PARLAMENTO EUROPEO. Delegazione per le relazioni con l'afghanistan PROCESSO VERBALE

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PARLAMENTO EUROPEO 2004 2009 Delegazione per le relazioni con l'afghanistan PROCESSO VERBALE Terzo incontro interparlamentare tra una delegazione di deputati della Wolesi Jirga della Repubblica islamica dell Afghanistan e la delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con l Afghanistan 10-12 febbraio 2009 BRUXELLES La delegazione dei deputati del Parlamento afgano a Bruxelles è stata condotta dall on. Salih Mohammad Saljoqi, deputato della provincia di Herat, segretario della Camera bassa del Parlamento afgano, Wolesi Jirga. È stato accompagnato da altri otto deputati e cinque funzionari tra i quali il sig. Ghulam Hassan Gran, segretario generale della Wolesi Jirga. La visita ha avuto come obiettivo l organizzazione del terzo incontro interparlamentare tra il Parlamento europeo e la Wolesi Jirga. Le relazioni tra il Parlamento europeo e il Parlamento afgano (Assemblea nazionale) sono state avviate di recente. La delegazione per i rapporti con l Afghanistan del Parlamento europeo è stata creata nel 2007. Il primo incontro interparlamentare ha avuto luogo nel novembre 2007 a Bruxelles, il secondo alla fine di aprile del 2008 a Kabul. Prima della creazione di detta delegazione, i rapporti tra il Parlamento europeo e l Afghanistan sono stati sporadici: una delegazione ad hoc del Parlamento europeo si è recata in Afghanistan dal 14 al 19 luglio 2006 e si sono svolte una missione di osservazione delle elezioni afgane del Parlamento europeo nel settembre 2005 e la visita di una delegazione afgana sotto la guida dell'on. Muhammand Yunus QANONI, presidente della Wolesi Jirga, dall 11 al 13 dicembre 2006 a Strasburgo. PV\780338.doc PE424.286v01-00

Prima riunione con i membri della delegazione per i rapporti con l Afghanistan La riunione si è aperta sotto la presidenza del generale Morillon 1, vicepresidente della delegazione. Il presidente porge il benvenuto alla delegazione della Wolesi Jirga e sottolinea l importanza delle prossime scadenze in materia di rapporti tra l UE e l Afghanistan. La riunione prosegue con un incontro con i presidenti delle delegazioni del Parlamento europeo con i paesi e le regioni limitrofi dell Afghanistan. Per quanto riguarda la Repubblica islamica dell Iran, la presidente della delegazione dell Iran, on. Beer, sottolinea la correlazione tra i problemi dei paesi di questa regione e la grande attesa suscitata dai cambiamenti di strategia degli Stati Uniti annunciati dal presidente Obama. È necessario che non siano trascurate le responsabilità dei paesi della NATO per quanto riguarda la sicurezza, la democrazia nonché l utilizzo efficace dell assistenza all Afghanistan. I parlamentari afgani sottolineano la necessità di stabilizzare la società afgana e di affrontare il problema cruciale, ossia l'insicurezza. Fanno riferimento all insufficiente concertazione e consultazione tra le forze dell ISAF e la società afgana (esercito, polizia, partiti e partner sociali). Per quanto riguarda la situazione regionale, esprimono l opinione che l insicurezza è il risultato delle decisioni prese a livello regionale. In particolare denunciano la situazione della frontiera tra Afghanistan e Pakistan e l insufficiente equipaggiamento delle forze afgane. I continui attacchi terroristici hanno inoltre come conseguenza critiche più aspre da parte della popolazione civile verso le forze di sicurezza dell'afghanistan, degli Stati Uniti e dell'isaf. È necessario che questi ultimi rivedano la loro strategia : l aumento delle vittime civili delle loro azioni ha assunto un ritmo sempre più preoccupante. Un problema particolare è costituito dall andamento sfavorevole dell occupazione: nove diplomati su dieci non trovano lavoro e diventano quindi delle possibili reclute per i terroristi. Per quanto riguarda la delegazione per i rapporti con l'india, la presidente on. Gill osserva che si sono aperte delle possibilità di cooperazione tra l'afghanistan e gli altri paesi del SAARC (South Asia Association for Regional Cooperation). I deputati afgani richiamano l attenzione sulla possibilità che una pressione politica e diplomatica esercitata dall India sui paesi della regione (in particolare il Pakistan e l'iran) possa contribuire all'obiettivo di stabilizzare la situazione. Secondo l on. Mujaddadi sarebbe in corso una vera guerra contro il popolo afgano, una guerra nella quale le componenti tribali contano in definitiva più della religione. L UE e la comunità internazionale devono cooperare più strettamente con il popolo afgano ed è necessario costituire organi comuni proprio con l obiettivo di esercitare una vigilanza su come viene prestata l assistenza. 1 L on. Philippe Morillon ha presieduto, in assenza dell on. Podestà, la prima riunione con i membri della D- AFG e quella sul tema democrazia e governo. PE424.286v01-00 2/9 PV\780338.doc

Secondo l on. Kabuli, dopo 30 anni di guerra, il popolo afgano è stanco, ma le interferenze dei paesi vicini prolungano la guerra. L UE e gli Stati Uniti in particolare non hanno ottenuto niente dall Iran con le loro pressioni. L obiettivo dell Iran è istituire a Kabul un regime simile al proprio. Il traffico di droga è manovrato dai servizi segreti: l Afghanistan non è un paese consumatore e le reti dei servizi segreti organizzano l esportazione verso l Iran e l Europa. In seguito si svolge una discussione sul tema delle elezioni presidenziali. L on. Saljoqi considera essenziale che le elezioni si svolgano il prima possibile: il mandato presidenziale scadrà a maggio e le elezioni sono previste per il 20 agosto. La nazione afgana attende queste elezioni con impazienza; tuttavia non è sempre garantito il finanziamento delle operazioni di voto. L on. Nasrat sottolinea che le operazioni di voto potranno svolgersi solamente se ne sarà garantita la sicurezza: le pressioni internazionali sui paesi limitrofi e il rafforzamento delle forze armate nelle regioni di frontiera sono pertanto dei fattori fondamentali. L esercito afgano necessita di una dotazione più efficace, ma è opportuno che l utilizzo dei fondi più consistenti sia controllato da un international joint monitoring team al fine di garantire maggiore trasparenza. Secondo l on. Majeedi la data esatta delle elezioni non è importante; piuttosto è importante garantire condizioni accettabili. Dato che 22 province si trovano oggi in uno stato di guerra, le elezioni dovranno essere eque, generali e trasparenti. L on. Sarmachar sottolinea che, secondo la Costituzione, il mandato presidenziale scade il 21 maggio prossimo, mentre l on. Mujaddadi osserva che lo stato delle comunicazioni e il clima non permettono di prevedere la consultazione prima dell'estate. Per quanto riguarda la sicurezza, la situazione è buona in 13 province, accettabile in 4 province e insufficiente nel resto del paese. Il presidente, generale Morillon, si compiace dell attaccamento allo Stato di diritto dei parlamentari afgani: l Unione europea porterà certamente l aiuto necessario al corretto svolgimento delle operazioni. Chiede inoltre informazioni sui prevedibili candidati. L on. Saljoqi cita il nome di alcuni candidati, sottolineando che sono state annunciate molte intenzioni, in particolare dall estero. Il presidente Karzai non ha ancora annunciato le proprie intenzioni. Il presidente Morillon opera una sintesi delle discussioni del pomeriggio. Sottolinea il consenso - sulla necessità di pressioni internazionali affinché cessino le interferenze dei paesi limitrofi negli affari interni dell Afghanistan; - sul fatto che la povertà costituisce terreno fertile per il terrorismo ; la lotta alla povertà costituisce dunque una priorità essenziale; - sulla necessità di aumentare il coordinamento tra i differenti attori internazionali e la società afgana nonché il controllo esercitato dagli organi democraticamente eletti dagli afgani. PV\780338.doc 3/9 PE424.286v01-00

Riunione sul tema democrazia e governo L on. Morillon apre la seduta rendendo omaggio alle vittime dell attacco contro il ministero della Giustizia compiuto a Kabul il giorno prima. Nel quadro del tema democrazia e governo si esprime a favore dell instaurazione di un dialogo continuo e di un partenariato duraturo tra i due parlamenti. Il sig. Dick Toonrnstra, direttore in carica della promozione della democrazia parlamentare, fa una presentazione sull argomento. Sottolinea l importanza della cooperazione parlamentare quale fattore di equilibrio e controllo democratico. L Ufficio per la promozione della democrazia parlamentare (OPPD) è lo strumento del Parlamento europeo per promuovere la democrazia a livello parlamentare. La sua attività è imperniata su tre pilastri: stimolare i dibattiti politici sulla promozione della democrazia; offrire assistenza agli Stati resi fragili da situazioni conflittuali; intensificare la relativa ricerca. Illustra brevemente il funzionamento del Parlamento europeo, i principi dell attività legislativa e il regime linguistico dell istituzione. Tramite l OPPD il Parlamento europeo si è offerto di sostenere il Parlamento afgano lasciandogli il margine necessario proprio per garantire la sua specificità. Si sottolinea inoltre la natura insostituibile della libertà di stampa come fondamento della democrazia. L on. Saljoqi sottolinea la necessità d instaurare lo Stato di diritto in Afghanistan. Per il momento non vi è un rapporto equo tra il parlamento e il governo. La libertà di stampa è essenziale per una vera democrazia così come la creazione di una vera opposizione politica, di un vero sistema di partiti politici. È necessario infine che il popolo afgano esca da una sorta di mentalità di guerra. L on. Obiols insiste sulla necessità di cooperazione tra la comunità internazionale e il popolo afgano, sul dovere del mondo intero di aiutare l Afghanistan a lottare contro la povertà e il terrorismo. È auspicabile stabilire il buon governo perché la buona politica è quella che unisce. L Afghanistan deve esigere dalla comunità internazionale più assistenza per combattere l insicurezza, la povertà e per lottare contro il cancro dello sviluppo che è la corruzione. L on. Morillon riprende la parola insistendo sull identità del popolo afgano. Di fronte alla modernizzazione, il popolo afgano dovrà costruirsi un identità forte. I membri della delegazione afgana rammentano che la democrazia europea è stata costruita in un periodo molto lungo. Chiedono maggior aiuto e assistenza per poter superare tutte le sfide poste alla democrazia in Afghanistan e per instaurare un buon governo. PE424.286v01-00 4/9 PV\780338.doc

Seconda riunione con i membri della delegazione per i rapporti con l Afghanistan La prima parte della riunione è dedicata alla discussione della situazione sulla presenza militare dei paesi dell Unione europea in Afghanistan. Prendono parte alle discussioni l ambasciatore Lawrence Rossin, divisione operazioni (NATO) e i sig.ri Petr Pavel e Ondrej Vosatka (Presidenza ceca). L on. Podestà sottolinea che l Afghanistan si trova ad affrontare un periodo cruciale e diverse sfide: aggravamento della situazione della sicurezza, elezioni presidenziali nel 2009, ed elezioni parlamentari nel 2010, il tutto in un contesto di crisi economica mondiale generalizzata. Il sig. Rossin espone brevemente la situazione sulla sicurezza: aumento del 33% degli attentati e del 3% degli attacchi esplosivi, aumento considerevole delle vittime tra le forze ISAF ma anche tra la popolazione afgana. L esercito afgano collabora sempre più con le truppe dell ISAF per rafforzare la sicurezza nel paese. La conclusione degli alleati europei dopo la Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera è che è necessario rinforzare l attività della NATO sul piano civile e, in seguito, sul piano militare. L aumento delle truppe americane non comporta che la soluzione per l Afghanistan sia una soluzione militare. La NATO tenta di attuare le 40 priorità stilate dalla Conferenza NATO del dicembre 2008, tra cui: rafforzamento della polizia e dell esercito afgani, stabilizzazione del quadro della sicurezza, miglioramento dei rapporti con i paesi vicini (soprattutto con il Pakistan). Il successo delle elezioni del 20 agosto 2009 è essenziale per il processo di stabilizzazione del paese; 10 000 soldati in più avranno il compito di organizzare le elezioni. Un altra sfida è rappresentata dalle frontiere poco sicure, in particolare con il Pakistan, dove saranno inviate nuove truppe. EUPOL contribuisce già alla formazione della polizia afgana; il problema della droga è migliorato nell ultimo anno; le Nazioni Unite riferiscono di una riduzione del 19% delle colture di papavero che non risulta più coltivato in 18 province. La corruzione è invece un aspetto su cui la comunità internazionale deve ancora impegnarsi. Il sig. Rossin ritiene che sia necessario cambiare la percezione degli attori internazionali sul posto. È opportuno illustrare alla popolazione afgana che l obiettivo di questa presenza è la stabilizzazione e lo sviluppo duraturo del loro paese. Un coordinamento più stretto tra i rappresentanti della comunità internazionale sul posto potrebbe cambiare l atteggiamento degli Afgani. Il generale Pavel ritiene che la presenza dell UE in Afghanistan sia più di natura civile che militare. L UE è coinvolta nella formazione della polizia e dell esercito afgano e può dare ancora molto in termini di aiuto umanitario e di sviluppo del paese. Il sig. Vosatka sottolinea l importanza del 2009 per l Afghanistan: è l anno delle elezioni presidenziali afgane, estremamente importanti per la stabilizzazione della situazione; è il momento in cui le relazioni con i vicini devono essere rafforzate, in caso contrario sarà impossibile giungere a una situazione stabile in Afghanistan; gli Stati Uniti hanno un nuovo presidente, una nuova amministrazione e la loro nuova politica per l'afghanistan sarà decisiva. L on. Ana Gomes pone l accento sul cambiamento della strategia americana: l Afghanistan è una priorità per la nuova amministrazione e per la prima volta la situazione è affrontata nel contesto regionale. Apprezza i progressi compiuti dal governo verso il PV\780338.doc 5/9 PE424.286v01-00

consolidamento delle forze armate e della polizia, sebbene la situazione resti preoccupante sul piano del diritto e del sistema giudiziario: i diritti delle donne e dei bambini non vengono rispettati, le decisioni del Parlamento afgano rimangono spesso lettera morta (come la legge sui media che benché approvata non viene applicata). Porta all attenzione anche il caso dell on. Malaya Joya, deputata afgana estromessa dalle sue funzioni, e la diffusione della droga. L on. Saljoqi pone l accento sul fatto che il Parlamento afgano è un parlamento nuovo nel contesto di una democrazia emergente: la cultura parlamentare afgana esiste solo da tre anni. Per quanto concerne le questioni sollevate dall on. Gomes, assicura che la legge sui media sarà pubblicata e applicata; quanto all'on. Malaya Joya, non è stata destituita, ma semplicemente sospesa per motivi disciplinari. Potrà riprendere il proprio seggio dopo essersi scusata pubblicamente. Critica inoltre la mancanza di coordinamento tra la NATO e le forze afgane. I ministeri afgani responsabili e le autorità provinciali sono ancora poco coinvolti e non vi è una distinzione netta tra i compiti specifici delle forze della NATO e quelli della polizia afgana e dell esercito afgano. La popolazione afgana rimane molto critica nei confronti delle forze della NATO. Anche le squadre provinciali di ricostruzione generano confusione: azioni poco coordinate, priorità divergenti da una provincia all altra, mancanza di informazioni dai governatori, mancanza di una strategia comune. L on. Kabuli si riferisce ad al-qaeda come a un nemico comune dell Unione europea e dell Afghanistan. A suo giudizio, tra i paesi vicini, il più pericoloso è l Iran e non il Pakistan. Consiglia un atteggiamento più positivo delle truppe della NATO. L on. Sarmachar considera che la strategia applicata in Afghanistan sia stata di corto respiro, e ciò spiegherebbe perché non ha raggiunto i suoi obiettivi. Ringrazia la comunità internazionale per gli sforzi profusi, ma ritiene che sia necessario sviluppare una nuova strategia adatta alle condizioni locali, e deplora la mancanza di coordinamento tra le forze di sicurezza straniere. Non esiste un approccio comune in materia di sicurezza. Proprio questi aspetti sono alla base dei dubbi, per non dire diffidenza in generale, nell atteggiamento degli Afgani. L on. Zulmai Mujaddadi chiede per quale motivo i paesi in cui hanno base i terroristi non sono sottoposti alle stesse pressioni che l Afghanistan ha subito dal 2001. È opportuno altresì distinguere la natura degli insorti: vi è un gruppo di veri terroristi appartenenti ad Al-Qaeda e un altro gruppo composto principalmente da forze che si oppongono all attuale governo. L on. Kohi considera che la comunità internazionale dovrebbe porsi tre obiettivi in Afghanistan: la difesa e la sicurezza militare, la crescita economica e il rispetto dei valori afgani. L on. Nasrat raccomanda lo stazionamento delle truppe delle forze internazionali nella periferia delle città e alle frontiere dell Afghanistan. È necessaria una cooperazione con le forze afgane. Bisogna inoltre combattere la coltura del papavero e il narcotraffico. L on. Majeedi vede come unica soluzione l elaborazione di una strategia comune della comunità internazionale presente sul posto. Questa strategia dovrebbe articolarsi non solo PE424.286v01-00 6/9 PV\780338.doc

sul piano della sicurezza manche anche su quello economico. Anch egli ritiene il Pakistan una fonte di instabilità. Insiste sull importanza dello scontento della popolazione afgana che non dovrebbe essere sottovalutato dalla comunità internazionale. Alla luce di quanto detto sarebbe auspicabile porre fine ai bombardamenti notturni. L on. Niazi si chiede perché ci sono vittime civili nelle regioni dove i talebani non sono presenti. L on. Morillon richiama l attenzione sul problema del governo dell Afghanistan. Un altro aspetto importante è la psicologia dei terroristi: il loro obiettivo è di presentare le forze della comunità internazionale come truppe d occupazione. La sig. Bettina Muscheidt (desk office della Commissione) richiama l attenzione sullo sforzo finanziario dell Unione europea. La Commissione europea ha versato dal 2002 1,6 miliardi di euro a titolo di aiuti umanitari e di assistenza. La Commissione europea è il principale donatore a favore dei fondi dei funzionari di polizia, ha finanziato la riforma del sistema giuridico e sostiene il settore della salute. L on. Podestà conclude affermando che la prosecuzione del dialogo parlamentare e una migliore comprensione dei valori afgani possono contribuire al miglioramento della situazione. Riunione sull esercizio della funzione parlamentare di bilancio L on. Podestà richiama la relazione dell on. Véronique Mathieu sul controllo di bilancio dei fondi dell UE all Afghanistan, votata in Aula nel gennaio 2009. Come introduzione ai lavori sulle questioni del bilancio e dell assistenza, l on. Podestà sintetizza i quadri giuridici secondo i quali l Unione europea ha fornito assistenza finanziaria negli ultimi anni: l accordo di Bonn (2001), l accordo per l Afghanistan (Londra 2006) e la Conferenza dei paesi donatori di Parigi 2008. I tre punti focali d interesse dell UE in materia d assistenza sono: lo sviluppo economico, la salute e il governo. I punti non focali sono: lo sminamento, la protezione sociale e l integrazione dei vecchi rifugiati. Menziona inoltre l aiuto fornito al Parlamento afgano dai programmi SEAL I (2004 2007) e SEAL II (2008 2012). SEAL II prevede 15 milioni di dollari per la democratizzazione e il buon funzionamento del sistema legislativo in Afghanistan. L on. Saljoqi illustra il funzionamento del sistema di bilancio del Parlamento afgano. Il bilancio è composto dal bilancio ordinario e dal bilancio di sviluppo. La componente per lo sviluppo è destinata per progetti e priorità alle diverse province. Il governo centrale finanzia una parte di questo bilancio mentre l altra parte è finanziata dai paesi donatori; le scadenze dei progetti non sono però rispettate e la messa a disposizione dei fondi da parte dei paesi donatori presenta ritardi cronici: tutto ciò porta a tensioni tra i legislatori e i donatori e alimenta la mancanza di fiducia da parte della popolazione. L on. Andrikienė illustra alla delegazione afgana il funzionamento del bilancio dell Unione europea. Presenta la ripartizione del bilancio per il 2009: 44,2% per la concorrenza e la coesione; 43% per le risorse naturali (sviluppo rurale, agricoltura, pesca, ambiente); 1,2% per la cittadinanza, la libertà, la giustizia e la sicurezza; 5,7% per il ruolo dell UE come attore mondiale. Illustra inoltre la chiave della partecipazione di ciascuno PV\780338.doc 7/9 PE424.286v01-00

Stato membro al bilancio, l accordo interistituzionale dell Unione europea in materia di bilancio e la sua attuazione. Informa inoltre la delegazione afgana della sua visita in Afghanistan l anno precedente in occasione della redazione del parere sulla relazione dell on. Véronique Mathieu sull assistenza fornita dall UE all Afghanistan. Osserva l importanza delle elezioni presidenziali e la necessità di combattere il narcotraffico. L on. Sarmachar spiega l impossibilità per il Parlamento afgano di intervenire sull esecuzione dei fondi. A suo giudizio in un paese povero come l Afghanistan, con un tasso di disoccupazione così elevato, il bilancio dovrebbe essere improntato allo sviluppo. L acquisto delle merci è prioritario per la produzione. La mancanza di coordinamento delle risorse e la corruzione sono evidenti. È auspicabile che l aiuto finanziario sia utilizzato come previsto e che non sia oggetto di appropriazioni indebite. Esprime la propria opinione critica nei confronti del presidente del paese Karzai. L on. Mujaddadi considera che la mancanza di investimenti nell agricoltura e nelle infrastrutture sia la causa della situazione disastrosa dell economia afgana. Raccomanda che gli eventuali progetti siano realizzati nella stagione estiva / primaverile. L on. Kabuli osserva che l aiuto fornito dalla comunità internazionale viene sviato. In questo campo esiste una vera mafia in Afghanistan. Le ONG sono poco trasparenti e il denaro non giunge a destinazione. Sollecita più fondi destinati all agricoltura e all istruzione. L on. Mujeedi sottolinea la scarsa esperienza degli Afgani in materia di bilancio, una delle ragioni dell attuale situazione. Un'altra motivazione è che il Parlamento non è informato sulla strategia di sviluppo. In materia di controllo di bilancio, il Parlamento non ha voce in capitolo. Il governo controlla l interno esercizio di bilancio e la corruzione tra gli attori principali è dilagante. Riunione conclusiva della delegazione per i rapporti con l Afghanistan con i deputati della Wolesi Jirga I due capi della delegazione, l on. Podestà e l on. Saljoqi ribadiscono l intenzione di proseguire il dialogo tra il Parlamento europeo e la Wolesi Jirga. È approvata una dichiarazione comune (in allegato). La dichiarazione è sottoscritta dai due presidenti delle delegazioni europea e afgana, l on. PODESTÀ e l on. SALJOQI e siglata in tre lingue: FR, EN e Dari. PE424.286v01-00 8/9 PV\780338.doc

Incontro della delegazione afgana con il presidente Pöttering Il presidente PÖTTERING esprime il proprio auspicio che si avvii tra il Parlamento afgano e il Parlamento europeo una cooperazione continua e fruttuosa garantendo alla delegazione afgana che, da parte sua, la nostra istituzione offrirà tutto il sostegno che potrà fornire, sia sul piano politico sia sul piano della cooperazione amministrativa. Incontro con il sig. Harald Rømer, Segretario generale del Parlamento europeo Il sig. Gran sottolinea l importanza che attribuisce al rafforzamento della struttura amministrativa parlamentare e auspica che si possano istituire quanto prima degli incontri tra le amministrazioni parlamentari. Chiede il sostegno del Parlamento europeo in particolare in considerazione della sua esperienza unica in ambito di amministrazione parlamentare in un contesto multinazionale, multiculturale e multilingue. Il sig. Rømer assicura il suo omologo afgano che il Segretariato generale del Parlamento europeo è intenzionato ad assistere la Wolesi Jirga nel processo di miglioramento del funzionamento e delle strutture. Sessione per i funzionari con l Ufficio per la promozione della democrazia parlamentare volta a discutere la cooperazione parlamentare (con il sig. Dirk Toornstra, direttore) È organizzata anche una sessione per lo staff della delegazione afgana. Il sig. Toornstra ha illustrato loro in maggior dettaglio il funzionamento del Parlamento europeo. Riunione sulla comunicazione parlamentare In conclusione della visita la delegazione parlamentare afgana ha partecipato a una riunione avente come tema la comunicazione parlamentare. La sig.ra Marjory Van Den Broeke ha illustrato alla delegazione la politica di comunicazione del Parlamento europeo e il sig. Michael Shackelton ha presentato la Web TV del Parlamento. PV\780338.doc 9/9 PE424.286v01-00