Chiara Saraceno BAMBINI DISUGUALI. Festival dell Economia giugno

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Transcript:

Chiara Saraceno BAMBINI DISUGUALI Festival dell Economia 2017 1-4 giugno

Bambini diseguali Chiara Saraceno

Le ricerche internazionali mostrano che Le disuguaglianze nello sviluppo infantile iniziano dal concepimento: comportamento dei genitori, salute prenatale, eventi stressanti Lo sviluppo del cervello nella prima infanzia è diverso per i bambini poveri e ricchi («poverty gets under the skin» - Smeeding) Differenze negli stili genitoriali contano per la salute e lo sviluppo nella prima infanzia, abbastanza da raddoppiare il gap tra bambini ricchi e poveri tra i 9 e i 24 mesi. Ma queste disuguaglianze possono essere almeno parzialmente corrette negli anni successivi da interventi mirati.

Il caso italiano: disuguaglianze intrecciate Per reddito/istruzione dei genitori Per collocazione territoriale Per cittadinanza Con impatto su salute Sviluppo cognitivo

In Italia, su 4 milioni e 598 mila persone in povertà assoluta (anno 2015) Un milione e 131mila sono minori (10,9% di tutti i minori, un quarto di tutti i poveri assoluti) Ma oltre il 40% dei minori stranieri A livello famigliare è povero Il 9,3% delle famiglie con almeno un minore l'11,2% delle famiglie con due minori il 18,3% delle famiglie con tre o più minori Il 39,5% delle famiglie di tutti stranieri con minori Il 18,2 delle famiglie miste con minori Il 5,7 delle famiglie di tutti italiani con minori

Minori in povertà assoluta (%) dal 2008 al 2013, i bambini piú colpiti 37,0 in famiglie monoparentali 34,6 Tutti i minori 16,9 14,8 11,1 9,4 8,0 6,0 4,7 22,9 19,1 17,0 14,9 13,8 in famiglie con un solo occupato al Sud in famiglie con 3 o + minori in famiglie in cui nessun genitore é occupato Nessuno-licenza elementare

Minori in povertà assoluta e relativa a seconda del numero di lavoratori in famiglia. 2013, 2014. valori percentuali (ISTAT) Minori in povertà assoluta e relativa in famiglie ass. 2013 rel. ass. 2014 rel. Con nessun occupato 28,5 48,0 24,5 44,1 Con almeno un occupato 8,6 15,0 8,9 17,0 un solo occupato due o più occupati 12,5 21,8 4,0 7,5 11,6 24,5 5,9 8,9 Totale 9,9 17,5 10,0 19,0

Esperienze di deprivazione specifiche per i minori: 2009-2014 (Eu-Silc /ISTAT) Bisogni di base insoddisfatti sul totale dei bambini vestiti nuovi Due paia di scarpe di misura giusta Consumo di frutta e verdure fresca una volta al giorno Un pasto con carne, pollo, pesce (o equivalente vegetariano) almeno una volta al giorno 2009 6.2 2.7 2.4 4.5 2013 11.7 4.6 2.9 5.9 2014 8.5 2.8 2.6 5.6

Disuguaglianze sociali e disuguaglianze nella salute tra bambini l Italia ha un tasso di mortalità infantile medio (3,2 ) inferiore a quello europeo (4, dato 2012), tuttavia c è un sensibile gradiente territoriale: al Nord si attesta sul 2,9, nel Mezzogiorno raggiunge il 3,8. Tra i fattori di rischio indiretti e diretti delle malattie dei bambini ci sono le diseguaglianze di reddito e di lavoro dei genitori Cruciale istruzione dei genitori, in particolare della madre. Madri meno istruite e meno occupate promuovono abitudini meno salubri ed hanno percezione meno accurata di stato di salute dei figli. Cfr. ad esempio obesità (che è un fattore di rischio molto elevato)

Quanto conta l istruzione dei genitori per obesità

La geografia dell obesità minorile si sovrappone a quella della povertà (Okkio alla salute. 2014)

Disuguaglianze territoriali e sociali in abitudini alimentari, ad esempio prima colazione e consumo frutta e verdura: i bambini che non fanno colazione presentano un rischio più elevato di essere in sovrappeso o obesi rispetto ai loro coetanei che consumano una colazione adeguata L abitudine a non fare colazione o a farla in maniera non adeguata è più frequente nelle femmine e nei bambini in sovrappeso e obesi, più nel Mezzogiorno che nel Centro-Nord I bambini che non mangiano frutta e verdura almeno una volta al giorno hanno più spesso genitori a bassa istruzione e vivono nel mezzogiorno bambini con entrambi i genitori stranieri, rispetto ai figli di genitori italiani, saltano più frequentemente la colazione (9% rispetto a 8%), ma la percentuale di colazione inadeguata è inferiore(28,2% rispetto a 31,3%).

Anche attività fisica ha andamento simile, con specificità di genere Nel 2014, il 16% dei bambini intervistati per OKKIo alla salute sono classificabili come non attivi con delle differenze di genere: le femmine sono meno attive dei maschi (17% vs 15%) C è un gradiente Nord-centro-sud, con i bambini delle regioni meridionali meno «attivi» i figli di genitori con basso titolo di studio sono più inattivi (18%) rispetto ai bambini con almeno un genitore laureato (14%) Non fa, invece, differenza la nazionalità dei genitori Differenze analoghe per pratica sportiva (cfr. ISTAT 2016): Fanno più sport i ragazzi delle ragazze e il 54% dei ragazzi che vivono in famiglie disagiate non ha fatto sport nell'ultimo anno in modo continuativo, a fronte del 35% dei ragazzi in famiglie con risorse adeguate o ottime

Le regioni con maggiore concentrazione di povertà in generale e minorile in particolare sono quelle anche con servizio sanitario più inefficiente. Secondo il Meridiano Sanità Index (Ambrosetti) confrontando 4 indici principali, ovvero efficienza dell'offerta sanitaria, qualità dell'offerta, salute della popolazione e capacità del sistema sanitario di rispondere ai bisogni di salute, l'emilia Romagna (7,3) e la Lombardia (7) sono le prime due in classifica, seguite da Trentino Alto Adige e Toscana, con un punteggio pari rispettivamente a 6,9 e 6,7. Quindi Piemonte (6,4), Umbria (6,3), Val d'aosta (6,2), Veneto e Marche (6,2), Friuli Venezia Giulia (6,1) Lazio e Liguria (5,6), Sardegna e Abruzzo (5,1) Molise (4,8), Puglia e Sicilia (4,6), Calabria (4,1) e Campania (4).

Disuguaglianze territoriali anche in prevenzione, ed aumentano con età (ISTAT, indagine salute) 70 Nessun accesso a visite specialistiche (tra cui oculista e pediatra) ultimi 12 mesi. % su popolazione di riferimento 60 50 40 30 20 10 0 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole 0-3 anni 4-6 anni 7-17 anni Italia 0-3 anni Italia 4-6 anni Italia 7-17 anni

Al sud e isole un terzo circa dei bambini non effettua visite dentistiche (ISTAT, Indagine salute) 35 Ultima visita dentistica, popolazione 6-17 anni 30 25 20 15 10 5 0 Nord-Est Nord-Ovest Centro Sud Isole Italia più di 3 anni mai Italia 3+ anni Italia mai

Non si portano i bambini dal dentista soprattutto se la famiglia non ha risorse sufficienti, (ISTAT, Indagine salute) Nessuna visita dentistica (mai): valori % rispetto a popolazione 6-17 anni, per area geografica e autovalutazione risorse economiche familiari 50 45 46,39 40 37,32 35 30 30,11 33,49 32,53 25 20 15 15,83 19,15 11,51 22,15 19,15 21,05 22,99 10 5 0 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia scarse assolutamente insufficienti

Le disuguaglianze economiche non hanno impatto solo su salute, ma anche su sviluppo cognitivo. Cfr. percentuali di quindicenni che non raggiungono le competenze minime in matematica e lettura per status socio-economico della famiglia (Indagine PISA 2015)

Anche qui un gradiente territoriale (Save the Children)

I figli di migranti più a rischio, perché status socio-economico si combina con origine migratoria. Cfr. % di quindicenni che non raggiungono le competenze minime in matematica e lettura, per luogo di nascita dei genitori (Save the children)

Frequenza nido ha impatto positivo. Cfr. competenza media in matematica di bambini in svantaggio economico per frequenza al nido (Save the Children)

Ma distribuzione nidi inversa al bisogno. Cfr. distanza da obiettivi di copertura UE (33%). 2013

Anche tempo pieno distribuito inegualmente a livello territoriale. Cfr. % di classi senza tempo pieno per regione (Save the Children/ISTAT)

Attività extracurriculari favoriscono sviluppo cognitivo. Cfr. % di ragazzi economicamente svantaggiati che non raggiungono competenze minime in matematica, per attività extracurriculari (Save the Children/ISTAT)

Ma partecipazione ad attività extracurriculari largamente dipendente da offerta scolastica e risorse economiche famigliari. Cfr. percentuale di minori 6-17 che svolgono almeno 4 su 7 attività extracurriculari per status socio-economico della famiglia. 2001-2016 ISTAT/Save the Children)

Anche qui disuguaglianze territoriali. Cfr. % di ragazzi 6-17 anni che non svolgono 4 o più attività extracurriculari per regione

Per concludere Disuguaglianze socio-economiche e disuguaglianze territoriali si combinano nel produrre: Disuguaglianze nella salute Disuguaglianze nello sviluppo cognitivo Con effetti su benessere, equità e pari opportunità nel periodo della crescita Ma anche Sul capitale umano futuro Persino sulle chances di vita (cfr. tassi di mortalità differenziale per titolo di studio, per condizione occupazionale, tipo di lavoro, ecc.) Politiche sociali ed educative potrebbero correggere almeno in parte, ma non lo fanno, o non abbastanza. --