Progetto La Casa Senza Violenza Introduzione è un centro antiviolenza, nato come associazione nel 2011, e trasformato nel 2015 in Cooperativa Sociale Onlus. La nostra missione è quella di produrre attività specifiche volte a contrastare il fenomeno della violenza contro le donne e i minori. Per raggiungere questo obiettivo la cooperativa opera su diversi piani: gestisce il Centro Antiviolenza Mascherona e diverse strutture protette per donne, con o senza figli vittime di violenza; svolge campagne di prevenzione attraverso informazione, formazione, seminari, convegni; valorizza la cultura della parità e dell educazione di genere attraverso progetti dedicati alle scuole e all apertura di sportelli nel territorio; partecipa a progetti nazionali e internazionali a favore delle donne e dei minori. In particolare i servizi offerti alle donne dal Centro Antiviolenza sono: Accoglienza telefonica e servizio di segreteria telefonica e reperibilità nelle ore di chiusura del Centro. Colloqui individuali di accoglienza e presa in carico, destinati a individuare i bisogni e a elaborare un possibile progetto di uscita dalla situazione di violenza attraverso l analisi della stessa e la valorizzazione delle risorse disponibili (sia della donna che del territorio). Sulla base di queste si prospettano alla donna diversi percorsi: sarà poi lei ad individuare quello che ritiene più idoneo per se stessa, nel rispetto del principio di autodeterminazione.
Consulenza legale, civile e penale, con possibilità di usufruire del gratuito patrocinio. Sostegno psicologico, attraverso percorsi finalizzati a una prima fase di presa di coscienza e in seguito all elaborazione dei propri vissuti legati all esperienza del maltrattamento. Gruppi di auto-aiuto (condotti da una facilitatrice) per confrontarsi con altre donne e supportarsi vicendevolmente, per rafforzare le proprie capacità di problem solving e l autostima. Collaborazione con le istituzioni territoriali per l inserimento in strutture protette delle donne sole e/o con minori vittime di violenza. Sostegno e accompagnamento nell accesso ai servizi del territorio quali Forze dell Ordine, Servizi sociali, Tribunali, per costruire una rete solida a sostegno della donna che subisce violenza e dei suoi figli. Colloqui psicopedagogici per minori vittime di violenza assistita e/o subita per permettere anche ai figli di donne maltrattate uno spazio per esporre le proprie problematiche in un ambiente protetto. La cooperativa collabora con lo Spazio Uomo, consapevole che i servizi di ascolto, di accoglienza e di sostegno per gli uomini autori di violenza sono una parte irrinunciabile di un sistema d intervento contro la violenza di genere, un sistema integrato che collabori a stretto contatto con i servizi dedicati alle donne vittime e ai loro bambini, la cui sicurezza è la priorità assoluta.
Per raggiungere tutti gli obiettivi l équipe di lavoro della cooperativa è composta da professioniste con competenze in più ambiti di intervento: consulenti d accoglienza, psicologhe psicoterapeute, avvocate civiliste e penaliste, counsellor, orientatrici, mediatrici interculturali, formatrici e volontarie. Tutta l équipe si dedica a ricevere le donne che autonomamente hanno scelto di avviare un percorso di fuoriuscita dalla violenza. La Cooperativa è uno degli enti firmatari della Rete provinciale contro la violenza di genere Genova ed è socia dell associazione nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re. (Donne in Rete contro la Violenza). Aderisce al Patto di Sussidiarietà, ai sensi della Legge Regionale n. 42/2012 della Regione Liguria per la realizzazione di un Sistema di interventi di prevenzione, informazione, consulenza e sostegno delle donne oggetto di violenza di genere. Il contesto di riferimento Il tema della violenza di genere presenta dati drammatici. Secondo l ISTAT, nel 2014 il 31% delle donne italiane di età compresa tra 16 e 70 anni ne sono state vittima, ma meno del 5% si è rivolto a un centro antiviolenza. Normalmente, le vittime decidono di separarsi dal partner violento soltanto al termine di un lungo percorso di riconoscimento della violenza. In altri casi, sono le forze dell ordine a obbligare la separazione al fine di tutelare l incolumità della donna. Tuttavia, secondo le normative vigenti, sono rare le situazioni nelle quali è possibile allontanare dall abitazione comune il partner responsabile delle violenze: di conseguenza, l unica possibilità per la donna vittima è quella di allontanarsi andando a vivere in un altro quartiere.
È a questo punto che si presentano nuovi ostacoli e difficoltà legati all alloggio. Nel caso specifico di Genova, città in cui opera, mancano le strutture di emergenza atte ad accogliere le donne vittime di violenza. Quando si verifica un urgenza, infatti, il primo intervento è quello dei servizi sociali che provvedono a far alloggiare la persona in alberghi di categoria non elevata, in particolare nei casi più gravi nei quali, oltre alla donna, è presente un minore. Uscire da una situazione traumatica, per di più in condizioni economiche spesso molto precarie che non consentirebbero di pagare un affitto, e ritrovarsi in un ambiente estraneo come quello di un hotel porta le donne a decidere di tornare nella propria abitazione di partenza, con gli evidenti problemi che ne conseguono. Gli obiettivi Sulla base di tali premesse, La Casa Senza Violenza mira a dare solidità al percorso di uscita dalla violenza garantendo alle donne delle abitazioni sicure e fornendo loro le risorse economiche necessarie per far fronte ai primi mesi nei nuovi alloggi. Il sostegno si estende anche ai minori figli delle vittime e prevede, inoltre, un percorso psicologico che restituisca la speranza di riuscire a costruire un futuro migliore.
Il progetto nello specifico Cooperativa Sociale Onlus in collaborazione con Il Centro Antiviolenza Mascherona presenta il progetto La Casa Senza Violenza realizzato grazie al contributo per i progetti sociali di Costa Crociere Foundation. Il progetto affronta la situazione emergenziale delle donne, anche mamme, vittime di violenza domestica, nel momento cruciale in cui devono allontanarsi dalle loro case. In Liguria non ci sono sufficienti servizi di protezione: mancano gli alloggi per l emergenza, e sono insufficienti quelli per l ospitalità medio/lungo termine. Con La Casa Senza Violenza vogliamo favorire l ampliamento dei servizi essenziali e il processo di autonomia abitativa di queste donne e dei loro bambini: attivare quindi le condizioni per dar loro una prospettiva durevole, garantendo in tutte le fasi un alloggio sicuro, fuori dalla violenza. Il progetto, della durata di due anni, interviene su tre piani, tutti funzionali a rendere stabile ed efficace il sistema della protezione delle vittime di violenza: Ampliamento del numero delle strutture rivolte alle donne vittime di violenza Il progetto prevede l apertura di 4 nuove case di protezione a indirizzo segreto per le donne vittime di violenza e per i loro figli. La nostra cooperativa ha già ricevuto dall Ospedale Evangelico Internazionale un appartamento in comodato da destinare al progetto.
Rafforzamento delle strutture esistenti Si vuole garantire la piena fruibilità degli appartamenti di protezione già esistenti e ampliare i servizi di supporto, in particolare si intende dedicare un sostegno specifico ai minori figli delle vittime di violenza attraverso la presenza di una pedagogista che svolgerà dei colloqui con i bambini, i quali spesso si trovano, loro malgrado, a vivere una situazione di forte stress emotivo. Accompagnamento delle donne alla completa autonomia Il percorso verso la completa autonoma delle donne vittime di violenza, terminata l ospitalità nelle strutture, passa da un sostegno economico iniziale e da un accompagnamento personale ad affrontare problematiche anche nuove. Si rendono necessari dei percorsi psicologici che aiutino le donne a pensare al proprio futuro dopo anni trascorsi in casa senza contatti con il mondo esterno. La Casa Senza Violenza ricorrerà anche all aiuto di una mediatrice culturale nei casi in cui le vittime siano donne straniere: infatti, oltre all importanza di un assistenza linguistica nelle questioni di carattere legale, sentire una persona che parla la propria lingua aiuta a creare vicinanza e contribuisce a recuperare la fiducia necessaria per ricostruire il proprio futuro e ritrovare speranza nella vita.