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X GENOVA ECONOMIA la Repubblica MARTEDÌ 8 LUGLIO 2014 In primo piano Ilva, niente cordata italiana il gruppo siderurgico verso il gigante indiano Arcelor Mittal valuta l acquisto dell azienda tecnici in fabbrica, operazione da oltre 4 miliardi <SEGUE DALLA PRIMA DI ECONOMIA italiana? Difficile che si possa stringere. Con quel che costa salvare l Ilva, non meno di quattro miliardi di euro, i produttori e commercianti tricolori preferiscono passare la mano ancor prima di sedersi al tavolo della trattativa. Al momento, per dirla tutta, c è solo un soggetto, ma non uno qualsiasi, visto che stiamo parlando di Arcelor-Mittal, primo produttore in Europa e nel mondo, i cui tecnici per ben due volte sono stati nello stabilimento di Taranto. Giustamente il presidente della Regione Claudio Burlando è già sceso in campo, chiedendo al governo di seguire al meglio la vicenda e cercando da subito il contatto diretto con il premier Matteo Renzi, a cui ha appena riassunto il quadro che ha per Cornigliano una valenza speciale. Solo dalla scelta del partner industriale, infatti, si potrà capire il destino del gruppo siderurgico italiano e, ovviamente, quello della fabbrica del Ponente genovese. L A CORDATA IL PRESIDENTE di Federacciai Antonio Gozzi è alla guida anche del gruppo Duferco Il cambio di proprietà appare ormai inevitabile, come hanno spiegato recentemente i sindacati metalmeccanici che ritengono necessari nuovi azionisti anche a fronte degli ingenti investimenti, soprattutto ambientali, che servono soprattutto per lo stabilimento di Taranto. Sul nome del possibile acquirente, il gruppo franco-indiano Arcelor Mittal, c è cautela sul fronte sindacale. Di sicuro i rappresentanti dei lavoratori guardano con attenzione alle mosse dei possibili compratori dell Ilva ma dall altro, è il caso soprattutto della Fim Cisl nazionale, ricordano che Arcelor Mittal in Europa ha chiuso tutte le aree a caldo, mentre il siderurgico di Taranto, con quattro altiforni e due acciaierie, ha proprio nell area a caldo un suo punto di forza. Ridimensionarla peraltro significherebbe tagliare migliaia di addetti. «Ma nessuno sinora ha parlato di tagli», ha detto Gnudi all esordio come commissario e anche il ministro Guidi ha affermato che l obiettivo è mantenere produzione e occupazione. «La possibilità che Arcelor Mittal possa rilevare l Ilva è quanto mai credibile spiega a Repubblica Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e amministratore delegato del gruppo Duferco È il primo al mondo, e in Europa, e ha un oggettivo interesse strategico. Da qui a dire che l operazione si concluderà ce ne passa, però, perché la preoccupazione per il futuro dell azienda, per le perdite e il piano ambientale da sostenere in tempi strettissimi, è evidente». Il leader dei produttori e trader di acciaio italiani non nasconde la difficoltà nel completare una simile operazione. «Per fare questa opera- zione servono non meno di quattro miliardi di euro una parte per ricostituire il circolante e una parte per gli investimenti dell Aia. Il precedente commissario Bondi aveva parlato di 4,8 miliardi, ora si può anche scendere, ma siamo sempre nell ordine dei quattro miliardi». Al di là delle assicurazioni, i sindacati danno quasi per certo che se l Ilva dovesse cambiare proprietà, almeno lo stabilimento di Taranto non manterrà più l attuale struttura con poco più di 11mila addetti diretti. Nel primo anno di commissariamento, gestione Bondi, l Ilva non ha effettuato alcuna riduzione di manodopera,

XI la Repubblica MARTEDÌ 8 LUGLIO 2014 PER SAPERNE DI PIÙ www.istat.it genova.repubblica.it L OSSERVATORIO ALDO LAMPANI I NUMERI 1995 RIVA Il gruppo francoindiano Arcelor Mittal potrebbe effettivamente essere il nuovo proprietario dell Ilva, l azienda siderurgica dal maggio 1995 passata dall Iri al gruppo Riva 2 VISITE Sono state due finora le visite dei tecnici di Arcelor-Mittal allo stabilimento di Taranto dell Ilva. Il gruppo è leader nel mondo per la produzione dell acciaio LO STABILIMENTO di Cornigliano dell Ilva: Arcelor-Mittal sarebbe vicino all acquisto del gruppo italiano a eccezione della chiusura del centro di servizio di Patrica (Frosinone) che ha comportato la perdita di alcune decine di posti di lavoro. E anche il piano industriale presentato da Bondi nelle scorse settimane, e ora in stand by, non prevedeva la riduzione di posti di lavoro. Ma il futuro dell Ilva non riguarda solo la proprietà. C è, infatti, un problema più immediato da affrontare ed è quello della crisi di liquidità dell azienda, giunta ormai ad un punto grave. Per venirne fuori in modo da poter affrontare sia il risanamento ambientale che i nuovi investimenti, nel piano industriale Bondi aveva pro- saper cogliere le occasioni, come quelle aperte in Regione: si è appena chiuso un bando da un milione, ed è in corso un altro per reti che si occupino di LLEGGERIRE la burocrazia, certo. Soprattutto semplificare le regole dello Stato e quelle delle istituzioni locali, quelle che fanno del recuperare carte e certificati la parte più complessa del lavoro degli imprenditori. Un impegno granitico, in materia, assunto da tutte le forze politiche. Per ora si è cominciato dalla parte più semplice e consuetudinaria: quella del ridurre il personale. I lavoratori del pubblico impiego in Liguria dal 2001 al 2011 sono diminuiti di 17 mila unità scendendo da circa 97 mila a 80 A IMPIANTI I sindacati ricordano che Arcelor Mittal in Europa ha chiuso tutte le aree a caldo e il siderurgico di Taranto, con quattro altiforni e due acciaierie, ha proprio nell area a caldo un suo punto di forza RIPRODUZIONE RISERVATA promozione del turismo». Confesercenti, che ieri ha tenuto un seminario sul tema all hotel Nh Marina al Porto Antico, punta con i suoi sportelli a Il direttore Orengo: Uno strumento irrinunciabile in tempo di crisi GIULIA DESTEFANIS per crescere. Allearsi attraverso un contratto: è l opportunità, sempre più sfruttata anche in Liguria, delle reti di imprese. Ovvero accordi tra aziende complementari, o della stessa filiera, che mettono insieme attività produttive, know how, risorse, in nome dell innovazione e della competitività. «Uno strumento irrinunciabile in tempi di crisi, soprattutto in una Regione con il 95% di imprese di piccole dimensioni, che da sole faticano a stare sul mercato, figurarsi a sbarcare su quelli esteri», spiega Roberto Orengo, direttore di Confesercenti Liguria. E allora, con l obiettivo di diffondere le reti, Confesercenti apre 6 nuovi sportelli nelle 4 Province liguri: per conoscere le opportunità, i finanziamenti disponibili e le reti a cui è possibile unirsi, gli imprenditori si possono rivolgere alle sedi di Imperia, Savona, Genova, Sestri Levante e Spezia (e a Genova c è anche il sesto sportello, quello di coordinamento regionale). «L Europa crede nelle reti di imprese e mette a disposizione sempre più finanziamenti continua Orengo Bisogna Sulla carta tutte le forze politiche sono d accordo ma la realtà si rivela sempre molto diversa servono scelte rapide e buona volontà 6 posto un aumento di capitale da 1,8 miliardi da farsi in quest anno e 1,5 miliardi di finanziamento bancario in due anni con due tranche da 750 milioni ciascuna. Nel frattempo, sarebbe stato necessario un prestito o un finanziamento ponte di circa 800 milioni, che le banche però non hanno mai concesso a Bondi. L ipotesi di un intervento finanziario immediato nel frattempo che si configuri una nuova proprietà, è anche quella su cui continua a lavorare il nuovo commissario e Governo. (massimo minella) Che impresa fare rete in Liguria Ricetta Confesercenti per il decollo Unirsi per crescere, allearsi attraverso un contratto di collaborazione fra aziende Alleggerire la burocrazia e semplificare le regole così le istituzioni possono tornare amiche dei cittadini NIRSI, U LA NAUTICA Cantieri Baglietto, varato alla Spezia il nuovo 46 metri per i saloni francesi E STATO varato al cantiere della Spezia il nuovo Baglietto 46 metri, primo esemplare della linea dislocante e prima delle cinque imbarcazioni di range compreso tra 43 e 54 metri in costruzione. La nuova imbarcazione sarà protagonista al Cannes Yachting Festival dal 9 al 14 settembre e al Monaco Yacht Show dal 24 al 27 settembre. Il design del nuovo 46 metri è stato concepito da Francesco Paszkowski che ne ha curato le linee esterne e gli interni: questi ultimi sono stati progettati in collaborazione con l architetto Margherita Casprini. L imbarcazione si inserisce nella nuova linea Baglietto. Un ampio beach club di circa 25 mq caratterizza la poppa mentre a prua lo spazio tecnico ospita un dinghy di 5,50 metri oltre al rescue boat. Altri progetti del cantiere a firma Paszkowski sono tre imbarcazioni plananti: un 46m e un 43m che sono in costruzione e un nuovo 35 m oltre a due nuovi progetti di yacht dislocanti di 55 e 62 metri. Alle due linee si affianca la gamma degli MV con l introduzione dell MV19, «sorella maggiore» dell MV13 presentato a Cannes nel 2013. coinvolgere anche le realtà più piccole e decentrate: Orengo porta l esempio dei Civ, alleanze tra commercianti della stessa zona, che sono nati in Liguria dove oggi contano più di 2 mila imprese in rete, e poi si sono diffuse in tutta Italia. O l esperienza dei consorzi turistici, come quello del Genovesato (www. entroterragenovese. it), dove la forza della rete e di un sito ben indicizzato all estero ha salvato tanti piccoli ristoranti, case vacanze, bed and breakfast dell entroterra che da soli sarebbero stati meno appetibili sul mercato: «Un consorzio turistico spiega è un modo per pubblicizzare sul web offerte commerciali, ma anche le bellezze di territori che faticano a sbarcare sulle grandi guide turistiche, penso ad esempio al Museo del Passatempo di Rossiglione». Quelle già presenti in Liguria, dunque, «sono per lo più aggregazioni a livello locale, tra imprese vicine. La sfida sarà mettere in contatto anche aziende distanti l una dall altra, che non si conoscono: bisogna dar vita a forme di aggregazione orizzontale, che vanno al di là della contiguità territoriale e si basano piuttosto sulla comunanza di interessi economici e strategici». L esigenza più forte dunque è quella di informare e favorire la comunicazione tra imprese: oltre agli sportelli nasce una banca dati, a cui accedere dal sito di Confesercenti, con l elenco delle aziende già in rete e quello delle richieste di aggregazione. RIPRODUZIONE RISERVATA 12 LIGURIA INTERNATIONAL Dodici imprese liguri del settore alimentare saranno oggi a Stoccarda per un workshop con buyers, importatori, distributori tedeschi per proporre l eccellenza delle loro produzioni. Il progetto costituisce la prosecuzione di una forte azione a sostegno del settore alimentare ligure intrapresa sul mercato tedesco da parte di Liguria International, la società regionale per l internazionalizzazio ne delle imprese appartenente al gruppo Filse e partecipata dall intero sistema camerale. L iniziativa, che vuole sostenere uno dei settori che più ha tenuto dell export ligure, rientra nell ambito del Piano Attuativo regionale per la internazionalizzazione. mila. Escludendo dal numero i militari e gli appartenenti alle forze di polizia. Lo dice l Istat nel Censimento generale industria e servizi. Nello stesso periodo le istituzioni pubbliche attive sono diminuite di oltre il 30% arrivando a 347. E dal 2011 ad oggi il numero è andato ancora scemando. La ripartizione dei dipendenti pubblici, dimagriti nel numero è suddivisa per il 41% in organi costituzionali o nell amministrazione statale (scuola compresa), il 25% in aziende o enti sanitario, 18% nei Comuni, 4% in Regione e Province. L età media è altissima. In certi comparti va a superare i 47 anni. E i giovani? Macché! Coloro che poi si assumeranno l onere di gestire la cosa pubblica e soprattutto guidarla al momento guardano da lontano. Lasciamo stare gli organi economici e finanziari dello stato. Lì pare ci vogliano gli ultra cinquantenni o sessantenni. Ma la gestione di musei e teatri pubblici, potrebbe rappresentare uno sbocco non solo di lavoro per giovani che l arte hanno studiata, ma soprattutto uno slancio incredibile per la ripresa economica del nostro Paese. Perché non lasciarne la cura a chi finora li ha conosciuti, imparati, apprezzati ed amati solo sui libri o in visite guidate, spesso dalle sole cuffiette? Un ragionamento va fatto. Perché mantenere l Italia a questi costi pare sia diventato un lusso eccessivo per gli italiani. Un costo senza ritorni. Liguri ovviamente compresi. Quasi due terzi degli utili dell impresa vanno a finanziare il sistema Paese. Il lavoro dipendente offre in olocausto alla necessità pubblica quasi cinque mesi del proprio lavoro. Ma il ritorno non si sente, Forse sarebbe diverso ristudiando e utilizzando davvero un settore guida dell economia ligure come il turismo. Quello d arte non ne rappresenterebbe certo un mero supporto alla sacralità degli ombrelloni. Alla lunga, anzi e forse, potrebbe forse soppiantarli, visto che quelli greci e spagnoli si vendono a prezzi infinitamente più bassi. Certo il turismo ligure odierno è da sempre propulsore di assunzioni a poco tempo e a pochi soldi. Ma il turismo va sostenuto, con iniziative forti e soprattutto sostenibili. L arte, in Italia ed in Liguria, contempla entrambi gli aggettivi. Ed il settore, che potrebbe portare non solo nuova occupazione utile, ma saldi attivi ai conti dello Stato, rimane relegato in una posizione di sostanziale bassa incidenza e di pochissima importanza. RIPRODUZIONE RISERVATA

Tuesday, 08 Jul 2014 Chinese demand coal increases despite pollution fears for Indonesian Agritrade Resources, a coal miner in Indonesia with mainland China as one of its top markets, aims to raise output and sales by 30% despite slowing Chinese consumption because of rising demand for less polluting coal. Mr Ng Xin wei, the chief executive of the Hong Kong listed company, said that it planned to mine and sell 4.5 million to 5 million tonnes of coal during this financial year to March, up from 3.8 million tonnes and 2.8 million tonnes in the past two financial years. Mr Ng said that "Indonesia is close to both India and China, and its coal production cost is among the lowest in the world as 99% of its output is from surface mining." He said that "It is cheaper to import seaborne coal into south China than from north China via railways." Most of the coal powers the national grid. The mainland's electricity output growth slowed to 4.7% in 2012, 7.6% last year and 5.7% in this year's first five months, from 12% to 13% in 2010 and 2011. This in turn saw lower coal demand as some 75% of the nation's power is generated by coal. But the mainland imported 57.6 million tonnes of brown coal with a relatively low heating value from Indonesia last year, up from 50 million tonnes in 2012 and 35.7 million tonnes in 2011. Despite the lower heating value, most of the coal imported from Indonesia is blended with domestic coal to reduce pollutants. Agritrade is controlled by companies owned by the Mr Ng family's Agritrade International and Singaporean businessman Rashid Maidin's WSJ International Group. Both companies are commodities trading and logistics firms. Source SCMP

TATA Power sign agreement to sell 5pct stake in Indonesian coal mine Business Standard reported that TATA Power has signed an option agreement to sell its 5% stake in a coal mine in Indonesia, PT Kaltim Prima Coal (KPC), for close to USD 250 million to the Bakrie group. TATA Power in a statement said that the proceeds will be used by the company to retire its debt. This is the second such sale of its coal assets in Indonesia in the last six months. The Indonesian coal mines were acquired as TATA Power hoped to control the costs of the fuel fed into its 4,000 MW Mundra Ultra Mega Power Project. However, changes in Indonesian laws, foreign exchange fluctuation and drop in coal mines' earnings had impacted the project. The statement said that the company would continue to hold 25% stake in KPC if the option is exercised. KPC will to continue to be part of supply chain for the TATA Power group's coal off take requirements. The agreement is also to sell its entire 30% stake in power infrastructure companies related to KPC. It said that the agreement gives the option to sell stake to a Bakrie group entity. TATA Power said that the above options will vest, based on certain conditions are fulfilled. The aggregate considerations will be determined once the option is exercised and will be based on the valuation methodology agreed with the buyer. Mr Anil Sardana MD of TATA Power said that "The option to partially sell KPC and its related power company has the potential to provide the company the flexibility to raise additional funds to meet the current challenges." Mr Sardana said that "If the option is exercised, there will not be any impact on the coal supplies to our plants as we will stay invested in KPC mines to the extent of 25%." Source Business Standard

voestalpine secures contract for pipeline project in Brazil After South Stream (1), the voestalpine Group has secured its second major pipeline contract this year. 120,000 tonnes of sour gas resistant, high strength linepipe plates will be delivered for the third Petrobras pipeline in the world s largest oilfield, near Rio de Janeiro, Brazil, by March 2015. This is a further example of voestalpine beating its global competitors in the hard fought energy sector. Negotiations are also currently underway for extremely challenging pipeline projects in Russia (South Stream Pipeline 2), Mexico, and India. After a planning and negotiation process lasting more than two years, voestalpine Grobblech GmbH has secured a further major contract in Brazil. The Rota 3 project will lay a deep ocean pipeline near Rio de Janeiro at depths of up to 2,500 meters below sea level. Following the Tupi and Cabiunas projects, this is the third pipeline being laid in the Santos basin with our long term Brazilian partner Tenaris Confab. Football s 2014 World Cup host country has enabled voestalpine to score a hat trick in the pipeline business, winning through against competitors in Europe and Asia. The overall project customer is the Brazilian company Petrobras, one of the world s largest energy companies with annual revenues of around USD 150 billion. voestalpine will supply sour gas resistant, high strength linepipe plates which meet the highest quality standards, delivering them between September 2014 and March 2015. Rota 3 is a 380 kilometer pipeline connecting the natural gas and oil field in the Santos basin just off the coast of Rio de Janeiro with the Comberj refinery. At 132,000 tonnes, the 2012 forerunner project, Cabiunas, was the largest linepipe steel order in voestalpine s history. Source Strategic Research Institute, Steel Guru

Indonesia to introduce import license system on alloyed steel from 2nd July The Indonesian Government introduces an import license system for alloyed steel from July 2. In object alloyed steel, steel sheets and coils, plates, bars, wire rods, shapes and sections and wires are included while pipes and tubes, rails and so on are excluded. And also, such alloyed steel as manufacturers of automobiles, electric and electronics appliances, ships, heavy machinery and construction machinery import directly is exempted. However, as for most electric and electronic appliances, sheets and coils are sold as processed sheets and coils through coil centers, there is a possibility to become confused. The Ministry of Trade and the Ministry of Industry of Indonesia announced to introduce the import license system for alloyed steel as ordinances of both ministers. It is to implement the import license system for alloyed steel with a limited period from July 2 to December 2016. However, the details to implement such system have not been noticed yet. The Government of that country requires an inspection before shipment but as the content is uncertain, the Japanese mills are in a state to be puzzled how to treat it. Meantime, some vessels are certainly on the way to Indonesia without an inspection before shipment. Consequently, steel mills have requested the Indonesian Government to postpone the timing of the introduction through the Japanese Government. The aim of the Indonesian Government is thought to control boron added alloyed steel from China because it is suspected that despite of boron added products, an import declaration is made with no boron. Congestion of vessels and so on are foreseen even temporarily at ports due to inspection issues of alloyed steel which has been imported worldwide. The Japanese mills are leading importers to get an import license. Source The TEX Report

Steel pipe imports hurt Pennsylvania businesses AP reported that Jason Norris oversees fields of steel pipe destined to carry natural gas from Marcellus and Utica shale wells to processing plants, distribution systems and eventually homes and businesses. Two years ago, his family owned company, Dura Bond Inc, opened a plant in Duquesne to apply rust preventing epoxy to this line pipe mostly manufactured a few miles away at US Steel Corporation s plant in McKeesport. But now the plant will be closing in August, the victim of surging imports of pipe from South Korea and other nations. Dura Bond s Norris said that it s going to have a negative effect on our business, there s no two ways about it. There definitely will be a slowdown for us. But he is uncertain how it will ultimately affect his plant. The steel industry was expected to benefit greatly from the domestic boom in oil and gas drilling. But the anticipated windfall from supplying drilling companies with tubular steel for oil and gas pipelines is being undermined by a flood of cheap imports. American steelmakers have blamed foreign dumping for causing a severe oversupply and depressing prices. Steel imports are at record levels 28% of the United States market in May and are largely to blame for one of the industry s worst crises in a decade. It comes at a time that steel is facing increased competition from aluminum in the auto industry. Nearly 600,000 American jobs, including 35,300 in Pennsylvania, could be at risk from surging imports, according to a recent study by the Economic Policy Institute, a Washington think tank that focuses on the needs of low and middleincome workers. Mr Charles Putz Jr, a utility technician and Mr Allyson Wright, a crane operator, are among 175 workers at US Steel s McKeesport plant who will be out of work next month. Mr Putz of McKeesport said that Many say they just want a job to take care of their family. Most want to get back into US Steel but promises of openings at its plants in West Mifflin and Clairton can t be counted on. Steelmakers have called for new import penalties and have filed the highest number of trade complaints in more than a decade. According to the US Trade Representative, there are 40 anti dumping and injury cases pending on steel products. A final decision expected Friday by the Department of Commerce on imports of oil country products from South Korea and eight other countries won t save the steel jobs in McKeesport, but it could change what happens to Dura Bond s 75 workers. The Economic Policy Institute study said that an estimated 4,184 workers in eight states lost their jobs to the import surge since the beginning of 2012. Nearly 1,000 steel jobs have been lost in the first three months of 2014. US Steel Corporation working to cut costs and restructure after five years of annual losses, feels especially hard hit. Source Associated Press