PER UN PUGNO DI DOLLARI L economia sostenibile, nel mondo che verrà



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PER UN PUGNO DI DOLLARI L economia sostenibile, nel mondo che verrà A cura di: Davide Capelli, Bernardo Mascellani, Matteo Vasca, Francesca Cappelli, Erminia Foti 1

Indice Introduzione pag.3 Una finanza sostenibile 1) Come funzione una banca? 2) Che cos è la speculazione? 3) Cosa fanno di notte i miei soldi? 4) Chi sto finanziando? Mi sta bene? Proposte di attività pag.4 pag.9 Nuovi modelli di economia Reportage di alcune esperienze controcorrente sul territorio italiano 1) Centro Nuovo Modello di Sviluppo 2) La app Breading 3) La società Last Minute Market 4) Iniziative: Pane in attesa e Caffè in sospeso 5) La Sharing economy 6) Gruppi di Acquisto Solidali Proposte di attività pag.10 pag.13 Focus Europa Cosa fa l'europa per l'economia sostenibile? "Europa 2020" 1) Come fa l'europa ad attuare questi obiettivi? Le strategie 2) È davvero possibile tutto questo? Esempi virtuosi Proposte di attività pag.14 pag.17 Verso EXPO 2015 Proposte di attività pag. 18 pag. 20 2

PER UN PUGNO DI DOLLARI L economia sostenibile, nel mondo che verrà A cura di: Davide Capelli, Bernardo Mascellani, Matteo Vasca, Francesca Cappelli, Erminia Foti Introduzione L idea di questa scheda nasce in occasione di un grande evento che avrà luogo nel nostro Paese nei prossimi mesi, l Expo di Milano 2015, ma contemporaneamente raccoglie una campagna proposta dalla Caritas italiana e appoggiata dall AC. Il tema della campagna è la lotta all esclusione sociale: Una sola famiglia umana che garantisca il diritto al cibo, una finanza al servizio dell uomo e relazioni di pace. Sappiamo che il tema della finanza è sempre all ordine del giorno, ma nonostante ciò è spesso faticoso per noi ragazzi comprendere come funzioni realmente il sistema economico e perché oggi stiamo assistendo a una grande crisi. Da qui l esigenza di approfondire il tema economico- finanziario, riprendendo in parte le riflessioni della SFS 2013 (Ricordate? Si parlò della scuola che verrà nel mondo che verrà): in particolare vogliamo parlare di modelli di finanza ed economia sostenibili, davvero capaci, come ci chiede Papa Francesco, di dire «no all esclusione e all inequità». Cosa facciamo noi msacchini personalmente a riguardo? Ci sentiamo interpellati da queste parole del Papa? E come associazione? Seguirà poi una scheda di approfondimento sulla realtà europea, dedicata in particolare alle iniziative dell UE e di altri stati, virtuosi in tal senso, volte al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 ; per finire vi proponiamo il tema dell Expo 2015, nel quale quest anno si parlerà di alimentazione e di sviluppo sostenibile (Tema dell evento è infatti Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita ). Lo scopo della scheda formativa è suscitare in pochi spunti il vostro interesse e la vostra curiosità, rimandando la possibilità di approfondire gli argomenti in un secondo momento, attraverso materiali e link nel testo e in bibliografia. Allo stesso tempo però non vogliamo sentirci dire che è un tema difficile, astratto e lontano dalle mura scolastiche: troverete quindi alla fine di ogni scheda una serie di proposte a misura di studente, concrete ed efficaci, per organizzare magari un punto di incontro a scuola. Perciò siete pronti a tuffarvi in un mare di economia? Buona lettura!! INDICE Introduzione Una finanza sostenibile Nuovi modelli di economia: reportage di alcune esperienze sul territorio italiano Cosa fa l Europa per l economia sostenibile (SCHEDA SULL EUROPA) Verso EXPO 2015 3

Una finanza sostenibile Un po di storia Prima di procedere con l analisi del sistema bancario, dovremmo porci una domanda fondamentale: perché le banche e la finanza hanno un influenza così incisiva nell economia mondiale, tanto da rendere vera l affermazione economia = finanza = sistema bancario? Tutto dipende dal sistema economico, ma anche politico e sociale, in cui viviamo. Esso può essere definito come capitalismo finanziario neoliberista globalizzato, nel senso che il potere economico è nelle mani di chi ha grandi capitali spesso privati da gestire, e che prevale la cosiddetta finanza speculativa (che è capace di creare grandi guadagni, ma purtroppo anche grandi perdite, senza essere direttamente a servizio della produzione: vedremo più avanti che cosa significa). Viene inoltre data sempre più importanza alla concorrenza e alla liberalizzazione dei mercati, dando vita a grandi imprese transnazionali. Questo sistema economico inizia ad emergere nel secolo XVI con il mercantilismo e lo sviluppo di forme di accumulazione di capitale di origine commerciale (non industriale), ovvero come compenso o profitto sulle transazioni. A questa pratica si oppose, a metà del XVIII secolo, l economista Du Pont de Nemours, il quale sostenne che l attività di mediazione commerciale non fosse produttiva per la società, in quanto non consisteva nella creazione di beni materiali. Egli elaborò una teoria che definì fisiocratica, in cui si stabiliva la ricchezza di uno stato in base alle sue capacità di produzione agricola. Invece la vera rivoluzione fu quella di pensare che si dovesse lasciare il mercato libero di raggiungere i luoghi in cui il rapporto tra domanda e offerta potesse risultare vantaggioso sia per il produttore/venditore, sia per il compratore. Facciamo un esempio: se in Italia al Nord viene prodotto più grano di quanto ne serve, conviene andare al Sud, in cui magari non si riesce a produrre il grano di cui si ha bisogno, abbattendo i costi, rimuovendo eventuali dazi e favorendo la concorrenza. Questo, a lungo andare, ha portato alla creazione di grandi aziende che assorbono le piccole e medie imprese, le quali non riescono a ridurre i prezzi perché lavorano su numeri piccoli e in maniera più controllata, non producendo in stati in cui le leggi sono più permissive. Il capitalismo vero e proprio nasce però con la rivoluzione industriale, che comporta una profonda e irreversibile trasformazione dell'intero sistema sociale. L'apparizione della fabbrica e della macchina modifica i rapporti fra gli attori produttivi. Nasce così la classe operaia che riceve, in cambio del proprio lavoro e del tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica, un salario. Sorge anche la figura del capitalista industriale, imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, che mira a incrementare il profitto della propria attività. Questo processo portava a una maggiore settorializzazione della produzione (taylorismo, da inquadrare verso l inizio del XX sec.), in cui ogni operaio aveva un preciso compito da svolgere: questo lavoro a catena rendeva la produzione di un bene più veloce e numerosa, creando alti profitti all imprenditore. Il problema stava nel fatto che il mercato iniziava a produrre più di quanto ce ne fosse bisogno, e questo portava a crisi cicliche di produzione che abbassavano i prezzi dei beni, favorendo il consumatore ma facendo andare in rosso le entrate delle aziende; tuttavia, rendendo il mercato sempre più libero e globale, a queste crisi si sostituiva una ripresa economica, a vantaggio delle grandi imprese. Se a tutto questo aggiungiamo pratiche che fanno leva sulla psicologia del lavoratore, come lo stacanovismo, diretto ad accrescere la produttività stimolando gli operai a un maggiore impegno, 4

attraverso incentivi di vario genere, possiamo capire come mai grandi quantitativi di denaro iniziassero, a poco a poco, a concentrarsi nelle mani di poche persone (i capitalisti), che personalmente non li riuscivano a gestire. 1) Come funziona una banca? A questo punto, entrano in gioco le banche: istituti finanziari pubblici o privati, che si pongono come intermediari tra risparmiatori e imprenditori raccogliendo denaro e concedendo prestiti a interesse. Va da sé che anche i piccoli risparmiatori possono trovare nella banca un sistema protetto in cui depositare i propri soldi, ma in genere senza profitti visibili. Questo è dovuto al fatto che la banca esercita essenzialmente due funzioni: di tipo creditizio: tradizionale attività di erogazione dei prestiti (es. mutui) a un tasso di interesse attivo, che è la banca a ricevere e che, come possiamo immaginare, è sicuramente più alto rispetto al tasso di interesse passivo (vedi sotto). di deposito: possibilità dei singoli clienti privati di depositare i risparmi per diversi motivi (ad esempio: per proteggersi dai furti), e con il vantaggio di un interesse da corrispondere ai clienti stessi sotto forma di tasso di interesse passivo. Ciò significa che a ottenere soldi in aggiunta è colui che deposita i soldi, non la banca; ma significa anche che il tasso di interesse è più basso rispetto all interesse attivo, in modo tale che la banca guadagni dalla differenza tra tasso di interesse che le spetta (per la concessione di prestiti che essa eroga) e i tassi di interesse che è invece la banca a dover pagare ai risparmiatori. Per coloro che depositano somme minime, del valore di poche migliaia di euro, è normale che il guadagno che ricevono sia irrisorio. La banca non può però utilizzare tutti i soldi che possiede: deve conservarne una parte, definita riserva, per far fronte alle esigenze di cassa. Accantonata la riserva, (il cui ammontare dipende in Italia dalle scelte della banca, oltre che da norme di legge) la parte restante dei depositi viene investita in attività redditizie. Sono molti i modi attraverso i quali si può generare credito ex nihilo, ovvero generando ricchezza nel sistema finanziario e non grazie a reali prodotti immessi sul mercato; ma rimandiamo alla bibliografia per un ulteriore approfondimento. Se si consulta l enciclopedia Treccani alla voce banca e sistema bancario (paragrafo 6.1) si spiega il concetto del moltiplicatore creditizio, che riportiamo semplificando. È noto il principio secondo il quale i prestiti creano i depositi: la dimostrazione del principio è molto semplice. 5

A deposita presso una banca 100 unità di contanti La banca apre una linea di credito a B per 90 unità (ricordiamo che una parte di soldi deve sempre fungere da riserva B utilizza il Aido (una sorta di prestito) traendo sulla banca un assegno di cui è beneaiciario C Se C non chiederà di tradurre l'assegno in contanti, lo verserà in conto presso la banca A questo punto la banca avrà un debito verso A di 100 e verso C di 90; un credito verso B di 90; disponibilità in cassa di 100. In realtà è come se non avesse debito! Bisogna infatti considerare che il credito e il debito di 90 si annullano da soli, e che l uso che viene fatto prendendo i 100 di A è prima di tutto tutelato dalla riserva di cassa, e poi sanato da eventuali debiti che altri hanno nei confronti della banca. Se a questo aggiungiamo i soldi che la banca riceve per ogni transazione finanziaria o apertura di un conto e la differenza tra il tasso di interesse attivo e passivo che, ricordiamo, è a vantaggio delle banche, possiamo capire come mai la banca stessa sia avvantaggiata dalla creazione di depositi. 2) Che cos è la speculazione? La speculazione interessa sia le banche, sia altri istituti, nonché i privati. A questo proposito è intervenuto Raffaello Lupi, ordinario di diritto tributario dal 1990, oggi presso l università di Roma Tor Vergata. Innanzitutto, speculazione deriva da specola, cioè luogo che permette di vedere lontano : sarebbe dunque la capacità di prevedere a proprio vantaggio le quotazioni in borsa. Secondo il professore, fino a quando si agisce coi soldi propri, non si specula mai, o non si fa una speculazione distruttiva e insidiosa. Il problema è quando la previsione degli eventi degenera in condizionamento degli eventi da parte degli speculatori. Ma come fanno "gli speculatori" a condizionare il mercato? Ad esempio vendendo allo scoperto, cioè vendendo delle azioni senza averne la proprietà al momento della vendita, ma sperando di comprarle (al momento di doverle consegnare al compratore) a un prezzo inferiore, realizzando così un profitto. Quindi le fasi sono: Mario Rossi (lo speculatore) prevede che il titolo perda valore nell arco di tempo tra la vendita e la consegna Allora Mario Rossi vende allo scoperto a Carlo Verdi, cioè vende il titolo senza possederlo. In questo modo vende il titolo prima che perda valore, secondo quanto Rossi prevede Infine Mario Rossi compra il titolo prima della consegna a Carlo Verdi. Se le previsioni dello speculatore sono corrette si realizza un profitto, comprando a un prezzo inferiore al prezzo al quale ha fissato la vendita a Carlo Verdi. Vietare le vendite allo scoperto dovrebbe essere una manovra a regime. «Ma c'è anche la possibilità di vendite afferma Lupi, al coperto, a una controparte, che poi condivide l'esito dell'operazione, se le cose vanno bene». 6

Procediamo sempre con esempi per aiutarci nella comprensione. La banca alfa mette fuori un ordine di acquisto di 50 milioni di titoli pubblici (ovvero, di denaro appartenente allo Stato sotto forma di titoli, di obbligazioni, che hanno un certo valore in base alla capacità produttiva dello Stato, al peso del suo debito pubblico...) al 2 percento sotto il prezzo di mercato corrente. La banca beta, d'accordo, arriva e vende, pur avendo i titoli in carico a un prezzo superiore. Gli altri operatori percepiscono aria di ribasso e vendono a loro volta titoli di Stato, così le due banche che hanno provocato il ribasso, possono comprare, ma al due percento di meno In seguito la banca alfa fa il contrario, e mette in vendita i titoli a un prezzo superiore del 2 percento, e beta li compra. Alfa ha guadagnato il 4 percento che beta ha perduto, ma le due banche si compenseranno tra loro, come accordato precedentemente. Però possiamo dire che le due banche sanno oggi cosa probabilmente accadrà domani, perché loro stesse lo determinano, anche senza bisogno di agire allo scoperto. La vendita a un valore basso che provoca una diminuzione del valore presente è una vendita cosidetta civetta, che però condiziona il mercato. «Sono questi gli attacchi speculativi», conclude Lupi, «ma sarebbe bene che si comprendesse la differenza tra "prevedere cosa accadrà e "manovrare cosa accadrà». Un altro problema sta nel fatto che le leggi che regolamentano le transazioni finanziarie e i rapporti tra attori economici spesso possono essere aggirate con meccanismi vari. Ma tutto questo può farci percepire la finanza come qualcosa di incomprensibile e spesso corrotto, magari da delegare ad altri ma non è così! La Caritas infatti, assieme ad altre associazioni, ha redatto, in occasione dell EXPO, degli itinerari di animazione per ragazzi e adulti, correlati di attività che provochino il lettore sulla possibilità di rendere lo sviluppo maggiormente sostenibile, oltre a consigliare buone prassi che aiutino sia il cittadino che lo stato a fare scelte economiche più incisive ed eticamente accettabili, che perseguano il BENE COMUNE. Quindi forza e coraggio, non mollare! Le pagine successive ti aiuteranno a capire il tuo ruolo in questo sistema finanziario tanto spaventoso! 3) Cosa fanno di notte i miei soldi? L'idea è quella di capire dove stanno i soldi che io deposito; certo, a livello teorico sono tenuti al sicuro nel caveau della banca, luogo inaccessibile, dove nessuno potrebbe trovarli, con guardie giurate pronte a tutto, con muri spessi quanto quelli di una chiesa... Ma lasciamo stare i film, oggi i soldi esistono in minima parte sotto forma di denaro liquido; i soldi esistono a livello virtuale, perché sono più sicuri (e questo è un fatto positivo) e perché le transazioni devono avvenire in tempo reale, per non perdere nemmeno un momento. Addirittura esistono investimenti speculativi di pochi minuti, rischiosissimi, ma con altissime rendite. Il concetto che si è sviluppato è che tutto debba essere volto alla speculazione e al guadagno, così che non esista più alcuna regola se non mi conviene/non mi conviene e quale è il mio profitto?. È così che, inspiegabilmente, dopo aver proclamato grandi ideali e grandi traguardi, ci ritroviamo a commentare situazioni assurde; situazioni che ci devono portare ad agire per non rimanere colpevoli. Forse sembrerà un po' esagerata una reazione del genere! Se sembra esagerata guardiamo 7

insieme questo breve filmato: Ace Bank Si tratta di ACE Bank, una banca fittizia, creata ad hoc per realizzare questo video. La ACE Bank prometteva ai propri clienti interessi altissimi, più alti di ogni altra banca. Non si nasconde dietro barricate di stampo moralista, è molto trasparente come banca e ammette di investire in industrie che producono armi, in multinazionali che sfruttano il lavoro sottopagato e, perché no, anche quello minorile, ammette di investire prima nella guerra e, allo stesso tempo, nella riparazione dei danni fatti dalla guerra. Perché? Perché quello che interessa a noi è il profitto per il cliente. È chiaro, se la promessa al cliente parla di interessi al 6,66%, come faceva ACE Bank, dopo servono investimenti che rendano molto di più del 6,66% per poter rendere l'interesse e ricavarne un guadagno. Si conclude con una forte denuncia, che ci dice: Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti (Fabrizio De Andrè) Il rapporto annuale di Don't Bank on the Bomb e la scheda Armi e Finanza della Fondazione Culturale Responsabilità Etica (FCRE) riportano dati inequivocabili riguardo quello che molte banche fanno con i soldi dei propri clienti. È difficile credere di essere coinvolti ( ma come, proprio io che ho la tessera di AC? ) in questo sistema spregiudicato che si consuma, chiaramente, in altre parti del mondo; ma chiunque abbia a che fare con alcuni gruppi è di fatto parte del sistema. Una banca come Intesa SanPaolo, per fare un esempio, ha investito nell'ultimo triennio più di un miliardo di euro a favore di Bechtel, Eads, Honeywell International, Northrop Grumman, Thales e ThyssenKrupp, aziende coinvolte nella fabbricazione di armi. E se pensate che altri istituti europei siano migliori, be, c'è poco da fare: quello che Intesa SanPaolo ha investito in tre anni, Deutsch Bank, Bnp Paribas e Crédit Agricole sono riuscite a investirlo in poco meno di sei mesi! Un articolo del marzo 2014 de Il Fatto Quotidiano, dal titolo Banche armate, cita anche i dati accessibili a tutti del rapporto che ogni anno la Presidenza del Consiglio italiana offre al Parlamento riguardo appunto la spesa in armamenti delle banche italiane. Si trova qui: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/26/banche- armate/926812/; e dimostra quanto flusso di denaro finisca del tutto legalmente, in modo palese, nella produzione di armamenti. Il problema dunque non è tanto che queste banche facciano quello che vogliono, o meglio è un grandissimo problema, ma ancor di più è preoccupante che lo facciano con soldi che il cliente, solitamente ingenuo affida alla banca, credendo magari che i soldi durante la notte dormano. 4) Chi sto finanziando? Mi sta bene? Ecco dunque un altro brevissimo filmato, proposto da Banca Etica: Giulia vuole sapere dove sono i suoi soldi e non vuole essere un burattino del sistema, ma parte attiva! Cosa fanno i soldi di Giulia la notte? L'abbiamo nominata già due volte e, a questo punto, qualcuno si chiederà cos è Banca Etica, che ruolo ha e soprattutto come mai ci affidiamo così tanto ai suoi dati. Precisiamo subito che non siamo qui a sponsorizzare una banca piuttosto che un'altra per particolari interessi. Banca Etica ha apportato una sorta di rivoluzione, nel suo piccolo, per quello che è possibile fare (giusto per avere un confronto: Banca Etica ha un capitale sociale di circa 48 milioni di euro, a fronte del capitale sociale di Intesa SanPaolo che è di 8,553 miliardi di euro, una discreta differenza); ha deciso di dire No! a certe pratiche, ha deciso di rifiutare un certo modo di fare speculazione, che porta soldi solamente a chi soldi ne ha già, ha deciso che l'interesse più alto è quello di tutti, che vuol dire fare scelte controcorrente! Vuol dire non investire in armi, vuol dire investire nell'economia reale, vuol dire investire in energia rinnovabile, vuol dire non scommettere sul fallimento di uno stato e non investire in attività che comportano sfruttamento minorile o, più in generale, sfruttamento 8

dell'uomo. In poche parole vuol dire pensare, riflettere, essere impopolari, perché gli interessi annuali di Banca Etica sono praticamente nulli, a fronte di altre banche che danno fino al 4% (lordo), ma coerenti. Banca Etica è la prima ed unica banca italiana che ha fatto proprio il Manifesto della finanza Etica ed inoltre Banca Etica è l'unica banca in Italia e tra le poche al mondo a pubblicare online i finanziamenti erogati alle persone giuridiche. "Con i miei soldi" è lo spazio dove soci e clienti possono verificare come viene impiegato il loro risparmio: a sostegno di iniziative responsabili sotto il profilo sociale e ambientale. ( Con i miei soldi ) Questa è una prima e grandissima forma di bene comune, una grande palestra di responsabilità, perché Il denaro è un buon servo e un cattivo padrone e spesso, troppo spesso, quando parliamo del nostro tornaconto tendiamo a guardare la nostra pancia, chinare il capo e far finta che non esista nient'altro. Agiamo perché davanti a questo panorama ne va della nostra credibilità di cristiani e perché nessuno possa mai dire anche se ora ve ne fregate, quella notte voi c'eravate e, invece, possiamo rispondere a testa alta noi c'eravamo e abbiamo fatto di tutto! PROPOSTA DI ATTIVITA Visione del documentario: Inside job o visione del film: The Wolf of Wall street. A seguire: tavola rotonda sul sistema economico e finanziario, accompagnati da un docente di diritto e economia, o di un professore universitario. BIBLIOGRAFIA http://www.treccani.it/enciclopedia/finanza/ http://www2.dse.unibo.it/ardeni/es_2012/sviluppo- capitalistico.htm http://web.resmarche.it/resmarche/docs/440.pdf http://www.treccani.it/enciclopedia/banca- e- sistema- bancario_(enciclopedia_delle_scienze_sociali)/ http://www.organizzazionesociale.com/economia- pubblica/709- che- cose- qla- speculazioneq- http://notizie.radicali.it/articolo/2013-01- 02/editoriale/la- speculazione- finanziaria- e- i- derivati http://www.bancaetica.it/ http://www.eticasgr.it/ (Con particolare riferimento ai criteri di selezione delle imprese etiche ) 9

Nuovi modelli di economia Reportage di alcune esperienze controcorrente sul territorio italiano Perché parlare oggi di economia sostenibile? Che cosa significa e soprattutto quanto ci riguarda come studenti cristiani? Riprendiamo in mano le parole di Papa Francesco dall Evangelii Gaudium, che ci ricorda alcune sfide più che mai importanti nel mondo attuale. Viviamo un momento di grande progresso culturale e scientifico, che ha di certo contribuito al benessere delle persone, ma allo stesso tempo vediamo crescere le disuguaglianze e persone che spesso lottano per vivere. «Oggi dobbiamo dire no a un economia dell esclusione e della inequità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c è gente che soffre la fame. Questo è inequità». La società ha messo in crisi il primato dell essere umano, oggi considerato come un bene di consumo, usa e getta. In questo contesto secondo il Papa la cultura dominante è quella dello scarto, ancora più grave dello sfruttamento e dell oppressione perché gli esclusi sono considerati rifiuti, avanzi, mentre chi ha il benessere è come anestetizzato, indifferente al dramma degli altri. Il richiamo è forte e il compito grande per degli studenti asinelli, ma non è vero che tutto dipende dalle banche e dagli interessi forti: anche noi, con i piccoli gesti quotidiani, possiamo contribuire dal basso al cambiamento di un sistema. Ci sono diverse realtà e associazioni a livello locale e nazionale che da anni si impegnano a proporre alternative più eque e vicine ai bisogni reali; spesso però rimangono escluse dall informazione e non ne siamo a conoscenza. Vediamo allora una panoramica di alcuni progetti e iniziative a favore di un modello di economia più sostenibile. Probabilmente alcune possono lasciare dubbi e perplessità sulla realizzazione effettiva, ma il nostro scopo in questa scheda è quello di dar loro voce e valutare poi come singoli e come circolo diocesano quali progetti sostenere e valorizzare. 1) Centro Nuovo Modello di Sviluppo Partiamo con qualcuno a noi familiare: Francesco Gesualdi, ex allievo di Don Milani alla scuola di Barbiana, è tra i fondatori del Centro Nuovo Modello di Sviluppo con sede a Vecchiano (PI). Questo centro di documentazione è il frutto dell'idea di tre famiglie unite già in precedenza da un impegno sul fronte sociale e politico attraverso l'attività sindacale, il volontariato, l'affido familiare e la cooperazione internazionale. Perché nel mondo l'80% della popolazione vive in condizioni di miseria, mentre soltanto il 20% può permettersi uno standard di vita occidentale? Questa domanda e la consapevolezza di vivere, senza nessun merito, dalla parte del mondo privilegiata ha spinto Francesco Gesualdi e gli altri membri del Centro a svolgere numerose ricerche nell'ambito economico per comprendere fino in fondo le ragioni di questa diseguaglianza. «Abbiamo capito che le ragioni sono nell'economia internazionale e affondano le radici nella storia del colonialismo. Abbiamo presto messo a fuoco il ruolo svolto dalle aziende e ci siamo posti l'obiettivo di mettere la gente comune nella condizione di capire questo passaggio. Noi però siamo dei militanti, non un istituto di ricerca fine a se stesso e neanche un'università. La ricerca per noi ha senso solo se finalizzata all'azione, per cui ci siamo detti: e ora che conosciamo le cause delle 10

ineguaglianze, che cosa possiamo fare? Che cosa diciamo a noi e agli altri? Per sciogliere questo nodo abbiamo fatto tesoro dell'insegnamento milaniano su come è strutturato il potere, quindi la consapevolezza che il potere non sta in piedi da solo, ma perché riceve consenso della base. A un tratto è apparso chiaro che la politica non si fa solo nella cabina elettorale o nelle manifestazioni di piazza. La politica si fa ogni momento della vita: scegliendo cosa leggere, come, cosa e quanto consumare, da chi comprare, come viaggiare, a chi affidare i nostri risparmi, rafforziamo un modello economico sostenibile o di saccheggio, sosteniamo imprese responsabili o vampiresche, contribuiamo a costruire la democrazia o a demolirla, sosteniamo un'economia solidale e dei diritti o un'economia animalesca di sopraffazione reciproca. In effetti, la società è il risultato di regole e di comportamenti e se tutti ci comportassimo in maniera consapevole, responsabile, equa, solidale, sobria, non solo daremmo un altro volto al nostro mondo, ma obbligheremmo il sistema a cambiare anche le sue regole perché nessun potere riesce a sopravvivere di fronte ad una massa che pensa e che fa trionfare la coerenza sopra la codardia, il quieto vivere, le piccole avidità del momento». Per questo da anni l attività del centro si concretizza nella stesura di guide per informare i consumatori sul comportamento delle imprese, nell'organizzazione di campagne, in suggerimenti sugli stili di vita. 2) La app Breading Progetti di più semplice realizzazione, apparsi di recente sui quotidiani online, tappezzano l Italia da Nord a Sud. Per partire dai bisogni più concreti a Milano un team di ragazzi under 30 ha presentato una app no profit che consente la distribuzione alle associazioni di volontariato di grossi quantitativi di pane invenduto dai fornai che normalmente vengono gettati via. Si chiama Breading e potrebbe salvare 13000 quintali di pane a Roma e Milano, rispondendo anche all esortazione del Papa. La portata di questo progetto sembra essere non solo sociale, ma anche ambientale: non sono da sottovalutare i vantaggi economici a cui si andrebbe incontro, nel momento in cui chili di rifiuti alimentari sarebbero consumati e non depositati. È qui che si rintraccia la valenza culturale della app, che spinge le persone a ripensare il tema dei consumi e degli sprechi, il cosiddetto food waste. Presto il progetto verrà sottoposto alla Caritas e al Banco alimentare, tra le tante associazioni che collaborano con il Ministero delle politiche agricole e forestali per affrontare il disagio alimentare. Ma non solo terzo settore. Il viceministro Olivero ha anche suggerito di proporre la app al comune di Milano per Expo2015. 3) La società Last Minute Market Un progetto simile, ma di più ampio respiro è il Last Minute Market, una società spin- off dell'università di Bologna nata nel 1998 che opera su tutto il territorio nazionale, sviluppando progetti territoriali volti al recupero dei beni invenduti (o non commercializzabili) a favore di enti caritativi. Con oltre 40 progetti attivati in comuni, provincie e regioni Italiane, LMM ha consolidato un metodo di lavoro efficace ed efficiente che permette di attivare in maniera progressiva il sistema donazioni/ritiri tenendo sotto controllo gli aspetti nutrizionali, igienico- sanitari, logistici e fiscali. Il progetto contribuisce alla riduzione dello spreco in tutte le sue forme, previene e riduce i rifiuti attraverso la valorizzazione dei beni invenduti con effetti positivi dal punto di vista ambientale, sociale, economico e nutrizionale. Nato come progetto di ricerca, Last Minute Market si è sempre occupato di analizzare tutti i passaggi delle filiere agroalimentari e individuare dove e perché si originano gli sprechi. Dopo alcuni anni di studi e ricerche universitarie, ha messo a punto nel 2000 il primo sistema professionale in Italia di riutilizzo di beni invenduti dalla Grande Distribuzione Organizzata. 11

4) Iniziative: Pane in attesa e Caffè in sospeso Spostandoci poi a Messina e Napoli incontriamo due iniziative che rispondono a bisogni primari delle persone. Si chiamano Pane in attesa e Caffè sospeso e funzionano circa allo stesso modo: qualsiasi cliente può lasciare un offerta al forno o al bar, con cui in seguito verranno pagati pane e caffè a chi non può permetterselo. Ci sono molte donazioni al momento secondo quanto raccontano i negozianti coinvolti nell iniziativa, meno i richiedenti, perché spesso non è facile per le persone entrare a chiedere il sacchetto di pane gratuito, c è chi si vergogna e magari delega qualcun altro. 5) La Sharing economy In seguito alla crisi economica degli ultimi anni è tornata molto in voga in Italia la Sharing economy, in altre parole tutte le pratiche di condivisione dei beni, dalla casa, alla bici e a tanto altro ancora. Pare proprio che, secondo le ultime ricerche statistiche, questo tipo di economia sia diffuso e apprezzato da noi italiani, perché oltre alla convenienza e al risparmio rappresenta un innovazione con minore impatto ambientale; basti pensare nel caso di una casa condivisa alle spese inferiori per acquisto, bollette, tasse e via dicendo, insomma una buona pratica da sempre tipica degli studenti universitari. 6) Gruppi di Acquisto Solidali Un ultimo spazio per un altra iniziativa, ampiamente diffusa sul territorio italiano: la rete dei Gruppi di Acquisto Solidali (GAS). Un gruppo d acquisto è formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. Un gruppo d acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell ambiente, ai popoli del sud del mondo e a colore che - a causa dell ingiusta ripartizione delle ricchezze - subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo. I gruppi cercano prodotti provenienti da piccoli produttori locali per avere la possibilità di conoscerli direttamente e per ridurre l inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto. Inoltre si cercano prodotti biologici o ecologici che siano stati realizzati rispettando le condizioni di lavoro. Tocca a noi Ce ne sarebbero tante altre di realtà simili, a voi il compito di scoprire cosa propone la vostra città a riguardo e magari prendere contatto con i responsabili di questi progetti/associazioni per un incontro a scuola aperto a tutti! Per finire un piccolo passo che ci piace tanto dal discorso sul PIL di Robert Kennedy del 18/3/1968, che nonostante la data rimane più che mai attuale: «Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow- Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. [ ] Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. 12

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta». PROPOSTE DI ATTIVITÀ Provate a cercare nelle vostre città iniziative di economie sostenibili, e a mettervi in contatto con i responsabili per organizzare un Punto di Incontro a scuola sul tema; Singolarmente durante la Formazione Specifica prendetevi un momento per riflettere su quanto le vostre scelte di consumo quotidiano possano incidere sul sistema; anche un impegno personale in questo senso, come dice Francesco Gesualdi, è importante; Con la Caritas diocesana si potrebbe pensare ad una visita per comprendere bene le modalità con cui la Caritas (o altri enti caritativi) si procura il cibo, scoprendo come funziona il sistema delle donazioni. BIBLIOGRAFIA Papa Francesco, Evangelii gaudium Robert Kennedy, Discorso sul PIL del 18/3/1968 SITOGRAFIA http://www.redattoresociale.it/notiziario/articolo/463819/breading- l- app- che- salva- il- pane- invenduto- dal- cestino- dei- rifiuti http://www.cnms.it http://www.newsrimini.it/news/2014/giugno/16/rimini/a_volte_basta_una_tazzina..._.html http://www.lastminutemarket.it http://www.vita.it/economia/green- economy/condivisa- meglio- il- boom- italiano- della- sharing- economy.html http://www.retegas.org 13

Focus Europa: Cosa fa l'europa per l'economia sostenibile? "Europa 2020" "Europa 2020" è una strategia di sviluppo, proposta dalla Commissione europea nel 2010, finalizzata a dare all'europa una strada da seguire per uscire dalla crisi, valorizzando i punti di forza del nostro continente. Si tratta di un progetto trasversale, che investe ogni parte della società e per questo coinvolge totalmente l'unione e non solo. Ogni attività proposta, almeno fino al 2020, mira agli obiettivi di questo piano di sviluppo e dunque, per comprendere come l'europa di oggi si muova nel campo dell'economia sostenibile, è importante conoscere questa strategia 1. «La strategia "Europa 2020" punta a rilanciare l'economia dell'ue nel prossimo decennio. In un mondo che cambia, l'ue si propone di diventare un'economia intelligente, sostenibile e solidale. Queste tre priorità, che si rafforzano a vicenda, intendono aiutare l'ue e gli Stati membri a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. In pratica, l'unione si è posta cinque ambiziosi obiettivi in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e clima/energia da raggiungere entro il 2020. Ogni Stato membro ha adottato per ciascuno di questi settori i propri obiettivi nazionali. Interventi concreti a livello europeo e nazionale vanno a consolidare la strategia». José Manuel Barroso ex Presidente della Commissione europea 2 In particolare, gli obiettivi principali di "Europa 2020" (riguardo l'economia) sono: il 3% del PIL (Prodotto Interno Lordo) dell'ue deve essere investito in R&S (ricerca e sviluppo); i traguardi "20/20/20" (riduzione delle emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990, 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili, aumento del 20% dell'efficienza energetica) in materia di clima/energia devono essere raggiunti (compreso un incremento del 30% della riduzione delle emissioni se le condizioni lo permettono); 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà. Come ben sintetizzato da José Barroso, però, ogni Stato adotta degli obiettivi nazionali, a seconda dei propri punti di forza e di difficoltà. In particolare, l'italia ha definito come obiettivi in ambito economico: una percentuale di PIL investita in R&S dell'1,53%, una percentuale di diminuzione dei tassi di CO 2 del 13%, una quantità di energia ricavata da fonti rinnovabili del 17%, una riduzione del consumo di energia in Mtep (Milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) di 27,90 (l'europa, con il suo 20%, mira a raggiungere, sommando il valore di tutti gli stati, 368 Mtep) e una riduzione delle persone a rischio povertà di 2.200.000 unità 3. 1 per leggere il bilancio della strategia "Europa 2020"segui questo link: http://eur-lex.europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=com:2010:2020:fin:it:pdf 2 per altri interventi del'ex Presidente della Commissione europea sul tema segui questo link: http://ec.europa.eu/europe2020/documents/president-barroso-on-europe2020/index_it.htm 3 per leggere tutti gli obiettivi dei singoli stati segui questo link: http://ec.europa.eu/europe2020/pdf/targets_it.pdf 14

1) Come fa l'europa ad attuare questi obiettivi? Le strategie In generale, oltre ai progetti legati a "Europa 2020", che è possibile trovare sul sito della Commissione europea 4, l'europa mette in atto una serie di iniziative volte a favorire uno sviluppo economico di vario genere, soprattutto per gli imprenditori e le piccole e medie imprese (PMI) 5. Alcuni dei principali modi con cui la Commissione si impegna a favore delle realtà imprenditoriali più deboli sono il microcredito e i fondi strutturali e di investimento europei, tra cui il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e il FSE (Fondo Sociale Europeo). Il Microcredito. L'Europa non concede direttamente microcrediti (prestiti fino a 25.000 euro), ma fornisce garanzie, prestiti e capitali a degli intermediari che concedono, quindi, il prestito all'imprenditore o alla PMI. Ogni paese ha un elenco dei propri intermediari, consultabile dal sito dell'unione Europea 6 (in Italia, ad esempio, Artigiancassa, Banca di Credito Cooperativo Emil Banca, Banca Popolare di Sviluppo, Banca Popolare Etica, ecc...). In particolare, in "Europa 2020" è presente un'attenzione specifica a questo tema, grazie allo Strumento europeo di microcredito "Progress Microfinance". Possono usufruire di questo finanziamento tutti coloro che vogliono costituire o sviluppare una microimpresa (cioè un'impresa con meno di dieci dipendenti), coloro che sono disoccupati o che per un certo periodo di tempo sono stati lontani dal mercato del lavoro e, infine, chiunque per un qualunque motivo abbia difficoltà ad ottenere un finanziamento tradizionale. Per chiedere questo tipo di finanziamento occorre verificare la presenza di un intermediario che aderisca a tale Strumento nel proprio paese, quindi, tramite quest'ultimo, è possibile informarsi sui requisiti e le procedure necessarie. Il FESR. Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale mira con la sua azione a correggere gli squilibri fra le singole regioni, investendo in specifici settori. Come il microcredito e il FSE, esso è pienamente inserito nella nuova politica di coesione 2014-2020, con l'obbiettivo, ad esempio, di raddoppiare i fondi per le PMI da 70 a 140 miliardi di euro in sette anni (su un totale di circa 351,8 miliardi di euro messi in campo nei fondi strutturali e di investimento europei). La politica di coesione è stata riformata 7, aggiornando gli obiettivi con l'inserimento di alcune attenzioni specifiche di Europa 2020. In particolare, si vuole investire in tutte le regioni dell'ue, adattando il sostegno dato in base al livello di sviluppo di ogni zona; le regioni sono state divise in: meno sviluppate (con PIL minore del 75% della media UE- 27 8 ), in transizione (PIL tra il 75% e il 90% della media UE- 27) e più sviluppate (PIL maggiore del 90% della media UE- 27). La riforma, inoltre, sempre in relazione alle categorie di regione descritte sopra, destina almeno 23 miliardi di euro a sostenere il passaggio a un'economia a bassa emissione di carbonio (efficienza energetica ed energie rinnovabili), distribuendo questa cifra passando da un 20% per le regioni più sviluppate fino a un 12% per quelle meno. Per quanto riguarda le PMI 9, ancora, si prevedono nuove misure e norme semplificate che le agevolino nell'accesso ai fondi; tra le altre, un'attività di 4 per leggere ed approfondire le iniziative prioritarie segui questo link: http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-a-nutshell/flagship-initiatives/index_it.htm 5 per visitare il portale europeo per le piccole e medie imprese segui questo link: http://ec.europa.eu/small-business/index_it.htm 6 per consultare gli elenchi degli intermediari dei vari Stati segui questo link: http://europa.eu/youreurope/business/funding-grants/access-to-finance/index_it.htm 7 per leggere i dieci punti riassuntivi della riforma segui questo link: http://europa.eu/rapid/press-release_memo-13-1011_it.htm 8 Unione Europea formata da 27 Stati membri, escludendo la Croazia entrata nel 2013 9 per un qualunque approfondimento legato alle piccole e medie imprese segui questo link: http://ec.europa.eu/small-business/index_it.htm 15

rendicontazione on- line circa l'utilizzo dei fondi, norme di ammissibilità più chiare, revisione dei conti meno frequenti e più mirate per operazioni di minore entità e una portata più ampia insieme a una semplificazione dell'organizzazione e dell'accesso agli strumenti finanziari 10. L'obiettivo è anche di erogare prestiti piuttosto che sovvenzioni, così da migliorare la qualità dei progetti e diminuire la dipendenza dalle sovvenzioni. Il FSE. Il Fondo Sociale Europeo è costituito, invece, specificatamente per l'occupazione, al fine di aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori, con condizioni più eque. Esso investe in maniera diretta sul capitale umano, finanzia progetti locali, regionali e nazionali di vario genere, diretti ad un pubblico molto vasto (insegnanti, scolari, giovani e meno giovani, imprenditori, ecc...); in questo modo, mira a dare ai cittadini dei vari Stati degli strumenti per svolgere un ruolo attivo all'interno delle loro comunità 11. In ambito occupazionale e della mobilità, il FSE definisce alcune aree specifiche di attenzione: insegnamento di particolari e nuove competenze, opportunità di lavoro per i circa 94 milioni di giovani europei tra i 15 e 29 anni (soprattutto per i cosiddetti NEET: Not in Employment, Education or Training 12 ), sostegno alle imprese, carriere flessibili (aiutando anche i cittadini a conoscere le esigenze future della loro carriera o a spostarsi in regioni con migliore offerta di lavoro, ammodernando, inoltre, le stesse istituzioni, indirizzandole verso una pianificazione a lungo termine e un'anticipazione del cambiamento) 13. 2) È davvero possibile tutto questo? Esempi virtuosi Sembra davvero impossibile che questo insieme di strategie siano attuabili nella vita quotidiana, eppure c'è chi è riuscito, usando fondi europei, a sostenere le proprie idee o attività. Trovare bandi e finanziamenti europei non è impossibile: oltre ai siti dell'ue, infatti, ne esistono alcuni specializzati, come Enterprise Europe Network 14 e www.obiettivoeuropa.it, oppure vere e proprie società che accompagnano le nuove imprese e gli imprenditori alla ricerca di sostegno economico 15. Grazie a questi strumenti, alcune persone hanno usufruito dei fondi europei e oggi costituiscono per noi un vero esempio di come sia possibile attuare delle politiche economiche a livello locale, partendo da progetti provenienti dall'europa. Il panificio rumeno Prospero, ad esempio, ha richiesto una consulenza per espansione a Enterprise Europe Network, ottenendo una sovvenzione europea di 750.000 euro per la costruzione di un nuovo stabile e l'acquisto di macchinari all'avanguardia e sei nuovi camion per le consegne. Oggi l'azienda conta circa 180 dipendenti con un fatturato che ha raggiunto i 5 milioni di euro durante lo scorso anno; da quando hanno investito sono stati assunti 60 nuovi dipendenti aumentando il fatturato del 25%. La proprietaria del panificio dichiara, inoltre, di voler aprire una scuola per fornai 16. 10 per approfondire la politica di coesione dell'ue 2014-2020 per le PMI segui questo link: http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/informat/2014/fiche_sme_it.pdf 11 per riassumere cosa sia il Fondo Sociale Europeo puoi usare questo video seguendo questo link: https://www.youtube.com/watch?v=b-yzap1ekj4 12 non inseriti nel mondo lavorativo, né in quello dell'istruzione, né in quello del tirocinio/formazione 13 per video su cosa fa il FSE segui questi link: http://ec.europa.eu/esf/videos_include.jsp?mode=1&videoid=2600&vl=it&langid=it http://ec.europa.eu/esf/videos_include.jsp?mode=1&videoid=2599&vl=it&langid=it 14 per info su Enterprise Europe Network segui questo link: http://een.ec.europa.eu/index_it.htm 15 per l'elenco di alcuni siti e società di consulenza presenti in Italia segui questo link: http://www.info-finanziamenti.it/credito/consulenza_finanziaria.html 16 per conoscere meglio "Prospero"e la sua storia segui questi link: http://ec.europa.eu/small-business/success-stories/2014/june/index_it.htm http://www.prospero.tm.ro/ 16

Un'impresa della Repubblica Ceca, la Step Trutnov, ha ricevuto invece un finanziamento grazie al FESR per le PMI di circa 900.000 euro. Nata come produttrice di recipienti a pressione, in piena crisi economica, piuttosto che salvaguardare le entrate ha deciso di diversificare le sue attività. In particolare, l'azienda ha sviluppato una caldaia a biomasse che è in grado di bruciare balle di paglia intere, senza tagliarle, procurando così un risparmio di circa 157 kwh (chilowattora). Con i fondi ha anche finanziato il suo settore R&S e ha formato il suo personale a queste nuove attività, riuscendo a preservare posti di lavoro in una zona fortemente colpita dalla crisi 17. In tutta Europa e non solo sono presenti tanti altri esempi di questo genere 18. Conoscere questi strumenti è il primo e migliore modo per diventare cittadini europei pienamente consapevoli. PROPOSTE DI ATTIVITÀ Le attività proposte sono due, entrambe riguardanti le sovvenzioni della Commissione Europea. Individuare una sovvenzione specifica Obiettivo: fare in modo che gli msacchini imparino a muoversi all'interno del sito della Commissione, riuscendo a individuare delle informazioni specifiche. Modalità: si individui precedentemente dal sito della Commissione Europea una sovvenzione particolare e si invitino gli msacchini a ricercarla partendo soltanto dal sito della Commissione stessa. Le informazioni che devono essere date ai ragazzi devono riguardare il tipo di richiedente e l'ambito in cui si ricercano fondi (es. Piccola e Media Impresa ricerca fondi per Erasmus dei suoi giovani dipendenti). Per chi prepara: il percorso web da seguire per raggiungere le sovvenzioni è: Commissione europea > Sovvenzioni. Una volta caricata la pagina si scelga un argomento particolare (Show: All topics) e si clicchi sulla sovvenzione preferita. Si aprirà una scheda con i dati specifici; infine si clicchi sotto la sezione Documenti e link, in modo da aprire la scheda dettagliata del bando. Suggerimento: si consiglia di individuare già prima la sovvenzione da trovare e, in base ad essa, definire le informazioni da dare agli msacchini. In questo modo sarà certamente più semplice per loro districarsi nel sito web. Studiare un bando di sovvenzione Obiettivo: fare in modo che gli msacchini, analizzando uno specifico bando di sovvenzione, si rendano conto di ciò che serve per ottenere un finanziamento europeo. Modalità: si presenti agli msacchini un bando per sovvenzione già scelto in precedenza tramite il percorso spiegato sopra (per trovare il testo del bando, dopo aver cliccato sotto Documenti e link, si clicchi il link Call for proposal che vi porterà direttamente al documento di bando per la sovvenzione). A questo punto sarebbe opportuno dividere gli msacchini in gruppi di studio, ognuno con l'attenzione per una sezione particolare del documento. Dopo una fase di studio, ogni gruppo riassumerà brevemente il contenuto della sua sezione. Suggerimento: la maggior parte dei bandi sono scritti in lingua inglese; sarebbe opportuno dare agli msacchini un bando già tradotto o fornire loro gli strumenti necessari per comprenderlo appieno. L'attività potrebbe essere piuttosto lunga, si può dividerla in due sezioni, da fare in due momenti diversi, di studio e di condivisione. 17 per conoscere meglio "Step Trutnov"e la sua storia segui questo link: http://www.youtube.com/watch?v=8t_2zsgvcka http://www.steptrutnov.cz/en/ 18 per conoscere le storie di coloro che hanno utilizzato alcuni di questi strumenti segui questo link: http://ec.europa.eu/esf/main.jsp?catid=564&langid=it 17

Verso EXPO 2015 Per ora abbiamo parlato di finanza sostenibile ed economia sostenibile ma non credete anche voi che sia necessario un INCONTRO MONDIALE, una sorta di tavola rotonda che metta in dialogo i paesi del mondo con queste realtà?! Bene, se lo credete, tirate un sospiro di sollievo perché qualcun altro ci ha pensato per noi. Stiamo parlando di EXPO 2015. Per chi non lo sapesse l Esposizione Universale, meglio nota come EXPO, è un evento globale a elevato contenuto educativo focalizzato su un tema specifico. La prima expo si tenne a Londra nel 1851 mentre nel 1889 Parigi, per l occasione, costruì la Torre Eiffel. Oggi, a distanza di oltre un secolo, gli ideali di EXPO non sono cambiati: Diffondere conoscenza Migliorare la condizione umana Consentire l incontro tra i popoli e far cooperare gli stati. Le esposizioni universali vengono organizzate ogni 5 anni e quest anno l Italia è stata scelta per ospitarla, e questa è una grande opportunità! Sarà occasione per ripensare e rilanciare l identità Italiana e soprattutto far collaborare scuole e associazioni mobilitando tutti e superando irragionevoli rivalità. Non si tratta quindi di una fiera qualsiasi che interessa solo gli operatori economici e accresce il Pil locale: questo è un momento creativo, innovativo, di incontro per tutti. Ora andiamo nello specifico dell EXPO 2015: cosa, dove, come, quando e perché. Come in parte detto si tratta di un Esposizione Universale innovativa che conterà la partecipazione di ben 130 Paesi del mondo. Avrà luogo a Milano e durerà 184 giorni, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. Il tema che è stato scelto dall Italia è Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Expo Milano 2015 si confronta infatti con il problema del nutrimento dell uomo e della Terra e si pone come momento di dialogo tra i protagonisti della comunità internazionale sulle principali sfide dell umanità. E per far tutto ciò si servirà di convegni, spettacoli, esposizioni, attività creative... Ma perché si tengono le Esposizioni Universali? Prima di rispondere, specifichiamo chi saranno i partecipanti a EXPOMilano2015: I Paesi di tutto il mondo, che, invitati a interpretare il tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, presenteranno ognuno il suo creativo padiglione espositivo. Ogni Paese, partendo dalla propria cultura e dalle proprie tradizioni, è chiamato a interrogarsi e a proporre soluzioni rispetto alle grandi sfide legate alle prospettive dell'alimentazione. Le Organizzazioni Internazionali. Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita significa sicurezza alimentare, accesso alle risorse alimentari, sostenibilità: tutti temi centrali nel lavoro e nella missione di queste organizzazioni. Finora hanno aderito a Expo Milano 2015: Onu - Organizzazione delle Nazioni Unite, Ue - Unione Europea e Cern - Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare... Le organizzazioni della Società Civile (ACTIONAID, ALLIANCE2015, CARITAS, DON BOSCO NETWORK (DBN), FAIRTRADE, FONDAZIONE TRIULZA, INTER PRESS SERVICE, LIONS CLUBS INTERNATIONAL, OXFAM, PLANET FINANCE, SAVE THE CHILDREN, WWF ) 18

Il mondo aziendale. Questi è di fondamentale importanza per la buona riuscita dell evento: un Esposizione Universale proiettata verso il futuro e verso l innovazione tecnologica non sarebbe efficace senza la partecipazione attiva delle aziende, che costituiscono il motore stesso della ricerca e del progresso. Perfetto! Ora che sappiamo chi sarà protagonista di questo grande evento (oltre a tutti noi naturalmente!) proviamo a capire il perché di EXPO 2015. Si può dire che tutto nasce da questa domanda: È possibile assicurare a tutta l umanità un alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?. EXPO 2015 accetta la sfida! L evento assume perciò il ruolo di far compiere al nostro millennio un passo avanti nell obiettivo di sradicare la povertà estrema e la fame. Anche papa Francesco come abbiamo visto più volte in queste schede aveva già sollecitato circa la necessità di combattere la povertà e la cultura dello scarto. Il cibo, dopotutto, è un bene comune che spetta di diritto all uomo. EXPO 2015 propone quindi una riflessione sui beni comuni per arrivare a un modo diverso di utilizzare le risorse ma soprattutto per riscoprire il valore ispiratore di una società più giusta e democratica. Il tema dei beni comuni è infatti molto attuale in un momento di crisi economica e morale come quello che stiamo vivendo. Il tema scelto da EXPO è perciò lungimirante poiché tratta di questioni importanti che riguardano il mondo globalizzato: l accesso alla terra, le scorte, lo scarto dei prodotti, la fame, la corretta alimentazione e la prevenzioni delle nuove malattie sociali dovute al cibo e ancora la sostenibilità e la pace. Stop! Dopo questa prima introduzione, parliamo ora dell aspetto tecnologico. Come detto in precedenza, si tratterà di riflessione a livello globale. La cosa stimolante è che questa riflessione interesserà moltissimo anche il campo della Scienza. Saranno infatti presentate le più moderne tecnologie per migliorare la vita umana. EXPO 2015 sarà luogo dove scienziati, governi, tecnici e imprese di tutto il luogo pensano a un mondo sostenibile. Anche l Architettura avrà un ruolo fondamentale. Oltre a creare tutti gli spazi e le aree verdi dell esposizione, l Architettura diventerà essa stessa rappresentazione del tema. Ogni edificio sarà ecocompatibile e alcuni degli stati partecipanti realizzeranno, come già detto, il loro padiglione espositivo utilizzando la loro creatività. Ecco allora che ritroviamo in grande scala anche qui il tema della sostenibilità ambientale e della condivisione tra popoli. ExpoMilano2015 vuole lasciare un messaggio molto chiaro al pianeta: occorre cambiamento! Probabilmente davanti a queste ambizioni mondiali ci sentiamo impotenti, ma nel nostro piccolo possiamo dare un contributo. Come sostiene Evandro Botto, docente di filosofia alla Cattolica, il nostro compito è quello di richiamare a una verità. Il creato ci è stato affidato e come tale lo dobbiamo custodire. È un mondo che non dobbiamo rapinare! Dobbiamo prendere esempio dai monaci, che non furono solo abili amanuensi, ma si preoccuparono moltissimo del creato e della natura bonificando il territorio e affidandolo alla cura dei contadini. Come persone e come MSAC abbiamo il compito di sensibilizzare chi ci sta vicino e far conoscere queste tematiche apparentemente lontane ma in realtà vicinissime alla nostra quotidianità. Diffondiamo la cultura del bene comune! Spesso i media ci presentano una realtà prettamente negativa, dove la denuncia prevale sulla proposta. È successo proprio anche con l EXPO: nella scorsa primavera, la scoperta di un 19

sistema di appalti truccati ha destato, giustamente, molto clamore. Qualcuno ha pure chiesto che l EXPO non si svolgesse. Ma si sarebbe persa una grande opportunità, per l Italia e per i suoi cittadini. Così, mentre i responsabili delle malefatte sono sotto processo, è tempo di prendere dall esperienza di EXPO tutto ciò di positivo e di innovativo che essa può suggerirci. Non possiamo per esempio ignorare le significative esperienze che coinvolgono le molte associazioni, le scuole, le parrocchie... Diventiamo allora canale di conoscenza e diffondiamo il bene comune! Come?! Ecco alcune proposte pratiche! PROPOSTE DI ATTIVITA 1) Gioco di ruolo Un'idea di incontro potrebbe essere la realizzazione di un gioco di ruolo in cui si cerca di riprodurre in piccola scala la situazione dell'expo. Scelto il tema della SOSTENIBILITA', ad esempio, ognuno avrà il suo ruolo (capo di governo, ambasciatore, scienziato, tecnico, imprenditore, associazione wwf, associazione x, associazione y...) e lo scopo sarà quello di arrivare a scegliere in modo unanime concrete proposte per migliorare il nostro pianeta. Con un tema come la SOSTENIBILITA' il campo è molto vasto, è un consiglio quindi scinderla nelle sue varianti: sostenibilità ambientale, economica etc.. Ogni giocatore dovrà sostenere le proprie tesi, a seconda dello scopo che ha, puntando però sempre all obiettivo generale imposto dal tema. Definiti quindi i ruoli di tutti e le loro schede (con breve descrizione del tema- obbiettivo, descrizione del personaggio e scopo dello stesso) siete pronti per giocare e soprattutto per discutere sulle importanti tematiche dell'expo 2015. 2) Cena dei popoli La cena dei popoli è una cena (o pranzo) molto particolare. Riproduce in piccola scala la situazione mondiale dal punto di vista della FAME NEL MONDO. A ognuno sarà consegnato un cartoncino con il nome dello stato che rappresenterà: se il suo stato è ricco sederà al tavolo; in caso contrario starà a terra (naturalmente gli stati che sederanno al tavolo saranno pochissimi rispetto a chi sta per terra, e sono quei paesi che controllano tutto il mercato mondiale!!). La cena si svolgerà poi in questo modo: verranno letti da colui che gestisce il gioco i dati mondiali sulla "fame nel mondo", quindi le statistiche riguardanti il nutrimento negli stati poveri e in quelli ricchi, il numero di morti per malnutrizione, il numero di morti per obesità etc. e nel frattempo saranno servite pietanze dignitose a chi sta a tavolo e pezzettini piccolissimi a chi sta per terra. Lo scopo è di far capire veramente la situazione di chi non ha nulla da mangiare e di chi invece ha molto di più e si permette di sprecare il cibo. Il gioco- incontro è strettamente legato al tema scelto da Expo. La cena poi prosegue in questo modo: le pietanze che rimarranno dal tavolo dei ricchi saranno fintamente "buttate via" (sempre per sottolineare le reali situazioni mondiali) e così fino al dessert. In seguito, quando la rappresentazione sarà terminata, le pietanze che erano state "buttate via" saranno rimesse sul tavolo e tutti potranno cibarsene. Ecco allora che senza una spiegazione finale la morale viene tratta dal gioco stesso: la natura non è segnata da scarsità ma da abbondanza, solo che nel mondo non è distribuita. N.B. Inoltre ci sono diverse opportunità di partecipazione al Progetto Scuola di Expo Milano 2015: Il MIUR ha presentato due bandi nazionali rivolti agli studenti: 'La Scuola per l'expo 2015' e 'Together in Expo 2015',dedicato ai gemellaggi con scuole estere. Le scuole interessate dovranno aderire entro il 30 settembre 2014. 20