Giornale di Geologia (2), XL, fasc. 1, pp. 133-140 Bologna, 1971 P COLAN TONI * - PIETRO NOTO ** - MARCO TAVIANI PRIME DATAZIONI ASSOLUTE DI M A FAUNA FOSSILE A PSEUDAMUSSIUM SEPTEMRADIATUM DRAGATA NEL BASSO ADRIATICO RIA~~WNTO - Alcune valve di Pseudamussium septemradiatum (MWLLER), dragate in prossimith del ciglio esterno deiia piattaforma continentale adriatica al largo di Bari aila profondità di 200 m c.a. e datate con il metodo del 14C, hanno fornito un'eta di 19.000I370 anni e 15.350I250 anni B.P. Si conclude che esse facciano parte di una tanatocenosi wurmiana deposta durante l'abbassamento eustatic0 probabilmente con linea di riva ora a 150 m di profondita. ABSTRACT - From datings, ages of 19.000+370 and 15.350+250 y. B.P. were obtained from sms of Pseudamussium septemradiatum (MWLLER) dredged, at the depth o about 200 m, on the shelfbreak o Bari (Southem Adriatic Sea). The speues belongs to an assemblage o wurmian age and is the most significant species in this area, while in the western Mediterranean, as reported by many AA, the malacological faunas o the same age are dominated by more numerous borea1 species. Pseudamussium septemradiatum seems to have been living in the Southern Adriatic Sea when the sea-leve1 was 150 m lower than at present. INTRODUZIONE Nel corso delle crociere di campionatura che il Laboratorio di Geologia Marina del C.N.R. svolge nei mari italiani, sono state raccolte numerose malacofaune. Scopo del presente lavoro è quello di fornire le prime datazioni assolute e alcuni dati preliminari su tanatocenosi con specie << fredde >> di origine atlantica, rinvenute nel basso Adriatico. Questo studio si inserisce pertanto nel quadro di ricerche che il L.G.M. conduce da alcuni anni neu'adriatico meridionale (FABBRI& GALLIGNANI 1972, GALLIGNANI 1973, COLANTONI & GALLIGNANI 1975). * Laboratorio per la Geologia Marina del C.N.R., via Zamboni 65, Bologna. ** Istituto Internazionale per le Ricerche Geotermiche del C.N.R., Lungarno Pacinotti, Pisa.
134 PAOLO COLANTONI - PIETRO NOTO - MARCO TAVIANI Fig. 1 - Ubicazione dei campioni studiati. Batimetria in metri. La linea a punti indica il margine esterno della pattaforma (shelf break). Le faune in esame sono state raccolte mediante quattro dragaggi effettuati in prossimita del ciglio della piattaforma continentale (shelf break) al traverso di Bari durante le crociere estive del 1970 (crociera Ad70) e del 1972 (crociera Ad72). Per I'ubicazione delle stazioni si veda la fig. 1, per le coordinate la tab. 1. INQUADRAMENTO SEDIMENTOLOGICO Secondo i dati di FABBRI & GALLIGNANI 1972, nell'adriatic0 meridionale i sedimenti della piattaforma continentale sono costituiti da sabbie costiere (fino alla profondità di 10-15 m), seguite verso il largo prima da argille siltose mediane (fino a 125 m di profondità) e poi da sabbie (dall'isobata dei 125 m allo shelf break che è alla profondità media di 185 m). Solo le sabbie costiere e le argille siltose mediane sarebbero dovute alla sedimentazione attuale, mentre le sabbie al largo si sarebbero depositate in epoca passata in un ambiente in via di approfondimento.
Alcune decine di trovate sabbie di PRIME DATAZIONI ASSOLUTE DI UNA FAUNA FOSSILE, ECC. 135 centime tri ai di sotto di questi sedimenti, sono state ambient :e. litorale che continuano verso terra sotto la mrdinate inizio Stazion t. Long. Coordinate fine Lat. Long. Prof. m Inizio Fine Ad70-14 Ad70-29 Ad72-75 Ad72-77 41022.2' 41017.9' 41015.6' 41021.6' 17005.6' 17010.9' 17019.5' 17006.8' 41023.0' 41016.0' 41015.2' 41021.8' 17005.7' 17010.6' 17018.8' 17006.2' 320 198 300 180 244 204 222 202 copertura delle argille siltose mediane e che rappresenterebbero i depositi della trasgressione flandriana. La linea di riva corrispondente all'aune uturmiano si troverebbe ora a circa 150 m di profondità. In prossimità dello shelf break infine, attualmente si deposita solo una modesta quantità di materiale fine per cui i sedimenti wiirmiani relitti» restano praticamente scoperti e possono essere agevolmente campionati. LE FAUNE RACCOLTE I quattro dragaggi effettuati hanno fornito fanghi sabbiosi, sabbie fangose e talora (Ad70-29) calcareniti organogene e concrezioni aigali, contenenti ricche faune dalle caratteristiche costanti dominate da Pseudamussium septemradiatum (MULLER), presente con diverse centinaia di valve in buono stato di conservazione, cui si associano Pilidium fuluum (MWLLER), Pholadidea loscombiana TURTON (= P. vibonensis PHILIPPI), Buccinum undatum LINNEO, Buccinum humphreysianum BENNETT, e le specie accompagnatrici Punturella noakina (LINNEO), Homalopoma peloritanum (CANTR.), Chlamys sulcata (MuLL.) e Astarte sulcata (DA COSTA). A queste forme fossili si aggiungono specie viventi nel biotopo, fra cui più abbondanti sono: Alvania cimicoides (FORBES), Trophonopsis vaginata multilamellosa (PHIL.), Bathyarca philippiana (NYsT), Parvicardium minimum (PHIL.), Timoclea ovata (PENN.), Abra longicallus (SCACCHI), Aloidis gibba (OLIVI).
I1 primo gruppo di specie è composto da elementi nordatlantici('). È da considerarsi quindi facente parte di una tanatocenosi <( fredda» analoga, anche se non uguale, a quelle raccolte nel Mediterraneo occidentale, che sono composte da un'elevata percentuale di specie dimoranti nell'atlantico settentrionale immigrate nel Mediterraneo durante le espansioni glaciali. Queste faune, per la prima volta segnalate da PRUVOT & ROBERT 1897 a Capo Creus e quindi scoperte in più punti del Golfo del Leone (MARS& PICARD 195$), sulle coste orientali della Sardegna (BLANC 1936, COLANTONI et al. 1970), nel Mar Ligure (FEDERICI& SCALA 1969), ecc., sono caratterizzate dalla presenza di classici ospiti freddi D quali Modiolus modiolus (LINNEO), Psudamussium septemradiatum (MULLER), Arctica islandica (LINNEO), Mya truncata LINNEO, Panopaea noroegica (SPENGLER), Buccinum undatum LINNEO, ecc. L'età di queste faune, già supposta wurmiana da diversi AA, è stata recentemente precisata da FROGET, THOMMERET & THOMMERET 1972 che, sulla base di numerose datazioni 14C, hanno dimostrato che le età più frequenti sono comprese tra 9.800I200 e 13.500I300 anni B.P. Secondo MARS & PICARD 1958, di tutti gli <( ospiti freddi D tuttavia solo Pseudamussium septemradiatum avrebbe raggiunto nel wurmiano il bacino orientale del Mediterraneo, indicando così un probabile minor raffreddamento di questo bacino rispetto a quello occidentale. Pseudamussium septemradiatum è infatti la forma più rappresentativa delle faune da noi dragate, anche se non è l'unico ospite freddo presente. Esso attualmente vive nell'atlantico settentrionale, in Islanda, Norvegia, Faroer, Inghilterra, ecc. in acque a salinità comprese tra 33% e 36% ed a temperatura tra 8O e 14OC circa (MARS 1963). In Mediterraneo è stato segnalato attualmente solo nel Mare di Alboran('). La profondità a cui vive la specie secondo MADSEN 1949 è compresa tra 30 e 600 m. Nelle acque inglesi vivrebbe invece tra 11 m e 183 m (TEBBEE 1966) ma sarebbe più diffusa in biocenosi sviluppate principalmente tra 20 e 40 m nelle acque danesi {THORSON 1957) e intorno a 70 m al largo della Scozia (ALLEN 1953). Tutti i nostri dragaggi sono (l) Pilidium fuluum i? considerata per la prima volta specie fossile neli'adriatico da TAVIANI 1974. (2) Secondo PERES & PICARD 1964 la distribuzione di questa specie sarebbe legata essenzialmente a bassa salinità. Anche PELOSIO & RAFFI 1973 hanno interpretato la grande frequenza di P. septemradiatum neiia serie Calabriana del Torrente Crostolo (Appennino reggiano) come dovuta ad una diminuzione della salinità deiie acque.
PRiME DATAZIONI ASSOLUTE DI UNA FAUNA FOSSILE, ECC. 137 l 1 stati effettuati intorno all'isobata dei 200 m, ma la profondità di prelievo può essere ben definita nella Staz. Ad70-29 ove dalle registrazioni ecografiche e dinamometriche si può stabilire che le calcareniti organogene compatte contenenti P. septemradiatum sono state raccolte intorno a 180-190 m di profondità. Se si dovesse quindi ipotizzare che la specie sia vissuta durante l'acme wurmiano, quando la linea di riva secondo FABBRI & GALLIGNANI 1972 doveva essere 150 m più profonda dell'attuale, si dovrebbe concludere che la specie sia vissuta in questo punto dell'adriatico attorno a 30-40 m di profondità (180/190-150 m). Questa profondità è anche in accordo con la profondità di formazione delle concrezioni biogene prevalentemente algali raccolte con P. septemradiatum e delle quali esistono nel basso Adriatico esempi attuali (COLANTONI & GALLIGNANI 1975) a profondith di 20-30 m. DATAZIONI ASSOLUTE Alcune datazioni assolute sono state ottenute con il metodo del I4C da valve di P. septemradiatum. Le analisi sono state effettuate con un contatore a scintillazione liquida misurando l'attività del benzene Ittenuto dai campioni secondo il metodo descritto in dettaglio da NOAKES, KIM e STIPP 1966 e da FONTES 1971 con la reazione: H+ Li HzO catalizz. - c o ~ ~ L ~ ~ c I - C ~ I I - ~ - 600 C Le valve sono state preventivamente trattate con acido cloridrico diluito per asportare lo strato più superficiale con le incrostazioni inquinanti e quindi frantumate e polverizzate in un mortaio. La COz ottenuta quindi per acidificazione della polvere carbonatica è stata messa in contatto a 600" con litio metallico in una camera di reazione di -- 4 litri. I1 carburo di litio cosl ottenuto è stato fatto reagire a temperatura ambiente con H20 distillata (la distillazione deve essere avvenuta da oltre un mese per evitare che si abbia radon nel benzene finale) per avere acetilene che è stato polimerizzato a benzene con un catalizzatore. I1 benzene così ottenuto è stato messo in un boccettino di vetro con basso potassio e portato a 10 m1 aggiungendo benzene Merck e quindi lo scintillatore BUTYL PBD nella concentrazione di 6 grllitro. sultati delle analisi, riferiti al carboni0 moderno inteso come
95% dell'attività dell'acido ossalico NBS e tempo di dimezzamento del 14C di 5568 anni, sono i seguenti: Campioni % C moderno età (anni) Ad 70114 9.4 19.000I 370 Ad 70129 14.8 15.350 f 250 CONCLUSIONI ' Le datazioni eseguite mostrano che le tanatocenosi a P. septemradiatum appartengono certamente alla fine deli'ultimo periodo glaciale (Wurm 111, all'incirca da 30.000 a 15.000 anni B.P.). Esse sarebbero pertanto coeve a quelle trovate nel Mediterraneo occidentale e cara t terizza te dalla presenza di numerosi altri << ospiti freddi». P. septemradiatum sarebbe inoltre vissuto in Adriatico ad una profondità minima di 30-40 m quando la linea di riva era 150 m (o meno) più profonda dell'attuale. BIBLIOGRAFIA ALLEN J. A., 1953 - Observations on the epifauna of the deep-water muds of the Clyde Sea area with speciai reference to Chlamys septemradiata (MULLER). Journ. Anim. Ecol., vol. 22, n. 4, pp. 240-250, 1953. BLANC A. C., 1936 - Giacimento sottomarino a «Cyprina islandica L. i nel Golfo di Terranova Pausania (Sardegna). Atti R. Acc. Naz. Lincei, sez. VI, Rend. XXIII, pp. 695-698, Roma. C~LANTONI P., 1973 - A glacial molzusc fauna from Baronie seamount (off Eastern Sardinia). Rapp. Comm. int. Mer Midit., 21, 11, pp. 897-900, 1 fig. GLANTONI P. & GALLIGNANI P., 1975 - Sea floor types and recent, sedimentation on the continental shelf between Manfredonia and Trani (Southern Adriatic Sea). Underwater Association 8th Symposium, London 1974, pp. 115-132, 6 ff., Londra. COLANTONI P., PADOVANI A., TAMPIERI R., 1970 - Ricerche geologiche preliminari nel Mar Tirreno - XI. Molluschi. Giorn. Geol., vol. XXXVII, fasc. I, pp. 163-188, ' t. I e XXIV-XXVI, Bologna. FABBRI A. & GALLIGNANI P., 1972 - Ricerche geomorfologiche e sedimentologiche nelltadriatico meridionale. Giorn. Geol., vol. XXXVIII, fasc. 11, pp. 453-498, t. LVIII-LXIII, Bologna. FEDERICI P. R. & SCALA F., l9h - Deposito qiaternario con «A. islandica» sulla piattaforma continentale del Mar Ligure e considerazioni sull'età delle fasi tettoniche tardive dell'appennino Settentrionale. Boll. Soc. Geol. It., vol. LXXXVIII, fasc. 3, pp. 527-535, Roma.
PRIME I E DI UNA FAUNA FOSSILE, ECC. 139 FONTES J. C., 1971 - Un ensemble destiné à la rnesure de i'activité du radiocarbone nature1 par scintillation liquide. Rév. G&g. Phys. et Géol. Dynamique, V. 13, pp. 67-86. FROGET C., THOMMERET J. & THOMMERET Y., 1972 - Mollusque septentrionaux en Méditerranée occidentale: datation par le 14C. (Borea1 rnolluscs in the Western Mediterranean: 14C datings). Palaeogeogr., Palaeoclimatol., Palaeoecol., v. 12, pp. 285-293, Elsev. Publ. Co., Amsterdam. GALLIGNANI P., 1973 - I sedimenti della piattaforma continentale pugliese da Barr a Torre Canne. Giorn. Geol., vol.. XXXIX, fasc. I, pp. 115-131, Bologna. MADSEN F. J., 1949 - Marine Bivalvia. The Zool. of Iceland, vol. IV, 64, pp. 1-116, Copenhagen. MARS P. & PICARD J., 1958 - Note sur le gisements sous-marins a faune celtique en Méditerranée. Rapp. et Proc. Verb. Reunions CIESMM, vol. 15, pp. 325-330, Paris. MARS P., 1963 - Les faunes et la stratigraphie du Quaternaire méditerranéen. Rec. Trav. St. Mar. End., vol. 28, fasc. 43, pp. 61-97, Marseiile. NOAKES J. E., KIM S. M. & STIPP J. J., 1966 - Chemical and counting advances in liquid scintillation age dating. 6th Intern. Conf. Radiocarbon an Tritium Dating Proc. Pullman, Washington, June 7-11, 1965. USAEC Rept. CONF. 650-652, pp. 68-92. PELOSIO G. & RAFFI S., 1973 - Considerazioni sul limite Plio-Pleistocene nella serie del T. Crostolo (Preappennino reggiano). L'Atene0 Parmense, Acta Naturalia, vol. 9, 1, pp. 39-68, 2 ff., 2 tt., Parma. PÉRÈs J. M. & PICARD J., 1958 - Faunes «froides» et faunes «choudes» de la Méditerranée quatemadre. Rapp. et Proc. Vérb. Réunions CIESMM, vol. 14, pp. 509-514, Paris. P~~R~Is J. M. & PICARD J., 1964 - Nouueau Manuel de Bionomie Benthique de la Mer Méditerranée. Rec. Trav. Stat. Mar. d'endoume, Bull. n. 31, fasc. 47, pp. 1-137, 8 ff., PRUVOT G., ROBERT A., 1897 - Sur un gisement sous-marin de coquilles anciennes au voisinage du Cap Creus. Arch. Zool. Exptr. Gén., 3-5, pp. 497-510. TAVIANI M., 1974 - Nota sul ritrouamento di cinque specie di Molluschi Gastropoda, Prosobranchia poco conosciuti o nuoui per le acque del Mediterraneo. Quad. Civ. Staz. Idrobiol. Milano, 5, pp. 39-50, Milano. TEBBLE N,, 1966 - British Bivalve Seashells. Trustees of the British Museum (Natura1 History), pp. 1-212, 110 ff., 12 tt., London. THOMMERET J. & THOMMERET Y., 1966 - Validité de la datation des sédiments du proche quaternaire par le dosage du Carbone 14 dans les coquilles marines. Rapp. et Pro C. Verb. C.I.E.S.M.M., 18 (3), pp. 837-844. THORSON (..;., 1957 - Bottom comrnunities (sublittoral or shallow shelf). Geol. Soc. :a, Mem. 67, vol. 1, pp. 461-534, 20 ff.