il vaso, per far traboccare la goccia



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Transcript:

POLITECNICO DI MILANO-CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN P.T.U.A. LABORATORIO DI MANAGEMENT DEL PROGETTO Proff. A. Balducci, G. Rabaiotti F. Cognetti, P. Cottino il vaso, per far traboccare la goccia Matteo CAMATTINI Raffaele PICARIELLO Adriana PINATE Gabriele SOLAZZI Giuseppe TRUPIA

indice PRIMA PARTE_il vaso per far traboccare la goccia indice perché Bovisa? _on the road 1 la Bo-visita le interviste - indice Euromilano, o il segreto aziendale il ferroviere del posto di blocco, l occhio sulla goccia ing. Ronchi, l eccellenza nel deserto il Parroco, passato e presente CSOA Malamanera thebag, la fabbrica d arte Fiorella Pirola, lettura di parte video_intorno alla goccia saluti da Bovisa una lettura del quartiere orientamenti strategici- un programma di lavoro bibliografia la città dei giovani. Gli esempi di Napoli e Roma. rassegna stampa minima SECONDA PARTE_la creatività, nel vaso, per far traboccare la goccia Studio fotografico Cantiere Bovisa: residenze per studenti+atelier come modello insediativo? La scuola Santa Gemma, suor Paola e il movimento Giorgio Martino: la passione per il suo BauBaus Marco, studente in cantina _on the road 2 tra due fuochi mappa della creatività 2 3 4 5 7 8 9 10 11 12 13 14 16 17 18 23 25 26 28 32 33 34 35 36 37 38 tematizzare Bovisa: la creatività dalla pratica alla teoria brerizzazioni riflessioni sull organizzazione attuale dell Università in relazione con le altre istituzioni della società bibliografia riviste, materiali e siti internet TERZA PARTE_il vaso per far traboccare la goccia noi e il position paper: introduzione al lavoro percorso-storia del lavoro _on the road 3 il campo da calcio della Garibaldina il custode della cristalleria Livellara 4 geografie_quartiere 4 geografie_studenti 4 geografie_università 4 geografie_milieu creativo intersezioni tre politiche 1_Bovisaperta schema dei servizi di Bovisaperta 2_Via Candiani: una via in trasformazione 3_residenze universitarie di Via Baldinucci: innovare la tipologia questioni aperte bibliografia + gt 39 43 46 49 51 53 55 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 76 77 81 84 86 2

Perchè Bovisa? Il nostro gruppo ha scelto di lavorare sull area della Bovisa perché attratto da una serie di tematiche inerenti all area, che rendono il caso interessante ed originale. Le conoscenza sommaria di Bovisa che possedevamo prima di cominciare a studiarla ci presentava una realtà molto dinamica ma controversa. Un quartiere che in pochi anni aveva subito una trasformazione profonda al suo interno con l arrivo del Politecnico e delle attività correlate ad esso ma che parallelamente non si era rinnovato esteriormente, nei suoi spazi pubblici, nelle sue vie. Eppure le funzioni d eccellenza accolte e le funzioni che potrebbero insediarsi nella goccia proiettano quest area in una logica che supera i meri confini comunali e richiama interessi anche internazionali. La sua posizione strategica, sull asse che collega Milano e Malpensa passando per la Nuova Fiera di Rho-Pero, esalta le intrinseche potenzialità dell area, frutto di un glorioso passato industriale. Il caso di Bovisa permette anche di riflettere sul destino di un area dismessa, fortemente compromessa dal punto di vista ambientale, e ci appare più stimolante di un lavoro su aree standard marginali che il Comune intende sfruttare per edilizia convenzionata. L interesse è anche di tipo tecnico : la questione della bonifica ci pare di grande interesse, poiché comune a molte aree dismesse italiane e in questo caso particolare, questione fondamentale nel tentare di sbloccare l Accordo di Programma, al momento allo stallo. Immaginare un grande progetto urbano, che sia anche un progetto culturale per Milano, come la città dei giovani, in un luogo così evocativo come la goccia della Bovisa con i suoi gasometri... vogliamo metterci alla prova. 3

_on the road 1 4

la Bo-visita 5

6

mappa delle interviste 7

Euromilano o il segreto aziendale Il tentativo di organizzare un incontro con una qualche responsabile del progetto PRU Certosa e dell ampliamento degli edifici di Ingegneria nella goccia nell ambito della visita del Laboratorio di non ha esito positivo. Veniamo scaricati da una persona all altra, guardia giurata, responsabile accoglienza clienti, responsabile vendite, architetto, usciere. Adesso le faccio parlare con un altra persona, è la prima volta che riceviamo una richiesta del genere, ma cosa volete sapere, ESATTAMENTE?, in ogni caso non possiamo dirvi nient altro rispetto a ciò che abbiamo esposto in Fiera. Un qualsiasi tipo di incontro con qualcuno di loro può avvenire solo con una richiesta collettiva del laboratorio all amministratore delegato di Euromilano Pasquarelli. Chicca finale: magari voi riuscite a contattarlo, anche noi avremmo così tante cose da chiedergli il luogo Ai margini del PRU Certosa, un edificio di due piani, facilmente raggiungibile in auto, meno per i pedoni, accoglie gli uffici di Euromilano, la società promotrice del Programma. All esterno un ampio parcheggio, dei motivi floreali disegnati su muri cechi in un improbabile tentativo di abbellimento. Dall interno, atmosfera felpata, grandi finestre con vista sui cantieri, una serie di spazi di attesa e di filtri. Alcuni modellini in legno del PRU accolgono il visitatore. 8

il ferroviere del posto di blocco, l occhio sulla goccia Ci avviciniamo guardinghi e subito spunta un volto dalla finestra a controllare. Arrivati in prossimità dei binari il volto si materializza in una persona e fa la vedetta dalle scale esterne. Pantaloni e camicia azzurra, figura tranquilla. Chiediamo se è possibile salire e fare delle foto dall alto del suo ufficio. Disponibilissimo ci dice di fare il giro e salire le scale. Saliamo e ci presentiamo. Io non ho visto niente! dice subito in modo scherzoso. Sembra contento di avere qualcuno con cui scambiare 2 parole. Racconta i cambiamenti recenti della zona: le nuove strade e i sottopassi che portano a via Negrotto, il progressivo smantellamento dei macchinari della AEM, la presenza di una macchinetta-timbro per i vigilanti notturni di guardia a tutta l area da bonificare. Avverte che non è possibile entrare all interno della goccia. Il suo ufficio è piccolo ma ordinato. Postazione comandi, scrivania, bagno, frigorifero e cucinino, balcone con vista snodo ferroviario, gasometri e PRU Palizzi. Facciamo le foto di rito e ci accingiamo ad uscire. Il nostro obbiettivo era costeggiare il limite della goccia. L unico modo per farlo è seguire il muro lungo i binari. Ci avverte 2 volte della pericolosità della camminata. Ma ripete che se vogliamo lui non vede niente. In fondo non si può controllare tutto. Lo salutiamo e sciegliamo di percorrere via Castellammare. il luogo L obbiettivo è aggirare la goccia. Percorriamo il lungo muro di via Pacubio che risale dalla stazione di Villapizzone. All incrocio con via Castellammare e via Porretta, nel punto strategico del nodo ferroviario, svetta il posto di blocco. 9

ing. Ronchi, l eccellenza nel deserto L ing. Ronchi appare molto orgoglioso mentre ci espone le caratteristiche della galleria del vento, fiore all occhiello della facoltà di ingegneria di Bovisa. Si tratta della più grande d Europa di questo tipo, cioè con due camere in uno stesso impianto e capace di simulare un vento dinamico. Qui vengono quelli del team di Luna rossa a provare le regolazioni delle vele ci spiega mentre racconta che altre aziende importanti come la Ferrari o la Fiat possiedono delle proprie gallerie del vento in cui fare le loro misurazioni. Qui a quanto pare si provano soprattutto opere di ingegneria civile che hanno bisogno di particolari simulazioni con diverse velocità del vento a diverse quote. Sorge la questione dei modelli che servono per le simulazioni che devono essere fatti secondo certi standard: Molti studi di architettura vengono qui con i loro modelli tutti belli ma che poi si rivelano inadatti. I laboratori in cui vengono realizzati tali modelli si trovano a Torino e Genova. Gli chiediamo del rapporto che ha la struttura con l università dato che fino ad ora ci ha parlato solo di clienti privati. Ci spiega che comunque lì si fa costantemente ricerca in un certo senso, sia dal punto di vista tecnologico che da quello dell ingegneria civile e anche se nelle sue parole sembra che non partecipino molti ricercatori alle attività della galleria del vento mentre giriamo per l edificio incontriamo tre studenti alle prese con chissà quale marchingegno, segno che comunque il legame con l università c è. il luogo La Galleria del vento si trova all interno del campus di ingegneria di Bovisa. Dall esterno si confonde col resto degli edifici dell università costruiti recuperando capannoni industriali dimessi mentre una volta entrati non sembra un luogo che fa parte di un università. L atmosfera è asettica, il salottino all ingresso di fronte alla guardiola è decisamente simbolico. Gli uffici al secondo piano sembrano quelli di una azienda se non fosse per il disordine che rende un po meno compassata l atmosfera. Gli spazi dove sorge la galleria vera e propria sono il set di un film di fantascienza, in particolare la camera in cui allestire i modelli che si può muovere grazie a mastodontici ingranaggi. Qua e là sono sparsi i modelli di alcuni tra i più importanti recenti progetti di ingegneria civile in Italia. Sembra strano che il ponte sullo stretto di Messina venga progettato in mezzo a questo disordine, ma magari è un buon segno 10

il Parroco, passato e presente Dopo circa un quarto d ora di attesa nel cortile laterale della chiesa veniamo ricevuti dal parroco. Il nostro intervistato arriva al quartiere Bovisa nel 1974 e ci dice che da allora ad oggi la grande trasformazione avviene in concomitanza con l arrivo nell area del Politecnico. Secondo il parroco la prima metamorfosi provocata dal nuovo arrivo interessa le abitazioni, di due tre piani, in passato abitate da una famiglia e nel cui retro veniva localizzata la propria bottega,e che oggi riconvertite assumono carattere prettamente terziario per far fronte all esigenze dei molti studenti. Un altro effetto che il Politecnico provoca sulle abitazioni,ma che poi si riflette anche sulle persone, è che mentre le case in precedenza venivano affittate a famiglie di ceto medio-basso,a queste ultime oggi vengono preferiti gli studenti,infatti attraverso questa modifica nella locazione si possono avere guadagni duplicati o addirittura triplicati. Quest ultimo aspetto menzionato non risulta tanto veritiero,in quanto dalle interviste e da quanto visto al di fuori dalla stazione si è scoperto che la gran maggioranza di studenti sono pendolari e solo una minima parte risiede in loco. Alla domanda di cosa manca nel quartiere, il nostro intervistato ci dice che attualmente il quartiere è carente soprattutto di attrezzature sportive più volte reclamate dai ragazzi. Analogamente a quanto detto dal prete del quartiere Gallaratese, il parroco di Bovisa ci parla di come la classe operaia, presenza prevalente nel quartiere negli anni passati,avesse uno stile di vita molto diverso addirittura antitetico rispetto agli attuali abitanti dediti al terziario,infatti mentre i primi avevano una forte propensione al risparmio dettata da una consapevolezza del valore dei soldi,negli ultimi questa caratteristica va scomparendo portando ad un sempre più massiccio spreco di danaro per cose futili. il luogo La parrocchia di Bovisa è situata in via Ricotti in posizione centrale tra piazza Bausan e piazza Schiavone. Nel raggiungere la bella chiesa,di stile gotico, si può notare come questa spicchi in un contesto contornato da edifici di modeste dimensioni. La gran parte degli edifici che circondano la struttura non superano i quattro piani,così questa la fa un po da padrona con la sua mole imponente. In attesa di essere ricevuti dal Parroco, attendiamo nel cortile. Questo spazio è molto molto accogliente, curato fin nei minimi particolari, evoca la passione e la dedizione di chi se ne occupa. Tutto è ben ordinato: vi sono alberi, piante, una fontana con i pesciolini, alcune panchine disposte in fila e che si immagina siano usate per eventi con una presenza massiccia di persone.il parroco ci spiega che questo spazio, in precedenza, non era così accogliente e che i risultati raggiunti sono fonte di grande orgoglio. 11

CSOA Malamanera M. spiega che l occupazione è iniziata circa due anni fa e che fino a poco tempo fa, prima che recuperassero gli spazi sociali ci vivevano e basta. Solo da un anno hanno cominciato ad organizzare eventi: concerti, mostre e serate che stanno riscuotendo un buon successo e che fanno ben sperare per le minacce di sgombero. Se infatti il posto riesce a divenire una realtà più forte sarà più difficile mandarli via. Già perché le minacce di sgombero ci sono ed anche forti: Fino a due mesi fa sembrava che ci dovessero cacciare definitivamente poi la minaccia si è smorzata e adesso non si sa. Dice che non sanno che progetti ci sono sull area e che intenzioni ha il proprietario. Chiede a me che studio urbanistica dov è che si può vedere ma non lo so neanche io. Insomma i rapporti con l amministrazione non sono dei migliori e quelli con il quartiere pressoché nulli. Sono invece forti i legami con le altre realtà dei centri sociali di Milano che conoscono e con cui sono in contatto. il luogo Sembra regnare il disordine e la provvisorietà ma in realtà il Malamanera è uno spazio accogliente. I suoi abitanti, (una decina circa) sembrano trovarsi a proprio agio. Tutto è molto colorato, il tono rosso ovviamente la fa da padrone. Graffiti, volantini, manifesti, cicche di sigarette, lattine di birra tutto contribuisce ad un atmosfera in cui ci si sente liberi di fare quello che si vuole ma rispettando quello che comunque è un posto che richiede impegno e motivazione per la proria (auto)gestione. Gli spazi di sopra (le camere) sono invece più puliti e ordinati, il bagno è grande e bello, i colori non mancano mai. 12

thebag, la fabbrica dell arte L ultima tappa del percorso della Bo-visita è nella BAG, la Bovisa Art Gallery. Un collettivo formato da studenti di Brera ed artisti ha investito un capannone dimesso creando lì una realtà unica e originale. L esigenza principale è quella di trovare spazi adeguati per lavorare, creare, dipingere, scolpire, spazi che l Accademia non riesce ad offrire. L esigenza ha trovato l occasione. Il proprietario di una piccola area industriale dimessa che per questioni tecniche, non può trasformarla prima di tre anni, cede al collettivo l uso dell edificio a costo zero. Andrea, Federico e altri, passano tre mesi a risistemarlo. L attuale esposizione di lavori è già la terza dall apertura dello spazio ma la prima che è stata supervisionata da un curatore, Paolo Cova, dell università di Bologna. Gli artisti del BAG hanno progressivamente occupato anche gli spazi che non erano stati assegnati loro, quelli aldilà del cortile. Sperano di rimanere anche dopo le trasformazione urbanistica che dopo i tre anni Non hanno nessuna interazione con il quartiere, Bovisa non è stata una scelta, ma sottolineano la porosità di un quartiere come la Bovisa i cui spazi sono facilmente adattabili per accogliere funzioni nuove. Alcuni artisti che abitano nel quartiere hanno cominciato a frequentare thebag. il luogo All angolo fra via Guicciardini e via Carnevali una grande scritta su un muro cieco: thebag art factory. Oltrepassato l uscio, si entra in un ampio cortile. A sinistra vi è il laboratorio che i ragazzi di thebag hanno ricavato da un capannone dismesso. L atmosfera è originale, a metà strada fra una galleria d arte e un laboratorio d arte. L esposizione di quadri e sculture muta a distanza i pochi giorni, quasi a sottolineare quel rapporto insolito e fresco dal produttore al consumatore che viene a instaurarsi fra chi lavora e chi viene a visitare e comentare... 13

Fiorella Pirola, lettura di parte Il cerchio di sedie è pronto e Fiorella racconta: Vivo nel quartiere da 54 anni e ho visto tutte le recenti trasformazioni della zona, dalla grande industria chimica (le altamente inquinanti Montecatini e Lepetit) la Sirio e la Ceretti (che fabbricava gru e funivie) collegata ad aziende più piccole artigianali-familiari (che continuano ad esserci) agli anni 60/70 con la presenza dei corrieri di trasporto Un quartiere senza vocazione artistica, senza desiderio del bello ma assolutamente pratica legata al lavoro sono le parole che racchiudono la vocazione produttiva-lavorativa-operaia di Bovisa. Sembrava che la zona diventasse socialmente brutta e destinata all abbandono totolale ma alla fine degli anni 90 si concretizza l idea di un insediamento del Politecnico come motore di rinascita. Il progetto viene appoggiato politicamente e nella visione comune della goccia si dovranno inserire accelertatori d impresa, il Museo del presente, un Auditorium del Politecnico ma con utilizzo del quartiere. Il tutto in una visione di polo universitario incastrato nel territorio capace di ridare vigore alla vocazione storicamente produttiva. In reatà l impatto del Politecnico e della realizzazione e della nuova stazione del passante ferroviario connessa ha portato ad altri risultati. L università, purtroppo, è staccata dalla vita del quartiere anche a causa del pendolarismo a cui sono costretti gli studenti. Tanti giovani ma che non passano dal quartiere e non usano gli spazi del quartiere non mettono mai piede di qua!. La ricaduta sta soltanto nella proliferazione di servizi quali bar e punti ristoro o centri stampa. Di conseguenza i negozi e l intero quartiere sono attivi solo in orario diurno. Zona ancora in sospeso, difficilmente attraversabile. Siamo tagliati a metà è questo l effetto frattura prodotto dalla nuova stazione Bovina FNM (che il luogo Lo scenario è per noi cambiato. Siamo reduci dal campus di Ingegneria del Politecnico con annessa visita alla tecnologia meccanica pura della Galleria del Vento più grande d Europa e alla stazione del passante ferroviario di Villapizzone. Ora invece attraversiamo il quartiere storico. Non mancano edifici in corso di costruzione staccati per numero di piani dal tessuto compatto. La zona è infatti ora molto appetibile e i valori di mercato sono molto cresciuti. Nella via anche un negozio di macelleria islamica. Entriamo nel portone e si apre una graziosa corte con case a ballatoio. Sensazione di tranquillità. Le passerelle dei balconi sono ordinate e pulite. Anche le bandiere della pace appese hanno colori ancora accesi, quasi fossero nuove o state appena lavate. 14

ha sostituito ingloriosamente la vecchia stazione in stile Liberty) creando un confine netto e scomodo tra i due insediamenti della Bovisa. Chiediamo qualcosa al riguardo della Casa Occupata Malamanera in via Bovisasca. Sono nati 2 anni fa in occasione del 25 Aprile. Ad un primo tentativo di apertura nella festa-invito alla cittadinanza di apertura non sono seguite collaborazioni durante l anno a parte la partecipazione comune al corteo della festa della liberazione italiana. Per il resto l unica cosa che si sa e che fanno incazzare i vegetti con le loro scritte di protesta sui muri del quartiere. Si parla poi del rapporto tra il quartiere Bovisa e le altre vicende puntuali limitrofe verso Milano: la moschea di Viale Jenner e il disagio provato dagli abitanti che tende a diminuire anche per la ricollocazione di altri centri di preghiera, la presenza incombente di una discoteca con un enorme bacino di utenza quale l Alcrataz, il brutto intervento di riqualificazione di piazza Schiavoni. La chiacchierata affronta altri temi quali la mancanza nel quartiere di cinema (prima ne esistevano 2) e teatri, l idea di trasformare, in seguito ad un incendio, i depositi teatrali della Scala di Milano (ove Luca Ronconi realizzò lo straordinario spettacolo Infinities_ Bovisa) di proprieta del comune in altre case, la costante proliferazione di condomini e palazzi che si discostano in modo evidente per numero di piani dal tessuto compatto del quartiere, le altre associazioni e movimenti del quartiere: Acli, Anpi, Spi, Associazione Luca Rossi (organizza eventi culturali in onore del giovane Luca ucciso durante scontri con la polizia, nome attorno al quale si è legato un certo movimento d identità), Bovisa Verde, La Tenda (sacerdoti che si occupano dell immigrazione), The BAG (galleria autoprodotta di giovani artisti). Segnaliamo l inziativa denominata Progetto Auser tentata in collaborazione con gli studenti e lo SPI (gruppo il luogo Entriamo nella saletta della sede del partito dei DS. La struttura della sezione è tipica delle attività artigianali del quartiere interne ai cortili. Sembra vuota ma in realtà sono molte le foto dei personaggi appesi alle pareti: Lenin, Togliatti, Matteotti Appoggiate al muro una bandiera dei DS e una della Pace. Dietro l armadio una bandiera del vecchio PCI. di pensionati della CGIL). Si è provato (una sola volta) di portare nel quartiere studenti attraverso la condivisione abitativa di appartamenti con anziani del quartiere. L adottamento dello studente non ha pero funzionato per difficoltà e blocchi mentali da entrambe le parti. L idea sembra molto interessante e sicuramente riproponibile. 15

video_intorno alla goccia 16

Saluti da Bovisa Lavoro qui da vent anni e so tutto sulla Bovisa: a ben guardare su questa zona si potrebbero raccontare un sacco di cose. La zona si chiama Bovisa perché all inizio dell Ottocento c era un grande macello di buoi ed era detta Boisa o Boviscia. Anche i suoi abitanti, in fondo, allora erano un po bovari, gente di campagna, in una periferia depressa Paolo Amato, Capostazione alla Bovisa E sempre stato un quartiere operaio che aggregava grandi fabbriche. C erano la Lepetit, Sirio, Montecatini Il quartiere ha avuto questa caratteristica, senza vocazione artistica, senza desideri del bello ma assolutamente pratica, legata al lavoro. Si vedevano uscire dalla stazione un flusso di tute blu Fiorella Pirola Sezione di Bovisa dei Democratici di Sinistra Copertine degli album dei Pink Floyd: Atom Heart Mother(1970), Animals(1977) 17

una lettura del quartiere La presenza del Politecnico Effetti limitati nello spazio e nel tempo La presenza del politecnico rappresenta una chiara opportunità le cui esternalità non sono ancora sfruttate a pieno dal quartiere Bovisa. Gli effetti della presenza di migliaia di studenti ogni giorno sono infatti limitati nello spazio ad alcune vie privilegiate dal passaggio dei ragazzi lungo il percorso stazione-università, dove proliferano attività commerciali, e nel tempo agli orari scolastici ed ai giorni lavorativi. Tale tema assume maggiore rilevanza se si considera anche il previsto insediamento dell accademia di Brera e quindi la presenza di un sempre maggior numero di studenti nell area, il che rappresenta una risorsa, risorsa che la forma attuale della Bovisa non può assorbire. Mancanza di luoghi per il tempo libero Un primo esempio di questa incapacità di assorbire tali energie è la mancanza pressoché totale di luoghi per il tempo libero (mancano del tutto cinema teatri e attrezzature sportive), che è al tempo stesso causa ed effetto della scarsa attrattività che la Bovisa ha nei confronti dei giovani. Ciò si può affermare anche per quel che riguarda la residenza, il quartiere è in sostanza ancora poco popolato dagli studenti. Presenza di realtà auto-organizzate Al tempo stesso bisogna considerare che la presenza di molti capannoni industriali dimessi rappresenta un opportunità per l insediamento di attività legate al tempo libero. Si riscontra la presenza di realtà auto-organizzate quali il csoa Malamanera e la galleria/laboratorio The Bag e di alcuni locali di successo. 18

Sinergia università/impresa Anche da un punto di vista più strettamente legato all università in se piuttosto che alla vitalità che la sua presenza imprime al quartiere vi sono molte esternalità ancora da sfruttare. E immaginabile ad esempio la Bovisa come un grande incubatore di impresa sul modello della silicon valley che sfrutti la sinergia con l università. In tale direzione è già stato fatto un tentativo da parte del politecnico con la creazione di un ufficio apposito il quale però ha al proprio attivo solo pochi ed immaturi progetti. Si potrebbe anche pensare alla creazione di attività correlate alla galleria del vento (attività ricettive di alto livello, laboratori per la creazione dei modelli) la cui rilevanza supera i confini nazionali. e università/cultura La presenza dell università e il futuro insediamento dell accademia di Brera aprono anche prospettive per quel che riguarda l organizzazione di eventi culturali (conferenze, seminari, workshop) in campi che potranno spaziare dall arte al design, all architettura e all ingegneria. Tali eventi potranno localizzarsi a macchia di leopardo presso sedi di realtà già presenti nel quartiere ma è ipotizzabile anche la realizzazione di luoghi ex novo che potranno ospitare tali attività. 19

Le età del quartiere La convivenza: i conflitti L età media del quartiere Bovisa è molto elevata. Ciò contrasta con la nuova vocazione del quartiere che vede l insediamento dell università. Tale contrasto è probabilmente destinato a creare conflitti sempre maggiori in futuro per quel che riguarda la convivenza delle due popolazioni, conflitti che fino ad ora riguardano solamente la pulizia dei muri vista la scia di graffitti, manifesti e stickers che i luoghi frequentati dai giovani portano con sé in tutta Milano. Tali conflitti potrebbero aumentare se avverrà il previsto (ed auspicabile) insediamento di popolazione giovane e vanno senz altro considerati nella gestione e progettazione degli spazi. e le opportunità Ma tale contrasto può rappresentare anche un opportunità. Siamo venuti a conoscenza di un progetto (poi fallito) di adozione degli studenti fuori sede da parte degli anziani che risiedono nel quartiere. Nonostante le difficoltà che tale idea pone, il progetto rappresenta una prospettiva interessante considerando anche il fatto che vi sono alcune realtà di riferimento come il Sindacato Pensionati Italiano (SPI) e la sede Ds molto attive e a contatto con la popolazione anziana della zona. 20

Confini forti e confini labili La Bovisa storica e la goccia La Bovisa è un area molto segnata dai confini. Anche se si tratta di un immagine legata più alla storia del quartiere che ad una reale constatazione sullo stato attuale, alcuni di questi confini appaiono più labili di altri. Ci si riferisce in particolare al confine tra la Bovisa storica e la goccia che è per motivi storici più debole degli altri. Anche se è difficile affermarlo allo stato attuale delle cose è forse rimasta in realtà un impronta di questo confine labile. Storicamente la goccia era infatti il luogo di lavoro degli abitanti della Bovisa storica e al posto della stazione delle FNM vi era un lungo ma permeabile passaggio a raso attraversato quotidianamente e senza problemi dai residenti. Villapizzone, Quarto Oggiaro ed Affori Il confine con i quartieri di Quarto Oggiaro ed Affori è sorto in seguito ad una notevole e relativamente recente espansione dei due quartieri in tutte le direzioni. Una sorta di Esplosione che ha toccato anche la Bovisa. Ma si tratta di quartieri che non hanno né hanno avuto in passato reali rapporti di vicinato. Lo stesso si può dire per il confine con Villapizzone la cui vita si rivolge principalmente verso piazza Firenze. Molti servizi di quartiere (biblioteche, verde, scuole) si trovano al di qua della ferrovia e anche l accessibilità è orientata in tal senso. 21

Identità e altre energie del quartiere Il portale Il sito fa parte di un progetto finanziato dal Comune di Milano, in collaborazione con la Camera di Commercio e il Formaper. Si propone di dare visibilità e di mettere in contatto tra loro le varie realtà del quartiere, dai commercianti agli studenti, per i motivi più disparati, dalla pubblicità alla propria attività allo scambio di informazioni sui corsi universitari. La volontà è anche quella di creare una comunità di quartiere attraverso il sito, una virtuale comunity on line. Contrariamente ad altre periferie milanesi il quartiere Bovisa sembra avere una propria attrattività e in generale una maggiore energia. Si tratta di un quartiere la cui identità è molto forte e sentita e i cui confini sono chiari. Le factory di Bovisa In Bovisa hanno trovato una sede due studi, uno fotografico (Cantiere Bovisa) ed uno di architettura (Baubaus Factory), accomunati dalla volontà di essere entrambi aperti ad ospitare eventi (incontri, mostre, happening) legati al mondo del design e dell arte. Le due attività si insediano in spazi industriali ristrutturati, luoghi di cui il quartiere è ricco, e si collocano bene in una prospettiva di una trasformazione della Bovisa in un polo culturale. Il Cantiere Bovisa è una iniziativa privata mentre la Baubaus Factory è stata tra i vincitori del concorso indetto dal Comune di Milano a finanziamento europeo per progetti di valorizzazione di aree della zona Nord-Ovest di Milano. Considerata anche la presenza di una realtà come la già citata Bovisa Art Gallery viene da pensare al quartiere come ad un luogo favorevole per l insediamento di luoghi legati all arte ad alla creatività, una sorta di Greenwich Village milanese. 22

orientamenti strategici - un programma di lavoro Ampliamento del campo di ricerca A questo punto del lavoro occorre senz altro continuare sulla strada intrapresa fin ora, quella del coinvolgimento e dell ascolto delle realtà del quartiere. E necessario ampliare il campo di ricerche e contattare altre realtà quali l associazione Luca Rossi, l asilo multietnico Giramondo, lo studio Baubaus ed attori più istituzionali quali la Camera di commercio, l Assolombarda, l acceleratore d impresa del politecnico. E auspicabile un censimento delle cooperative presenti nel quartiere. Fondamentale sarà informarsi sulle intenzioni dell Accademia di Brera della quale sorgerà un distaccamento, sul progetto per la propria sede e sulla disponibilità ad uscire dai propri confini legandosi alle altre realtà del quartiere tra le quali troviamo anche il teatro della Scala che ha in Bovisa i vecchi laboratori per gli allestimenti scenici, ora dismessi dopo il recente incendio. La forma dell intervento L obbligo posto dal ministero dell ambiente di bonificare l area della goccia ha bloccato l iter di realizzazione del progetto vinto dall architetto giapponese. Il veto posto dal ministero ha determinato un aumento dei costi del progetto che i committenti del progetto non erano in grado di sostenere. Occorre quindi ripensare la forma del progetto e metterla in relazione con la bonifica da effettuare, la cui entità e quindi i cui costi sono discontinui su tutta l area. E necessario anche tenere conto delle possibilità offerte da un particolare tipo di bonifica chiamata analisi del rischio che mette in relazione le funzioni da insediare con le bonifiche. 23