EMS in Disaster Events and Rescue in Debris and Rubble Setting: New Strategies IL NUOVO RUOLO DEL 118 IN MAXIEMERGENZA e IL SOCCORSO IN MACERIA Dr. Guido F. Villa Direttore AAT 118 Lecco Selva Matteo Referente Unità Grandi Emergenze AAT 118 Lecco AREU 118 Lombardia
LEGISLAZIONE DPR 27 marzo 1992 Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza. NASCE IL 118 Dipartimento di Protezione Civile giugno 97 :linee-guida sull'organizzazione sanitaria in caso di catastrofi sociali
DPR 116 13 febb 2001 (G.U. 81 del 6 aprile 2001) Criteri di Massima per l organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi Il 118 si deve occupare in particolar modo di: soccorso immediato ai feriti. gestione di pazienti ospitati in strutture ospedaliere danneggiate o in strutture sanitarie campali.
G.U. 193 25 agosto 2003: Criteri di massima per la dotazione di farmaci e dispositivi del PMA di II livello Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 96/82/CE sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (G.U.C.E. n. L 345 del 31 dicembre 2003)
DPCM 25 febbraio 2005 Linee guida per la predisposizione del piano d'emergenza esterna di cui all'articolo 20, comma 4, del DL 17 agosto 99, n. 334. IL 118 Acquisisce le informazioni necessarie per individuare farmaci, antidoti e attrezzature per contrastare gli effetti sanitari degli eventi incidentali. invia il personale di soccorso che si raccorda con il P.C.A. secondo quanto previsto dal PEE per effettuare il soccorso sanitario urgente.
D.P.C.M. 13 dic 2007 (procedura e modulistica per il triage sanitario). nella prima fase la squadra di soccorso esegue il triage delle vittime con l'attribuzione di codici-colore di gravita' utilizzando l'algoritmi semplici e veloci DPCM 13 feb 2001 Criteri di massima START Simple Triage And Rapid Treatment o CESIRA Coscienza Emorragia Shock Insuf.respiratoria Rotture ossee Altro )
GU 101 03 maggio 2006: indicazioni per il coordinamento operativo in caso di incidenti stradali ferroviari - marittimi e in caso di sostanze pericolose attiva le squadre munite di idonei DPI per la ricognizione ed il triage attiva l UNIDEC contatta il C.A.V. attiva il PMA di I o II livello; allerta le strutture sanitarie sull eventuale arrivo di soggetti contaminati e per l attivazione del PEIMAF Provvede al trasporto in ospedale dei feriti
D.P.C.M. 10 febbraio 2006 Linee guida per la pianificazione di emergenza per il trasporto di materie radioattive e fissili in attuazione all art. 125 del D.Lvo 230/ 92 D.P.C.M. 251 24 febbraio 2009 Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze D.P.C.M 19 marzo 2010 Piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche.
D.P.C.M. 116 /2001 Il 118 costituisce l interlocutore privilegiato in campo sanitario Rappresentante 118 nel C.C.S. (funzione 2) Rappresentante 118 nella Sala Operativa Protezione Civile
Funzioni di supporto 1. Tecnico-scientifico-pianificazione 2. Sanità-assistenza sociale-veterinaria 3. Mass media ed informazione 4. Volontariato 5. Materiali e mezzi 6. Trasporto-circolazione e viabilità 7. Telecomunicazioni 8. Servizi essenziali 9. Censimento danni a persone e cose 10. Strutture operative S.A.R. 11. Enti locali 12. Materiali pericolosi 13. Logistica evacuati-zone ospitanti 14. Coordinamento centri operativi METODO AUGUSTUS
D.P.C.M. 116 / 2001 Il 118 in collaborazione con Prefettura,ASL,115, 112,113 deve: Individuare i maggiori rischi sanitari Prevedere un organizzazione sanitaria in grado di fronteggiare gli eventi catastrofici più probabili
Direttive emanate dalla P.C.M. con il comunicato n 116/2001 Conoscenza dettagliata della potenzialità di Enti/Associazioni di volontariato concorrenti al soccorso sanitario del territorio
Direttive emanate dalla P.C.M. con il comunicato n 116/2001 Conoscere le potenzialità degli ospedali, case di cura, etc., assicurandosi che siano stati realizzati P.E.I.M.A.F.
Direttive emanate dalla P.C.M. con il comunicato n 116/2001 Predisposizione di piani di emergenza realizzati anche a livello interprovinciale
Incidenti e Scenari Specifici G.U. n 101 del 3/5/06 Incidenti Ferroviari, Stradali e Crolli Incidenti in Mare Incidenti Aerei Incidenti con Sostanze Pericolose
IN FASE DI PREVENZIONE PREVENZIONE Collaborare alla stesura del Piano di Emergenza Provinciale Preparare il P.E.I.M.A.F. degli ospedali di riferimento (piano emergenza interno per il massiccio afflusso feriti)
IN FASE DI PREVENZIONE Formazione ed aggiornamento del personale sanitario Pianificare la risposta all evento in collaborazione anche con il C.A.V. Gestire la scorta provinciale degli antidoti Preparare le schede tecnico / operative degli antidoti
Intervento in posto
SCHEMA DI RIFERIMENTO ZONE Posto Comando - Non pericoloso - Non operativo - Non Pericoloso - Operativo - Potenzialmente Pericoloso - Operativo - Autorità, Media - Area attesa di 2 livello - Posto di comando - VF protez. ordin. - Sanitari protez.ordin. - Supporto - Attesa 1 livello - Decontaminazione - VF protetti NBC - Sanitari protetti NBCR - Supporto/Backup - Pericoloso - Operativo - Solo Squadre HAZMAT Completamente protette - Pericoloso - Non operativo (non accessibile) - Nessuno (area interdetta per pericolo incombente)
DECONTAMINAZIONE
solo se adeguatamente protetti.
PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE in zona gialla
Trasporto al PMA e Trattamento A.L.S. Somministrazione antidoti + eventuale contatto con C.A.V. Destinazione ospedale più idoneo
P.M.A. 1 livello Utilizzo in caso di catastrofe ad effetto limitato Limitata capacità di trattamento (indicativamente 10 feriti tra gialli e rossi, o 30 nelle 12 ore) Rapido impiego Autonomia temporale limitata (max 12 ore)
Posto Medico Avanzato
P.M.A. 1 livello 2 medici (di cui 1 Direttore del PMA) 3 infermieri (di cui uno deputato al triage e gestione in-out) 2 operatori tecnici/soccorritori (deputati alla logistica)
LOTTO CATASTROFE : VERDE: logistica ROSSO: circolo BLU respiro GIALLO: segnali segreteria
P.M.A. 2 livello G.U. 193 25 agosto 2003: Criteri di massima per la dotazione di farmaci e dispositivi del PMA di II livello Utilizzo in caso di evento catastrofico che travalica le potenzialità locali Capacità di trattamento in autonomia logistica ed operativa di circa 50 codici rossi/gialli (150 nelle 72 ore) Impiego rapido ( 3-4 ore) Autonomia temporale di circa 72 ore
PMA: Quale trattamento Obiettivi Misure essenziali Risorse minime Priorità Pervietà delle vie aeree verifica e/o mantenimento ventilazione cannule oro/naso faringee materiale intubazione presidi extraglottici accesso rapido tracheale I I I I Ossigenazione ventilazione adeguata Verifica Ventilazione manuale ventilazione meccanica verifica O2 terapia e reservoir pulsossimetro Fonendoscopio Pallone ambu e maschera ventilatore meccanico capnometro I II I I II III Assicurare volemia e controllare emodinamica Incannulamento vene periferiche Incannulamento vene centrali Agocannule per vene periferiche Agocannule per vene centrali sistemi deflussori I II I
Il futuro prossimo: SOCCORSO IN MACERIA U.S.A.R. Urban Search and Rescue
SOCCORSO IN MACERIA Maxiemergenza: nel caso del crollo di una scuola o di un condominio Catastrofe: nel caso di un terremoto o di seppellimenti di diversa natura
Mortalità e Morbilità Vittime sopravvissute all evento iniziale ma intrappolate, muoiono rapidamente se non estratte e trattate in breve tempo La maggior parte dei pazienti che richiedono un soccorso urgente dopo terremoto presenta ferite, contusioni, fratture Concetto del Golden Day
SOCCORSO IN MACERIA Obiettivo: trattare le vittime intrappolate già prima di estrarle per massimizzare la possibilità di sopravvivenza
SOCCORSO IN MACERIA OBIETTIVO: INTEGRAZIONE SQUADRE U.S.A.R. Vigili del Fuoco con personale 118 per garantire l assistenza sanitaria di emergenza alla vittima in modo precoce anche prima dell estrazione dalle macerie.
Standard squadra USAR: (linee guida INSARAG per M-USAR) Vigili del Fuoco + 1 medico + 3 infermieri
www.areu.lombardia.it GRAZIE per l attenzione! 40