Dipartimento di Studi Umanistici. Art. 2

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Dipartimento di Studi Umanistici Art. 2 DURATA DEL PROGETTO DI RICERCA CUI E RIFERITO L ASSEGNO 36 mesi TITOLO DEL PROGRAMMA DI RICERCA DELL ASSEGNO TRIENNALE Cino da Pistoia, le tre Corone e la tradizione letteraria: testi, motivi e contesto DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA DI RICERCA DELL ASSEGNO TRIENNALE Cino da Pistoia (1270-1336) rappresenta un caso unico della tradizione lirica italiana: posto cronologicamente fra Dante e Petrarca, convinto seguace dei motivi dello Stilnovo e delle loro impostazioni formali, fu riconosciuto da Dante come massimo poeta d amore nel De vulgari eloquentia, mentre Petrarca lo incluse nel suo personale canone poetico insieme con Arnaut Daniel, Cavalcanti e Dante (Rvf 70), dando prova di essersi formato sulle sue rime (per poi superarle). Nei Fragmenta, inoltre, Petrarca dedica a Cino uno dei suoi rari compianti in morte (Rvf 92 Piangete, donne, et con voi pianga Amore, ivi sottolineando la maniera lacrimevole del poeta di Pistoia). Nonostante la sua centralità in un periodo così decisivo per la storia della lirica italiana dei primi secoli, quale vero e proprio mediatore «fra lo stilnovismo fiorentino, o si dica l ideale melodico o di unione che fu quello di Dante [...], e il melodismo supremo dell altro suo più giovane amico, il Petrarca» (G. Contini, in Poeti del Duecento, Milano-Napoli, Ricciardi, 1960, vol. II p. 630), Cino non ha goduto di una fortuna critica adeguata nel corso della storia recente. Basti pensare che si attende ancora un edizione critica delle sue rime (più volte annunciata da Giuseppe Marrani, se ne attende l uscita), e si conta negli ultimi decenni una sola monografia peraltro superficiale a lui dedicata (Antonio Gagliardi, Cino da Pistoia. Le poetiche dell anima, Alessandria, Edizioni dell Orso, 2001). Ciò parrebbe dovuto all etichetta esclusiva di poeta amoroso che ha prevalso nella valutazione delle sue liriche, alle quali invece è da rivendicare una specifica complessità, soprattutto per l articolato sistema filosofico che le permea e rende accostabile ma sono necessari approfondimenti su questo punto - la loro concezione d amore a quella fisiologica e filosofica di Guido Cavalcanti. Resta da collocare con più precisione l attività di Cino da Pistoia rispetto alla tradizione letteraria dei primi secoli, da esaminare secondo alcune direttrici che l assegnista potrà meglio precisare. In sintesi, sono da analizzare con precisione temi e motivi alcuni dei quali contingenti alla maniera amorosa ma pervasi da un profondo sostrato culturale e scientifico della lirica di Cino; il ruolo di alcuni temi nella strutturazione dei canzonieri dell epoca (l esilio, il compianto); il rapporto con le vicissitudini politiche (nella canzone L alta virtù che si ritrassse al cielo, scritta per la morte dell imperatore Enrico VII, in cui sono presenti motivi filosofici ad esempio la definizione dell imperatore come «forma del ben» che meritano un analisi ancora assente). Merita una verifica sui testi e sui fatti anche l autorevolezza, sempre fin qui riconosciuta, del suo ruolo poetico, quale ultimo prestigioso rappresentante della poesia del secolo precedente ancora attivo nel Trecento (ruolo favorito dalla sua collocazione sociale e dalla sua autorevolezza culturale e politica). Deve essere indagato il rapporto con la vecchia maniera poetica precedente allo Stilnovo, assai appariscente sul piano delle strutture ritmiche, per esempio, con la presenza di rime continue in un cospicuo numero di componimenti, fenomeno che rende Cino particolarmente sensibile attento alla tradizione antica rappresentata dal Notaro e da Pag. 2

Dipartimento di Studi Umanistici Guittone. Appare necessaria un analisi lessicale delle sue rime, ricche di provenzalismi e gallicismi, anche in rapporto alla Commedia in cui appaiono come hapax termini utilizzati già da Cino nel suo canzoniere. Se esiste quindi un Cino che ha letto Dante senz altro esiste anche un Dante che ha letto Cino, ed è questo un capitolo ancora tutto da esplorare. Attenzione meritano anche i lavori giuridici che in rapporto alla poesia segnano una tappa importante del percorso culturale del secolo, che si riverbera anche nel rapporto tra letteratura e legge: scritti che, a parte casi isolati, necessitano ancora di uno studio approfondito, senz altro utile a far emergere nella sua interezza il contesto culturale del tempo e la formazione filosofico-logica di Cino (sono testi che potrebbero infatti essere usati, come accade per Dante e Petrarca, quali preziosi strumenti di indagine dell opera poetica). Contesto fatto anche di rapporti, contatti, amicizie, conoscenze, incontri che per noi restano ancora in parte oscuri oppure avvolti da una fitta coltre di leggende e che, sicuramente, meritano un approfondimento. Importante in tal senso è l approfondimento dei componimenti di corrispondenza di Cino, fra tutti quelli con Dante: se da un lato questi testi esprimono un sodalizio poetico e culturale, dall altro manifestano anche la fine di quel rapporto, tanto che in Io mi credea del tutto esser partito, ecco che Dante non risparmia un certo fastidio rispetto al continuo innamorarsi dell amico e anzi condisce i suoi versi di un ironia neanche troppo velata (vv. 5-6, «più volte udito / che pigliar vi lasciate a ogni uncino»). Il candidato dovrà dunque operare una ricerca intertestuale, indagare la produzione poetica di Cino anche da una prospettiva tematica (di matrice lessicale) in grado di evidenziare gli eventuali palinsesti attivi, definire il contesto culturale, storico e sociale in cui egli operò, evidenziando la fitta rete di rapporti di alto prestigio e le numerose corrispondenze poetiche, reperire dati sulla trasmissione delle rime. SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE (SSD) DEL PROGRAMMA DI RICERCA L-FIL-LET/10 Letteratura italiana APPORTO RICHIESTO Il progetto si propone uno studio sistematico di ogni scrittura letteraria di Cino, che dovrebbe venir condotto cercando di fornire un quadro esaustivo dei rapporti testuali e contestuali (oltreché tematici) tra le tradizioni letterarie prossime all autore, tenendo conto della specificità di un personaggio di tale levatura, con lo scopo di culminare in una monografia che possa offrire una visione sistematica di ogni aspetto della sua personalità poetica e culturale nel contesto dell ambiente letterario di cui egli fu protagonista. L indagine dovrà essere volta dunque sia alla produzione letteraria (non solo lirica) di Cino da Pistoia, ai suoi punti di contatto con il coetaneo Dante e con i poeti di Bologna, con i più giovani Petrarca e Boccaccio, i quali, soprattutto il primo, si presentano in parte e agli esordi della propria carriera lirica come continuatori dell opera del pistoiese. In questo quadro, è necessario individuare una figura di ricercatore in possesso di ottime capacità critico-interpretative e di una consolidata esperienza e di una documentata attività di ricerca sulla lirica del Due e Trecento. Requisito necessario è il titolo di dottore di ricerca nel settore scientifico del programma o in settori affini. IMPORTO ANNUO DELL ASSEGNO AL LORDO DEGLI ONERI CARICO ENTE 23.465,00 Pag. 3