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IMMAGINA RAVENNA RAVENNA 2020 - QUI NESSUNO E SOLO!! La NUOVA DARSENA, un luogo ideale dove creare lavoro per i GIOVANI, serenità per le FAMIGLIE e benessere per gli ANZIANI di Rita Rambelli sociologa Ci sono tanti progetti sul futuro della Darsena di città e anch io vorrei contribuire al dibattito proponendo la mia personale Vision sul come sviluppare quest area della città che rappresenta un incredibile opportunità di cambiamento e sviluppo in una nuova politica sociale che tenga conto della qualità della vita di tutti. Ovviamente le idee non nascono dal niente ma bensì studiando quello che altri hanno già fatto e sviluppando da lì un nuovo progetto. Il contesto cittadino L'Italia, ci dicono le statistiche, è uno dei paesi più longevi del mondo, addirittura il secondo. Al primo posto c'è il Giappone, e questo trend, in futuro, sembra destinato a crescere. Nei prossimi anni, infatti, consolideremo questo primato che ci costringerà ad affrontare con urgenza il problema dell'assistenza alle future generazioni che invecchieranno. L assistenza agli anziani oggi in Italia è tradizionalmente considerata come una sorta di "dovere sociale" della famiglia, in particolare delle donne, sulle quali ricade l'onere principale delle cure ed è generalmente accettato come normale e legittimo che la comunità e le istituzioni siano coinvolti nella cura degli anziani solo dopo che le famiglie, spesso interpretate in un senso molto esteso (fino al terzo grado di parentela), hanno esaurito tutte le loro capacità (ed energie) di auto-gestione dei problemi per consentire all anziano di rimanere nella sua casa. A Ravenna, dati ISTAT 2014, ci sono 12.914 nuclei familiari formati da 1 solo componente di oltre 60 anni e 9.738 famiglie di oltre 60 anni formate da 2 componenti. Oltre 12.000 concittadini hanno oltre 80 anni e molti di loro sono vedovi/e. L assistenza agli anziani ancora oggi è tradizionalmente considerata come una sorta di "dovere sociale" della famiglia, in particolare delle donne, sulle quali ricade l'onere principale delle cure ed è generalmente accettato come normale e legittimo che la comunità e le istituzioni siano coinvolti nella cura degli anziani solo dopo che le famiglie, spesso interpretate in un senso molto esteso (fino al terzo grado di parentela), hanno esaurito tutte le loro capacità (ed energie) di auto-gestione dei problemi per consentire all anziano di rimanere nella sua casa. A Ravenna abbiamo quindi due possibili alternative: o continuare a puntare sulle attuali strutture residenziali per anziani e sulle ormai migliaia di badanti oppure dare avvio a una nuova cultura che renda la vecchiaia un età felice e socialmente utile, sviluppando progetti innovativi in quei luoghi della città che ancora consentono di progettare un modo nuovo e diverso di vivere e il recupero della ex zona industriale della Darsena è sicuramente una grande occasione da non perdere per fare di Ravenna la 1 città d Italia per qualità della vita. La Danimarca, un esempio da seguire Tra le varie realtà europee che ho analizzato mi ha colpito in particolare l esperienza danese che potrebbe essere la strada da seguire per migliorare la realtà ravennate. 1

La Danimarca è riconosciuta, sia a livello internazionale che dall Organizzazione Mondiale della Sanità, come uno dei paesi più all avanguardia nel campo dell umanizzazione dell assistenza e libera scelta degli anziani. La normativa danese sull assistenza socio sanitaria fa riferimento alla carta dei valori danese che interessa tutti i servizi e tutti i cittadini. Dice sostanzialmente che : Tu hai diritto ad avere: cure personalizzate; aiuto e supporto per le attività quotidiane (pulizia, cibo e altre attività ); aiuto per mantenere e/o recuperare le abilità fisiche, sociali e mentali; la riabilitazione dopo la malattia; due colloqui l anno dopo i 75 anni (per pianificare il tuo futuro..); l assistenza infermieristica a domicilio; l home care o di vivere in una nursing home; scegliere la tipologia di servizio che più ti si addice. Inoltre, in caso di non autosufficienza e disabilità, hai il diritto di avere: presidi e personale dedicato; l assistenza sempre ad ogni ora (anche la notte, durante le festività e le vacanze estive ecc.); l assistenza dev essere personalizzata sui tuoi bisogni. Da dove hanno cominciato i danesi per cambiare? Dal 1987 la legislazione Danese ha posto un freno alla costruzione di Case di riposo per le persone anziane e ha incoraggiato lo sviluppo di alloggi indipendenti specializzati, nonché l aumento dei servizi di assistenza domiciliare per consentire alle persone anziane di rimanere a casa loro il più a lungo possibile. I Comuni danesi sono strutture snelle, e l integrazione socio sanitaria è garantita alla popolazione residente con particolare riguardo alle fasce deboli (disabili, anziani, bambini). I servizi comunali d eccellenza sono tre: l assistenza domiciliare sociale e sanitaria che copre il 20% della popolazione anziana; le nursing home con funzioni polivalenti e rivolte alla popolazione di ogni età; i centri diurni. Le politiche sull assistenza socio-sanitaria danese agli anziani sono orientate dal Consiglio degli Anziani del Comune, si tratta di un organo elettivo che affianca il Consiglio comunale e la Giunta. Ogni danese che ha compiuto sessanta anni è elettore del Consiglio degli anziani (da rilevare che l età pensionabile è sessantasette anni). Le nursing home, non hanno nulla a che vedere con le nostre tradizionali case di riposo e le strutture protette per non autosufficienti, e oggi sono 1.200, gestite in parte da organizzazioni no- profit. Sono strutture costituite da miniappartamenti realizzati con domotica per persone di ogni età disabili o affette da demenza. Sono attrezzati con servizi di riabilitazione, laboratori e attività ludico ricreative rivolte anche all esterno. Ogni miniappartamento, di circa 55-60mq, è fornito di angolo cottura, letto ortopedico e bagno per disabili, il mobilio e le suppellettili sono invece dell anziano o del disabile. In ogni punto dell abitazione è possibile non solo chiamare il personale con un apposito campanello ma, in caso di necessità, trasportarlo con un sollevatore elettrico agganciato al soffitto. Sulla porta del miniappartamento c è il campanello e una targa personalizzata con nome e cognome dell abitante, nessuno può entrare senza che l anziano o il disabile lo desideri. L anziano o il disabile: sostiene l affitto del miniappartamento ( in Danimarca la cifra è costituita da una percentuale fissa sul reddito/pensione stabilita dal Comune) ; 2

decide il livello ed il ritmo delle pulizie del suo alloggio, quali servizi acquistare (il corso di addestramento al personal computer, il corso di ginnastica, quello di pittura o cucina ecc.); può uscire all esterno sempre e comunque (se necessario utilizzando la sedia a rotelle elettrica e la navetta della struttura): se è in grado può fare la spesa e provvedere ai pasti per proprio conto e usufruire della lavanderia interna con macchine a gettone, ecc. La sala da pranzo della nursing home è aperta tutto il giorno e fornisce pasti a buffet secondo gli orari che ciascun anziano o disabile decide autonomamente e se necessario, anche nel suo miniappartamento. Il familiare può essere ospitato della nursing home per quindici giorni in miniappartamenti riservati. I prezzi dei pasti, della lavanderia o di altri servizi sono estremamente accessibili e stabiliti dal Comune anche nel caso in cui la nursing home sia gestita dal no profit. Tutte le strutture sono dotate di giardini e terrazze. Le nursing home non sono solamente alloggi per anziani ma sono anche anche: centri polivalenti aperti alla popolazione, con palestre per la riabilitazione, per l ergoterapia, laboratori di bricolage, musica, computer, tessuti, falegnameria, biliardo, biblioteche, arte ecc. Responsabili delle nursing home sono infermieri, fisioterapisti o ergoterapisti ed educatori. I Centri diurni comunali sono invece finalizzati a rimettere in gioco l anziano come risorsa, sono aperti alla popolazione di ogni età, fungono infatti anche da doposcuola e sono gestiti proprio grazie all aiuto dei pensionati. Dedicano particolare attenzione allo studio della cultura locale, alla pratica dei mestieri tradizionali, alla creatività e al mantenimento delle abilità residue di anziani e disabili. Il centro diurno danese è attrezzato con: falegnameria, scuola e laboratorio di musica dove i giovani possono incidere compact disk, laboratorio artistico e di tessitura, sala biliardo, teatro, aula con postazioni informatiche per l addestramento all utilizzo della posta elettronica e di internet, zona didattica, sala pranzo a buffet aperta ai cittadini, bar. I centri possono essere sia pubblici che privati e sono soggetti agli stessi standard dei servizi pubblici in merito a qualità, efficienza e all adeguamento dei prezzi dei servizi che utilizza la popolazione. Invecchiare bene, quindi, si può, mantenendo autonomia e indipendenza ed un buon livello di qualità della vita. La NUOVA DARSENA, LUOGO IDEALE PER REALIZZARE IL PROGETTO QUI NESSUNO E SOLO - ANZIANI, GIOVANI E BAMBINI. INSIEME Un luogo di incontro e scambio di conoscenze ed esperienze tra le generazioni Partendo dalla realtà danese, io vedo la Nuova Darsena come il luogo ideale dove progettare un diverso futuro per tutti noi: anziani, famiglie, giovani e bambini, realizzando 3

servizi innovativi nelle strutture delle ex aziende del porto ( archeologia industriale), in mezzo a tanti giardini, fiori, alberi e fontane. Cosa realizzare concretamente, secondo la mia vision: 1. Nido d infanzia ( 0-3 anni) n 2. Scuola materna ( 3-6 anni) 3. Dopo scuola e CRE estivi ( 6-10 anni) 4. Centri Polifunzionali, educativi e ricreativi, altamente tecnologici per giovani dai 10 ai 17 anni e rete wi fi gratuita in tutto il quartiere 5. Centri polivalenti aperti alla popolazione, con palestre, laboratori di bricolage, musica, computer, tessuti, falegnameria, biliardo, biblioteche, arte ecc 6. Miniappartamenti realizzati con domotica per persone di ogni età disabili o affette da demenza. 7. Centri polifunzionali, semi- residenziale o residenziale, per anziani e disabili, utilizzando tutte le strutture già esistenti adeguatamente ristrutturate. Luoghi di incontro sociale, culturale ed educativo, punti di scambio di esperienze tra gli anziani e le nuove generazioni. 8. Una Casa della salute, aperta 24/24 9. Tanti giardini ombreggiati e attrezzati con giochi per i più piccoli e parchi per i cani 10. Fontane e giochi d acqua per rinfrescarsi d estate e far giocare i bambini 11. Piste ciclabili, piste di pattinaggio, campi di calcetto, centri sportivi, ecc. per il tempo libero 12. Una Banca del Tempo gestita da una cooperativa di giovani, costituita dal tempo libero e dalle professionalità messe a disposizione del quartiere da parte di tutti i suoi abitanti In questo luogo ogni Centro ha spazi, tempi e ritmi propri ma allo stesso tempo si ha la possibilità di incontri e progettualità comune nel rispetto dei bisogni individuali, ma tutti, giovani e anziani, nel momento in cui entrano a far parte di questa nuova comunità dovranno anche mettere a disposizione degli altri una piccola parte del loro tempo e delle loro competenze più specifiche per il mantenimento delle attività integrative: giochi e dopo scuola per i bambini, gestione della biblioteca, controllo e manutenzione della rete informatica, falegnameria, giardinaggio, ecc. Qui si potranno sperimentare delle nuove buone pratiche che dimostrino la propria efficacia e che siano riproducibili in altri contesti, soprattutto nell uso delle nuove tecnologie al servizio del miglioramento della qualità della vita. Questo progetto può essere riproposto in altre città della nostra Regione e diventare un progetto di rilievo regionale. Punti forti della mia proposta: Fare della Darsena il cuore sociale di Ravenna, trasformandola in una cittàgiardino con fontane, alberi e fiori, dove giocare, passeggiare, fare sport, ascoltare musica, incontrarsi, mangiare insieme, ecc. ( un esempio da seguire potrebbe essere l Isola Margherita di Budapest) Sviluppare il ruolo dei giovani nella vita della città, come esperti di nuove tecnologie elettroniche ed informatiche, per lo svago, per il lavoro, per la comunicazione ed il soccorso di chi è solo, finanziando le nuove idee. 4

Ridurre la solitudine degli anziani e i problemi delle famiglie, perché tutti possono fare i nonni, creando una alleanza reale tra le giovani famiglie e gli anziani soli, che possono dedicare il loro tempo nella custodia ed insegnamento dei più piccoli a supporto delle famiglie, In strutture idonee per anziani e bambini. Recupero di un quartiere in abbandono con progetti di vita e di lavoro per tanti che saranno occupati nella gestione dei servizi, riducendo i costi per le famiglie e per la collettività in termini di servizi pubblici e assistenza sanitaria, e soprattutto riducendo il grave carico di ansia e disagio che oggi si crea in molte famiglie per la gestione sempre più difficile della vita quotidiana stretti tra il lavoro e la cura di bambini ed anziani, spesso presenti contemporaneamente all interno delle famiglie. Alcune ipotesi per trovare le risorse: Costituire tavoli di lavoro con le Fondazioni, gli Istituti di credito, gli imprenditori del settore socio-sanitario, l Università, le OO.SS., le Associazioni delle categorie sociali più interessate per far convergere tutte le risorse economiche e umane in questo progetto per gli anni 2016-2020 Agli investitori si offrirà di partecipare a un progetto innovativo che sa di buono semplificandogli al massimo i processi burocratici e dove potranno sperimentarsi a creare nuove tipologie di strutture e di servizi. Sicuramente saranno molto favorevoli anche tutte le famiglie che potranno usufruire dei nuovi servizi, anche se dovranno contribuire economicamente con servizi a pagamento, perché potranno avere servizi migliori a fronte di costi che comunque oggi sostengono già ( baby sitter, badanti, ecc.), con la certezza di una maggiore qualità, sicurezza e calore umano. 5