpo idrico recettore in caso di spurgo. 9

4 Il Fiume Savuto Il Fiume Savuto, a valle dell omonimo bacino, è stato oggetto di attività di monitoraggio nelle seguenti stazioni: Parenti (SAV01); Altilia (SAV02); Marina di Nocera (SAV03). Figura 4: localizzazione delle stazioni per le indagini biologiche Ai fini di una caratterizzazione dell habitat acquatico e delle sponde fluviali, sono stati applicati i protocolli IFF (Indice di Funzionalità Fluviale) e HA (Habitat Assessment). Inoltre sono state effettuate indagini di tipo biologico riguardanti: il benthos; le diatomee; le macrofite; la fauna ittica. 10

4.1 Parenti Il corso d acqua in questa sezione presenta caratteristiche spiccatamente torrentizie in quanto l alveo scorre in una valle con versanti piuttosto scoscesi. Sui versanti l unico insediamento abitativo di una certa rilevanza è proprio il nucleo del comune di Parenti che è posto a mezza costa sul versante sinistro. Il fondo valle, in corrispondenza dell abitato di Parenti risulta piuttosto ampio con pendenza medio bassa, che lasciano all alveo la possibilità di una leggera divagazione al corso d acqua. Non sono presenti elementi diffusi di artificializzazione, data l assenza di manufatti antropici a monte e a valle di Parenti, unicamente in corrispondenza di un ponte stradale sono presenti elementi puntuali di difesa spondale con briglie di stabilizzazione. L unità morfologica dominante del corso d acqua è il riffle, generalmente con battenti idrici piuttosto esigui; le sponde sono per lo più naturali e vegetate da specie erbacee arbustive ruderali e raramente arboree. 4.1.1 IFF e HA Tabella 10: risultati della scheda IFF. Domanda Sponda dx (zona I aria ) sx (zona I aria ) 1- Stato del territorio circostante 5 5 2- Vegetazione presente nella fascia perifluviale 1 1 3- Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 5 5 4- Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 5 5 5- Condizioni idriche dell alveo 10 6- Efficienza di esondazione 1 7- Strutture di ritenzione degli apporti trofici 5 8- Erosione delle rive 5 5 9- Sezione trasversale 15 10- Idoneità ittica 5 11- Idromorfologia 5 12- Componente vegetale in alveo bagnato 5 13- Detrito 10 14- Comunità macrobentonica 10 Punteggio 87 87 Classe di funzionalità IV IV Giudizio scadente scadente L applicazione dell indice IFF alla stazione di campionamento ha classificato entrambe le sponde con un Punteggio piuttosto basso pari a 87 e corrispondente ad una classe di funzionalità IV, giudizio SCADENTE. Il giudizio piuttosto negativo è dovuto ad un diffuso degrado del territorio circostante che ha intaccato le fasce riparie e di conseguenza anche la vegetazione riparia. 11

Inoltre l alveo appare alluvionato con materiale grossolano trasportato da monte che sembra aver banalizzato la morfologia fluviale ora dominata da unicamente da riffle, mentre le rive appaiono frequentemente in erosione, spesso tagliate verticalmente. Anche la comunità macrobentonica appare piuttosto alterate in quanto piuttosto semplificata e dominata da taxa tolleranti. Tabella 11: risultati della scheda HA. Parametro Sponda DX SX 1- Rifugi / substrato colonizzabile 14 2- Embeddedness dei riffle o Substrato delle pool 16 3- Rapporto velocità / profondità o Variabilità delle pool 15 4- Deposizione di sedimento 18 5- Condizioni idrologiche dell'alveo 14 6- Alterazioni dell'alveo 16 7- Eterogeneità habitat: freq. riffle o Sinuosità alveo 19 8- Stabilità (condizione) delle sponde 2 2 9- Protezione da vegetazione riparia 1 1 10- Ampiezza della zona riparia vegetata 2 2 Punteggio totale 122 Punteggio percentuale 61 Classe III L applicazione dell Habitat Assessment all ambiente acquatico della stazione considerata porta ad un punteggio di 122 su 200 corrispondente ad una percentuale di idoneità del 61 % e ad un giudizio presenza di alterazioni, integrità dell habitat compromessa. Come già indicato per l IFF le criticità maggiori sono dovute alla mancanza o al forte degrado delle sponde e della vegetazione riparia, come anche alla banalizzazione dell alveo e della morfologia fluviale che compromette la presenza di rifugi e substrato colonizzabile. 12

Figura 5: stazione di Parenti 13

4.1.2 Benthos Nella tabella seguente è riportata la tipizzazione fluviale attribuita al F. Savuto in località Parenti. Tabella 12: tipizzazione fluviale del F. Savuto in località Parenti Idroecoregione Codice HER Codice Macrotipo fluviale ORD MacrOper Calabria_Nebrodi 19 M1 N_175 Nelle tabelle seguenti sono riportate le tipologie di meso e microhabitat individuate durante i campionamenti e i risultati in termini di densità (n individui/m 2 ) e abbondanza (%). Tabella 13: tipologie di meso e microhabitat selezionate per le indagini sui macroinvertebrati nel F. Savuto in località Parenti Data set-12 Unità morfologica campionata Riffle Microhabitat individuati Numero di repliche effettuate MGL - Megalithal massi che superano i 40 cm 1 MAC - Macrolithal massi compresi tra 20 e 40 cm 5 MES - Mesolithal ciottoli compresi tra 6 e 20 cm 3 MIC - Microlithal ghiaia compresa tra 2 e 6 cm 1 Tabella 14: risultati del campionamento quantitativo di macroinvertebrati nel F. Savuto località Parenti Taxa Famiglia/Genere Set-12 Densità (n/m 2 ) Abbondanza (%) Plecoptera Leuctra 680 4.2 Plecoptera Nemoura 2 0.0 Plecoptera Perla 4 0.0 Ephemeroptera Baetis 3436 21.3 Ephemeroptera Ephemerella 650 4.0 Ephemeroptera Ecdyonurus 368 2.3 Trichoptera Hydropsychidae 4104 25.4 Trichoptera Hydroptilidae 430 2.7 Trichoptera Lepidostomatidae 2 0.0 Trichoptera Limnephilidae 2 0.0 Trichoptera Philopotamidae 6 0.0 Trichoptera Polycentropodidae 22 0.1 Trichoptera Rhyacophilidae 208 1.3 Trichoptera Sericostomatidae 2 0.0 Coleoptera Dytiscidae 24 0.1 Coleoptera Elmidae 24 0.1 Coleoptera Haliplidae 6 0.0 Coleoptera Hydraenidae 2 0.0 Coleoptera Hydrophilidae 16 0.1 Diptera Anthomyiidae 146 0.9 Diptera Chironomidae 4996 30.9 Diptera Empididae 34 0.2 Diptera Limoniidae 52 0.3 Diptera Psychodidae 2 0.0 Diptera Simuliidae 24 0.1 Diptera Tabanidae 2 0.0 Diptera Tipulidae 88 0.5 Gastropoda Ancylidae 12 0.1 Gastropoda Lymnaeidae 2 0.0 Hirudinea Erpobdella 2 0.0 Oligochaeta Enchytraeidae 8 0.0 Oligochaeta Lumbricidae 4 0.0 Oligochaeta Naididae 794 4.9 Totale 16154 100.0 14

Figura 6: andamento della densità della comunità macrobentonica nel F. Savuto località Parenti Plecoptera Ephemeroptera Trichoptera Coleoptera Diptera Gastropoda Hirudinea Oligochaeta set-12 0 1400 2800 4200 5600 7000 8400 9800 11200 12600 14000 15400 16800 Densità (numero individui / m 2 ) Per la valutazione della qualità biologica delle acque è stato applicato l Indice STAR_ICMi, che ha attribuito un punteggio pari a 0.91, corrispondente ad un giudizio buono. Tabella 15: applicazione dell Indice STAR_ICMi nel F. Savuto località Parenti Metrica set-12 Indice ASPT 6.24 Indice EPTD 2.63 Indice GOLD 0.62 N famiglie 33 Indice EPT 14 Indice di Shannon 1.87 STAR_ICMI punteggio 0.91 STAR_ICMI giudizio buono 4.1.3 Diatomee Nella tabella seguente è riportata la composizione della comunità diatomica in termini di numero di valve e abbondanza percentuale. Nel campione prevalgono due specie, Achnanthidium minutissimum (con il 33.8% degli individui) e Cocconeis placentula var. lineata (con il 30.8% del totale), seguite da Nitzschia fonticola (17.4%); si tratta di specie tipiche di ambienti oligo-mesotrofi con debole carico di nutrienti e sostanza organica. Tabella 16: elenco delle specie di diatomee rinvenute nel F. Savuto località Parenti Codice Nomenclatura Set-12 Numero valve Abbondanza (%) PTLA Planothidium lanceolatum (Kütz ex Bréb) L-B 8 2.0 ADMI Achnanthidium minutissimum (Kützing) Czarnecki 136 33.8 APED Amphora pediculus (Kützing) Grunow 8 2.0 CPED Cocconeis pediculus Ehrenberg 8 2.0 CPLE Cocconeis placentula var. euglypta (Ehr) Grunow 4 1.0 CPLI Cocconeis placentula var. lineata (Ehr) Van Heurck 124 30.8 CBNA Encyonema minutum (Hilse) Mann 4 1.0 RSIN Reimeria sinuata (Gregory) Kociolek Stoermer 12 3.0 DMES Diatoma mesodon (Ehrenberg) Kützing 0 0.0 UULN Ulnaria ulna (Nitzsch) Compère 16 4.0 GPAR Gomphonema parvulum (Kützing) Kützing 2 0.5 GPUM Gomphonema pumilum (Gr) Reichardt Lange-Bertalot 0 0.0 NCTE Navicula cryptotenella Lange-Bertalot 0 0.0 NTPT Navicula tripunctata (Müller) Bory 8 2.0 NAMP Nitzschia amphibia Grunow 0 0.0 NFON Nitzschia fonticola Grunow 70 17.4 15

Codice Nomenclatura Set-12 Numero valve Abbondanza (%) NINC Nitzschia inconspicua Grunow 0 0.0 NREC Nitzschia recta Hantzsch 0 0.0 ALTRE SPECIE (specie non incluse nella lista floristica dell'indice ICMi o non identificate) Cymbella excisa 1 0.2 Pinnularia sp 1 0.2 Totale 402 100.0 L applicazione dell indice diatomico di intercalibrazione ICMi, con un valore pari a 0.79, attribuisce al corso d acqua una II classe di qualità con giudizio Buono. Tabella 17: risultati dell applicazione dell indice multimetrico ICMi e classe e giudizio di qualità nel F. Savuto località Parenti Data IPS5 IPS20 RQE_IPS TI RQE_TI ICMi Classe Qualità Set-12 4.25 16.46 0.96 2.27 0.62 0.79 II Buono 4.1.4 Macrofite La stazione è stata percorsa interamente da due operatori coprendo un tratto lungo 100 m, all interno del quale la copertura a macrofite è stata valutata pari all 80% dell alveo bagnato. Tra le macroalghe sono state censite sia alghe verdi sia cianobatteri; l unica pteridofita presente appartiene al genere Equisetum sp. Da segnalare la presenza di Lemna minor, idrofita tipica di acque stagnanti e palustri ma che si può occasionalmente rinvenire anche nelle zone di acqua ferma di corsi d acqua o torrenti. Di seguito si presenta la tabella con l elenco floristico delle specie e dei generi trovati e riconosciuti, corredati dalla stima delle copertura relativa e reale. Tabella 18: elenco floristico della stazione a Parenti. Gruppo Sottogruppo Genere Specie % copertura relativa % copertura reale ALGHE Cladophora Cladophora sp. 85 68 ALGHE Oedogonium Oedogonium sp. + <0.1 ALGHE Oscillatoria Oscillatoria sp. 10 8 ALGHE Spirogyra Spirogyra sp. + <0.1 Altre specie non indicatori IBMR PTERIDOFITE Equisetum Equisetum sp. + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Lycopus Lycopus europaeus + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Mentha Mentha suaveolens + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Nasturtium Nasturtium officinale 5 4 FANEROGAME Monocotiledoni Lemna Lemna minor + <0.1 FANEROGAME Monocotiledoni Agrostis Agrostis sp. + <0.1 Di seguito sono riportati i valori dell indice IBMR calcolato per il tratto monitorato e il rapporto RQE_IBMR, che indica lo stato ecologico del corso d acqua come rapporto tra il valore calcolato di IBMR e quello di riferimento. 16

Tabella 19: applicazione dell Indice IBMR. Area Geografica Mediterranea Macrotipo fluviale Ma IBMR di riferimento 12.5 Calcolo IBMR 8.69 Calco RQE_IBMR 0.70 TROFIA elevata STATO ECOLOGICO sufficiente L applicazione dell indice restituisce una trofia ELEVATA corrispondente, in relazione al valore di riferimento, ad uno stato ecologico SUFFICIENTE. Figura 7: macrofite rinvenute nella stazione di Parenti sul Torrente Savuto: a) Nasturtium officinale; b) Lycopus europeus; c) Lemna minor; d) Polygonum persicaria a) b) c) d) 4.1.5 Fauna ittica Nella stazione di Parenti è stato investigato un tratto lungo 125 m, per una superficie complessiva di 438 m 2. Il campionamento ha portato alla cattura di 4 individui di trota fario dei quali un adulto femmina di ragguardevoli dimensioni e 3 individui giovani. 17

Figura 8: individuo di trota fario 4.2 Altilia Il corso d acqua in questa sezione presenta caratteristiche di torrente di fondovalle, in quanto l alveo scorre in una valle piuttosto ampia con fondo piuttosto pianeggiante, mentre i versanti risultano ancora scoscesi. I versanti sono scarsamente antropizzati, sono comunque presenti alcuni insediamenti a mezza costa come il nucleo del comune di Altilia, Lupia, Carpanzano e Rogliano, comunque piuttosto lontani dal corso d acqua. Nel fondovalle non sono presenti insediamenti abitativi. L alveo presenta una buona naturalità delle sponde e dell alveo, gli unici elementi di artificializzazione sono presenti in corrispondenza del ponte stradale che lo attraversa (strada per località Lupia). Altra criticità riscontrata è la presenza in sponda sinistra di una sito di estrazione e lavorazione di inerti che genera una certa torbidità delle acque del F. Savuto per il lavaggio delle ghiaie. Le unità morfologiche presenti nel tratto sono i riffle generalmente più abbondanti, i run e le pool queste assai rare e presenti nelle occasionali curve; le sponde sono per lo più naturali e vegetate da specie erbacee arbustive ruderali e raramente arboree. 4.2.1 IFF e HA L applicazione dell indice IFF alla stazione di campionamento ha classificato entrambe le sponde con un Punteggio piuttosto elevato pari a 200 per la sponda destra e 220 per la sinistra che corrispondono rispettivamente ad una classe di funzionalità intermedia II-III con giudizio BUONO- MEDIOCRE per la destra e per la sinistra ad una classe II con giudizio BUONO. 18

La differenza dei punteggi e nei giudizi tra le due sponde è dovuta alla presenza della cava e lavorazione di inerti a ridosso dell alveo di piena del corso d acqua che condizione l uso del territorio circostante e la fascia di vegetazione perifluviale. Altre criticità riscontrate sono dovute alla non ottimale struttura della popolazione macrobentonica, che è apparsa leggermente alterata e alla scarsa presenza di strutture idonee a trattenere i nutrienti; per il resto nono sono presenti evidenti alterazioni e il fiume conserva una buona capacità auto-depurativa e di riciclo della sostanza organica. Tabella 20: risultati della scheda IFF. Domanda Sponda dx (zona I aria ) sx (zona I aria ) 1- Stato del territorio circostante 5 20 2- Vegetazione presente nella fascia perifluviale 40 40 3- Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 10 15 4- Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 15 15 5- Condizioni idriche dell alveo 10 6- Efficienza di esondazione 15 7- Strutture di ritenzione degli apporti trofici 5 8- Erosione delle rive 20 20 9- Sezione trasversale 15 10- Idoneità ittica 20 11- Idromorfologia 15 12- Componente vegetale in alveo bagnato 10 13- Detrito 10 14- Comunità macrobentonica 10 Punteggio 200 220 Classe di funzionalità II-III II Giudizio Buono-Mediocre buono Tabella 21: risultati della scheda HA. Parametro Sponda DX SX 1- Rifugi / substrato colonizzabile 14 2- Embeddedness dei riffle o Substrato delle pool 18 3- Rapporto velocità / profondità o Variabilità delle pool 15 4- Deposizione di sedimento 12 5- Condizioni idrologiche dell'alveo 10 6- Alterazioni dell'alveo 20 7- Eterogeneità habitat: freq. riffle o Sinuosità alveo 16 8- Stabilità (condizione) delle sponde 10 10 9- Protezione da vegetazione riparia 7 10 10- Ampiezza della zona riparia vegetata 10 10 Punteggio totale 162 Punteggio percentuale 81 Classe II L applicazione dell Habitat Assessment all ambiente acquatico della stazione considerata porta ad un punteggio di 162 su 200 corrispondente ad una percentuale di idoneità del 81 % e ad un giudizio presenza di moderate alterazioni, integrità dell habitat accettabile. Non sono state 19

riscontrate particolari criticità dal punto di vista dell habitat acquatico, data la naturale conformazione dell alveo e delle sponde. Figura 9: stazione di Altilia 20

Figura 10: stazione di Altilia 21

Figura 11: stazione di Altilia 4.2.2 Benthos Nella tabella seguente è riportata la tipizzazione fluviale attribuita al F. Savuto in località Altilia. Tabella 22: tipizzazione fluviale del F. Savuto in località Altilia Idroecoregione Codice HER Codice Macrotipo fluviale ORD MacrOper Calabria_Nebrodi 19 M4 N_178 Nelle tabelle seguenti sono riportate le tipologie di meso e microhabitat individuate durante i campionamenti e i risultati in termini di densità (numero individui/m 2 ) e abbondanza (%). Tabella 23: tipologie di meso e microhabitat selezionate per le indagini sui macroinvertebrati nel F. Savuto in località Altilia Data set-12 Unità morfologica campionata Riffle Microhabitat individuati Numero di repliche effettuate MAC - Macrolithal massi compresi tra 20 e 40 cm 3 MES - Mesolithal ciottoli compresi tra 6 e 20 cm 4 MIC - Microlithal ghiaia compresa tra 2 e 6 cm 1 AL - Macro-micro alghe alghe verdi visibli macroscopicamente 1 FP - FPOM depositi di materiale organico fine 1 Tabella 24: risultati del campionamento quantitativo di macroinvertebrati nel F. Savuto località Altilia Taxa Famiglia/Genere Set-12 Densità (n/m 2 ) Abbondanza (%) Plecoptera Leuctra 256 3.4 Plecoptera Dinocras 24 0.3 Plecoptera Perla 4 0.1 22

Taxa Famiglia/Genere Set-12 Densità (n/m 2 ) Abbondanza (%) Plecoptera Isoperla 14 0.2 Ephemeroptera Baetis 1528 20.2 Ephemeroptera Caenis 170 2.2 Ephemeroptera Ephemerella 4 0.1 Ephemeroptera Ecdyonurus 78 1.0 Ephemeroptera Epeorus 18 0.2 Ephemeroptera Rhithrogena 86 1.1 Trichoptera Hydropsychidae 2618 34.6 Trichoptera Hydroptilidae 44 0.6 Trichoptera Limnephilidae 20 0.3 Trichoptera Philopotamidae 80 1.1 Trichoptera Rhyacophilidae 46 0.6 Coleoptera Elmidae 1124 14.9 Coleoptera Hydraenidae 22 0.3 Coleoptera Hydrophilidae 2 0.0 Diptera Athericidae 66 0.9 Diptera Blephariceridae 2 0.0 Diptera Chironomidae 858 11.4 Diptera Empididae 8 0.1 Diptera Limoniidae 122 1.6 Diptera Simuliidae 276 3.7 Diptera Tabanidae 8 0.1 Odonata Onychogomphus 40 0.5 Gastropoda Physidae 8 0.1 Oligochaeta Lumbriculidae 2 0.0 Oligochaeta Naididae 28 0.4 Totale 7556 100.0 Figura 12: andamento della densità della comunità macrobentonica nel F. Savuto località Altilia Plecoptera Ephemeroptera Trichoptera Coleoptera Diptera Odonata Gastropoda Oligochaeta set-12 0 600 1200 1800 2400 3000 3600 4200 4800 5400 6000 6600 7200 7800 Densità (numero individui / m 2 ) Per la valutazione della qualità biologica delle acque è stato applicato l Indice STAR_ICMi, che ha attribuito un punteggio pari a 0.88, corrispondente ad un giudizio buono. Tabella 25: applicazione dell Indice STAR_ICMi nel F. Savuto località Altilia Metrica set-12 Indice ASPT 6.40 Indice EPTD 2.44 Indice GOLD 0.82 N famiglie 26 Indice EPT 12 Indice di Shannon 1.99 STAR_ICMI punteggio 0.88 STAR_ICMI giudizio buono 23

4.2.3 Diatomee Nella tabella seguente è riportata la composizione della comunità diatomica in termini di numero di valve e abbondanza percentuale. Nel campione si osservano diverse specie con una abbondanza simile: Cocconeis placentula var. lineata e Rhoicosphenia abbreviata (entrambe con il 14% del totale), seguite da Amphora pediculus (con il 12% degli individui), Nitzschia inconspicua (10%) e Reimeria sinuata (9%); la comunità risulta composta sia da specie tipiche di ambienti oligomesotrofi (Cocconeis placentula, Amphora pediculus e Reimeria sinuata) con sia da specie legate ad ambienti con un carico di nutrienti maggiore (Rhoicosphenia abbreviata e Nitzschia inconspicua). Tabella 26: elenco delle specie di diatomee rinvenute nel F. Savuto località Altilia Set-12 Codice Nomenclatura Abbondanza Numero valve (%) PLFR Planothidium frequentissimum (Lange-Bertalot)Round Bukhtiyarova 16 4.0 PTLA Planothidium lanceolatum (Kütz ex Bréb) L-B 0 0.0 ADMI Achnanthidium minutissimum (Kützing) Czarnecki 4 1.0 AINA Amphora inariensis Krammer 8 2.0 APED Amphora pediculus (Kützing) Grunow 48 12.0 CPED Cocconeis pediculus Ehrenberg 0 0.0 CPLE Cocconeis placentula var. euglypta (Ehr) Grunow 0 0.0 CPLI Cocconeis placentula var. lineata (Ehr) Van Heurck 56 14.0 CPPL Cocconeis placentula var. pseudolineata Geitler 0 0.0 CSPA Cocconeis scutellum Ehrenberg var. parva (Grunow in VHeurck) Cleve 24 6.0 COCE Cyclotella ocellata Pantocsek 4 1.0 CBNA Encyonema minutum (Hilse) Mann 16 4.0 RSIN Reimeria sinuata (Gregory) Kociolek Stoermer 36 9.0 DTEN Denticula tenuis Kützing 12 3.0 DEHR Diatoma ehrenbergii Kutzing 12 3.0 DVUL Diatoma vulgaris Bory 4 1.0 EARC Eunotia arcus Ehrenberg 0 0.0 GOLI Gomphonema olivaceum (Hornemann) Brébisson 0 0.0 GPUM Gomphonema pumilum (Gr) Reichardt Lange-Bertalot 20 5.0 HAMP Hantzschia amphioxys (Ehrenberg) Grunow in Cleve et Grunow 1880 0 0.0 NCTE Navicula cryptotenella Lange-Bertalot 0 0.0 NGRE Navicula gregaria Donkin 0 0.0 NLAN Navicula lanceolata (Agardh) Ehrenberg 4 1.0 LMUT Luticula mutica (Kützing) Mann 4 1.0 NTPT Navicula tripunctata (Müller) Bory 12 3.0 NVRO Navicula viridula var. rostellata (Kützing) Cleve 0 0.0 NAMP Nitzschia amphibia Grunow 12 3.0 NFON Nitzschia fonticola Grunow 12 3.0 NINC Nitzschia inconspicua Grunow 40 10.0 NPAL Nitzschia palea (Kützing) W Smith 0 0.0 RABB Rhoicosphenia abbreviata (Agardh) Lange-Bertalot 56 14.0 Totale 402 100.0 L applicazione dell indice diatomico di intercalibrazione ICMi, con un valore pari a 0.73, attribuisce al corso d acqua una II classe di qualità con giudizio Buono. Tabella 27: risultati dell applicazione dell indice multimetrico ICMi e classe e giudizio di qualità nel F. Savuto località Altilia Data IPS5 IPS20 RQE_IPS TI RQE_TI ICMi Classe Qualità 24

Set-12 4.00 15.25 0.86 2.62 0.60 0.73 II Buono 4.2.4 Macrofite La stazione è stata percorsa interamente da due operatori coprendo un tratto lungo 150 m, all interno del quale la copertura a macrofite è stata valutata pari all 5% dell alveo bagnato. La comunità rinvenuta è rappresentata quasi esclusivamente da macroalghe e spermatofite. L alga verde filamentosa Spyrogira sp. va a costituire la quasi totale copertura delle piante acquatiche; mentre tra le spermatofite sono state censite due specie di Veronica e sporadici esemplari appartenenti alla famiglia delle Graminacee (Agrostis sp.). Un unico soggetto di Equisetum è stato rinvenuto nella porzione di alveo a corrente più moderata. Da segnalare, tra le specie di greto, Xanthium italicum e Bidens frondosa appartenenti alla comunità terofitiche pioniere nitrofile. Di seguito si presenta la tabella con l elenco floristico delle specie e dei generi trovati e riconosciuti, corredati dalla stima delle copertura relativa e reale. Tabella 28: elenco floristico della stazione di Altilia. Gruppo Sottogruppo Genere Specie % copertura relativa % copertura reale ALGHE Spirogyra Spirogyra sp. 100 5 Altre specie non indicatori IBMR PTERIDOFITE Equisetum Equisetum sp. + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Apium Apium nodiflorum + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Nasturtium Nasturtium officinale + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Polygonum Polygonum persicaria + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Veronica Veronica anagallis-aquatica + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Veronica Veronica beccabunga + <0.1 FANEROGAME Monocotiledoni Lemna Lemna minor + <0.1 FANEROGAME Monocotiledoni Eragrostis Eragrostis sp. + <0.1 Di seguito sono riportati i valori dell indice IBMR calcolato per i tratti monitorato e il rapporto RQE_IBMR, che indica lo stato ecologico del corso d acqua come rapporto tra il valore calcolato di IBMR e quello di riferimento. Tabella 29: applicazione dell Indice IBMR. Area Geografica Mediterranea Macrotipo fluviale Mg IBMR di riferimento 11 Calcolo IBMR 10.33 Calco RQE_IBMR 0.94 TROFIA media STATO ECOLOGICO elevato 25

31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-90 91-100 101-110 111-120 121-130 131-140 141-150 151-160 161-170 171-180 181-190 191-200 201-210 211-220 221-230 231-240 241-250 251-260 261-270 271-280 281-290 291-300 301-310 311-320 321-330 331-340 341-350 351-360 361-370 371-380 381-390 391-400 Frequenza di comparsa (percentuale di individui) L applicazione dell indice restituisce una trofia MEDIA corrispondente, in relazione al valore di riferimento, ad uno stato ecologico ELEVATO. 4.2.5 Fauna ittica Nella stazione di Altilia è stato investigato un tratto lungo 137 m, per una superficie complessiva di 1028 m 2. Il popolamento ittico è composto esclusivamente da cavedani, è stato rinvenuto anche un esemplare di cobite. Tabella 30: risultati del campionamento ittico quantitativo nel tratto indagato sul F. Savuto località Altilia Specie N Densità Densità Biomassa Biomassa Densità (%) (n/ha) (n/km) (kg/ha) (kg/km) Biomassa(%) Cavedano 284 2764 2073 99.6 55.5 41.6 100.0 Cobite 1 10 7 0.4 0.0 0.0 0.0 totale 285 2774 2080 100.0 55.5 41.6 100.0 Figura 13: individuo di cavedano Figura 14: struttura di popolazione di cavedano nel tratto indagato sul F. Savuto località Altilia 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Classi di lunghezza (mm) 26

4.3 Marina di Nocera La stazione di campionamento si trova a poca distanza dalla foce a mare, ma il fiume in questa sezione è ancora racchiuso tra versanti vallivi scoscesi; il corso d acqua presenta ancora caratteristiche di un fiume di fondovalle, in quanto l alveo ha perso grana parte della sua pendenza e il fondovalle si presenta molto ampio e prevalentemente pianeggiante. Poche centinaia di metri più a valle è presente la stretta fascia litorale pianeggiante. Il territorio circostante è scarsamente urbanizzato con la presenza a mezzacosta di alcuni radi nuclei abitati, mentre sono diffusi sui versanti coltivazioni di ulivo e terrazzamenti agricoli. Per quasi la metà della lunghezza del Fiume Savuto è interessata dal percorso autostradale della A3 Salerno Reggio Calabria, infrastruttura rilevante che domina la valle. Nel fondovalle non sono presenti insediamenti abitativi. L alveo fortunatamente non presenta alterazioni morfologiche dovute ad artificializzazioni delle sponde e dell alveo e si presenta per lo più naturale. Le unità morfologiche presenti nel tratto sono i riffle (dominanti) e i run comunque abbondanti; 4.3.1 IFF e HA L applicazione dell indice IFF alla stazione di campionamento ha classificato entrambe le sponde con un punteggio piuttosto elevato pari a 155 per la sponda destra e 146 per la sinistra che corrispondono per entrambe ad una classe di funzionalità III con giudizio MEDIOCRE. La differenza dei punteggi tra le due sponde è dovuta alla migliore condizione della vegetazione perifluviale della sponda destra rispetto a quella in sinistra, che per entrambe, in ogni caso appare alterata o assente. Altre criticità riscontrate sono: l uso antropico del territorio, diffusamente coltivato, i frequenti segni di erosione delle sponde che in molti tratti appaiono tagliate verticalmente e in frana; la scarsissima presenza di elementi di ritenzione dei nutrienti, essendo il substrato costituito principalmente da ciottoli di piccola dimensione ghiaie e sabbie e la scarsa struttura e consistenza della comunità del macrobenthos. 27

Tabella 31: risultati della scheda IFF. Domanda Sponda dx (zona I aria ) sx (zona I aria ) 1- Stato del territorio circostante 5 5 2- Vegetazione presente nella fascia perifluviale 10 1 3- Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 5 5 4- Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 5 5 5- Condizioni idriche dell alveo 5 6- Efficienza di esondazione 25 7- Strutture di ritenzione degli apporti trofici 5 8- Erosione delle rive 5 5 9- Sezione trasversale 20 10- Idoneità ittica 20 11- Idromorfologia 15 12- Componente vegetale in alveo bagnato 15 13- Detrito 15 14- Comunità macrobentonica 5 Punteggio 155 146 Classe di funzionalità III III Giudizio mediocre mediocre L applicazione dell Habitat Assessment all ambiente acquatico della stazione considerata porta ad un punteggio di 109 su 200 corrispondente ad una percentuale di idoneità del 54.5 % e ad un giudizio elevata presenza di alterazioni, integrità dell habitat gravemente compromessa. La marcata scarsità di rifugi per i pesci, scarsa disponibilità di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos, la elevata presenza di sedimento depositato, le fasce riparie e la vegetazione ivi presente piuttosto alterate, contribuiscono a degradare nel complesso l habitat acquatico che appare poco favorevole ad ospitare stabilmente biocenosi complesse e strutturate. Tabella 32: risultati della scheda HA. Parametro Sponda DX SX 1- Rifugi / substrato colonizzabile 10 2- Embeddedness dei riffle o Substrato delle pool 11 3- Rapporto velocità / profondità o Variabilità delle pool 15 4- Deposizione di sedimento 9 5- Condizioni idrologiche dell'alveo 8 6- Alterazioni dell'alveo 16 7- Eterogeneità habitat: freq. riffle o Sinuosità alveo 16 8- Stabilità (condizione) delle sponde 5 5 9- Protezione da vegetazione riparia 2 2 10- Ampiezza della zona riparia vegetata 5 5 Punteggio totale 109 Punteggio percentuale 54.5 Classe IV 28

Figura 15: stazione di Marina di Nocera Figura 16: stazione di Marina di Nocera 29

4.3.2 Benthos Nella tabella seguente è riportata la tipizzazione fluviale attribuita al F. Savuto in località Marina di Nocera. Tabella 33: tipizzazione fluviale del F. Savuto in località Marina di Nocera Idroecoregione Codice HER Codice Macrotipo fluviale ORD MacrOper Calabria_Nebrodi 19 M4 N_178 Nelle tabelle seguenti sono riportate le tipologie di meso e microhabitat individuate durante i campionamenti e i risultati in termini di densità (numero individui/m 2 ) e abbondanza (%). Tabella 34: tipologie di meso e microhabitat selezionate per le indagini sui macroinvertebrati nel F. Savuto in località Marina di Nocera Data set-12 Unità morfologica campionata Riffle Microhabitat individuati Numero di repliche effettuate MAC - Macrolithal massi compresi tra 20 e 40 cm 3 MES - Mesolithal ciottoli compresi tra 6 e 20 cm 4 MIC - Microlithal ghiaia compresa tra 2 e 6 cm 3 30

Tabella 35: risultati del campionamento quantitativo di macroinvertebrati nel F. Savuto località Marina di Nocera Taxa Famiglia/Genere Set-12 Densità (n/m 2 ) Abbondanza (%) Plecoptera Leuctra 16 1.3 Plecoptera Dinocras 4 0.3 Ephemeroptera Baetis 610 48.7 Ephemeroptera Caenis 10 0.8 Ephemeroptera Ecdyonurus 2 0.2 Ephemeroptera Rhithrogena 2 0.2 Trichoptera Hydropsychidae 530 42.3 Trichoptera Rhyacophilidae 2 0.2 Coleoptera Dryopidae 2 0.2 Coleoptera Elmidae 40 3.2 Coleoptera Hydraenidae 2 0.2 Coleoptera Hydrophilidae 2 0.2 Diptera Chironomidae 20 1.6 Diptera Empididae 2 0.2 Diptera Limoniidae 2 0.2 Diptera Tabanidae 2 0.2 Odonata Onychogomphus 4 0.3 Totale 1252 100.0 Figura 17: andamento della densità della comunità macrobentonica nel F. Savuto località Marina di Nocera Plecoptera Ephemeroptera Trichoptera Coleoptera Diptera Odonata set-12 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 Densità (numero individui / m 2 ) Per la valutazione della qualità biologica delle acque è stato applicato l Indice STAR_ICMi, che ha attribuito un punteggio pari a 0.62, corrispondente ad un giudizio sufficiente. Tabella 36: applicazione dell Indice STAR_ICMi nel F. Savuto località Marina di Nocera Metrica set-12 Indice ASPT 6.38 Indice EPTD 0.85 Indice GOLD 0.98 N famiglie 16 Indice EPT 7 Indice di Shannon 1.11 STAR_ICMI punteggio 0.62 STAR_ICMI giudizio sufficiente 4.3.3 Fauna ittica Nella stazione di Marina di Nocera è stato investigato un tratto lungo 115 m, per una superficie complessiva di 690 m 2. Il popolamento ittico è composto esclusivamente da cavedani, inoltre sono stati rinvenuti due esemplari di anguilla. 31

31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-90 91-100 101-110 111-120 121-130 131-140 141-150 151-160 161-170 171-180 181-190 191-200 201-210 211-220 221-230 231-240 241-250 251-260 261-270 271-280 281-290 291-300 301-310 311-320 321-330 331-340 341-350 351-360 361-370 371-380 381-390 391-400 Frequenza di comparsa (percentuale di individui) Tabella 37: risultati del campionamento ittico quantitativo nel tratto indagato sul F. Savuto località Marina di Nocera Specie N Densità Densità Biomassa Biomassa Densità (%) (n/ha) (n/km) (kg/ha) (kg/km) Biomassa(%) Cavedano 200 2899 1739 99.0 83.8 50.3 98.1 Anguilla 2 29 17 1.0 1.6 1.0 1.9 totale 202 2928 1757 100.0 85.4 51.2 100.0 Figura 18: esemplare di anguilla sul F. Savuto località Marina di Nocera Figura 19: esemplare di cavedano sul F. Savuto località Marina di Nocera Figura 20: struttura di popolazione di cavedano nel tratto indagato sul F. Savuto località Marina di Nocera 14 12 10 8 6 4 2 0 Classi di lunghezza (mm) 32

5 Metodologie di indagine In questo capitolo sono presentate in modo dettagliato le metodologie di indagine che vengono impiegate per la valutazione della qualità ambientale e gli indici previsti per la definizione delle condizioni ecologiche riportati nel DM 260/2010. 5.1 Habitat fluviale 5.1.1 Indice di funzionalità fluviale L Indice di Funzionalità Fluviale IFF (AA. VV., 2007; 2003) rappresenta un evoluzione della scheda RCE-2 messa a punto da Siligardi & Maiolini (1993), rappresentante a sua volta un adattamento alla realtà dei corsi d acqua alpini e prealpini dello RCE ( Riparian, Channel and Enviromental Inventory ), elaborato da Petersen nel 1982. L IFF, ulteriormente aggiornato nella sua ultima versione del 2007, analogamente ai suoi progenitori, valuta le caratteristiche dell habitat fluviale e ripario ed è stato concepito per esprimere la qualità dell ecosistema fluviale in termini di livello di funzionalità idrobiologica del corso d acqua. La scheda si compone di 14 domande che appartengono a 4 diverse categorie sulla base degli aspetti che prendono in esame. Nel loro complesso queste domande consentono di indagare tutte le principali componenti dell ecosistema fluviale, sia abiotiche che biotiche, per ciascuna delle quali vengono fornite 4 possibili risposte cui sono associati altrettanti punteggi. Una volta risposto alle domande, dalla somma dei singoli punteggi attribuiti si otterrà il punteggio finale per ciascuna sponda, al quale corrisponderà una classe di funzionalità fluviale (Tabella 39). La compilazione della scheda deve essere riservata ad operatori di provata esperienza nel campo dell ecologia fluviale: infatti, benché sia apparentemente di facile applicazione, il metodo presuppone adeguata preparazione scientifica, nonché capacità di osservazione e di ragionamento da parte del rilevatore. Tabella 38: scheda IFF Domanda Sponda dx sx 1- Stato del territorio circostante Assenza di antropizzazione 25 25 Compresenza di aree naturali e usi antropici del territorio 20 20 Colture stagionali e/o permanenti; urbanizzazione rada 5 5 Aree urbanizzate 1 1 33

2- Vegetazione presente nella fascia perifluviale primaria Compresenza di formazioni riparie complementari funzionali 40 40 Presenza di una sola o di una serie semplificata di formazioni riparie 25 25 Assenza di formazioni riparie ma presenza di formazioni comunque funzionali 10 10 Assenza di formazioni a funzionalità significativa 1 1 2bis- Vegetazione presente nella fascia perifluviale secondaria Compresenza di formazioni riparie complementari funzionali 20 20 Presenza di una sola o di una serie semplificata di formazioni riparie 10 10 Assenza di formazioni riparie ma presenza di formazioni comunque funzionali 5 5 Assenza di formazioni a funzionalità significativa 1 1 3- Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale Ampiezza cumulativa delle formazioni funzionali maggiore di 30 m 15 15 Ampiezza cumulativa delle formazioni funzionali compresa tra 30 e 10 m 10 10 Ampiezza cumulativa delle formazioni funzionali compresa tra 10 e 2 m 5 5 Assenza di formazioni funzionali 1 1 4- Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale Sviluppo delle formazioni funzionali senza interruzioni 15 15 Sviluppo delle formazioni funzionali con interruzioni 10 10 Sviluppo delle formazioni funzionali con interruzioni frequenti o solo erbacea continua e consolidata o solo arbusteti a dominanza di esotiche e infestanti 5 5 Suolo nudo, popolamenti vegetali radi 1 1 5- Condizioni idriche dell alveo Regime perenne con portate indisturbate e larghezza dell alveo > 1/3 dell alveo di morbida 20 Fluttuazioni di portata indotte di lungo periodo con ampiezza dell alveo bagnato < 1/3 dell alveo di morbida o variazione del solo tirante idraulico 10 Disturbi di portata frequenti o secche naturali stagionali non prolungate o portate costanti indotte 5 Disturbi di portata intensi, molto frequenti o improvvisi o secche prolungate indotte per azione antropica 1 6- Efficienza di esondazione Tratto non arginato, alveo di piena ordinaria superiore al triplo dell alveo di morbida 25 Alveo di piena ordinaria largo tra 2 e 3 volte l alveo di morbida (o, se arginato, superiore al triplo) 15 Alveo di piena ordinaria largo tra 1 e 2 volte l alveo di morbida (o, se arginato, largo 2 3 volte) 5 Tratti di valle a V con forte acclività dei versanti e tratti arginati con alveo di piena ordinaria < di 2 volte l alveo di morbida 1 7- Strutture di ritenzione degli apporti trofici Alveo con massi e/o vecchi tronchi stabilmente incassati (o presenza di fasce di canneto o idrofite) 25 Massi e/o rami con depositi di materia organica (o canneto o idrofite rade e poco estese) 15 Strutture di ritenzione libere e mobili con le piene (o assenza di canneto e idrofite) 5 Alveo di sedimenti sabbiosi o sagomature artificiali lisce a corrente uniforme 1 8- Erosione delle rive Poco evidente e non rilevante o solamente nelle curve 20 20 Presente sui rettilinei e/o modesta incisione verticale 15 15 Frequente con scavo delle rive e delle radici e/o evidente incisione verticale 5 5 Molto evidente con rive scavate e franate o presenza di interventi artificiali 1 1 9- Sezione trasversale Alveo integro con alta diversità morfologica 20 Presenza di lievi interventi artificiali ma con discreta diversità morfologica 15 Presenza di interventi artificiali o con scarsa diversità morfologica 5 Artificiale o diversità morfologica quasi nulla 1 10- Idoneità ittica Elevata 25 Buona o discreta 20 Poco sufficiente 5 Assente o scarsa 1 11- Idromorfologia Elementi idromorfologici distinti con successione regolare 20 Elementi idromorfologici distinti con successione irregolare 15 Elementi idromorfologici indistinti o preponderanza di un solo tipo 5 Elementi idromorfologici non distinguibili 1 34

12- Componente vegetale in alveo bagnato Periphyton sottile scarsa copertura di macrofite tolleranti 15 Film perifitico tridimensionale apprezzabile e scarsa copertura di macrofite tolleranti 10 Periphyton discreto o (se con significativa copertura di macrofite tolleranti) da assente a discreto 5 Periphyton spesso e/o elevata copertura di macrofite tolleranti 1 13- Detrito Frammenti vegetali riconoscibili e fibrosi 15 Frammenti vegetali fibrosi e polposi 10 Frammenti polposi 5 Detrito anaerobico 1 14- Comunità macrobentonica Ben struttura e diversificata, adeguata alla tipologia fluviale 20 Sufficientemente diversificata, ma con struttura alterata rispetto a quanto atteso 10 Poco equilibrata e diversificata con prevalenza di taxa tolleranti all inquinamento 5 Assenza di una comunità strutturata; pochi taxa, tutti piuttosto tolleranti all inquinamento 1 Tabella 39: livelli di funzionalità dell IFF Valore di IFF Livello di funzionalità Giudizio di funzionalità Colore 261-300 I Ottimo 251-260 I-II Ottimo - buono 201-250 II Buono 181-200 II-III Buono - mediocre 121-180 III Mediocre 101-120 III-IV Mediocre scadente 61-100 IV Scadente 51-60 IV-V Scadente pessimo 14-50 V Pessimo 5.1.2 Habitat Assessment L Habitat Assessment, messo a punto dall U.S.E.P.A. (Plafkin et al., 1989; Hayslip, 1993; Barbour & Stribling, 1996), è una metodologia che consente di effettuare una valutazione della qualità dell habitat fluviale e di tradurla in un punteggio. Tale protocollo prende in esame i principali parametri ambientali (10) relativi al micro e macrohabitat in alveo, alla morfologia fluviale e all habitat ripario, che determinano nel loro complesso l idoneità di un tratto di corso d acqua ad ospitare la comunità biologica acquatica. Ciascun parametro viene valutato secondo le indicazioni fornite da quattro categorie di giudizio prestabilite, a ciascuna delle quali corrisponde un determinato ambito di punteggio; la scelta del punteggio preciso entro tale ambito è affidata all esperienza dell operatore, in modo da garantire alla metodologia la massima flessibilità possibile nelle diverse situazioni d impiego. Per ottenere il punteggio finale sarà sufficiente sommare i singoli punteggi attribuiti ad ogni parametro (i punteggi relativi alle due sponde andranno mediati); esso sarà poi confrontato, in termini percentuali, con il punteggio massimo possibile corrispondente alla situazione teorica migliore. La valutazione dell integrità dell habitat fluviale così ottenuta verrà espressa in 4 diverse classi. 35

Tabella 40: scheda per l applicazione dell Habitat Assessment Cover / substrato colonizzabile OTTIMALE: Area di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos e con rifugi per i pesci >70%; habitat 16-20 stabili e in grado di essere pienamente colonizzati. BUONO: Area di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos e con rifugi per i pesci 40-70%; adeguata presenza di habitat per il mantenimento delle popolazioni esistenti, accompagnati da zone non ancora mature 11-15 per una piena colonizzazione. MEDIOCRE: Area di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos e con rifugi per i pesci tra 20-40%; habitat adeguati alla colonizzazione presenti in misura inferiore alle attese; substrato spesso alterato. 6-10 PESSIMO: Area di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos e con rifugi per i pesci <20%. 0-5 Embeddedness - Ricopertura del substrato con sedimento fine OTTIMALE: Ghiaia, ciottoli e massi circondati da sedimento fine meno del 25%. Disponibilità di spazi interstiziali. 16-20 BUONO: Ghiaia, ciottoli e massi circondati da sedimento fine 25-50%. 11-15 MEDIOCRE: Ghiaia, ciottoli e massi circondati da sedimento fine 50-75%. 6-10 PESSIMO: Ghiaia, ciottoli e massi circondati da sedimento fine più del 75%. 0-5 Rapporto velocità / profondità OTTIMALE: Presenti tutte le 4 categorie, profonde-lente, basse-lente, profonde-veloci e basse-veloci). 16-20 BUONO: Presenti 3 categorie su 4; penalizzare maggiormente l assenza di acque basse e veloci. 11-15 MEDIOCRE: Presenti 2 categorie su 4; penalizzare maggiormente l assenza di acque basse-veloci e basse-lente. 6-10 PESSIMO: Presente 1 categoria su 4, generalmente lente-profonde. 0-5 Deposizione di sedimento OTTIMALE: Superficie del fondo interessata da barre o isole di sedimento <5%. 16-20 BUONE: Superficie del fondo interessata da barre o isole di sedimento 5-30%. Ridotta sedimentazione nelle pool. 11-15 MEDIOCRE: Superficie del fondo interessata da barre o isole di sedimento 30-50%. Moderata sedimentazione presso gli ostacoli alla corrente e nelle pool. 6-10 PESSIMA: Superficie del fondo interessata da barre o isole di sedimento >50%. Elevata sedimentazione, con riempimento quasi completo delle pool. 0-5 Condizioni idriche dell'alveo OTTIMALE: alveo asciutto assente. 16-20 BUONE: alveo bagnato >75% alveo di morbida. Superficie del substrato esposto <25%. 11-15 MEDIOCRE: alveo bagnato 25-75% alveo di morbida. Superficie del substrato esposto dominante. 6-10 PESSIME: alveo bagnato <25% alveo di morbida. Acqua quasi assente e per lo più presente sotto forma di pozze ferme. 0-5 Alterazioni dell'alveo OTTIMALE: Assenza di canalizzazione e pavimentazioni; percorso dell alveo naturale. 16-20 BUONO: Presenza di canalizzazione e pavimentazioni antiche o solo parziali. 11-15 MEDIOCRE: Presenza di estesa canalizzazione, interessante 40-80% del tratto ed entrambe le sponde. 6-10 PESSIMO: Presenza di canalizzazione per oltre l 80% del tratto; sponde con argini in cemento, alveo pesantemente alterato. 0-5 Frequenza dei riffle OTTIMALE: Distanza riffe/ larghezza tratto < 7; diversità di habitat. 16-20 BUONA: Distanza riffe/ larghezza tratto 7-15; riffle poco frequenti. 11-15 MEDIOCRE: Distanza riffle/ larghezza tratto 15-25; presenza dei riffle occasionale. 6-10 PESSIMA: Distanza riffle/ larghezza tratto >25; acque piatte poco profonde e scarsità di habitat. 0-5 Stabilità delle sponde (dx/sx) OTTIMALE: Sponde stabili, erosione <5%. 9-10 BUONA: Sponde moderatamente stabili, erosione 5-30%. 6-8 MEDIOCRE: Sponde piuttosto instabili, erosione 30-60%. Alto rischio di erosione durante le piene. 3-5 PESSIMA: Sponde instabili con molte zone in erosione e in frana, erosione >60%. 0-2 Vegetazione riparia (dx/sx) OTTIMALE: Copertura vegetale >90%, abbondanza di piante native e presenza di tutte le categorie di vegetali: 9-10 alberi, cespugli ed erbe crescono indisturbati. BUONA: Copertura vegetale 70-90%, presenza di piante native ma assente una categoria di vegetali. 6-8 MEDIOCRE: Copertura vegetale 50-70%, presenza evidente di zone alterate con suolo nudo o con vegetazione 3-5 pesantemente sfruttata. PESSIMA: Copertura vegetale <50%, elevato tasso di distruzione della vegetazione riparia. 0-2 36

Ampiezza della zona riparia (dx/sx) OTTIMALE: Ampiezza della fascia riparia > 18 m, assenza di impatti antropici nella zona. 9-10 BUONA: Ampiezza della fascia riparia 12-18 m, limitati impatti antropici nella zona. 6-8 MEDIOCRE: Ampiezza della fascia riparia 6-12 m, presenza di impatti antropici nella zona. 3-5 PESSIMA: Ampiezza della fascia riparia <6 m, pesanti impatti antropici nella zona con distruzione della zona riparia. 0-2 Tabella 41: classi di valutazione secondo il protocollo Habitat Assessment Valutazione Percentuale rispetto al punteggio massimo (A) Situazione simile a quella di riferimento, integrità dell habitat ottimale 90% Presenza di moderate alterazioni, integrità dell habitat accettabile 75 88% Presenza di alterazioni, integrità dell habitat compromessa 60 73% Elevata presenza di alterazioni, integrità dell habitat gravemente compromessa 58% Nel caso in cui la percentuale ottenuta ricada al di fuori degli intervalli indicati, l attribuzione della valutazione dovrà essere fatta dall operatore sulla base della sua esperienza e di eventuali altre indicazioni disponibili sulla qualità ambientali del tratto fluviale esaminato. 5.1.3 Rilevamento delle unità di mesohabitat fluviale Le caratteristiche morfologiche e idrauliche di un torrente sono elementi determinanti per la possibilità di colonizzazione da parte delle comunità biologiche e, in particolare, della fauna ittica, il cui svolgimento dell intero ciclo vitale (alimentazione, accrescimento, riproduzione) richiede la presenza di diverse tipologie di habitat fluviale. Dal punto di vista della ecologia fluviale, è particolarmente interessante lo studio della morfologia di un corso d acqua a livello di mesohabitat, cioè su una scala spaziale nell ordine della decina di metri e con una durata temporale dell ordine della decina di anni; gli elementi di mesohabitat, detti anche unità morfologiche, sono riconducibili a quattro tipologie fondamentali (White, 1973; Bisson et al., 1982; Marcus et al., 1990; Mc Cain et al., 1990): pool: raggruppa le tipologie caratterizzate da velocità di corrente moderata, acque relativamente profonde, fondo costituito da sedimento fine; riffle: indica tratti con corrente veloce, acqua poco profonda e substrati grossolani e duri; step pool: rapide disposte a scalinata, dove piccole pozze, poco profonde e posizionate dietro gruppi di massi, si susseguono alternativamente a corti tratti a pendenza più accentuata che vanno a formare delle piccole cascatelle; cascade: si riferisce a tutti quei tratti che non possono ospitare stabilmente pesci, in quanto la velocità di corrente è eccessiva o la profondità d acqua troppo scarsa; si tratta in genere di tratti con elevata pendenza, vere e proprie cascate o schiene di roccia viva, che spesso sono associati a discontinuità dell alveo non superabili dai pesci. 37

I riffle hanno caratteristiche idraulico - morfologiche (acque veloci e ossigenate, substrato grossolano che è ricco di interstizi e offre un ampia superficie per la crescita del periphyton) particolarmente idonee alla colonizzazione da parte dei macroinvertebrati bentonici e sono pertanto aree preferenziali per l attività alimentare dei pesci, della cui dieta il macrobenthos è componente fondamentale. Essi rivestono, inoltre, una notevole importanza per l attività riproduttiva di numerose specie ittiche (p.e. trote e temoli), le cui uova vengono deposte in substrati ghiaiosi e necessitano di un buon ricambio d acqua; in tali aree si possono verificare temporanei addensamenti di individui adulti maturi nel periodo riproduttivo. Il valore biologico assoluto di un riffle dipenderà dalle sue caratteristiche: un tratto con fondo ciottoloso sarà meno favorevole alla riproduzione, ma potrà offrire più rifugi e maggiore disponibilità di macroinvertebrati, rispetto ad uno con fondo ghiaioso, più adatto invece alla frega. Le pool forniscono rifugio dai predatori aerei e terrestri ai pesci di taglia maggiore, in particolare a quelli che fanno uso di tane come gli individui adulti di trota, che non trovano ripari idonei nelle acque basse dei riffle. In corsi d acqua soggetti a notevoli riduzioni di portata, la presenza di pool con un sufficiente volume d acqua di riserva è fondamentale per garantire la sopravvivenza della fauna ittica nei periodi di magra, durante i quali le tipologie come i riffle possono essere soggette ad asciutte. Anche per le pool le diverse caratteristiche che le definiscono, quali la profondità massima e la presenza di rifugi, saranno determinanti nel definire il valore biologico che esse rivestono; è ovvio che una pool molto profonda sarà più importante per la sopravvivenza dei pesci rispetto ad una pool più bassa. Alcune pool, inoltre, terminano con una zona di acque veloci e poco profonde, mostrando una conformazione tale da consentire la riproduzione delle trote, grazie alla possibilità di ospitare al contempo i riproduttori e la zona di frega. Sulla base di quanto esposto appare evidente che un habitat fluviale ottimale dovrà essere caratterizzato da un elevato grado di diversità idraulico - morfologica al suo interno: sarà necessaria la presenza di zone a riffle dove sia possibile svolgere l attività alimentare e la deposizione delle uova, ma anche di pool ad esse contigue e collegate (dal punto di vista della percorribilità ittica), dove gli adulti possano trovare rifugio. La presenza di cascade può essere un fattore limitante per lo sviluppo della fauna ittica in un tratto di corso d acqua, se ne determinano una eccessiva frammentazione dal punto di vista della percorribilità ittica (specialmente se si interpongono tra aree di frega e aree abitate dai riproduttori) o qualora ne rappresentino una vasta superficie, che di fatto non è disponibile alla colonizzazione da parte dei pesci. Operativamente la mappatura del mesohabitat è avvenuta identificando le singole unità morfologiche e misurandone lunghezza e larghezza media, tramite telemetro o corda metrata. La 38

composizione del mesohabitat è espressa in termini di percentuale di superficie rappresentata per ciascuna tipologia di unità morfologica. Nei casi in cui non sia possibile percorrere il corso d acqua, si potrà fornire una stima descrittiva della presenza delle diverse tipologie, con un report fotografico a supporto di quanto riportato. Figura 21: schematizzazione delle principali tipologie di unità morfologiche di mesohabitat riffle, pool e run RIFFLE POOL RUN 5.2 Parametri chimico-fisici La misura dei parametri chimico-fisici sul lago è stata effettuata tramite la polisonda modello Hydrolab mod. Mini Data Sonde 5 nel punto di maggiore profondità, lungo colonna d acqua dalla superficie al fondo. I dati sono stati registrati ad intervallo di 2 metri per i primi 10 metri di profondità e poi ogni 5 metri fino alla profondità massima. I parametri rilevati sono: Temperatura (T C); ph; Ossigeno (Saturazione in % e Concentrazione in mg/l); Conducibilità (µs/cm); Salinità; Potenziale redox (mv). 39

Figura 22: polisonda (a sinistra) e momento iniziale della registrazione (a destra) Nello stesso punto in cui viene effettuata la misura dei parametri chimico-fisici si misura la trasparenza utilizzando il disco di Secchi. Si cala in acqua, tramite una corda metrata, un disco circolare di diametro 30 cm, a quadranti bianchi e neri; si registra la massima profondità a cui il disco risulta visibile. La determinazione dei parametri chimico-fisici sul fiume, congiuntamente al campionamento degli elementi biologici, è avvenuta tramite la sonda multiparametrica portatile YSI Professional Plus, dotata di barometro incorporato, con cui è stato possibile misurare: temperatura ( C); concentrazione di ossigeno (mg/l); percentuale di saturazione di ossigeno (%); conducibilità elettrica (µs/cm); ph (unità); salinità (ppm). Figura 23: sonda multiparametrica portatile YSI Professional Plus. 40

5.3 Analisi chimiche Nel punto più profondo sono stati prelevati due campioni di acqua per le analisi chimiche: uno in superficie, per immersione diretta del contenitore sterile fornito dal laboratorio d analisi e uno sul fondo, mediante l utilizzo di una bottiglia a strappo di tipo Ruttner. Figura 24: prelievi delle acque per analisi chimiche. Per il campionamento, il trasporto e la conservazione dei campioni di acqua, si osservano le indicazioni metodologiche presenti nel documento APAT/IRSA-CNR, 2003 e APAT, 2007. I campioni di acqua si raccolgono in bottiglie di polietilene, trattate con acido cloridrico, si conservano in frigorifero e si sottopongono ad analisi entro 24h dal campionamento. In laboratorio le metodiche analitiche utilizzate sono spettrofotometriche, mediante lo spettrofotometro marca HACH-LANGHE modello DR3800 con kit di analisi dedicati preconfezionati in cuvette test in tube. Figura 25: Spettrofotometro Hach Lange DR3800 41

La maggior parte delle metodiche corrispondono a quelle previste dall APAT-IRSA/CNR, del 2003; solamente l azoto nitrico non rientra nelle metodiche ufficiali. Fosforo ortofosfato: IRSA 4110 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003) metodo A1. Principio: ioni fosfati formano in soluzione acida con ioni molibdato e antimonio un complesso antimonilfosfomolibdato che con acido ascorbico si riconduce in blu fosfomolibdato (limite strumentale 0.010 mg/l). Fosforo totale: IRSA 4110 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003) metodo A2. Principio: preliminare trasformazione di tutti i composti del fosforo, organici ed inorganici, a orto fosfati mediante idrolisi; successivamente gli ioni fosfati formano in soluzione acida con ioni molibdato e antimonio un complesso antimonil-fosfomolibdato che con acido ascorbico si riconduce in blu fosfomolibdato (limite strumentale 0.010 mg/l). Azoto ammoniacale: IRSA 4030 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003) metodo A1. Principio: gli ioni ammonio reagiscono a un ph 12.6 con ioni di ipoclorito e di salicilato, in presenza di nitro prussiato sodico quale catalizzatore, dando il blu indo fenolo. (limite strumentale 0.015 mg/l). Azoto nitrico: principio: ioni nitrato reagiscono in soluzione di acido solforico-fosforico con 2.6-dimetilfenolo dando 4-nitro-2.6-dimetilfenolo (limite strumentale 0.23 mg/l). Azoto nitroso: IRSA 4050 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Principio: i nitriti reagiscono in soluzione acida con ammine aromatiche primarie formando sali di diazonio. Questi formano con complessi aromatici, contenenti un gruppo ammonio o idrossilico, coloranti azoici intensamente colorati (limite strumentale 0.002 mg/l). Azoto totale: IRSA 4060 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Principio: l azoto in associazione organica ed inorganica viene ossidato in nitrato dissociandolo col perossidi solfato. Gli ioni nitrato reagiscono in soluzione solforica e fosforica col 2.6-dimetilfenolo dando il nitro fenolo (limite strumentale 1.0 mg/l). COD: IRSA 5130 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Principio: reazione con soluzione di acido solforico e dicromato potassico più solfato di argento quale catalizzatore. I cloruri vengono mascherati col solfato di mercurio. La colorazione gialla del Cr 6+ viene letta fotometricamente (limite strumentale 5 mg/l). Alcalinità: IRSA 2010 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Principio: si preparano 23 ml di campione a cui viene aggiunta una dose di verde-bromocresolo. Per titolazione con acido solforico 0.035N si procede alla misurazione dell alcalinità espressa in mg/l CaCo 3. 42

Clorofilla: IRSA 9020 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Il campione raccolto viene agitato e filtrato; il filtro, una volta prosciugato per aspirazione, viene omogeneizzato in una soluzione acquosa di acetone, portato al volume di 10 ml e conservato per 2 ore a 4 C al buio. L estratto ottenuto, una volta chiarificato tramite filtrazione, viene acidificato con acido cloridrico, lasciato riposare 3-10 minuti e letto fotometricamente. 5.4 Parametri biologici 5.4.1 Fitoplancton I campioni per lo studio del fitoplancton sono stati raccolti mediante l utilizzo di un apposito retino con apertura di maglia pari a 40µm, sul cui fondo è presente un piccolo barattolo collettore munito di rubinetto che permette il trasferimento dell acqua filtrata in bottiglie. L utilizzo di questo tipo di retini permette di filtrare una grande quantità di acqua in breve tempo concentrando gli organismi in un volume ridotto in modo da disporre di un adeguata quantità di materiale su cui condurre le indagini tassonomiche. I campioni raccolti con questa procedura però non si prestano a valutazioni di tipo quantitativo, in quanto è difficile risalire al volume esatto di acqua filtrato e non consentono di indagare le specie algali del nano e ultraplancton che non vengono trattenute dalle maglie della rete anche se particolarmente fini. L indagine in questo caso si limita alla popolazione fitoplanctonica di dimensioni maggiori di 40µm che costituisce appunto il plancton da retino. Immediatamente dopo il prelievo, i campioni sono stati trasferiti in bottiglie di vetro scuro di 250 ml e fissati con alcune gocce di soluzione di lugol, un agente fissativo che permette di conservare molto bene anche le strutture più fragili delle alghe e che le appesantisce facilitandone la sedimentazione. Figura 26: Retino da fitoplancton 43

In laboratorio, l analisi qualitativa del fitoplancton è stata eseguita su una frazione del campione originario ottenuta previa omogeneizzazione dello stesso, lasciata sedimentare per almeno 24 ore sul fondo di una camera di sedimentazione cilindrica del volume di 10 ml. L osservazione è stata eseguita su tutta l area della camera mediante un microscopio a luce invertita a 400 ingrandimenti. La determinazione sistematica è stata eseguita al massimo livello tassonomico possibile, utilizzando principalmente le chiavi dicotomiche contenute nei volumi delle collane Subwasserflora von Mitteleuropea e Die Binnengewasser e quelle proposte da Bourelly: AA.VV., 1988; BOURRELLY, 1968, 1972; ETTL e GÄRTNER, 1988; per il riconoscimento delle Bacillariophyceae (diatomee) è stato utilizzato anche il libro Flore des diatomees eaux douces et saumatres di GERMAIN (1981). 5.4.2 Benthos Per la raccolta degli organismi macrobentonici viene indicato l utilizzo di un retino immanicato tipo Surber con dimensioni del telaio generalmente quadrato di 23 x 23 cm, pari ad un area di campionamento di 0.05 m 2, cono di rete lungo dai 60 agli 80 centimetri e maglia di 500 m, dotata di bicchiere di raccolta terminale. Trattandosi di un campionamento quantitativo viene indicata una superficie massima complessiva per ogni indagine pari a 0.5 m 2 che verrà raggiunta compiendo in ogni stazione 10 repliche di prelievo. Figura 27: retino immanicato tipo Surber da 23 x 23 cm di lato 44

I periodi migliori in cui condurre il campionamento dipendono dalla tipologia del corso d acqua in oggetto e sono indicati generalmente l inverno (febbraio, inizio marzo), la tarda primavera (maggio) e la tarda estate (settembre); in ogni caso vengono fornite indicazioni accessorie riguardo a periodi o momenti in cui è meglio evitare di campionare, come durante o subito dopo eventi di piena, durante o subito dopo periodi di secca estrema, impedimenti a causa di fattori ambientali nella stima dell estensione relativa degli habitat (elevata torbidità). Preliminarmente al campionamento è necessario condurre una stima della composizione del substrato fluviale e della relativa presenza di diversi microhabitat, in cui successivamente allocare le 10 repliche. Si procede identificando una idonea sezione del corso d acqua che sia rappresentativa del tratto fluviale da indagare, si riconosce la tipologia di mesohabitat prevalente e si distinguono i singoli microhabitat presenti, stimando le percentuali di superficie che occupano con intervalli del 10% e ad ogni intervallo corrisponde una replica. Il rilievo viene condotto osservando l interezza dell alveo di torrente, sia il centro sia le rive, compilando una apposita scheda di rilevamento. Nella tabella seguente sono elencate e descritte le diverse tipologie di microhabitat che si possono rinvenire in alveo. Tabella 42: tipologia dei microhabitat rinvenibili e breve descrizione Microhabitat Codice Definizione substrato Igropetrico IGR Igropetrico strato d acqua su roccia spesso ricoperta da muschi Megalithal MGL Megalithal massi che superano i 40 cm* Macrolithal MAC Macrolithal massi compresi tra 20 e 40 cm* Mesolithal MES Mesolithal ciottoli compresi tra 6 e 20 cm* Microlithal MIC Microlithal ghiaia compresa tra 2 e 6 cm* Ghiaia GHI Ghiaia fine (tra 2 mm e 2 cm) Sabbia SAB Sabbia ( tra 6μ e 2 mm) Argilla ARG Argilla (minore di 6μm) Artificiale ART Artificiale Alghe AL Macro-micro alghe verdi visibli macroscopicamente Macrofite sommerse SO Macrofite sommerse inclusi muschi e Characeae Macrofite emergenti EM Macrofite emergenti (Thypha, Carex, Phragmites) Terrestri TP Parti vive di piante terrestri radici fluitanti di vegetazione riparia Xylal (legno) XY Xylal (legno) legno morto, rami, radici CPOM CP CPOM depositi di materiale organico grossolano FPOM FP FPOM depositi di materiale organico fine Film Batterici BA Film batterici, funghi e sapropel *: le dimensioni si riferiscono all asse intermedio I campionamenti quantitativi di macroinvertebrati si eseguono tramite retino Surber, che permette di raccogliere gli organismi presenti in un area delimitata da una cornice metallica rettangolare e quindi di dimensioni note, in modo da poterne successivamente determinare la densità per unità di superficie. Per evitare disturbi nel substrato da campionare è necessario stare 45

a valle del retino effettuando le repliche risalendo verso monte; la precisione del campione raccolto dipende inoltre da: aderenza della cornice al fondo per evitare la perdita di organismi; riflusso dell acqua causato dalla resistenza della rete che può ostacolare la cattura degli organismi; accuratezza nel rimuovere gli organismi, che possono essere saldamente attaccati al substrato; profondità del substrato rimosso, in quanto gli organismi bentonici possono vivere anche diversi centimetri sotto la superficie 10-15 cm. Come accennato, verranno operate 10 repliche, utilizzando il retino Surber avente come area di prelievo 0.05 m 2 totalizzando per stazione una superficie complessiva di 0.5 m 2. La metodica consente di riunire in un unico contenitore il risultato delle singole repliche, anche se per semplificare le operazioni di smistamento degli organismi dalle parti vegetali e minerali più fini, è consentito trattare alcuni sub campioni raccolti (es. argilla sabbia, CPOM ecc.) separatamente. Il campione viene sortato e riconosciuto in vivo; gli organismi che richiedono ausili ottici per la classificazione vengono fissati con formalina al 4% o alcol etilico al 75 % e portati in laboratorio. Tabella 43: limiti per la definizione delle Unità Sistematiche Gruppi tassonomici Livelli di determinazione tassonomica per la definire le Unità sistematiche Plecotteri genere Efemerotteri genere Tricotteri genere Coleotteri famiglia Odonati genere Ditteri famiglia Eterotteri famiglia Crostacei famiglia Gasteropodi famiglia Bivalvi famiglia Tricladi genere Irudinei genere Oligocheti famiglia Parallelamente al campionamento dei macroinvertebrati, al fine di una più precisa caratterizzazione della stazione, verranno annotati anche i principali parametri chimico-fisici quali temperatura, ph, conducibilità, ossigeno disciolto dai quali possono dipendere direttamente la distribuzione e la composizione delle comunità di macroinvertebrati. Per una rassegna fotografica delle tipologie di microhabitat, si rimanda al documento Macroinvertebrati acquatici e direttiva 2000/60/EC (WFD) - Parte B. Descrizione degli habitat fluviali a supporto del campionamento biologico A cura di: Buffagni A., Erba S., Aquilano G., Armanini D.G., Beccari C., Casalegno C., Cazzola M., Demartini D., Gavazzi N., Kemp J.L., Mirolo N., Rusconi M. Notiziario dei Metodi Analitici n.1 (2007) CNR-IRSA, Brugherio (MI). 46

Il sistema di classificazione utile per la definizione dello stato ecologico dei campioni prelevati secondo il protocollo A.P.A.T. è denominato MacrOPer e descritto da: Buffagni A., Erba S. & Pagnotta R., 2008. Definizione dello stato ecologico dei fiumi sulla base dei macroinvertebrati bentonci per la 2000/60/EC (WFD): il sistema di classificazione MacrOper. Notiziario dei Metodi Analitici numero speciale (2008), CNR-IRSA, Brugherio (MI). Tale sistema combina le informazioni relative ad i seguenti elementi fondamentali: sistema tipologico nazionale; limiti di classe definiti all interno del processo di intercalibrazione europeo; valori numerici di riferimento tipo specifici per sei metriche selezionate; calcolo dell indice STAR_ICMi; Il conteggio effettuato in laboratorio viene informatizzato esprimendo, per ogni famiglia, l abbondanza in termini di densità/m 2. E successivamente applicato a questi dati l indice STAR_ICMi (Indice multimetrico STAR di Intercalibrazione). L indice è composto di sei metriche, le quali forniscono informazioni in merito ai principali aspetti che la Direttiva Quadro chiede di considerare per gli organismi macrobentonici. Tabella 44: metriche che compongono lo STAR_ICMi e peso loro attribuito nel calcolo (da Buffagni, Erba e Pagnotta, 2008) I valori delle metriche, prima di essere combinati per il calcolo dell Indice, devono essere normalizzati con i valori di riferimento specifici per ciascun tipo fluviale, riportati nel D.M. 206/2010 e ponderati; il punteggio ottenuto viene poi normalizzato con il valore di STAR_ICMi di riferimento per ottenere il Rapporto di Qualità Ecologica (RQE). 5.4.3 Diatomee La Direttiva 2000/60/CE, nella valutazione della qualità delle acque superficiali prevede, fra i bioindicatori, anche lo studio della comunità algale e, in particolare, delle Diatomee, quali 47

principali componenti del fitobenthos fluviale. Le Diatomee sono alghe unicellulari di natura silicea presenti con una elevata biodiversità in tutti i fiumi, dove vivono adese a substrati di varia natura; sono considerate degli ottimi indicatori per la loro sensibilità alle variazioni ambientali, in particolar modo alla sostanza organica, ai nutrienti nutritivi ed ai sali minerali disciolti nell acqua, soprattutto i cloruri. Inoltre, presentano un ampia distribuzione e la loro tassonomia ed ecologia è ben conosciuta. In molti paesi europei l impiego delle diatomee nel monitoraggio della qualità dei corsi d acqua è ormai consolidato da tempo anche se non sempre è riconosciuto a livello legislativo. In Italia, il recepimento della Direttiva 2000/60/CE ha dato un notevole impulso allo studio delle diatomee come bioindicatori, ma la quantità di dati attualmente disponibili sulle comunità diatomiche dei fiumi italiani, non ha ancora permesso l individuazione di un metodo di valutazione dello stato ecologico rappresentativo della realtà nazionale. Ad oggi è stato proposto un nuovo metodo per la valutazione dello stato ecologico delle comunità diatomiche, l Intercalibration Common Metric Index (ICMi), elaborato durante il processo di intercalibrazione del GIG dell area geografica Centrale /Baltica. Campionamento, preparazione del vetrino, identificazione e conteggio delle diatomee L analisi delle Diatomee bentoniche per il monitoraggio biologico dei corsi d acqua prevede le seguenti fasi principali: raccolta dei campioni preparazione in laboratorio di vetrini permanenti osservazione al microscopio dei preparati per la determinazione sistematica ed il conteggio Il campionamento e l analisi delle diatomee viene effettuato seguendo il protocollo di campionamento dei corsi d acqua pubblicato sul sito dell Ispra (ex Apat) alla pagina http://www.apat.gov.it/site/it-it/apat/pubblicazioni/metodi_bio_acque.html che si basa sulle norme standard europee (CEN EN 13946,2003; CEN EN 14407, 2004). Il campionamento delle diatomee epilitiche viene effettuato attraverso la raccolta di 4 o 5 massi o ciottoli nella zona centrale dell alveo, procedendo lungo il corso d acqua da valle verso monte, per un tratto di lunghezza pari a circa 10 m, avendo cura di escludere le zone in cui la corrente lenta (pozze laterali o lanche) potrebbe favorire il proliferare di alghe filamentose, che costituiscono il substrato preferenziale delle alghe epifitiche. I ciottoli vengono ripuliti con l ausilio di uno spazzolino e lavati con acqua. Per la conservazione del materiale raccolto viene poi aggiunto etanolo al 70%. In laboratorio, il campione conservato viene più volte risciacquato con acqua distillata e centrifugato prima di procedere all ossidazione della sostanza organica presente, attraverso 48

l aggiunta di agenti ossidanti. Uno dei metodi più utilizzati per la pulizia dei frustoli delle diatomee prevede l aggiunta di perossido di idrogeno (130 vol) a freddo. Al termine del processo può essere utile l aggiunta di alcune gocce di acido cloridrico (HCl), al fine di rimuovere il perossido di idrogeno in eccesso ed i carbonati eventualmente presenti. Si ottiene in questo modo un preparato contenente i frustuli ossidati delle diatomee. Per ogni campione ossidato, opportunamente diluito, viene montato un vetrino permanente, con l utilizzo di vetrini coprioggetto di forma rotonda e di resina ad alto potere di rifrazione (Naphrax). Con l ausilio di un microscopio ottico dotato di obiettivo 1000X ad immersione, si procede all identificazione delle Diatomee, sulla base dell osservazione dei frustoli di cui viene analizzata la morfologia. Al fine della classificazione i più importanti elementi tassonomici da esaminare sono la simmetria della valva, la sua iso-o etero polarità, la presenza e la disposizione del rafe, il numero e la disposizione delle strie e punteggiature, la lunghezza e la larghezza del frustolo. Gli individui vengono identificati a livello di specie e varietà, seguendo principalmente le chiavi dicotomiche di Krammer et Lange Bertalot (1997-2004) e per ogni campione devono essere contati 400 valve come previsto dalle norme standard (UNI EN 14407:2004). Figura 28: raccolta delle diatomee epilitiche ICMi (Intercalibration Common Metric Index) Nell ambito delle attività di implementazione della Direttiva 200/60/CE, l Istituto Superiore della Sanità ha proposto come metodo per la valutazione dello stato ecologico delle acque correnti mediante le comunità diatomiche, l ICMi (Intercalibration Common Metric Index) (Mancini & Sollazzo, 2009), un indice basato sulle attuali conoscenze in ambito nazionale e sull esperienza maturata nell ambito dei gruppi geografici di intercalibrazione (GIG) dell area geografica centrale e 49

Baltica. L ICMi è un indice multi metrico composto dall Indice di Sensibilità agli Inquinanti IPS sviluppato in Francia dal Cemagref (1982) e dall Indice Trofico TI di Rott (Rott et al., 1999). L IPS (Index de Pollo Sensibilité) è un indice saprobico che tiene conto della sensibilità delle specie all inquinamento organico, mentre l indice TI valuta principalmente l arricchimento naturale in nutrienti e l inquinamento trofico. Entrambi gli indici prevedono l identificazione delle diatomee al livello di specie e attribuiscono a ciascuna di esse un valore di sensibilità (affinità/tolleranza) all inquinamento e un valore di affinità come bioindicatore. Il valore dell IPS 5 viene calcolato attraverso la formula di Zelinka e Marvan: Successivamente l IPS 5 viene convertito in classe 20 con la seguente formula: IPS=(4,75 x IPS5)-3,75 Anche l indice TI si basa sulla formula di Zelinka e Marvan: L ICMi è dato dalla media aritmetica degli RQE (Rapporto di Qualità Ecologica), cioè del rapporto fra il valore osservato ed il valore di riferimento del quality element considerato, della somma dei due indici IPS e TI: Gli RQE dei due indici vengono calcolati nel seguente modo: I valori di riferimento degli indici IPS e TI per i diversi tipi fluviali sono riportati nella seguente tabella. 50

Tabella 45: limiti di classe per i diversi macrotipi fluviali Macrotipo fluviale IPS TI A1 18.4 1.7 A2 19.6 1.2 C 16.7 2.4 M1 17.15 1.2 M2 14.8 2.8 M3 16.8 2.8 M4 17.8 1.7 M5 16.9 2.0 Lo stato ecologico viene quindi espresso attraverso il Rapporto di Qualità Ecologica, fra le comunità osservate e quelle di riferimento. I limiti delle classi di qualità sono riportate nella tabella seguente. Tabella 46: limiti di classe per i diversi macrotipi fluviali Macrotipi E/B B/S S/S S/C A1 0.87 0.70 0.60 0.30 A2 0.85 0.64 0.54 0.27 C 0.84 0.65 0.55 0.26 M1-M2-M3-M4 0.80 0.61 0.51 0.25 M5 0.88 0.65 0.55 0.26 5.4.4 Macrofite Il campionamento deve essere effettuato due volte durante la stagione vegetativa; generalmente per l Italia sono da preferirsi i periodi da aprile a giugno e da luglio a settembre. La scelta del sito di campionamento deve comprendere, per quanto possibile, tutte le facies idrologiche e biologiche presenti nel tratto di studio, ed avere uno sviluppo longitudinale di 50-100 m a seconda delle dimensioni del corso d acqua. All interno del sito di campionamento si individuano le zone con presenza di macrofite e se ne valuta la copertura percentuale. Nell ambito delle aree caratterizzate da macrofite si valuta quindi la copertura percentuale dei singoli taxa (con distinzione se possibile a livello di specie, altrimenti di genere). Per eseguire il rilievo in corsi d acqua guadabili si cammina all interno del tratto di studio controcorrente procedendo a zig-zag, individuando i taxa presenti e successivamente determinandone la copertura percentuale mentre si procede in senso inverso. All interno di corsi d acqua non guadabili l individuazione dei taxa e della loro copertura si effettua tramite campionamenti random con un rastrello dal fondo del corso d acqua. Le percentuali di copertura si attribuiscono secondo classi di valori corrispondenti a multipli di 5. Qualora la vegetazione fosse caratterizzata da una struttura pluristratificata, le percentuali di copertura si attribuiscono separatamente per ogni strato. 51

Durante la determinazione dei taxa su campo è necessario prelevare almeno un campione per ogni taxon per la conservazione a lungo termine, al fine di consentire eventuali verifiche successive allo studio. I campioni di fanerogame si conservano essiccati, quelli di alghe in barattoli contenenti l acqua di campionamento con aggiunta di formalina; ogni campione deve essere etichettato. Per le metodiche di campionamento, determinazione e conservazione dei campioni si fa riferimento al Protocollo di campionamento e analisi delle macrofite delle acque correnti - APAT (2009). Calcolo del Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) La qualità dei corsi d acqua sulla base delle macrofite si calcola a partire dall indice biologico macrofitico dei corsi d acqua (Indice Biologique Macrophytique en Rivière, IBMR). Tale indice è calcolato sulla base della copertura (coefficiente K i ), del coefficiente di stenoecìa (E i ) e del coefficiente di sensibilità (Cs i ) delle specie, tra quelle rinvenute, appartenenti ad una lista appositamente creata per il calcolo dell indice. Il rapporto tra il valore dell IBMR del sito di studio e il valore calcolato per il sito di riferimento (RQE) permette di individuare la classe di qualità a cui appartiene il tratto di corso d acqua in esame. Calcolo dell IBMR: Dove: i = specie indicatrice E = coefficiente di stenoecia da 1 (ampia distribuzione ecologica specie euriecia) a 3 (ristretta distribuzione ecologica specie stenoecia) K = coefficiente di abbondanza (1-5) Cs = punteggio specifico di oligotrofia da 0 (eutrofo) a 20 (oligotrofo) Coefficiente di abbondanza 1 = copertura della specie i < 0.1% 2 = 0.1 % 1 % 3 = 1 % 10 % 52

4 = 10 % 50 % 5 = > 50% L elenco delle specie indicatrici e i valori dei rispettivi coefficienti e punteggi sono reperibili nel manuale Metodologie analitiche della componente vegetazionale negli ambienti di acque correnti - Centro Tematico Acque Interne e Marino Costiere. Per la messa a punto del metodo si può fare riferimento ad un articolo sull IBMR di Haury J. et al., 2006. Il rapporto di qualità ecologica RQE_IBMR si calcola a partire dal valore di IBMR ottenuto e dal valore di riferimento relativo al macrotipo fluviale in esame. Tabella 47: valori di riferimento dell IBMR per i macrotipi fluviali Area geografica Macrotipi Valore di riferimento Alpina Aa 14.5 Ab 14 Centrale Ca 12.5 Cb 11.5 Cc 10.5 Mediterranea Ma 12.5 Mb 10.5 Mc 10 Md 10.5 Me 10 Mf 11.5 Mg 11 Tabella 48: valori di RQE_IBMR relativi ai limiti tra le classi Elevata. Buona e Sufficiente Area geografica Limiti di Classe Elevato/Buono Buono/Sufficiente Sufficiente/Scarso Scarso/Cattivo Alpina 0.85 0.70 0.60 0.50 Centrale 0.90 0.80 0.65 0.50 Mediterranea 0.90 0.80 0.65 0.50 5.4.5 Fauna ittica La raccolta dei dati di campo sulla fauna ittica è stata svolta mediante pesca elettrica. Si tratta del metodo più efficace nei corsi d acqua di piccole e medie dimensioni, oltre ad essere innocuo per i pesci, che possono così essere rimessi in libertà una volta effettuate le analisi necessarie. Questo sistema di pesca si basa sull effetto che un campo elettrico produce sul pesce: mediante un elettrostorditore alimentato da un motore a scoppio viene, infatti, generato un campo elettrico tra due elettrodi, lancia (anodo) e massa (catodo), tra i quali si stabilisce una corrente elettrica nell acqua. L efficienza della pesca elettrica è influenzata da alcuni fattori ambientali, primo dei quali la conducibilità elettrica dell acqua: valori troppo bassi (come accade per esempio in acque di bacini cristallini, povere di sali disciolti, dove si registrano valori inferiori a 20 S/cm) fanno sì che l acqua non conduca adeguatamente la corrente elettrica e l elettropesca risulti inefficace. Di 53

contro, valori di conducibilità troppo alti (per esempio nelle acque salmastre o comunque ricche di soluti) danno luogo ad una dispersione eccessiva di corrente, cosicché, anche in questo caso, l elettropesca diventa inefficace. Un altro fattore che condiziona il successo della pesca elettrica è la natura del substrato di fondo: maggiore è la sua conducibilità, come nel caso di fondali fangosi, e più il campo elettrico si disperde, risultandone una minore efficienza di cattura; fondali rocciosi, poco conduttivi, sono invece ottimali. È importante anche la profondità dell acqua, al crescere della quale diminuiscono le possibilità di cattura sia per una maggiore dispersione di corrente conseguente alla maggiore distanza tra gli elettrodi, sia per le difficoltà insite quando si opera nelle acque profonde. Il campionamento tramite elettropesca è stato condotto da un gruppo di cinque persone: una che aziona lo storditore, una che utilizza la lancia, due che raccolgono i pesci storditi con una guada e una che trasportava i pesci catturati nei contenitori per lo stoccaggio provvisorio in attesa degli esami. Sono stati impiegati elettrostorditori spallabili con motore a scoppio modello Ittiosanitaria ELT-IIE da 1300 W. I pesci catturati sono stati sottoposti alle seguenti determinazioni: identificazione della specie di appartenenza; misura della lunghezza totale - cioè dall apice del muso all estremità della coda tenuta distesa - mediante un apposito strumento, l ittiometro, con un approssimazione di ±1 mm; peso, mediante bilancia elettronica, con un approssimazione di ±0.1 g (±1g per le specie di peso maggiore di 0.5 kg). I dati così ricavati sono stati utilizzati per ottenere i seguenti parametri: Composizione della comunità ittica, espressa come percentuale di abbondanza degli individui delle diverse specie ittiche rilevate. Struttura delle popolazioni ittiche: si valuta attraverso l abbondanza relativa tra individui giovani di un anno di vita o meno (detti anche 0 + ), giovani di oltre un anno di vita (detti anche individui subadulti ) e adulti, cioè pesci sessualmente maturi, che in genere hanno almeno tre anni di vita. Lo stato di salute di una popolazione dipende, infatti, non solo dalla sua abbondanza numerica, ma anche da un corretto rapporto di equilibrio tra individui delle diverse età: una popolazione costituita quasi esclusivamente da giovani indica o una situazione di espansione demografica, oppure la presenza di problemi ambientali che non consentono la presenza di pesci di maggiore taglia, o ancora un eccessivo prelievo di adulti operato dalla pesca; questo si può tradurre in una grave limitazione per la possibilità di riproduzione 54

naturale nel tratto, venendo a scarseggiare o a mancare i riproduttori fino a quando i giovani presenti avranno la possibilità di raggiungere la maturità sessuale. Viceversa, una popolazione con pochi giovani indica la presenza di problemi nel successo della riproduzione naturale a livello di sopravvivenza di uova o avannotti. Densità delle diverse specie ittiche, calcolata come numero di pesci catturati rapportato alla superficie del tratto di corso d acqua campionato. Questo parametro è un indice della quantità di pesci presenti; confrontando le densità ittiche di vari tratti si può stabilire dove il numero di pesci è adeguato alle potenzialità ambientali e dove invece è inferiore. Biomassa, calcolata come peso complessivo dei pesci presenti rapportato alla superficie del tratto di corso d acqua campionato. Anche questo parametro è un indice di abbondanza, ma è fortemente influenzato dalla taglia dei pesci presenti, più che dal loro numero. Relazione lunghezza peso, rappresentata dall equazione (Klemm et al., 1993): P = a L b ; dove: P è il peso del pesce in grammi, L è la lunghezza del pesce in millimetri, b è un esponente generalmente compreso tra 2 e 4. b è pari a 3 nel caso di una crescita perfettamente isometrica, tale cioè per cui il pesce non cambia forma del corpo e peso specifico nel corso della vita. La relazione lunghezza peso può essere impiegata, nel caso di campioni molto numerosi di pesci, per ricavare il peso degli esemplari dei quali è stata misurata solamente la lunghezza (Busacker et al., 1990). 55

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7 Allegato Certificati analitici Test sul sedimento 59

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Test di cession sull eluato 67

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Test di tossicità con Daphnia magna 71

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c /,"L1 lrnt/éícq1 (t\ 'ù,.^ // j J- Íya< * ÓL,^--- ATO/IMì/0363/201 3FB/mm Dipartimento Infrastmtture Lavori Pubblici Politiche della Casa, Erp, Abr, Risorse ldriche.- Ciclo integrato delle acque Via Crispi, 33 88100 Catanzaro CZ Alla Regione Calabria Dipartimento Potitiche dell'ambiente Via Isonzo, 414 88100 Catanzaro CZ A2A - Impianti idroeleftrici Calabria - diga di Pov rella - Svaso 2013 Con riferimento alla n ota prot.?46194 del2417 /2013 deldipartinento Lavori Pubblici, a quanto emerso in sede di prima seduta della conferenza di servizi del 18/7/2013 e/o riportato sugli atti consegnati dai soggetti ivi intervenuti o trasmessi da quelli invitati si formulano le seguenti considerazioni : 1) Nale 4BBACAL La prima nota, n. 15570 del2210512013, auspica innanzitutto la possibilità, "congiuntamenîe alle socîetò concessionarie" di "Pledispote adeguati studi sulle caratteristiche degli in'asi oggetto di fluitazione"', a tal proposito si rammenta che da diverso tempo anche A2A ha formulato analogo aùspicio, trasmettendo una bozza di piano di lavoro (cosidetto P/olocollo d'ifitesa cofisegnato bfeví manu nelf incontro deli8l2l2o13) a cui noù è stato dato alcun seguito. Un'iniziativa sperimentale suìl'argomento, sancita da un Protocollo d'intesa' e che vedesse la partecipazione di tutti i soggetti in causa, avrebbe il notevole vantaggio di poter verificare, in modo approfondito e condiviso, le inceftezze insite in attività così complesse sopraiiutto in merito alla difficoltà di controllo dei SST e quindi di rispetto puntuaìe dei limiti; per questo motivo anche A2A coglie l'occasione per ribadire la propria disponibilità in taì senso auspicando altresì la presenza dei competenti funzionari durante le operazioni in modo da poter affroútare le suddette problematiche direttamente sul posto. Nel merito della nota, per singolo punto, si osserya quanto segue:. Studio sulla qualità delle acque e del sedimentllrima dell'ope.azione di fluitazione Come già comunicato nei precedenti incontri tali rilievi sono stati detta documentazione viene trasmessa con la prcsente nota. ASSÉSSORAIO LL PP l fofe aà rr a.r dnz^m? 0 A60 2013 g A2ASpA SÉde egalè: via LamarmoÉ 23o - 25r24 ures.la tei.eò3563r faxo3o35532o4 sede!irezionab ammin strat!a: co6o di PortaVittoria4'20122 MiLano te. o21j 2ú - f ax a2 n zó :t9?a CapitaLe sociale ú29ro 24,04 iy cod ae Fisca e, %rtih ÙAr95754or53 s.rizlone Regir.o!mPreseBsÎ9t54orsl

4,k ",u enersle,ncomune. Piano di monitoraeeio Relativamente al Piaao di monitomggic (has4esso a Regione Calabria LL PP unitamente a quello delle attività operalive in data 1416/2013 prot. 7778P) si oss rr'a che le diatome e le macrcfit, sia rispetto atla stàgione dello svaso che rispetto all'effetto atteso, sono indìcatori poco efficaci. A2A è comùrque disponibile a valutarc, d,intesa con Alpacal, I'utilizzo di altri indicatori utili agli scopi del monitomggio.. Concordare le attività con Amacal Il piano di monitoraggio sopra citato contiene tutti gli elementi utili alla sua valutazione, il calendario delle attività sarà comunicato ad Arpacal appena definito nel dettaglio temporale Per avere significatività i monitonggi devono essere condotti poco prima delf inizio delle operazioni owero ùna e/o massimo due settimane prima detle stesse e questo pelché tali dali hanno rìn significato di tipo compamtivo, vioeversa verebbe meno f importanza del confionto con i dati della fase post opera. o Limiti di concentrazione dei Solidi Sospesi totali La 1.u""olta dei duti.ulla fauna ittica dovrà comunque essete effettuata dalla P'A nell'ambito, oltre che delle Carte lttiche, di qìranto previsto dal DM 26012010; comunque per gli invasi Savuto, passante ed orichella, già sottoposti a svasi recenti, il quadro ittiofaunistico è già stato definito in modo dettagliato con le attività di monito ggio compendiate nei relativi repof, per gli alíi serbatoi (Arvo; Ampollino; Migliarite e Satriano) i dati emergeramo comunque in fase alle operau, I valori limite di sst dpofiati possono esserc condivisibili ed in grado di permettere sia lo svolgimento delle operazióni che di consentime la sostenibilità biologica ed in particolar evitare effetti permanenti ovveîo "senza anecarc (lanniîeversibi!ì al corpo receftore (DM 30/6/2004)" purchè considerati all'intemo di operàzioni ordinarie, owero : - una volta raggiunta la condizione di regime (cioè dopo il primo e/o secondo svaso susseguelrte ad un periodo decennale e/o pluridecermale di assenza di detta operaziole) e a seguito della necessaria, ed obbligatoria, dp titività delle operazioni di svaso/fluitazione; - comunque dopo che è stato raggiunto lo svuotam nto finale, a seguito dell'apertura delle parabit di fondo/esaudmento, evento che comporta la fùoduscita non controllabile del iedimenlo fine/finissimo prcsente in prossimità di detti orgaoi e sul fondo dell'invaso e che viene tascinato dalle acque di scolo e fluenti. D tto evento può flul4iq1:2-gi94l99!u9 llua settimana 15 eg a seconda del tempo tuascorso dall'ultimo svuotamento e della lunghezza e pendenza dell'alveo naturaie a monte della diga e quindi dal tempo necessarìo a far sì che venga messo in luce I'alveo originario ghiaioso, sabbioso e ciotoloso; i a ViaLana.moÉ23o 2t24Bres.ia tel. o3o 3553r - fu Ò3o 35532o4 Sede dìrez Òna e éammif istetiva: Corsod Ponavittora4 2or?2Mf ano rel 02, 2a t' l^ 0277 zo.39zo cap tale soclalè 1 629.ro.z4,o4 lr Codice Fis.alè, Partita IVA r9t54or53 ls<izione Reglstro!úprèseES r95754ó153

,iùftiihr* ':L 'tt'.":"-f "rf,ii^\e- a2a en rgieln comune 11 rispetto di tali limiti potrà quindi essere effettuato solo nelle fasi di attivita del cantiere, quando le operaiioni siano sotto ii pienó controllo del gestore, m ntr non potrà dfefi.qi alle fasi iniziali delle operazioni quando, senia intervento alcuno da parte del gestore e quindi serza possibilita di il solo ruscellamento dell'acqua delf immissario determina rirnozione e lxasposto del "orr"rion", sedimento de1 fondo del serbatoio, con consegu nti torbidità a valle e conispondenti valori di sst variabili da pochi grammi litro fino a 100-200 di grammi litro in relazione alle condizioni d'invaso sopradett che al tempo trascorso dall'ultima opemzione. Inoltre in relazione alla complessità della preparazione delle operazioni; ai limitati tempi a disposizione per poterle attuaró; ai vincoli di riento esistenti sùgli invasi Calabri per consentire l'accumulo di volumi d'acqua necessari a soddisfare gli obblighi iniguo/potabili (dei disciplinari e delle Convenzioni) ed ai riàultati dei monitoraggi biologici già disponibili (e consegnati a Regione Calaba LL.PP.) pet 2 operazioni di svaso consecutive della diga del Passante; I operazione di svaso della diga dipoverelh e della diga di Orichella (oltre che quelli trasmessi per gli 8 anni di analoghe operazioni condotte sugli impianti di A2A in Lombardia) tutto ciò consente di aff mare che le limiiazioni dei valori di picco possono esserc estese ad un tempo doppio di quello indicato e comunque sopporlate per piìt eventi consecutivi giomalieri, e per tutto il periodo delle attivita di fluitazione, ma soprathrtto senza necessita di intem.uione delle operazioni se non quelle giomaliere di cantiere. Tùtto;iò potebbe essere insetito nel Protocollo d'intesa sulle opetazioni e sulla natura spedmentale alelle stesse (per un periodo ad esempio tuiermale) consentendo così di valutare le evenluali problematiche loiali, intervenire sulle modalità operative e raccogliere dati al fine di definire còmpiutamente il quadro d'insieme atto sia a consentirc le operazioni in temini di reversibilità d;gli effetti ambientali sia ad individuare compiutamente i limiti dei SST ed il mnge di variabililà ammesso dulanle le operarioni.. Localizzazione dei punti di monitorageio Si Íatta di un aspetto rilevante sia in relazione alla dirnensione del tatto coinvolto che alla necessità di cogliere la rappresentatività dei fenomeni oggetto d'indagine e quindi la rappresentatività degli effetti sul copro idrico di valle. Non secondarie sono poi le problematiche di accessibilita dei siti dove effettuare i monitoraggi. I monitoraggi delle operazioni sopracitate hanno evidenziato la perfetta corispo[denza tra valod in paiteoza quelli lungo I'alveo, in funzione di fattori di diluizione predeteminabili a priori; da ciò l'evidenza della suflicienza di 1 stazione a valle diga (per la calibrazione delle manorre) e di 1 stazione a 5-8 km (per la verifica del rispetto dei limiti) con poi tutta una serie di attività saltuade di prelievi manuali anche a distanze intermedie e/o Ìnagglo ln relazione al suggedmento, condiviso, di fare dfe mento alle stazioni di monitoraggio gia e"isrenti. si ricorda che in piùr occasioni \ono state richiesti gli shape file di tali pùnti senza alcun risconrro da pane deglì fnti Compelenú. I g AzASpA valamarmora23o 2124Bresca te.o3oj59i fax o3o 1553204 S de direzionale e aúm n strativa: Co.sodi PortaVìttÒ.ia4-2Ò122 M lano te. o?772or tu02772ó 3920 Capitale so ciale r 329rr o.7.4.4p4 iv cadice Fisca e, PadlG IVA r957s4o153 scr zione FeSistro hprese 3s r95754083

.iù{f!ìb,- %síu "r" eiergre ncomuie. Danneeqiamento sonda sosp@sioneodt?{q!l!!l!i Non è possibile condividere questa indicaziane, per Ie motivzioni sopraesposte, stante altresi i tempi ristretti ed i vincoli con cui si devono condute queste opetmioni; in detta situazione, peraltro remota, venanno inlensificati i prelievi manuali, i conholli con i coni IMHOFF e/o con slrumenti portatili inolte mentre la correlazione con gli altd punti di misrua consente di ricostmire comrurque I'andamento dei valori di SST nel periodo di eventuale fuori seruizio delle sonde. o Valori dell ossiseno e pu4ladi misu.ra I valori indicati sono da considerarsi accettabili, si evidenzia però quanto sopta detto relativamente al punto di misura dei SST, owero anche il controllo dell'ossigeno non può essere posto immediatamente a valle della diga in quanto punto non significativo del tatto di corpo idrico interessato dalle operazioni la cui scala di rappresentatività è dell'ordine almeno di 5-8 km. In ogni caso chiedere il rispetto di limifi palesemente inealistici, in quanto non esistono ré i mezzi né gli sfumenti per poteffi ottempenrc, equivale di faîto ad impedire 1o svolgimento delle operazioni. r Periodo delle opel@iqli Il periodo autunnale è condiviso ed è anche quello proposto da A2A ma soprattutto in relazione agli stdns nti obbliehi iniguo/potabili non essendo certamente quello piìt favorevole sotto l'aspetto teonico degli inlerventi manulentivi alle opere civili e meccaniche. Ciò perché se le condizioni idrologiche/rneteorologiche sono favorevoli alle attività di fluitazione, che comunque potrebbero esserc condotte anche in alt periodi, non lo sono in genere per le attività meccanico/civili, dovere del gestor e comunqu espressamenle richiesle dalla legge a garanzia della sicwezza delle opere, del tenito o sottostant e della popolazione che vi abìta. o Sospensione delle oojt4zioqi-ln caso di for1i preciq@iqd Questa indicazione non è condivisibile, in parte per la frequenza con cui in aìrtùuro sono emanat le segnalazioni di allefa meteo, in parte perché le pofia1e elevate sono la condizione auspicata nel punto precedente, in cui si indicava nel periodo autunnale quello ottimale proprio per l'abbondanza dei deflussi e quindi sia degli effetti diluitivi che di mantenimento dei valori di ossiseno. Si convieíe con tale indicazione nel caso in cui si riscontrino in alveo porlate dell'ordine dei valori di piena ordinaria, anche se in queste condizioni sarà già di per sè impossibile operare con ì mezzi meccarìici nell'invaso. In ogni caso durante le operazioni di fluitazioni le dighe sono vuote e quindi le pofiate che fuoriescono sono quelle naturali in arrivo; occone altresì evidenziare come un incremento di pofiata, che determini maggiore capacità di traspolto, potrebbe anzi consentire di accorciaxe i tempi dell'operazione o, a parita di tempi, renderla pirì efficace e quindi con una maggiore tempo di ritolîo in termini di ripetizione negli anni delle stesse, con i conseguenti benefici in termini di effetti ambientali pùr se reversibili. Via Lamarmóra23o 25124 Brescìa tel.o3o35531 hv o3o 3553ro4 Sed dkez onaleeamminist ativa: corsodi ponavjitor a4-2or22milanó re. o2172a.1 i^ a2 /Jzo.392a capùalesoc a e ú29 ro,744,o4 ir Cod i.e Fisca e, P art ta VA!957540151 k.rizoneregstrò mpresebsrest54ors3

# uru eierslerncomune La seconala nota, n. 4440 det 16 luglio 2013, oltre a confermafe integralmente quanto già npoltato t"ta preceúente, prende in esame specificatamente il progetto di gestione del Savuto' ""if" sviluppando i seguenti aspetti'. Analisi delle acque e dei sedime4li Vi",re orservutolt fufiiffi l" u*iisi delle acque e de1 sedimento presentate risalgono ad alcuni almi orsono e si d1èúscono a norme non piu vìgenti; come sopra già evidenziato nell' estate del 2012 sono state effettuate nuove indagid che si trasmettono con la prcsente nota' i""*t"""ti fresentati non modifrcàno nella sostanza il quadro ambientale ed ecologico gia ;t;;il;, Àalente alle indagini poste in essere nel 200J ciò conf- mra la validita delle ;r;;;to1tt ;;;;;;,"uiri6n" da Prosetto di Gesîione aìla Regione Calabria nel -trasmesso. *"r" ai f"ut*io ZO1Z, ";lú sostanziando f invarianza del quadro chimico-fisico e biologico in relaziona alf invarianza de1la situazione morfologica, antropica e di uttlizzo del felrltorro'. Llmlu or culueluarurf ulr rvuu' eve ^Èt -""*' Si dprende integralm"ote q,lunto o"""*iji1-ari argomento della nnta {::"d11^'il*:ît1:ll ;#;;;;;iffi'pì'*iè"""ii ai À"ritoraggi di -operazioni di fluitazione condotte con i limìti n.ooosti da A2A di cui anche quella r.""nià dtl {avuto del 2012 oltreche quella del 20ll di "o,iiiiii"i,ìiì^i soti f,ni tsp"ttiui del 2011 e del 2012 del passante, _ln ogni caso chiedere il "i irp"o"'al fiiti l resiittivi a fionte di quanto sopru esposto e do.cumentato dai rappodi àiltonit"."ggi" ti"f"gico/ambiedale ".o"-amente degli svasi gii eff"ttuati in Calabriae di,quelli delle analoghe pr,:rlit*"t cidotte in Lombaàia, equivale fatto ad imperlire lo svolgimento.di deile "iitìri oderationi. Si sonolinea come deflr monitoraggi eridenzino che ivalorì proposti da A2A' in *ff l-..diala ricinanua della diga id nel primo traío dialveo fino alla slazione dì i*i"*j""rttorr" "i"ì""fí" uffrciale, abbiano eridenziato la piena sostenibilità delle opemzioni così come la loro reversibilità così come richiesto dalle Norme Condividere dette restrizioni e "ooaott" ouindi onemperan " i, ispedo a quanîo proposto e documenlato da A2A anche in relazione agli ]ii.i,r a.ìì" i'o.r"ri""i gìà condotte in Càlabria. sìgnificherebbe raddoppiare ì.lempi delle anività di svaso/nuitaziàne, non è possibite "oru-"h" stante gli obblishi di assicurare i volùmi idrici per gli scopi iniguo/potabiìi; volumi che giocoforza devino essere immagazzinati nella stagione tardo uoni.ljinué-ut", ma avendo l'immediala piena disponibilità degli impiaati' hasferendoli cosi uitu.tugion" estiviautrurnale Si DroDone un; rivalulazion consi-qnta del,tema specifico ed un approccio sperimentale (ad es. su tàs" t i*nut") che consenta di raccogliere dati utili ai fini spècifici così come previsto nella bozza del Protocollo d'inlesa'. Piano di monitoraqqio tl pi-o ai,oonitotaggio piesentato da A2A non tiene conto del citato precedente parcre in quanto non peru"n rto ao aza n pialo di monitoraggio non prcvede le. diatooee e le macrofite poiché' comé già detto, le esperienze pregressed il periodo di svaso lendono gli stessi bioindicatoi meno.itp"ttó a -ucroinvertebiati ed i p".ii. A2A tit-" a disposizione per valutare "tfi"u"-i "o-uttque ed aoolicare indicatori altemativi ó vla Lamarmora23o- 25124Bf escja te.o3o l5sll f4 o3o 3553204 senediezional e ammln stratlva: còeodì PortavLtorìa4-2Ò112 Mranó re. a2n2o i lax a2772a.392a Capita esóciale 1629 ro.z4,o4 iv Cod.e Fkca e, Partita VA 195754ó153 cc fiz one RegLsrÒ mpre se BS r 9s7s4a1s3

a2a ene.grelncom!ne I dati del monitoraggio 2012'2013 sono stati regolamenle tasmessi a Regione Calabria LL PP in data,11712013 con letten prot. 8510P; per quanto attiene invece ai dati anfe operam dello svaso 2013, il cui rilievo è previsto qualche settimana prima delle operazioni, risulta difficile poter atalízzwe, elaborare e validare dati in tempo utile owero poco prima dell'awio delle operazioni; tali dati infatti dsultano di rilevante interesse in termini comparativi, Iaffrontati a quel1i Éccolti nel post operam- Analisi condotte con troppo anticipo non sarebbero quindi ruppresentative per gli scopi orehssi. i relativi alle Viene dchiesta la predisposizione di: - studi idraulici, idrologici e geomodologici del bacino imbrifero; - modello idmuìicoi - modello sulla variazione morfologica dell'alveo; - modello di simulazione dell'ossigeno e dei solidi sospesi. Vengono inolte fomite indicazioni come il recuperc delf ittiofauna potel'lzialmente prcsenle' In merito a tali studi si osserr'a quanto segue A pafe il dlievo mofo-batimetdco, la cui fiurzione è ben chiara e che comunque deve essere conlestualizzata in relazione ai quantitativi fluitati, al volume di sedimento rimasto nell'invaso ed alla pfecisione delle misure di detto volume (onde evitarc nelf inconere nella situazione in cui i volumi fluitati siano de11o stesso ordine dell'enore di misura), per le altue attività si dtiene oppotuno aff.ontare gli argomenti in un incontro chia.rificatore specif,rco (già richiesto con l ttera A2A del3010712013 prot. 009883P) In pa{icolaìe si evidènzia come I'approccio modellistico, nelle sue diverse adicolazione e finalità, presenta quasi sempre notevoli diffrcolta ed incertezze sia in particolaìe in relazione all'esiguità e àwata delìe portaterilasciate nella fase di 'uotamento irìiziale (essendo del tutto trascurabili quelle delle attiviti di regime) fspetto a quelle delle piene ordinarie- sia quando non sostenuto da opportune campagné di misurazione dèi fenomeni. Di contro quando sono disponibili campagne di,niroru,,r"l caso del Savulo così come nel caso del Passant e di Orichella (contesti sufficientemeste "o-" diversificati sia come invasi che come alvei di valle), diventa di fatto inutile una previsione modellistica dei fenomeni. Fenomeni che sono dell'ordine di galdezza da 50 a 100 volte inferioú Ìispetto a quelli natùrali ed quindi del tutto trascurabili se valutati in termini delle energie ìn gioco in relazione ai possibile effetti sia morfologici che biologici' A tiiolo esemplifrcativo si allegaro le fotografie del lavaggio del 5l1lDO12 condotte con una oortata massima dell'ordine dei 6 ''7 m3/s e qùelle di ùla delle t1.e piene ordinarie di qìrest'anno iell'ordine dei 15-20 m3/s. g q : VaLamarmoF23o 25124Bresca t. o3o 35531 - do3o 3553204 sedenirezionalee amminìstrativa, co6odiportavittoria4-2or22mi ano te. o2 772a.1 ù 02 n 2a.39 2a Capitale socialè r 629 ro.744p4 ì! codì.e Fìscalè,patiblvAr957s4o153 l5.rizianeregètóhpresebsn95754ò153

Monte ponfino - situazione ante lavaggio 5/11/12 Monte pontino - lavag gio 5/11112

Valle pontino - lavag gío 5/117j:t Valle pontino - vista a'insleme - iavaggio S/iliii

Sfioro diga - piena l413/13 Alveo valle diga-piena 1413/13

Pontino vistapiena del 14/3113 Relativamente alla fauna ittic4 si evidenzia che quella pésetlte nel serbatoio è fuoriuscita con lo svaso dello scorso anno meítre quella presente nel fiume non ha subito effetti negativi, come dimostrato dal repot delle attività di monitoraggio biologico. In previsione della necessità di eseguire opemzioni di svaso/fluitazione, sulf invaso del Savuto, per almeno i prossimi 15 anni si potramo valutare azioni compensative come I'immissione di fauna ittica pronta pesca e questo stante il preyisto susseguirsi delle operazioni che dolt anno consentirc di recuperare almeno una palte dell'attuale intenimento di oltre il 30 0/o del serbatoio. 2) Nota Comune di Rosliano ln me to alle considerazioni sulla pubblica incolumità si-libadisce che f impianto essendo di pompaggio, con una potenzialità massiúa di circa 3,3 m'/s, nulla può faìe quando la portata fluen1e superi detto valore. In tal caso la diga va allo sfroro cosl come da progetto. Relalivamente alle operazioni di fluitazione le porlate previste in fase di vuotamenlo sono pedettamente compatibili con la tansitabilita sul ponliro sito a Parenti (che in questa fase sarà comunque presidiato da A2A) mentre le successive podale, ssendo dell'ordine del m3/s, non comporteranno alcrma problematica 11é per i manufatti né per l'alveo. 3) Nota Aulorità di Bacino Per quanto rroir tipofate si condividono le considerazioni, espresse verbalmente, sull'ordine di grandezza delle pofate di piena ordinaria rispetto a quelle previste durante le attività di svaso,

#ur. 4) Nota Amministrazione Provinciale di Catanzaro Per gli aspetti relativi alle portate delle operazioùi vale quanto precedentemente osservato. In ogni caso durant eventualì condizioni meteorologiche awerse la portata fuoriuscente dal serbatoio sarà quella naturale fluente essendo lo stesso vuoto. 5) Nota AmminisÍazione Provinciale di Cosenza Si riserva. 6) Nota Sorical Si prende atto del fuori servizio della traversa di presa. Si evidenzia come l'entità dei fenomeni naturali di piena sia di alcuni ordine di grandezza superiore a quelli che veíanno messin atto. Di conseguenza gli effetti. 7) Nota Ministero Infrastrutture Nulla da osservare 8) Nota Reqione Calabria - Settore Ambiente Im merito alle considerazioni espresse si intendono dchiamate le osservazioni alle note Arpacal. Distintisaluri. Direzione Generale Area Tecnico Operativa Impianti Idroelettrici Ferdinando Bondiolotti n-7 I I I t l I / 1, A l-] >'o.^-\^-,421 Al1.: lntegrazioni al Progetto di Gestione - Bacino del Savuto LaP:"e-o(a'C 679 ro 44o4 I * sede eglh Sededirzona-ea 1nn' a[va. ú.cri."epanrava cr>4or.r : VialararroE23o 25248Ì5cìa corsod po dviiori"4 2or7?Mlano r_c' /,anereg5.'ò npresebsrq..5.or- 3 rel.qo3s$r fào3o35532o4 telò2n2o1-lua2nzo392a NuoercREA4e3ee5

% a2a rergte In comune ATO/IML 0367 I 2013/FB/mm?ú13:AlS*0'i 04't?*F 1 ErSSrEú1 3 9 È\;,," Regi Dipartimbnto Infrastrutture Lavori Pubblici Politiche della Casa, Erp, Abr, Risorse Idriche Ciclo integrato delle acque Via Crispi, 33 88100 Catanzaro CZ A2A - Impianti idroelettrici Calabria - Progetti di Gestione - Caratterizzazione acque e sedimenti Con riferimento all'oggetto, ed a quanto emerso nelle recenti sedute delle conferenze di servizi relative ai previsti svasi dei laghi Arvo e Savuto, trasmettiamo il quadro aggioinato delle indagini condotte secondo le previsioni della vigente Normativa su tutti gli invasi di A2A in Calabria. Le stesse sono state condotte nell'estate del 2012 ed evidenziano come i contenuti riportati non modificano nella sostanza il quadro ambientale ed ecologico già presentato, risalente alle indagini poste in essere nel 2005. Ciò conferma la validità delle assunzioni espresse nella revisione dei Progetti di Gestione trasmessi alla Regione Calabria nel mese di febbraio 20t2, sostanziapdo I'invarianza del quadro chimico-fisico e biologico in relazione all'invarianza della situazione morfolo gica, antropica e di utilizzo del territorio. Distinti saluti. Direzione Generale Area Tecnico Operativa Impianti Idroelettrici Ferdinando Bondiolotti W\/^"4,î AEl.?q3 I I I I Ì REGIONE CAI.ABRIA ASSESSORATO LL. PP. ETTORE AA. TT.. CAIANZARO -- 2A A60 2013 'z6bg5+ o o rì d F. N \o o ol 6 t ou AzASpA Sede legale: Via Lamarmo ra 23o - 251248 resiia tel. o3o 3553r - fax o3o 35532o4 Sede direzionale ammin istrativa: Corso di Porta Vittoria 4-2or22Milano tel. oz 77 zo :t - f ax oz 77 zo 39no Capitale sociale r.629.tto.744,o4 ix. Codice Fiscale, PartitalY Ar95754ot53 lscrizione Registro lmprese BS tt95754ot53 Numero RE4493995 info@aza.eu www.a2a.eu

Y :ct-l]'r'*-', aza l. - \ o(^" 'f '-*s{i è1 ttu^ L' 1 o,_ nm., :tìl-ala-01:l:t P t1/11.?.1i1 ATO/IMVo427/2013'trB/sr c2"v.{b -BWznry Mini.'e.o oei beni e delìe ArIi\ ilà cullurali e del t ufrsmo Dkezione Regìonale per i Benr Lutluall e Paeiaqgistici Per la Calabria Soorintendenza per ibeni ArchiFtionlcL e Paesaggislici per le Provìncie dr Losenza' Catanzalo, Cfolone Piazza valoesl rr 87]OO COSENZA mbac-sbap cs@mailcerl beniculturall rl A Alla Aflministrazione Provinciale di cosenza Piazza 15 Marzo' 5 B81OO COSENZA protocollo@pec p.ovincia cs it Alla Reeione Calabria Diiartimento lnfi'astrutture Lavori Pubblicr Poiitiche della casa' ERP, ABR, Risorse Idriche, Ciclo integrato delle Acque Se ore AA.GC. Sistema Informatico, Ce$ione Risorse ldriche, COTER, POR, AATO, Assislenza APQ ldrico Via Crispi, 33 88100 CATANZARO CZ seíorel.lavoripubblici @ pec.regione.calabria.it Alla Regione Calabria Dipartift ento. Politiche dell'ambiente Viale lsonzo, 414 --\ 83100 CATANZARO dipartimenro.ambiente@pec.regione.caldbria.il se't ore3.ambiente@pec.regione.calabria.ù t : È ViaLamarmÒà2?. 25P48r scìa rèlófsb, d.3o3553,ó4 5ede d rczioml e ammin stétrva coc.<i poìtavùro-ia4 2Ò122Milaio C:!h É socià è r&9i 'o.744p4 N codi.e Frale PÀftriÀ lvan957t4or53 srrzioneecúùormprese Bs netr4ór 53

!rywteui.t--. aza lv{inislero Infrastrutture e dei Trasportì Direzjone Generale per le Dighe e 1e Inîraslrutture Idriche e Eletlriche Uffi.io cnìco per le dighe di Palermo Sezione staccata di Cosenza Via Càiabria. 44 87100 cosenza dighecz@pec.mii.gov ìt Énte Parco Nazionale della Sila Via Nazionale s.n.c. 87055 Lorica dì S-Giovanni in Fiore cs parcosila@pec.it A2A 5.P.A..IMPIANII IDROEIETÍRICI CAIAERIA. SVASI LAGHI ARVO É SAVUTO - CONFTRENZE OI sérvtzl Con la presente nota facciamo rifèrlmento alle attività di clì all'oggeito; alle relative Conferen2e di Servizi pef l'approvazione deì corrispondenti Piani Operativi (che si allegano) delle attività difluitazione e svaso indette rispettìvamente ìn data 18/7/2013 (invaso delsavuto)ed in data 24/7/20131invaso dèli'arvo); alle note dì quesia Soprintendenza prot- 11465 del 4/9/2013, acquisita in sede diseduta della conferenza di servizidiapprovazione delpiano Operativo d lle attivìtà disvaso dellago Arva del1ll9/2013 e ptot 132L6 del 1/10/2013 acquisita "brevi manu" nel co.so dell'incontrc/o ivs. uffici di Cosenza, per illustrare sia glí aspetti legislativi, che amministrativi, che le necessità operative derivanti dalla gestione diodere definite fl3le8lqbg non solo per la funzione di prodlzione di energia eiettrica è per la copertura, essèn2ìaled insostituibile, deìfabbisogniìrrlguo/polabilidelcrotonese nella fattispecie e delcalanzarese per il lago del passante, ma anche aifinidelle verifiche sismiche di cuìal corpo normativo nazíonale e.egionale.. La materìa è trattata dal Dlgs 152/06 (art. 114) che in particolare pfevede, per gli aspetti approvativì ed autorizzativì, i seguenti commi: 5. ll progetta di gestione è approvata dolle regioni, can eventuoli prescizioni, enîo sei mesi dúlld suú prcsentozione, previa porere dell'omninistrazìone competente alla vigìlonzo sulla sicurezza dell'invaso e dello sborromento, oisensidegli orticoli 89 e 91 deldecreto legislótivo 31 narzo 1998, n. 112,? sentitl,9!3 necessotio, gi entigestori delle dree prctette diettamente interessote;... omissis.., ll prcgetto tli gestione sí intende opprovato e diviene operativo trdscorsí sei mesi ddll6 doto di presentazione senzo che sio íntervenut olcuto prónuncid do pofte della regione conpetente, ieftho restdndo i] pdtere ditoli Enti di detttlrc eventuali Drescri2ioni. an.he troscarso tole temine. \nabmanoèr3o 2514 B.escìa 9e& Ciez onalè e 3r m nistét{a: co6odlportavúona4 ror2mlan. tsfhi+a RégúÙo mp e5e Bs n95/54or']

r,.;.:1rl I 'i,-3* a2a 6. co. I'dppt ovdzione îlelprogetto il gestorc è autotizzdt oa esegulre ]e Òpefizioni di svasa' sqhiai1mento e sfoogomeîta in confarrnnò oiiimnlindìcaii nelprogetto stessa e alle telotive ptesc ztont. lcrit ri dl feda2ione del proge{o di gesi oire, {r priorilà da rìspettar e gli effetlì da considerare/mltigare sono quellindicati n l DM 3C/ó/20N4 del lvlinisìero dell'ambiente che per qje5ti asd tti Frevede : Att. 3. Prcgetto cli gesiione 1.lipragetia digesiiane. pr Ósposio dal gesicre e a pprcvata 'lale rcgiani previa parere peventiva dell anmi staziane campetente a vigilere sulta sicurezza 'lel'invasa e Cella sbarranenta' è ftnarzzata defìnire il qtjadro prevlsianale delle apetaziani di svasa sîangamento e spurga cannesse con le aftjvità dt manulenziane del ìmpianto da eseguirsi anche pet slraici per assicurare il mantenimento ed il gzduale ipristíno della capacíà utite prapria detiinvasa e per garantirè pioritarianente in ogni tempo il lunzionamento degti organí di scaico e di prcsa nonchè a d1finiíei ptowèdinentida pate in 'ossete durante te suddette operaziont pet la prèvènzíone è la tùtela delle risorse ídriche invasaté e rilasciate a va] ede losbarramentacanforrnementea]ieprcscrizlonjcantenu eneipianidituteladelleacqueenel rispetta degli abiettivi di qu alìtà dei carpi drici intercssati 4 N.]. asj o! ta"cio a.. ptagprc a t'st one t'di.a d''hp b) ilprcgramna opefttiva clelle at!i\/ità Cisvasaowera dispurgo delserbatoia che óeve essere Edafta tenenai conto aei ciai níok,gici delle popatazìani iitiche con panicdiare riferinent al perjado iproduítva eatlepriúerasidisviluppcinmododamínimizzaregtief'fettinègativjsl]lt'equihbiade]sjstenaacquatica a nante e a valle cjelto sbaffanenta, ove necessario potrannò essere previsti adeguatintenènti di ripopolar'ento delte specíe ittiche (la parre a caica detgestare per riptistinarè Ie condizioni ecologiche antecèdènti le operaziani di sputgo; g) I inclicaziane de etipologie deglí èlfetti potenziati dovuti alle operczionid' svaso oweto dt spurgo avaltedel]asbarramentoede lemisureadottaîepe mitigar i]nre]azlonea]rjspe lodegliabiettjvidi quali ànonchèdellasa vaguardiade ]epopolazjònjed fitastrutturcpresentjava ede ]nvasaeneilesue innedtaie vjcinauze. della vila acquatica e degli aliri usi.lètla risarsa idrtca del regine ìdrclogica nónchè dèlla capacità clì tollerare accun ulí tenporanei dei matèialí di sèdimentazione: Atî I Tut-à a della qualiià delle acque invasaîe 1Ne ambita.lelpiano dituiela prcvista daldeueío legislativa n 152de:1999 p-'rtcord idrici signlficativt le regioni prevedono nisure per la tutela delle acque invasat? e per i] manitorcggio anbienlale dci catoiidhct a nante e a valle de o sbarramenla Nel plana dituíela è alh-esi rjpanab una desctiztone quahtatva e quanlitativa delle altività antropiche che infllenzano la qualilà delle acque e sanó stabllile ]e nadaljtà pet il canlrollo prlnadurante e dopa ]e apetuzioniú svaso sfarganento e spurgo 2. Le regionìfissano nell'ambita del piano.li tliela nfunzione degli abieilivi di qualìtà definiti per gli specifbi corpidrlci livelli e la pètsistenza de e concèntraziorli r-'he /1o,l possono essere superalt {)uranle 1e operazioni di svasa, sfanganenta e sputgo in nodo da cotl,sentire Ie opeftzioni medesime senza a ecarc danni í evèrsibíli al carpo recettote r v,3lm,arrì.'a::. 25rl 0r.1.!eo.J..r,rfu ùsr1n,{1vr arpi:er.:,:ré 619ì.t 1..1 r s.r?rr! È!!f r. nrres:95119!75aoi9

.dd""ì. L1"l,ri'f aza.rerf.e F.c r!^e 3. llgestote hal'obbtigo dtprcvedere nelptagetta d gestiane di altuarc tutte ie operaztonl.t: slaieanento necessarie a garcnrìre ta sícurezza clelto sbarftfiento ecl it cotefo uso del seùatoìo in rclazione alle finalita per Ie quali è sfaia cotcessa I'utitizzazione clell'acqua pubbfica 4. Net rispelta det canune níercsse al r:aniennnenta ed a! tjpristno d-òlta capacità utile propria dellinvaso l'amministrazione cancedente, i! concessionado e gti altri soggetti interessatipossono si/puia'e alìositè intesè finallzzate a canlene.e I'apparia Cisedtnenlie a consentire Ia miglíore attuazione del progetta digestionè, con particolare,ig uado a!!o sfanganento dèlbacino. ulteriori previsionr sono contenlrte ne1 decreto legge 6/12120\I n'201, converiito coî lebge 22l1Zl2O11n' 214, all'arl.43. 1n detto articolo è previ ubbl cui allo specifico corpo normatlvo relatìvo alle dlshe lniervento che sugii impianti di A2A ìn lombardla non avrà ragíone d'essere in quanto lnteressatr, con vuolamenti totali av ntì cadenza annuale/blennale, dal e spec flche atiilità r golate daìle prevìsioni di legg su esposie (si evidenzia che su rìn insìeme dì4 ínvasi sono srate elfetruaie, negli ullimi8 anni 15 op fazlonidisvaso/flultazione {dì cui4hannoint ressaloiiparconaziona]edel]o5l Viodov èstatoprodottoun]camentelostud inc]denza],a]cunelncontemporaleaetulledoc!r.enlatescientificament,mentreneg iù timi anni ne sono state ffettuate s lr CaLabrla di cui 2 hanno int ressato i sitidella Rete Natura 2000 per i qualiè stato pfodotio il relatlvo studio.ìi incidenza. In occasìone ditalloperazjoniglieffetti imbientali pot nziaì..ente crihcl previsiinel DM non si sono veriikati (in termini di ìrreversibilìtà) e I'ambiente ha recuperato nèìtempi previsti Lc stato ecologlco prece{lente operazion; dì svaso,4lult'rlone frentre glì ev ntuali, comunque L;mitail, elfetti sedìm ntativì d lla componente salìbiosa oresenie ln sospenslone nelle acqre dì svasolíluiîau ione sono statì lmossi dai lavaggi di fine operazlonr come è evidenziatodal]adocurnentaz]orefolog aficadeir portd imonitoraggire atlvia eop fazr0 effettuate alle dlghe Passante, Savuto ed OricheÌla che siallegano. In otlemperunza alle p.escrdionidi egge l'allora gestore Endesa S p A con ettera 25 luglio 2006 prot 304 trasmise ll progeito di gestione del'invaso d l Savrto e con lettera 30 genralo 2007 prot' 105 quello di tultigll altri invasi (Arvo, Ampo lino, Oflchella, lvligliafite, Passante Satriano), 4llrylllpel decorrenza del t rmlni. Sìrccessivamente A2A chìese a Regione Calabria - Dlpadlmento Lavorì Pubblici, ln data i7 novembre 2010 con Lett ra prot. 180, la revlsione del progetto jl gesione della diga dl Orlcheila (in rela'zione all'insostenibile situazìone di interrimento e di occlusione delle opere di d rivazion e scarico che stava precludendo gl utilìzzi irriguo/potab li), allegèndo lo studio dì incidenza. Quest'ultimo f! poi trasmesso a Regione Caabria - Dipartimento ambielte con l tt ra 9 febbraìo 2011 proi 274 per l'espjetrmenlo del relatìvo iier' L'iier s è poi conclusc con approva2ione dei proqetii Der deccrrenza der termrn Tènle che a novembre 2011, ad Orichella, sì svolsefo le relalive operauioni difluiiazione controllata ripriitifando ia funziona ltà d lle opere di presa orrnai semhommerse dai solidi a cumlrlatisi nell'invaso e grèv mente compromessè nella loro fìrnziolre. s i.ied..:j!ri e?air 3rr,i L.: col.rir.:i rifr t:i lìì95'j1.5; n.,nùj:i.!.:!'îl.i!ir!r f,i5rd il

' ::l,i rllr-.i aza In par cotaf con lo svaso di orichella è stato fiuitato un volume di circa 29'000 mr (in quindici elornl di operazioni), mentre si evidenzio che ln una sola notté, in corrìspondenza di un evento temporalesco nolturno, subli alvei dei íiumi Neto ecl Arvo, sì è avulo iltransùo dì circa 11'000 m'di solìdi sospesì' sul fjlmeneto,pocopii]ava lediorichela'quesioadevidelz]alecomeg ieff ttiaseglitodegieventi atmosfeficì abbiano un ordinè di grandezza di alcrn volte ispetlo a quelli delle aitività di ]nfineconlettera2tfebbraio2ol2prot.22t2pfuronoprssentati,daa2a,giiag8iornaméniidituttii proqetti di gestlone cleglì invasl su citati, accol^npagnèli dallo sludío di incidenza' comprensivo delì'agglornamento d lla parte re ativa alla diga dl Oricheila, approvati p r decor nza del ter!]ili fanfè che nell'autunno del 2012 sono state esegultei.leattivitàdifluitslion de 1'ÌnvasodelPassante(chene]2olleraslatointeressatodasoleattivitàd svaso per ìnleruentì Ìspettivi che hanno pol evidenzìato le gfevi problematiche all'opera di presa' dopo 30annidiassenzadimanut nzione,edacuisièprontar'enterimediatogarantendocosì l'.pprowlgioîamento idropotablìe di Catanzaro)i. eèttjvitàd]flu]tazìoneclel],inva50delsavl]to(interessatgdaunlnterrirnentode l,ordi.rede 30. eattiv]tàdìsvaso(dopoque] edifluilazionede 2011)dioricheIlaanchequ]pe ]eimpfoc astinab attivitàdjsostitllzìonedeitronchettidider;vazìon postiancheas rvizìodegl]utilizzjpll]r]mide e Mentre per iì 2013 sono state fatte le pr viste comunicaz oni di legge lche si allegano) in rèlazìone alle operdr'o.i daéreglir,i,u lag' Arro.Sa/ùr".. I orosetti hanno avuto il oarere favorevole {che si allesano). con Drescrizioni de ì'ufficìo Dishe e del Parco Nazionale della Sila {laddove orevisto).iò in rif rirnento alie pr vèionidilegge he indlcano questi soggetti quellì ìnt ressati all'espressìone di parerí che dovranno poi cansentire alla Reglone (unitamente alle propríe vèlutazioni) dl approvare quanto previsto dall'4n 114 del Dlgs 152/2006 ln sintesi: con rango prloriterio lé nofmatlva consldera l; sìcurezza dello sbarramento e deltunzjona..ento delle opere dl presa/scarico, oltre che ll ripristino delvolurne utile. Questi obieltivi possono essere garantrti solo mediante gli iniervefli prevìsti da A2A che richìedono tuttavia lo svuotam nto totale dei ìaghi per incho le uri hè operazioni di rimozione dei solìdi prevlste da A2A, per i laghi Arvó ed Ampollino, riguardano i materialiche occludono parzialmente le opere idrauliche mentre non sono previste atuvità di flu'tazioììe per il ripristino della capacirà utile d'inveso. In ogn; cato lo svuotamento totale e inevitabilmente accorl]pagnalo, fe la fase fina e, da fenomeni di ruscellamento superfíciale d ile acque dì scolo che trascinano pade dei sedlmenti pfesentl sirl tondo dell'alveo original senza che ci sia alcuna oossibllità fré modo di inìfedirlo/ se.on attender l'esau imento naturale del fenomeno, che è per sua natufa di durata cont nuta. A2AStA Sgdsl.8rìe, 5e..!r..:Í:Lr?ir.iiíriryr ari ;c:,tir1?rv! r957fo53 v:r ;,r0.1r3.?5r4bres.tr.ré..j t.r:tr!furr,1,dt:r,l rr!.r::oi:i!e,r!j,îrrrea,etilo

I I I aza La normatlva consìdera Ìnoltre la qua ;ià deì corpi idrlcì, gll aspetti biologici e 8Li effetti sulla fauna ittica 0? in ottíca di conlemoeramento ì prioritari obieltlvi di sicurezza e funzionaìilà delle o!ere ed a] fine esollcito dieviiare di causare rlanni ìrrev rsibili al corpo rìcettore. Quindiè Ìnsito neila 5t ssa le88, e nelle sue previsloni, che potranno essere conlemplati degli efletti conseguentl alle opefazionl manutenuve, comoresa la sedimentazione, llra qlresti devono avere la caratleristica della reversibilità come dimostrato e documentato da anni dl operazioni di questo tipo che sugli impianti di A2A sono ìn atto dal 2006. Laddove Ia completa reversibilità non è possibile, come può accadere per La fauna iltica, sono pfevitli ìnrerveniì di ripopolamento, anch'esslòfdinafiamerte e scrupolosamente effettuatida A2A ìn occasione delle analoghe precedenti allività, tanto in Lornbardìa quàrto ln Calabria. Con la documeniazione scientifica presentata da A2A, frutto di 8 anni di monitoraggi di 20 operazionì di sv3so/fluìtazione, di cui 5 condotie in Calabrìa, s; evince che q!este sigenze di feversibilità degli effetu sono pierìamente raggiunte soddisfatte' anche nel breve-medio periodo, rendendo così le óperazìoni sostenibi i ed ambìentalmente compatiblli Nel merìto, relativamente allo specifico mantenimento/raggiungimento dei livelli di qualilà dei corpi idrici, si rlrnarca che secondo ìl DM 260/2A]0 le condizìoni ecologiche sono valutate ognì 3_6 annì, in considerazione della tipologia di monitoraggio ìn essere, quindi con tempistiche notevolmente piir lunghe del tempi dl recupero dej possiblli effettidi uno svèso (valutatl e documentaii n l 4 m si)i quesio aspetto dsulta essere di notevole irrdoftanza oo;ché consente di af{ermare senza ombra didubbio che uno svaso, come quello prevjtto sull Arvo e sull'ampollino (ma le stessè considemzíoni valgono per ìlsavuto e/o per 8li a tli jnvasi glà interessati e/o ch verranno intefessati da opefazioni dì svasofluitazione), non può pregiudicare ìl raggiungimento dell'obiettivo dicui aìla DlreltÌva 2000/60/CE. Infine la normativa prende in considerazione le fínalìià per cu; è stato concesso l'utilizzo dell'acqua pubblic;- aspetto estrernamente delìcaio per la Calabfia, dove gli obblighi irfiguo/potabili sono sanciti in modo stritlgente nei dìsciplinari dl concessione e nelle Convenzioni con gli Enii djstrlbutori delle acqr.re- Questo, se da una parte limìta fortemente 'urilizzo delre acque, ma ciò è noto, per scopindustriali (produzione di energia eleiirlca), dall'altra impone un'attenzion particolare per Farantire la copertur. dei fabbisoqni hrieuo/ootabi i. Anche ; tale fine tendono gli intèrventì previsti da A2A, assolutamente necessari p r continuare a garantire 1'approwigíonarnenro irriglro/potabile d9-p9 qlgc_-39_-el!i-dt_ei-!!é manulerr:o i e fdfirb, I soio v-ota-do gti.vd!. Per mèglío dettagliare ed illustrafe le necessità operative, dìvuotamento e di quanto sìè fiscontrato dopo lunghi perìodidiassenza didette attività, è stata prodo$a una specifica nota {con annessa documentazìone fotografica)lrasmessa agli Entinteressatì{che sia lega). La documenta2ione vld nzia anche Bli interventt esegulti in Calabria nel periodo 20112012 ed elfettuabitt soto ad invaso vuoio. Questo tn ag8iurìta a tutta la documenta2ione tecnico/scièntifica trasmess; agti Èntì(ompetenti e che riglarda te otrre 20 operazioni condotte da A2A in Lombardia d in Calabria dat 2006 ad ospi. v:!.iim!ú23. :5i2Jgftf a Co-odl P.ì L:t rór:a4.2òr2, rrlanr :i.ib.ar.e.rólrpr.!eb5f rrs4o,*

a2a si lratta cioè di atljvità transitorre dl breve ourala e cornunque assimilabilì' ìn particolafe sul laghi sìlani' al ciclo di svaso/iniaso che si perpetua abitualmeni da quasi 100 anni e che prevede r'rna varlazione di livello dei Iaghi, con il mlnimo rremprmenlo pfoprlo ne mese dìnovembre' dell'ordlne normal"enie dei ll2 m per l'ano, dei 20 m per i'ampol ìno del 6 m per ìl Sa!uto, a cul sl d vono aggiunger 'irca rrlteriori 2 m per régbiungere il compl to vuotam nto. Non blsogna po dimeftlcar 'he i La8hi cilatj sono invas értificialic edtjdalnosbarr.meniocne,asua!o ta,èsogéietto.precisiobb ishidi eggeinl.lminjdj garan?ia de la sua sicur zza d ile felative opefe d; pr sa e dì scarico e di cui l'unlco r sponc'hile - 'he deve perciò essere messo ìn condizionì dl adempiere iii propfi obblighì anche in relalione alle asseverazionisemestralisullo stato delle opere - è ilgeqtorl anche in terrnirì di modalità, tèmpistichè e decisione dl attuazlone delle necessarle attività dimanulenzlone In particola.e dette tttività di Itpezione miìnutenuìone sonc previste nel mes di novembre mentre' gra a paftjreda]mesesucc 95]Vo,,invasosarànuovar.enteeprcgressi\,amenteriempiioperriprer.ntarg,n primavefa, nelle usuall condlzlofi d riempimenlo Ciò si verlfica ogni anno, altermine della siaeione i(igua' ouando il livello cl i laghi è molio basso prosslmo alla mlnima r golazìon ' con 5ignificaliva esposrzìone delle sdonde e senza che ciò abbia mai delerminaio;lcuna probìematica né fr!:zionale né rantomeno amblentale ssendo il iclo in atto da quas; 100 anni \/iceversa nel periodo estìvo il liveìlo viene manlenutovoiutamentee iberamèntea to,ancheseciòn]nsarebbeunobbl]gopera2a,consentendo, favorendo e contel.nperando così glì altri aspetii fruizionali e le r laiive ri'adlte Proprìo Ìn lale ottlca del rerto A2A ha sottorcrilto tr im ibilltà na 5llè vincìa dl Si evid nzía lnfine che sono proprio 8lì utilizri idropoìabììi/irrigui che condizionato la géstîone dègli impiant;, così corne sancito dai drsclplinari, e che per prter Sarantlre il soddìsfacimenio dei relativi labbisogni degii utenti divalle è necessario procedere ai periodici vuolanrenti dei laghì pef poief mettere in atto g1ì obbligatori/necessarl lnterventi nìanutentivi/conr:.vativi cosi come ampìamenle descrltto ed ilklstrato nella specifica nota sopracilata. Dettl intervenir possoào essereseguitisolo ad inr/èso asclutto n quanto intefessano sia le opere cilili (con lavorld risanamento d lle strulture) che quelle meccanrche (con rimozioni. manutenzioni e reinslaliazioni pilrttoeto che sostit!rzìoni/rifaclmentll soprattutto per quanto liguardaesùuttur apfotezìonede] eope edipresasoggettea]nevìtabil]fenor.enld]o.c Ú5ionec conseguente possiblle, e iella fattispecle probabìe, interrlrzjone dela detivazione sia per gli utilizzi nd!5triali ma soprattlrtto per quell irriguo/potabill (la documentdzion foìograilca della nota sopracìata evidenzld la situazione riscontraia dopo l0 annidi mancate rnanutenzloni all'opera dl pre'sa della diga del Pas$nte posta al seru;zlo dell'acquedotlo di Catanzaro) Si evidenzia che io stesso lasso di tempo dalle ultime opèrazioni di svaso è intercorso, in particolare, an 1è per 8li invasi di Arvo ed Ampollino Orbene se. rnentre nel caso di una probablle se non certa occìùeione delle opere di presa per ifeno''reni di n$ostazróne/occlus;one cla r.ateria e in sospensionè, dovuti ai troppi anni lrascofsl dall'utima manutenzlone, la rnessa. disposizione d lle portate per soddisfare gli utilizzì irlìguo/potabili potrebbe essere comunque garantiiaprendo gll scarichi delle dibh r, va però dol'erosamette prntualìzzato ch le 5ottostanti strutture dei genori del servìzio idrico {feliìlivémefte a i'scquedotto di Caianzaro), del Consorzio onio'catanzarese (per gli utillzzl irrigul) e del Consorzio onio-croiofese {per gll usi irìguo/potabili) non sarebbero, come non lo sono, in grado di {eptarle, per la rnancania dèlle necessafi opere di captazione di emefgenza. rízntrr(:f,. nr:è!r3sire!rt.l.ì5?

I - I :j,' ll ll.,) :l!; I i',1 ll I t, it) i ':l i I ; i It i1" a2a Per e mctivazioni soora esposle A2A deve ess re ffesta in condizioni dì poter ottemp rare ai pretisi e stringentl obbliehi/doverl/dirittì sussistenti in capd ad 3ssa, sìa in terrnini dì garanzia di slcurèzza dèlle opere che dell'utillzzo per tuì sono siaie concessr-", dovendo evidentement vic versa tutelarsi contro i rischi espostioualora non possatluare i previsli inienr'enti disalvaquardia e manutenzione, Rischi che si richiamano: a) pericolo per la pubb ìca incolumità {in relazione alla manutenzione e sicurezza delle opere); b) pericolo di interruzìone di pubblico 5ervizìo lin relazione alla f!n2ionalità degli organì sùumentali all'approvvigionamento irf iguo/potabìle di va le). A completafiìento del quadro su esposto siforniscono alcune informazioni e considerazloni sulla freqr]enza temporale degl; intervent; prevgtl; suilo stato delle opere e deile sponde desli alvei divalle. Di seguito la tabella con le indicazioni delle previsioni di vuotamento in.elazione alle critìcità degli impìanti e deglì interventi da porre in aito pef garantirne la sicurèzza e glì usi previstìdelle acque: Bacino ultimo svaso effettueto Cadenza d sli svuotamenti a resim :,978 novembre 2013 1987 novembre 2014 Decennale Orlchella novembre 2012 noverr1bre 2014 Mipliarite maesio 2012 novernbre 2014 novembre 2012 novembrc 2015 ottobre 2012 novembre 2013 matzo 2013 N.B.: L'invaso di Satriano è lnteressato da annuali fenomeni di oiena dell'ordìne dei 150300 m'ls accompagnati da importanti fenomeni di trasporto solldo (oltre che di legname) gestibili unicomente $eutrali22ando lo sbarramento.. Per legge, ogni 6 m si, l'ingegnere responsabile assevera lo slato delle opere e delle sponde così coíìe derivante dalie oss ruazioni visive, daile attivìtà ispettìve e rnanutentìve dai contfolli strumentali mediante apposita relazione trasmessalla Difezione Generale per le DÌgh del Mlnistero delle Infrastrutture, cenificando Ìn particolare per le spofde il comportamento in relazlone all'andamento stagionale d i livelli consegu nti ai cicfi di svaso/invaso, e p r le opere le condizioni manltenzione e. Per quanto rig!arda glì alvel a valle della diga, che eafanfo interessati per alcuni gìorni dalle portate scaricate Ín fase di vuotamelto del soló volume morto, owero diquello non utìldzabile per produrre energia elettrìca, sl preved di rìlasciare le porrat lndicate nella sottostante tabella, da confrontare non tanto con quelle della pìena di progetto della diga, comunque va ido riferimento, ma con quelle conten!le nella fascla di perllnenza fuviale Gia!lèBano le com!nicazìonidi Normativa), owero quèlte che possono essere rilasciaie dalla diga mediante là manovra degli organi di scafico senza che sl attivìno le procedure previste dal doc!mento dl Protelione CÌvll e senza la necessìtà di altorizzazionj rn quanto contenute neìla suddetta fascla. v alrif úóia40. :5,:4srerl. :c.e dié:ioi a?eari i rdlvù :rs.i:p'rèv$f a,t :.r2ìi Érr car ú e 5.. ik, 6:q nd71-4d i.{ sí i fte Reginro mt]rerbsrìer54oìt

',i:,:.tt:.!!1l.,. I a2a Bacino Piena di I qdi Qfiax Durala Q Qfìuitazione Durata L progetto pertinenza svaso j maxin gg. I tmlsì fluitazione tm'/sl [fl'/'l l.'/.1 I arvo 400, aa' 18 10 Orichella..:at 132 I 30 10 810 -; Mleliarite 522 500 10 810 P,,rn'" \8 ì 200 )\ app!tc4tl9 {1) Limltata 18 m3/s per Ìfteúerenza ponte pravlnciale inadeguaio {lìmile da fimuovere} {2ì Linritata a 3c m:/s per presenza attraversamento non aulorizzato {llmile da rimuover ) (3) LÌmitata l0 m3/s per presenza attravefsamentìnon,utcriz'zati(limite da rimuoverel comesievincedailatabe] ajva oridiportatari asciatiduranie afasedivuotamentosonocornpresineì range 10'30% dì quelli di peninenza della fascia fllviale e 2_3% durante ]a fase dì rusceliamento/fluitazione o comunque del corrispondeite perlodo dove si svolgefanno le aitività ispettive manutentive che oossano modificare a conformazione dell'alv o di pertinenza Per quanto riguardi poi ventuali modìfiche dell3 conformazione de8ìi alvei per fénonreni sedì$entativi dei solldi saspesi esitati nella correnie fluida, quesli sono da esc udere stantè le percentuali di f.azìone fin e finlsslma presenli nei solidisedìmentati neglinvasì, così come risultante dalleanalisìgranulometrìchechesialìegano.eventualipossibili,nramarginaìlecor'lrnquelo deposìti di sabbie saranno rimossi dalle azloni dl lavaggìo dell'alv o, previste a fine operazioni e ton portate dell'ordine di alcune volte qr.relle del periodo proprio dì fluitazlone/ruscellarnento, qlrindi paragonabili a quelle di svaso, ma comunque inferiori a quelle della fascia di p rtinenzé fhrviale A seguito di dettl lavaggi ; depositi sono completamente rimossí dal letto fllrviale, senza modiiica alcùna delle 5truttLrre e lele granulometr;e presenti (come sl evince dalla documentazione fotografìca deì report dei monitoraggi allegatl). Oltre che daìla doclrmenlazione prodotta, qlresta affermazione può fac;imente essere verificata visìvar.ente recandosì 3 valle degll invasi che in Calabrìa sono 8ià stati irìteressati da operazioni di svaso/fluitazíone: labo del Pastante 2011e 2012; dl8a diorichella 2011 2012 (vuotamento dl esercizio); diga di lvigliafite 2012 lvuotamento diesercizio)i laso del Savuio 2012. i 5i evldenzìa che questlfenomenidideposito/rimobiìz73zione sono glistessi che awengono duranie glr eventì atmosferìci. Relativamente alle quaotà ln gio(o la previsìone dl evacua2ione di solidi sospesi (immessi nel corpo recettofe divalle ed effettuata, quaiora necessafii, s0lo per as5icufare l'opefatività VaLar:rNorirl. :5i4Br.!.: arr:n a r.rtrii.i:r 1.;r\1 3r. tèptàle5o.ai ró:9rr7&c4 r ard..i-óe,ptríh vr,:9 4cr53 í :r:4reg s!ó mp. - 6:retqorsl

n I I a.za. e quind, la siclrrezra delle struttlfe di presa e scafìco) fìspetto a quellè che transila annualmènle al recapito dì valle dello lesso corpo fec ttore è indìcaiivarnenl fipo{ata nel a seguente tabella Bacino t'n'l Soììdi annu, che lm-1 {1) Per rnanterimento/fipfistino volume utile e/ Previsìone so'ldi ;ol Solidirotali iotali rila lciati d u rante1 annui del! corpo I %solidi r'lascratrltotax rilasciati/tota annui n nu i lransitenti lransitentì nel corpo recerrore 2S 30.000 2,7 % 6.500.000 80.000 1000.000 2,7 % 8.500000 100000 25-30.000 1.000000 Orichella 30.000 1.000 10'12.000 800.000 L,3% MigLiarlte 120.000 4.000 2530000 200.000 13,1% 3.000000 80.000 25 30.000 400.000 Savuto 400.000 15.000 10-r2000 250.000 nl:ènimento efficienza opefe di presa e s'anco L attività, per quanto espresso e docum ntato? non hanno quindi alcun effetto permanente sull'ambìente sia per quanto fig!arda gli aspetti paesaegistici, che biologici, che fruizionali anche in relazione' per gll invasì piir import.nti ed inserltin!n contesto nat!raiistico prot'atlo, ala cadenza pluriennale dele Questo perché ilaghi sono gìà interessati da un ciclo anruale di svaso/inlaso che determina importantl variazioni dell'esposiìione spondale menlre i fiumi saran ro intelessatl, con lo svuotamento iotale dei laghi' da porlate esltate netiamente lnfefíori a quelie dela falcia di pertin nza fluvia!e, rnentre 'es{rn alùo intervento viene posto rn esser suìle strutlure se non qlellieventuaìmente necessariper manutenère le i con specifìco rlf rimento alla tutela del paesaggìo, re ati\/amente alle previsioni di cui alla Parte lll del D lls.42120a4, va ossenato ché lacdov l'a 1. 142 identifica le "Aree 1ltelate per legge" sotio il profilo paesaggistìco (e non è nienzlofe della scriv nte contestirre che l'invaso del Savuto - men che meno - l'invaso dell'awo rientrino in tale perimetro di tutea), tale norrna non implìca però Ìn alcun modo che qualsivoglia tsttività, iltervenlo, operazione da effei:uarsl ln tali aree debba lnesor2bilmente e lndistintamenle essere assogg ttato ali'autorizzazione paesaggi5t;ca previsia dall'art 146 de decreto In caso contrario, non sirebbe dato int ndefe quali siano la ratio e il contenuto di prevìsioni qlrali l'aft 149 delo stesso D. rls. 4?./ZOA4 l"hgryellj- 9! tpss -!! "), ovvero dei comma 7" del medesimo art. 146, in virìu del quale devono essere riconoscìuticome non assoeaettatlad alltorlzzazl0ne paesaeqistica qli irìierventl che - sullt base dell'ivi richiarnato art 140 conìma 2 del D Lgs 4212004 -!9! preíúdrcaî,a " tè cansenoziane dei volai esprcssi dgoh dspetti e caratteri Deculiari del territario considerato", quali sono certamente gl inlerventi prospettati dalla scrivente sui propfi invasi silani e oggetto d i va Luta zìo ne.l i co d este spettablli amm in istra u ion i, interve nti pera ltro necessari per finalità di 1 r i iti í tiaramamcà:1.?t :.1!ft;.; S:te3,r.1r,.rrriiiÉtM C.,!..1, P.t! n,rr,1 rór2:mlaij aap?esj.trè :t:tri.74+1 lf ar:z.rc Ree î'. rptsasste9t!1o151

. : f a I J : azd. tutela d lla sìcurezza dell persone e d lìe ose, nonché per garantìre la contìnuità de,approwigionamenioidropotabile,edintervent]cheairesìrappr sentanounobbl]goperilgestore, comesancitoanchenell'art.114ded.tgs.152/2006,chefaespfessamenlesalve-cosìriconoscend premlnenza ìn terminl di gerarchia degli Ìnteressi presldiati dal legislatore - "le disposizioni lissdte d!:11 Ll\ 1j5t!)59 votte o gardt'ttirc lo sicùrezzc di persone e cate ",Ìrale quall rileva ln primìs l'aú 16che pte\ede: "lt richjedente 10 concessione a cancessionaric della derivo ane alld qudle è 'onnesso lo sboíomenta è obbligdta atlc campleto e peúetta monuteî,zione dell'apero in agnj sua porte e 'lei retoùvl accessi, nonché od assictrarc la costantefficìenza dei meccanbmi di nonavro dello prcso e de7li scarichi' Diquestju]tjmjsorannoesegu]temonovredicantra]loat]opresenzac]iunJunziandrjodelcompetenteuÍic de!6enio civile od intetvalli di tempo nan superioria seimesi" lma anche vol ndo presclndere, in prìma batiuta,.la valuezionì di ponderazion dell divefse tipologi dì interessi presidiati dalìe rliverse norrnative che vengono prese ln conslderatlone, e volendo festarc unicamente sultema di una correttappticazione della normativa di iutela del paesaggio (D. L8s. 12/2004) e quindì di un coretto esercizio delfe co rrispo i denti com p lenze tmministrative, non può síuggire ll rillevo che quando l'art. 146 del D. Lgs 42/2004 disciplina l'alrtorlz?azione paesaggistlca, a piir rlprese emer8e comelastessèsiad eordinataava utareinieruentìsusclftib] icilnt odufie'.nadiijcazionicherechino preqiudizia ai volori paetdggistici oqgetta di pratezìone, 'intewenti!rbanistlco edìlizl" {4" comma) o comunqu interventidestinatiada.rec.realierazìoniper.nqe!3ielp3 l? gigdell'areatutelata Tali non sono certamente glj interuenti proposti dalla scrivente, che hanno un lmpalto purarnente iemporaneo e, specialrnente sul paesaggio, compìetamenti: Iev rsibile relvolgef dì poche seitlmane, con :l ritorno lntegrale alla siiuazione preesistente (aituale). De{ fatto e dela reverslbilità degli effetti sì è SpècuLarnr nte, è assai significativo che '.ri- 149 comma 1 inquadri tîa gli "interventi non saoaetti ild a ta zzoziane poesaooistica" in prìmo uogo e in generall, con espressione di portata volutamente assai aítp\a, "ati interventi di nanutenzione ordindtio. strcora:inoria, di consalidanento stotica e cli restouro conservdtivo che nan alteina la Xdto deì luoahl'; nozione nella quale è senz'altro corretto ricornprendere le ooerazioni orodostp da A2A- I Del resto, seppur con riierimento particolare alle attività agfo'silvo_paslora!, i comma 2 delo stesso aé 149! chìarìssimo neldìsporre il NON assoggettamenlo ad rutordzaziofe paesaggìstica deglijnterventi"rhe nah compaúino Òkerorione bermònente dello stotc dei luttahi can casttuzlòni edilizi ed ellite aoete civtli e semprc che sitrotti di ctttività ed operc che non aitetina l'ùssetta idroaeolaoico del tenjtatio": è agevole, puf nela diversià dell attività cofslderate, dedurne'nel'ambìto di una cìovefosa interpretazione sistematìca e teleolobica dela normativa - un'uteriore conferma dei NON assos8ettamento ad autorìzzazione paesaggistìca delle operarioni di fluitazione e svlotamenlo temporaneo proposte dalla scrivente, in quanto anch'esse non comportano alterru;oni permanenti dei luoghi, né ovvianìente costr!zioni o opere civilì, né aherazloni del'assetto idrogeojogìco delterritor'o. yrla,rrnctu1t. r5r1l'ùrz arpir:!.o.1etil:er.r1,? r! rf rt:..e RÉtn'c np(sebs,ie5754.ì!1

.,- g a2a ln estrema sintesi: è fuorviante e no^ foncata una i!ìte -pretezione deì D Lgs 42/2004 che faccia discendere in autometico dalla qualificazione di un'area cr)me tutelate ex :rt 142' l'assoggetta'nento ineluttabile di quaìsiasi attività alla preventiva aùtorizzaz;cne paesaggisti'a ex art X46i al contrarìo: la normativa chiaramente impone dr assoggettare a quest'ult ma autorhzauion lrnicamente gli irteruenti suscenibilì di modificare in modo stab,le è duraturo ivalori paèsaggistici del t r.ìtorio, ossia gli interventi che apportino alterazioni p rma ne nti delìo stato deiluoghi' Proofio sulla scorta d una correrta nrerpr ra?ione applicazlon della normatlva' l'ent Parco lazron3le nei propri Progetti dl Gesuone agglorn.tl degli lnvasi,?!de 'on rìferinìento a ou lli tra essi sltlrati neì Parco. ossia nella zona di massima t!tela tantc amblenì:ale quanto paesaggistica' no' comportano alcun impatto permanente sulo stato dei luoehi' ln tltte le acc zionl dl etso' e pertanto possono e seddur osservando le prescrizionì e cautele che 'Ente sterso ha ana ltic'm n1e cllrato di espllcitare dl motivar e s!lle quali 42A si è Blà 3ttuata Semore]nmeritoaL anec ss]tàdi.on5iderarenonso o ilqla ]ficaz]onede learee,lfìaan[hee9op la natufa e gli effettìdegli interventi proposti, la scrlvente nrn plrò in questa sede mancare dl sorrorneare comecìe restoanchelap ovinciadicosenzaabbìasegui:oquestocrterìoal]ofqì]ando'nelleprcpr fot d l 16 e 18 seltembre!s. - ha sanclo che le oprrtzionl di svuolamento del baclnó dellarvo sarebbero sogg tt ad aulorizazìone paesaggútlca non solo in q!anto aflerentiad area tulelata' ma an'he in quanio - ad avviso della stessa, rìon condlviso dalla scrlvente per i motìvi amplarnente illustraii _ comporterebberó "rr'olf razìane.lello stata dei lroghi" {nrn pfecisata né motivata), mentre le analoshe operazlonl sul Savuto non sono soggette ad autorizlazione paetagglstica non solo in qranto non ricadenti Ìn lna zona rutelata lalmeno secondo la Prolln(a), m. sopratiutto 'non eomqottondo comunaue' un' alterctione dello stato dei luoahi". Ora,purcondivldendoi'approcciotretodologlco/interprei3tvo! guitodallaspettabil Amminlstrèzlone provinciale, consìstenle nel non bsdare solo alla qualifìcazlone delle ar e, ma anche e sop'atlutto è la iipologia degii ínte^, nt, come esise la normalivar la scrlvenle deve però rlmarcarc che non v'è differenza tra sli interventl oianrfì.ati sull'lfvrso CelL'Arvo e qlreli oropostì ler l'invaso del Savuto: si tratia esattamenle della stessa dlnamica operatìva, con ldenliche metodologie ed effetti coifcident, s cchè 5 è vero - come è vero che non si determìnercbbero afterazioni permarìenti dello staìo de luobh' e/o modifìche pregiudizièvo ideivalori paes:ggistici con le operazioni su Savuto, alora è vero -.ome è vero che n 9suna alterazione o modlflca paesagg stica sarebb arecata anche dale operizioni sull'arvo, sicché anch per esse ò conseguènte rawisare il NON assoggettime.to ad a llorizzszione paesaggrsbca Anche la giurisprudenza piir recente della Supr ma corte dí cassazìonp conlerma e!uppoda l'int!'pretazìone dela normati\ra secondo cui non è sogbetto ad altorizzazione paesabgatica qualslvoglia ìntervenlo solo p rché effettuaio in aree lutelat ex ait. 142, e occorre nvecè c0nslderare natura, conten!ti ed effettl del'ìnteruentò, qulndl je esso possa compromeltere ln modo pefman nte L valon paesaggistici del terr itorlo.! :,i ìaì - n :1..r5r:.i B,èr r -i?í..1rl.rr!r;miî r i.ai /.J.rr,F.-.r' i.::a3].]i:l]:...i...!.le,2jljii 3 9i:j1.'j ia r oiep{!.or rprra Lr9:r9îi1rIu

,ttiitgmg*e:e'1n.lr'-.- - a2a ConsiderazÌoni che sono state esposte nella pritnd parte dì questa nota dove siè argomenlato sullè atiività suglieffettie sullù loro reversibilità ohre che non ìncìdpnza. suquesla ìneava gacilarepe tuttecass.pen'sent'38525del2519 2012:èù,,ossaggettabi eod outorizzozione ogni interventa ngdificotiva", fita "con esclúione delte condatte che si palesino initionee anche in ostratto, o campromettere ivalori del poesoggio", ccndotte nell'ambìto delle quàli possono essere certamente rlcomprese operazioni qualì quelle progettate da A2A' che non solo non "comprometterebbero" ìvaloridelpaesag8io, ma neppure lo modifìcherebbefo in alcun modo Per tutti questi moiivi e sulla base delle previsioni del D Lgs 4212004 ìa scrivente ritiene di aver fo'nilo a codeste spettabili AmminisÙazloni tutti gli elementì idonei ad escludete che le operazioni dalla stessa previste su tuttiipropriìnvasi, non solo qu llisilani,5iano aqsoss ttabili 3d autori?azione oaesaeaistica ex an. 146. A titolo ìnîormativo si evidenzìa come analoghe operazioni condotte oltfe che da A2A anche da altri grandi concessìonariinltalìa{enel, dison,edipower,lren)sonostatesempreeffettuatesecondotalecrilerio' attentamente ponderate le prevìsionì dei D- Lgs 42/2004, e comunque senza che sia mal stata sollevata la problematica in argomento. DistintaSaluta Direzione Generale Area Tecnico Ope tiva lm pianti id ro lettrici Ferdinando Bondiolotti._-r./. L-{-, Allegaii - Piano Operalivo - Arvo e Savuto Report dei monilo.aggi Passante, Orichella e Savuto Parere Parco Nazionale della Sila del 18/3/2013 proi 1984 Parere ì.jffìcio Dighè Arvo del3l luglio 2012 proi 764112 Parere Uffìclo Dighe Savuto del 22 giugno 2012 prot 662112 i 3 VlaLaúarn.È23o'?5r4e,èda S d. d reloiale è armn 5id a Cos.di Poitavitto. a4- zo12: M' mò k). a2 772..1 úxa2 n2ò3924 capirales(hìa,.ór9.rio/44.4 aódicef{ek PaúalvAnrs/t4ortl (rroe Res-ùó mpieebsrrsts4o,5l

a2a energrerncom!ne comunicazioni di legge a8li Enti interessati (Dita Noce e det f6/06/20i3 prot. 2013-42A_007997p Diga Poverella del 14106/2013 prot 2013-A2A-007779p) Descrizione necessita operativ e documentazione fotografica del 9/9/2013 prot 11011p Lettera relativa alle portate di pertinenza Arvo del 8/8/2005 prot 290 Lettera relativa alle portate di pertinenza Savuto del.14/10/05 prot 323 ed relativo allegato Report analisi granulometrica del sedimento degli invasi Relazione convetno ITCOLD E a ViaLamamoÉ23o 2524B6cia tel. o3o35$1 -fato3o 3553204,"oJon"ronr."u..,n*,-,"n Co4ódi Portavirro a4-2or2milano úr.pdtîùo2mqrn Capide soclalè *29r1o.744,o4 lr CÒdice Fi*ale, Panita lvar9i84o153 lk.izione Regiro lmpese BS r9t54olb Numerc REA493995

'hqrisl//maillegcaì.it/exchange/alessantìroandreacchi/postainarivo/fwd: A2A - lmpianti ìùoelettrici Calabria- laghi Arvo e Savuto -" 1'% -*:::s e?a ATOAMVO428D01 3/FB/sr :.,a3 t2!.-.t",.t3 aa- 7 Alìa Regione Calabria Dioaft:mento n. 2 lresiderza Setrore Protezione Ci'rile sor@pecproteiotècivílecalabria'il c. p.c. Aila Reoioae Calabria Dìp_anrmenro l"fra'r-r-nurc i 'rvori o' bbìicì Politiche dclla casa. ERP. {BR Risor5e ldriche. Ciclo inregrato delie Acqùc Setlote A4.CC. Sisl.ma lnfonatico' Cestione Risoì:c tdricle. CO fér' POR "\ATO' Assistenza APQ :ddco vla L iìspl. r) 33]OO CATANZ.{RO CZ settox l.lavoripubbìici@pec regione calabîia-it A2A - lmpianri ìdroeleltrici Calabria - LaghiArvo e Savuto -Svasì 2013 Con rlferímento alle altività di cli èll'oggetto; alle relatìve confe'enze di Se'vizi per 'esame del co.fispondenti Pìani Operativi delle attività ditluitazio'e e svaso:'dett rìs9ettivamente in daìè x8tl2013 (invaso def Savuto) ed in óalè 24/7lZO13 (invaso dell'ano); alia Vs nota prot 302019/5lAl cel 26 settembre 2013 acquisitè in sede di seduta del 1/10/:3 delb conferenza d'servizi del Savuto 5i osserva : - Le mis l.e di protezione cavi e Sono ar8ol1 nto dello specifico documento approvato C'lìe Prefettur a9sì come giustèmelte osserualo; - le operaz:oni di svasofluitazione/spurgo sono in\' ce règolate dal Progeito di Gestione in base alle prevìsion; di cli èll'art. 114 det Dlgs 152/2006 ed al DM 30/6/2004 ciìe ne detta i contenut; ec a cul A2A si è attènda n lla.edazìone; ' ll periodo scelto è imposto daivincoli f'uiz:onali estivie da quellí legal; aicicli biologici della fauna ittrca; - Le attività di fluitazione non lìanno alcuna influenza in relazione alle consegrjente descrllte e darivatì da possibili irnpor:ana eventi m teorologìd in quanto' duénle le operazíonì' l'invaso ris!!ta neutralizzato; -linvasodetsavltoèalseniziodel],ornonimacentra edipompasgioing..doditlasferileunè poalata massima di 3,3 rìì3ls rispetto a portète fluerti he' dufa'te eveîli meteorologicióid;narì' ggiungono lori di 25-30 Ú3ls (vediimmagine seguente relativa all'altravers!rnenio a Parenti) è a vrarda.moe:?o-25ì2.3.ia tel. oios5lr - td o3o?5i9lrc. Seaeai'ao.a :.$nri tidú: aos.d P..avi!ton.,1 :.r:2m'rahc i.l..1t:.-.:ù o, nl cat:. :àrfl:r.:,i.629"1t4.:! :...?: É;F,2:r ú va.ìrt7j..,51 -rrr: Jr. ì!$f,3 rt.r. t9!r-;.r5; 23t1012013 t2.t5

23l t0/20ìl t2.15 in aúivo/fwd: A2A - lmpìanti idroelettrici Calabria - Iaghi Arvo e Savuto htqs//mail.regcal.it/exchange/alessaffeo'andreaochi/posta ln quest? situaz:one l'in@so va oarllratmenie allo sfioro (vedi immatine seguè'te)- Si evídenzia clìe nella p.jmavèij del 2013 detto evento si è verifi'ato dle volte 1n ognl 'aso numerosisono glìsfiori d! nte l'anno anche con vaìoridiporiata îuente inferiorij Durant le attività di fluitazione è prevrsto che le porlaie îalurali satanno dell'ordine dr 1 mr/s Eventuali rìaggior: porlate dov!1e agli evenl' atrnosferici defluìfanno naturalmenle oa a Ciga 'ìno al vafore massimo di 21,22 m3/s, esitabìl dalìo scarico dl Jondo con i'vaso aì massi'no Ìv_'lio' Ne consegre che da invaso vuoto ad ìnvaso pieno lo stesso eserciterà un lrocesso naturèle di lamina?ione; Le oortat prèviste sl,l Pìano Opèrativo siè :n l'ase dì svaso finèle, S _ 6 'i" che dlraite ìo svolgimen'to delle operazioni 1m:/s (vedi immagìne seguenìè svaso 2012)

23t10/20t3 t2.15 htfs://mail.regcal itexchange/atessaniho andreacchi/posta in arivo/fwd: A2A - Impiantidroeleitrici Calabria- taghi Arvo e Savuto sono *ettamente inferìori a quelle di pertinenza de I'alveo lluviale' che il 'oncession:rio è autorirato a scariaare per evenlu3lr necessiìà di controllo del rnassimo ìnvaso e quindi senza l'attivazione delle procedure di cr' al documento di protezione civ:le' ind'caté nella docúmenta2ioîe. suo tempò prodotta in 30 m]a e q'esto per la presen:a in a veo di manufattì nonautofìzzatiessendoilvaloredipe.linenzaidralrlicom.ggiorevedisottoslantesié cio{jea.ota tecnìca prodotta da ÉN0ESA nel 2005 tn ottemperanza alla circoiare PCM/DSD- N/2/22805 del!3/1'21t995. 00c!i.Er{ro Dr BFERTSENfo ai..l!; p.rllil"'..'d" d' p* a'"riîc'ale a!61re Cèlra dit: di fnto di ztuao inlúessata 1.2. i{r$ralaal oll. calaolo Da e elaborazio.i nòn sono erèrle 3ilúatonè di ptèirol're Úni'ira ri $re le *z ó.t la porill rarelabil. i. alveo èinlomot' l!! m'/s t Óeio derles"ò^r lo 2: dòlo!iha!' ú''óo diso n / ' 1,3, PORI'ÀÌA frass,xa tiailsrrabrre or a've l{.uîo có'n! d.lb È/É}biliti délla 3ébres è ddrappro$nato'e g'onet'i" dèllq 3etionl 'i.!lcolo' < asu me!n 'oe6c'ente ti 3icur'd; oan a lj: oetuno a po-ete ha$rd hltrao' e '' a reo è d 30r'^

https,/mail'regcal.ilexchange/alessandro.andreacchi/postainafrivo/fwd:a2a_lípiantiidroelettrìcìcalabrialaghiarvoesav 0 i seguito si riportala tabel:a con i d?ti dl progeto e le previsioni sullè anìvità : Bacino Piena di progè:ro tm'/sl Q d i t-%l Q 1.%l max lurata C :nax in gg. o im'/'l Du ta ir gg. SavLito 50 ", 6 1 1 20-25 tft ii*ioa-:o *'7, pur prèsenzatraversamenti non autorìzzatl (limi:e da rimuovere) - fìmpianto è dolato sia dèlla prevista segnaletica di atcesso 3ll'alveo' relaîiv; alla pcssibìlità cel veíficaéi dì piene improwise, che della sègnalèzione sonore per rnanovre voiontarie de::e paraloje della dì8:; A rbcontro dell'entità dellè ponale esitate durante le operazloni aìleghìaíro alcune fologratie lalative lllo svaso 2012 ctìe evidenziano 5:a le portale che Ie dìmensioîi dell'aìveo rispeuo a q!anto estalo; ta qlanto esposto risulta che le operaàonr sono dì alcun: ordini dì grandezza di inlerìorì sìa aglì evenll natu.ali hon controlìabili) che a ma'ovre volon:arie di alleggerimenîo delì'ìnv3so' ch ncn richiedono :'3ttivazione dslle comunìcazioni di cli 3l documenìo di Protez:one Civile' e quindi tèlì da non richiede'e rà redazione di llteriori docume.lled in partìcolare piani speditividi em Benza che no' sono ri'hiest: per questa tlpologia di opeaa?ioni e chè comlnque non sono di 'ompetenza del ge$ole' Per quanîo riguarda le specifiche precauzioni che vetranîo viceve6a adotlate' in 'onlorrila a qranlo messo in atto per lo svaso del 2012, pfecisìamo che l - Le opeéroní verranno aoadotte leîendo conto di eventuali condizioni atmosferiche parlicolar.nente awerse; - Le portate sca.icate saaanno gracìralfienle incternenlate' come da prassi operativa' 5ro alvalore previsto di 5-6 m3l5 ìn modo ahe fe variazionì idra!liche ')el primo tratîo dell'aiveo siano a treìta ìto graduèlì, tette vaiazjoni diventeranno maî mano meno iíìpoianti scendendo ve'so valie in ragione delle maggìori pottate présentin.lveo per ilcontributo deí bacini imbrifer:di vrlle diga; - Durante le msnovre le sègnalazioni aclstiche s:'aono profungatè oltre a quanto previsto dali'automstismo così come funzionante in base aldisposto dì legge; - Sarà cura di A?a, d u rante la fase finale di svaso, presìdìa I'aitrave rsa me nto a Pè reni q uantu rq ue lè porxate mèssime prevìsle tmnsitino senza alcuna problematica (vedi immagìne sebuente re èriva alleoperazioni dei 2012) 23 0120t3 t2.15

htfsj/mait.regcal.irexcharye/alessanùo.andreaochi/posra in arrivo/fwd: A2A Iúpianti idroelettrici Calabrìa LaghìArvoe Savuto. infine rèlativamente aglì adempimenti a.llìdevono lotìostare i comuni postia valle dela diga, evènluali careaze relative alla pianificazioae di emergenza non hanno alcuna interferenza con le operazioni prevlste per:e motivazioóì su esposte. 'istinti saiuli Direzìone Geneaale Area fecn;co Opei3tiva Irn pia nti idfoelettricì aerdi.%do Eondiolotti ]i'-*-*' 'r 23/)0/20t3 t2.15

a2a?413- A2 A-Q1?1t{-P ù4/1ìj/:013 ATO/IMl/0430/20'l 3/FB/Bm A a Amministrazione Provinciale di Cosenza Piazza 15 Marzo, 5 88100 COSENZA protocollo@pec. provincia.cs.it Alla Regione Calabria Dipartimento Infrastrufturc Lavori Pubblici Via Crispi, 33 88100 CATANZARO CZ settorel, lavoridubblici(apec. reaione"calabria.it DIGA DI POVERELLA (LAGO DEL SAVUTO} - PROGETTO DI GÉSIIONE - FLUITAZIONÉ 20t3 In riferimento alla Vs. nota prot. 0078845 del 30 settembre 2013 acquisita in sede di seduta del 1 oftobre 2013 della conlerenza deì servizi indetta dalla Regione Calabria sullargomento in oggetto, intendiamo precisare che il documento di impegno scritto con la Frovincia dovrà considera.e i seguenti aspetti: Previsionidel Servizao Caccia e Pesca. Anle operazioni{a pari punto) 1) Già previsto nelle attività di monitoraggio ante-operam; 2) e 3) Stante la recente operazione di fluilazione messa in atto nel 2012 ed in considerazione del fatto che anche per jl futuro veranno effettuale fluitazionr con c oenza annuale e per almeno 15 anni, lìno al ripristino della capacità utile dell'invaso, in sostituzione di quanto richiesto proponìamo di effettuare una semina, sia nel bacino che nel primo tratto del corco del fiume a vaìle dello sbaramento, con individui pronta pesca. Le modalítà verîanno decise concordemente dopo le indagini post-operam e quindi in relazione agli effetti riscontrati. I l{91 Ò3o 35r' F fr3el ó3o 3t53:o.l *dedrrez'onaleeammhiróm Có@diPotuViroro,4.ror2Mra.o Capirle so.èleeúó 1 ór9.nó.74404 iv f tr3el o?z/,?o.' F l+3el 02 mo rzo codi. fi56re, padita rvae nùmm diìsfùiòr r.r R.airfo Ìmpr* ww@.! inro ó2aeu.dà@p*.&a.u diere*iar9t54.ì53 n È,A dlé.4ia d.49]995

aza Dopo le ope.azioni (a pari punto) 1) va bene; e 3) si propone di applicare quanto detto ai cordspondenti preoedenti punti per le stesse motivazioni. Previsioni del Settore Difesa del Suolo e Protezione Civile {a oari ounto) 1) vabefie. Di seguito lo stralcio dello specifco documento prodotto da ENDESA nel2005 in ottemperanzalla citata circolare. 1. Diga dipoverella 1.1. Documento di rirerimanto calcolodel proflo delle onde dipièna aéificial a É116 dolle dig. di POVERELLA Radalto ala ISMES.ENEL CRIS Data G nnaio 1991 4121 CASO I -Or costan é Tntto di alvèo interessato 20075 m 1.2. Risultati del calcolo Oallè elaborazioni non sono eme té situazione di palicolare criiicilàln tutt le se:iqni la portais fansilabilé in alveo è infomo ai 1OO m3/s a rneno dell sezioni 20 e 21 dove si hs un -Ie tulo corlo della vadabilità della scabrezza e d ll spprossìfazione g omefica delle seziod di calcola, si asaume urt coefficiente disicur zza pad a 1.5i pertanto la portata msss'ma lransilabile in alveo è di30 m'/s.

a2a 2J 3) aspetto già compreso nel punto precedente; in aefazione alle portate esitate non ci sono aa e che verranno inondat essendo dette portate contenute nelle peèinenze dell'alveo fluviale. Di seguito la tabella espìicativa dei parametri in giocoi Bacino Piena di progetto lm"lsl Qdi peéinenza [m'/sl Q max Durata c )urata 9VASO max ir fluitazion Iuitazione tmt/sl 9S. lm'tsl n s9. Savuto 199 501 ' 1 20-25 (1) Limitata 30 m3/s per presenza att.aversamenti non autorizzati (limite da dmuovere) 4) va b nel 5) va bene per I'atkaversamento in localitè Parenti durante la f se d; massima portata di svaso; le attività di fluitazione non hanno alcuna influenza in relazione ai possibili evènti meteorologici in quanto, durante le operazioni, l'invaso dsulta neutralizzato. L'invaso del Savuto è alservizio dell'omonima centrale di pompaggio in grado ditrasferire una portata massima di 3,3 m3/s rispetto a-portate fluenti che, durante eventi meteorologici ordinari, raggìungono valori di 25-30 m"/s. Si evìdenzia che neìla prìmavera del 2013 detto evento si è verificato due volt. ln ogni caso numerosi sono gli sfiod duranle I'anno anche con valori di podata fluente inieriori. Durante le attività di fluitazione è previsto che le portate naturali sa.anno dell'ordine di 1 mr/s. Eventuali maggiori portate dovutè agli eventi atmosferjci defluiranno naturalmente dalla diga fìno al valore masbimo dì 21,22 m"ls, esitabile dallo scarico di fondo con invaso al massimo livello. Ne consegue che da invaso vuoto ad invaso pieno lo stesso eserciterà un processo naturale di laminazione. Le poriate previste sul Piano Opèrativo sia in fase di syaso finale, 5-6 m'/s, che duranle lo svolgimento delle operazioni 1 m3/s (vedi immagine seguente svaso 2012) sono nettamente jnferiori a quelle di pelinenza dell'alveo fluviale, che il concessionario è autorizzato a scaricare per eventuali necessità di óontrollo del massimo inveso e quindi senza I'attivazigne delle procedure di cui al documento di Protezione Civile. indicate nella documentazione a suo tempo pfodotta in 30 m3/s e questo per la presenza in alveo di manufatti non autorizati essendo il valore di pertinenza idraulico maggiore, come risultante dallo stlalcio della nota tecnica prodotta da ÉNDESA nel 2005 in ottemperanza alla circolare PCM/DSDTN/222806 del 13n?J1995:

aza 7) e 8) Per quanto riguarda poi eventuali modifiche della conformazione degli alvei per fenomeni sedimentativì dei solidi sospesi esiiati nella corrente fluida, questi sono da escluderc, starìte le parc ntuali di frazione fine e finissima presenti neì solidi sedim ntati neglinvasi. così come risultante dalle analisi granúlometriche 6he si riportano di seguito

a2a savuto Solidi s.dime eti al della iera fine ine<2mm Sabbia grolsa Sabbia fim Llmo grcr3o Llmo fim Argilla Sedim t to > 0,2 mm >g,t5mm > 0,02 mrn > 0,002 mm < 0,002 mlh orks,l'(a srkq o/ko s,lkq staz. 1 23 932 44 slaz.2 85.2 staz. 3 0 0 10 94f) 44

a2a Eventuali possibili, ma marginal e comunqug rocariizati, depositidi sabbie saranno dmossi dale azioni di lavaggio dell'alveo, previste a fine operazionì e con portate dell'ordine di alcune volre quelle del periodo proprio di fluitazione/ruscellamento, quìndi paragonabili a quelle or svaso, ma comunque inferiori a quelle della fascia di pedinenza fluviate. A seguito didetti lavaggi idepositi sono completamente rimossi dal letto fluviale, senza modifica alcuna delle strutture e delle granulometrie presenti (come si evince dalla documenlazione fotografica dei report deì monitoraggi dello svaso del 2012). Olke che dalla documentazione prodotta, questa affermazione può facilmentessere verificata visivamente recandosi a valle degli invasi che in Calabria sono già stati interessati da operazìoni di svaso/fluitazione: tago del passante 2011 e 20.12; diga di Orichella 2011 e 2012 (vuotamento di esercizio); diga di Migliarite 20.12 (vuotamento di esefcizio); lago del Savuto 2012. Si evìdenzia che questì fenomeni di deposìto/rimobilizzazione sono gli stessi che awengono durante gli eventi atmosferici. Relativamente alle quantilà in gioco la previsione di evacuazione di solidi sospesi (immessi nel co.po recettorc di valle ed effettuata, qualora necessaria, solg per assicurare l'operativita e quindi Ia sicurezza delle strutture di presa e scarico) rispetto a quella che transila annualmento al recapito di valle dello stesso corpo rec ttore, è indicativamente riportata nella seguente tabella: Bacino Volume Solidiannui Previsione Solidi totali % solidi nterrimgntc che solidi rilasciati annui del rilaaciatl/totali annui fm1 sedimentano durante lo corpo lransitanti nel corpo rm1 svaso dcettofe recettofe Savuto 400.000 15,000 10-12.000 250.000 4,60/0 Distintisaluti. Direzione Generale Area lecnico Operativa lmpianti ldroelettricj nando Bondiolotti \ "r ll_

.h'* ;: t;-')24,.:..:r. rì. I r 'r ' Afoll [t110473:201 3lFB/mm? 01 : -t: i -! 1 : i.ì(rl "l' fi:l'1.?ú13 iè;i'o' ì{al,l.lt$j I I Alla AmmÌnìsfazione Provinciale di Cosenza Ptazza 15 Ma(Ta,5 88100 COSENZA prolocollo@pec.provincla.cs.it Alla Regìono Calabra Dìpafimènto Inlrastfullure Lavori Pubblici Via Crispi, 33 88100 CA'IANZARO CZ settorel.lavorìpub blìcì (O pec. regione.ca labrla. it Diga ai Poverella {lago del Savqt ) - arogetto dige3lt!rc- aluiiazioriè,013 Con riferimenlo all'oggeno e stante l'imminènte inizio deile operazioni prevste, così come da comrnicazioni di legge, nel periodo novembre - metà dicernbre 2013 Vi chediamo, onde consentifcì di rispeìlare lg aempistiche di cui al Dli: 30/6/2004,.isconlio a strelto giro dl fax/pec alla ns. nota del 8/10/20'13!rot. 12360P (che s: allega per con'rodità). Ciò anche al fir'ìe della conclusione del procedi..en'lo in atto pfesso la fegjone Calab.ia, Cogliamo l'occasione sia per risconaa.e il p.lo 6 ddla Vs. nota del 30i9/2013 prol. 78845,n0n riporlato nella su cilata risposta di A2A, rassicurandovi ciè le operazioní d svaso f nale lerranno :n debito conlo della situazione meteoro:ogiga in atto, che por evidenziare che sono già state esperlte sia le indagine sul campo che I'asssgaa:ione degli appalìi per i lavorl civili e meccanici onde poter mettere in atto operazìoni che rica:edono clrca 1 mese di atllvità e della cui necessità ed impro.ogabìlità è slala lornita ampia documentazione, anche lologfafica, in felazione all'analogo interuento messo in alto nel mese di ottobre del 2012. Qualofa riterìale accoglibili le ns. proposte potete considerare che ciò costiluisca, per A2A, I'impegno scrlfio VoÌ fichie6to. Distiru saluli. Di'ez one Gene-ale,A ea Tecl co Operariva i mpianli ldioe,etir:ci Ferdinando Bcndiolotti ; c,3 frréúùrrè:lo 1514Bfr!. j ì...1.3:iti -r.:i:..51:c: J.l.lt.7'ia tr.ir..*.iùa.la.altú.i.ri.rrr.] 2..12!l a.o irl.: t!r.: -i,.:2!. t92o cod..f f a r,...12ìv ì,e57i4oi!1 lkr!cne ragir.r iùarèi s: rr,ìr*.,t:

*"jr-..",1f*\ a2a t I r., f) ^'.'u' zor. ATOIiÀnMCr14l?013't4M/ t CALABRIA lhfféíìrttu6 I Lavod 2013 - A2 [-007778-P 14/i6/2013 A2A - rmfnnn AAI.AARA - Pnr.to OpiRAîVO SWOTAI4É$TO TNVASp SAVIJTO (DIGA PO\IEREI.IA) Colì la prgqente Vl hasnetieìno I Fiano operdivo talatvo.f o swro programnato.da A2A per f lmpìanlg h ggg6to, nel period ofiobè - dicerhbrè 2013.. Plano Op l&o.dige Powrelle è Fhtlva Plario di monì@gio bologico. Disfnl.6E{rli DireEione General Ar e lgcníc!.op raliva lmpian{jdròèleftrid tmpiafi Cdabrje I rl+3qù!3$6rrlrsqe0aet 34drùoF.ùnÉd* tsùcro,rubrrr.?ll1l lùú ÎFastdfl$tr! 9et',0:r20 c'eùrl.oóh.sú1r.úrr.,0rlr l.dclirùr.br4r''dn6dhe. l ldtur& q ft fl t1rn&or$- lerúùd.tr..'rr

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Diga di Poverella (lago del Savuto) PIANO OPERATIVO SPECIFICO SVASO ANNO 2013 PERIODO DI SVASO E ATTIVITA Lo svaso è stato programmato per una durata di circa 30 giorni nel periodo 15 ottobre 15 dicembre 2013. Durante le operazioni di svaso la centrale di pompaggio del Savuto resterà ferma. Lo svaso si rende necessario sia per proseguire con le attività, pluriennali, di ripristino del volume utile che per ispezionare il paramento di monte della diga, la paratoia dello scarico di fondo e l opera di presa delle pompe, al fine di valutare lo stato delle opere meccaniche ed idrauliche e programmare gli eventuali interventi di manutenzione. SCHEMA IDRAULICO Di seguito lo schema del nodo idraulico di Savuto con evidenziate le possibilità di controllo/gestione delle acque. Torrente Gisbarro Fiume Savuto Traversa Gisbarro Bacino Savuto Torrente Gisbarro Fiume Savuto Stazione misura valle diga per calibrazione Stazione misura in prossimità del centro abitato di Parenti per monitoraggio ufficiale Fiume Savuto 1/7

STRALCIO TOPOGRAFICO Nel sottostante stralcio topografico sono indicate le posizioni delle stazioni di calibrazione e controllo ed è evidenziato il tratto di alveo, tra le due stazioni che sarà interessato da misure puntuali giornaliere. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE DEL PERIODO DELLE OPERAZIONI L analisi idrologica di dettaglio è stata condotta partendo dai dati di portata misurati nel bacino del Savuto nell ultimo decennio e per il periodo interessato dalle attività (periodo ottobre - dicembre). Periodo in cui le portate sono ancora nel range che permette di gestire le operazioni in piena controllabilità, fattore importante non solo per la riuscita delle operazioni ma soprattutto per la calibrazione del parametro SS (solidi sospesi). I dati di portata in ingresso al bacino di Savuto relativi al periodo 2002-2011, indicano, per il lasso temporale indicato, una portata media di circa 1 m 3 /s. PREVISIONE DEGLI EFFETTI DILUITIVI 2/7

Per valutare i valori di SS attesi a valle della stazione di misura denominata Parenti è stato predisposto un semplice modello numerico che valuta gli effetti diluitivi degli apporti dei bacini residui e di quelli degli affluenti laterali. Per quanto detto la stima fornisce dati sui solidi sospesi in eccesso, rispetto alla realtà, poiché non tiene conto degli effetti di sedimentazione, lungo il corso del fiume, della componente più grossolana. Le portate attese nelle diverse sezioni, individuate in base al criterio di chiusura dei tratti di bacino imbrifero del fiume Savuto, all intersezione degli affluenti più importanti, sono state valutate con il criterio del ragguaglio delle portate ai bacini imbriferi, partendo dalla previsione di portata in corrispondenza alla diga. Q_media Solidi sospesi [m 3 /s] % 1 100% Sezione in esame Diga Savuto BI = 45,7 km 2 BI_residuo_SAVUTO = 94,4 km 2 L-tratto = circa 22 km 3,48 29% BI_ARA = 19 km 2 BI_residuo_SAVUTO = 106,7 km 2 L-tratto = circa 12,7 km 7,41 13% BI_MENTARO = 72,8 km 2 BI_residuo_SAVUTO = 73,1 km 2 L-tratto = circa 13,3 km 9,01 11% MARE Dal modello numerico sopra indicato si evidenzia l effetto diluitivo sia degli affluenti del Savuto che delle porzioni di bacino imbrifero residuo, che fanno in modo che la concentrazione di solidi sospesi alla foce sia pari solo al 11% di quella presente a valle diga, al lordo dell effetto sedimentativo, cautelativamente non considerato. MODALITÀ OPERATIVE Primo giorno secondo giorno Svuotamento finale dell invaso che si troverà già in condizioni di minimo livello di esercizio. L operazione verrà effettuata nell arco di circa 24 36 ore, a partire dalle ore 8.00, secondo le fasi di seguito dettagliate: 1. Deviazione della presa Gisbarro; 2. Apertura graduale e controllata dello scarico di fondo; 3. Scolo del bacino. L apertura dello scarico di fondo verrà opportunamente modulata in modo che la portata rilasciata si attesti, nella fase iniziale, attorno ad un valore di 5 6 m 3 /s per poi scendere gradatamente, nella fase di svuotamento finale, fino a raggiungere il valore della portata naturale attesa. Ciò consentirà una sicura verifica dei valori di torbidità. 3/7

La prima apertura dello scarico di fondo comporterà la fluitazione incontrollabile del sedimento addossato alla paratoia di intercettazione della tubazione dello scarico stesso, sedimento stimato in circa 1.000-2.000 m 3 di materiale fine. Tale operazione sarà eseguita con la massima attenzione utilizzando ai fini diluitivi le portate fluenti disponibili ed eventualmente invasabili alla presa Gisbarro. I successivi gradini di apertura saranno modulati, durante la giornata, in relazione alle torbidità misurate alla stazione di Parenti. A fine giornata si valuterà poi se continuare anche durante la notte con le manovre graduali piuttosto che lasciare un apertura preimpostata della paratoia e proseguire il giorno dopo. Ciò in relazione sia al volume ancora presente nell invaso che in relazione all andamento delle torbidità misurate. Una volta vuotato il serbatoio si lasceranno scolare le acque che imbibiscono le sponde e ruscellare sul fondo queste unitamente alla portata fluente, in modo da valutare sia gli effetti di trascinamento, del materiale sedimentato all interno e sul fondo dell invaso, che quelli di torbidità. Terzo giorno Una volta completata la fase di scolo delle sponde, si procederà a fluitare per ruscellamento il materiale sedimentato nel bacino oltre che con gli apporti del fiume Savuto anche con l immissione della portata del torrente Gisbarro, sempre valutando gli effetti sulla torbidità misurata a Parenti. Giorni successivi Dal quarto giorno si eseguirà il vero e proprio processo di fluitazione, che permetterà di eliminare, nelle condizioni previste, circa 10.000 m 3 di sedimento. In particolare, durante le 8 ore diurne, le modalità operative prevedono: - ruscellamento delle acque provenienti dal fiume Savuto; - ruscellamento, anche con funzione di diluizione, se compatibile con le portate in transito all interno del bacino, di acqua proveniente dal torrente Gisbarro; - utilizzo di pala meccanica e/o scavatore con immissione calibrata del materiale solido nel corpo liquido; Il gestore agirà opportunamente sulle modalità operative di svaso, in relazione alle risultanze dei parametri di controllo (solidi sospesi e ossigeno disciolto) rispetto ai limiti indicati nel paragrafo successivo, in modo da calibrare i flussi di fluitazione anche operando con acqua pulita deviata dagli apporti di monte (torrente Gisbarro) e modulando il contributo delle pale meccaniche al fine del rispetto dei limiti indicati. Durante le 16 ore notturne l impianto sarà interessato dal solo ruscellamento naturale.. Le operazioni riguarderanno sia la rimozione dei sedimenti in prossimità delle opere di presa e dello scarico di fondo, sia quelli depositati fra la quota di massima regolazione e quella di minima regolazione. In particolare si interverrà sia sui sedimenti antistanti il paramento di monte, onde predisporre l area per i previsti interventi manutentivi che devono spingersi fino al piede dello stesso sia nell area antistante l opera di presa.. VOLUME DI MATERIALE DA FLUITARE 4/7

Sulla base delle portate medie stagionali, il volume di materiale da svasare ai fini delle attività di ripristino della capacità di invaso è valutato in circa 12.000 m 3, se però la disponibilità di acqua dovesse essere maggiore della media stagionale, anche la quantità di materiale da fluitare potrà essere superiore a quanto indicato, sempre nel rispetto dei limiti di concentrazioni indicate al paragrafo successivo. Dette attività si dovranno protrarre per almeno 15 17 anni consecutivi. Questo per consentire la rimozione per fluitazione di almeno 100 120 mila m 3 di solidi accumulati in prossimità sia della diga (sul cui paramento di monte sono previste ispezioni e manutenzioni) che degli organi di scarico e presa (questo ai fini dei controlli di sicurezza oltre che per le attività di manutenzione). Detto piano di rimozione, iniziato nel 2012, consentirà, con ulteriori operazioni di minore entità, di rispettare il dettato della legge in merito al ripristino della capacità utile a termine concessione di un bacino che, in oltre 75 anni di esercizio, non aveva visto porre in essere alcun intervento manutentivo. LIMITI DI CONCENTRAZIONE DEI SOLIDI IN SOSPENSIONE Il valore medio di concentrazione sull intero periodo di attività è atteso in 5 g/l, mentre il primo giorno, nella fase finale di svuotamento, si potranno avere valori di torbidità dell ordine degli 80 100 g/l per 1 2 ore a causa della fuoriuscita del cono di materiale solido presente in prossimità della paratoia dello scarico di fondo. Il valore limite dell'ossigeno disciolto è stato individuato pari a 4 mg/l, mentre sono ammessi valori non inferiori a 2 mg/l per periodi non superiori ad un ora. In caso di superamento dei limiti medi si provvederà alla sospensione della manovra e ad una pausa per la ricalibrazione delle procedure in atto. In particolare (vedi schema idraulico e di monitoraggio dei solidi sospesi) il valore di 5 g/l medi è quello atteso nella stazione di monitoraggio ufficiale in località Parenti, mentre quello di 30-40 g/l è quello atteso il primo/secondo giorno delle manovre, ovvero finché il fenomeno di ruscellamento non avrà raggiunto il fondo dell alveo mettendo in evidenza il substrato ghiaioso/sabbioso naturale, e per eventi particolari non controllabili (crolli di pareti di sedimento e/o movimento di lenti superficiali di materiale non compattato). Valori dello stesso ordine di grandezza si avranno poi durante le ore di attività con le pale meccaniche (così come documentato sul report dello svaso del 2012) Pertanto con riferimento alle esperienze maturate da A2A ed in base a quanto raccolto nel Quaderno di Ricerca della Regione Lombardia n 90 del 2008 Definizione dell impatto degli svasi dei bacini artificiali sull ittiofauna e valutazione di misure di protezione si adottano le seguenti indicazioni sulle concentrazioni medie obiettivo: Concentrazioni medie obiettivo dei solidi sospesi nel tratto fluviale coinvolto nella fluitazione del bacino di Savuto Poche ore 1 2 giorni 2-4 settimane Fiume Savuto 30 g/l 20 g/l 5 g/l mentre per i valori di punta verranno applicate le conclusioni espresse nel citato quaderno: Dal punto di vista delle concentrazioni, stabilito il valore medio obiettivo, è inoltre auspicabile che lo stesso sia raggiunto attraverso cicli quotidiani di lavoro il più possibile omogenei in termini di variazioni delle concentrazioni dei solidi, evitando per quanto possibile i picchi di concentrazioni elevate (superiori a 30 40 g/l), che da soli possono determinare effetti negativi di notevole entità. 5/7

Nello specifico quindi, in particolare per gli eventi con durata di una-due settimane, sulla base delle esperienze effettuate, è possibile, per il mantenimento degli obiettivi di tutela indicati, prospettare che la concentrazione media giornaliera non superi il doppio della concentrazione media complessiva e che il valore di punta (inteso come il valore con durata massima di due ore) non superi di 3 volte il valore medio giornaliero. A titolo esemplificativo, nel caso di eventi che presentano come media di riferimento dell intero periodo una concentrazione di 5 g/l, per ogni singola giornata si dovrà registrare una media non superiore ai 10 g/l e ogni singolo evento della durata di almeno 2 ore dovrà rimanere al di sotto dei 30 g/l. Poiché la concentrazione di solidi che si determina in alcuni momenti dello svaso risulta non pienamente controllabile dal gestore (p.e. la concentrazione dei solidi all apertura degli scarichi, nei primi istanti che seguono il completo svuotamento del bacino o durante i cedimenti delle pareti di sedimento per l erosione dell acqua che ruscella sul fondo del bacino), si ritiene che questi possano essere posti al di fuori dei limiti sopra indicati. Gli effetti dovranno però essere comunque mitigati da specifiche azioni compensative del gestore, che dovrà mettere in atto tutti i possibili interventi per ridurre tali criticità e, qualora verificate dal monitoraggio, compensare con periodi di acqua pulita, intesi come sospensione delle attività dirette di fluitazione dei solidi, al fine di abbassare i valori medi di concentrazione della giornata. ATTIVITA DI MONITORAGGIO DEI SOLIDI IN SOSPENSIONE Il monitoraggio in continuo sarà eseguito sul fiume Savuto a monte del centro abitato di Parenti. Durante le operazioni verranno monitorati in continuo i solidi sospesi e l ossigeno disciolto con strumenti automatici. Si procederà inoltre al prelievo saltuario di campioni da sottoporre sia ad analisi sul campo, mediante il metodo dei coni Imhoff, che ad analisi di laboratorio. Nel caso si verificassero superamenti dei limiti si valuterà se sia possibile un incremento della portata di diluizione o la limitazione del rilascio dallo scarico di fondo della diga al fine dell abbassamento dei valori di solidi sospesi alle soglie indicate e qualora ciò non fosse realizzabile, sarà interrotta l operazione con la chiusura della paratoia per la ricalibrazione delle modalità operative e sempre che ciò non incida sulla sua successiva sicura manovrabilità. Durante la prima e seconda giornata di operazioni (quelle maggiormente critiche in quanto l esperienza di 7 anni di fluitazioni da parte di A2A ha evidenziato che non sono controllabili le concentrazione dei solidi sospesi: all apertura degli scarichi; nei primi istanti che seguono il completo svuotamento del bacino; nel periodo di scolo o durante i cedimenti delle pareti di sedimento per l erosione dell acqua che ruscella sul fondo alveo) il monitoraggio sul campo avverrà con una frequenza di analisi non superiore ad una ogni 15 minuti, al fine di verificare se, e per quanto tempo, vengano raggiunti i valori di guardia e poter mettere in atto eventuali azioni correttive. Un altra stazione di misura in continuo sarà posizionata nelle vicinanze della diga e sarà dedicata esclusivamente alla calibrazione delle manovre, mentre nel tratto intermedio, ed in alcuni tratti campione fino al mare, si procederà a misure giornaliere non essendo possibile installare stazioni fisse. ATTIVITA DI VERIFICA DEI VOLUMI SOLIDI FLUITATI Il rilievo batimetrico aggiornato è stato effettuato nel mese di aprile del 2012 da GRAIA S.r.l. ed ha riscontrato un interrimento di circa 290 mila m 3 a carico del volume totale del bacino e di circa 200 mila m 3 a carico del volume utile che, a termine concessione deve essere ripristinato per legge. Dopo le attività di fluitazione verrà eseguito un controllo, batimetrico o topografico, per confrontare gli esiti delle operazioni con le misure in campo in termini di volumi di materiale solido fuoriuscito. ATTIVITA DI MONITORAGGIO BIOLOGICO Il piano di monitoraggio ecologico prevede lo svolgimento delle seguenti indagini: 6/7

caratterizzazione dell habitat fisico; controllo dei macroinvertebrati di fondo; indagine ittiologica quantitativa o qualitativa in funzione delle possibilità operative del tratto. Per i dettagli si rimanda all allegato specifico documento. Le indagini ecologiche saranno effettuate qualche settimane prima e dopo lo svaso, ed alcuni mesi dopo lo svaso, al fine di valutare gli effetti di recupero dell ambiente. Sono previsti tre tratti di monitoraggio che giungono fino al mare. RAPPORTO GIORNALIERO E FINALE Entro il primo pomeriggio del giorno dopo verrà redatto, e trasmesso via fax alle Autorità di controllo, un documento riassuntivo riportante i principali parametri rilevati e le operazioni effettuate il giorno precedente nel formato allegato. A termine attività verrà redatto il rapporto finale riepilogativo delle operazioni e riassuntivo delle misure, comprensivo del rapporto di monitoraggio biologico. CRONOGRAMMA DELLE OPERAZIONI Nella sottostante tabella sono riepilogate le attività previste: Diga di Savuto Cronoprogramma attività di fluitazione controllata Primo e secondo giorno dalle ore 8,00 apertura scarico di fondo e scolo invaso Terzo giorno ore 8,00-16,00 pre - fluitazione per ruscellamento Dal quarto all ultimo giorno Settimana successiva ore 8,00-16,00 fluitazione con modalità diverse reinvaso Giorno da definire con gli Enti competenti lavaggio dell alveo con una portata di 6 8 m 3 /s per 2 4 ore Allegati : - fac simile di report giornaliero - piano dei monitoraggi e delle indagini biologiche 7/7

\1 il,:g;*,y* 201I - A2 A- 007779-P 14/A6t2t13 Mlnlel {o d lls InÍÍastrultirre deltle$orti Okèzione Gsnorale per lè digq-e, lnlreblrulture ldrlchs ed el ttriche ljftíoio l6cnlco per l dlghe dl Calanzaro $ezlenè dlsteccele dl Cosenza Via Calab a,44 87100 cosenza Mlnist ro dollanìbionle dètla Tulelg d l T6rltoio Vla Cd8toforo Colombo, 44 00147 Rot\44 Étr-;r"iffii AsSES9og'".;iaNL\Fd sénofé Aa_:-',:,-- AI olparlimento Nazlonale della Prctezlon Civil Via ljlplno, 11 00193 ROMA Rogionè Calabria Dlpalimsnlo Infraslrulture e Pubblloi - Settorè 1 Vls F. CrÍspl,23 OBI()O CATANZARO Lavod Alls REGIONE CALABRIA oipadlmelìto Politldle dellambi nle 88100 CATANZARO tre A-) REGIONE CALABRIA Autodlà di Eaclno Vla F, Crispl, 33 88IOO CATANZARO rllrtt0!!36nrrtfi t0303rr20r c60dr rd, $tuita.1012? Àttui! r!3etm n2trr fìr3q 0r nrmúo dlloner!,rrrbrv.mnoódrtdr'hr'dtolaohpm

d.zd" Amm nistrsziooe Provlnciaf e 87100 COSENZA AlSig, Sindaco dol Con ne dlparonti Via Silana 87040 PARENTI (CS) AlSig. Sindaco dei Comune di Rogliano 87054 ROGLTANO (CS) Diga di Povorclla ' PrcCglto digoslionè In oltenìpoéozal disposto cul al comma 1 dèll'art 5 del Dacreto 30 GlLrgno 2004 del I'linistero dell'afiblentè o dolla'rut la d6l Tenilorlo, rècantè "ùileri per la redaziono del progotto dl gestlone dègli lnvasl", A2A rend noto ch le altiv È dl lluitazlorìo previsle del Progelto di Gesliono del bacino dj Savuto ldiga di Povérelle) silo in ì rilorjo di Paronll (CS), vre.rno ftrogo nol mese dl novombre 2013,6s1vo dnlicipl noll6 pr6cedent due seltimane di ollobrc e/o posliciplnelle dus successive d l mes dldicembro p6 esigenze di r te, dècondo il seguenle prcgramma di 9inlésl: - abbassamento.ltsllago con le pomp ; " apertura dello scarico difo do, p r poter vecuarole acqu6 delbacino imbrifero proprlo, cho affluiscono nalumlm nte serbaloio, e consentirc cosl dl msttem all'asclutta Ì nanufatli le op re a seraizio dalla diga; - messa h allo dei programmati e necessari iniewenti ispelilvl e nranulenlivi delle oper ldaauliche sommerso, al fina di garantirc la slcureza delle opére oltreché la funzlonalita delfimplanlo; -messa in alto dells operazioni di flullazione conlrolata;

a,ea, - monltoraggl d6l solldi sospest óltreché montto.aggi biologtci prè e poe! svaso; :_î,^1:till9-_d-"ll: -ltl"lti sl proc dera ad-un opportuno rlrascio dscqua sr rini di ravsssio o r'ajveo nloressaio da d fl opefazioni di nuttazion. In ollemp ranza aldbposto dicutatcomma 2 d6 o st sso rticoto strtchedb, sisoticomu4iin rnorflzzo, r'aflrs6t0n altatbo prelorjo dolla preeents cofiunicazione e la reslttirzione della relèttua relele Di8tlntisalull Dhezlonó cenéralo Arcà îeonico Op ralfva hpla lldroel ltícl, lmplanii Calabrla. I Villorlo Bollareth.\nQ \ ( \\ ìom0,\x_/ 1-) l-7

---a6-'"*' í"f otn tt, ui.""r"l ATO/IMl/0471 /2013/FB/mm Alla Reqione Calabria Dip;rtimento Infrastrutture Lavori Pubblici Via Crispi, 33 88100 oatanzaro CZ setlorel.lavoripubblici@pec.regione calabria it A2A - lmèiantl idroelettricl Calabrla - Diga di Poverella (lago del Savuto) - Fluitazione 2013 Facciamo,ferimento all'oggetto ed alla relativa Confefsnza di per l'esame del corrispondente Piano Operativo. servizi, ìndetta in dala 181712013, Si so4o tenule 4 sedule raccog'lendo e drbattendo ipareriespressi in sede dì incontro e/o oeryenuti successivamenie. La seduta conclusiva è tenuta in data 15/10/13 con ì,acquisizìone del parere favorevo è del settore pfotezione cìvile e la fichiesta di uìterioré esprèssionè, rivolta alla Provincia di cosenza, in merito al tema dell'autorizza,one paesaggislica (quantunque A2A abbia attentanente valutato che detta autorìzzazione, a termini dì lègge, non sia necsssaria in quanto non richiesta dalla vigente Normativa per questa specie di interventi che non r;vestono alcuno dei catattgri lipoìooici chlaramente previstì neì Dlgs 4212004 e relativo DPCM 1211212005, laddove le dighe' gli sbaíamenti e gli ìnvasi (art. 4.1) vengono esplicitamente richiamati ma 99E9,qpCI9!-!.q!-.99!I9 attività effìci e scanco oltre che della sicurezza dello sbatramento, così come previsto nel olgs 15299 che lrattavall'art 40 (o.a arr. 114 del Dlgs 152/66) e net relativo DM 30/6/2004 gli aspetti dei progefti di geslione' e cosi come ryìeglio argomenlato in calce). ruheriofe esoressione risulta lornita con lettera della Provincja del 31/10/2013 prol. 86916 che ha ribadito la non necessilà delia sopradetra autor;zzazione. A litoìo inlormativo sì evidenzia come analoghe operazioni condotte oltrè che da A2A anche da altli grandi concessionari in ltalia (Enel, Edìson, Edipower' lren) sono state sèmpre ffettuate sècondo tate c tedo, atténtamente ponderate le previsiolidel D. Lgs' 4212004, e comunque senza che se rnai stala sollevata la problematica in argomento. ln particolare ciò vale anche per le oporazioni annualichea2aconducesuglíinvasidisangiacomoecancano,siiiaìl'internodelp Nazionale dello Stelvio, per le quali è stato richiesto, prodotto e valutato favorèvolmente unicamente la studio di incidenza. Ne consegue che tutiè lè espressioni necessariè per ia fattispecio delle operazioni previste sono state acquisite che quindi ci siano le condizioni per I'emissione degli atti che possano consentife ad A2A dj procedere con le operazioni di fluitazione, della cui necessìtà ed improrogabilìtà è stata fornita ampia documentazìone, anche iolografica, in relazjone all'analogo intervento messo io atto nel mese di ottobre del 2012. I i via Lamatrora 3o - 25114 B'ef'a r 1.o3ó3s$i f:ró3o359:ó4 se!edirézi.naleeamministratib CcGr dì Portavitióna 4 _2orz M raîo tè1.27ì2at f * a2-,í72a.iea capiiale socia e r529ro 744o4 ir codice F*cle,Pafr lta rvan957540153 rsr;to.e R.3 sùo rmp e BSn95Bor53

a2a Oetls operazioni sono sa$e previstq, cosl come da comunicazioni di legge; nel pefiodo novembr - metà dicembre 2013 e richiedono ckca 1 mese di attività a cui si devono aggiungere tutte le attivta propedèutiche già esperìt sif di indaglne sul campo che di assegnazione degli appalf per i lavori civili e meccanici. Ulteiod rinvii della data di ini4io, ad qggi prevista nella settimana dell'11 novembre' comoortsranno l'inevitabile slittamefio della fihe hvori altermine del mese didicembre. Ció premesso A2A chi dg I'emiqsisnè della nota conclusiva della citala ConfeGnza onde consentire al concessionafio di ade{npiere ai propri obbllghi, dovsri e, non da ultimo, di eserc'rtare i propfi dhitti. Distin{ saluti. Dkezione Generale Afea Tecnico qperalúa lmpiafl ti ldroelettrici Ferdnando Bondiolotii..nft n. I \et5-^-r t-vt4_.! È a 3 vlala@me ap -2512 BGcii el. o@3ò63t-rùq3o35sco4 s dedi dródé eronlrddrade Co@Ci Pe.taMtt rial.2ot MiLno t l ó,f/,or -iùdr+4ee capi6lasóde úrq1s741p4 lv @iefi 9.,J.'Pa'tfi alvtr9sa4oi! ridda!èllè8itulnfl5èbsretl5aotg

Parere dell'(.lfficio legale di A2A La normativa cli rifetimento, e segnatamente Ie previsíoni rilevanti della Pafte lll del D Lgs' qùzòo+,,o, deve assere interpretaía erroneamente ossia in modo panialè e con esiti distarsivi delle sue finalità lnfatti, taddave I'aft. 142 identiîica le "Arce tutelate per legge" sotto il profilo paesaggisfico @-;;r-;";i;r'i;r" di A2A contestare "h9!ii'3?o.!:t 2yiti:^ *!:::!'.^2"::,; iír;;;:" d;i:;;;-;;rl'nol tài" p",irut'o di tuteta), tate notl? lor nplic'a jpct-einalaall nte all a "ffi cioè pondeare la tipologia di interr'ento previsla dallaft. 146del D Lgs 4a2a ^ ^ ^r^,1i.i^n, Z,r,tini" o meno soggett a tale tipo di autorizzazione in relazione,?l::!'::ì:it:, "" "iu enii' erc ai modifica petmaneníe del teffiloio e/o del ^^ ^ò-],-àt^ acnrrcn rii ".R!:èrc soooetta. Der la irli;'sró] ci; ;.iutà atto ia eze che ha.petlanto,esctu1!'^:::::'.,t:,?,s::ti'^!::"t:, iip"iiíií i, ii,là'i"i,, p,.iiitoi. tate,paescnzione "!!l?9.s: t:!::d^'::"1:"yy:x#ffi1: oltre che della a sicurezza dello sbarnmentouna àilrsllnterpàtatione aella PA deve evídentemente essere motivata e non richiamare genericamente la legge' ln caso contrario, non sarebbe dato intendere C!!l:^Yn9..,e ty!,,"!,"21:::::? :: ài,"i"ióri-qiiri l;aft. 14s de o sfe:so.d Lss- 17:!90"(":':ti:.Î:!, Zi;;;;;;,;;;:i,';;e'.à"tiài,Ài11 det me-desimo aft 146' in uidi)-det paesaggìstica ::!"-!*#, au gli intenenti ffia 2 det D.Lgs.4a2oo4 - o9r ::,'-,?:P"n:::^21 che - sulla base dell'ivi nchiamalc d^,,,-hn o.^rè.<i ltàtt!ì às)ètti e carallei peculi4! 49J Dreeiudicano " la consenattone oet vaton esplesst uéu" o2p'^' " "'"'a!'r' T;rt;;; qtú lli "*"'drr.b "ono".l""tent". *"*"!! l'::,1:y::!:!:::i::::2 ;it^,:,rr;';;;;"tt f"*iian pertinalità ditutela delta sicurezza delle persone e delle cose' 'iiàliii'p\i g"t;rt*" la coniinuità dellapprowigionamento idtopotabile e-d intenenti che 'àíti""'tàlptii"rt*o un obbligo per il'gestori, come sancilo anche nell'alt 114 del D tg". ls2/àoo ;l quate fa espressamen-te salve cosi ticonoscendone la premnenza in tààini ai g"rar"niu degli interessi presidiati dat legislatore - "le disposizioni fssale dal òpn I sainsss, volteà garantire la sicurezza di persone e cose "' tra le quali ileva in liii"-tz,t ií prjvede: "ll tichiedente la concessìone o concessionaio della 'derivazianeallaqua eèconnesso/osbarramentoèobb ìgatoallacomp etaepeief "n","ni,inzion" deil'opera in ogni sua pafte e dei relativi accessi' nonché. ad. assicumre la ii"àit"-"n"i"rr" à.imeccinismídi manovra della presa e degli scarichi. Di questi ultimi à"iirit" manovre di controllo alla presenza di un funzionario del competente "Zrlri" ifficio det Gànio civite ad intevalli ditempo non supeioi a sei mesi " Ma anche volendo prescindere, in pima battuta, da valutazioni dí ponderazione delle aitverse tipoloqie dl rnreressi Nesidiati datte diverse normative che vengono in ;;;;;;et;;;i;;;,; wrciao restare unicamente sultema di una corrctta appticazíone delta lirààtiia aitrien ael paesaggio (D. Lgs 4a2004 e retalivo DPCM..12/12n005) e quindi di un corretto esercizío delle conisponjenti competenze amministrative, n'n può Sîuggire l'iiàii quurao t'art. 146 det ó. Lss. 4z2oo4 disciptina l?t:toiz1l!?!?,11?y?s-:î!:":, "ii a Diu ndrcse emerge came /a slessa sia preordinata a valutare interveníi susceíibili di l-:--..:^--.- :^)i-,'^-, -hà rcî;,in^ htèc;tldizio ai valoi paesaqqistid oaaefto di introdurre " modificazioni che rechtno preqtuotzto at vatutr paatavs'o''"' "u""'" "' iiigìío* ",'rtltetventt urbarttstrco4dtttzt" (4\off.d t?1':i1y?-dpxp:*:!:*, 7i#ln"iaiiiii- iiàan"nti n"t paesaìaqio ia aett'area dell' tutelata na sempre a seguito dí ', r, f erve rrí i di, atu ru urb a n i st t co -teírito i a le

Íali non r'ono certamente gli ínteventi proposti dalta scrivpn,i'f,,-che^han:o un impafto puramente temporcneo e' spec@mente sui paesaggio' completamente reversìbile nel volgere di poche seft)mane con 11 titorno iniegrate àlta siluazione, p:ees;stenle (quella alluale). Auesto per I tr,go men.e )t tume itornà nelta situazione aftuale immediatamente all'atto clella chiusura delle paratorc"lnàltre /e sfesse pofate dí svasoltluitazione (come evídenziato datla seguente tabella) : o Q max )utotd A Q fluítazione ndxin gg. (n'hl,urdto Iuitazi ngg. progego 1n3h loscia flrviale lìn'/sl tn'h) 1f- 12-13 12-17 400 80", z 20-25 185 40 La 10 t2 9-10 Orichella 132 3A 522 500 "' LO t-10 satriúno z-3 2 z0'25 68,7 200 25 6 L?o-25 199 50 "' rco 11) Limitato a 18 m3/s petintetfeíenzo ponte provinciote inodeguato (tiùite do timuoverel '121. timitoto o SA nt/s pet presenzo attrcvetsomento non outarizzota (limite do rimúovete) 'l3j Limitot o 30 m3/s per prcsenzattrave'amenti non autarizzati (limite da rimuovere) sono di entítà idotta ispefto a quelle di pedinenza della fascia fluviale.g-arantendo cosi "h" non ui "",an,o a terczioni della moiotogia del!'alveo (per inciso c/o e a/iresi sancilo Jatte lrevisnni di legge in merìto alta gestione degti organi.di s.caico alla.susseguenti neceisita diesesuirc manovre che compodino it itascio a valle di portate' nlasci che non richiedono alcun autonzzaz@ne pa fico arc finchè le poftate si mantengóno al,interno della fascia di peftinenza tluvéle come si evince dal!'ultimo comma della nota tipo della Direzione Dighe ipoiata ín calce) Lo stesso per quanto iguarda poi eventuali modifiche della conformazione degli alvei peî fenameni sedimentativi dei solidi sospesl esltati nella conente fluida Questi sono da escludere stante le perceníuali di fmzione fine e Íinissima presenti nei solidi sedimentati nsgli invasi mentre eventualì possibili, ma marginali e comunque localitzati' depositi di sa bie saranno imossi dalle azioni di lavaggio dell'alveo, previste a fíne openziont e con pottate dell'ordine di alcune volte quelle del peiodo propio di fluitazionehuscellamento' quindi paragonabili a quelte di svaso' ma comunoue infeioi a ouelle della fascia di pertinenza luviale. A seguito di detti tavaggi i depositi sono comp[etamente rimossi dal tetto fluviale, senza modifica alcuna delle strutturc e delle granulometrie presenti (come si evincedattadocumentazionefotograficadeirepoftdeimonitoraggiconsegnatia lapa Ottre ohe dalta documentazione prodotta, questa afîermazíone puo facilment essere veificata visivamente rccanclosi a valle degti invasi che in Calabria sono Ita sfaf/. interessati da operczionì di svasonuibzione: lago del Passante 2011 e 2012: diga di

Aichelb 2A11 e 2012 (vuotamento dí esercizio); diga di Migtiaite 2012 (vuatamento dl esercizia); laga del Savuto 2012. Fattí invece fino ad ora pacifici in Calabria come tn tutta ltalia gestionali ProP e ìnsite nella natura stessa degli impianti e realizzati. 'ipàiíiaà"rt", essendo operazlonl di come sono sfafi è assai significativo. che t'afi 149 comma 1 inquadi tm gti "n@rycú-lgt Wl:ir#::;;::"1;::::;:;":::"";::';,:::x:!, iziri;àii"ií" ii,r"i"'i" ci'oiservativo che non atterino.to stato dei tuoshi' "@;;-;;;;;ri; "iàt"ié in brmini permanenti) Nozione nella quale è senz'altro corretto. riconnrendere te operazront propasre dà A2A e tenuta in considerazione dalla stessa nel pre ';:i:::;i,""i;;;;";:;í dis p o r re t a d oc u m e n tazio n e,irîi*é,n pafticotare atte attività?g'::11yî?:':':!.:!^:::y:-: 5;h;::;;";";i:r;;';;;;;;;;;;;"";"ta;"i,irre itnon a.2soeo.ett!f!t. î!^1ip::í:':?:: i'^à"àéiii"" à"gli i,t N?nti.'.î11e,?,..";'!:li!:1f:'::::::iÎ!:X:'^,0:lli",Î::: 'àziì::;;i';;,";;;,;;ìi.iíàà,riià-"a-àin*.oiy" Ziol,"ii""!iil",i.',"",i"ii,'' i"" iià íi,ii"lrlgiî' "t1i!'-!--?î!,p^*"1:,?:'-:,:::::i^",': upolv rt'v 'v" e"v't '-'-írsia íerc attivita a:!:r!!2!12 considerate' "!^":^::::,:":*"':,!:X:i: dedume - nell'ambito permanenti). E agevole, pur nella divi ','7;;:7;:í";";";,i;;;''[tZ,iol, conferma del 19! iiit","ti"a e reteotosica detla n,ormatiua - ::.:!::?: -,th\,ftèn^ft) in quanto anch esse non intervento 'li su tale ambito qi"ilittiro prrto, con patticotare ifeimento a e sponde degli in.v-asi' basti ricordaíe lii *n in" già nelt'oranarío esercizio degli invasi it tivelto.oscitla in misura quasi equivalente a quella conseguía con lo svuólamento, ma anche che la stabilità de e séoni" e ogg"fto - la iola responsabilità di A2A - di ispezione e verifica semestrate' "otio ln estrema sìntesi: è del tutto errata un'inter,retazione det D Lgs 42/2004 che faccia iiscendere in autonatico da a quúirtcffie ai un'aíea come tutelata ex art' 142' i:ii"oli"ttaàrnto inetuttabile di qualsiasi altività alta pt::"'tly?,aùtotizzazione paesíioisrica ex aft. 146: al contrario: la normativa chîaramente ímpone di X;;1il;;; i ori"t'rni.u autotizzazíone unicamente glí înteventi. suscettibili di ;;;íri;;; it;l;; 'tiiit. " aur"tur" i vatori paesassistíci.det teùtorio' ossia stî interventi che apportino alterazioni pemanenti dello stato del luognt PrcDrio 'pifco-nà)iinarc sulja scorta di una corrcfta intetpretazione e applicazione della normativa' lellg auta sita. con propia nota det 18/03/2013, ha det resto riconosciuto che t.i*ài*i p-p*t" a, n2n iei propri erogettidi Gestione aggiomatidegli invasi' anche iol-iiiià"ri. à quelti tra essi sit;ati nel Pàrco, ossía nella zona di massima tufela tanto àmttientate quanto paesaggislica, non com,olfano alcun imdafto Dermanente sul[o stato àei luoqhi. ìn tute le aiòez'oni di esso e pe"lanto possono essere svo/te seppure Effiíndo le presc(izioni e caulele che /Enfe stesso ha analiticamente curato di L"lii"itur. di 'motivare, e che A2A è owiamente pronta a far propfie integralment e scrudalosamente. "

Sempre in meríto alla necesslfà di cons/de rare non salo la qualificazione delle aree, ma anche e soprattutto ta natura e gli effetti degli inter'/enti proposti, la scivente non può ìn ouesta sedé mancarc di sottolineare come del resto anche la Provincia dì Cosenza abbia óegarfo guesfo citerio allorquando - nelle proprie note del 16 e 18 settembre u s - ha sa-ncib cne b operazioni di svuotanento de! bacino dell'ano sarebbero $oggette ad autorizzazione paesagglstlca non solo in quanto aífercnti ad area tutelata, tna ancne tn quanto * ad àwiso deia sfessa, non condiviso da A2A per i motivi ampiamenfe illustrcti * óomporterebbero "un'alterazìone dello stato dei luoghi" (non precisata né motivata) mentre le analoghe operczionl sui Savulo non sono soggette ad alttarizzazione paesaggística non solo in quanto non icadenti in una zona tutelata (almeno secondo la 'Provincia), ma sopraftutta "non comportando, comunque' un'alterazione dellò stato dei luoghi". Anche la giuisprudenza piii recente detta Suprema Cofte di cassazione conferma e suppofta linterpretazione della nomativa secondo cui non é soggeffo ad a toizzaziane paesaggistica quatsivoglia intenento solo perché effeftuato in aree tutelate ex aìt- 142, e 'o""onl inrece considerare natura, contenuti ed effetti dell'intenenfo, e guindi se esso possa compromettere in modo permanente i valoi paesaggistici de! tento!!-o 'Su gresta linea valga citare per tutfe Cass. Pen sent' 38525 del 25/9/2012: è si "assoggettabileadautorizzazioneogniinterventomodificativo",ma"conesclusionedelle conaóite cne si palesrro inidonee, anche in astratto, a comprcmetterc i valoi del paesaggio", condotte nell'ambita delle auali Dossqno eslerc ceftaryente ncamprese 'oieraíioni ouainl;tte pr"oettale aa^zn che non solo non 'comprcmetterebbera" ivalori del paesaggio, ma neppure to modifícherebbero in alcun modo ' Per tuttì questi motivi - e anche a prescindere' come s é detto dalle pur impoftanti panderazioni di interessi (di rango pubblicìstico e pionfaio) c.he awisa di A2A 'dowebbero.ad essere effettuaie, sultà scia di quanto previsto dal legislatore nellaft 114 del Da.Lss. 15U2006 e nel DPR 1363/1959, e in considenzion.e d"li:.^s::yi ^t::p9!"ubi!:1 implicate aa esse - già sulla sola base delle previsioni del D LSs 42/2004 Plyij)Pr-ry sies tutti i non in alcun 42/2004.

Lettèra Direzione dighe?e i"t.. AU. Ò2l,rlo-A o\".{ eq.,lc /3.' / t.a7. ú,,,o/.u llz, /;1.. /h,/à,t. dl..h,.,/,,,12 git a{lh nr o p r fe l.'ra srrt I úre, ali allarl.nerall ed ll pèt$n tle oneroneaen ral.è!rledlghe è l.inlranruùureidlchè ed.l.írl.hè oll.tore.ntro pe, le DIqh. dl Poletúo pidao 6. v4di n.16. 90u3 Pokno Íat. 091,6N 52t 3 - t o x 09 L 6 A 4s 234 Pta: d4hèpó@p$nl,9anî ",",."., Jc96 -,*,,"",,......-Q -B--Í11-l:I]l ld 16\3 t.qa lmv4(l I rrrvr-em fl Nv/sm I tt,îvruft E rmo.ei 23033 GROSTO lao) eà(i!43@!ésè&,4 o GGErlO r Dlga dl SAIRIANO {CZ}' n' arch- 43-159VA. auvrso di virlt. di liailanta eral 17 DPR n 1363/59 sicomunica che in datî 23 ottohre 2013 q! r'llffrio eftèlloera,?ìtivìta isp ttiva di cul aìl'osgètlo con.itrolo alléore IOOOpr $o ta caia di 8!a.di! dellidiga per lo svoeimenlo della visiia ispettivarle op re h13l t de, codeslo 8eslore avla tura dllendère dlsdonibilet6 docùneít rlon davúioère equànto alùo necessario p r gllaccèdanì nd 4l dto. Dówà, inoltrè, illu$rar la sth da sjrtetica dr v'lulórione dei rischi della diga r datta aì seisi dèl O.ks. n342008, nettendo a ditfsirione del P conale incaric'ro di svolger l'isperione sll èv ntuali D.P.i. (lnerenù peculian rkchi specilltl déll'itnplanto) non lsùlnìenle lr oots seo dèleersonile 5tesso. NelcoÍo délla rblla 3alàefiel!Ùato un esanedèlle operè lspedonandone osd oarte.sarà v rlfìcata íèmcièoza dei mec.anisml dì m nowa degll sc.rlchl.seguendo le PGscrlte manovre di conkotló dì cui alf'an. 16 del o-p.r, 1363/59: trra Íettrató un. le ura a ctmplore d lla st.umeîtarioîe ìnslallata pèril.ontrollo delcompoftanénto dtlte opefè etontrollae l'éíklen,a d lcollegamenù telebnlcie tadlo, noîché desll altrl slstemi di esualarione É di.llaimè, rn I quali quelll pré!'lstì dalle ck'olari n1125186 aì tine dl.oìrentke il resotare tvolglr ento detla $Pra esposla 311ìvità' ti írvìta codesro 8e!ìorè a darne comonlcatorìe e convocar l'ins gnere responsabile delìa sicur :za delt'opera e dellts ltklo de8li impiartl, ed awisar con opportuno tnticipo I Aulorlla competenti ppì faiveo dl vaìle, qualota le manolr dl conkollo delfeflìcl îza d Bll 3ca.lchl possano provocaretondórioni al di f$o della p Éhema idraùlka

c /,"L1 lrnt/éícq1 (t\ 'ù,.^ // j J- Íya< * ÓL,^--- ATO/IMì/0363/201 3FB/mm Dipartimento Infrastmtture Lavori Pubblici Politiche della Casa, Erp, Abr, Risorse ldriche.- Ciclo integrato delle acque Via Crispi, 33 88100 Catanzaro CZ Alla Regione Calabria Dipartimento Potitiche dell'ambiente Via Isonzo, 414 88100 Catanzaro CZ A2A - Impianti idroeleftrici Calabria - diga di Pov rella - Svaso 2013 Con riferimento alla n ota prot.?46194 del2417 /2013 deldipartinento Lavori Pubblici, a quanto emerso in sede di prima seduta della conferenza di servizi del 18/7/2013 e/o riportato sugli atti consegnati dai soggetti ivi intervenuti o trasmessi da quelli invitati si formulano le seguenti considerazioni : 1) Nale 4BBACAL La prima nota, n. 15570 del2210512013, auspica innanzitutto la possibilità, "congiuntamenîe alle socîetò concessionarie" di "Pledispote adeguati studi sulle caratteristiche degli in'asi oggetto di fluitazione"', a tal proposito si rammenta che da diverso tempo anche A2A ha formulato analogo aùspicio, trasmettendo una bozza di piano di lavoro (cosidetto P/olocollo d'ifitesa cofisegnato bfeví manu nelf incontro deli8l2l2o13) a cui noù è stato dato alcun seguito. Un'iniziativa sperimentale suìl'argomento, sancita da un Protocollo d'intesa' e che vedesse la partecipazione di tutti i soggetti in causa, avrebbe il notevole vantaggio di poter verificare, in modo approfondito e condiviso, le inceftezze insite in attività così complesse sopraiiutto in merito alla difficoltà di controllo dei SST e quindi di rispetto puntuaìe dei limiti; per questo motivo anche A2A coglie l'occasione per ribadire la propria disponibilità in taì senso auspicando altresì la presenza dei competenti funzionari durante le operazioni in modo da poter affroútare le suddette problematiche direttamente sul posto. Nel merito della nota, per singolo punto, si osserya quanto segue:. Studio sulla qualità delle acque e del sedimentllrima dell'ope.azione di fluitazione Come già comunicato nei precedenti incontri tali rilievi sono stati detta documentazione viene trasmessa con la prcsente nota. ASSÉSSORAIO LL PP l fofe aà rr a.r dnz^m? 0 A60 2013 g A2ASpA SÉde egalè: via LamarmoÉ 23o - 25r24 ures.la tei.eò3563r faxo3o35532o4 sede!irezionab ammin strat!a: co6o di PortaVittoria4'20122 MiLano te. o21j 2ú - f ax a2 n zó :t9?a CapitaLe sociale ú29ro 24,04 iy cod ae Fisca e, %rtih ÙAr95754or53 s.rizlone Regir.o!mPreseBsÎ9t54orsl

4,k ",u enersle,ncomune. Piano di monitoraeeio Relativamente al Piaao di monitomggic (has4esso a Regione Calabria LL PP unitamente a quello delle attività operalive in data 1416/2013 prot. 7778P) si oss rr'a che le diatome e le macrcfit, sia rispetto atla stàgione dello svaso che rispetto all'effetto atteso, sono indìcatori poco efficaci. A2A è comùrque disponibile a valutarc, d,intesa con Alpacal, I'utilizzo di altri indicatori utili agli scopi del monitomggio.. Concordare le attività con Amacal Il piano di monitoraggio sopra citato contiene tutti gli elementi utili alla sua valutazione, il calendario delle attività sarà comunicato ad Arpacal appena definito nel dettaglio temporale Per avere significatività i monitonggi devono essere condotti poco prima delf inizio delle operazioni owero ùna e/o massimo due settimane prima detle stesse e questo pelché tali dali hanno rìn significato di tipo compamtivo, vioeversa verebbe meno f importanza del confionto con i dati della fase post opera. o Limiti di concentrazione dei Solidi Sospesi totali La 1.u""olta dei duti.ulla fauna ittica dovrà comunque essete effettuata dalla P'A nell'ambito, oltre che delle Carte lttiche, di qìranto previsto dal DM 26012010; comunque per gli invasi Savuto, passante ed orichella, già sottoposti a svasi recenti, il quadro ittiofaunistico è già stato definito in modo dettagliato con le attività di monito ggio compendiate nei relativi repof, per gli alíi serbatoi (Arvo; Ampollino; Migliarite e Satriano) i dati emergeramo comunque in fase alle operau, I valori limite di sst dpofiati possono esserc condivisibili ed in grado di permettere sia lo svolgimento delle operazióni che di consentime la sostenibilità biologica ed in particolar evitare effetti permanenti ovveîo "senza anecarc (lanniîeversibi!ì al corpo receftore (DM 30/6/2004)" purchè considerati all'intemo di operàzioni ordinarie, owero : - una volta raggiunta la condizione di regime (cioè dopo il primo e/o secondo svaso susseguelrte ad un periodo decennale e/o pluridecermale di assenza di detta operaziole) e a seguito della necessaria, ed obbligatoria, dp titività delle operazioni di svaso/fluitazione; - comunque dopo che è stato raggiunto lo svuotam nto finale, a seguito dell'apertura delle parabit di fondo/esaudmento, evento che comporta la fùoduscita non controllabile del iedimenlo fine/finissimo prcsente in prossimità di detti orgaoi e sul fondo dell'invaso e che viene tascinato dalle acque di scolo e fluenti. D tto evento può flul4iq1:2-gi94l99!u9 llua settimana 15 eg a seconda del tempo tuascorso dall'ultimo svuotamento e della lunghezza e pendenza dell'alveo naturaie a monte della diga e quindi dal tempo necessarìo a far sì che venga messo in luce I'alveo originario ghiaioso, sabbioso e ciotoloso; i a ViaLana.moÉ23o 2t24Bres.ia tel. o3o 3553r - fu Ò3o 35532o4 Sede dìrez Òna e éammif istetiva: Corsod Ponavittora4 2or?2Mf ano rel 02, 2a t' l^ 0277 zo.39zo cap tale soclalè 1 629.ro.z4,o4 lr Codice Fis.alè, Partita IVA r9t54or53 ls<izione Reglstro!úprèseES r95754ó153

,iùftiihr* ':L 'tt'.":"-f "rf,ii^\e- a2a en rgieln comune 11 rispetto di tali limiti potrà quindi essere effettuato solo nelle fasi di attivita del cantiere, quando le operaiioni siano sotto ii pienó controllo del gestore, m ntr non potrà dfefi.qi alle fasi iniziali delle operazioni quando, senia intervento alcuno da parte del gestore e quindi serza possibilita di il solo ruscellamento dell'acqua delf immissario determina rirnozione e lxasposto del "orr"rion", sedimento de1 fondo del serbatoio, con consegu nti torbidità a valle e conispondenti valori di sst variabili da pochi grammi litro fino a 100-200 di grammi litro in relazione alle condizioni d'invaso sopradett che al tempo trascorso dall'ultima opemzione. Inoltre in relazione alla complessità della preparazione delle operazioni; ai limitati tempi a disposizione per poterle attuaró; ai vincoli di riento esistenti sùgli invasi Calabri per consentire l'accumulo di volumi d'acqua necessari a soddisfare gli obblighi iniguo/potabili (dei disciplinari e delle Convenzioni) ed ai riàultati dei monitoraggi biologici già disponibili (e consegnati a Regione Calaba LL.PP.) pet 2 operazioni di svaso consecutive della diga del Passante; I operazione di svaso della diga dipoverelh e della diga di Orichella (oltre che quelli trasmessi per gli 8 anni di analoghe operazioni condotte sugli impianti di A2A in Lombardia) tutto ciò consente di aff mare che le limiiazioni dei valori di picco possono esserc estese ad un tempo doppio di quello indicato e comunque sopporlate per piìt eventi consecutivi giomalieri, e per tutto il periodo delle attivita di fluitazione, ma soprathrtto senza necessita di intem.uione delle operazioni se non quelle giomaliere di cantiere. Tùtto;iò potebbe essere insetito nel Protocollo d'intesa sulle opetazioni e sulla natura spedmentale alelle stesse (per un periodo ad esempio tuiermale) consentendo così di valutare le evenluali problematiche loiali, intervenire sulle modalità operative e raccogliere dati al fine di definire còmpiutamente il quadro d'insieme atto sia a consentirc le operazioni in temini di reversibilità d;gli effetti ambientali sia ad individuare compiutamente i limiti dei SST ed il mnge di variabililà ammesso dulanle le operarioni.. Localizzazione dei punti di monitorageio Si Íatta di un aspetto rilevante sia in relazione alla dirnensione del tatto coinvolto che alla necessità di cogliere la rappresentatività dei fenomeni oggetto d'indagine e quindi la rappresentatività degli effetti sul copro idrico di valle. Non secondarie sono poi le problematiche di accessibilita dei siti dove effettuare i monitoraggi. I monitoraggi delle operazioni sopracitate hanno evidenziato la perfetta corispo[denza tra valod in paiteoza quelli lungo I'alveo, in funzione di fattori di diluizione predeteminabili a priori; da ciò l'evidenza della suflicienza di 1 stazione a valle diga (per la calibrazione delle manorre) e di 1 stazione a 5-8 km (per la verifica del rispetto dei limiti) con poi tutta una serie di attività saltuade di prelievi manuali anche a distanze intermedie e/o Ìnagglo ln relazione al suggedmento, condiviso, di fare dfe mento alle stazioni di monitoraggio gia e"isrenti. si ricorda che in piùr occasioni \ono state richiesti gli shape file di tali pùnti senza alcun risconrro da pane deglì fnti Compelenú. I g AzASpA valamarmora23o 2124Bresca te.o3oj59i fax o3o 1553204 S de direzionale e aúm n strativa: Co.sodi PortaVìttÒ.ia4-2Ò122 M lano te. o?772or tu02772ó 3920 Capitale so ciale r 329rr o.7.4.4p4 iv cadice Fisca e, PadlG IVA r957s4o153 scr zione FeSistro hprese 3s r95754083

.iù{f!ìb,- %síu "r" eiergre ncomuie. Danneeqiamento sonda sosp@sioneodt?{q!l!!l!i Non è possibile condividere questa indicaziane, per Ie motivzioni sopraesposte, stante altresi i tempi ristretti ed i vincoli con cui si devono condute queste opetmioni; in detta situazione, peraltro remota, venanno inlensificati i prelievi manuali, i conholli con i coni IMHOFF e/o con slrumenti portatili inolte mentre la correlazione con gli altd punti di misrua consente di ricostmire comrurque I'andamento dei valori di SST nel periodo di eventuale fuori seruizio delle sonde. o Valori dell ossiseno e pu4ladi misu.ra I valori indicati sono da considerarsi accettabili, si evidenzia però quanto sopta detto relativamente al punto di misura dei SST, owero anche il controllo dell'ossigeno non può essere posto immediatamente a valle della diga in quanto punto non significativo del tatto di corpo idrico interessato dalle operazioni la cui scala di rappresentatività è dell'ordine almeno di 5-8 km. In ogni caso chiedere il rispetto di limifi palesemente inealistici, in quanto non esistono ré i mezzi né gli sfumenti per poteffi ottempenrc, equivale di faîto ad impedire 1o svolgimento delle operazioni. r Periodo delle opel@iqli Il periodo autunnale è condiviso ed è anche quello proposto da A2A ma soprattutto in relazione agli stdns nti obbliehi iniguo/potabili non essendo certamente quello piìt favorevole sotto l'aspetto teonico degli inlerventi manulentivi alle opere civili e meccaniche. Ciò perché se le condizioni idrologiche/rneteorologiche sono favorevoli alle attività di fluitazione, che comunque potrebbero esserc condotte anche in alt periodi, non lo sono in genere per le attività meccanico/civili, dovere del gestor e comunqu espressamenle richiesle dalla legge a garanzia della sicwezza delle opere, del tenito o sottostant e della popolazione che vi abìta. o Sospensione delle oojt4zioqi-ln caso di for1i preciq@iqd Questa indicazione non è condivisibile, in parte per la frequenza con cui in aìrtùuro sono emanat le segnalazioni di allefa meteo, in parte perché le pofia1e elevate sono la condizione auspicata nel punto precedente, in cui si indicava nel periodo autunnale quello ottimale proprio per l'abbondanza dei deflussi e quindi sia degli effetti diluitivi che di mantenimento dei valori di ossiseno. Si convieíe con tale indicazione nel caso in cui si riscontrino in alveo porlate dell'ordine dei valori di piena ordinaria, anche se in queste condizioni sarà già di per sè impossibile operare con ì mezzi meccarìici nell'invaso. In ogni caso durante le operazioni di fluitazioni le dighe sono vuote e quindi le pofiate che fuoriescono sono quelle naturali in arrivo; occone altresì evidenziare come un incremento di pofiata, che determini maggiore capacità di traspolto, potrebbe anzi consentire di accorciaxe i tempi dell'operazione o, a parita di tempi, renderla pirì efficace e quindi con una maggiore tempo di ritolîo in termini di ripetizione negli anni delle stesse, con i conseguenti benefici in termini di effetti ambientali pùr se reversibili. Via Lamarmóra23o 25124 Brescìa tel.o3o35531 hv o3o 3553ro4 Sed dkez onaleeamminist ativa: corsodi ponavjitor a4-2or22milanó re. o2172a.1 i^ a2 /Jzo.392a capùalesoc a e ú29 ro,744,o4 ir Cod i.e Fisca e, P art ta VA!957540151 k.rizoneregstrò mpresebsrest54ors3

# uru eierslerncomune La seconala nota, n. 4440 det 16 luglio 2013, oltre a confermafe integralmente quanto già npoltato t"ta preceúente, prende in esame specificatamente il progetto di gestione del Savuto' ""if" sviluppando i seguenti aspetti'. Analisi delle acque e dei sedime4li Vi",re orservutolt fufiiffi l" u*iisi delle acque e de1 sedimento presentate risalgono ad alcuni almi orsono e si d1èúscono a norme non piu vìgenti; come sopra già evidenziato nell' estate del 2012 sono state effettuate nuove indagid che si trasmettono con la prcsente nota' i""*t"""ti fresentati non modifrcàno nella sostanza il quadro ambientale ed ecologico gia ;t;;il;, Àalente alle indagini poste in essere nel 200J ciò conf- mra la validita delle ;r;;;to1tt ;;;;;;,"uiri6n" da Prosetto di Gesîione aìla Regione Calabria nel -trasmesso. *"r" ai f"ut*io ZO1Z, ";lú sostanziando f invarianza del quadro chimico-fisico e biologico in relaziona alf invarianza de1la situazione morfologica, antropica e di uttlizzo del felrltorro'. Llmlu or culueluarurf ulr rvuu' eve ^Èt -""*' Si dprende integralm"ote q,lunto o"""*iji1-ari argomento della nnta {::"d11^'il*:ît1:ll ;#;;;;;iffi'pì'*iè"""ii ai À"ritoraggi di -operazioni di fluitazione condotte con i limìti n.ooosti da A2A di cui anche quella r.""nià dtl {avuto del 2012 oltreche quella del 20ll di "o,iiiiii"i,ìiì^i soti f,ni tsp"ttiui del 2011 e del 2012 del passante, _ln ogni caso chiedere il "i irp"o"'al fiiti l resiittivi a fionte di quanto sopru esposto e do.cumentato dai rappodi àiltonit"."ggi" ti"f"gico/ambiedale ".o"-amente degli svasi gii eff"ttuati in Calabriae di,quelli delle analoghe pr,:rlit*"t cidotte in Lombaàia, equivale fatto ad imperlire lo svolgimento.di deile "iitìri oderationi. Si sonolinea come deflr monitoraggi eridenzino che ivalorì proposti da A2A' in *ff l-..diala ricinanua della diga id nel primo traío dialveo fino alla slazione dì i*i"*j""rttorr" "i"ì""fí" uffrciale, abbiano eridenziato la piena sostenibilità delle opemzioni così come la loro reversibilità così come richiesto dalle Norme Condividere dette restrizioni e "ooaott" ouindi onemperan " i, ispedo a quanîo proposto e documenlato da A2A anche in relazione agli ]ii.i,r a.ìì" i'o.r"ri""i gìà condotte in Càlabria. sìgnificherebbe raddoppiare ì.lempi delle anività di svaso/nuitaziàne, non è possibite "oru-"h" stante gli obblishi di assicurare i volùmi idrici per gli scopi iniguo/potabiìi; volumi che giocoforza devino essere immagazzinati nella stagione tardo uoni.ljinué-ut", ma avendo l'immediala piena disponibilità degli impiaati' hasferendoli cosi uitu.tugion" estiviautrurnale Si DroDone un; rivalulazion consi-qnta del,tema specifico ed un approccio sperimentale (ad es. su tàs" t i*nut") che consenta di raccogliere dati utili ai fini spècifici così come previsto nella bozza del Protocollo d'inlesa'. Piano di monitoraqqio tl pi-o ai,oonitotaggio piesentato da A2A non tiene conto del citato precedente parcre in quanto non peru"n rto ao aza n pialo di monitoraggio non prcvede le. diatooee e le macrofite poiché' comé già detto, le esperienze pregressed il periodo di svaso lendono gli stessi bioindicatoi meno.itp"ttó a -ucroinvertebiati ed i p".ii. A2A tit-" a disposizione per valutare "tfi"u"-i "o-uttque ed aoolicare indicatori altemativi ó vla Lamarmora23o- 25124Bf escja te.o3o l5sll f4 o3o 3553204 senediezional e ammln stratlva: còeodì PortavLtorìa4-2Ò112 Mranó re. a2n2o i lax a2772a.392a Capita esóciale 1629 ro.z4,o4 iv Cod.e Fkca e, Partita VA 195754ó153 cc fiz one RegLsrÒ mpre se BS r 9s7s4a1s3

a2a ene.grelncom!ne I dati del monitoraggio 2012'2013 sono stati regolamenle tasmessi a Regione Calabria LL PP in data,11712013 con letten prot. 8510P; per quanto attiene invece ai dati anfe operam dello svaso 2013, il cui rilievo è previsto qualche settimana prima delle operazioni, risulta difficile poter atalízzwe, elaborare e validare dati in tempo utile owero poco prima dell'awio delle operazioni; tali dati infatti dsultano di rilevante interesse in termini comparativi, Iaffrontati a quel1i Éccolti nel post operam- Analisi condotte con troppo anticipo non sarebbero quindi ruppresentative per gli scopi orehssi. i relativi alle Viene dchiesta la predisposizione di: - studi idraulici, idrologici e geomodologici del bacino imbrifero; - modello idmuìicoi - modello sulla variazione morfologica dell'alveo; - modello di simulazione dell'ossigeno e dei solidi sospesi. Vengono inolte fomite indicazioni come il recuperc delf ittiofauna potel'lzialmente prcsenle' In merito a tali studi si osserr'a quanto segue A pafe il dlievo mofo-batimetdco, la cui fiurzione è ben chiara e che comunque deve essere conlestualizzata in relazione ai quantitativi fluitati, al volume di sedimento rimasto nell'invaso ed alla pfecisione delle misure di detto volume (onde evitarc nelf inconere nella situazione in cui i volumi fluitati siano de11o stesso ordine dell'enore di misura), per le altue attività si dtiene oppotuno aff.ontare gli argomenti in un incontro chia.rificatore specif,rco (già richiesto con l ttera A2A del3010712013 prot. 009883P) In pa{icolaìe si evidènzia come I'approccio modellistico, nelle sue diverse adicolazione e finalità, presenta quasi sempre notevoli diffrcolta ed incertezze sia in particolaìe in relazione all'esiguità e àwata delìe portaterilasciate nella fase di 'uotamento irìiziale (essendo del tutto trascurabili quelle delle attiviti di regime) fspetto a quelle delle piene ordinarie- sia quando non sostenuto da opportune campagné di misurazione dèi fenomeni. Di contro quando sono disponibili campagne di,niroru,,r"l caso del Savulo così come nel caso del Passant e di Orichella (contesti sufficientemeste "o-" diversificati sia come invasi che come alvei di valle), diventa di fatto inutile una previsione modellistica dei fenomeni. Fenomeni che sono dell'ordine di galdezza da 50 a 100 volte inferioú Ìispetto a quelli natùrali ed quindi del tutto trascurabili se valutati in termini delle energie ìn gioco in relazione ai possibile effetti sia morfologici che biologici' A tiiolo esemplifrcativo si allegaro le fotografie del lavaggio del 5l1lDO12 condotte con una oortata massima dell'ordine dei 6 ''7 m3/s e qùelle di ùla delle t1.e piene ordinarie di qìrest'anno iell'ordine dei 15-20 m3/s. g q : VaLamarmoF23o 25124Bresca t. o3o 35531 - do3o 3553204 sedenirezionalee amminìstrativa, co6odiportavittoria4-2or22mi ano te. o2 772a.1 ù 02 n 2a.39 2a Capitale socialè r 629 ro.744p4 ì! codì.e Fìscalè,patiblvAr957s4o153 l5.rizianeregètóhpresebsn95754ò153

Monte ponfino - situazione ante lavaggio 5/11/12 Monte pontino - lavag gio 5/11112

Valle pontino - lavag gío 5/117j:t Valle pontino - vista a'insleme - iavaggio S/iliii

Sfioro diga - piena l413/13 Alveo valle diga-piena 1413/13

Pontino vistapiena del 14/3113 Relativamente alla fauna ittic4 si evidenzia che quella pésetlte nel serbatoio è fuoriuscita con lo svaso dello scorso anno meítre quella presente nel fiume non ha subito effetti negativi, come dimostrato dal repot delle attività di monitoraggio biologico. In previsione della necessità di eseguire opemzioni di svaso/fluitazione, sulf invaso del Savuto, per almeno i prossimi 15 anni si potramo valutare azioni compensative come I'immissione di fauna ittica pronta pesca e questo stante il preyisto susseguirsi delle operazioni che dolt anno consentirc di recuperare almeno una palte dell'attuale intenimento di oltre il 30 0/o del serbatoio. 2) Nota Comune di Rosliano ln me to alle considerazioni sulla pubblica incolumità si-libadisce che f impianto essendo di pompaggio, con una potenzialità massiúa di circa 3,3 m'/s, nulla può faìe quando la portata fluen1e superi detto valore. In tal caso la diga va allo sfroro cosl come da progetto. Relalivamente alle operazioni di fluitazione le porlate previste in fase di vuotamenlo sono pedettamente compatibili con la tansitabilita sul ponliro sito a Parenti (che in questa fase sarà comunque presidiato da A2A) mentre le successive podale, ssendo dell'ordine del m3/s, non comporteranno alcrma problematica 11é per i manufatti né per l'alveo. 3) Nota Aulorità di Bacino Per quanto rroir tipofate si condividono le considerazioni, espresse verbalmente, sull'ordine di grandezza delle pofate di piena ordinaria rispetto a quelle previste durante le attività di svaso,

#ur. 4) Nota Amministrazione Provinciale di Catanzaro Per gli aspetti relativi alle portate delle operazioùi vale quanto precedentemente osservato. In ogni caso durant eventualì condizioni meteorologiche awerse la portata fuoriuscente dal serbatoio sarà quella naturale fluente essendo lo stesso vuoto. 5) Nota AmminisÍazione Provinciale di Cosenza Si riserva. 6) Nota Sorical Si prende atto del fuori servizio della traversa di presa. Si evidenzia come l'entità dei fenomeni naturali di piena sia di alcuni ordine di grandezza superiore a quelli che veíanno messin atto. Di conseguenza gli effetti. 7) Nota Ministero Infrastrutture Nulla da osservare 8) Nota Reqione Calabria - Settore Ambiente Im merito alle considerazioni espresse si intendono dchiamate le osservazioni alle note Arpacal. Distintisaluri. Direzione Generale Area Tecnico Operativa Impianti Idroelettrici Ferdinando Bondiolotti n-7 I I I t l I / 1, A l-] >'o.^-\^-,421 Al1.: lntegrazioni al Progetto di Gestione - Bacino del Savuto LaP:"e-o(a'C 679 ro 44o4 I * sede eglh Sededirzona-ea 1nn' a[va. ú.cri."epanrava cr>4or.r : VialararroE23o 25248Ì5cìa corsod po dviiori"4 2or7?Mlano r_c' /,anereg5.'ò npresebsrq..5.or- 3 rel.qo3s$r fào3o35532o4 telò2n2o1-lua2nzo392a NuoercREA4e3ee5

% a2a rergte In comune ATO/IML 0367 I 2013/FB/mm?ú13:AlS*0'i 04't?*F 1 ErSSrEú1 3 9 È\;,," Regi Dipartimbnto Infrastrutture Lavori Pubblici Politiche della Casa, Erp, Abr, Risorse Idriche Ciclo integrato delle acque Via Crispi, 33 88100 Catanzaro CZ A2A - Impianti idroelettrici Calabria - Progetti di Gestione - Caratterizzazione acque e sedimenti Con riferimento all'oggetto, ed a quanto emerso nelle recenti sedute delle conferenze di servizi relative ai previsti svasi dei laghi Arvo e Savuto, trasmettiamo il quadro aggioinato delle indagini condotte secondo le previsioni della vigente Normativa su tutti gli invasi di A2A in Calabria. Le stesse sono state condotte nell'estate del 2012 ed evidenziano come i contenuti riportati non modificano nella sostanza il quadro ambientale ed ecologico già presentato, risalente alle indagini poste in essere nel 2005. Ciò conferma la validità delle assunzioni espresse nella revisione dei Progetti di Gestione trasmessi alla Regione Calabria nel mese di febbraio 20t2, sostanziapdo I'invarianza del quadro chimico-fisico e biologico in relazione all'invarianza della situazione morfolo gica, antropica e di utilizzo del territorio. Distinti saluti. Direzione Generale Area Tecnico Operativa Impianti Idroelettrici Ferdinando Bondiolotti W\/^"4,î AEl.?q3 I I I I Ì REGIONE CAI.ABRIA ASSESSORATO LL. PP. ETTORE AA. TT.. CAIANZARO -- 2A A60 2013 'z6bg5+ o o rì d F. N \o o ol 6 t ou AzASpA Sede legale: Via Lamarmo ra 23o - 251248 resiia tel. o3o 3553r - fax o3o 35532o4 Sede direzionale ammin istrativa: Corso di Porta Vittoria 4-2or22Milano tel. oz 77 zo :t - f ax oz 77 zo 39no Capitale sociale r.629.tto.744,o4 ix. Codice Fiscale, PartitalY Ar95754ot53 lscrizione Registro lmprese BS tt95754ot53 Numero RE4493995 info@aza.eu www.a2a.eu

a?a BACINODELSAVUTO al Progettodi Gestione lntegrazioni Luglio2013 $ ' l.s ' }, l q éw% F I \ oott.lng'

aza BACINO DEL SAVUTO Aggiornamento PdG Luglio 2073 Dn. Garraruo Gernu Dn. AruonEa Buccnrru relàcr ---t *ls t - E --\ l DR. ANDREA RoualÒ DR. rro ALEssAruoRa Beurruo ffi b r Nt-tta -tf Vrn Rrpusellcn 1 2LO2O Vnrnno Bonent (VA) l:nun Fer(832-96tL62 E-rer: info@graia.eu

INDICE 1 Premessa... 1 2 Bacino imbrifero... 2 3 Il serbatoio del Savuto... 4 3.1 Indagini chimico-fisiche... 4 3.2 Indagini biologiche: il fitoplancton... 6 3.3 Qualità del sedimento... 7 4 Il Fiume Savuto... 10 4.1 Parenti... 11 4.2 Altilia... 18 4.3 Marina di Nocera... 27 5 Metodologie di indagine... 33 5.1 Habitat fluviale... 33 5.2 Parametri chimico-fisici... 39 5.3 Analisi chimiche... 41 5.4 Parametri biologici... 43 6 Bibliografia... 56 7 Allegato Certificati analitici... 59

1 Premessa Il presente documento contiene i dati raccolti nell anno 2012 di qualità chimico-fisica e biologica, relativi al serbatoio Savuto e al fiume omonimo, suo emissario, che integrano quelli del Progetto di Gestione, aggiornandoli anche in base alla Normativa vigente. I contenuti presentati non modicano nella sostanza il quadro ambientale ed ecologico già presentato, risalente alle indagini poste in essere nel 2005. Ciò conferma la validità delle assunzioni espresse nella revisione del Progetto di Gestione trasmesso alla Regione Calabria nel mese di febbraio 2012, sostanziando l invarianza del quadro chimico-fisico e biologico in relazione all invarianza della situazione morfologica, antropica e di utilizzo del territorio. Sono in particolare, per quanto riguarda l invaso, presentati gli elementi che seguono: - caratteristiche vegetazionali e di uso del suolo del bacino imbrifero afferente al serbatoio; - caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche delle acque; - caratteristiche chimiche ed ecotossicologiche del sedimento. Per quanto riguarda il corso d acqua a valle della diga in tre tratti diversi, a Parenti (SAV01), ad Altilia (SAV02) ed a Marina di Nocera (SAV03), sono state raccolti dati relativi a: - habitat fluviale; - fauna ittica, - fauna macrobentonica, - macrofite, - diatomee. Il complesso di tali informazioni fornisce un quadro ecologico esaustivo degli ambienti acquatici coinvolti nella gestione del serbatoio. Tali dati di base sono poi integrati con quelli prodotti dalle specifiche attività di monitoraggio delle operazioni di svaso, quando previste, in particolare per quei bioindicatori maggiormente sensibili a tali eventi (macroinvertebrati e pesci). 1

2 Bacino imbrifero Ai fini del presente progetto, è possibile distinguere due porzioni differenti di territorio che possono determinare effetti sul bacino artificiale di Savuto: il bacino imbrifero diretto (circa 45 km 2 ); la porzione allacciata del torrente Gisbarro (circa 7 km 2 ). Entrambi i bacini imbriferi, diretto e allacciato, si sviluppano in una porzione dell altipiano silano interessato da consistenti attività agricole, i seminativi occupano infatti quasi il 40% del bacino imbrifero totale e questo comporta sensibili alterazioni delle acque derivate verso il serbatoio di Savuto. Risultano ben rappresentati i boschi misti e quelli con prevalenza di conifere. Non si segnala la presenza di tessuto urbano. Nella tabella e nell immagine che seguono sono riportati i dati relativi all uso del suolo delle due porzioni di bacino imbrifero, sopra citate, che determinano un bacino imbrifero totale captato di 52 km 2. Tabella 1: ripartizione per categorie di uso del suolo del bacino imbrifero del serbatoio di Savuto Descrizione Area Km 2 % Seminativi in aree non irrigue 20.6 39.3 Boschi di conifere 14.9 28.5 Boschi misti 12.5 23.9 Boschi di latifoglie 1.4 2.7 Colture annuali associate e colture permanenti 1.2 2.3 Aree prev. occup.da colture agrarie, con spazi nat. 0.7 1.3 Sistemi colturali e particellari permanenti 0.5 1.0 Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione 0.2 0.4 Bacini d acqua 0.2 0.4 Aree a pascolo naturale e praterie d'alta quota 0.1 0.2 Totale 52.4 100.0 2

Figura 1: uso del suolo nel bacino imbrifero del serbatoio di Savuto 3

3 Il serbatoio del Savuto In questo capitolo sono riportati i risultati delle indagini effettuate sul serbatoio del Savuto. Al momento delle indagini il lago si presentava parzialmente vuoto, quasi alla metà della normale quota di massimo invaso. 3.1 Indagini chimico-fisiche Nel mese di luglio 2012 sono state effettuate le indagini limnologiche attraverso l uso della sonda miltiparametrica Hydrolab; i prelievi sono stati effettuati, con l ausilio di un natante, nel punto più profondo del bacino. Tabella 2: identificazione punto di campionamento Data 11/07/2012 Ora 9:45 GPS N 4337689.53 GPS E 628810.4 Meteo Sereno Eufotica (m) 1.5 Taria ( C) 15.9 Disco di Secchi (m) 0.5 Profondità max (m) 4.6 Sono riportati di seguito i dati e gli andamenti, lungo la verticale, dei principali parametri chimicofisici. Tabella 3: parametri chimico-fisici registrati durante le indagini limnologiche Prof. (m) T. ( C) O2 (mg/l) O2 (%) C (µs/cm) ph Sal. (ppm) 0 22.96 9.06 107.6 155.8 7.79 0.08 1 21.7 8.39 96.4 157.3 7.57 0.08 2 19.52 6.94 77.7 156.0 7.41 0.08 3 18.34 4.49 47.8 158.1 7.24 0.08 4 17.58 1.05 11.0 160.5 7.00 0.08 4.6 17.13 0.38 4.3 164.1 6.82 0.08 4

Profondità (m) Figura 2: confronto degli andamenti di ossigeno disciolto, temperatura e ph 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 0 O2 (mg/l) T. ( C) ph 0.5 1 1.5 Durante le indagini limnologiche, attraverso l uso di una bottiglia di profondità, sono stati raccolti due campioni di acqua, uno dallo strato superficiale e uno dallo strato profondo (circa 4 m di profondità), che sono stati successivamente analizzati in laboratorio; nella tabella seguente si riportano i risultati delle analisi. Tabella 4: risultati delle analisi di laboratorio Parametro U.M. Strato superficiale Strato profondo Azoto ammoniacale (NH4 + ) mg/l 0.105 0.232 Azoto nitrico (NO3) mg/l 0.281 <0.23* Azoto nitroso (NO2) mg/l 0.008 0.010 Azoto totale (Ntot) mg/l 1.01 <1* Fosforo ortofosfato (PO4 3- ) mg/l 0.010 <0.010* Fosforo totale (Ptot) mg/l 0.348 0.173 Alcalinità mg/l 60 60 Clorofilla a (mg/m 3 ) 0.7 *dati inferiori al limite strumentale 3.1.1 Classificazione stato ecologico Per la classificazione dello stato ecologico del bacino del Savuto, come indicato dal DM 260/2010, sono stati considerati i seguenti parametri: 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 fosforo totale; trasparenza; ossigeno ipolimnico. Nel caso in esame non si dispone di una serie temporale di dati, ma di un solo rilevamento, quindi la valutazione può essere considerata solo indicativa. 5

Tabella 5: classificazione secondo il descrittore LTLeco (livello trofico laghi per lo stato ecologico), DM 260/2010 Macrotipo Fosforo totale (µg/l) Trasparenza (m) Ossigeno disciolto (% saturazione) I4 Livello 3 Punteggio Livello 3 Punteggio Livello 3 Punteggio >20 3 <3 3 40% 3 Somma punteggio 9 Classificazione LTLeco Sufficiente 3.2 Indagini biologiche: il fitoplancton Per la valutazione dei parametri biologici dell invaso del Savuto, è stato effettuato un campionamento di fitoplancton nel punto più profondo del bacino. Nella tabella seguente sono riportati i generi ottenuti dalle operazioni di riconoscimento con la relativa classe di abbondanza. Tabella 6: risultati dell analisi dell osservazione del campione di laboratorio Phylum Classe Ordine Famiglia Genere Abbondanza Ochrophyta Bacillariophyceae Achnanthales Achnanthaceae Achnanthes cfr. minutissima 1 Cyanobacteria Cyanophyceae Chroococcales Cyanobacteriaceae Anathece sp. 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Cryptomonas erosa 2 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Cryptomonas marssonii 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Cryptomonas ovata 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Cryptomonas rostratiformis 2 Ochrophyta Bacillariophyceae Thalassiosirales Stephanodiscaceae Cyclotella sp. 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Cymbellas Gomphonemataceae Gomphonema sp. 1 Dinophyta Dinophyceae Gymnodiniales Gymnodiniaceae Gymnodium sp. 1 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Selenastraceae Kirchneriella sp. 1 Ochrophyta Synurophyceae Synurales Mallomonadaceae Mallomonas akrokomos 3 Ochrophyta Synurophyceae Synurales Mallomonadaceae Mallomonas tonsurata 1 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Selenastraceae Monoraphidium komarkovae 1 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Selenastraceae Monoraphidium minutum 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Naviculales Naviculaceae Navicula radiosa 1 Chlorophyta Trebouxiophyceae Chlorellales Oocystaceae Nephrocytium limneticum 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Bacillariales Bacillariaceae Nitzschia cfr. palea 1 Chlorophyta Trebouxiophyceae Chlorellales Oocystaceae Oocystis lacustris 1 Chlorophyta Trebouxiophyceae Chlorellales Oocystaceae Oocystis sp. 1 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Hydrodictyaceae Pediastrum tetras 1 Dinophyta Dinophyceae Peridiniales Peridiniaceae Peridinium sp. 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Plagioselmis nannoplanctica 3 Ochrophyta Bacillariophyceae Rhizosoleniales Rhizosoleniaceae Rhizosolenia eriensis 1 Cryptophyta Cryptophyceae Cryptomonadales Cryptomonadaceae Rhodomonas sp. 1 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus acutus 2 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus longispina 1 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus quadricauda 2 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus aculeolatus 3 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus cfr. linearis 2 Chlorophyta Chlorophyceae Chlorococcales Scenedesmaceae Scenedesmus cfr. ecornis 4 Chlorophyta Chlorophyceae Sphaeropleales Characiaceae Schroederia setigera 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Naviculales Stauroneidaceae Stauroneis anceps 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Thalassiosirales Stephanodiscaceae Stephanodiscus hantzschii 1 Ochrophyta Synurophyceae Synurales Synuraceae Synura cfr. uvella 1 Euglenozoa Euglenophyceae Euglenales Euglenaceae Trachelomonas hispida 1 Ochrophyta Bacillariophyceae Fragilariales Fragilariaceae Ulnaria ulna 1 6

L analisi del campione ha portato all individuazione di 36 generi, appartenenti a 6 phylum. La classe più rappresentate è quella delle Chlorophyceae (2 ordini, 4 famiglie e 11 generi), classe più ampia delle alghe verdi. Il genere risultato più abbondante (grado 4) è Scenedesmus cfr. ecornis, seguito da Mallomonas akrokomos, Scenedesmus aculeolatus e Plagioselmis nannoplanctica, tutti con un grado di abbondanza 3. 3.3 Qualità del sedimento Per la valutazione della qualità del sedimento sono stati prelevati 2 campioni su cui sono state eseguite le seguenti analisi: analisi sul campione, analisi sull eluato, analisi tossicologica con l utilizzo di Daphnia Magna. La localizzazione dei punti di campionamento, in prossimità della diga e a centro lago, è riportata nella figura seguente. Figura 3: localizzazione dei punti di campionamento 7

3.3.1 Campione Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle analisi svolte sul campione tal quale con i riferimenti normativi. Tabella 7: riepilogo dei dati analitici del sedimento (analisi campione < 2 mm) PARAMETRO U.M. Diga Centro lago Limiti Carbonio Organico % C ss 3.469 3.819 - Frazione granulometrica > 2mm % ss <0.10 <0.10 Residuo a 105 C % 40.50 43.20 Arsenico mgas/kg ss 3.00 <2.00 50 Cadmio mgcd/kg ss 1.00 0.90 15 Cromo esavalente mgcr/kg ss <1.00 <1.00 15 Mercurio mghg/kg ss <0.10 <0.10 5 Nichel mgni/kg ss 33.00 30.00 500 Piombo mgpb/kg ss 26.00 19.00 1000 Rame mgcu/kg ss 56.00 42.00 600 Zinco mgzn/kg ss 105.00 90.00 1500 Idrocarburi Policiclici Aromatici Benzo(a)antracene mg/kg ss <0.05 <0.05 10 Benzo(a)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Benzo(b)fluorantene mg/kg ss 0.07 0.03 10 Benzo(k)fluorantene mg/kg ss <0.05 <0.05 10 Benzo(g,h,i)perilene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Crisene mg/kg ss <0.50 <0.50 50 Dibenzo(a,e)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Dibenzo(a,l)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Dibenzo(a,i)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Dibenzo(a,h)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Dibenzo(a,h)antracene mg/kg ss <0.01 <0.01 10 Indeno (1,2,3-c,d)pirene mg/kg ss <0.01 <0.01 - Pirene mg/kg ss <0.50 <0.50 50 Sommatoria Policiclici aromatici (da 25 a 37) mg/kg ss <5 <5 100 Policlorobifenili Policlorobifenili (congenere n.101) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.105) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.110) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.114) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.118) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.123) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.128) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.138) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.146) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.149) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.151) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.153) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.156) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.157) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.167) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.170) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.177) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.180) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.183) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.187) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.189) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.52) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.77) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.81) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (congenere n.95) mg/kg ss <0.01 <0.01-8

PARAMETRO U.M. Diga Centro lago Limiti Policlorobifenili (congenere n.99) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (somma congenere n.28+ n.31) mg/kg ss <0.01 <0.01 - Policlorobifenili (somma congeneri precedenti) mg/kg ss <0.01 <0.01 5 Oli minerali mg/kg ss <50 <50 - Limiti di legge: D.Lgs. 03 aprile 2006, n.152 parte IV, titolo V, allegato 5, tabella 1, colonna B 3.3.2 Test di cessione Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle analisi svolte sull eluato con i riferimenti normativi. Tabella 8: riepilogo dei dati analitici del sedimento (test di cessione) TEST DI CESSIONE PARAMETRO U.M. Diga Centro lago Limiti Cloruri mgcl/l <5.0 <5.0 1200 Fluoruri mgf/l <0.5 <0.5 6 Solfati mgso4/l <5.0 6 1000 Cianuri liberi µgcn/l <50 <50 - Arsenico µgas/l <10 <10 500 Bario mgba/l <0.05 <0.05 20 Cadmio µgcd/l <2 <2 20 Cromo totale µgcr/l <5 <5 2000 Nichel µgni/l <5 <5 2000 Piombo µgpb/l <5 <5 200 Selenio µgse/l <5 <5 30 Mercurio µghg/l <1 <1 5 Rame mgcu/l <0.02 <0.02 0.1 Zinco mgzn/l <0.02 <0.02 0.5 Fenoli µg/l <5.0 <5.0 500 Limiti di legge: D.Lgs. 03 aprile 2006, n.152 parte III, allegato 5, tabella 3 3.3.3 Test di ecotossicità con Daphnia Magna Nella tabella seguente sono riportati i risultati dei test di ecotossicità svolti sui campioni di sedimento. Tabella 9: riepilogo dei dati analitici del test di ecotossicità con Daphnia Magna PARAMETRO U.M. Diga Centro lago Test ecotossicità (Daphnia Magna) - Non ecotossico Non ecotossico Le analisi eseguite sui campioni di sedimento non hanno evidenziato alcuna criticità relativamente ai parametri considerati. I valori rientrano ampiamente nei limiti di accettabilità tali da non compromettere le caratteristiche qualitative delle acque invasate e del corpo idrico recettore in caso di spurgo. 9

4 Il Fiume Savuto Il Fiume Savuto, a valle dell omonimo bacino, è stato oggetto di attività di monitoraggio nelle seguenti stazioni: Parenti (SAV01); Altilia (SAV02); Marina di Nocera (SAV03). Figura 4: localizzazione delle stazioni per le indagini biologiche Ai fini di una caratterizzazione dell habitat acquatico e delle sponde fluviali, sono stati applicati i protocolli IFF (Indice di Funzionalità Fluviale) e HA (Habitat Assessment). Inoltre sono state effettuate indagini di tipo biologico riguardanti: il benthos; le diatomee; le macrofite; la fauna ittica. 10

4.1 Parenti Il corso d acqua in questa sezione presenta caratteristiche spiccatamente torrentizie in quanto l alveo scorre in una valle con versanti piuttosto scoscesi. Sui versanti l unico insediamento abitativo di una certa rilevanza è proprio il nucleo del comune di Parenti che è posto a mezza costa sul versante sinistro. Il fondo valle, in corrispondenza dell abitato di Parenti risulta piuttosto ampio con pendenza medio bassa, che lasciano all alveo la possibilità di una leggera divagazione al corso d acqua. Non sono presenti elementi diffusi di artificializzazione, data l assenza di manufatti antropici a monte e a valle di Parenti, unicamente in corrispondenza di un ponte stradale sono presenti elementi puntuali di difesa spondale con briglie di stabilizzazione. L unità morfologica dominante del corso d acqua è il riffle, generalmente con battenti idrici piuttosto esigui; le sponde sono per lo più naturali e vegetate da specie erbacee arbustive ruderali e raramente arboree. 4.1.1 IFF e HA Tabella 10: risultati della scheda IFF. Domanda Sponda dx (zona I aria ) sx (zona I aria ) 1- Stato del territorio circostante 5 5 2- Vegetazione presente nella fascia perifluviale 1 1 3- Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 5 5 4- Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 5 5 5- Condizioni idriche dell alveo 10 6- Efficienza di esondazione 1 7- Strutture di ritenzione degli apporti trofici 5 8- Erosione delle rive 5 5 9- Sezione trasversale 15 10- Idoneità ittica 5 11- Idromorfologia 5 12- Componente vegetale in alveo bagnato 5 13- Detrito 10 14- Comunità macrobentonica 10 Punteggio 87 87 Classe di funzionalità IV IV Giudizio scadente scadente L applicazione dell indice IFF alla stazione di campionamento ha classificato entrambe le sponde con un Punteggio piuttosto basso pari a 87 e corrispondente ad una classe di funzionalità IV, giudizio SCADENTE. Il giudizio piuttosto negativo è dovuto ad un diffuso degrado del territorio circostante che ha intaccato le fasce riparie e di conseguenza anche la vegetazione riparia. 11

Inoltre l alveo appare alluvionato con materiale grossolano trasportato da monte che sembra aver banalizzato la morfologia fluviale ora dominata da unicamente da riffle, mentre le rive appaiono frequentemente in erosione, spesso tagliate verticalmente. Anche la comunità macrobentonica appare piuttosto alterate in quanto piuttosto semplificata e dominata da taxa tolleranti. Tabella 11: risultati della scheda HA. Parametro Sponda DX SX 1- Rifugi / substrato colonizzabile 14 2- Embeddedness dei riffle o Substrato delle pool 16 3- Rapporto velocità / profondità o Variabilità delle pool 15 4- Deposizione di sedimento 18 5- Condizioni idrologiche dell'alveo 14 6- Alterazioni dell'alveo 16 7- Eterogeneità habitat: freq. riffle o Sinuosità alveo 19 8- Stabilità (condizione) delle sponde 2 2 9- Protezione da vegetazione riparia 1 1 10- Ampiezza della zona riparia vegetata 2 2 Punteggio totale 122 Punteggio percentuale 61 Classe III L applicazione dell Habitat Assessment all ambiente acquatico della stazione considerata porta ad un punteggio di 122 su 200 corrispondente ad una percentuale di idoneità del 61 % e ad un giudizio presenza di alterazioni, integrità dell habitat compromessa. Come già indicato per l IFF le criticità maggiori sono dovute alla mancanza o al forte degrado delle sponde e della vegetazione riparia, come anche alla banalizzazione dell alveo e della morfologia fluviale che compromette la presenza di rifugi e substrato colonizzabile. 12

Figura 5: stazione di Parenti 13

4.1.2 Benthos Nella tabella seguente è riportata la tipizzazione fluviale attribuita al F. Savuto in località Parenti. Tabella 12: tipizzazione fluviale del F. Savuto in località Parenti Idroecoregione Codice HER Codice Macrotipo fluviale ORD MacrOper Calabria_Nebrodi 19 M1 N_175 Nelle tabelle seguenti sono riportate le tipologie di meso e microhabitat individuate durante i campionamenti e i risultati in termini di densità (n individui/m 2 ) e abbondanza (%). Tabella 13: tipologie di meso e microhabitat selezionate per le indagini sui macroinvertebrati nel F. Savuto in località Parenti Data set-12 Unità morfologica campionata Riffle Microhabitat individuati Numero di repliche effettuate MGL - Megalithal massi che superano i 40 cm 1 MAC - Macrolithal massi compresi tra 20 e 40 cm 5 MES - Mesolithal ciottoli compresi tra 6 e 20 cm 3 MIC - Microlithal ghiaia compresa tra 2 e 6 cm 1 Tabella 14: risultati del campionamento quantitativo di macroinvertebrati nel F. Savuto località Parenti Taxa Famiglia/Genere Set-12 Densità (n/m 2 ) Abbondanza (%) Plecoptera Leuctra 680 4.2 Plecoptera Nemoura 2 0.0 Plecoptera Perla 4 0.0 Ephemeroptera Baetis 3436 21.3 Ephemeroptera Ephemerella 650 4.0 Ephemeroptera Ecdyonurus 368 2.3 Trichoptera Hydropsychidae 4104 25.4 Trichoptera Hydroptilidae 430 2.7 Trichoptera Lepidostomatidae 2 0.0 Trichoptera Limnephilidae 2 0.0 Trichoptera Philopotamidae 6 0.0 Trichoptera Polycentropodidae 22 0.1 Trichoptera Rhyacophilidae 208 1.3 Trichoptera Sericostomatidae 2 0.0 Coleoptera Dytiscidae 24 0.1 Coleoptera Elmidae 24 0.1 Coleoptera Haliplidae 6 0.0 Coleoptera Hydraenidae 2 0.0 Coleoptera Hydrophilidae 16 0.1 Diptera Anthomyiidae 146 0.9 Diptera Chironomidae 4996 30.9 Diptera Empididae 34 0.2 Diptera Limoniidae 52 0.3 Diptera Psychodidae 2 0.0 Diptera Simuliidae 24 0.1 Diptera Tabanidae 2 0.0 Diptera Tipulidae 88 0.5 Gastropoda Ancylidae 12 0.1 Gastropoda Lymnaeidae 2 0.0 Hirudinea Erpobdella 2 0.0 Oligochaeta Enchytraeidae 8 0.0 Oligochaeta Lumbricidae 4 0.0 Oligochaeta Naididae 794 4.9 Totale 16154 100.0 14

Figura 6: andamento della densità della comunità macrobentonica nel F. Savuto località Parenti Plecoptera Ephemeroptera Trichoptera Coleoptera Diptera Gastropoda Hirudinea Oligochaeta set-12 0 1400 2800 4200 5600 7000 8400 9800 11200 12600 14000 15400 16800 Densità (numero individui / m 2 ) Per la valutazione della qualità biologica delle acque è stato applicato l Indice STAR_ICMi, che ha attribuito un punteggio pari a 0.91, corrispondente ad un giudizio buono. Tabella 15: applicazione dell Indice STAR_ICMi nel F. Savuto località Parenti Metrica set-12 Indice ASPT 6.24 Indice EPTD 2.63 Indice GOLD 0.62 N famiglie 33 Indice EPT 14 Indice di Shannon 1.87 STAR_ICMI punteggio 0.91 STAR_ICMI giudizio buono 4.1.3 Diatomee Nella tabella seguente è riportata la composizione della comunità diatomica in termini di numero di valve e abbondanza percentuale. Nel campione prevalgono due specie, Achnanthidium minutissimum (con il 33.8% degli individui) e Cocconeis placentula var. lineata (con il 30.8% del totale), seguite da Nitzschia fonticola (17.4%); si tratta di specie tipiche di ambienti oligo-mesotrofi con debole carico di nutrienti e sostanza organica. Tabella 16: elenco delle specie di diatomee rinvenute nel F. Savuto località Parenti Codice Nomenclatura Set-12 Numero valve Abbondanza (%) PTLA Planothidium lanceolatum (Kütz ex Bréb) L-B 8 2.0 ADMI Achnanthidium minutissimum (Kützing) Czarnecki 136 33.8 APED Amphora pediculus (Kützing) Grunow 8 2.0 CPED Cocconeis pediculus Ehrenberg 8 2.0 CPLE Cocconeis placentula var. euglypta (Ehr) Grunow 4 1.0 CPLI Cocconeis placentula var. lineata (Ehr) Van Heurck 124 30.8 CBNA Encyonema minutum (Hilse) Mann 4 1.0 RSIN Reimeria sinuata (Gregory) Kociolek Stoermer 12 3.0 DMES Diatoma mesodon (Ehrenberg) Kützing 0 0.0 UULN Ulnaria ulna (Nitzsch) Compère 16 4.0 GPAR Gomphonema parvulum (Kützing) Kützing 2 0.5 GPUM Gomphonema pumilum (Gr) Reichardt Lange-Bertalot 0 0.0 NCTE Navicula cryptotenella Lange-Bertalot 0 0.0 NTPT Navicula tripunctata (Müller) Bory 8 2.0 NAMP Nitzschia amphibia Grunow 0 0.0 NFON Nitzschia fonticola Grunow 70 17.4 15

Codice Nomenclatura Set-12 Numero valve Abbondanza (%) NINC Nitzschia inconspicua Grunow 0 0.0 NREC Nitzschia recta Hantzsch 0 0.0 ALTRE SPECIE (specie non incluse nella lista floristica dell'indice ICMi o non identificate) Cymbella excisa 1 0.2 Pinnularia sp 1 0.2 Totale 402 100.0 L applicazione dell indice diatomico di intercalibrazione ICMi, con un valore pari a 0.79, attribuisce al corso d acqua una II classe di qualità con giudizio Buono. Tabella 17: risultati dell applicazione dell indice multimetrico ICMi e classe e giudizio di qualità nel F. Savuto località Parenti Data IPS5 IPS20 RQE_IPS TI RQE_TI ICMi Classe Qualità Set-12 4.25 16.46 0.96 2.27 0.62 0.79 II Buono 4.1.4 Macrofite La stazione è stata percorsa interamente da due operatori coprendo un tratto lungo 100 m, all interno del quale la copertura a macrofite è stata valutata pari all 80% dell alveo bagnato. Tra le macroalghe sono state censite sia alghe verdi sia cianobatteri; l unica pteridofita presente appartiene al genere Equisetum sp. Da segnalare la presenza di Lemna minor, idrofita tipica di acque stagnanti e palustri ma che si può occasionalmente rinvenire anche nelle zone di acqua ferma di corsi d acqua o torrenti. Di seguito si presenta la tabella con l elenco floristico delle specie e dei generi trovati e riconosciuti, corredati dalla stima delle copertura relativa e reale. Tabella 18: elenco floristico della stazione a Parenti. Gruppo Sottogruppo Genere Specie % copertura relativa % copertura reale ALGHE Cladophora Cladophora sp. 85 68 ALGHE Oedogonium Oedogonium sp. + <0.1 ALGHE Oscillatoria Oscillatoria sp. 10 8 ALGHE Spirogyra Spirogyra sp. + <0.1 Altre specie non indicatori IBMR PTERIDOFITE Equisetum Equisetum sp. + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Lycopus Lycopus europaeus + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Mentha Mentha suaveolens + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Nasturtium Nasturtium officinale 5 4 FANEROGAME Monocotiledoni Lemna Lemna minor + <0.1 FANEROGAME Monocotiledoni Agrostis Agrostis sp. + <0.1 Di seguito sono riportati i valori dell indice IBMR calcolato per il tratto monitorato e il rapporto RQE_IBMR, che indica lo stato ecologico del corso d acqua come rapporto tra il valore calcolato di IBMR e quello di riferimento. 16

Tabella 19: applicazione dell Indice IBMR. Area Geografica Mediterranea Macrotipo fluviale Ma IBMR di riferimento 12.5 Calcolo IBMR 8.69 Calco RQE_IBMR 0.70 TROFIA elevata STATO ECOLOGICO sufficiente L applicazione dell indice restituisce una trofia ELEVATA corrispondente, in relazione al valore di riferimento, ad uno stato ecologico SUFFICIENTE. Figura 7: macrofite rinvenute nella stazione di Parenti sul Torrente Savuto: a) Nasturtium officinale; b) Lycopus europeus; c) Lemna minor; d) Polygonum persicaria a) b) c) d) 4.1.5 Fauna ittica Nella stazione di Parenti è stato investigato un tratto lungo 125 m, per una superficie complessiva di 438 m 2. Il campionamento ha portato alla cattura di 4 individui di trota fario dei quali un adulto femmina di ragguardevoli dimensioni e 3 individui giovani. 17

Figura 8: individuo di trota fario 4.2 Altilia Il corso d acqua in questa sezione presenta caratteristiche di torrente di fondovalle, in quanto l alveo scorre in una valle piuttosto ampia con fondo piuttosto pianeggiante, mentre i versanti risultano ancora scoscesi. I versanti sono scarsamente antropizzati, sono comunque presenti alcuni insediamenti a mezza costa come il nucleo del comune di Altilia, Lupia, Carpanzano e Rogliano, comunque piuttosto lontani dal corso d acqua. Nel fondovalle non sono presenti insediamenti abitativi. L alveo presenta una buona naturalità delle sponde e dell alveo, gli unici elementi di artificializzazione sono presenti in corrispondenza del ponte stradale che lo attraversa (strada per località Lupia). Altra criticità riscontrata è la presenza in sponda sinistra di una sito di estrazione e lavorazione di inerti che genera una certa torbidità delle acque del F. Savuto per il lavaggio delle ghiaie. Le unità morfologiche presenti nel tratto sono i riffle generalmente più abbondanti, i run e le pool queste assai rare e presenti nelle occasionali curve; le sponde sono per lo più naturali e vegetate da specie erbacee arbustive ruderali e raramente arboree. 4.2.1 IFF e HA L applicazione dell indice IFF alla stazione di campionamento ha classificato entrambe le sponde con un Punteggio piuttosto elevato pari a 200 per la sponda destra e 220 per la sinistra che corrispondono rispettivamente ad una classe di funzionalità intermedia II-III con giudizio BUONO- MEDIOCRE per la destra e per la sinistra ad una classe II con giudizio BUONO. 18

La differenza dei punteggi e nei giudizi tra le due sponde è dovuta alla presenza della cava e lavorazione di inerti a ridosso dell alveo di piena del corso d acqua che condizione l uso del territorio circostante e la fascia di vegetazione perifluviale. Altre criticità riscontrate sono dovute alla non ottimale struttura della popolazione macrobentonica, che è apparsa leggermente alterata e alla scarsa presenza di strutture idonee a trattenere i nutrienti; per il resto nono sono presenti evidenti alterazioni e il fiume conserva una buona capacità auto-depurativa e di riciclo della sostanza organica. Tabella 20: risultati della scheda IFF. Domanda Sponda dx (zona I aria ) sx (zona I aria ) 1- Stato del territorio circostante 5 20 2- Vegetazione presente nella fascia perifluviale 40 40 3- Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 10 15 4- Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 15 15 5- Condizioni idriche dell alveo 10 6- Efficienza di esondazione 15 7- Strutture di ritenzione degli apporti trofici 5 8- Erosione delle rive 20 20 9- Sezione trasversale 15 10- Idoneità ittica 20 11- Idromorfologia 15 12- Componente vegetale in alveo bagnato 10 13- Detrito 10 14- Comunità macrobentonica 10 Punteggio 200 220 Classe di funzionalità II-III II Giudizio Buono-Mediocre buono Tabella 21: risultati della scheda HA. Parametro Sponda DX SX 1- Rifugi / substrato colonizzabile 14 2- Embeddedness dei riffle o Substrato delle pool 18 3- Rapporto velocità / profondità o Variabilità delle pool 15 4- Deposizione di sedimento 12 5- Condizioni idrologiche dell'alveo 10 6- Alterazioni dell'alveo 20 7- Eterogeneità habitat: freq. riffle o Sinuosità alveo 16 8- Stabilità (condizione) delle sponde 10 10 9- Protezione da vegetazione riparia 7 10 10- Ampiezza della zona riparia vegetata 10 10 Punteggio totale 162 Punteggio percentuale 81 Classe II L applicazione dell Habitat Assessment all ambiente acquatico della stazione considerata porta ad un punteggio di 162 su 200 corrispondente ad una percentuale di idoneità del 81 % e ad un giudizio presenza di moderate alterazioni, integrità dell habitat accettabile. Non sono state 19

riscontrate particolari criticità dal punto di vista dell habitat acquatico, data la naturale conformazione dell alveo e delle sponde. Figura 9: stazione di Altilia 20

Figura 10: stazione di Altilia 21

Figura 11: stazione di Altilia 4.2.2 Benthos Nella tabella seguente è riportata la tipizzazione fluviale attribuita al F. Savuto in località Altilia. Tabella 22: tipizzazione fluviale del F. Savuto in località Altilia Idroecoregione Codice HER Codice Macrotipo fluviale ORD MacrOper Calabria_Nebrodi 19 M4 N_178 Nelle tabelle seguenti sono riportate le tipologie di meso e microhabitat individuate durante i campionamenti e i risultati in termini di densità (numero individui/m 2 ) e abbondanza (%). Tabella 23: tipologie di meso e microhabitat selezionate per le indagini sui macroinvertebrati nel F. Savuto in località Altilia Data set-12 Unità morfologica campionata Riffle Microhabitat individuati Numero di repliche effettuate MAC - Macrolithal massi compresi tra 20 e 40 cm 3 MES - Mesolithal ciottoli compresi tra 6 e 20 cm 4 MIC - Microlithal ghiaia compresa tra 2 e 6 cm 1 AL - Macro-micro alghe alghe verdi visibli macroscopicamente 1 FP - FPOM depositi di materiale organico fine 1 Tabella 24: risultati del campionamento quantitativo di macroinvertebrati nel F. Savuto località Altilia Taxa Famiglia/Genere Set-12 Densità (n/m 2 ) Abbondanza (%) Plecoptera Leuctra 256 3.4 Plecoptera Dinocras 24 0.3 Plecoptera Perla 4 0.1 22

Taxa Famiglia/Genere Set-12 Densità (n/m 2 ) Abbondanza (%) Plecoptera Isoperla 14 0.2 Ephemeroptera Baetis 1528 20.2 Ephemeroptera Caenis 170 2.2 Ephemeroptera Ephemerella 4 0.1 Ephemeroptera Ecdyonurus 78 1.0 Ephemeroptera Epeorus 18 0.2 Ephemeroptera Rhithrogena 86 1.1 Trichoptera Hydropsychidae 2618 34.6 Trichoptera Hydroptilidae 44 0.6 Trichoptera Limnephilidae 20 0.3 Trichoptera Philopotamidae 80 1.1 Trichoptera Rhyacophilidae 46 0.6 Coleoptera Elmidae 1124 14.9 Coleoptera Hydraenidae 22 0.3 Coleoptera Hydrophilidae 2 0.0 Diptera Athericidae 66 0.9 Diptera Blephariceridae 2 0.0 Diptera Chironomidae 858 11.4 Diptera Empididae 8 0.1 Diptera Limoniidae 122 1.6 Diptera Simuliidae 276 3.7 Diptera Tabanidae 8 0.1 Odonata Onychogomphus 40 0.5 Gastropoda Physidae 8 0.1 Oligochaeta Lumbriculidae 2 0.0 Oligochaeta Naididae 28 0.4 Totale 7556 100.0 Figura 12: andamento della densità della comunità macrobentonica nel F. Savuto località Altilia Plecoptera Ephemeroptera Trichoptera Coleoptera Diptera Odonata Gastropoda Oligochaeta set-12 0 600 1200 1800 2400 3000 3600 4200 4800 5400 6000 6600 7200 7800 Densità (numero individui / m 2 ) Per la valutazione della qualità biologica delle acque è stato applicato l Indice STAR_ICMi, che ha attribuito un punteggio pari a 0.88, corrispondente ad un giudizio buono. Tabella 25: applicazione dell Indice STAR_ICMi nel F. Savuto località Altilia Metrica set-12 Indice ASPT 6.40 Indice EPTD 2.44 Indice GOLD 0.82 N famiglie 26 Indice EPT 12 Indice di Shannon 1.99 STAR_ICMI punteggio 0.88 STAR_ICMI giudizio buono 23

4.2.3 Diatomee Nella tabella seguente è riportata la composizione della comunità diatomica in termini di numero di valve e abbondanza percentuale. Nel campione si osservano diverse specie con una abbondanza simile: Cocconeis placentula var. lineata e Rhoicosphenia abbreviata (entrambe con il 14% del totale), seguite da Amphora pediculus (con il 12% degli individui), Nitzschia inconspicua (10%) e Reimeria sinuata (9%); la comunità risulta composta sia da specie tipiche di ambienti oligomesotrofi (Cocconeis placentula, Amphora pediculus e Reimeria sinuata) con sia da specie legate ad ambienti con un carico di nutrienti maggiore (Rhoicosphenia abbreviata e Nitzschia inconspicua). Tabella 26: elenco delle specie di diatomee rinvenute nel F. Savuto località Altilia Set-12 Codice Nomenclatura Abbondanza Numero valve (%) PLFR Planothidium frequentissimum (Lange-Bertalot)Round Bukhtiyarova 16 4.0 PTLA Planothidium lanceolatum (Kütz ex Bréb) L-B 0 0.0 ADMI Achnanthidium minutissimum (Kützing) Czarnecki 4 1.0 AINA Amphora inariensis Krammer 8 2.0 APED Amphora pediculus (Kützing) Grunow 48 12.0 CPED Cocconeis pediculus Ehrenberg 0 0.0 CPLE Cocconeis placentula var. euglypta (Ehr) Grunow 0 0.0 CPLI Cocconeis placentula var. lineata (Ehr) Van Heurck 56 14.0 CPPL Cocconeis placentula var. pseudolineata Geitler 0 0.0 CSPA Cocconeis scutellum Ehrenberg var. parva (Grunow in VHeurck) Cleve 24 6.0 COCE Cyclotella ocellata Pantocsek 4 1.0 CBNA Encyonema minutum (Hilse) Mann 16 4.0 RSIN Reimeria sinuata (Gregory) Kociolek Stoermer 36 9.0 DTEN Denticula tenuis Kützing 12 3.0 DEHR Diatoma ehrenbergii Kutzing 12 3.0 DVUL Diatoma vulgaris Bory 4 1.0 EARC Eunotia arcus Ehrenberg 0 0.0 GOLI Gomphonema olivaceum (Hornemann) Brébisson 0 0.0 GPUM Gomphonema pumilum (Gr) Reichardt Lange-Bertalot 20 5.0 HAMP Hantzschia amphioxys (Ehrenberg) Grunow in Cleve et Grunow 1880 0 0.0 NCTE Navicula cryptotenella Lange-Bertalot 0 0.0 NGRE Navicula gregaria Donkin 0 0.0 NLAN Navicula lanceolata (Agardh) Ehrenberg 4 1.0 LMUT Luticula mutica (Kützing) Mann 4 1.0 NTPT Navicula tripunctata (Müller) Bory 12 3.0 NVRO Navicula viridula var. rostellata (Kützing) Cleve 0 0.0 NAMP Nitzschia amphibia Grunow 12 3.0 NFON Nitzschia fonticola Grunow 12 3.0 NINC Nitzschia inconspicua Grunow 40 10.0 NPAL Nitzschia palea (Kützing) W Smith 0 0.0 RABB Rhoicosphenia abbreviata (Agardh) Lange-Bertalot 56 14.0 Totale 402 100.0 L applicazione dell indice diatomico di intercalibrazione ICMi, con un valore pari a 0.73, attribuisce al corso d acqua una II classe di qualità con giudizio Buono. Tabella 27: risultati dell applicazione dell indice multimetrico ICMi e classe e giudizio di qualità nel F. Savuto località Altilia Data IPS5 IPS20 RQE_IPS TI RQE_TI ICMi Classe Qualità 24

Set-12 4.00 15.25 0.86 2.62 0.60 0.73 II Buono 4.2.4 Macrofite La stazione è stata percorsa interamente da due operatori coprendo un tratto lungo 150 m, all interno del quale la copertura a macrofite è stata valutata pari all 5% dell alveo bagnato. La comunità rinvenuta è rappresentata quasi esclusivamente da macroalghe e spermatofite. L alga verde filamentosa Spyrogira sp. va a costituire la quasi totale copertura delle piante acquatiche; mentre tra le spermatofite sono state censite due specie di Veronica e sporadici esemplari appartenenti alla famiglia delle Graminacee (Agrostis sp.). Un unico soggetto di Equisetum è stato rinvenuto nella porzione di alveo a corrente più moderata. Da segnalare, tra le specie di greto, Xanthium italicum e Bidens frondosa appartenenti alla comunità terofitiche pioniere nitrofile. Di seguito si presenta la tabella con l elenco floristico delle specie e dei generi trovati e riconosciuti, corredati dalla stima delle copertura relativa e reale. Tabella 28: elenco floristico della stazione di Altilia. Gruppo Sottogruppo Genere Specie % copertura relativa % copertura reale ALGHE Spirogyra Spirogyra sp. 100 5 Altre specie non indicatori IBMR PTERIDOFITE Equisetum Equisetum sp. + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Apium Apium nodiflorum + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Nasturtium Nasturtium officinale + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Polygonum Polygonum persicaria + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Veronica Veronica anagallis-aquatica + <0.1 FANEROGAME Dicotiledoni Veronica Veronica beccabunga + <0.1 FANEROGAME Monocotiledoni Lemna Lemna minor + <0.1 FANEROGAME Monocotiledoni Eragrostis Eragrostis sp. + <0.1 Di seguito sono riportati i valori dell indice IBMR calcolato per i tratti monitorato e il rapporto RQE_IBMR, che indica lo stato ecologico del corso d acqua come rapporto tra il valore calcolato di IBMR e quello di riferimento. Tabella 29: applicazione dell Indice IBMR. Area Geografica Mediterranea Macrotipo fluviale Mg IBMR di riferimento 11 Calcolo IBMR 10.33 Calco RQE_IBMR 0.94 TROFIA media STATO ECOLOGICO elevato 25

31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-90 91-100 101-110 111-120 121-130 131-140 141-150 151-160 161-170 171-180 181-190 191-200 201-210 211-220 221-230 231-240 241-250 251-260 261-270 271-280 281-290 291-300 301-310 311-320 321-330 331-340 341-350 351-360 361-370 371-380 381-390 391-400 Frequenza di comparsa (percentuale di individui) L applicazione dell indice restituisce una trofia MEDIA corrispondente, in relazione al valore di riferimento, ad uno stato ecologico ELEVATO. 4.2.5 Fauna ittica Nella stazione di Altilia è stato investigato un tratto lungo 137 m, per una superficie complessiva di 1028 m 2. Il popolamento ittico è composto esclusivamente da cavedani, è stato rinvenuto anche un esemplare di cobite. Tabella 30: risultati del campionamento ittico quantitativo nel tratto indagato sul F. Savuto località Altilia Specie N Densità Densità Biomassa Biomassa Densità (%) (n/ha) (n/km) (kg/ha) (kg/km) Biomassa(%) Cavedano 284 2764 2073 99.6 55.5 41.6 100.0 Cobite 1 10 7 0.4 0.0 0.0 0.0 totale 285 2774 2080 100.0 55.5 41.6 100.0 Figura 13: individuo di cavedano Figura 14: struttura di popolazione di cavedano nel tratto indagato sul F. Savuto località Altilia 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Classi di lunghezza (mm) 26

4.3 Marina di Nocera La stazione di campionamento si trova a poca distanza dalla foce a mare, ma il fiume in questa sezione è ancora racchiuso tra versanti vallivi scoscesi; il corso d acqua presenta ancora caratteristiche di un fiume di fondovalle, in quanto l alveo ha perso grana parte della sua pendenza e il fondovalle si presenta molto ampio e prevalentemente pianeggiante. Poche centinaia di metri più a valle è presente la stretta fascia litorale pianeggiante. Il territorio circostante è scarsamente urbanizzato con la presenza a mezzacosta di alcuni radi nuclei abitati, mentre sono diffusi sui versanti coltivazioni di ulivo e terrazzamenti agricoli. Per quasi la metà della lunghezza del Fiume Savuto è interessata dal percorso autostradale della A3 Salerno Reggio Calabria, infrastruttura rilevante che domina la valle. Nel fondovalle non sono presenti insediamenti abitativi. L alveo fortunatamente non presenta alterazioni morfologiche dovute ad artificializzazioni delle sponde e dell alveo e si presenta per lo più naturale. Le unità morfologiche presenti nel tratto sono i riffle (dominanti) e i run comunque abbondanti; 4.3.1 IFF e HA L applicazione dell indice IFF alla stazione di campionamento ha classificato entrambe le sponde con un punteggio piuttosto elevato pari a 155 per la sponda destra e 146 per la sinistra che corrispondono per entrambe ad una classe di funzionalità III con giudizio MEDIOCRE. La differenza dei punteggi tra le due sponde è dovuta alla migliore condizione della vegetazione perifluviale della sponda destra rispetto a quella in sinistra, che per entrambe, in ogni caso appare alterata o assente. Altre criticità riscontrate sono: l uso antropico del territorio, diffusamente coltivato, i frequenti segni di erosione delle sponde che in molti tratti appaiono tagliate verticalmente e in frana; la scarsissima presenza di elementi di ritenzione dei nutrienti, essendo il substrato costituito principalmente da ciottoli di piccola dimensione ghiaie e sabbie e la scarsa struttura e consistenza della comunità del macrobenthos. 27

Tabella 31: risultati della scheda IFF. Domanda Sponda dx (zona I aria ) sx (zona I aria ) 1- Stato del territorio circostante 5 5 2- Vegetazione presente nella fascia perifluviale 10 1 3- Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 5 5 4- Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale 5 5 5- Condizioni idriche dell alveo 5 6- Efficienza di esondazione 25 7- Strutture di ritenzione degli apporti trofici 5 8- Erosione delle rive 5 5 9- Sezione trasversale 20 10- Idoneità ittica 20 11- Idromorfologia 15 12- Componente vegetale in alveo bagnato 15 13- Detrito 15 14- Comunità macrobentonica 5 Punteggio 155 146 Classe di funzionalità III III Giudizio mediocre mediocre L applicazione dell Habitat Assessment all ambiente acquatico della stazione considerata porta ad un punteggio di 109 su 200 corrispondente ad una percentuale di idoneità del 54.5 % e ad un giudizio elevata presenza di alterazioni, integrità dell habitat gravemente compromessa. La marcata scarsità di rifugi per i pesci, scarsa disponibilità di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos, la elevata presenza di sedimento depositato, le fasce riparie e la vegetazione ivi presente piuttosto alterate, contribuiscono a degradare nel complesso l habitat acquatico che appare poco favorevole ad ospitare stabilmente biocenosi complesse e strutturate. Tabella 32: risultati della scheda HA. Parametro Sponda DX SX 1- Rifugi / substrato colonizzabile 10 2- Embeddedness dei riffle o Substrato delle pool 11 3- Rapporto velocità / profondità o Variabilità delle pool 15 4- Deposizione di sedimento 9 5- Condizioni idrologiche dell'alveo 8 6- Alterazioni dell'alveo 16 7- Eterogeneità habitat: freq. riffle o Sinuosità alveo 16 8- Stabilità (condizione) delle sponde 5 5 9- Protezione da vegetazione riparia 2 2 10- Ampiezza della zona riparia vegetata 5 5 Punteggio totale 109 Punteggio percentuale 54.5 Classe IV 28

Figura 15: stazione di Marina di Nocera Figura 16: stazione di Marina di Nocera 29

4.3.2 Benthos Nella tabella seguente è riportata la tipizzazione fluviale attribuita al F. Savuto in località Marina di Nocera. Tabella 33: tipizzazione fluviale del F. Savuto in località Marina di Nocera Idroecoregione Codice HER Codice Macrotipo fluviale ORD MacrOper Calabria_Nebrodi 19 M4 N_178 Nelle tabelle seguenti sono riportate le tipologie di meso e microhabitat individuate durante i campionamenti e i risultati in termini di densità (numero individui/m 2 ) e abbondanza (%). Tabella 34: tipologie di meso e microhabitat selezionate per le indagini sui macroinvertebrati nel F. Savuto in località Marina di Nocera Data set-12 Unità morfologica campionata Riffle Microhabitat individuati Numero di repliche effettuate MAC - Macrolithal massi compresi tra 20 e 40 cm 3 MES - Mesolithal ciottoli compresi tra 6 e 20 cm 4 MIC - Microlithal ghiaia compresa tra 2 e 6 cm 3 30

Tabella 35: risultati del campionamento quantitativo di macroinvertebrati nel F. Savuto località Marina di Nocera Taxa Famiglia/Genere Set-12 Densità (n/m 2 ) Abbondanza (%) Plecoptera Leuctra 16 1.3 Plecoptera Dinocras 4 0.3 Ephemeroptera Baetis 610 48.7 Ephemeroptera Caenis 10 0.8 Ephemeroptera Ecdyonurus 2 0.2 Ephemeroptera Rhithrogena 2 0.2 Trichoptera Hydropsychidae 530 42.3 Trichoptera Rhyacophilidae 2 0.2 Coleoptera Dryopidae 2 0.2 Coleoptera Elmidae 40 3.2 Coleoptera Hydraenidae 2 0.2 Coleoptera Hydrophilidae 2 0.2 Diptera Chironomidae 20 1.6 Diptera Empididae 2 0.2 Diptera Limoniidae 2 0.2 Diptera Tabanidae 2 0.2 Odonata Onychogomphus 4 0.3 Totale 1252 100.0 Figura 17: andamento della densità della comunità macrobentonica nel F. Savuto località Marina di Nocera Plecoptera Ephemeroptera Trichoptera Coleoptera Diptera Odonata set-12 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 Densità (numero individui / m 2 ) Per la valutazione della qualità biologica delle acque è stato applicato l Indice STAR_ICMi, che ha attribuito un punteggio pari a 0.62, corrispondente ad un giudizio sufficiente. Tabella 36: applicazione dell Indice STAR_ICMi nel F. Savuto località Marina di Nocera Metrica set-12 Indice ASPT 6.38 Indice EPTD 0.85 Indice GOLD 0.98 N famiglie 16 Indice EPT 7 Indice di Shannon 1.11 STAR_ICMI punteggio 0.62 STAR_ICMI giudizio sufficiente 4.3.3 Fauna ittica Nella stazione di Marina di Nocera è stato investigato un tratto lungo 115 m, per una superficie complessiva di 690 m 2. Il popolamento ittico è composto esclusivamente da cavedani, inoltre sono stati rinvenuti due esemplari di anguilla. 31

31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-90 91-100 101-110 111-120 121-130 131-140 141-150 151-160 161-170 171-180 181-190 191-200 201-210 211-220 221-230 231-240 241-250 251-260 261-270 271-280 281-290 291-300 301-310 311-320 321-330 331-340 341-350 351-360 361-370 371-380 381-390 391-400 Frequenza di comparsa (percentuale di individui) Tabella 37: risultati del campionamento ittico quantitativo nel tratto indagato sul F. Savuto località Marina di Nocera Specie N Densità Densità Biomassa Biomassa Densità (%) (n/ha) (n/km) (kg/ha) (kg/km) Biomassa(%) Cavedano 200 2899 1739 99.0 83.8 50.3 98.1 Anguilla 2 29 17 1.0 1.6 1.0 1.9 totale 202 2928 1757 100.0 85.4 51.2 100.0 Figura 18: esemplare di anguilla sul F. Savuto località Marina di Nocera Figura 19: esemplare di cavedano sul F. Savuto località Marina di Nocera Figura 20: struttura di popolazione di cavedano nel tratto indagato sul F. Savuto località Marina di Nocera 14 12 10 8 6 4 2 0 Classi di lunghezza (mm) 32

5 Metodologie di indagine In questo capitolo sono presentate in modo dettagliato le metodologie di indagine che vengono impiegate per la valutazione della qualità ambientale e gli indici previsti per la definizione delle condizioni ecologiche riportati nel DM 260/2010. 5.1 Habitat fluviale 5.1.1 Indice di funzionalità fluviale L Indice di Funzionalità Fluviale IFF (AA. VV., 2007; 2003) rappresenta un evoluzione della scheda RCE-2 messa a punto da Siligardi & Maiolini (1993), rappresentante a sua volta un adattamento alla realtà dei corsi d acqua alpini e prealpini dello RCE ( Riparian, Channel and Enviromental Inventory ), elaborato da Petersen nel 1982. L IFF, ulteriormente aggiornato nella sua ultima versione del 2007, analogamente ai suoi progenitori, valuta le caratteristiche dell habitat fluviale e ripario ed è stato concepito per esprimere la qualità dell ecosistema fluviale in termini di livello di funzionalità idrobiologica del corso d acqua. La scheda si compone di 14 domande che appartengono a 4 diverse categorie sulla base degli aspetti che prendono in esame. Nel loro complesso queste domande consentono di indagare tutte le principali componenti dell ecosistema fluviale, sia abiotiche che biotiche, per ciascuna delle quali vengono fornite 4 possibili risposte cui sono associati altrettanti punteggi. Una volta risposto alle domande, dalla somma dei singoli punteggi attribuiti si otterrà il punteggio finale per ciascuna sponda, al quale corrisponderà una classe di funzionalità fluviale (Tabella 39). La compilazione della scheda deve essere riservata ad operatori di provata esperienza nel campo dell ecologia fluviale: infatti, benché sia apparentemente di facile applicazione, il metodo presuppone adeguata preparazione scientifica, nonché capacità di osservazione e di ragionamento da parte del rilevatore. Tabella 38: scheda IFF Domanda Sponda dx sx 1- Stato del territorio circostante Assenza di antropizzazione 25 25 Compresenza di aree naturali e usi antropici del territorio 20 20 Colture stagionali e/o permanenti; urbanizzazione rada 5 5 Aree urbanizzate 1 1 33

2- Vegetazione presente nella fascia perifluviale primaria Compresenza di formazioni riparie complementari funzionali 40 40 Presenza di una sola o di una serie semplificata di formazioni riparie 25 25 Assenza di formazioni riparie ma presenza di formazioni comunque funzionali 10 10 Assenza di formazioni a funzionalità significativa 1 1 2bis- Vegetazione presente nella fascia perifluviale secondaria Compresenza di formazioni riparie complementari funzionali 20 20 Presenza di una sola o di una serie semplificata di formazioni riparie 10 10 Assenza di formazioni riparie ma presenza di formazioni comunque funzionali 5 5 Assenza di formazioni a funzionalità significativa 1 1 3- Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale Ampiezza cumulativa delle formazioni funzionali maggiore di 30 m 15 15 Ampiezza cumulativa delle formazioni funzionali compresa tra 30 e 10 m 10 10 Ampiezza cumulativa delle formazioni funzionali compresa tra 10 e 2 m 5 5 Assenza di formazioni funzionali 1 1 4- Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale Sviluppo delle formazioni funzionali senza interruzioni 15 15 Sviluppo delle formazioni funzionali con interruzioni 10 10 Sviluppo delle formazioni funzionali con interruzioni frequenti o solo erbacea continua e consolidata o solo arbusteti a dominanza di esotiche e infestanti 5 5 Suolo nudo, popolamenti vegetali radi 1 1 5- Condizioni idriche dell alveo Regime perenne con portate indisturbate e larghezza dell alveo > 1/3 dell alveo di morbida 20 Fluttuazioni di portata indotte di lungo periodo con ampiezza dell alveo bagnato < 1/3 dell alveo di morbida o variazione del solo tirante idraulico 10 Disturbi di portata frequenti o secche naturali stagionali non prolungate o portate costanti indotte 5 Disturbi di portata intensi, molto frequenti o improvvisi o secche prolungate indotte per azione antropica 1 6- Efficienza di esondazione Tratto non arginato, alveo di piena ordinaria superiore al triplo dell alveo di morbida 25 Alveo di piena ordinaria largo tra 2 e 3 volte l alveo di morbida (o, se arginato, superiore al triplo) 15 Alveo di piena ordinaria largo tra 1 e 2 volte l alveo di morbida (o, se arginato, largo 2 3 volte) 5 Tratti di valle a V con forte acclività dei versanti e tratti arginati con alveo di piena ordinaria < di 2 volte l alveo di morbida 1 7- Strutture di ritenzione degli apporti trofici Alveo con massi e/o vecchi tronchi stabilmente incassati (o presenza di fasce di canneto o idrofite) 25 Massi e/o rami con depositi di materia organica (o canneto o idrofite rade e poco estese) 15 Strutture di ritenzione libere e mobili con le piene (o assenza di canneto e idrofite) 5 Alveo di sedimenti sabbiosi o sagomature artificiali lisce a corrente uniforme 1 8- Erosione delle rive Poco evidente e non rilevante o solamente nelle curve 20 20 Presente sui rettilinei e/o modesta incisione verticale 15 15 Frequente con scavo delle rive e delle radici e/o evidente incisione verticale 5 5 Molto evidente con rive scavate e franate o presenza di interventi artificiali 1 1 9- Sezione trasversale Alveo integro con alta diversità morfologica 20 Presenza di lievi interventi artificiali ma con discreta diversità morfologica 15 Presenza di interventi artificiali o con scarsa diversità morfologica 5 Artificiale o diversità morfologica quasi nulla 1 10- Idoneità ittica Elevata 25 Buona o discreta 20 Poco sufficiente 5 Assente o scarsa 1 11- Idromorfologia Elementi idromorfologici distinti con successione regolare 20 Elementi idromorfologici distinti con successione irregolare 15 Elementi idromorfologici indistinti o preponderanza di un solo tipo 5 Elementi idromorfologici non distinguibili 1 34

12- Componente vegetale in alveo bagnato Periphyton sottile scarsa copertura di macrofite tolleranti 15 Film perifitico tridimensionale apprezzabile e scarsa copertura di macrofite tolleranti 10 Periphyton discreto o (se con significativa copertura di macrofite tolleranti) da assente a discreto 5 Periphyton spesso e/o elevata copertura di macrofite tolleranti 1 13- Detrito Frammenti vegetali riconoscibili e fibrosi 15 Frammenti vegetali fibrosi e polposi 10 Frammenti polposi 5 Detrito anaerobico 1 14- Comunità macrobentonica Ben struttura e diversificata, adeguata alla tipologia fluviale 20 Sufficientemente diversificata, ma con struttura alterata rispetto a quanto atteso 10 Poco equilibrata e diversificata con prevalenza di taxa tolleranti all inquinamento 5 Assenza di una comunità strutturata; pochi taxa, tutti piuttosto tolleranti all inquinamento 1 Tabella 39: livelli di funzionalità dell IFF Valore di IFF Livello di funzionalità Giudizio di funzionalità Colore 261-300 I Ottimo 251-260 I-II Ottimo - buono 201-250 II Buono 181-200 II-III Buono - mediocre 121-180 III Mediocre 101-120 III-IV Mediocre scadente 61-100 IV Scadente 51-60 IV-V Scadente pessimo 14-50 V Pessimo 5.1.2 Habitat Assessment L Habitat Assessment, messo a punto dall U.S.E.P.A. (Plafkin et al., 1989; Hayslip, 1993; Barbour & Stribling, 1996), è una metodologia che consente di effettuare una valutazione della qualità dell habitat fluviale e di tradurla in un punteggio. Tale protocollo prende in esame i principali parametri ambientali (10) relativi al micro e macrohabitat in alveo, alla morfologia fluviale e all habitat ripario, che determinano nel loro complesso l idoneità di un tratto di corso d acqua ad ospitare la comunità biologica acquatica. Ciascun parametro viene valutato secondo le indicazioni fornite da quattro categorie di giudizio prestabilite, a ciascuna delle quali corrisponde un determinato ambito di punteggio; la scelta del punteggio preciso entro tale ambito è affidata all esperienza dell operatore, in modo da garantire alla metodologia la massima flessibilità possibile nelle diverse situazioni d impiego. Per ottenere il punteggio finale sarà sufficiente sommare i singoli punteggi attribuiti ad ogni parametro (i punteggi relativi alle due sponde andranno mediati); esso sarà poi confrontato, in termini percentuali, con il punteggio massimo possibile corrispondente alla situazione teorica migliore. La valutazione dell integrità dell habitat fluviale così ottenuta verrà espressa in 4 diverse classi. 35

Tabella 40: scheda per l applicazione dell Habitat Assessment Cover / substrato colonizzabile OTTIMALE: Area di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos e con rifugi per i pesci >70%; habitat 16-20 stabili e in grado di essere pienamente colonizzati. BUONO: Area di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos e con rifugi per i pesci 40-70%; adeguata presenza di habitat per il mantenimento delle popolazioni esistenti, accompagnati da zone non ancora mature 11-15 per una piena colonizzazione. MEDIOCRE: Area di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos e con rifugi per i pesci tra 20-40%; habitat adeguati alla colonizzazione presenti in misura inferiore alle attese; substrato spesso alterato. 6-10 PESSIMO: Area di substrato colonizzabile da parte del macrobenthos e con rifugi per i pesci <20%. 0-5 Embeddedness - Ricopertura del substrato con sedimento fine OTTIMALE: Ghiaia, ciottoli e massi circondati da sedimento fine meno del 25%. Disponibilità di spazi interstiziali. 16-20 BUONO: Ghiaia, ciottoli e massi circondati da sedimento fine 25-50%. 11-15 MEDIOCRE: Ghiaia, ciottoli e massi circondati da sedimento fine 50-75%. 6-10 PESSIMO: Ghiaia, ciottoli e massi circondati da sedimento fine più del 75%. 0-5 Rapporto velocità / profondità OTTIMALE: Presenti tutte le 4 categorie, profonde-lente, basse-lente, profonde-veloci e basse-veloci). 16-20 BUONO: Presenti 3 categorie su 4; penalizzare maggiormente l assenza di acque basse e veloci. 11-15 MEDIOCRE: Presenti 2 categorie su 4; penalizzare maggiormente l assenza di acque basse-veloci e basse-lente. 6-10 PESSIMO: Presente 1 categoria su 4, generalmente lente-profonde. 0-5 Deposizione di sedimento OTTIMALE: Superficie del fondo interessata da barre o isole di sedimento <5%. 16-20 BUONE: Superficie del fondo interessata da barre o isole di sedimento 5-30%. Ridotta sedimentazione nelle pool. 11-15 MEDIOCRE: Superficie del fondo interessata da barre o isole di sedimento 30-50%. Moderata sedimentazione presso gli ostacoli alla corrente e nelle pool. 6-10 PESSIMA: Superficie del fondo interessata da barre o isole di sedimento >50%. Elevata sedimentazione, con riempimento quasi completo delle pool. 0-5 Condizioni idriche dell'alveo OTTIMALE: alveo asciutto assente. 16-20 BUONE: alveo bagnato >75% alveo di morbida. Superficie del substrato esposto <25%. 11-15 MEDIOCRE: alveo bagnato 25-75% alveo di morbida. Superficie del substrato esposto dominante. 6-10 PESSIME: alveo bagnato <25% alveo di morbida. Acqua quasi assente e per lo più presente sotto forma di pozze ferme. 0-5 Alterazioni dell'alveo OTTIMALE: Assenza di canalizzazione e pavimentazioni; percorso dell alveo naturale. 16-20 BUONO: Presenza di canalizzazione e pavimentazioni antiche o solo parziali. 11-15 MEDIOCRE: Presenza di estesa canalizzazione, interessante 40-80% del tratto ed entrambe le sponde. 6-10 PESSIMO: Presenza di canalizzazione per oltre l 80% del tratto; sponde con argini in cemento, alveo pesantemente alterato. 0-5 Frequenza dei riffle OTTIMALE: Distanza riffe/ larghezza tratto < 7; diversità di habitat. 16-20 BUONA: Distanza riffe/ larghezza tratto 7-15; riffle poco frequenti. 11-15 MEDIOCRE: Distanza riffle/ larghezza tratto 15-25; presenza dei riffle occasionale. 6-10 PESSIMA: Distanza riffle/ larghezza tratto >25; acque piatte poco profonde e scarsità di habitat. 0-5 Stabilità delle sponde (dx/sx) OTTIMALE: Sponde stabili, erosione <5%. 9-10 BUONA: Sponde moderatamente stabili, erosione 5-30%. 6-8 MEDIOCRE: Sponde piuttosto instabili, erosione 30-60%. Alto rischio di erosione durante le piene. 3-5 PESSIMA: Sponde instabili con molte zone in erosione e in frana, erosione >60%. 0-2 Vegetazione riparia (dx/sx) OTTIMALE: Copertura vegetale >90%, abbondanza di piante native e presenza di tutte le categorie di vegetali: 9-10 alberi, cespugli ed erbe crescono indisturbati. BUONA: Copertura vegetale 70-90%, presenza di piante native ma assente una categoria di vegetali. 6-8 MEDIOCRE: Copertura vegetale 50-70%, presenza evidente di zone alterate con suolo nudo o con vegetazione 3-5 pesantemente sfruttata. PESSIMA: Copertura vegetale <50%, elevato tasso di distruzione della vegetazione riparia. 0-2 36

Ampiezza della zona riparia (dx/sx) OTTIMALE: Ampiezza della fascia riparia > 18 m, assenza di impatti antropici nella zona. 9-10 BUONA: Ampiezza della fascia riparia 12-18 m, limitati impatti antropici nella zona. 6-8 MEDIOCRE: Ampiezza della fascia riparia 6-12 m, presenza di impatti antropici nella zona. 3-5 PESSIMA: Ampiezza della fascia riparia <6 m, pesanti impatti antropici nella zona con distruzione della zona riparia. 0-2 Tabella 41: classi di valutazione secondo il protocollo Habitat Assessment Valutazione Percentuale rispetto al punteggio massimo (A) Situazione simile a quella di riferimento, integrità dell habitat ottimale 90% Presenza di moderate alterazioni, integrità dell habitat accettabile 75 88% Presenza di alterazioni, integrità dell habitat compromessa 60 73% Elevata presenza di alterazioni, integrità dell habitat gravemente compromessa 58% Nel caso in cui la percentuale ottenuta ricada al di fuori degli intervalli indicati, l attribuzione della valutazione dovrà essere fatta dall operatore sulla base della sua esperienza e di eventuali altre indicazioni disponibili sulla qualità ambientali del tratto fluviale esaminato. 5.1.3 Rilevamento delle unità di mesohabitat fluviale Le caratteristiche morfologiche e idrauliche di un torrente sono elementi determinanti per la possibilità di colonizzazione da parte delle comunità biologiche e, in particolare, della fauna ittica, il cui svolgimento dell intero ciclo vitale (alimentazione, accrescimento, riproduzione) richiede la presenza di diverse tipologie di habitat fluviale. Dal punto di vista della ecologia fluviale, è particolarmente interessante lo studio della morfologia di un corso d acqua a livello di mesohabitat, cioè su una scala spaziale nell ordine della decina di metri e con una durata temporale dell ordine della decina di anni; gli elementi di mesohabitat, detti anche unità morfologiche, sono riconducibili a quattro tipologie fondamentali (White, 1973; Bisson et al., 1982; Marcus et al., 1990; Mc Cain et al., 1990): pool: raggruppa le tipologie caratterizzate da velocità di corrente moderata, acque relativamente profonde, fondo costituito da sedimento fine; riffle: indica tratti con corrente veloce, acqua poco profonda e substrati grossolani e duri; step pool: rapide disposte a scalinata, dove piccole pozze, poco profonde e posizionate dietro gruppi di massi, si susseguono alternativamente a corti tratti a pendenza più accentuata che vanno a formare delle piccole cascatelle; cascade: si riferisce a tutti quei tratti che non possono ospitare stabilmente pesci, in quanto la velocità di corrente è eccessiva o la profondità d acqua troppo scarsa; si tratta in genere di tratti con elevata pendenza, vere e proprie cascate o schiene di roccia viva, che spesso sono associati a discontinuità dell alveo non superabili dai pesci. 37

I riffle hanno caratteristiche idraulico - morfologiche (acque veloci e ossigenate, substrato grossolano che è ricco di interstizi e offre un ampia superficie per la crescita del periphyton) particolarmente idonee alla colonizzazione da parte dei macroinvertebrati bentonici e sono pertanto aree preferenziali per l attività alimentare dei pesci, della cui dieta il macrobenthos è componente fondamentale. Essi rivestono, inoltre, una notevole importanza per l attività riproduttiva di numerose specie ittiche (p.e. trote e temoli), le cui uova vengono deposte in substrati ghiaiosi e necessitano di un buon ricambio d acqua; in tali aree si possono verificare temporanei addensamenti di individui adulti maturi nel periodo riproduttivo. Il valore biologico assoluto di un riffle dipenderà dalle sue caratteristiche: un tratto con fondo ciottoloso sarà meno favorevole alla riproduzione, ma potrà offrire più rifugi e maggiore disponibilità di macroinvertebrati, rispetto ad uno con fondo ghiaioso, più adatto invece alla frega. Le pool forniscono rifugio dai predatori aerei e terrestri ai pesci di taglia maggiore, in particolare a quelli che fanno uso di tane come gli individui adulti di trota, che non trovano ripari idonei nelle acque basse dei riffle. In corsi d acqua soggetti a notevoli riduzioni di portata, la presenza di pool con un sufficiente volume d acqua di riserva è fondamentale per garantire la sopravvivenza della fauna ittica nei periodi di magra, durante i quali le tipologie come i riffle possono essere soggette ad asciutte. Anche per le pool le diverse caratteristiche che le definiscono, quali la profondità massima e la presenza di rifugi, saranno determinanti nel definire il valore biologico che esse rivestono; è ovvio che una pool molto profonda sarà più importante per la sopravvivenza dei pesci rispetto ad una pool più bassa. Alcune pool, inoltre, terminano con una zona di acque veloci e poco profonde, mostrando una conformazione tale da consentire la riproduzione delle trote, grazie alla possibilità di ospitare al contempo i riproduttori e la zona di frega. Sulla base di quanto esposto appare evidente che un habitat fluviale ottimale dovrà essere caratterizzato da un elevato grado di diversità idraulico - morfologica al suo interno: sarà necessaria la presenza di zone a riffle dove sia possibile svolgere l attività alimentare e la deposizione delle uova, ma anche di pool ad esse contigue e collegate (dal punto di vista della percorribilità ittica), dove gli adulti possano trovare rifugio. La presenza di cascade può essere un fattore limitante per lo sviluppo della fauna ittica in un tratto di corso d acqua, se ne determinano una eccessiva frammentazione dal punto di vista della percorribilità ittica (specialmente se si interpongono tra aree di frega e aree abitate dai riproduttori) o qualora ne rappresentino una vasta superficie, che di fatto non è disponibile alla colonizzazione da parte dei pesci. Operativamente la mappatura del mesohabitat è avvenuta identificando le singole unità morfologiche e misurandone lunghezza e larghezza media, tramite telemetro o corda metrata. La 38

composizione del mesohabitat è espressa in termini di percentuale di superficie rappresentata per ciascuna tipologia di unità morfologica. Nei casi in cui non sia possibile percorrere il corso d acqua, si potrà fornire una stima descrittiva della presenza delle diverse tipologie, con un report fotografico a supporto di quanto riportato. Figura 21: schematizzazione delle principali tipologie di unità morfologiche di mesohabitat riffle, pool e run RIFFLE POOL RUN 5.2 Parametri chimico-fisici La misura dei parametri chimico-fisici sul lago è stata effettuata tramite la polisonda modello Hydrolab mod. Mini Data Sonde 5 nel punto di maggiore profondità, lungo colonna d acqua dalla superficie al fondo. I dati sono stati registrati ad intervallo di 2 metri per i primi 10 metri di profondità e poi ogni 5 metri fino alla profondità massima. I parametri rilevati sono: Temperatura (T C); ph; Ossigeno (Saturazione in % e Concentrazione in mg/l); Conducibilità (µs/cm); Salinità; Potenziale redox (mv). 39

Figura 22: polisonda (a sinistra) e momento iniziale della registrazione (a destra) Nello stesso punto in cui viene effettuata la misura dei parametri chimico-fisici si misura la trasparenza utilizzando il disco di Secchi. Si cala in acqua, tramite una corda metrata, un disco circolare di diametro 30 cm, a quadranti bianchi e neri; si registra la massima profondità a cui il disco risulta visibile. La determinazione dei parametri chimico-fisici sul fiume, congiuntamente al campionamento degli elementi biologici, è avvenuta tramite la sonda multiparametrica portatile YSI Professional Plus, dotata di barometro incorporato, con cui è stato possibile misurare: temperatura ( C); concentrazione di ossigeno (mg/l); percentuale di saturazione di ossigeno (%); conducibilità elettrica (µs/cm); ph (unità); salinità (ppm). Figura 23: sonda multiparametrica portatile YSI Professional Plus. 40

5.3 Analisi chimiche Nel punto più profondo sono stati prelevati due campioni di acqua per le analisi chimiche: uno in superficie, per immersione diretta del contenitore sterile fornito dal laboratorio d analisi e uno sul fondo, mediante l utilizzo di una bottiglia a strappo di tipo Ruttner. Figura 24: prelievi delle acque per analisi chimiche. Per il campionamento, il trasporto e la conservazione dei campioni di acqua, si osservano le indicazioni metodologiche presenti nel documento APAT/IRSA-CNR, 2003 e APAT, 2007. I campioni di acqua si raccolgono in bottiglie di polietilene, trattate con acido cloridrico, si conservano in frigorifero e si sottopongono ad analisi entro 24h dal campionamento. In laboratorio le metodiche analitiche utilizzate sono spettrofotometriche, mediante lo spettrofotometro marca HACH-LANGHE modello DR3800 con kit di analisi dedicati preconfezionati in cuvette test in tube. Figura 25: Spettrofotometro Hach Lange DR3800 41

La maggior parte delle metodiche corrispondono a quelle previste dall APAT-IRSA/CNR, del 2003; solamente l azoto nitrico non rientra nelle metodiche ufficiali. Fosforo ortofosfato: IRSA 4110 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003) metodo A1. Principio: ioni fosfati formano in soluzione acida con ioni molibdato e antimonio un complesso antimonilfosfomolibdato che con acido ascorbico si riconduce in blu fosfomolibdato (limite strumentale 0.010 mg/l). Fosforo totale: IRSA 4110 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003) metodo A2. Principio: preliminare trasformazione di tutti i composti del fosforo, organici ed inorganici, a orto fosfati mediante idrolisi; successivamente gli ioni fosfati formano in soluzione acida con ioni molibdato e antimonio un complesso antimonil-fosfomolibdato che con acido ascorbico si riconduce in blu fosfomolibdato (limite strumentale 0.010 mg/l). Azoto ammoniacale: IRSA 4030 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003) metodo A1. Principio: gli ioni ammonio reagiscono a un ph 12.6 con ioni di ipoclorito e di salicilato, in presenza di nitro prussiato sodico quale catalizzatore, dando il blu indo fenolo. (limite strumentale 0.015 mg/l). Azoto nitrico: principio: ioni nitrato reagiscono in soluzione di acido solforico-fosforico con 2.6-dimetilfenolo dando 4-nitro-2.6-dimetilfenolo (limite strumentale 0.23 mg/l). Azoto nitroso: IRSA 4050 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Principio: i nitriti reagiscono in soluzione acida con ammine aromatiche primarie formando sali di diazonio. Questi formano con complessi aromatici, contenenti un gruppo ammonio o idrossilico, coloranti azoici intensamente colorati (limite strumentale 0.002 mg/l). Azoto totale: IRSA 4060 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Principio: l azoto in associazione organica ed inorganica viene ossidato in nitrato dissociandolo col perossidi solfato. Gli ioni nitrato reagiscono in soluzione solforica e fosforica col 2.6-dimetilfenolo dando il nitro fenolo (limite strumentale 1.0 mg/l). COD: IRSA 5130 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Principio: reazione con soluzione di acido solforico e dicromato potassico più solfato di argento quale catalizzatore. I cloruri vengono mascherati col solfato di mercurio. La colorazione gialla del Cr 6+ viene letta fotometricamente (limite strumentale 5 mg/l). Alcalinità: IRSA 2010 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Principio: si preparano 23 ml di campione a cui viene aggiunta una dose di verde-bromocresolo. Per titolazione con acido solforico 0.035N si procede alla misurazione dell alcalinità espressa in mg/l CaCo 3. 42

Clorofilla: IRSA 9020 del 2004 (APAT-IRSA/CNR, 2003). Il campione raccolto viene agitato e filtrato; il filtro, una volta prosciugato per aspirazione, viene omogeneizzato in una soluzione acquosa di acetone, portato al volume di 10 ml e conservato per 2 ore a 4 C al buio. L estratto ottenuto, una volta chiarificato tramite filtrazione, viene acidificato con acido cloridrico, lasciato riposare 3-10 minuti e letto fotometricamente. 5.4 Parametri biologici 5.4.1 Fitoplancton I campioni per lo studio del fitoplancton sono stati raccolti mediante l utilizzo di un apposito retino con apertura di maglia pari a 40µm, sul cui fondo è presente un piccolo barattolo collettore munito di rubinetto che permette il trasferimento dell acqua filtrata in bottiglie. L utilizzo di questo tipo di retini permette di filtrare una grande quantità di acqua in breve tempo concentrando gli organismi in un volume ridotto in modo da disporre di un adeguata quantità di materiale su cui condurre le indagini tassonomiche. I campioni raccolti con questa procedura però non si prestano a valutazioni di tipo quantitativo, in quanto è difficile risalire al volume esatto di acqua filtrato e non consentono di indagare le specie algali del nano e ultraplancton che non vengono trattenute dalle maglie della rete anche se particolarmente fini. L indagine in questo caso si limita alla popolazione fitoplanctonica di dimensioni maggiori di 40µm che costituisce appunto il plancton da retino. Immediatamente dopo il prelievo, i campioni sono stati trasferiti in bottiglie di vetro scuro di 250 ml e fissati con alcune gocce di soluzione di lugol, un agente fissativo che permette di conservare molto bene anche le strutture più fragili delle alghe e che le appesantisce facilitandone la sedimentazione. Figura 26: Retino da fitoplancton 43

In laboratorio, l analisi qualitativa del fitoplancton è stata eseguita su una frazione del campione originario ottenuta previa omogeneizzazione dello stesso, lasciata sedimentare per almeno 24 ore sul fondo di una camera di sedimentazione cilindrica del volume di 10 ml. L osservazione è stata eseguita su tutta l area della camera mediante un microscopio a luce invertita a 400 ingrandimenti. La determinazione sistematica è stata eseguita al massimo livello tassonomico possibile, utilizzando principalmente le chiavi dicotomiche contenute nei volumi delle collane Subwasserflora von Mitteleuropea e Die Binnengewasser e quelle proposte da Bourelly: AA.VV., 1988; BOURRELLY, 1968, 1972; ETTL e GÄRTNER, 1988; per il riconoscimento delle Bacillariophyceae (diatomee) è stato utilizzato anche il libro Flore des diatomees eaux douces et saumatres di GERMAIN (1981). 5.4.2 Benthos Per la raccolta degli organismi macrobentonici viene indicato l utilizzo di un retino immanicato tipo Surber con dimensioni del telaio generalmente quadrato di 23 x 23 cm, pari ad un area di campionamento di 0.05 m 2, cono di rete lungo dai 60 agli 80 centimetri e maglia di 500 m, dotata di bicchiere di raccolta terminale. Trattandosi di un campionamento quantitativo viene indicata una superficie massima complessiva per ogni indagine pari a 0.5 m 2 che verrà raggiunta compiendo in ogni stazione 10 repliche di prelievo. Figura 27: retino immanicato tipo Surber da 23 x 23 cm di lato 44

I periodi migliori in cui condurre il campionamento dipendono dalla tipologia del corso d acqua in oggetto e sono indicati generalmente l inverno (febbraio, inizio marzo), la tarda primavera (maggio) e la tarda estate (settembre); in ogni caso vengono fornite indicazioni accessorie riguardo a periodi o momenti in cui è meglio evitare di campionare, come durante o subito dopo eventi di piena, durante o subito dopo periodi di secca estrema, impedimenti a causa di fattori ambientali nella stima dell estensione relativa degli habitat (elevata torbidità). Preliminarmente al campionamento è necessario condurre una stima della composizione del substrato fluviale e della relativa presenza di diversi microhabitat, in cui successivamente allocare le 10 repliche. Si procede identificando una idonea sezione del corso d acqua che sia rappresentativa del tratto fluviale da indagare, si riconosce la tipologia di mesohabitat prevalente e si distinguono i singoli microhabitat presenti, stimando le percentuali di superficie che occupano con intervalli del 10% e ad ogni intervallo corrisponde una replica. Il rilievo viene condotto osservando l interezza dell alveo di torrente, sia il centro sia le rive, compilando una apposita scheda di rilevamento. Nella tabella seguente sono elencate e descritte le diverse tipologie di microhabitat che si possono rinvenire in alveo. Tabella 42: tipologia dei microhabitat rinvenibili e breve descrizione Microhabitat Codice Definizione substrato Igropetrico IGR Igropetrico strato d acqua su roccia spesso ricoperta da muschi Megalithal MGL Megalithal massi che superano i 40 cm* Macrolithal MAC Macrolithal massi compresi tra 20 e 40 cm* Mesolithal MES Mesolithal ciottoli compresi tra 6 e 20 cm* Microlithal MIC Microlithal ghiaia compresa tra 2 e 6 cm* Ghiaia GHI Ghiaia fine (tra 2 mm e 2 cm) Sabbia SAB Sabbia ( tra 6μ e 2 mm) Argilla ARG Argilla (minore di 6μm) Artificiale ART Artificiale Alghe AL Macro-micro alghe verdi visibli macroscopicamente Macrofite sommerse SO Macrofite sommerse inclusi muschi e Characeae Macrofite emergenti EM Macrofite emergenti (Thypha, Carex, Phragmites) Terrestri TP Parti vive di piante terrestri radici fluitanti di vegetazione riparia Xylal (legno) XY Xylal (legno) legno morto, rami, radici CPOM CP CPOM depositi di materiale organico grossolano FPOM FP FPOM depositi di materiale organico fine Film Batterici BA Film batterici, funghi e sapropel *: le dimensioni si riferiscono all asse intermedio I campionamenti quantitativi di macroinvertebrati si eseguono tramite retino Surber, che permette di raccogliere gli organismi presenti in un area delimitata da una cornice metallica rettangolare e quindi di dimensioni note, in modo da poterne successivamente determinare la densità per unità di superficie. Per evitare disturbi nel substrato da campionare è necessario stare 45

a valle del retino effettuando le repliche risalendo verso monte; la precisione del campione raccolto dipende inoltre da: aderenza della cornice al fondo per evitare la perdita di organismi; riflusso dell acqua causato dalla resistenza della rete che può ostacolare la cattura degli organismi; accuratezza nel rimuovere gli organismi, che possono essere saldamente attaccati al substrato; profondità del substrato rimosso, in quanto gli organismi bentonici possono vivere anche diversi centimetri sotto la superficie 10-15 cm. Come accennato, verranno operate 10 repliche, utilizzando il retino Surber avente come area di prelievo 0.05 m 2 totalizzando per stazione una superficie complessiva di 0.5 m 2. La metodica consente di riunire in un unico contenitore il risultato delle singole repliche, anche se per semplificare le operazioni di smistamento degli organismi dalle parti vegetali e minerali più fini, è consentito trattare alcuni sub campioni raccolti (es. argilla sabbia, CPOM ecc.) separatamente. Il campione viene sortato e riconosciuto in vivo; gli organismi che richiedono ausili ottici per la classificazione vengono fissati con formalina al 4% o alcol etilico al 75 % e portati in laboratorio. Tabella 43: limiti per la definizione delle Unità Sistematiche Gruppi tassonomici Livelli di determinazione tassonomica per la definire le Unità sistematiche Plecotteri genere Efemerotteri genere Tricotteri genere Coleotteri famiglia Odonati genere Ditteri famiglia Eterotteri famiglia Crostacei famiglia Gasteropodi famiglia Bivalvi famiglia Tricladi genere Irudinei genere Oligocheti famiglia Parallelamente al campionamento dei macroinvertebrati, al fine di una più precisa caratterizzazione della stazione, verranno annotati anche i principali parametri chimico-fisici quali temperatura, ph, conducibilità, ossigeno disciolto dai quali possono dipendere direttamente la distribuzione e la composizione delle comunità di macroinvertebrati. Per una rassegna fotografica delle tipologie di microhabitat, si rimanda al documento Macroinvertebrati acquatici e direttiva 2000/60/EC (WFD) - Parte B. Descrizione degli habitat fluviali a supporto del campionamento biologico A cura di: Buffagni A., Erba S., Aquilano G., Armanini D.G., Beccari C., Casalegno C., Cazzola M., Demartini D., Gavazzi N., Kemp J.L., Mirolo N., Rusconi M. Notiziario dei Metodi Analitici n.1 (2007) CNR-IRSA, Brugherio (MI). 46

Il sistema di classificazione utile per la definizione dello stato ecologico dei campioni prelevati secondo il protocollo A.P.A.T. è denominato MacrOPer e descritto da: Buffagni A., Erba S. & Pagnotta R., 2008. Definizione dello stato ecologico dei fiumi sulla base dei macroinvertebrati bentonci per la 2000/60/EC (WFD): il sistema di classificazione MacrOper. Notiziario dei Metodi Analitici numero speciale (2008), CNR-IRSA, Brugherio (MI). Tale sistema combina le informazioni relative ad i seguenti elementi fondamentali: sistema tipologico nazionale; limiti di classe definiti all interno del processo di intercalibrazione europeo; valori numerici di riferimento tipo specifici per sei metriche selezionate; calcolo dell indice STAR_ICMi; Il conteggio effettuato in laboratorio viene informatizzato esprimendo, per ogni famiglia, l abbondanza in termini di densità/m 2. E successivamente applicato a questi dati l indice STAR_ICMi (Indice multimetrico STAR di Intercalibrazione). L indice è composto di sei metriche, le quali forniscono informazioni in merito ai principali aspetti che la Direttiva Quadro chiede di considerare per gli organismi macrobentonici. Tabella 44: metriche che compongono lo STAR_ICMi e peso loro attribuito nel calcolo (da Buffagni, Erba e Pagnotta, 2008) I valori delle metriche, prima di essere combinati per il calcolo dell Indice, devono essere normalizzati con i valori di riferimento specifici per ciascun tipo fluviale, riportati nel D.M. 206/2010 e ponderati; il punteggio ottenuto viene poi normalizzato con il valore di STAR_ICMi di riferimento per ottenere il Rapporto di Qualità Ecologica (RQE). 5.4.3 Diatomee La Direttiva 2000/60/CE, nella valutazione della qualità delle acque superficiali prevede, fra i bioindicatori, anche lo studio della comunità algale e, in particolare, delle Diatomee, quali 47

principali componenti del fitobenthos fluviale. Le Diatomee sono alghe unicellulari di natura silicea presenti con una elevata biodiversità in tutti i fiumi, dove vivono adese a substrati di varia natura; sono considerate degli ottimi indicatori per la loro sensibilità alle variazioni ambientali, in particolar modo alla sostanza organica, ai nutrienti nutritivi ed ai sali minerali disciolti nell acqua, soprattutto i cloruri. Inoltre, presentano un ampia distribuzione e la loro tassonomia ed ecologia è ben conosciuta. In molti paesi europei l impiego delle diatomee nel monitoraggio della qualità dei corsi d acqua è ormai consolidato da tempo anche se non sempre è riconosciuto a livello legislativo. In Italia, il recepimento della Direttiva 2000/60/CE ha dato un notevole impulso allo studio delle diatomee come bioindicatori, ma la quantità di dati attualmente disponibili sulle comunità diatomiche dei fiumi italiani, non ha ancora permesso l individuazione di un metodo di valutazione dello stato ecologico rappresentativo della realtà nazionale. Ad oggi è stato proposto un nuovo metodo per la valutazione dello stato ecologico delle comunità diatomiche, l Intercalibration Common Metric Index (ICMi), elaborato durante il processo di intercalibrazione del GIG dell area geografica Centrale /Baltica. Campionamento, preparazione del vetrino, identificazione e conteggio delle diatomee L analisi delle Diatomee bentoniche per il monitoraggio biologico dei corsi d acqua prevede le seguenti fasi principali: raccolta dei campioni preparazione in laboratorio di vetrini permanenti osservazione al microscopio dei preparati per la determinazione sistematica ed il conteggio Il campionamento e l analisi delle diatomee viene effettuato seguendo il protocollo di campionamento dei corsi d acqua pubblicato sul sito dell Ispra (ex Apat) alla pagina http://www.apat.gov.it/site/it-it/apat/pubblicazioni/metodi_bio_acque.html che si basa sulle norme standard europee (CEN EN 13946,2003; CEN EN 14407, 2004). Il campionamento delle diatomee epilitiche viene effettuato attraverso la raccolta di 4 o 5 massi o ciottoli nella zona centrale dell alveo, procedendo lungo il corso d acqua da valle verso monte, per un tratto di lunghezza pari a circa 10 m, avendo cura di escludere le zone in cui la corrente lenta (pozze laterali o lanche) potrebbe favorire il proliferare di alghe filamentose, che costituiscono il substrato preferenziale delle alghe epifitiche. I ciottoli vengono ripuliti con l ausilio di uno spazzolino e lavati con acqua. Per la conservazione del materiale raccolto viene poi aggiunto etanolo al 70%. In laboratorio, il campione conservato viene più volte risciacquato con acqua distillata e centrifugato prima di procedere all ossidazione della sostanza organica presente, attraverso 48

l aggiunta di agenti ossidanti. Uno dei metodi più utilizzati per la pulizia dei frustoli delle diatomee prevede l aggiunta di perossido di idrogeno (130 vol) a freddo. Al termine del processo può essere utile l aggiunta di alcune gocce di acido cloridrico (HCl), al fine di rimuovere il perossido di idrogeno in eccesso ed i carbonati eventualmente presenti. Si ottiene in questo modo un preparato contenente i frustuli ossidati delle diatomee. Per ogni campione ossidato, opportunamente diluito, viene montato un vetrino permanente, con l utilizzo di vetrini coprioggetto di forma rotonda e di resina ad alto potere di rifrazione (Naphrax). Con l ausilio di un microscopio ottico dotato di obiettivo 1000X ad immersione, si procede all identificazione delle Diatomee, sulla base dell osservazione dei frustoli di cui viene analizzata la morfologia. Al fine della classificazione i più importanti elementi tassonomici da esaminare sono la simmetria della valva, la sua iso-o etero polarità, la presenza e la disposizione del rafe, il numero e la disposizione delle strie e punteggiature, la lunghezza e la larghezza del frustolo. Gli individui vengono identificati a livello di specie e varietà, seguendo principalmente le chiavi dicotomiche di Krammer et Lange Bertalot (1997-2004) e per ogni campione devono essere contati 400 valve come previsto dalle norme standard (UNI EN 14407:2004). Figura 28: raccolta delle diatomee epilitiche ICMi (Intercalibration Common Metric Index) Nell ambito delle attività di implementazione della Direttiva 200/60/CE, l Istituto Superiore della Sanità ha proposto come metodo per la valutazione dello stato ecologico delle acque correnti mediante le comunità diatomiche, l ICMi (Intercalibration Common Metric Index) (Mancini & Sollazzo, 2009), un indice basato sulle attuali conoscenze in ambito nazionale e sull esperienza maturata nell ambito dei gruppi geografici di intercalibrazione (GIG) dell area geografica centrale e 49

Baltica. L ICMi è un indice multi metrico composto dall Indice di Sensibilità agli Inquinanti IPS sviluppato in Francia dal Cemagref (1982) e dall Indice Trofico TI di Rott (Rott et al., 1999). L IPS (Index de Pollo Sensibilité) è un indice saprobico che tiene conto della sensibilità delle specie all inquinamento organico, mentre l indice TI valuta principalmente l arricchimento naturale in nutrienti e l inquinamento trofico. Entrambi gli indici prevedono l identificazione delle diatomee al livello di specie e attribuiscono a ciascuna di esse un valore di sensibilità (affinità/tolleranza) all inquinamento e un valore di affinità come bioindicatore. Il valore dell IPS 5 viene calcolato attraverso la formula di Zelinka e Marvan: Successivamente l IPS 5 viene convertito in classe 20 con la seguente formula: IPS=(4,75 x IPS5)-3,75 Anche l indice TI si basa sulla formula di Zelinka e Marvan: L ICMi è dato dalla media aritmetica degli RQE (Rapporto di Qualità Ecologica), cioè del rapporto fra il valore osservato ed il valore di riferimento del quality element considerato, della somma dei due indici IPS e TI: Gli RQE dei due indici vengono calcolati nel seguente modo: I valori di riferimento degli indici IPS e TI per i diversi tipi fluviali sono riportati nella seguente tabella. 50

Tabella 45: limiti di classe per i diversi macrotipi fluviali Macrotipo fluviale IPS TI A1 18.4 1.7 A2 19.6 1.2 C 16.7 2.4 M1 17.15 1.2 M2 14.8 2.8 M3 16.8 2.8 M4 17.8 1.7 M5 16.9 2.0 Lo stato ecologico viene quindi espresso attraverso il Rapporto di Qualità Ecologica, fra le comunità osservate e quelle di riferimento. I limiti delle classi di qualità sono riportate nella tabella seguente. Tabella 46: limiti di classe per i diversi macrotipi fluviali Macrotipi E/B B/S S/S S/C A1 0.87 0.70 0.60 0.30 A2 0.85 0.64 0.54 0.27 C 0.84 0.65 0.55 0.26 M1-M2-M3-M4 0.80 0.61 0.51 0.25 M5 0.88 0.65 0.55 0.26 5.4.4 Macrofite Il campionamento deve essere effettuato due volte durante la stagione vegetativa; generalmente per l Italia sono da preferirsi i periodi da aprile a giugno e da luglio a settembre. La scelta del sito di campionamento deve comprendere, per quanto possibile, tutte le facies idrologiche e biologiche presenti nel tratto di studio, ed avere uno sviluppo longitudinale di 50-100 m a seconda delle dimensioni del corso d acqua. All interno del sito di campionamento si individuano le zone con presenza di macrofite e se ne valuta la copertura percentuale. Nell ambito delle aree caratterizzate da macrofite si valuta quindi la copertura percentuale dei singoli taxa (con distinzione se possibile a livello di specie, altrimenti di genere). Per eseguire il rilievo in corsi d acqua guadabili si cammina all interno del tratto di studio controcorrente procedendo a zig-zag, individuando i taxa presenti e successivamente determinandone la copertura percentuale mentre si procede in senso inverso. All interno di corsi d acqua non guadabili l individuazione dei taxa e della loro copertura si effettua tramite campionamenti random con un rastrello dal fondo del corso d acqua. Le percentuali di copertura si attribuiscono secondo classi di valori corrispondenti a multipli di 5. Qualora la vegetazione fosse caratterizzata da una struttura pluristratificata, le percentuali di copertura si attribuiscono separatamente per ogni strato. 51

Durante la determinazione dei taxa su campo è necessario prelevare almeno un campione per ogni taxon per la conservazione a lungo termine, al fine di consentire eventuali verifiche successive allo studio. I campioni di fanerogame si conservano essiccati, quelli di alghe in barattoli contenenti l acqua di campionamento con aggiunta di formalina; ogni campione deve essere etichettato. Per le metodiche di campionamento, determinazione e conservazione dei campioni si fa riferimento al Protocollo di campionamento e analisi delle macrofite delle acque correnti - APAT (2009). Calcolo del Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) La qualità dei corsi d acqua sulla base delle macrofite si calcola a partire dall indice biologico macrofitico dei corsi d acqua (Indice Biologique Macrophytique en Rivière, IBMR). Tale indice è calcolato sulla base della copertura (coefficiente K i ), del coefficiente di stenoecìa (E i ) e del coefficiente di sensibilità (Cs i ) delle specie, tra quelle rinvenute, appartenenti ad una lista appositamente creata per il calcolo dell indice. Il rapporto tra il valore dell IBMR del sito di studio e il valore calcolato per il sito di riferimento (RQE) permette di individuare la classe di qualità a cui appartiene il tratto di corso d acqua in esame. Calcolo dell IBMR: Dove: i = specie indicatrice E = coefficiente di stenoecia da 1 (ampia distribuzione ecologica specie euriecia) a 3 (ristretta distribuzione ecologica specie stenoecia) K = coefficiente di abbondanza (1-5) Cs = punteggio specifico di oligotrofia da 0 (eutrofo) a 20 (oligotrofo) Coefficiente di abbondanza 1 = copertura della specie i < 0.1% 2 = 0.1 % 1 % 3 = 1 % 10 % 52

4 = 10 % 50 % 5 = > 50% L elenco delle specie indicatrici e i valori dei rispettivi coefficienti e punteggi sono reperibili nel manuale Metodologie analitiche della componente vegetazionale negli ambienti di acque correnti - Centro Tematico Acque Interne e Marino Costiere. Per la messa a punto del metodo si può fare riferimento ad un articolo sull IBMR di Haury J. et al., 2006. Il rapporto di qualità ecologica RQE_IBMR si calcola a partire dal valore di IBMR ottenuto e dal valore di riferimento relativo al macrotipo fluviale in esame. Tabella 47: valori di riferimento dell IBMR per i macrotipi fluviali Area geografica Macrotipi Valore di riferimento Alpina Aa 14.5 Ab 14 Centrale Ca 12.5 Cb 11.5 Cc 10.5 Mediterranea Ma 12.5 Mb 10.5 Mc 10 Md 10.5 Me 10 Mf 11.5 Mg 11 Tabella 48: valori di RQE_IBMR relativi ai limiti tra le classi Elevata. Buona e Sufficiente Area geografica Limiti di Classe Elevato/Buono Buono/Sufficiente Sufficiente/Scarso Scarso/Cattivo Alpina 0.85 0.70 0.60 0.50 Centrale 0.90 0.80 0.65 0.50 Mediterranea 0.90 0.80 0.65 0.50 5.4.5 Fauna ittica La raccolta dei dati di campo sulla fauna ittica è stata svolta mediante pesca elettrica. Si tratta del metodo più efficace nei corsi d acqua di piccole e medie dimensioni, oltre ad essere innocuo per i pesci, che possono così essere rimessi in libertà una volta effettuate le analisi necessarie. Questo sistema di pesca si basa sull effetto che un campo elettrico produce sul pesce: mediante un elettrostorditore alimentato da un motore a scoppio viene, infatti, generato un campo elettrico tra due elettrodi, lancia (anodo) e massa (catodo), tra i quali si stabilisce una corrente elettrica nell acqua. L efficienza della pesca elettrica è influenzata da alcuni fattori ambientali, primo dei quali la conducibilità elettrica dell acqua: valori troppo bassi (come accade per esempio in acque di bacini cristallini, povere di sali disciolti, dove si registrano valori inferiori a 20 S/cm) fanno sì che l acqua non conduca adeguatamente la corrente elettrica e l elettropesca risulti inefficace. Di 53

contro, valori di conducibilità troppo alti (per esempio nelle acque salmastre o comunque ricche di soluti) danno luogo ad una dispersione eccessiva di corrente, cosicché, anche in questo caso, l elettropesca diventa inefficace. Un altro fattore che condiziona il successo della pesca elettrica è la natura del substrato di fondo: maggiore è la sua conducibilità, come nel caso di fondali fangosi, e più il campo elettrico si disperde, risultandone una minore efficienza di cattura; fondali rocciosi, poco conduttivi, sono invece ottimali. È importante anche la profondità dell acqua, al crescere della quale diminuiscono le possibilità di cattura sia per una maggiore dispersione di corrente conseguente alla maggiore distanza tra gli elettrodi, sia per le difficoltà insite quando si opera nelle acque profonde. Il campionamento tramite elettropesca è stato condotto da un gruppo di cinque persone: una che aziona lo storditore, una che utilizza la lancia, due che raccolgono i pesci storditi con una guada e una che trasportava i pesci catturati nei contenitori per lo stoccaggio provvisorio in attesa degli esami. Sono stati impiegati elettrostorditori spallabili con motore a scoppio modello Ittiosanitaria ELT-IIE da 1300 W. I pesci catturati sono stati sottoposti alle seguenti determinazioni: identificazione della specie di appartenenza; misura della lunghezza totale - cioè dall apice del muso all estremità della coda tenuta distesa - mediante un apposito strumento, l ittiometro, con un approssimazione di ±1 mm; peso, mediante bilancia elettronica, con un approssimazione di ±0.1 g (±1g per le specie di peso maggiore di 0.5 kg). I dati così ricavati sono stati utilizzati per ottenere i seguenti parametri: Composizione della comunità ittica, espressa come percentuale di abbondanza degli individui delle diverse specie ittiche rilevate. Struttura delle popolazioni ittiche: si valuta attraverso l abbondanza relativa tra individui giovani di un anno di vita o meno (detti anche 0 + ), giovani di oltre un anno di vita (detti anche individui subadulti ) e adulti, cioè pesci sessualmente maturi, che in genere hanno almeno tre anni di vita. Lo stato di salute di una popolazione dipende, infatti, non solo dalla sua abbondanza numerica, ma anche da un corretto rapporto di equilibrio tra individui delle diverse età: una popolazione costituita quasi esclusivamente da giovani indica o una situazione di espansione demografica, oppure la presenza di problemi ambientali che non consentono la presenza di pesci di maggiore taglia, o ancora un eccessivo prelievo di adulti operato dalla pesca; questo si può tradurre in una grave limitazione per la possibilità di riproduzione 54

naturale nel tratto, venendo a scarseggiare o a mancare i riproduttori fino a quando i giovani presenti avranno la possibilità di raggiungere la maturità sessuale. Viceversa, una popolazione con pochi giovani indica la presenza di problemi nel successo della riproduzione naturale a livello di sopravvivenza di uova o avannotti. Densità delle diverse specie ittiche, calcolata come numero di pesci catturati rapportato alla superficie del tratto di corso d acqua campionato. Questo parametro è un indice della quantità di pesci presenti; confrontando le densità ittiche di vari tratti si può stabilire dove il numero di pesci è adeguato alle potenzialità ambientali e dove invece è inferiore. Biomassa, calcolata come peso complessivo dei pesci presenti rapportato alla superficie del tratto di corso d acqua campionato. Anche questo parametro è un indice di abbondanza, ma è fortemente influenzato dalla taglia dei pesci presenti, più che dal loro numero. Relazione lunghezza peso, rappresentata dall equazione (Klemm et al., 1993): P = a L b ; dove: P è il peso del pesce in grammi, L è la lunghezza del pesce in millimetri, b è un esponente generalmente compreso tra 2 e 4. b è pari a 3 nel caso di una crescita perfettamente isometrica, tale cioè per cui il pesce non cambia forma del corpo e peso specifico nel corso della vita. La relazione lunghezza peso può essere impiegata, nel caso di campioni molto numerosi di pesci, per ricavare il peso degli esemplari dei quali è stata misurata solamente la lunghezza (Busacker et al., 1990). 55

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7 Allegato Certificati analitici Test sul sedimento 59

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Test di cession sull eluato 67

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Test di tossicità con Daphnia magna 71

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% a2a rergte In comune ATO/IML 0367 I 2013/FB/mm?ú13:AlS*0'i 04't?*F 1 ErSSrEú1 3 9 È\;,," Regi Dipartimbnto Infrastrutture Lavori Pubblici Politiche della Casa, Erp, Abr, Risorse Idriche Ciclo integrato delle acque Via Crispi, 33 88100 Catanzaro CZ A2A - Impianti idroelettrici Calabria - Progetti di Gestione - Caratterizzazione acque e sedimenti Con riferimento all'oggetto, ed a quanto emerso nelle recenti sedute delle conferenze di servizi relative ai previsti svasi dei laghi Arvo e Savuto, trasmettiamo il quadro aggioinato delle indagini condotte secondo le previsioni della vigente Normativa su tutti gli invasi di A2A in Calabria. Le stesse sono state condotte nell'estate del 2012 ed evidenziano come i contenuti riportati non modificano nella sostanza il quadro ambientale ed ecologico già presentato, risalente alle indagini poste in essere nel 2005. Ciò conferma la validità delle assunzioni espresse nella revisione dei Progetti di Gestione trasmessi alla Regione Calabria nel mese di febbraio 20t2, sostanziapdo I'invarianza del quadro chimico-fisico e biologico in relazione all'invarianza della situazione morfolo gica, antropica e di utilizzo del territorio. Distinti saluti. Direzione Generale Area Tecnico Operativa Impianti Idroelettrici Ferdinando Bondiolotti W\/^"4,î AEl.?q3 I I I I Ì REGIONE CAI.ABRIA ASSESSORATO LL. PP. ETTORE AA. TT.. CAIANZARO -- 2A A60 2013 'z6bg5+ o o rì d F. N \o o ol 6 t ou AzASpA Sede legale: Via Lamarmo ra 23o - 251248 resiia tel. o3o 3553r - fax o3o 35532o4 Sede direzionale ammin istrativa: Corso di Porta Vittoria 4-2or22Milano tel. oz 77 zo :t - f ax oz 77 zo 39no Capitale sociale r.629.tto.744,o4 ix. Codice Fiscale, PartitalY Ar95754ot53 lscrizione Registro lmprese BS tt95754ot53 Numero RE4493995 info@aza.eu www.a2a.eu

Y :ct-l]'r'*-', aza l. - \ o(^" 'f '-*s{i è1 ttu^ L' 1 o,_ nm., :tìl-ala-01:l:t P t1/11.?.1i1 ATO/IMVo427/2013'trB/sr c2"v.{b -BWznry Mini.'e.o oei beni e delìe ArIi\ ilà cullurali e del t ufrsmo Dkezione Regìonale per i Benr Lutluall e Paeiaqgistici Per la Calabria Soorintendenza per ibeni ArchiFtionlcL e Paesaggislici per le Provìncie dr Losenza' Catanzalo, Cfolone Piazza valoesl rr 87]OO COSENZA mbac-sbap cs@mailcerl beniculturall rl A Alla Aflministrazione Provinciale di cosenza Piazza 15 Marzo' 5 B81OO COSENZA protocollo@pec p.ovincia cs it Alla Reeione Calabria Diiartimento lnfi'astrutture Lavori Pubblicr Poiitiche della casa' ERP, ABR, Risorse Idriche, Ciclo integrato delle Acque Se ore AA.GC. Sistema Informatico, Ce$ione Risorse ldriche, COTER, POR, AATO, Assislenza APQ ldrico Via Crispi, 33 88100 CATANZARO CZ seíorel.lavoripubblici @ pec.regione.calabria.it Alla Regione Calabria Dipartift ento. Politiche dell'ambiente Viale lsonzo, 414 --\ 83100 CATANZARO dipartimenro.ambiente@pec.regione.caldbria.il se't ore3.ambiente@pec.regione.calabria.ù t : È ViaLamarmÒà2?. 25P48r scìa rèlófsb, d.3o3553,ó4 5ede d rczioml e ammin stétrva coc.<i poìtavùro-ia4 2Ò122Milaio C:!h É socià è r&9i 'o.744p4 N codi.e Frale PÀftriÀ lvan957t4or53 srrzioneecúùormprese Bs netr4ór 53

!rywteui.t--. aza lv{inislero Infrastrutture e dei Trasportì Direzjone Generale per le Dighe e 1e Inîraslrutture Idriche e Eletlriche Uffi.io cnìco per le dighe di Palermo Sezione staccata di Cosenza Via Càiabria. 44 87100 cosenza dighecz@pec.mii.gov ìt Énte Parco Nazionale della Sila Via Nazionale s.n.c. 87055 Lorica dì S-Giovanni in Fiore cs parcosila@pec.it A2A 5.P.A..IMPIANII IDROEIETÍRICI CAIAERIA. SVASI LAGHI ARVO É SAVUTO - CONFTRENZE OI sérvtzl Con la presente nota facciamo rifèrlmento alle attività di clì all'oggeito; alle relative Conferen2e di Servizi pef l'approvazione deì corrispondenti Piani Operativi (che si allegano) delle attività difluitazione e svaso indette rispettìvamente ìn data 18/7/2013 (invaso delsavuto)ed in data 24/7/20131invaso dèli'arvo); alle note dì quesia Soprintendenza prot- 11465 del 4/9/2013, acquisita in sede diseduta della conferenza di servizidiapprovazione delpiano Operativo d lle attivìtà disvaso dellago Arva del1ll9/2013 e ptot 132L6 del 1/10/2013 acquisita "brevi manu" nel co.so dell'incontrc/o ivs. uffici di Cosenza, per illustrare sia glí aspetti legislativi, che amministrativi, che le necessità operative derivanti dalla gestione diodere definite fl3le8lqbg non solo per la funzione di prodlzione di energia eiettrica è per la copertura, essèn2ìaled insostituibile, deìfabbisogniìrrlguo/polabilidelcrotonese nella fattispecie e delcalanzarese per il lago del passante, ma anche aifinidelle verifiche sismiche di cuìal corpo normativo nazíonale e.egionale.. La materìa è trattata dal Dlgs 152/06 (art. 114) che in particolare pfevede, per gli aspetti approvativì ed autorizzativì, i seguenti commi: 5. ll progetta di gestione è approvata dolle regioni, can eventuoli prescizioni, enîo sei mesi dúlld suú prcsentozione, previa porere dell'omninistrazìone competente alla vigìlonzo sulla sicurezza dell'invaso e dello sborromento, oisensidegli orticoli 89 e 91 deldecreto legislótivo 31 narzo 1998, n. 112,? sentitl,9!3 necessotio, gi entigestori delle dree prctette diettamente interessote;... omissis.., ll prcgetto tli gestione sí intende opprovato e diviene operativo trdscorsí sei mesi ddll6 doto di presentazione senzo che sio íntervenut olcuto prónuncid do pofte della regione conpetente, ieftho restdndo i] pdtere ditoli Enti di detttlrc eventuali Drescri2ioni. an.he troscarso tole temine. \nabmanoèr3o 2514 B.escìa 9e& Ciez onalè e 3r m nistét{a: co6odlportavúona4 ror2mlan. tsfhi+a RégúÙo mp e5e Bs n95/54or']

r,.;.:1rl I 'i,-3* a2a 6. co. I'dppt ovdzione îlelprogetto il gestorc è autotizzdt oa esegulre ]e Òpefizioni di svasa' sqhiai1mento e sfoogomeîta in confarrnnò oiiimnlindìcaii nelprogetto stessa e alle telotive ptesc ztont. lcrit ri dl feda2ione del proge{o di gesi oire, {r priorilà da rìspettar e gli effetlì da considerare/mltigare sono quellindicati n l DM 3C/ó/20N4 del lvlinisìero dell'ambiente che per qje5ti asd tti Frevede : Att. 3. Prcgetto cli gesiione 1.lipragetia digesiiane. pr Ósposio dal gesicre e a pprcvata 'lale rcgiani previa parere peventiva dell anmi staziane campetente a vigilere sulta sicurezza 'lel'invasa e Cella sbarranenta' è ftnarzzata defìnire il qtjadro prevlsianale delle apetaziani di svasa sîangamento e spurga cannesse con le aftjvità dt manulenziane del ìmpianto da eseguirsi anche pet slraici per assicurare il mantenimento ed il gzduale ipristíno della capacíà utite prapria detiinvasa e per garantirè pioritarianente in ogni tempo il lunzionamento degti organí di scaico e di prcsa nonchè a d1finiíei ptowèdinentida pate in 'ossete durante te suddette operaziont pet la prèvènzíone è la tùtela delle risorse ídriche invasaté e rilasciate a va] ede losbarramentacanforrnementea]ieprcscrizlonjcantenu eneipianidituteladelleacqueenel rispetta degli abiettivi di qu alìtà dei carpi drici intercssati 4 N.]. asj o! ta"cio a.. ptagprc a t'st one t'di.a d''hp b) ilprcgramna opefttiva clelle at!i\/ità Cisvasaowera dispurgo delserbatoia che óeve essere Edafta tenenai conto aei ciai níok,gici delle popatazìani iitiche con panicdiare riferinent al perjado iproduítva eatlepriúerasidisviluppcinmododamínimizzaregtief'fettinègativjsl]lt'equihbiade]sjstenaacquatica a nante e a valle cjelto sbaffanenta, ove necessario potrannò essere previsti adeguatintenènti di ripopolar'ento delte specíe ittiche (la parre a caica detgestare per riptistinarè Ie condizioni ecologiche antecèdènti le operaziani di sputgo; g) I inclicaziane de etipologie deglí èlfetti potenziati dovuti alle operczionid' svaso oweto dt spurgo avaltedel]asbarramentoede lemisureadottaîepe mitigar i]nre]azlonea]rjspe lodegliabiettjvidi quali ànonchèdellasa vaguardiade ]epopolazjònjed fitastrutturcpresentjava ede ]nvasaeneilesue innedtaie vjcinauze. della vila acquatica e degli aliri usi.lètla risarsa idrtca del regine ìdrclogica nónchè dèlla capacità clì tollerare accun ulí tenporanei dei matèialí di sèdimentazione: Atî I Tut-à a della qualiià delle acque invasaîe 1Ne ambita.lelpiano dituiela prcvista daldeueío legislativa n 152de:1999 p-'rtcord idrici signlficativt le regioni prevedono nisure per la tutela delle acque invasat? e per i] manitorcggio anbienlale dci catoiidhct a nante e a valle de o sbarramenla Nel plana dituíela è alh-esi rjpanab una desctiztone quahtatva e quanlitativa delle altività antropiche che infllenzano la qualilà delle acque e sanó stabllile ]e nadaljtà pet il canlrollo prlnadurante e dopa ]e apetuzioniú svaso sfarganento e spurgo 2. Le regionìfissano nell'ambita del piano.li tliela nfunzione degli abieilivi di qualìtà definiti per gli specifbi corpidrlci livelli e la pètsistenza de e concèntraziorli r-'he /1o,l possono essere superalt {)uranle 1e operazioni di svasa, sfanganenta e sputgo in nodo da cotl,sentire Ie opeftzioni medesime senza a ecarc danni í evèrsibíli al carpo recettote r v,3lm,arrì.'a::. 25rl 0r.1.!eo.J..r,rfu ùsr1n,{1vr arpi:er.:,:ré 619ì.t 1..1 r s.r?rr! È!!f r. nrres:95119!75aoi9

.dd""ì. L1"l,ri'f aza.rerf.e F.c r!^e 3. llgestote hal'obbtigo dtprcvedere nelptagetta d gestiane di altuarc tutte ie operaztonl.t: slaieanento necessarie a garcnrìre ta sícurezza clelto sbarftfiento ecl it cotefo uso del seùatoìo in rclazione alle finalita per Ie quali è sfaia cotcessa I'utitizzazione clell'acqua pubbfica 4. Net rispelta det canune níercsse al r:aniennnenta ed a! tjpristno d-òlta capacità utile propria dellinvaso l'amministrazione cancedente, i! concessionado e gti altri soggetti interessatipossono si/puia'e alìositè intesè finallzzate a canlene.e I'apparia Cisedtnenlie a consentire Ia miglíore attuazione del progetta digestionè, con particolare,ig uado a!!o sfanganento dèlbacino. ulteriori previsionr sono contenlrte ne1 decreto legge 6/12120\I n'201, converiito coî lebge 22l1Zl2O11n' 214, all'arl.43. 1n detto articolo è previ ubbl cui allo specifico corpo normatlvo relatìvo alle dlshe lniervento che sugii impianti di A2A ìn lombardla non avrà ragíone d'essere in quanto lnteressatr, con vuolamenti totali av ntì cadenza annuale/blennale, dal e spec flche atiilità r golate daìle prevìsioni di legg su esposie (si evidenzia che su rìn insìeme dì4 ínvasi sono srate elfetruaie, negli ullimi8 anni 15 op fazlonidisvaso/flultazione {dì cui4hannoint ressaloiiparconaziona]edel]o5l Viodov èstatoprodottoun]camentelostud inc]denza],a]cunelncontemporaleaetulledoc!r.enlatescientificament,mentreneg iù timi anni ne sono state ffettuate s lr CaLabrla di cui 2 hanno int ressato i sitidella Rete Natura 2000 per i qualiè stato pfodotio il relatlvo studio.ìi incidenza. In occasìone ditalloperazjoniglieffetti imbientali pot nziaì..ente crihcl previsiinel DM non si sono veriikati (in termini di ìrreversibilìtà) e I'ambiente ha recuperato nèìtempi previsti Lc stato ecologlco prece{lente operazion; dì svaso,4lult'rlone frentre glì ev ntuali, comunque L;mitail, elfetti sedìm ntativì d lla componente salìbiosa oresenie ln sospenslone nelle acqre dì svasolíluiîau ione sono statì lmossi dai lavaggi di fine operazlonr come è evidenziatodal]adocurnentaz]orefolog aficadeir portd imonitoraggire atlvia eop fazr0 effettuate alle dlghe Passante, Savuto ed OricheÌla che siallegano. In otlemperunza alle p.escrdionidi egge l'allora gestore Endesa S p A con ettera 25 luglio 2006 prot 304 trasmise ll progeito di gestione del'invaso d l Savrto e con lettera 30 genralo 2007 prot' 105 quello di tultigll altri invasi (Arvo, Ampo lino, Oflchella, lvligliafite, Passante Satriano), 4llrylllpel decorrenza del t rmlni. Sìrccessivamente A2A chìese a Regione Calabria - Dlpadlmento Lavorì Pubblici, ln data i7 novembre 2010 con Lett ra prot. 180, la revlsione del progetto jl gesione della diga dl Orlcheila (in rela'zione all'insostenibile situazìone di interrimento e di occlusione delle opere di d rivazion e scarico che stava precludendo gl utilìzzi irriguo/potab li), allegèndo lo studio dì incidenza. Quest'ultimo f! poi trasmesso a Regione Caabria - Dipartimento ambielte con l tt ra 9 febbraìo 2011 proi 274 per l'espjetrmenlo del relatìvo iier' L'iier s è poi conclusc con approva2ione dei proqetii Der deccrrenza der termrn Tènle che a novembre 2011, ad Orichella, sì svolsefo le relalive operauioni difluiiazione controllata ripriitifando ia funziona ltà d lle opere di presa orrnai semhommerse dai solidi a cumlrlatisi nell'invaso e grèv mente compromessè nella loro fìrnziolre. s i.ied..:j!ri e?air 3rr,i L.: col.rir.:i rifr t:i lìì95'j1.5; n.,nùj:i.!.:!'îl.i!ir!r f,i5rd il

' ::l,i rllr-.i aza In par cotaf con lo svaso di orichella è stato fiuitato un volume di circa 29'000 mr (in quindici elornl di operazioni), mentre si evidenzio che ln una sola notté, in corrìspondenza di un evento temporalesco nolturno, subli alvei dei íiumi Neto ecl Arvo, sì è avulo iltransùo dì circa 11'000 m'di solìdi sospesì' sul fjlmeneto,pocopii]ava lediorichela'quesioadevidelz]alecomeg ieff ttiaseglitodegieventi atmosfeficì abbiano un ordinè di grandezza di alcrn volte ispetlo a quelli delle aitività di ]nfineconlettera2tfebbraio2ol2prot.22t2pfuronoprssentati,daa2a,giiag8iornaméniidituttii proqetti di gestlone cleglì invasl su citati, accol^npagnèli dallo sludío di incidenza' comprensivo delì'agglornamento d lla parte re ativa alla diga dl Oricheila, approvati p r decor nza del ter!]ili fanfè che nell'autunno del 2012 sono state esegultei.leattivitàdifluitslion de 1'ÌnvasodelPassante(chene]2olleraslatointeressatodasoleattivitàd svaso per ìnleruentì Ìspettivi che hanno pol evidenzìato le gfevi problematiche all'opera di presa' dopo 30annidiassenzadimanut nzione,edacuisièprontar'enterimediatogarantendocosì l'.pprowlgioîamento idropotablìe di Catanzaro)i. eèttjvitàd]flu]tazìoneclel],inva50delsavl]to(interessatgdaunlnterrirnentode l,ordi.rede 30. eattiv]tàdìsvaso(dopoque] edifluilazionede 2011)dioricheIlaanchequ]pe ]eimpfoc astinab attivitàdjsostitllzìonedeitronchettidider;vazìon postiancheas rvizìodegl]utilizzjpll]r]mide e Mentre per iì 2013 sono state fatte le pr viste comunicaz oni di legge lche si allegano) in rèlazìone alle operdr'o.i daéreglir,i,u lag' Arro.Sa/ùr".. I orosetti hanno avuto il oarere favorevole {che si allesano). con Drescrizioni de ì'ufficìo Dishe e del Parco Nazionale della Sila {laddove orevisto).iò in rif rirnento alie pr vèionidilegge he indlcano questi soggetti quellì ìnt ressati all'espressìone di parerí che dovranno poi cansentire alla Reglone (unitamente alle propríe vèlutazioni) dl approvare quanto previsto dall'4n 114 del Dlgs 152/2006 ln sintesi: con rango prloriterio lé nofmatlva consldera l; sìcurezza dello sbarramento e deltunzjona..ento delle opere dl presa/scarico, oltre che ll ripristino delvolurne utile. Questi obieltivi possono essere garantrti solo mediante gli iniervefli prevìsti da A2A che richìedono tuttavia lo svuotam nto totale dei ìaghi per incho le uri hè operazioni di rimozione dei solìdi prevlste da A2A, per i laghi Arvó ed Ampollino, riguardano i materialiche occludono parzialmente le opere idrauliche mentre non sono previste atuvità di flu'tazioììe per il ripristino della capacirà utile d'inveso. In ogn; cato lo svuotamento totale e inevitabilmente accorl]pagnalo, fe la fase fina e, da fenomeni di ruscellamento superfíciale d ile acque dì scolo che trascinano pade dei sedlmenti pfesentl sirl tondo dell'alveo original senza che ci sia alcuna oossibllità fré modo di inìfedirlo/ se.on attender l'esau imento naturale del fenomeno, che è per sua natufa di durata cont nuta. A2AStA Sgdsl.8rìe, 5e..!r..:Í:Lr?ir.iiíriryr ari ;c:,tir1?rv! r957fo53 v:r ;,r0.1r3.?5r4bres.tr.ré..j t.r:tr!furr,1,dt:r,l rr!.r::oi:i!e,r!j,îrrrea,etilo

I I I aza La normatlva consìdera Ìnoltre la qua ;ià deì corpi idrlcì, gll aspetti biologici e 8Li effetti sulla fauna ittica 0? in ottíca di conlemoeramento ì prioritari obieltlvi di sicurezza e funzionaìilà delle o!ere ed a] fine esollcito dieviiare di causare rlanni ìrrev rsibili al corpo rìcettore. Quindiè Ìnsito neila 5t ssa le88, e nelle sue previsloni, che potranno essere conlemplati degli efletti conseguentl alle opefazionl manutenuve, comoresa la sedimentazione, llra qlresti devono avere la caratleristica della reversibilità come dimostrato e documentato da anni dl operazioni di questo tipo che sugli impianti di A2A sono ìn atto dal 2006. Laddove Ia completa reversibilità non è possibile, come può accadere per La fauna iltica, sono pfevitli ìnrerveniì di ripopolamento, anch'esslòfdinafiamerte e scrupolosamente effettuatida A2A ìn occasione delle analoghe precedenti allività, tanto in Lornbardìa quàrto ln Calabria. Con la documeniazione scientifica presentata da A2A, frutto di 8 anni di monitoraggi di 20 operazionì di sv3so/fluìtazione, di cui 5 condotie in Calabrìa, s; evince che q!este sigenze di feversibilità degli effetu sono pierìamente raggiunte soddisfatte' anche nel breve-medio periodo, rendendo così le óperazìoni sostenibi i ed ambìentalmente compatiblli Nel merìto, relativamente allo specifico mantenimento/raggiungimento dei livelli di qualilà dei corpi idrici, si rlrnarca che secondo ìl DM 260/2A]0 le condizìoni ecologiche sono valutate ognì 3_6 annì, in considerazione della tipologia di monitoraggio ìn essere, quindi con tempistiche notevolmente piir lunghe del tempi dl recupero dej possiblli effettidi uno svèso (valutatl e documentaii n l 4 m si)i quesio aspetto dsulta essere di notevole irrdoftanza oo;ché consente di af{ermare senza ombra didubbio che uno svaso, come quello prevjtto sull Arvo e sull'ampollino (ma le stessè considemzíoni valgono per ìlsavuto e/o per 8li a tli jnvasi glà interessati e/o ch verranno intefessati da opefazioni dì svasofluitazione), non può pregiudicare ìl raggiungimento dell'obiettivo dicui aìla DlreltÌva 2000/60/CE. Infine la normativa prende in considerazione le fínalìià per cu; è stato concesso l'utilizzo dell'acqua pubblic;- aspetto estrernamente delìcaio per la Calabfia, dove gli obblighi irfiguo/potabili sono sanciti in modo stritlgente nei dìsciplinari dl concessione e nelle Convenzioni con gli Enii djstrlbutori delle acqr.re- Questo, se da una parte limìta fortemente 'urilizzo delre acque, ma ciò è noto, per scopindustriali (produzione di energia eleiirlca), dall'altra impone un'attenzion particolare per Farantire la copertur. dei fabbisoqni hrieuo/ootabi i. Anche ; tale fine tendono gli intèrventì previsti da A2A, assolutamente necessari p r continuare a garantire 1'approwigíonarnenro irriglro/potabile d9-p9 qlgc_-39_-el!i-dt_ei-!!é manulerr:o i e fdfirb, I soio v-ota-do gti.vd!. Per mèglío dettagliare ed illustrafe le necessità operative, dìvuotamento e di quanto sìè fiscontrato dopo lunghi perìodidiassenza didette attività, è stata prodo$a una specifica nota {con annessa documentazìone fotografica)lrasmessa agli Entinteressatì{che sia lega). La documenta2ione vld nzia anche Bli interventt esegulti in Calabria nel periodo 20112012 ed elfettuabitt soto ad invaso vuoio. Questo tn ag8iurìta a tutta la documenta2ione tecnico/scièntifica trasmess; agti Èntì(ompetenti e che riglarda te otrre 20 operazioni condotte da A2A in Lombardia d in Calabria dat 2006 ad ospi. v:!.iim!ú23. :5i2Jgftf a Co-odl P.ì L:t rór:a4.2òr2, rrlanr :i.ib.ar.e.rólrpr.!eb5f rrs4o,*

a2a si lratta cioè di atljvità transitorre dl breve ourala e cornunque assimilabilì' ìn particolafe sul laghi sìlani' al ciclo di svaso/iniaso che si perpetua abitualmeni da quasi 100 anni e che prevede r'rna varlazione di livello dei Iaghi, con il mlnimo rremprmenlo pfoprlo ne mese dìnovembre' dell'ordlne normal"enie dei ll2 m per l'ano, dei 20 m per i'ampol ìno del 6 m per ìl Sa!uto, a cul sl d vono aggiunger 'irca rrlteriori 2 m per régbiungere il compl to vuotam nto. Non blsogna po dimeftlcar 'he i La8hi cilatj sono invas értificialic edtjdalnosbarr.meniocne,asua!o ta,èsogéietto.precisiobb ishidi eggeinl.lminjdj garan?ia de la sua sicur zza d ile felative opefe d; pr sa e dì scarico e di cui l'unlco r sponc'hile - 'he deve perciò essere messo ìn condizionì dl adempiere iii propfi obblighì anche in relalione alle asseverazionisemestralisullo stato delle opere - è ilgeqtorl anche in terrnirì di modalità, tèmpistichè e decisione dl attuazlone delle necessarle attività dimanulenzlone In particola.e dette tttività di Itpezione miìnutenuìone sonc previste nel mes di novembre mentre' gra a paftjreda]mesesucc 95]Vo,,invasosarànuovar.enteeprcgressi\,amenteriempiioperriprer.ntarg,n primavefa, nelle usuall condlzlofi d riempimenlo Ciò si verlfica ogni anno, altermine della siaeione i(igua' ouando il livello cl i laghi è molio basso prosslmo alla mlnima r golazìon ' con 5ignificaliva esposrzìone delle sdonde e senza che ciò abbia mai delerminaio;lcuna probìematica né fr!:zionale né rantomeno amblentale ssendo il iclo in atto da quas; 100 anni \/iceversa nel periodo estìvo il liveìlo viene manlenutovoiutamentee iberamèntea to,ancheseciòn]nsarebbeunobbl]gopera2a,consentendo, favorendo e contel.nperando così glì altri aspetii fruizionali e le r laiive ri'adlte Proprìo Ìn lale ottlca del rerto A2A ha sottorcrilto tr im ibilltà na 5llè vincìa dl Si evid nzía lnfine che sono proprio 8lì utilizri idropoìabììi/irrigui che condizionato la géstîone dègli impiant;, così corne sancito dai drsclplinari, e che per prter Sarantlre il soddìsfacimenio dei relativi labbisogni degii utenti divalle è necessario procedere ai periodici vuolanrenti dei laghì pef poief mettere in atto g1ì obbligatori/necessarl lnterventi nìanutentivi/conr:.vativi cosi come ampìamenle descrltto ed ilklstrato nella specifica nota sopracilata. Dettl intervenir possoào essereseguitisolo ad inr/èso asclutto n quanto intefessano sia le opere cilili (con lavorld risanamento d lle strulture) che quelle meccanrche (con rimozioni. manutenzioni e reinslaliazioni pilrttoeto che sostit!rzìoni/rifaclmentll soprattutto per quanto liguardaesùuttur apfotezìonede] eope edipresasoggettea]nevìtabil]fenor.enld]o.c Ú5ionec conseguente possiblle, e iella fattispecle probabìe, interrlrzjone dela detivazione sia per gli utilizzi nd!5triali ma soprattlrtto per quell irriguo/potabill (la documentdzion foìograilca della nota sopracìata evidenzld la situazione riscontraia dopo l0 annidi mancate rnanutenzloni all'opera dl pre'sa della diga del Pas$nte posta al seru;zlo dell'acquedotlo di Catanzaro) Si evidenzia che io stesso lasso di tempo dalle ultime opèrazioni di svaso è intercorso, in particolare, an 1è per 8li invasi di Arvo ed Ampollino Orbene se. rnentre nel caso di una probablle se non certa occìùeione delle opere di presa per ifeno''reni di n$ostazróne/occlus;one cla r.ateria e in sospensionè, dovuti ai troppi anni lrascofsl dall'utima manutenzlone, la rnessa. disposizione d lle portate per soddisfare gli utilizzì irlìguo/potabili potrebbe essere comunque garantiiaprendo gll scarichi delle dibh r, va però dol'erosamette prntualìzzato ch le 5ottostanti strutture dei genori del servìzio idrico {feliìlivémefte a i'scquedotto di Caianzaro), del Consorzio onio'catanzarese (per gli utillzzl irrigul) e del Consorzio onio-croiofese {per gll usi irìguo/potabili) non sarebbero, come non lo sono, in grado di {eptarle, per la rnancania dèlle necessafi opere di captazione di emefgenza. rízntrr(:f,. nr:è!r3sire!rt.l.ì5?

I - I :j,' ll ll.,) :l!; I i',1 ll I t, it) i ':l i I ; i It i1" a2a Per e mctivazioni soora esposle A2A deve ess re ffesta in condizioni dì poter ottemp rare ai pretisi e stringentl obbliehi/doverl/dirittì sussistenti in capd ad 3ssa, sìa in terrnini dì garanzia di slcurèzza dèlle opere che dell'utillzzo per tuì sono siaie concessr-", dovendo evidentement vic versa tutelarsi contro i rischi espostioualora non possatluare i previsli inienr'enti disalvaquardia e manutenzione, Rischi che si richiamano: a) pericolo per la pubb ìca incolumità {in relazione alla manutenzione e sicurezza delle opere); b) pericolo di interruzìone di pubblico 5ervizìo lin relazione alla f!n2ionalità degli organì sùumentali all'approvvigionamento irf iguo/potabìle di va le). A completafiìento del quadro su esposto siforniscono alcune informazioni e considerazloni sulla freqr]enza temporale degl; intervent; prevgtl; suilo stato delle opere e deile sponde desli alvei divalle. Di seguito la tabella con le indicazioni delle previsioni di vuotamento in.elazione alle critìcità degli impìanti e deglì interventi da porre in aito pef garantirne la sicurèzza e glì usi previstìdelle acque: Bacino ultimo svaso effettueto Cadenza d sli svuotamenti a resim :,978 novembre 2013 1987 novembre 2014 Decennale Orlchella novembre 2012 noverr1bre 2014 Mipliarite maesio 2012 novernbre 2014 novembre 2012 novembrc 2015 ottobre 2012 novembre 2013 matzo 2013 N.B.: L'invaso di Satriano è lnteressato da annuali fenomeni di oiena dell'ordìne dei 150300 m'ls accompagnati da importanti fenomeni di trasporto solldo (oltre che di legname) gestibili unicomente $eutrali22ando lo sbarramento.. Per legge, ogni 6 m si, l'ingegnere responsabile assevera lo slato delle opere e delle sponde così coíìe derivante dalie oss ruazioni visive, daile attivìtà ispettìve e rnanutentìve dai contfolli strumentali mediante apposita relazione trasmessalla Difezione Generale per le DÌgh del Mlnistero delle Infrastrutture, cenificando Ìn particolare per le spofde il comportamento in relazlone all'andamento stagionale d i livelli consegu nti ai cicfi di svaso/invaso, e p r le opere le condizioni manltenzione e. Per quanto rig!arda glì alvel a valle della diga, che eafanfo interessati per alcuni gìorni dalle portate scaricate Ín fase di vuotamelto del soló volume morto, owero diquello non utìldzabile per produrre energia elettrìca, sl preved di rìlasciare le porrat lndicate nella sottostante tabella, da confrontare non tanto con quelle della pìena di progetto della diga, comunque va ido riferimento, ma con quelle conten!le nella fascla di perllnenza fuviale Gia!lèBano le com!nicazìonidi Normativa), owero quèlte che possono essere rilasciaie dalla diga mediante là manovra degli organi di scafico senza che sl attivìno le procedure previste dal doc!mento dl Protelione CÌvll e senza la necessìtà di altorizzazionj rn quanto contenute neìla suddetta fascla. v alrif úóia40. :5,:4srerl. :c.e dié:ioi a?eari i rdlvù :rs.i:p'rèv$f a,t :.r2ìi Érr car ú e 5.. ik, 6:q nd71-4d i.{ sí i fte Reginro mt]rerbsrìer54oìt

',i:,:.tt:.!!1l.,. I a2a Bacino Piena di I qdi Qfiax Durala Q Qfìuitazione Durata L progetto pertinenza svaso j maxin gg. I tmlsì fluitazione tm'/sl [fl'/'l l.'/.1 I arvo 400, aa' 18 10 Orichella..:at 132 I 30 10 810 -; Mleliarite 522 500 10 810 P,,rn'" \8 ì 200 )\ app!tc4tl9 {1) Limltata 18 m3/s per Ìfteúerenza ponte pravlnciale inadeguaio {lìmile da fimuovere} {2ì Linritata a 3c m:/s per presenza attraversamento non aulorizzato {llmile da rimuover ) (3) LÌmitata l0 m3/s per presenza attravefsamentìnon,utcriz'zati(limite da rimuoverel comesievincedailatabe] ajva oridiportatari asciatiduranie afasedivuotamentosonocornpresineì range 10'30% dì quelli di peninenza della fascia fllviale e 2_3% durante ]a fase dì rusceliamento/fluitazione o comunque del corrispondeite perlodo dove si svolgefanno le aitività ispettive manutentive che oossano modificare a conformazione dell'alv o di pertinenza Per quanto riguardi poi ventuali modìfiche dell3 conformazione de8ìi alvei per fénonreni sedì$entativi dei solldi saspesi esitati nella correnie fluida, quesli sono da esc udere stantè le percentuali di f.azìone fin e finlsslma presenli nei solidisedìmentati neglinvasì, così come risultante dalleanalisìgranulometrìchechesialìegano.eventualipossibili,nramarginaìlecor'lrnquelo deposìti di sabbie saranno rimossi dalle azloni dl lavaggìo dell'alv o, previste a fine operazioni e ton portate dell'ordine di alcune volte qr.relle del periodo proprio dì fluitazlone/ruscellarnento, qlrindi paragonabili a quelle di svaso, ma comunque inferiori a quelle della fascia di p rtinenzé fhrviale A seguito di dettl lavaggi ; depositi sono completamente rimossí dal letto fllrviale, senza modiiica alcùna delle 5truttLrre e lele granulometr;e presenti (come sl evince dalla documentazione fotografìca deì report dei monitoraggi allegatl). Oltre che daìla doclrmenlazione prodotta, qlresta affermazione può fac;imente essere verificata visìvar.ente recandosì 3 valle degll invasi che in Calabrìa sono 8ià stati irìteressati da operazioni di svaso/fluitazíone: labo del Pastante 2011e 2012; dl8a diorichella 2011 2012 (vuotamento dl esercizio); diga di lvigliafite 2012 lvuotamento diesercizio)i laso del Savuio 2012. i 5i evldenzìa che questlfenomenidideposito/rimobiìz73zione sono glistessi che awengono duranie glr eventì atmosferìci. Relativamente alle quaotà ln gio(o la previsìone dl evacua2ione di solidi sospesi (immessi nel corpo recettofe divalle ed effettuata, quaiora necessafii, s0lo per as5icufare l'opefatività VaLar:rNorirl. :5i4Br.!.: arr:n a r.rtrii.i:r 1.;r\1 3r. tèptàle5o.ai ró:9rr7&c4 r ard..i-óe,ptríh vr,:9 4cr53 í :r:4reg s!ó mp. - 6:retqorsl

n I I a.za. e quind, la siclrrezra delle struttlfe di presa e scafìco) fìspetto a quellè che transila annualmènle al recapito dì valle dello lesso corpo fec ttore è indìcaiivarnenl fipo{ata nel a seguente tabella Bacino t'n'l Soììdi annu, che lm-1 {1) Per rnanterimento/fipfistino volume utile e/ Previsìone so'ldi ;ol Solidirotali iotali rila lciati d u rante1 annui del! corpo I %solidi r'lascratrltotax rilasciati/tota annui n nu i lransitenti lransitentì nel corpo recerrore 2S 30.000 2,7 % 6.500.000 80.000 1000.000 2,7 % 8.500000 100000 25-30.000 1.000000 Orichella 30.000 1.000 10'12.000 800.000 L,3% MigLiarlte 120.000 4.000 2530000 200.000 13,1% 3.000000 80.000 25 30.000 400.000 Savuto 400.000 15.000 10-r2000 250.000 nl:ènimento efficienza opefe di presa e s'anco L attività, per quanto espresso e docum ntato? non hanno quindi alcun effetto permanente sull'ambìente sia per quanto fig!arda gli aspetti paesaegistici, che biologici, che fruizionali anche in relazione' per gll invasì piir import.nti ed inserltin!n contesto nat!raiistico prot'atlo, ala cadenza pluriennale dele Questo perché ilaghi sono gìà interessati da un ciclo anruale di svaso/inlaso che determina importantl variazioni dell'esposiìione spondale menlre i fiumi saran ro intelessatl, con lo svuotamento iotale dei laghi' da porlate esltate netiamente lnfefíori a quelie dela falcia di pertin nza fluvia!e, rnentre 'es{rn alùo intervento viene posto rn esser suìle strutlure se non qlellieventuaìmente necessariper manutenère le i con specifìco rlf rimento alla tutela del paesaggìo, re ati\/amente alle previsioni di cui alla Parte lll del D lls.42120a4, va ossenato ché lacdov l'a 1. 142 identifica le "Aree 1ltelate per legge" sotio il profilo paesaggistìco (e non è nienzlofe della scriv nte contestirre che l'invaso del Savuto - men che meno - l'invaso dell'awo rientrino in tale perimetro di tutea), tale norrna non implìca però Ìn alcun modo che qualsivoglia tsttività, iltervenlo, operazione da effei:uarsl ln tali aree debba lnesor2bilmente e lndistintamenle essere assogg ttato ali'autorizzazione paesaggi5t;ca previsia dall'art 146 de decreto In caso contrario, non sirebbe dato int ndefe quali siano la ratio e il contenuto di prevìsioni qlrali l'aft 149 delo stesso D. rls. 4?./ZOA4 l"hgryellj- 9! tpss -!! "), ovvero dei comma 7" del medesimo art. 146, in virìu del quale devono essere riconoscìuticome non assoeaettatlad alltorlzzazl0ne paesaeqistica qli irìierventl che - sullt base dell'ivi richiarnato art 140 conìma 2 del D Lgs 4212004 -!9! preíúdrcaî,a " tè cansenoziane dei volai esprcssi dgoh dspetti e caratteri Deculiari del territario considerato", quali sono certamente gl inlerventi prospettati dalla scrivente sui propfi invasi silani e oggetto d i va Luta zìo ne.l i co d este spettablli amm in istra u ion i, interve nti pera ltro necessari per finalità di 1 r i iti í tiaramamcà:1.?t :.1!ft;.; S:te3,r.1r,.rrriiiÉtM C.,!..1, P.t! n,rr,1 rór2:mlaij aap?esj.trè :t:tri.74+1 lf ar:z.rc Ree î'. rptsasste9t!1o151

. : f a I J : azd. tutela d lla sìcurezza dell persone e d lìe ose, nonché per garantìre la contìnuità de,approwigionamenioidropotabile,edintervent]cheairesìrappr sentanounobbl]goperilgestore, comesancitoanchenell'art.114ded.tgs.152/2006,chefaespfessamenlesalve-cosìriconoscend premlnenza ìn terminl di gerarchia degli Ìnteressi presldiati dal legislatore - "le disposizioni lissdte d!:11 Ll\ 1j5t!)59 votte o gardt'ttirc lo sicùrezzc di persone e cate ",Ìrale quall rileva ln primìs l'aú 16che pte\ede: "lt richjedente 10 concessione a cancessionaric della derivo ane alld qudle è 'onnesso lo sboíomenta è obbligdta atlc campleto e peúetta monuteî,zione dell'apero in agnj sua porte e 'lei retoùvl accessi, nonché od assictrarc la costantefficìenza dei meccanbmi di nonavro dello prcso e de7li scarichi' Diquestju]tjmjsorannoesegu]temonovredicantra]loat]opresenzac]iunJunziandrjodelcompetenteuÍic de!6enio civile od intetvalli di tempo nan superioria seimesi" lma anche vol ndo presclndere, in prìma batiuta,.la valuezionì di ponderazion dell divefse tipologi dì interessi presidiati dalìe rliverse norrnative che vengono prese ln conslderatlone, e volendo festarc unicamente sultema di una correttappticazione della normativa di iutela del paesaggio (D. L8s. 12/2004) e quindì di un coretto esercizio delfe co rrispo i denti com p lenze tmministrative, non può síuggire ll rillevo che quando l'art. 146 del D. Lgs 42/2004 disciplina l'alrtorlz?azione paesaggistlca, a piir rlprese emer8e comelastessèsiad eordinataava utareinieruentìsusclftib] icilnt odufie'.nadiijcazionicherechino preqiudizia ai volori paetdggistici oqgetta di pratezìone, 'intewenti!rbanistlco edìlizl" {4" comma) o comunqu interventidestinatiada.rec.realierazìoniper.nqe!3ielp3 l? gigdell'areatutelata Tali non sono certamente glj interuenti proposti dalla scrivente, che hanno un lmpalto purarnente iemporaneo e, specialrnente sul paesaggio, compìetamenti: Iev rsibile relvolgef dì poche seitlmane, con :l ritorno lntegrale alla siiuazione preesistente (aituale). De{ fatto e dela reverslbilità degli effetti sì è SpècuLarnr nte, è assai significativo che '.ri- 149 comma 1 inquadri tîa gli "interventi non saoaetti ild a ta zzoziane poesaooistica" in prìmo uogo e in generall, con espressione di portata volutamente assai aítp\a, "ati interventi di nanutenzione ordindtio. strcora:inoria, di consalidanento stotica e cli restouro conservdtivo che nan alteina la Xdto deì luoahl'; nozione nella quale è senz'altro corretto ricornprendere le ooerazioni orodostp da A2A- I Del resto, seppur con riierimento particolare alle attività agfo'silvo_paslora!, i comma 2 delo stesso aé 149! chìarìssimo neldìsporre il NON assoggettamenlo ad rutordzaziofe paesaggìstica deglijnterventi"rhe nah compaúino Òkerorione bermònente dello stotc dei luttahi can casttuzlòni edilizi ed ellite aoete civtli e semprc che sitrotti di ctttività ed operc che non aitetina l'ùssetta idroaeolaoico del tenjtatio": è agevole, puf nela diversià dell attività cofslderate, dedurne'nel'ambìto di una cìovefosa interpretazione sistematìca e teleolobica dela normativa - un'uteriore conferma dei NON assos8ettamento ad autorìzzazione paesaggistìca delle operarioni di fluitazione e svlotamenlo temporaneo proposte dalla scrivente, in quanto anch'esse non comportano alterru;oni permanenti dei luoghi, né ovvianìente costr!zioni o opere civilì, né aherazloni del'assetto idrogeojogìco delterritor'o. yrla,rrnctu1t. r5r1l'ùrz arpir:!.o.1etil:er.r1,? r! rf rt:..e RÉtn'c np(sebs,ie5754.ì!1

.,- g a2a ln estrema sintesi: è fuorviante e no^ foncata una i!ìte -pretezione deì D Lgs 42/2004 che faccia discendere in autometico dalla qualificazione di un'area cr)me tutelate ex :rt 142' l'assoggetta'nento ineluttabile di quaìsiasi attività alla preventiva aùtorizzaz;cne paesaggisti'a ex art X46i al contrarìo: la normativa chiaramente impone dr assoggettare a quest'ult ma autorhzauion lrnicamente gli irteruenti suscenibilì di modificare in modo stab,le è duraturo ivalori paèsaggistici del t r.ìtorio, ossia gli interventi che apportino alterazioni p rma ne nti delìo stato deiluoghi' Proofio sulla scorta d una correrta nrerpr ra?ione applicazlon della normatlva' l'ent Parco lazron3le nei propri Progetti dl Gesuone agglorn.tl degli lnvasi,?!de 'on rìferinìento a ou lli tra essi sltlrati neì Parco. ossia nella zona di massima t!tela tantc amblenì:ale quanto paesaggistica' no' comportano alcun impatto permanente sulo stato dei luoehi' ln tltte le acc zionl dl etso' e pertanto possono e seddur osservando le prescrizionì e cautele che 'Ente sterso ha ana ltic'm n1e cllrato di espllcitare dl motivar e s!lle quali 42A si è Blà 3ttuata Semore]nmeritoaL anec ss]tàdi.on5iderarenonso o ilqla ]ficaz]onede learee,lfìaan[hee9op la natufa e gli effettìdegli interventi proposti, la scrlvente nrn plrò in questa sede mancare dl sorrorneare comecìe restoanchelap ovinciadicosenzaabbìasegui:oquestocrterìoal]ofqì]ando'nelleprcpr fot d l 16 e 18 seltembre!s. - ha sanclo che le oprrtzionl di svuolamento del baclnó dellarvo sarebbero sogg tt ad aulorizazìone paesaggútlca non solo in q!anto aflerentiad area tulelata' ma an'he in quanio - ad avviso della stessa, rìon condlviso dalla scrlvente per i motìvi amplarnente illustraii _ comporterebberó "rr'olf razìane.lello stata dei lroghi" {nrn pfecisata né motivata), mentre le analoshe operazlonl sul Savuto non sono soggette ad autorizlazione paetagglstica non solo in qranto non ricadenti Ìn lna zona rutelata lalmeno secondo la Prolln(a), m. sopratiutto 'non eomqottondo comunaue' un' alterctione dello stato dei luoahi". Ora,purcondivldendoi'approcciotretodologlco/interprei3tvo! guitodallaspettabil Amminlstrèzlone provinciale, consìstenle nel non bsdare solo alla qualifìcazlone delle ar e, ma anche e sop'atlutto è la iipologia degii ínte^, nt, come esise la normalivar la scrlvenle deve però rlmarcarc che non v'è differenza tra sli interventl oianrfì.ati sull'lfvrso CelL'Arvo e qlreli oropostì ler l'invaso del Savuto: si tratia esattamenle della stessa dlnamica operatìva, con ldenliche metodologie ed effetti coifcident, s cchè 5 è vero - come è vero che non si determìnercbbero afterazioni permarìenti dello staìo de luobh' e/o modifìche pregiudizièvo ideivalori paes:ggistici con le operazioni su Savuto, alora è vero -.ome è vero che n 9suna alterazione o modlflca paesagg stica sarebb arecata anche dale operizioni sull'arvo, sicché anch per esse ò conseguènte rawisare il NON assoggettime.to ad a llorizzszione paesaggrsbca Anche la giurisprudenza piir recente della Supr ma corte dí cassazìonp conlerma e!uppoda l'int!'pretazìone dela normati\ra secondo cui non è sogbetto ad altorizzazione paesabgatica qualslvoglia ìntervenlo solo p rché effettuaio in aree lutelat ex ait. 142, e occorre nvecè c0nslderare natura, conten!ti ed effettl del'ìnteruentò, qulndl je esso possa compromeltere ln modo pefman nte L valon paesaggistici del terr itorlo.! :,i ìaì - n :1..r5r:.i B,èr r -i?í..1rl.rr!r;miî r i.ai /.J.rr,F.-.r' i.::a3].]i:l]:...i...!.le,2jljii 3 9i:j1.'j ia r oiep{!.or rprra Lr9:r9îi1rIu

,ttiitgmg*e:e'1n.lr'-.- - a2a ConsiderazÌoni che sono state esposte nella pritnd parte dì questa nota dove siè argomenlato sullè atiività suglieffettie sullù loro reversibilità ohre che non ìncìdpnza. suquesla ìneava gacilarepe tuttecass.pen'sent'38525del2519 2012:èù,,ossaggettabi eod outorizzozione ogni interventa ngdificotiva", fita "con esclúione delte condatte che si palesino initionee anche in ostratto, o campromettere ivalori del poesoggio", ccndotte nell'ambìto delle quàli possono essere certamente rlcomprese operazioni qualì quelle progettate da A2A' che non solo non "comprometterebbero" ìvaloridelpaesag8io, ma neppure lo modifìcherebbefo in alcun modo Per tutti questi moiivi e sulla base delle previsioni del D Lgs 4212004 ìa scrivente ritiene di aver fo'nilo a codeste spettabili AmminisÙazloni tutti gli elementì idonei ad escludete che le operazioni dalla stessa previste su tuttiipropriìnvasi, non solo qu llisilani,5iano aqsoss ttabili 3d autori?azione oaesaeaistica ex an. 146. A titolo ìnîormativo si evidenzìa come analoghe operazioni condotte oltfe che da A2A anche da altri grandi concessìonariinltalìa{enel, dison,edipower,lren)sonostatesempreeffettuatesecondotalecrilerio' attentamente ponderate le prevìsionì dei D- Lgs 42/2004, e comunque senza che sia mal stata sollevata la problematica in argomento. DistintaSaluta Direzione Generale Area Tecnico Ope tiva lm pianti id ro lettrici Ferdinando Bondiolotti._-r./. L-{-, Allegaii - Piano Operalivo - Arvo e Savuto Report dei monilo.aggi Passante, Orichella e Savuto Parere Parco Nazionale della Sila del 18/3/2013 proi 1984 Parere ì.jffìcio Dighè Arvo del3l luglio 2012 proi 764112 Parere Uffìclo Dighe Savuto del 22 giugno 2012 prot 662112 i 3 VlaLaúarn.È23o'?5r4e,èda S d. d reloiale è armn 5id a Cos.di Poitavitto. a4- zo12: M' mò k). a2 772..1 úxa2 n2ò3924 capirales(hìa,.ór9.rio/44.4 aódicef{ek PaúalvAnrs/t4ortl (rroe Res-ùó mpieebsrrsts4o,5l

a2a energrerncom!ne comunicazioni di legge a8li Enti interessati (Dita Noce e det f6/06/20i3 prot. 2013-42A_007997p Diga Poverella del 14106/2013 prot 2013-A2A-007779p) Descrizione necessita operativ e documentazione fotografica del 9/9/2013 prot 11011p Lettera relativa alle portate di pertinenza Arvo del 8/8/2005 prot 290 Lettera relativa alle portate di pertinenza Savuto del.14/10/05 prot 323 ed relativo allegato Report analisi granulometrica del sedimento degli invasi Relazione convetno ITCOLD E a ViaLamamoÉ23o 2524B6cia tel. o3o35$1 -fato3o 3553204,"oJon"ronr."u..,n*,-,"n Co4ódi Portavirro a4-2or2milano úr.pdtîùo2mqrn Capide soclalè *29r1o.744,o4 lr CÒdice Fi*ale, Panita lvar9i84o153 lk.izione Regiro lmpese BS r9t54olb Numerc REA493995

'hqrisl//maillegcaì.it/exchange/alessantìroandreacchi/postainarivo/fwd: A2A - lmpianti ìùoelettrici Calabria- laghi Arvo e Savuto -" 1'% -*:::s e?a ATOAMVO428D01 3/FB/sr :.,a3 t2!.-.t",.t3 aa- 7 Alìa Regione Calabria Dioaft:mento n. 2 lresiderza Setrore Protezione Ci'rile sor@pecproteiotècivílecalabria'il c. p.c. Aila Reoioae Calabria Dìp_anrmenro l"fra'r-r-nurc i 'rvori o' bbìicì Politiche dclla casa. ERP. {BR Risor5e ldriche. Ciclo inregrato delie Acqùc Setlote A4.CC. Sisl.ma lnfonatico' Cestione Risoì:c tdricle. CO fér' POR "\ATO' Assistenza APQ :ddco vla L iìspl. r) 33]OO CATANZ.{RO CZ settox l.lavoripubbìici@pec regione calabîia-it A2A - lmpianri ìdroeleltrici Calabria - LaghiArvo e Savuto -Svasì 2013 Con rlferímento alle altività di cli èll'oggetto; alle relatìve confe'enze di Se'vizi per 'esame del co.fispondenti Pìani Operativi delle attività ditluitazio'e e svaso:'dett rìs9ettivamente in daìè x8tl2013 (invaso def Savuto) ed in óalè 24/7lZO13 (invaso dell'ano); alia Vs nota prot 302019/5lAl cel 26 settembre 2013 acquisitè in sede di seduta del 1/10/:3 delb conferenza d'servizi del Savuto 5i osserva : - Le mis l.e di protezione cavi e Sono ar8ol1 nto dello specifico documento approvato C'lìe Prefettur a9sì come giustèmelte osserualo; - le operaz:oni di svasofluitazione/spurgo sono in\' ce règolate dal Progeito di Gestione in base alle prevìsion; di cli èll'art. 114 det Dlgs 152/2006 ed al DM 30/6/2004 ciìe ne detta i contenut; ec a cul A2A si è attènda n lla.edazìone; ' ll periodo scelto è imposto daivincoli f'uiz:onali estivie da quellí legal; aicicli biologici della fauna ittrca; - Le attività di fluitazione non lìanno alcuna influenza in relazione alle consegrjente descrllte e darivatì da possibili irnpor:ana eventi m teorologìd in quanto' duénle le operazíonì' l'invaso ris!!ta neutralizzato; -linvasodetsavltoèalseniziodel],ornonimacentra edipompasgioing..doditlasferileunè poalata massima di 3,3 rìì3ls rispetto a portète fluerti he' dufa'te eveîli meteorologicióid;narì' ggiungono lori di 25-30 Ú3ls (vediimmagine seguente relativa all'altravers!rnenio a Parenti) è a vrarda.moe:?o-25ì2.3.ia tel. oios5lr - td o3o?5i9lrc. Seaeai'ao.a :.$nri tidú: aos.d P..avi!ton.,1 :.r:2m'rahc i.l..1t:.-.:ù o, nl cat:. :àrfl:r.:,i.629"1t4.:! :...?: É;F,2:r ú va.ìrt7j..,51 -rrr: Jr. ì!$f,3 rt.r. t9!r-;.r5; 23t1012013 t2.t5

23l t0/20ìl t2.15 in aúivo/fwd: A2A - lmpìanti idroelettrici Calabria - Iaghi Arvo e Savuto htqs//mail.regcal.it/exchange/alessaffeo'andreaochi/posta ln quest? situaz:one l'in@so va oarllratmenie allo sfioro (vedi immatine seguè'te)- Si evídenzia clìe nella p.jmavèij del 2013 detto evento si è verifi'ato dle volte 1n ognl 'aso numerosisono glìsfiori d! nte l'anno anche con vaìoridiporiata îuente inferiorij Durant le attività di fluitazione è prevrsto che le porlaie îalurali satanno dell'ordine dr 1 mr/s Eventuali rìaggior: porlate dov!1e agli evenl' atrnosferici defluìfanno naturalmenle oa a Ciga 'ìno al vafore massimo di 21,22 m3/s, esitabìl dalìo scarico dl Jondo con i'vaso aì massi'no Ìv_'lio' Ne consegre che da invaso vuoto ad ìnvaso pieno lo stesso eserciterà un lrocesso naturèle di lamina?ione; Le oortat prèviste sl,l Pìano Opèrativo siè :n l'ase dì svaso finèle, S _ 6 'i" che dlraite ìo svolgimen'to delle operazioni 1m:/s (vedi immagìne seguenìè svaso 2012)

23t10/20t3 t2.15 htfs://mail.regcal itexchange/atessaniho andreacchi/posta in arivo/fwd: A2A - Impiantidroeleitrici Calabria- taghi Arvo e Savuto sono *ettamente inferìori a quelle di pertinenza de I'alveo lluviale' che il 'oncession:rio è autorirato a scariaare per evenlu3lr necessiìà di controllo del rnassimo ìnvaso e quindi senza l'attivazione delle procedure di cr' al documento di protezione civ:le' ind'caté nella docúmenta2ioîe. suo tempò prodotta in 30 m]a e q'esto per la presen:a in a veo di manufattì nonautofìzzatiessendoilvaloredipe.linenzaidralrlicom.ggiorevedisottoslantesié cio{jea.ota tecnìca prodotta da ÉN0ESA nel 2005 tn ottemperanza alla circoiare PCM/DSD- N/2/22805 del!3/1'21t995. 00c!i.Er{ro Dr BFERTSENfo ai..l!; p.rllil"'..'d" d' p* a'"riîc'ale a!61re Cèlra dit: di fnto di ztuao inlúessata 1.2. i{r$ralaal oll. calaolo Da e elaborazio.i nòn sono erèrle 3ilúatonè di ptèirol're Úni'ira ri $re le *z ó.t la porill rarelabil. i. alveo èinlomot' l!! m'/s t Óeio derles"ò^r lo 2: dòlo!iha!' ú''óo diso n / ' 1,3, PORI'ÀÌA frass,xa tiailsrrabrre or a've l{.uîo có'n! d.lb È/É}biliti délla 3ébres è ddrappro$nato'e g'onet'i" dèllq 3etionl 'i.!lcolo' < asu me!n 'oe6c'ente ti 3icur'd; oan a lj: oetuno a po-ete ha$rd hltrao' e '' a reo è d 30r'^

https,/mail'regcal.ilexchange/alessandro.andreacchi/postainafrivo/fwd:a2a_lípiantiidroelettrìcìcalabrialaghiarvoesav 0 i seguito si riportala tabel:a con i d?ti dl progeto e le previsioni sullè anìvità : Bacino Piena di progè:ro tm'/sl Q d i t-%l Q 1.%l max lurata C :nax in gg. o im'/'l Du ta ir gg. SavLito 50 ", 6 1 1 20-25 tft ii*ioa-:o *'7, pur prèsenzatraversamenti non autorìzzatl (limi:e da rimuovere) - fìmpianto è dolato sia dèlla prevista segnaletica di atcesso 3ll'alveo' relaîiv; alla pcssibìlità cel veíficaéi dì piene improwise, che della sègnalèzione sonore per rnanovre voiontarie de::e paraloje della dì8:; A rbcontro dell'entità dellè ponale esitate durante le operazloni aìleghìaíro alcune fologratie lalative lllo svaso 2012 ctìe evidenziano 5:a le portale che Ie dìmensioîi dell'aìveo rispeuo a q!anto estalo; ta qlanto esposto risulta che le operaàonr sono dì alcun: ordini dì grandezza di inlerìorì sìa aglì evenll natu.ali hon controlìabili) che a ma'ovre volon:arie di alleggerimenîo delì'ìnv3so' ch ncn richiedono :'3ttivazione dslle comunìcazioni di cli 3l documenìo di Protez:one Civile' e quindi tèlì da non richiede'e rà redazione di llteriori docume.lled in partìcolare piani speditividi em Benza che no' sono ri'hiest: per questa tlpologia di opeaa?ioni e chè comlnque non sono di 'ompetenza del ge$ole' Per quanîo riguarda le specifiche precauzioni che vetranîo viceve6a adotlate' in 'onlorrila a qranlo messo in atto per lo svaso del 2012, pfecisìamo che l - Le opeéroní verranno aoadotte leîendo conto di eventuali condizioni atmosferiche parlicolar.nente awerse; - Le portate sca.icate saaanno gracìralfienle incternenlate' come da prassi operativa' 5ro alvalore previsto di 5-6 m3l5 ìn modo ahe fe variazionì idra!liche ')el primo tratîo dell'aiveo siano a treìta ìto graduèlì, tette vaiazjoni diventeranno maî mano meno iíìpoianti scendendo ve'so valie in ragione delle maggìori pottate présentin.lveo per ilcontributo deí bacini imbrifer:di vrlle diga; - Durante le msnovre le sègnalazioni aclstiche s:'aono profungatè oltre a quanto previsto dali'automstismo così come funzionante in base aldisposto dì legge; - Sarà cura di A?a, d u rante la fase finale di svaso, presìdìa I'aitrave rsa me nto a Pè reni q uantu rq ue lè porxate mèssime prevìsle tmnsitino senza alcuna problematica (vedi immagìne sebuente re èriva alleoperazioni dei 2012) 23 0120t3 t2.15

htfsj/mait.regcal.irexcharye/alessanùo.andreaochi/posra in arrivo/fwd: A2A Iúpianti idroelettrici Calabrìa LaghìArvoe Savuto. infine rèlativamente aglì adempimenti a.llìdevono lotìostare i comuni postia valle dela diga, evènluali careaze relative alla pianificazioae di emergenza non hanno alcuna interferenza con le operazioni prevlste per:e motivazioóì su esposte. 'istinti saiuli Direzìone Geneaale Area fecn;co Opei3tiva Irn pia nti idfoelettricì aerdi.%do Eondiolotti ]i'-*-*' 'r 23/)0/20t3 t2.15

a2a?413- A2 A-Q1?1t{-P ù4/1ìj/:013 ATO/IMl/0430/20'l 3/FB/Bm A a Amministrazione Provinciale di Cosenza Piazza 15 Marzo, 5 88100 COSENZA protocollo@pec. provincia.cs.it Alla Regione Calabria Dipartimento Infrastrufturc Lavori Pubblici Via Crispi, 33 88100 CATANZARO CZ settorel, lavoridubblici(apec. reaione"calabria.it DIGA DI POVERELLA (LAGO DEL SAVUTO} - PROGETTO DI GÉSIIONE - FLUITAZIONÉ 20t3 In riferimento alla Vs. nota prot. 0078845 del 30 settembre 2013 acquisita in sede di seduta del 1 oftobre 2013 della conlerenza deì servizi indetta dalla Regione Calabria sullargomento in oggetto, intendiamo precisare che il documento di impegno scritto con la Frovincia dovrà considera.e i seguenti aspetti: Previsionidel Servizao Caccia e Pesca. Anle operazioni{a pari punto) 1) Già previsto nelle attività di monitoraggio ante-operam; 2) e 3) Stante la recente operazione di fluilazione messa in atto nel 2012 ed in considerazione del fatto che anche per jl futuro veranno effettuale fluitazionr con c oenza annuale e per almeno 15 anni, lìno al ripristino della capacità utile dell'invaso, in sostituzione di quanto richiesto proponìamo di effettuare una semina, sia nel bacino che nel primo tratto del corco del fiume a vaìle dello sbaramento, con individui pronta pesca. Le modalítà verîanno decise concordemente dopo le indagini post-operam e quindi in relazione agli effetti riscontrati. I l{91 Ò3o 35r' F fr3el ó3o 3t53:o.l *dedrrez'onaleeammhiróm Có@diPotuViroro,4.ror2Mra.o Capirle so.èleeúó 1 ór9.nó.74404 iv f tr3el o?z/,?o.' F l+3el 02 mo rzo codi. fi56re, padita rvae nùmm diìsfùiòr r.r R.airfo Ìmpr* ww@.! inro ó2aeu.dà@p*.&a.u diere*iar9t54.ì53 n È,A dlé.4ia d.49]995

aza Dopo le ope.azioni (a pari punto) 1) va bene; e 3) si propone di applicare quanto detto ai cordspondenti preoedenti punti per le stesse motivazioni. Previsioni del Settore Difesa del Suolo e Protezione Civile {a oari ounto) 1) vabefie. Di seguito lo stralcio dello specifco documento prodotto da ENDESA nel2005 in ottemperanzalla citata circolare. 1. Diga dipoverella 1.1. Documento di rirerimanto calcolodel proflo delle onde dipièna aéificial a É116 dolle dig. di POVERELLA Radalto ala ISMES.ENEL CRIS Data G nnaio 1991 4121 CASO I -Or costan é Tntto di alvèo interessato 20075 m 1.2. Risultati del calcolo Oallè elaborazioni non sono eme té situazione di palicolare criiicilàln tutt le se:iqni la portais fansilabilé in alveo è infomo ai 1OO m3/s a rneno dell sezioni 20 e 21 dove si hs un -Ie tulo corlo della vadabilità della scabrezza e d ll spprossìfazione g omefica delle seziod di calcola, si asaume urt coefficiente disicur zza pad a 1.5i pertanto la portata msss'ma lransilabile in alveo è di30 m'/s.

a2a 2J 3) aspetto già compreso nel punto precedente; in aefazione alle portate esitate non ci sono aa e che verranno inondat essendo dette portate contenute nelle peèinenze dell'alveo fluviale. Di seguito la tabella espìicativa dei parametri in giocoi Bacino Piena di progetto lm"lsl Qdi peéinenza [m'/sl Q max Durata c )urata 9VASO max ir fluitazion Iuitazione tmt/sl 9S. lm'tsl n s9. Savuto 199 501 ' 1 20-25 (1) Limitata 30 m3/s per presenza att.aversamenti non autorizzati (limite da dmuovere) 4) va b nel 5) va bene per I'atkaversamento in localitè Parenti durante la f se d; massima portata di svaso; le attività di fluitazione non hanno alcuna influenza in relazione ai possibili evènti meteorologici in quanto, durante le operazioni, l'invaso dsulta neutralizzato. L'invaso del Savuto è alservizio dell'omonima centrale di pompaggio in grado ditrasferire una portata massima di 3,3 m3/s rispetto a-portate fluenti che, durante eventi meteorologici ordinari, raggìungono valori di 25-30 m"/s. Si evìdenzia che neìla prìmavera del 2013 detto evento si è verificato due volt. ln ogni caso numerosi sono gli sfiod duranle I'anno anche con valori di podata fluente inieriori. Durante le attività di fluitazione è previsto che le portate naturali sa.anno dell'ordine di 1 mr/s. Eventuali maggiori portate dovutè agli eventi atmosferjci defluiranno naturalmente dalla diga fìno al valore masbimo dì 21,22 m"ls, esitabile dallo scarico di fondo con invaso al massimo livello. Ne consegue che da invaso vuoto ad invaso pieno lo stesso eserciterà un processo naturale di laminazione. Le poriate previste sul Piano Opèrativo sia in fase di syaso finale, 5-6 m'/s, che duranle lo svolgimento delle operazioni 1 m3/s (vedi immagine seguente svaso 2012) sono nettamente jnferiori a quelle di pelinenza dell'alveo fluviale, che il concessionario è autorizzato a scaricare per eventuali necessità di óontrollo del massimo inveso e quindi senza I'attivazigne delle procedure di cui al documento di Protezione Civile. indicate nella documentazione a suo tempo pfodotta in 30 m3/s e questo per la presenza in alveo di manufatti non autorizati essendo il valore di pertinenza idraulico maggiore, come risultante dallo stlalcio della nota tecnica prodotta da ÉNDESA nel 2005 in ottemperanza alla circolare PCM/DSDTN/222806 del 13n?J1995:

aza 7) e 8) Per quanto riguarda poi eventuali modifiche della conformazione degli alvei per fenomeni sedimentativì dei solidi sospesi esiiati nella corrente fluida, questi sono da escluderc, starìte le parc ntuali di frazione fine e finissima presenti neì solidi sedim ntati neglinvasi. così come risultante dalle analisi granúlometriche 6he si riportano di seguito

a2a savuto Solidi s.dime eti al della iera fine ine<2mm Sabbia grolsa Sabbia fim Llmo grcr3o Llmo fim Argilla Sedim t to > 0,2 mm >g,t5mm > 0,02 mrn > 0,002 mm < 0,002 mlh orks,l'(a srkq o/ko s,lkq staz. 1 23 932 44 slaz.2 85.2 staz. 3 0 0 10 94f) 44

a2a Eventuali possibili, ma marginal e comunqug rocariizati, depositidi sabbie saranno dmossi dale azioni di lavaggio dell'alveo, previste a fine operazionì e con portate dell'ordine di alcune volre quelle del periodo proprio di fluitazione/ruscellamento, quìndi paragonabili a quelle or svaso, ma comunque inferiori a quelle della fascia di pedinenza fluviate. A seguito didetti lavaggi idepositi sono completamente rimossi dal letto fluviale, senza modifica alcuna delle strutture e delle granulometrie presenti (come si evince dalla documenlazione fotografica dei report deì monitoraggi dello svaso del 2012). Olke che dalla documentazione prodotta, questa affermazione può facilmentessere verificata visivamente recandosi a valle degli invasi che in Calabria sono già stati interessati da operazìoni di svaso/fluitazione: tago del passante 2011 e 20.12; diga di Orichella 2011 e 2012 (vuotamento di esercizio); diga di Migliarite 20.12 (vuotamento di esefcizio); lago del Savuto 2012. Si evìdenzia che questì fenomeni di deposìto/rimobilizzazione sono gli stessi che awengono durante gli eventi atmosferici. Relativamente alle quantilà in gioco la previsione di evacuazione di solidi sospesi (immessi nel co.po recettorc di valle ed effettuata, qualora necessaria, solg per assicurare l'operativita e quindi Ia sicurezza delle strutture di presa e scarico) rispetto a quella che transila annualmento al recapito di valle dello stesso corpo rec ttore, è indicativamente riportata nella seguente tabella: Bacino Volume Solidiannui Previsione Solidi totali % solidi nterrimgntc che solidi rilasciati annui del rilaaciatl/totali annui fm1 sedimentano durante lo corpo lransitanti nel corpo rm1 svaso dcettofe recettofe Savuto 400.000 15,000 10-12.000 250.000 4,60/0 Distintisaluti. Direzione Generale Area lecnico Operativa lmpianti ldroelettricj nando Bondiolotti \ "r ll_

.h'* ;: t;-')24,.:..:r. rì. I r 'r ' Afoll [t110473:201 3lFB/mm? 01 : -t: i -! 1 : i.ì(rl "l' fi:l'1.?ú13 iè;i'o' ì{al,l.lt$j I I Alla AmmÌnìsfazione Provinciale di Cosenza Ptazza 15 Ma(Ta,5 88100 COSENZA prolocollo@pec.provincla.cs.it Alla Regìono Calabra Dìpafimènto Inlrastfullure Lavori Pubblici Via Crispi, 33 88100 CA'IANZARO CZ settorel.lavorìpub blìcì (O pec. regione.ca labrla. it Diga ai Poverella {lago del Savqt ) - arogetto dige3lt!rc- aluiiazioriè,013 Con riferimenlo all'oggeno e stante l'imminènte inizio deile operazioni prevste, così come da comrnicazioni di legge, nel periodo novembre - metà dicernbre 2013 Vi chediamo, onde consentifcì di rispeìlare lg aempistiche di cui al Dli: 30/6/2004,.isconlio a strelto giro dl fax/pec alla ns. nota del 8/10/20'13!rot. 12360P (che s: allega per con'rodità). Ciò anche al fir'ìe della conclusione del procedi..en'lo in atto pfesso la fegjone Calab.ia, Cogliamo l'occasione sia per risconaa.e il p.lo 6 ddla Vs. nota del 30i9/2013 prol. 78845,n0n riporlato nella su cilata risposta di A2A, rassicurandovi ciè le operazioní d svaso f nale lerranno :n debito conlo della situazione meteoro:ogiga in atto, che por evidenziare che sono già state esperlte sia le indagine sul campo che I'asssgaa:ione degli appalìi per i lavorl civili e meccanici onde poter mettere in atto operazìoni che rica:edono clrca 1 mese di atllvità e della cui necessità ed impro.ogabìlità è slala lornita ampia documentazione, anche lologfafica, in felazione all'analogo interuento messo in alto nel mese di ottobre del 2012. Qualofa riterìale accoglibili le ns. proposte potete considerare che ciò costiluisca, per A2A, I'impegno scrlfio VoÌ fichie6to. Distiru saluli. Di'ez one Gene-ale,A ea Tecl co Operariva i mpianli ldioe,etir:ci Ferdinando Bcndiolotti ; c,3 frréúùrrè:lo 1514Bfr!. j ì...1.3:iti -r.:i:..51:c: J.l.lt.7'ia tr.ir..*.iùa.la.altú.i.ri.rrr.] 2..12!l a.o irl.: t!r.: -i,.:2!. t92o cod..f f a r,...12ìv ì,e57i4oi!1 lkr!cne ragir.r iùarèi s: rr,ìr*.,t:

*"jr-..",1f*\ a2a t I r., f) ^'.'u' zor. ATOIiÀnMCr14l?013't4M/ t CALABRIA lhfféíìrttu6 I Lavod 2013 - A2 [-007778-P 14/i6/2013 A2A - rmfnnn AAI.AARA - Pnr.to OpiRAîVO SWOTAI4É$TO TNVASp SAVIJTO (DIGA PO\IEREI.IA) Colì la prgqente Vl hasnetieìno I Fiano operdivo talatvo.f o swro programnato.da A2A per f lmpìanlg h ggg6to, nel period ofiobè - dicerhbrè 2013.. Plano Op l&o.dige Powrelle è Fhtlva Plario di monì@gio bologico. Disfnl.6E{rli DireEione General Ar e lgcníc!.op raliva lmpian{jdròèleftrid tmpiafi Cdabrje I rl+3qù!3$6rrlrsqe0aet 34drùoF.ùnÉd* tsùcro,rubrrr.?ll1l lùú ÎFastdfl$tr! 9et',0:r20 c'eùrl.oóh.sú1r.úrr.,0rlr l.dclirùr.br4r''dn6dhe. l ldtur& q ft fl t1rn&or$- lerúùd.tr..'rr

*"jr-..",1f*\ a2a t I r., f) ^'.'u' zor. ATOIiÀnMCr14l?013't4M/ t CALABRIA lhfféíìrttu6 I Lavod 2013 - A2 [-007778-P 14/i6/2013 A2A - rmfnnn AAI.AARA - Pnr.to OpiRAîVO SWOTAI4É$TO TNVASp SAVIJTO (DIGA PO\IEREI.IA) Colì la prgqente Vl hasnetieìno I Fiano operdivo talatvo.f o swro programnato.da A2A per f lmpìanlg h ggg6to, nel period ofiobè - dicerhbrè 2013.. Plano Op l&o.dige Powrelle è Fhtlva Plario di monì@gio bologico. Disfnl.6E{rli DireEione General Ar e lgcníc!.op raliva lmpian{jdròèleftrid tmpiafi Cdabrje I rl+3qù!3$6rrlrsqe0aet 34drùoF.ùnÉd* tsùcro,rubrrr.?ll1l lùú ÎFastdfl$tr! 9et',0:r20 c'eùrl.oóh.sú1r.úrr.,0rlr l.dclirùr.br4r''dn6dhe. l ldtur& q ft fl t1rn&or$- lerúùd.tr..'rr

Diga di Poverella (lago del Savuto) PIANO OPERATIVO SPECIFICO SVASO ANNO 2013 PERIODO DI SVASO E ATTIVITA Lo svaso è stato programmato per una durata di circa 30 giorni nel periodo 15 ottobre 15 dicembre 2013. Durante le operazioni di svaso la centrale di pompaggio del Savuto resterà ferma. Lo svaso si rende necessario sia per proseguire con le attività, pluriennali, di ripristino del volume utile che per ispezionare il paramento di monte della diga, la paratoia dello scarico di fondo e l opera di presa delle pompe, al fine di valutare lo stato delle opere meccaniche ed idrauliche e programmare gli eventuali interventi di manutenzione. SCHEMA IDRAULICO Di seguito lo schema del nodo idraulico di Savuto con evidenziate le possibilità di controllo/gestione delle acque. Torrente Gisbarro Fiume Savuto Traversa Gisbarro Bacino Savuto Torrente Gisbarro Fiume Savuto Stazione misura valle diga per calibrazione Stazione misura in prossimità del centro abitato di Parenti per monitoraggio ufficiale Fiume Savuto 1/7

STRALCIO TOPOGRAFICO Nel sottostante stralcio topografico sono indicate le posizioni delle stazioni di calibrazione e controllo ed è evidenziato il tratto di alveo, tra le due stazioni che sarà interessato da misure puntuali giornaliere. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE DEL PERIODO DELLE OPERAZIONI L analisi idrologica di dettaglio è stata condotta partendo dai dati di portata misurati nel bacino del Savuto nell ultimo decennio e per il periodo interessato dalle attività (periodo ottobre - dicembre). Periodo in cui le portate sono ancora nel range che permette di gestire le operazioni in piena controllabilità, fattore importante non solo per la riuscita delle operazioni ma soprattutto per la calibrazione del parametro SS (solidi sospesi). I dati di portata in ingresso al bacino di Savuto relativi al periodo 2002-2011, indicano, per il lasso temporale indicato, una portata media di circa 1 m 3 /s. PREVISIONE DEGLI EFFETTI DILUITIVI 2/7

Per valutare i valori di SS attesi a valle della stazione di misura denominata Parenti è stato predisposto un semplice modello numerico che valuta gli effetti diluitivi degli apporti dei bacini residui e di quelli degli affluenti laterali. Per quanto detto la stima fornisce dati sui solidi sospesi in eccesso, rispetto alla realtà, poiché non tiene conto degli effetti di sedimentazione, lungo il corso del fiume, della componente più grossolana. Le portate attese nelle diverse sezioni, individuate in base al criterio di chiusura dei tratti di bacino imbrifero del fiume Savuto, all intersezione degli affluenti più importanti, sono state valutate con il criterio del ragguaglio delle portate ai bacini imbriferi, partendo dalla previsione di portata in corrispondenza alla diga. Q_media Solidi sospesi [m 3 /s] % 1 100% Sezione in esame Diga Savuto BI = 45,7 km 2 BI_residuo_SAVUTO = 94,4 km 2 L-tratto = circa 22 km 3,48 29% BI_ARA = 19 km 2 BI_residuo_SAVUTO = 106,7 km 2 L-tratto = circa 12,7 km 7,41 13% BI_MENTARO = 72,8 km 2 BI_residuo_SAVUTO = 73,1 km 2 L-tratto = circa 13,3 km 9,01 11% MARE Dal modello numerico sopra indicato si evidenzia l effetto diluitivo sia degli affluenti del Savuto che delle porzioni di bacino imbrifero residuo, che fanno in modo che la concentrazione di solidi sospesi alla foce sia pari solo al 11% di quella presente a valle diga, al lordo dell effetto sedimentativo, cautelativamente non considerato. MODALITÀ OPERATIVE Primo giorno secondo giorno Svuotamento finale dell invaso che si troverà già in condizioni di minimo livello di esercizio. L operazione verrà effettuata nell arco di circa 24 36 ore, a partire dalle ore 8.00, secondo le fasi di seguito dettagliate: 1. Deviazione della presa Gisbarro; 2. Apertura graduale e controllata dello scarico di fondo; 3. Scolo del bacino. L apertura dello scarico di fondo verrà opportunamente modulata in modo che la portata rilasciata si attesti, nella fase iniziale, attorno ad un valore di 5 6 m 3 /s per poi scendere gradatamente, nella fase di svuotamento finale, fino a raggiungere il valore della portata naturale attesa. Ciò consentirà una sicura verifica dei valori di torbidità. 3/7

La prima apertura dello scarico di fondo comporterà la fluitazione incontrollabile del sedimento addossato alla paratoia di intercettazione della tubazione dello scarico stesso, sedimento stimato in circa 1.000-2.000 m 3 di materiale fine. Tale operazione sarà eseguita con la massima attenzione utilizzando ai fini diluitivi le portate fluenti disponibili ed eventualmente invasabili alla presa Gisbarro. I successivi gradini di apertura saranno modulati, durante la giornata, in relazione alle torbidità misurate alla stazione di Parenti. A fine giornata si valuterà poi se continuare anche durante la notte con le manovre graduali piuttosto che lasciare un apertura preimpostata della paratoia e proseguire il giorno dopo. Ciò in relazione sia al volume ancora presente nell invaso che in relazione all andamento delle torbidità misurate. Una volta vuotato il serbatoio si lasceranno scolare le acque che imbibiscono le sponde e ruscellare sul fondo queste unitamente alla portata fluente, in modo da valutare sia gli effetti di trascinamento, del materiale sedimentato all interno e sul fondo dell invaso, che quelli di torbidità. Terzo giorno Una volta completata la fase di scolo delle sponde, si procederà a fluitare per ruscellamento il materiale sedimentato nel bacino oltre che con gli apporti del fiume Savuto anche con l immissione della portata del torrente Gisbarro, sempre valutando gli effetti sulla torbidità misurata a Parenti. Giorni successivi Dal quarto giorno si eseguirà il vero e proprio processo di fluitazione, che permetterà di eliminare, nelle condizioni previste, circa 10.000 m 3 di sedimento. In particolare, durante le 8 ore diurne, le modalità operative prevedono: - ruscellamento delle acque provenienti dal fiume Savuto; - ruscellamento, anche con funzione di diluizione, se compatibile con le portate in transito all interno del bacino, di acqua proveniente dal torrente Gisbarro; - utilizzo di pala meccanica e/o scavatore con immissione calibrata del materiale solido nel corpo liquido; Il gestore agirà opportunamente sulle modalità operative di svaso, in relazione alle risultanze dei parametri di controllo (solidi sospesi e ossigeno disciolto) rispetto ai limiti indicati nel paragrafo successivo, in modo da calibrare i flussi di fluitazione anche operando con acqua pulita deviata dagli apporti di monte (torrente Gisbarro) e modulando il contributo delle pale meccaniche al fine del rispetto dei limiti indicati. Durante le 16 ore notturne l impianto sarà interessato dal solo ruscellamento naturale.. Le operazioni riguarderanno sia la rimozione dei sedimenti in prossimità delle opere di presa e dello scarico di fondo, sia quelli depositati fra la quota di massima regolazione e quella di minima regolazione. In particolare si interverrà sia sui sedimenti antistanti il paramento di monte, onde predisporre l area per i previsti interventi manutentivi che devono spingersi fino al piede dello stesso sia nell area antistante l opera di presa.. VOLUME DI MATERIALE DA FLUITARE 4/7

Sulla base delle portate medie stagionali, il volume di materiale da svasare ai fini delle attività di ripristino della capacità di invaso è valutato in circa 12.000 m 3, se però la disponibilità di acqua dovesse essere maggiore della media stagionale, anche la quantità di materiale da fluitare potrà essere superiore a quanto indicato, sempre nel rispetto dei limiti di concentrazioni indicate al paragrafo successivo. Dette attività si dovranno protrarre per almeno 15 17 anni consecutivi. Questo per consentire la rimozione per fluitazione di almeno 100 120 mila m 3 di solidi accumulati in prossimità sia della diga (sul cui paramento di monte sono previste ispezioni e manutenzioni) che degli organi di scarico e presa (questo ai fini dei controlli di sicurezza oltre che per le attività di manutenzione). Detto piano di rimozione, iniziato nel 2012, consentirà, con ulteriori operazioni di minore entità, di rispettare il dettato della legge in merito al ripristino della capacità utile a termine concessione di un bacino che, in oltre 75 anni di esercizio, non aveva visto porre in essere alcun intervento manutentivo. LIMITI DI CONCENTRAZIONE DEI SOLIDI IN SOSPENSIONE Il valore medio di concentrazione sull intero periodo di attività è atteso in 5 g/l, mentre il primo giorno, nella fase finale di svuotamento, si potranno avere valori di torbidità dell ordine degli 80 100 g/l per 1 2 ore a causa della fuoriuscita del cono di materiale solido presente in prossimità della paratoia dello scarico di fondo. Il valore limite dell'ossigeno disciolto è stato individuato pari a 4 mg/l, mentre sono ammessi valori non inferiori a 2 mg/l per periodi non superiori ad un ora. In caso di superamento dei limiti medi si provvederà alla sospensione della manovra e ad una pausa per la ricalibrazione delle procedure in atto. In particolare (vedi schema idraulico e di monitoraggio dei solidi sospesi) il valore di 5 g/l medi è quello atteso nella stazione di monitoraggio ufficiale in località Parenti, mentre quello di 30-40 g/l è quello atteso il primo/secondo giorno delle manovre, ovvero finché il fenomeno di ruscellamento non avrà raggiunto il fondo dell alveo mettendo in evidenza il substrato ghiaioso/sabbioso naturale, e per eventi particolari non controllabili (crolli di pareti di sedimento e/o movimento di lenti superficiali di materiale non compattato). Valori dello stesso ordine di grandezza si avranno poi durante le ore di attività con le pale meccaniche (così come documentato sul report dello svaso del 2012) Pertanto con riferimento alle esperienze maturate da A2A ed in base a quanto raccolto nel Quaderno di Ricerca della Regione Lombardia n 90 del 2008 Definizione dell impatto degli svasi dei bacini artificiali sull ittiofauna e valutazione di misure di protezione si adottano le seguenti indicazioni sulle concentrazioni medie obiettivo: Concentrazioni medie obiettivo dei solidi sospesi nel tratto fluviale coinvolto nella fluitazione del bacino di Savuto Poche ore 1 2 giorni 2-4 settimane Fiume Savuto 30 g/l 20 g/l 5 g/l mentre per i valori di punta verranno applicate le conclusioni espresse nel citato quaderno: Dal punto di vista delle concentrazioni, stabilito il valore medio obiettivo, è inoltre auspicabile che lo stesso sia raggiunto attraverso cicli quotidiani di lavoro il più possibile omogenei in termini di variazioni delle concentrazioni dei solidi, evitando per quanto possibile i picchi di concentrazioni elevate (superiori a 30 40 g/l), che da soli possono determinare effetti negativi di notevole entità. 5/7

Nello specifico quindi, in particolare per gli eventi con durata di una-due settimane, sulla base delle esperienze effettuate, è possibile, per il mantenimento degli obiettivi di tutela indicati, prospettare che la concentrazione media giornaliera non superi il doppio della concentrazione media complessiva e che il valore di punta (inteso come il valore con durata massima di due ore) non superi di 3 volte il valore medio giornaliero. A titolo esemplificativo, nel caso di eventi che presentano come media di riferimento dell intero periodo una concentrazione di 5 g/l, per ogni singola giornata si dovrà registrare una media non superiore ai 10 g/l e ogni singolo evento della durata di almeno 2 ore dovrà rimanere al di sotto dei 30 g/l. Poiché la concentrazione di solidi che si determina in alcuni momenti dello svaso risulta non pienamente controllabile dal gestore (p.e. la concentrazione dei solidi all apertura degli scarichi, nei primi istanti che seguono il completo svuotamento del bacino o durante i cedimenti delle pareti di sedimento per l erosione dell acqua che ruscella sul fondo del bacino), si ritiene che questi possano essere posti al di fuori dei limiti sopra indicati. Gli effetti dovranno però essere comunque mitigati da specifiche azioni compensative del gestore, che dovrà mettere in atto tutti i possibili interventi per ridurre tali criticità e, qualora verificate dal monitoraggio, compensare con periodi di acqua pulita, intesi come sospensione delle attività dirette di fluitazione dei solidi, al fine di abbassare i valori medi di concentrazione della giornata. ATTIVITA DI MONITORAGGIO DEI SOLIDI IN SOSPENSIONE Il monitoraggio in continuo sarà eseguito sul fiume Savuto a monte del centro abitato di Parenti. Durante le operazioni verranno monitorati in continuo i solidi sospesi e l ossigeno disciolto con strumenti automatici. Si procederà inoltre al prelievo saltuario di campioni da sottoporre sia ad analisi sul campo, mediante il metodo dei coni Imhoff, che ad analisi di laboratorio. Nel caso si verificassero superamenti dei limiti si valuterà se sia possibile un incremento della portata di diluizione o la limitazione del rilascio dallo scarico di fondo della diga al fine dell abbassamento dei valori di solidi sospesi alle soglie indicate e qualora ciò non fosse realizzabile, sarà interrotta l operazione con la chiusura della paratoia per la ricalibrazione delle modalità operative e sempre che ciò non incida sulla sua successiva sicura manovrabilità. Durante la prima e seconda giornata di operazioni (quelle maggiormente critiche in quanto l esperienza di 7 anni di fluitazioni da parte di A2A ha evidenziato che non sono controllabili le concentrazione dei solidi sospesi: all apertura degli scarichi; nei primi istanti che seguono il completo svuotamento del bacino; nel periodo di scolo o durante i cedimenti delle pareti di sedimento per l erosione dell acqua che ruscella sul fondo alveo) il monitoraggio sul campo avverrà con una frequenza di analisi non superiore ad una ogni 15 minuti, al fine di verificare se, e per quanto tempo, vengano raggiunti i valori di guardia e poter mettere in atto eventuali azioni correttive. Un altra stazione di misura in continuo sarà posizionata nelle vicinanze della diga e sarà dedicata esclusivamente alla calibrazione delle manovre, mentre nel tratto intermedio, ed in alcuni tratti campione fino al mare, si procederà a misure giornaliere non essendo possibile installare stazioni fisse. ATTIVITA DI VERIFICA DEI VOLUMI SOLIDI FLUITATI Il rilievo batimetrico aggiornato è stato effettuato nel mese di aprile del 2012 da GRAIA S.r.l. ed ha riscontrato un interrimento di circa 290 mila m 3 a carico del volume totale del bacino e di circa 200 mila m 3 a carico del volume utile che, a termine concessione deve essere ripristinato per legge. Dopo le attività di fluitazione verrà eseguito un controllo, batimetrico o topografico, per confrontare gli esiti delle operazioni con le misure in campo in termini di volumi di materiale solido fuoriuscito. ATTIVITA DI MONITORAGGIO BIOLOGICO Il piano di monitoraggio ecologico prevede lo svolgimento delle seguenti indagini: 6/7

caratterizzazione dell habitat fisico; controllo dei macroinvertebrati di fondo; indagine ittiologica quantitativa o qualitativa in funzione delle possibilità operative del tratto. Per i dettagli si rimanda all allegato specifico documento. Le indagini ecologiche saranno effettuate qualche settimane prima e dopo lo svaso, ed alcuni mesi dopo lo svaso, al fine di valutare gli effetti di recupero dell ambiente. Sono previsti tre tratti di monitoraggio che giungono fino al mare. RAPPORTO GIORNALIERO E FINALE Entro il primo pomeriggio del giorno dopo verrà redatto, e trasmesso via fax alle Autorità di controllo, un documento riassuntivo riportante i principali parametri rilevati e le operazioni effettuate il giorno precedente nel formato allegato. A termine attività verrà redatto il rapporto finale riepilogativo delle operazioni e riassuntivo delle misure, comprensivo del rapporto di monitoraggio biologico. CRONOGRAMMA DELLE OPERAZIONI Nella sottostante tabella sono riepilogate le attività previste: Diga di Savuto Cronoprogramma attività di fluitazione controllata Primo e secondo giorno dalle ore 8,00 apertura scarico di fondo e scolo invaso Terzo giorno ore 8,00-16,00 pre - fluitazione per ruscellamento Dal quarto all ultimo giorno Settimana successiva ore 8,00-16,00 fluitazione con modalità diverse reinvaso Giorno da definire con gli Enti competenti lavaggio dell alveo con una portata di 6 8 m 3 /s per 2 4 ore Allegati : - fac simile di report giornaliero - piano dei monitoraggi e delle indagini biologiche 7/7

\1 il,:g;*,y* 201I - A2 A- 007779-P 14/A6t2t13 Mlnlel {o d lls InÍÍastrultirre deltle$orti Okèzione Gsnorale per lè digq-e, lnlreblrulture ldrlchs ed el ttriche ljftíoio l6cnlco per l dlghe dl Calanzaro $ezlenè dlsteccele dl Cosenza Via Calab a,44 87100 cosenza Mlnist ro dollanìbionle dètla Tulelg d l T6rltoio Vla Cd8toforo Colombo, 44 00147 Rot\44 Étr-;r"iffii AsSES9og'".;iaNL\Fd sénofé Aa_:-',:,-- AI olparlimento Nazlonale della Prctezlon Civil Via ljlplno, 11 00193 ROMA Rogionè Calabria Dlpalimsnlo Infraslrulture e Pubblloi - Settorè 1 Vls F. CrÍspl,23 OBI()O CATANZARO Lavod Alls REGIONE CALABRIA oipadlmelìto Politldle dellambi nle 88100 CATANZARO tre A-) REGIONE CALABRIA Autodlà di Eaclno Vla F, Crispl, 33 88IOO CATANZARO rllrtt0!!36nrrtfi t0303rr20r c60dr rd, $tuita.1012? Àttui! r!3etm n2trr fìr3q 0r nrmúo dlloner!,rrrbrv.mnoódrtdr'hr'dtolaohpm

d.zd" Amm nistrsziooe Provlnciaf e 87100 COSENZA AlSig, Sindaco dol Con ne dlparonti Via Silana 87040 PARENTI (CS) AlSig. Sindaco dei Comune di Rogliano 87054 ROGLTANO (CS) Diga di Povorclla ' PrcCglto digoslionè In oltenìpoéozal disposto cul al comma 1 dèll'art 5 del Dacreto 30 GlLrgno 2004 del I'linistero dell'afiblentè o dolla'rut la d6l Tenilorlo, rècantè "ùileri per la redaziono del progotto dl gestlone dègli lnvasl", A2A rend noto ch le altiv È dl lluitazlorìo previsle del Progelto di Gesliono del bacino dj Savuto ldiga di Povérelle) silo in ì rilorjo di Paronll (CS), vre.rno ftrogo nol mese dl novombre 2013,6s1vo dnlicipl noll6 pr6cedent due seltimane di ollobrc e/o posliciplnelle dus successive d l mes dldicembro p6 esigenze di r te, dècondo il seguenle prcgramma di 9inlésl: - abbassamento.ltsllago con le pomp ; " apertura dello scarico difo do, p r poter vecuarole acqu6 delbacino imbrifero proprlo, cho affluiscono nalumlm nte serbaloio, e consentirc cosl dl msttem all'asclutta Ì nanufatli le op re a seraizio dalla diga; - messa h allo dei programmati e necessari iniewenti ispelilvl e nranulenlivi delle oper ldaauliche sommerso, al fina di garantirc la slcureza delle opére oltreché la funzlonalita delfimplanlo; -messa in alto dells operazioni di flullazione conlrolata;

a,ea, - monltoraggl d6l solldi sospest óltreché montto.aggi biologtci prè e poe! svaso; :_î,^1:till9-_d-"ll: -ltl"lti sl proc dera ad-un opportuno rlrascio dscqua sr rini di ravsssio o r'ajveo nloressaio da d fl opefazioni di nuttazion. In ollemp ranza aldbposto dicutatcomma 2 d6 o st sso rticoto strtchedb, sisoticomu4iin rnorflzzo, r'aflrs6t0n altatbo prelorjo dolla preeents cofiunicazione e la reslttirzione della relèttua relele Di8tlntisalull Dhezlonó cenéralo Arcà îeonico Op ralfva hpla lldroel ltícl, lmplanii Calabrla. I Villorlo Bollareth.\nQ \ ( \\ ìom0,\x_/ 1-) l-7

---a6-'"*' í"f otn tt, ui.""r"l ATO/IMl/0471 /2013/FB/mm Alla Reqione Calabria Dip;rtimento Infrastrutture Lavori Pubblici Via Crispi, 33 88100 oatanzaro CZ setlorel.lavoripubblici@pec.regione calabria it A2A - lmèiantl idroelettricl Calabrla - Diga di Poverella (lago del Savuto) - Fluitazione 2013 Facciamo,ferimento all'oggetto ed alla relativa Confefsnza di per l'esame del corrispondente Piano Operativo. servizi, ìndetta in dala 181712013, Si so4o tenule 4 sedule raccog'lendo e drbattendo ipareriespressi in sede dì incontro e/o oeryenuti successivamenie. La seduta conclusiva è tenuta in data 15/10/13 con ì,acquisizìone del parere favorevo è del settore pfotezione cìvile e la fichiesta di uìterioré esprèssionè, rivolta alla Provincia di cosenza, in merito al tema dell'autorizza,one paesaggislica (quantunque A2A abbia attentanente valutato che detta autorìzzazione, a termini dì lègge, non sia necsssaria in quanto non richiesta dalla vigente Normativa per questa specie di interventi che non r;vestono alcuno dei catattgri lipoìooici chlaramente previstì neì Dlgs 4212004 e relativo DPCM 1211212005, laddove le dighe' gli sbaíamenti e gli ìnvasi (art. 4.1) vengono esplicitamente richiamati ma 99E9,qpCI9!-!.q!-.99!I9 attività effìci e scanco oltre che della sicurezza dello sbatramento, così come previsto nel olgs 15299 che lrattavall'art 40 (o.a arr. 114 del Dlgs 152/66) e net relativo DM 30/6/2004 gli aspetti dei progefti di geslione' e cosi come ryìeglio argomenlato in calce). ruheriofe esoressione risulta lornita con lettera della Provincja del 31/10/2013 prol. 86916 che ha ribadito la non necessilà delia sopradetra autor;zzazione. A litoìo inlormativo sì evidenzia come analoghe operazioni condotte oltrè che da A2A anche da altli grandi concessionari in ltalia (Enel, Edìson, Edipower' lren) sono state sèmpre ffettuate sècondo tate c tedo, atténtamente ponderate le previsiolidel D. Lgs' 4212004, e comunque senza che se rnai stala sollevata la problematica in argomento. ln particolare ciò vale anche per le oporazioni annualichea2aconducesuglíinvasidisangiacomoecancano,siiiaìl'internodelp Nazionale dello Stelvio, per le quali è stato richiesto, prodotto e valutato favorèvolmente unicamente la studio di incidenza. Ne consegue che tutiè lè espressioni necessariè per ia fattispecio delle operazioni previste sono state acquisite che quindi ci siano le condizioni per I'emissione degli atti che possano consentife ad A2A dj procedere con le operazioni di fluitazione, della cui necessìtà ed improrogabilìtà è stata fornita ampia documentazìone, anche iolografica, in relazjone all'analogo intervento messo io atto nel mese di ottobre del 2012. I i via Lamatrora 3o - 25114 B'ef'a r 1.o3ó3s$i f:ró3o359:ó4 se!edirézi.naleeamministratib CcGr dì Portavitióna 4 _2orz M raîo tè1.27ì2at f * a2-,í72a.iea capiiale socia e r529ro 744o4 ir codice F*cle,Pafr lta rvan957540153 rsr;to.e R.3 sùo rmp e BSn95Bor53

a2a Oetls operazioni sono sa$e previstq, cosl come da comunicazioni di legge; nel pefiodo novembr - metà dicembre 2013 e richiedono ckca 1 mese di attività a cui si devono aggiungere tutte le attivta propedèutiche già esperìt sif di indaglne sul campo che di assegnazione degli appalf per i lavori civili e meccanici. Ulteiod rinvii della data di ini4io, ad qggi prevista nella settimana dell'11 novembre' comoortsranno l'inevitabile slittamefio della fihe hvori altermine del mese didicembre. Ció premesso A2A chi dg I'emiqsisnè della nota conclusiva della citala ConfeGnza onde consentire al concessionafio di ade{npiere ai propri obbllghi, dovsri e, non da ultimo, di eserc'rtare i propfi dhitti. Distin{ saluti. Dkezione Generale Afea Tecnico qperalúa lmpiafl ti ldroelettrici Ferdnando Bondiolotii..nft n. I \et5-^-r t-vt4_.! È a 3 vlala@me ap -2512 BGcii el. o@3ò63t-rùq3o35sco4 s dedi dródé eronlrddrade Co@Ci Pe.taMtt rial.2ot MiLno t l ó,f/,or -iùdr+4ee capi6lasóde úrq1s741p4 lv @iefi 9.,J.'Pa'tfi alvtr9sa4oi! ridda!èllè8itulnfl5èbsretl5aotg

Parere dell'(.lfficio legale di A2A La normativa cli rifetimento, e segnatamente Ie previsíoni rilevanti della Pafte lll del D Lgs' qùzòo+,,o, deve assere interpretaía erroneamente ossia in modo panialè e con esiti distarsivi delle sue finalità lnfatti, taddave I'aft. 142 identiîica le "Arce tutelate per legge" sotto il profilo paesaggisfico @-;;r-;";i;r'i;r" di A2A contestare "h9!ii'3?o.!:t 2yiti:^ *!:::!'.^2"::,; iír;;;:" d;i:;;;-;;rl'nol tài" p",irut'o di tuteta), tate notl? lor nplic'a jpct-einalaall nte all a "ffi cioè pondeare la tipologia di interr'ento previsla dallaft. 146del D Lgs 4a2a ^ ^ ^r^,1i.i^n, Z,r,tini" o meno soggett a tale tipo di autorizzazione in relazione,?l::!'::ì:it:, "" "iu enii' erc ai modifica petmaneníe del teffiloio e/o del ^^ ^ò-],-àt^ acnrrcn rii ".R!:èrc soooetta. Der la irli;'sró] ci; ;.iutà atto ia eze che ha.petlanto,esctu1!'^:::::'.,t:,?,s::ti'^!::"t:, iip"iiíií i, ii,là'i"i,, p,.iiitoi. tate,paescnzione "!!l?9.s: t:!::d^'::"1:"yy:x#ffi1: oltre che della a sicurezza dello sbarnmentouna àilrsllnterpàtatione aella PA deve evídentemente essere motivata e non richiamare genericamente la legge' ln caso contrario, non sarebbe dato intendere C!!l:^Yn9..,e ty!,,"!,"21:::::? :: ài,"i"ióri-qiiri l;aft. 14s de o sfe:so.d Lss- 17:!90"(":':ti:.Î:!, Zi;;;;;;,;;;:i,';;e'.à"tiài,Ài11 det me-desimo aft 146' in uidi)-det paesaggìstica ::!"-!*#, au gli intenenti ffia 2 det D.Lgs.4a2oo4 - o9r ::,'-,?:P"n:::^21 che - sulla base dell'ivi nchiamalc d^,,,-hn o.^rè.<i ltàtt!ì às)ètti e carallei peculi4! 49J Dreeiudicano " la consenattone oet vaton esplesst uéu" o2p'^' " "'"'a!'r' T;rt;;; qtú lli "*"'drr.b "ono".l""tent". *"*"!! l'::,1:y::!:!:::i::::2 ;it^,:,rr;';;;;"tt f"*iian pertinalità ditutela delta sicurezza delle persone e delle cose' 'iiàliii'p\i g"t;rt*" la coniinuità dellapprowigionamento idtopotabile e-d intenenti che 'àíti""'tàlptii"rt*o un obbligo per il'gestori, come sancilo anche nell'alt 114 del D tg". ls2/àoo ;l quate fa espressamen-te salve cosi ticonoscendone la premnenza in tààini ai g"rar"niu degli interessi presidiati dat legislatore - "le disposizioni fssale dal òpn I sainsss, volteà garantire la sicurezza di persone e cose "' tra le quali ileva in liii"-tz,t ií prjvede: "ll tichiedente la concessìone o concessionaio della 'derivazianeallaqua eèconnesso/osbarramentoèobb ìgatoallacomp etaepeief "n","ni,inzion" deil'opera in ogni sua pafte e dei relativi accessi' nonché. ad. assicumre la ii"àit"-"n"i"rr" à.imeccinismídi manovra della presa e degli scarichi. Di questi ultimi à"iirit" manovre di controllo alla presenza di un funzionario del competente "Zrlri" ifficio det Gànio civite ad intevalli ditempo non supeioi a sei mesi " Ma anche volendo prescindere, in pima battuta, da valutazioni dí ponderazione delle aitverse tipoloqie dl rnreressi Nesidiati datte diverse normative che vengono in ;;;;;;et;;;i;;;,; wrciao restare unicamente sultema di una corrctta appticazíone delta lirààtiia aitrien ael paesaggio (D. Lgs 4a2004 e retalivo DPCM..12/12n005) e quindi di un corretto esercizío delle conisponjenti competenze amministrative, n'n può Sîuggire l'iiàii quurao t'art. 146 det ó. Lss. 4z2oo4 disciptina l?t:toiz1l!?!?,11?y?s-:î!:":, "ii a Diu ndrcse emerge came /a slessa sia preordinata a valutare interveníi susceíibili di l-:--..:^--.- :^)i-,'^-, -hà rcî;,in^ htèc;tldizio ai valoi paesaqqistid oaaefto di introdurre " modificazioni che rechtno preqtuotzto at vatutr paatavs'o''"' "u""'" "' iiigìío* ",'rtltetventt urbarttstrco4dtttzt" (4\off.d t?1':i1y?-dpxp:*:!:*, 7i#ln"iaiiiii- iiàan"nti n"t paesaìaqio ia aett'area dell' tutelata na sempre a seguito dí ', r, f erve rrí i di, atu ru urb a n i st t co -teírito i a le

Íali non r'ono certamente gli ínteventi proposti dalta scrivpn,i'f,,-che^han:o un impafto puramente temporcneo e' spec@mente sui paesaggio' completamente reversìbile nel volgere di poche seft)mane con 11 titorno iniegrate àlta siluazione, p:ees;stenle (quella alluale). Auesto per I tr,go men.e )t tume itornà nelta situazione aftuale immediatamente all'atto clella chiusura delle paratorc"lnàltre /e sfesse pofate dí svasoltluitazione (come evídenziato datla seguente tabella) : o Q max )utotd A Q fluítazione ndxin gg. (n'hl,urdto Iuitazi ngg. progego 1n3h loscia flrviale lìn'/sl tn'h) 1f- 12-13 12-17 400 80", z 20-25 185 40 La 10 t2 9-10 Orichella 132 3A 522 500 "' LO t-10 satriúno z-3 2 z0'25 68,7 200 25 6 L?o-25 199 50 "' rco 11) Limitato a 18 m3/s petintetfeíenzo ponte provinciote inodeguato (tiùite do timuoverel '121. timitoto o SA nt/s pet presenzo attrcvetsomento non outarizzota (limite do rimúovete) 'l3j Limitot o 30 m3/s per prcsenzattrave'amenti non autarizzati (limite da rimuovere) sono di entítà idotta ispefto a quelle di pedinenza della fascia fluviale.g-arantendo cosi "h" non ui "",an,o a terczioni della moiotogia del!'alveo (per inciso c/o e a/iresi sancilo Jatte lrevisnni di legge in merìto alta gestione degti organi.di s.caico alla.susseguenti neceisita diesesuirc manovre che compodino it itascio a valle di portate' nlasci che non richiedono alcun autonzzaz@ne pa fico arc finchè le poftate si mantengóno al,interno della fascia di peftinenza tluvéle come si evince dal!'ultimo comma della nota tipo della Direzione Dighe ipoiata ín calce) Lo stesso per quanto iguarda poi eventuali modifiche della conformazione degli alvei peî fenameni sedimentativi dei solidi sospesl esltati nella conente fluida Questi sono da escludere stante le perceníuali di fmzione fine e Íinissima presenti nei solidi sedimentati nsgli invasi mentre eventualì possibili, ma marginali e comunque localitzati' depositi di sa bie saranno imossi dalle azioni di lavaggio dell'alveo, previste a fíne openziont e con pottate dell'ordine di alcune volte quelle del peiodo propio di fluitazionehuscellamento' quindi paragonabili a quelte di svaso' ma comunoue infeioi a ouelle della fascia di pertinenza luviale. A seguito di detti tavaggi i depositi sono comp[etamente rimossi dal tetto fluviale, senza modifica alcuna delle strutturc e delle granulometrie presenti (come si evincedattadocumentazionefotograficadeirepoftdeimonitoraggiconsegnatia lapa Ottre ohe dalta documentazione prodotta, questa afîermazíone puo facilment essere veificata visivamente rccanclosi a valle degti invasi che in Calabria sono Ita sfaf/. interessati da operczionì di svasonuibzione: lago del Passante 2011 e 2012: diga di

Aichelb 2A11 e 2012 (vuotamento dí esercizio); diga di Migtiaite 2012 (vuatamento dl esercizia); laga del Savuto 2012. Fattí invece fino ad ora pacifici in Calabria come tn tutta ltalia gestionali ProP e ìnsite nella natura stessa degli impianti e realizzati. 'ipàiíiaà"rt", essendo operazlonl di come sono sfafi è assai significativo. che t'afi 149 comma 1 inquadi tm gti "n@rycú-lgt Wl:ir#::;;::"1;::::;:;":::"";::';,:::x:!, iziri;àii"ií" ii,r"i"'i" ci'oiservativo che non atterino.to stato dei tuoshi' "@;;-;;;;;ri; "iàt"ié in brmini permanenti) Nozione nella quale è senz'altro corretto. riconnrendere te operazront propasre dà A2A e tenuta in considerazione dalla stessa nel pre ';:i:::;i,""i;;;;";:;í dis p o r re t a d oc u m e n tazio n e,irîi*é,n pafticotare atte attività?g'::11yî?:':':!.:!^:::y:-: 5;h;::;;";";i:r;;';;;;;;;;;;;"";"ta;"i,irre itnon a.2soeo.ett!f!t. î!^1ip::í:':?:: i'^à"àéiii"" à"gli i,t N?nti.'.î11e,?,..";'!:li!:1f:'::::::iÎ!:X:'^,0:lli",Î::: 'àziì::;;i';;,";;;,;;ìi.iíàà,riià-"a-àin*.oiy" Ziol,"ii""!iil",i.',"",i"ii,'' i"" iià íi,ii"lrlgiî' "t1i!'-!--?î!,p^*"1:,?:'-:,:::::i^",': upolv rt'v 'v" e"v't '-'-írsia íerc attivita a:!:r!!2!12 considerate' "!^":^::::,:":*"':,!:X:i: dedume - nell'ambito permanenti). E agevole, pur nella divi ','7;;:7;:í";";";,i;;;''[tZ,iol, conferma del 19! iiit","ti"a e reteotosica detla n,ormatiua - ::.:!::?: -,th\,ftèn^ft) in quanto anch esse non intervento 'li su tale ambito qi"ilittiro prrto, con patticotare ifeimento a e sponde degli in.v-asi' basti ricordaíe lii *n in" già nelt'oranarío esercizio degli invasi it tivelto.oscitla in misura quasi equivalente a quella conseguía con lo svuólamento, ma anche che la stabilità de e séoni" e ogg"fto - la iola responsabilità di A2A - di ispezione e verifica semestrate' "otio ln estrema sìntesi: è del tutto errata un'inter,retazione det D Lgs 42/2004 che faccia iiscendere in autonatico da a quúirtcffie ai un'aíea come tutelata ex art' 142' i:ii"oli"ttaàrnto inetuttabile di qualsiasi altività alta pt::"'tly?,aùtotizzazione paesíioisrica ex aft. 146: al contrario: la normativa chîaramente ímpone di X;;1il;;; i ori"t'rni.u autotizzazíone unicamente glí înteventi. suscettibili di ;;;íri;;; it;l;; 'tiiit. " aur"tur" i vatori paesassistíci.det teùtorio' ossia stî interventi che apportino alterazioni pemanenti dello stato del luognt PrcDrio 'pifco-nà)iinarc sulja scorta di una corrcfta intetpretazione e applicazione della normativa' lellg auta sita. con propia nota det 18/03/2013, ha det resto riconosciuto che t.i*ài*i p-p*t" a, n2n iei propri erogettidi Gestione aggiomatidegli invasi' anche iol-iiiià"ri. à quelti tra essi sit;ati nel Pàrco, ossía nella zona di massima tufela tanto àmttientate quanto paesaggislica, non com,olfano alcun imdafto Dermanente sul[o stato àei luoqhi. ìn tute le aiòez'oni di esso e pe"lanto possono essere svo/te seppure Effiíndo le presc(izioni e caulele che /Enfe stesso ha analiticamente curato di L"lii"itur. di 'motivare, e che A2A è owiamente pronta a far propfie integralment e scrudalosamente. "

Sempre in meríto alla necesslfà di cons/de rare non salo la qualificazione delle aree, ma anche e soprattutto ta natura e gli effetti degli inter'/enti proposti, la scivente non può ìn ouesta sedé mancarc di sottolineare come del resto anche la Provincia dì Cosenza abbia óegarfo guesfo citerio allorquando - nelle proprie note del 16 e 18 settembre u s - ha sa-ncib cne b operazioni di svuotanento de! bacino dell'ano sarebbero $oggette ad autorizzazione paesagglstlca non solo in quanto aífercnti ad area tutelata, tna ancne tn quanto * ad àwiso deia sfessa, non condiviso da A2A per i motivi ampiamenfe illustrcti * óomporterebbero "un'alterazìone dello stato dei luoghi" (non precisata né motivata) mentre le analoghe operczionl sui Savulo non sono soggette ad alttarizzazione paesaggística non solo in quanto non icadenti in una zona tutelata (almeno secondo la 'Provincia), ma sopraftutta "non comportando, comunque' un'alterazione dellò stato dei luoghi". Anche la giuisprudenza piii recente detta Suprema Cofte di cassazione conferma e suppofta linterpretazione della nomativa secondo cui non é soggeffo ad a toizzaziane paesaggistica quatsivoglia intenento solo perché effeftuato in aree tutelate ex aìt- 142, e 'o""onl inrece considerare natura, contenuti ed effetti dell'intenenfo, e guindi se esso possa compromettere in modo permanente i valoi paesaggistici de! tento!!-o 'Su gresta linea valga citare per tutfe Cass. Pen sent' 38525 del 25/9/2012: è si "assoggettabileadautorizzazioneogniinterventomodificativo",ma"conesclusionedelle conaóite cne si palesrro inidonee, anche in astratto, a comprcmetterc i valoi del paesaggio", condotte nell'ambita delle auali Dossqno eslerc ceftaryente ncamprese 'oieraíioni ouainl;tte pr"oettale aa^zn che non solo non 'comprcmetterebbera" ivalori del paesaggio, ma neppure to modifícherebbero in alcun modo ' Per tuttì questi motivi - e anche a prescindere' come s é detto dalle pur impoftanti panderazioni di interessi (di rango pubblicìstico e pionfaio) c.he awisa di A2A 'dowebbero.ad essere effettuaie, sultà scia di quanto previsto dal legislatore nellaft 114 del Da.Lss. 15U2006 e nel DPR 1363/1959, e in considenzion.e d"li:.^s::yi ^t::p9!"ubi!:1 implicate aa esse - già sulla sola base delle previsioni del D LSs 42/2004 Plyij)Pr-ry sies tutti i non in alcun 42/2004.