All incontro Agenda Digitale tenutosi lo scorso 19 maggio ho potuto cogliere molti aspetti interessanti e vorrei fornire alcune mie riflessioni sull argomento di fondamentale importanza per lo sviluppo e la competitività regionale. Riflessioni generali La presentazione del prof. Sacco ha fornito molti spunti ma anche delle interpretazioni su cui mi sento di dissertare. Nel passato abbiamo già visto molte situazioni in cui la tecnologia è invecchiata prima di essere effettivamente diffusa capillarmente. La conclusione del prof. Sacco sulla crescita nella richiesta di banda e di conseguenza dell infrastruttura di supporto è certamente corretta ma penso un po troppo generalizzata. Infatti ritengo che vi siano dei distinguo da fare riguardo alla filosofia della fibra in casa o FTOH. In Italia una famiglia ha sicuramente sempre maggiore necessità di banda ma a livello nazionale non si è perseguita questa politica concentrando, per esempio, ingenti investimenti sul digitale terrestre e non su tv via cavo o web. Se si guarda ad una famiglia si può pensare di spostare su banda internet il telefono, alcuni sistemi di domotica sempre più diffusi, a volte sistemi di videosorveglianza, condivisione di musica e video. Tutto ciò necessita si di una banda larga ma non penso immediatamente banda ultralarga. Questo piccolo esempio consente di capire che la necessità di banda non è genericamente esprimibile da una sola curva di crescita, come mostrato, ma ha tempistiche diverse a seconda delle tipologie di utenti o servizi. Se approfondiamo il modello per i servizi che si ritengono prioritari si possono concentrare gli sforzi economici e infrastrutturali in quel specifico settore. Se, come giustamente sottolineato dal direttore Lucchina, il sistema sanitario è quello più bisognoso di banda, i progetti di infrastrutturazione devono tener conto di questo aspetto e concentrare la sperimentazione e diffusione di dorsali in banda ultralarga verso presidi ospedalieri e sistemi sanitari in genere. Nonostante sia prioritario dotarsi di una infrastruttura, bisogna aver chiaro i servizi e gli utenti da servire con relative scale di banda necessaria. Tale analisi consentirà di distribuire in modo incisivo gli interventi riducendo il gap attuale. Infatti, se non vi sono i tempi per realizzare una rete capillare in fibra ottica e in banda ultralarga, vi è invece la possibilità di creare una rete capillare e matriciale che associ diverse tecnologie in grado di fornire banda larga e banda ultralarga in funzione dei servizi e utenti serviti. Le tecnologie a cui mi riferisco sono quelle wireless in frequenza licenziata, a onde convogliate su rete elettrica, satellite, fibra ottica. Un discorso importante è quello relativo al riordino dello spettro radio per le trasmissioni wireless. La tecnologia a onde convogliate è molto valida e in continuo sviluppo per piccole
dorsali ad uso pubblico legate ai sistemi di videosorveglianza, hot spot e affini. Il satellite è una possibile alternativa in tutti i casi dove non vi siano altre tecnologie terrestri. Da questa prima riflessione nasce la necessità di avere una matrice tra servizi/utenti e infrastruttura da cui partire per definire il cronoprogramma dell infrastrutturazione con le varie tecnologie esistenti. Attualmente non vi è più un sistema informatico indipendente dalla vita quotidiana. La rivoluzione in atto sta portando internet e l informatica nel mondo reale. Da ciò deriva la necessità di estremizzare i concetti always e anywhere che sono i fondamenti su cui nei prossimi anni si baseranno le reti matriciali. Ogni dorsale in banda larga o ultralarga dovrà essere associata a una nuvola infrastrutturale che consenta l accesso in totale mobilità con diversi strumenti ai servizi: tablet, netbook, notebook, smartphones, etc La nuvola infrastrutturale dovrà esser un mix di wireless, 3G, LTE, 4G, etc.. Da ciò deriva un aspetto fondamentale: il riordino e al disciplina dello spettro radio. Regione Lombardia può essere pioniera in ottica federalista di un piano di utilizzo dello spettro radio che tenga conto di tutto ciò. Un altro aspetto è il ruolo importante della normativa per accelerare processi autoinduttivi di diffusione dei servizi e quindi di richiesta di banda. Attualmente la normativa spesso non riesce ad accelerare questi processi, anzi li rallenta. Caso emblematico è il famoso decreto Pisanu sulla sicurezza internet che ha impedito lo sviluppo in Italia degli accessi liberi wi- fi a favore delle reti di telefonia, sempre congestionate e con sistemi prioritari sulla voce, rispetto ai dati. Attualmente non è ancora stato completamente superato per resistenze che nulla hanno a che fare con la sicurezza. La Regione Lombardia dovrebbe farsi carico di rivedere tutte le normative che di fatto rallentano la diffusione di servizi internet realmente fruibili. Sottolineo in particolare tutto l aspetto legato alla privacy che potrebbe influire sulla diffusione di servizi e dati in mobilità, l accesso ad informazioni in modo semiautomatico, etc L aspetto normativo, che di fatto è ancora il cardine di tutti questi problemi, è legato al sistema giudiziario civile e penale che riconosce in molti ambiti un valore legale al cartaceo piuttosto che alla parte informatica. Ciò si riflette con procedure informatiche che replicano il cartaceo ma che non lo sostituiscono. Se si vuole realmente seguire la rivoluzione in atto della società dell informatizzazione, bisogna ribaltare questi concetti di legalità legati al vecchio mondo cartaceo. È una profonda trasformazione sociale che deve partire dalla rivisitazione della normativa dando reale valore allo strumento informatico e ai servizi ad esso collegati. Intendo tutta la normativa in tutti i settori, perché deve essere chiaro l uso di questi nuovi servizi in sostituzione del vecchio metodo. Solo così si potranno apprezzare le potenzialità dei nuovi sistemi.
Naturalmente il problema che nasce da questa rivoluzione in atto è la discriminazione sociale tra informatizzati e disinformatizzati. Le fasce deboli che sono emarginate da questi processi di informatizzazione devono essere difese e penso sia un ruolo importante della Regione Lombardia quello di definire un percorso che garantisca sistemi informatici semplici e diffondibili anche a chi non ha capacità informatiche specifiche. Come esempio si può portare la diffusione dei sistemi Apple come ipad, iphone, etc.. ad ampio spettro proprio per la facilità ed intuitività d uso per tutti, anche chi non ha mai utilizzato un PC. Il supporto a queste fasce deboli per l acceso ai servizi primari deve essere garantito. Un sistema sviluppato dal sottoscritto con il Tribunale di Varese, vedi progetto Certificati On Line, è proprio in questa direzione. Gli Enti Locali garantiscono attraverso personale formato l accesso a questi servizi a chi è disinformatizzato. Si definisce in questo modo il ruolo nell Ente Locale di Sportello Informatico Sociale. Qualsiasi strada prenda l Agenda Digitale, Regione Lombardia deve essere accorta a non escludere nessuna fascia sociale mettendo in atto tutti gli accorgimenti necessari. Dagli interventi ascoltati all incontro del 19 maggio, tutti molto interessanti, non è emerso un fattore chiave: non è più il mondo reale che determina un progetto d informatizzazione, ma è l informatica che sta diventando reale. I concetti base espressi dall agenda digitale europea devono essere presenti in tutti i settori e/o progetti di Regione Lombardia. Per esempio la digitalizzazione del sistema territoriale presentato dal direttore vicario Gianangelo Bravo sicuramente è fondamentale per avere dati e informazioni corrette ma è un progetto d informatizzazione che trasforma procedure cartacee in digitali. Se invece si modificassero i regolamenti legati al PGT, introducendo obbligatoriamente tali procedure con la presenza nei distretti industriali di sottoservizi informatici obbligatori, cablaggio e diffusione di hot spot wireless in ogni edificio pubblico che si ristruttura, etc.. si otterrebbe una propagazione del sistema informatico e un abitudine alla presenza di questi sistemi al pari di acqua, energia, gas. Infatti, la rete informatica è ormai definita come il quarto vettore al pari di acqua, energia e gas e come tale va trattato nelle normative legate allo sviluppo del territorio. Tale esempio vale per tutte le Direzioni, non è più tempo di progetti ma è ora di rivisitare tutto il sistema introducendo i principi base dell Agenda Digitale in ogni azione della Regione Lombardia. Il futuro del nostro territorio è verso la creazione di Smart Town al servizio del cittadino/utente. Come riflessioni generali vi sono altri due aspetti fondamentali: la standardizzazione dei formati delle banche dati e la crescita delle PMI del settore. Il problema di avere banche dati che sono facilmente interoperabili e consultabili da Enti, Utenti e sistemi diversi è un obiettivo primario per poter creare una vera semplificazione burocratica grazie all informatizzazione.
Le PMI operanti in questo settore in Lombardia sono molte e continuano a crescere. Esse però hanno sviluppi locali e la mancanza di una guida data dalle grandi multinazionali. Pensiamo allo sviluppo delle grandi aree ICT nel mondo, esse hanno sempre la presenza di attori importanti come le grandi multinazionali Apple. Microsoft, Etc Attualmente Apple ha dato un nuovo impulso alla genialità dei programmatori nello sviluppo di servizi attraverso il sistema app store dove vi sono centinaia di migliaia di applicazioni. I vantaggi di tale sistema è la possibilità di avere una vetrina mondiale e un potenziale di utenti interessanti vastissimo, anche per la più piccola delle idee. Apple, in questo modo, conquista sempre più clienti e le PMI hanno possibilità di essere in un circuito mondiale impossibile da raggiungere con altri mezzi. Questo modello potrebbe essere in qualche modo rielaborato dalla Regione Lombardia o dalle sue partecipate per creare un sistema in cui le molte PMI del territorio trovino una vetrina importante in cui diffondere la loro soluzione e quindi creare quell effetto guida della multinazionale tramite la Regione Lombardia stessa. Azioni che emergono In questo paragrafo si vuole solo schematizzare in possibili azioni alcune delle riflessioni fatte precedentemente senza nessun ardire verso quanto già in essere. 1. Analisi sviluppo servizi pubblici e privati nei prossimi anni con georeferenziazione degli stessi a. Di conseguenza si può definire una infrastrutturazione a più livelli e a differente grado tecnologico per colmare il gap attuale 2. Definizione di un cronoprogramma di attuazione delle infrastrutturazioni necessarie 3. Definizione crono- georeferenziata della matrice delle infrastrutture tecnologiche: cavo, fibra, wireless, satellite 4. Analisi del procedimento informatico dal punto di vista normativo 5. Diffusione delle procedure informatiche in tutte le attività normative, progettuali e sistemiche della Regione Lombardia 6. Riordino dello spettro radio e analisi di normative innovative in questo settore 7. Rete degli Enti Locali per la creazione degli Sportelli Informatici Sociali a sostegno delle fasce disinformatizzate 8. Pressione su organi sovraregionali per l adeguamento alla rivoluzione informatica in atto delle norme nazionali relative a privacy, sicurezza e contenziosi civili o penali. 9. Standardizzazione delle interfacce tra banche dati diverse
10. Creazione di progetti d aggregazione di PMI in contenitori/aggregatori su modello app store sviluppati da Regione Lombardia o sue partecipate 11. Diffusione del sistema open source o open web negli Enti Locali 12. Diffusione di soluzioni cloud negli Enti Locali Conclusioni Si è voluto scrivere alcune riflessioni in merito ad un argomento che merita certamente un grado di approfondimento molto maggiore: l informatizzazione della società. Sicuramente alcuni concetti espressi sono banalità già note ma penso sia giusto sottolineare lo stesso dei principi cardine che dovrebbero essere chiari a tutti per poi sviluppare tutte le azioni necessarie a raggiungere tali obiettivi. In queste riflessioni si sono solo abbozzate delle idee o degli spunti che, se di interesse, possono essere approfonditi. La lettura di questo documento è in un ottica di Brainstoming in un confronto dialettico e d idee, piuttosto che di azioni progettuali. A conclusione, mi piace sottolineare come lo scopo ultimo delle future azioni dovrebbe essere la diffusione dell idea di Smart Town, città intelligente, dove i bisogni dell utente/cittadino siano soddisfatti always e anywhere. Tale obiettivo finale obbliga a una rivoluzione sociale e tecnologica in tutti i settori e ad un attenzione da parte degli Enti Pubblici alle fasce sociali escluse per disinformatizzazione da tali sviluppi. Ritenendo importante lo strumento di confronto continuo con altri soggetti o con chi quotidianamente sviluppa azioni in questo settore, do la mia piena disponibilità a partecipare alla Cabina di Regia o Gruppi di Lavoro, come prospettato all incontro del 19 maggio. Spero che questo breve documento sia utile per incominciare un percorso di approfondimento e confronto sulle tematiche di interesse per raggiungere gli scopi che si prefigge l Agenda Digitale Lombarda. Gavirate, 24 maggio 2011 f.to dott. ing. Claudio Brugnoni