RASSEGNA STAMPA OLTRE IL DIRITTO Giovedì, 19 febbraio 2015



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RASSEGNA STAMPA OLTRE IL DIRITTO Giovedì, 19 febbraio 2015

18/02/2015 quotidianodisicilia.it Salvatore Forastieri "Concordato con i creditori" possibile per il consumatore sovraindebitato 1 19/02/2015 Quotidiano di Sicilia Pagina 19 SALVATORE FORASTIERI "Concordato con i creditori" possibile per il consumatore sovraindebitato 3 19/02/2015 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 4 "Tassi da usura sui prestiti" Otto mesi a... 5 18/02/2015 MeridioNews Redazione 18 Febbraio 2015 Cronaca Condanna ad ex manager Banca Nuova Otto mesi di carcere per usura 6 19/02/2015 Corriere di Sciacca CONDANNATO A PALERMO PER USURA EX DIRETTORE GENERALE BANCA NUOVA 7 18/02/2015 La Sicilia Web Condannato ex direttore Banca Nuova 8 19/02/2015 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 10 Condannato l' ex direttore di Banca Nuova 9 18/02/2015 BlogSicilia Redazione Condannato per usura 10 18/02/2015 ilfattoquotidiano.it Patrizia De Rubertis Equitalia, vola la rateizzazione: tasse in 10 anni e stop al... 11 19/02/2015 Gazzetta del Sud Pagina 19 Interessi usurari in banca 13 19/02/2015 GrandangoloAgrigento L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è... 14 19/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 45 La mora molto elevata «porta» all' usura 15 18/02/2015 Latina Oggi Mastery contro l' usura 16 18/02/2015 larepubblica.it (Palermo) Otto mesi per usura all' ex manager di Banca Nuova Maiolini 18 18/02/2015 Nuovo Sud Palermo, condannato l' ex direttore generale di Banca Nuova Maiolini 19 19/02/2015 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 1 Palermo, usura 20 18/02/2015 Stretto Web Palermo: condanna per usura 21 19/02/2015 La Nuova di Venezia e Mestre Pagina 36 Parte la battaglia anti usura questa sera in parrocchia 22 18/02/2015 lasicilia.it STORICA SENTENZA A PALERMO L' ex direttore di Banca Nuova 23 19/02/2015 La Sicilia Pagina 9 Usura bancaria 24 18/02/2015 LiveSicilia Usura bancaria,... 25 18/02/2015 giornaledisicilia.it 18 Febbraio 2015 14 Usura bancaria,... 26 18/02/2015 Corriere di Sciacca USURA BANCARIA,... 27 18/02/2015 SiciliaInformazioni RASSEGNA STAMPA OLTRE IL DIRITTO Giovedì, 19 febbraio 2015 Usura: condannato Maiolini, ex manager di Banca Nuova 28 19/02/2015 Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 22 Verranno versati 25 mila euro nelle casse dell' Irfis 29

quotidianodisicilia.it "Concordato con i creditori" possibile per il consumatore sovraindebitato PALERMO Alcuni lo chiamano "fallimento del consumatore" altri "procedura di esdebitazione". In effetti è una nuova procedura, concorsuale, la quale, al pari del fallimento vero e proprio, consente ai soggetti insolventi e che si trovano in una situazione, non temporanea, di difficoltà ad adempiere alle obbligazioni assunte, di definire la loro posizione debitoria, non dipendente da attività imprenditoriale o professionale, accedendo ad una sorta di concordato con i creditori. La normativa di riferimento è la legge 27 gennaio 2012 n. 3, ma a richiamare l' attenzione su queste nuove ed importanti disposizioni è stato principalmente un decreto del Tribunale di Busto Arsizio seconda sezione civile in data 15 settembre 2014 e, più recentemente, il Decreto del Ministro della Giustizia n. 202 del 24/9/2014, pubblicato in Gazzetta ufficiale solo in data 27 gennaio 2015. In realtà, fino alla pronuncia del Tribunale di Busto Arsizio pochi avevano preso atto dell' importanza del provvedimento e nessuno aveva pensato che la sua applicazione poteva estendersi anche ai creduti vantati dall' Agente della Riscossione. Dopo il decreto del Tribunale, però, la rilevanza di questa norma ha avuto l' eco che meritava, anche se molti punti oscuri e l' assoluta mancanza di chiarimenti da parte degli Enti che la devono mettere in atto ne impediscono la completa applicazione. In base a quanto previsto dalla Legge 3 del 2012, i privati o comunque tutti coloro i quali non rientrano nella legge fallimentare (quindi sono esclusi i soggetti che svolgono attività imprenditoriali) possono accedere a questa procedura che rassomiglia a quella del concordato preventivo o del fallimento. I requisiti indispensabili Indispensabile è l' esistenza di alcuni requisiti. Tra questi, prima di ogni cosa, l' esistenza di un sovraindebitamento, ossia l' esistenza di una situazione di squilibrio economico tra i pagamenti da effettuare e il patrimonio del debitore. La procedura stabilita dalla legge prevede un' apposita richiesta del debitore, depositata presso il Tribunale territorialmente competente, con l' ausilio dei soggetti abilitati alla composizione della crisi ai sensi del Decreto del Ministro della Giustizia n. 202 del 27/1/2015 (tra i quali gli avvocati, i dottori commercialisti ed esperti contabili ed i notai), contenente la proposta concreta di pianificare e chiudere, seppure parzialmente, tutti suoi debiti. I documenti da allegare all' istanza Devono essere allegati all' istanza l' elenco dei debiti esistenti a quella data, l' elenco delle spese correnti necessarie al normale sostentamento del sovraindebitato e della sua famiglia, corredato da apposito certificato comunale, l' elenco dei redditi posseduti e dei mobili ed immobili di sua proprietà nonchè degli eventuali garanti. La proposta deve Continua > 1

< Segue quotidianodisicilia.it prevedere il pagamento integrale dei crediti impignorabili e la previsione di pagamento dei crediti assistiti da privilegio, pegno, ipoteca, assicurando il pagamento della misura realizzabile liquidando il bene su cui insiste il titolo di prelazione, a valore di mercato. Per i tributi, come l' IVA, che costituiscono risorse proprie dell' Unione Europea, nonchè per le ritenute operate ma non versate, non possono essere concesse riduzioni ma solo la dilazione del pagamento. Se la proposta viene accolta e se il piano di ristrutturazione dei debiti viene approvato da almeno il 70 per cento dei creditori che rappresenti almeno i tre quarti dell' ammontare complessivo dei crediti, la procedura diventa vincolante per tutti i creditori. Il Giudice, quindi, dispone la sospensione delle eventuali procedure esecutive pendenti nei confronti del debitore. L' accordo può prevedere anche la rinuncia del creditore agli interessi moratori ed alle penali nonchè la riduzione e la rateizzazione dei crediti. Cartelle esattoriali. Come evitare riscossione coattiva e pignoramenti Il rispetto dell' accordo comporta l' estinzione delle originarie obbligazioni. Diversamente il debitore decade dagli effetti del concordato, con il ripristino delle obbligazioni originarie. Recentemente, il tribunale di Busto Arsizio, con il decreto al quale all' inizio si è fatto cenno, ha affermato, senza mostrar alcun dubbio, che la procedura di cui parliamo può essere applicata anche quando esiste un solo creditore ed anche quando tale creditore è l' Agente della Riscossione (nel caso in questione Equialia spa). Ha ritenuto, infatti, che chi ha una o più cartelle esattoriali che non riesce a pagare, può evitare tutte le azioni esecutive previste dalla normativa sulla riscossione coattiva (ipoteca sugli immobili. pignoramento presso terzi, "ganasce fiscali" ecc.) qualora, accedendo alla procedura di esdebitamento, venga autorizzato alla riduzione del suo debito. Nel caso di Busto Arsizio il debito verso Equitalia è stato ridotto dagli originari 86.000 Euro alla molto più modesta cifra di 11.000 Euro. Una grossa agevolazione, quindi, per quel contribuente bustocco, che potrebbe estendersi a tanti altri contribuenti del resto d' Italia i quali, incappando anche in qualche irregolarità o in qualche ritardo di pagamento (che magari può aver determinato la decadenza dalla rateizzazione precedentemente concessa) possono ottenere una equa ristrutturazione del loro debito verso l' Erario, più aderente alla effettiva capacità di potervi far fronte. Una riduzione che non sempre corrisponde ad una perdita erariale. Molto probabilmente, infatti, senza la procedura di esdebitamento l' originario credito dello Stato sarebbe diventato, interamente, "credito inesigibile" e, quindi, non recuperabile. Con la procedura prevista dalla recente norma, invece, l' inesigibilità è stata solo parziale. Salvatore Forastieri 2

19 febbraio 2015 Pagina 19 Quotidiano di Sicilia Decreto del Ministro della Giustizia n. 202/2015 applica la L. 3/2012 per tutti i privati cittadini. "Concordato con i creditori" possibile per il consumatore sovraindebitato La richiesta va depositata presso il Tribunale territorialmente competente. PALERMO Alcuni lo chiamano "fallimento del consumatore" altri "procedura di esdebitazione". In effetti è una nuova procedura, concorsuale, la quale, al pari del fallimento vero e proprio, consente ai soggetti insolventi e che si trovano in una situazione, non temporanea, di difficoltà ad adempiere alle obbligazioni assunte, di definire la loro posizione debitoria, non dipendente da attività imprenditoriale o professionale, accedendo ad una sorta di concordato con i creditori. La normativa di riferimento è la legge 27 gennaio 2012 n. 3, ma a richiamare l' attenzione su queste nuove ed importanti disposizioni è stato principalmente un decreto del Tribunale di Busto Arsizio seconda sezione civile in data 15 settembre 2014 e, più recentemente, il Decreto del Ministro della Giustizia n. 202 del 24/9/2014, pubblicato in Gazzetta ufficiale solo in data 27 gennaio 2015. In realtà, fino alla pronuncia del Tribunale di Busto Arsizio pochi avevano preso atto dell' importanza del provvedimento e nessuno aveva pensato che la sua applicazione poteva estendersi anche ai creduti vantati dall' Agente della Riscossione. Dopo il decreto del Tribunale, però, la rilevanza di questa norma ha avuto l' eco che meritava, anche se molti punti oscuri e l' assoluta mancanza di chiarimenti da parte degli Enti che la devono mettere in atto ne impediscono la completa applicazione. In base a quanto previsto dalla Legge 3 del 2012, i privati o comunque tutti coloro i quali non rientrano nella legge fallimentare (quindi sono esclusi i soggetti che svolgono attività imprenditoriali) possono accedere a questa procedura che rassomiglia a quella del concordato preventivo o del fallimento. Indispensabile è l' esistenza di alcuni requisiti. Tra questi, prima di ogni cosa, l' esistenza di un sovraindebitamento, ossia l' esistenza di una situazione di squilibrio economico tra i pagamenti da effettuare e il patrimonio del debitore. La procedura stabilita dalla legge prevede un' apposita richiesta del debitore, depositata presso il Tribunale territorialmente competente, con l' ausilio dei soggetti abilitati alla composizione della crisi ai sensi del Decreto del Ministro della Giustizia n. 202 del 27/1/2015 (tra i quali gli avvocati, i dottori commercialisti ed esperti contabili ed i notai), Continua > 3

19 febbraio 2015 Pagina 19 < Segue Quotidiano di Sicilia contenente la proposta concreta di pianificare e chiudere, seppure parzialmente, tutti suoi debiti. Devono essere allegati all' istanza l' elenco dei debiti esistenti a quella data, l' elenco delle spese correnti necessarie al normale sostentamento del sovraindebitato e della sua famiglia, corredato da apposito certificato comunale, l' elenco dei redditi posseduti e dei mobili ed immobili di sua proprietà nonchè degli eventuali garanti. La proposta deve prevedere il pagamento integrale dei crediti impignorabili e la previsione di pagamento dei crediti assistiti da privilegio, pegno, ipoteca, assicurando il pagamento della misura realizzabile liquidando il bene su cui insiste il titolo di prelazione, a valore di mercato. Per i tributi, come l' IVA, che costituiscono risorse proprie dell' Unione Europea, nonchè per le ritenute operate ma non versate, non possono essere concesse riduzioni ma solo la dilazione del pagamento. Se la proposta viene accolta e se il piano di ristrutturazione dei debiti viene approvato da almeno il 70 per cento dei creditori che rappresenti almeno i tre quarti dell' ammontare complessivo dei crediti, la procedura diventa vincolante per tutti i creditori. Il Giudice, quindi, dispone la sospensione delle eventuali procedure esecutive pendenti nei confronti del debitore. L' accordo può prevedere anche la rinuncia del creditore agli interessi moratori ed alle penali nonchè la riduzione e la rateizzazione dei crediti. Garante del Contribuente per la Sicilia. SALVATORE FORASTIERI 4

19 febbraio 2015 Pagina 4 La Repubblica (ed. Palermo) "Tassi da usura sui prestiti" Otto mesi a Maiolini ex manager di Banca Nuova CONDANNA IN ABBREVIATO. A GIUDIZIO GLI ALTRI VERTICI È STATA una delle inchieste più travagliate della procura di Palermo. Ieri l' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi (pena sospesa) per usura bancaria. Il manager aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, davanti al gup Vittorio Anania. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati invece rinviati a giudizio per lo stesso reato e saranno processati a partire dal 18 maggio davanti al tribunale di Palermo. Secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri Marco Verzera e Claudia Ferrari, gli indagati «non impedivano, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari». Fra il 2009 e il 2010 i tassi applicati sui prestiti avrebbero inciso rispettivamente per 5 mila e 3.495 euro sui conti di due società. Furono gli stessi titolari dei conti a denunciare la banca. Replica il difensore di Maiolini, Lillo Fiorello: «Non ci aspettavamo questa decisione. Riteniamo che si tratti di modestissimi importi per cui non ravvedevamo alcun intento usurario. Leggeremo la sentenza e la impugneremo». Di diverso segno la reazione del procuratore aggiunto Leonardo Agueci: «La condanna a otto mesi di Maiolini è un riconoscimento per il lavoro della procura di Palermo dice siamo molto soddisfatti». Nel febbraio di due anni fa, l' allora capo dei gip Giovanni Pugli si aveva negato la richiesta di giudizio immediato e aveva disposto una perizia per verificare se l' istituto di credito avesse imposto tassi usurari non solo ai due clienti al centro del caso, ma anche ad altri. Questa resta l' inchiesta che per qualche tempo ha messo nei guai l' ex procuratore di Palermo Francesco Messineo, finito sotto inchiesta a Caltanissetta con l' accusa di aver soffiato particolari dell' indagine sull' usura bancaria a Maiolini. Una telefonata fra i due era stata addirittura intercettata. Ma poi il caso venne archiviato. s. p. RIPRODUZIONE RISERVATA È arrivata alla prima sentenza l' inchiesta che mise nei guai l' allora procuratore Messineo EX DIRETTORE GENERALE Francesco Maiolini. 5

MeridioNews Cronaca. Condanna ad ex manager Banca Nuova Otto mesi di carcere per usura bancaria L' inchiesta è stata al centro del cosiddetto "caso Maiolini" che costò un procedimento disciplinare al Csm e un' inchiesta penale a Caltanissetta a carico dell' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. L' ex manager di Banca Nuova Francesco Maiolini è stato condannato a otto mesi di carcere per usura bancaria. La sentenza e' stata emessa poco fa dal gup di Palermo Vittorio Anania. Maiolini, che ha sempre respinto le accuse, non è più alla guida dell' istituto di credito dal maggio 2012. A febbraio 2013 le prove non furono ritenute evidenti e fu negata la richiesta di giudizio immediato e assegnata una perizia per verificare se l' istituto di credito avesse tassi usurari nei confronti di due clienti. L' inchiesta è stata al centro del cosiddetto "caso Maiolini" che costò un procedimento disciplinare al Csm e un' inchiesta penale a Caltanissetta a carico dell' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Entrambi i procedimenti sono stati archiviati. Dalle indagini erano emersi contatti fra Maiolini e Messineo che aveva discusso dell' indagine con il primo. L' allora direttore generale disse di avere avuto soltanto contatti "istituzionali con il capo dei pm palermitani per fargli presente che altri procedimenti, aperti in altre Procure, erano stati archiviati. Redazione 18 Febbraio 2015 Cronaca 6

19 febbraio 2015 Corriere di Sciacca CONDANNATO A PALERMO PER USURA EX DIRETTORE GENERALE BANCA NUOVA 19/02/2015 07.55 L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gup di Palermo Vittorio Anania. I pm erano Marco Verzera e Claudia Ferrari. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio per lo stesso reato e saranno processati a partire dal 18 maggio davanti al Tribunale di Palermo. Secondo l' accusa, gli indagati "non impedivano, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari". In particolare, i tassi avrebbero inciso rispettivamente per cinquemila euro (di cui 4 mila compensati) e 3.495 sui conti di due società. Furono gli stessi titolari dei conti a denunciare la banca. I fatti sono stati commessi tra il 2009 e il 2010. L' inchiesta è quella che ha coinvolto anche l' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Maiolini, infatti, aveva chiamato alcuni magistrati per avere informazioni sull' indagine in corso e avrebbe così appreso dal procuratore di Palermo notizie che in teoria non avrebbe dovuto conoscere. Il procuratore, poi indagato per violazione del segreto istruttorio a Caltanissetta, si è sempre difeso dicendo di avere comunicato a Maiolini cose di cui era già a conoscenza avendo ricevuto l' avviso di conclusione d' indagini. L' inchiesta a carico di Messineo fu poi archiviata su richiesta della stessa procura di Caltanissetta. Archiviata anche la procedura che fu avviata dal Csm per il trasferimento d' ufficio di Messineo. 7

La Sicilia Web Condannato ex direttore Banca Nuova Sentenza storica. Secondo l' accusa, Francesco Maiolini, con altri due indagati, "non impediva, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari" PALERMO L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gup di Palermo Vittorio Anania. I pm erano Marco Verzera e Claudia Ferrari. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio per lo stesso reato e saranno processati a partire dal 18 maggio davanti al Tribunale di Palermo. Secondo l' accusa, gli indagati "non impedivano, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari". In particolare, i tassi avrebbero inciso rispettivamente per cinquemila euro (di cui 4 mila compensati) e 3.495 sui conti di due società. Furono gli stessi titolari dei conti a denunciare la banca. I fatti sono stati commessi tra il 2009 e il 2010. L' inchiesta è quella che ha coinvolto anche l' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Maiolini, infatti, aveva chiamato alcuni magistrati per avere informazioni sull' indagine in corso e avrebbe così appreso dal procuratore di Palermo notizie che in teoria non avrebbe dovuto conoscere. Il procuratore, poi indagato per violazione del segreto istruttorio a Caltanissetta, si è sempre difeso dicendo di avere comunicato a Maiolini cose di cui era già a conoscenza avendo ricevuto l' avviso di conclusione d' indagini. L' inchiesta a carico di Messineo fu poi archiviata su richiesta della stessa procura di Caltanissetta. Archiviata anche la procedura che fu avviata dal Csm per il trasferimento d' ufficio di Messineo. L' inchiesta su Messineo era stata aperta nell' autunno del 2012 quando l' allora procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, inviò a Caltanissetta gli atti del fascicolo che riguardava un' indagine del capoluogo siciliano su presunti casi di usura bancaria a carico di alcuni funzionari e dell' ex manager Maiolini. Dall' indagine erano emersi contatti tra Messineo e Maiolini e la comunicazione da parte del procuratore di alcune informazioni relative all' inchiesta in corso. 8

19 febbraio 2015 Pagina 10 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) GUP. Francesco Maiolini giudicato colpevole di usura bancaria. Il suo legale: «Impugneremo la sentenza» Condannato l' ex direttore di Banca Nuova Il gup di Palermo Vittorio Ananiacon una sentenza senza precedenti in Italia ieri ha condannato l' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, per usura bancaria, infligen dogli una pena (sospesa) di 8 mesi. Il manager, che è stato processato con l' abbreviato, dovrà anche pagare una multa di 8 mila euro. Contestualmente sono stati rinviati a giudizio gli altri due imputati, il presidente dell' istituto di credito, Martino Breganze, ed il direttore dell' area commerciale, Rodolfo Pezzotti, accusati anche loro di usura bancaria. Il processo inizierà il 18 maggio davanti alla quinta sezione del tribunale. I pm Marco Verzera e Claudia Ferrari che, con l' aggiunto Leonardo Agueci, avevano coordinato l' inchiesta, avevano chiesto una pena di 2 anni per Maio lini. «Siamo comunque molto soddisfatti», ha dichiarato ieri Agueci. L' avvoca to di Maiolini, Lillo Fiorello, si è detto «stupito perla condanna: il fatto è di lievissima entità» ed ha annunciato: «Dopo aver letto le motivazioni, impugneremo la sentenza». Secondo i pm, gli indagati non avrebbero impedito «pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari» tra il 2009 ed il 2010. In particolare, i tassi avrebbero inciso rispettivamente per 5 mila euro (di cui 4 mila compensati) e 3.495 sui conti di due società. Furo no i titolari dei conti a denunciare la banca e a far partire l' inchiesta. La vicenda aveva coinvolto anche l' ex procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, che avrebbe rivelato a Maiolini i particolari dell' indagine a suo carico e per questo venne indagato a Caltanissetta per violazione del segreto istruttorio. Il fascicolo venne archiviato su richiesta della Procura, così come il Csm archiviò la procedura per il trasferimento d' ufficio del magistrato. SA. FI. 9

BlogSicilia Ex direttore di Banca Nuova. Condannato per usura bancaria Francesco Maiolini L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gup di Palermo Vittorio Anania. I pm erano Marco Verzera e Claudia Ferrari. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio per lo stesso reato e saranno processati a partire dal 18 maggio davanti al Tribunale di Palermo. Secondo l' accusa, gli indagati "non impedivano, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari". In particolare, i tassi avrebbero inciso rispettivamente per cinquemila euro (di cui 4 mila compensati) e 3.495 sui conti di due società. Furono gli stessi titolari dei conti a denunciare la banca. I fatti sono stati commessi tra il 2009 e il 2010. L' inchiesta è quella che ha coinvolto anche l' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Maiolini, infatti, aveva chiamato alcuni magistrati per avere informazioni sull' indagine in corso e avrebbe così appreso dal procuratore di Palermo notizie che in teoria non avrebbe dovuto conoscere. Il procuratore, poi indagato per violazione del segreto istruttorio a Caltanissetta, si è sempre difeso dicendo di avere comunicato a Maiolini cose di cui era già a conoscenza avendo ricevuto l' avviso di conclusione d' indagini. L' inchiesta a carico di Messineo fu poi archiviata su richiesta della stessa procura di Caltanissetta. Archiviata anche la procedura che fu avviata dal Csm per il trasferimento d' ufficio di Messineo. L' inchiesta su Messineo era stata aperta nell' autunno del 2012 quando l' allora procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, inviò a Caltanissetta gli atti del fascicolo che riguardava un' indagine del capoluogo siciliano su presunti casi di usura bancaria a carico di alcuni funzionari e dell' ex manager Maiolini. Dall' indagine erano emersi contatti tra Messineo e Maiolini e la comunicazione da parte del procuratore di alcune informazioni relative all' inchiesta in corso. Redazione 10

ilfattoquotidiano.it Equitalia, vola la rateizzazione: tasse in 10 anni e stop al pignoramento della casa Il piano ordinario consente di spalmare l' importo dovuto su un massimo di 72 rate. Se invece non si è in grado di pagare entro i 6 anni concessi si può richiedere un piano straordinario: fino a 10 anni e 120 rate. Ma si deve dimostrare una grave situazione di difficoltà legata alla crisi. Lo sconto di 75mila euro sulle tasse arretrate ottenuto da Rossella Stucchi grazie alla decisione di un giudice che ha applicato per la prima volta la legge del 2012 sul sovraindebitamento (una sorta di fallimento personale) non fermerà certamente la macchina della riscossione. Lo scorso anno Equitalia ha incassato più di 7,4 miliardi di euro per conto dei vari enti pubblici creditori come l' Agenzia delle Entrate, l' Inps e gli enti locali. Con un incremento del 4% rispetto al 2013. Del resto, nonostante i ripetuti appelli alla fiducia, gli anni difficili della crisi si fanno sentire e le tasse da pagare continuano ad accumularsi. E così, più si stravolge la vita dei contribuenti, più le casse di Equitalia inesorabilmente si riempiono. Un dramma a cui la politica, dopo i gesti estremi compiuti da decine di imprenditori che hanno saldato con la vita stessa questo debito con lo Stato e le rivolte fiscali che si sono verificate un po' in tutta Italia, ha deciso di mettere un freno. Bocciato il tanto discusso disegno di legge presentato la scorsa estate dal M5S per abolire la società di riscossione (sotto accusa il complesso meccanismo di calcolo delle somme dovute tra aggio, interessi di mora e spese di esecuzione e notifica), si sono invece ammorbidite le modalità di pagamento di tributi, sanzioni e contributi arretrati. In questo quadro, Equitalia ha deciso di iniziare a notificare dal primo gennaio 2015 le cartelle esattoriali con allegati già i piani di rateizzazione del debito precompilati. In pratica una volta ricevuta la comunicazione, se non si è in grado di versare l' intera somma tutta in una volta si può fare richiesta di pagarla a rate in un orizzonte massimo di 10 anni. In casi estremi, poi, si può chiedere la sospensione del pagamento rivolgendosi al giudice, come accaduto nel caso della signora Stucchi. Ma anche la procedura del pagamento a rate è stata semplificata. Tanto che attualmente sono 2,4 milioni le persone che hanno accettato di pagare le tasse dilazionate per un controvalore di 26,6 miliardi. Come funziona la rateizzazione Si può accedere a un piano ordinario che consente di spalmare l' importo fino a un massimo di 72 rate. Se, invece, non si è in grado di pagare entro i 6 anni concessi, si può richiedere un Continua > 11

< Segue ilfattoquotidiano.it piano straordinario fino a un massimo di 10 anni (120 rate). In questo caso si deve dimostrare di avere una grave situazione di difficoltà legata alla crisi o, comunque, l' importo della singola rata deve risultare superiore al 20% del reddito mensile. Se il debito è inferiore a 50mila euro la richiesta di rateizzazione si può presentare con una domanda semplice, senza aggiungere alcuna documentazione e direttamente online sul sito di Equitalia. Mentre per importi superiori è necessario presentare alcuni documenti che attestino lo stato di difficoltà economica e la situazione della famiglia, in primis l' Isee. Si può, inoltre, scegliere tra rate fisse o crescenti, nel caso si voglia pagare meno all' inizio nella prospettiva di un miglioramento della condizioni economiche. E finché i pagamenti sono regolari, il contribuente non è più considerato inadempiente e può ottenere il Durc, cioè il certificato di regolarità fiscale, che permette di lavorare con le pubbliche amministrazioni. Inoltre chi paga a rate è al riparo da eventuali azioni cautelari o esecutive, come fermi di auto e moto, ipoteche e pignoramenti. Tra i segnali di distensione da parte di Equitalia nei confronti dei contribuenti c' è anche la procedura che scatta quando si decade dalla possibilità di rateizzazione : prima lo stop scattava automaticamente con il mancato pagamento di due rate consecutive, ora il contribuente decade solo se non paga otto rate, anche non consecutive. Cosa accade in questi casi? Con una rateizzazione in corso, se le condizioni economiche sono peggiorate si può nuovamente chiedere di allungare i tempi di pagamento delle rate con una proroga ordinaria (fino a un massimo di ulteriori 72 rate) o straordinaria (massimo 120 rate). Chance che il fisco concede, però, una sola volta e a condizione che non sia mai intervenuta la decadenza. Cioè che si siano sempre pagate le rate regolarmente. Inoltre il decreto legge Milleproroghe conferma la possibilità di ottenere, entro il 31 luglio 2015, un nuovo piano di rateazione dei debiti fiscali per quanti sono decaduti dal beneficio fino al 31 dicembre 2014. La riammissione è su richiesta del contribuente e l' istanza blocca la possibilità di azioni esecutive. Ci sono poi una serie di garanzie ulteriori a favore dei contribuenti: Equitalia non può procedere al pignoramento della prima casa se è l' unico immobile di proprietà del debitore che vi risiede anagraficamente, tranne per le abitazioni di lusso. Negli altri casi, i pignoramenti immobiliari sono consentiti se l' importo del debito iscritto a ruolo è superiore a 120mila euro e, comunque, non prima di sei mesi dall' iscrizione di ipoteca. Questo "nuovo corso" tra Equitalia e i contribuenti, basato in teoria sul dialogo e la comunicazione, ha visto sbarcare la società di riscossione anche su Twitter. Peccato che gli utenti, più che apprezzare il servizio, abbiano dato libero sfogo agli insulti. E' online FQ Magazine, il rotocalco a modo nostro. Patrizia De Rubertis 12

19 febbraio 2015 Pagina 19 Gazzetta del Sud Condannato l' ex ad di Banca Nuova, Maiolini. Interessi usurari in banca Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gup di Palermo Vittorio Anania. I pm erano Marco Verzera e Claudia Ferrari. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio per lo stesso reato e saranno processati a partire dal 18 maggio davanti al Tribunale di Palermo. Secondo l' accusa, gli indagati «non impedivano, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari». In particolare, i tassi avrebbero inciso rispettivamente per cinquemila euro (di cui 4 mila compensati) e 3.495 sui conti di due società. Furono gli stessi titolari dei conti a denunciare la banca. I fatti sono stati commessi tra il 2009 e il 2010. L' inchiesta è quella che ha coinvolto anche l' ex procuratore di Palermo, Francesco Messi neo. Maiolini, infatti, aveva chiamato alcuni magistrati per avere informazioni sull' indagine in corso e avrebbe così appreso dal procuratore di Palermo notizie che in teoria non avrebbe dovuto conoscere. Il procuratore, poi indagato per violazione del segreto istruttorio a Caltanissetta, si è sempre difeso dicendo di avere comunicato a Maiolini cose di cui era già a conoscenza avendo ricevuto l' avviso di conclusione d' indagini. L' inchiesta a carico di Messineo fu poi archiviata su richiesta della stessa procura di Caltanissetta. Archiviata anche la procedura che fu avviata dal Csm per il trasferimento d' ufficio di Messi neo. L' inchiesta su Messineo era stata aperta nell' autunno del 2012 quando l' allora procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, inviò a Caltanissetta gli atti del fascicolo che riguardava un' indagine su presunti casi di usura bancaria.3. 13

19 febbraio 2015 GrandangoloAgrigento L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto... L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gup di Palermo Vittorio Anania. I pm erano Marco Verzera e Claudia Ferrari. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio per lo stesso reato e saranno processati a partire dal 18 maggio davanti al Tribunale di Palermo. Secondo l' accusa, gli indagati "non impedivano, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari". In particolare, i tassi avrebbero inciso rispettivamente per cinquemila euro (di cui 4 mila compensati) e 3.495 sui conti di due società. Furono gli stessi titolari dei conti a denunciare la banca. I fatti sono stati commessi tra il 2009 e il 2010. L' inchiesta è quella che ha coinvolto anche l' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Maiolini, infatti, aveva chiamato alcuni magistrati per avere informazioni sull' indagine in corso e avrebbe così appreso dal procuratore di Palermo notizie che in teoria non avrebbe dovuto conoscere. Il procuratore, poi indagato per violazione del segreto istruttorio a Caltanissetta, si è sempre difeso dicendo di avere comunicato a Maiolini cose di cui era già a conoscenza avendo ricevuto l' avviso di conclusione d' indagini. L' inchiesta a carico di Messineo fu poi archiviata su richiesta della stessa procura di Caltanissetta. Archiviata anche la procedura che fu avviata dal Csm per il trasferimento d' ufficio di Messineo. L' inchiesta su Messineo era stata aperta nell' autunno del 2012 quando l' allora procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, inviò a Caltanissetta gli atti del fascicolo che riguardava un' indagine del capoluogo siciliano su presunti casi di usura bancaria a carico di alcuni funzionari e dell' ex manager Maiolini. Dall' indagine erano emersi contatti tra Messineo e Maiolini e la comunicazione da parte del procuratore di alcune informazioni relative all' inchiesta in corso. 14

19 febbraio 2015 Pagina 45 Il Sole 24 Ore Tribunale di Udine. La mora molto elevata «porta» all' usura Per stabilire se un tasso è usurario, in generale occorre tener conto anche delle condizioni previste dal contratto in caso di mora. Ma, visto che il calcolo più corretto sarebbe anche molto complesso, per stabilire che si è in presenza di un tasso usurario basta che quello di mora sia «sensibilmente superiore» alla soglia fissata da Bankitalia. È la conclusione del complesso ragionamento che ha portato il Tribunale di Udine a dichiarare usurarie le condizioni di un contratto di leasing, con la sentenza sulla causa r.g. 5961/2013. La vicenda riguarda un contratto per oltre 50mila euro, stipulato nel 2004 al 4,263% con interessi di mora del 12,12%. La somma dei due tassi supera la soglia di usura (8,4%, all' epoca), pari al Tegm (Tasso effettivo globale medio) aumentato del 50%. In estrema sintesi, il giudice ha preso atto sia della giurisprudenza prevalente, secondo cui il tasso di mora concorre nel calcolo anche se il Tegm non ne tiene conto sia di varie difficoltà di metodo e calcolo. La via d' uscita, che il giudice vede nella ratio della legge 108/96, sta nel determinare il tasso effettivo globale annuo concretamente applicato, tenendo conto degli studi di matematica finanziaria che lo determinano il modo più alto per le rate già scadute. Ma, aldilà di calcoli complessi, nel caso in questione il tasso di mora era già tanto superiore a quello soglia che se il cliente avesse saltato tutte le rate e pagate tutte le more maturate, il costo effettivo del contratto avrebbe certamente superato il limite. RIPRODUZIONE RISERVATA Maurizio Caprino. 15

Latina Oggi Mastery contro l' usura bancaria a favore del cittadino Milano Alessandro Manunta, Chief Executive Officer e fondatore dell' Istituto IDB Mastery (FOTO), risponde ad alcune domande di "Edizioni Oggi" sul fenomeno conosciuto come usura bancaria, una delle principali fonti di problemi per i cittadini che tentano di risparmiare goccia a goccia e soprattutto che tentano di orientarsi nel complicato universo delle leggi e delle norme che regolano le funzioni bancarie. Dottor Manunta se l' usura bancaria prevede tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento che, a tutti gli effetti, superano le soglie stabilite dalla legge, perché la lege non interviene? " La legge, in realtà, è già intervenuta da tempo: i tassi di usura sono stati infatti introdotti dalla Legge 108/96 che si è aggiunta all' Art.644 del Codice PEnale. La norma è intervenuta stabilendo dei parametri di tipo 'oggettivo', i cosiddetti tassi soglia, determinati trimestralmente dal Ministero dell' Economia e delle Finanze, oltre i quali viene sanzionata la condotta di chi applica interessi, o comunqne qualsiasi tipo di renmunerazione, in relazione a operazioni di erogazione di credito. Il fatto è che le banche, tramite le istruzioni fornite da Banca d' Italia, hanno interpretato a loro favore questa norma, di fato escludendo dal contegio alcuni oneri, come gli interessi generati dall' applicazione della valuta, delle Commissioni di massimo scoperto e di alcune spese. Il che porta a una differente determinazione della soglia di usura, a svantaggio del cliente. Oggi, alcune di queste voci sono state meglio regolamentate, in modo da ricondurre la condotta degli istituti di credito entro i limiti della legalità ". In merito all' anatocismo, che cosa vuol dire, per l risparmiatore, pagare interessi sugli interessi, e perché si permette che la cosa continui senza che vengano adottati provvedimenti in proposito? " L' anatocismo, ovvero l' aplicazione di interessi su interessi, nel nostro sistema è sanzionato dall' Art.1823 del Codice Civile. IN realtà sono stati adottati provvedimenti contro tale fenomeno: dal 2000 è intervneuta una Delibera del Comitato Interministeriale Credito e Risparmio che ha stabilito l' obbligo di pari periodicità dell' applicazione degli interessi, per cui, se gli interessi passivi vengono calcolati dalla banca, ad esempio trimestralmente o semestralmente, allo stesso modo dovranno essere conteggiati anche gli interessi attivi a favore del cliente. L' isira bancaria è invee la pratica che consiste nel fornire prestiti a tassi di interesse elevati, considerati illegali e socialmente riprovevoli, ma più precisamente è definito usuraio il tasso di interesse sulle operazioni di finanziamento che supera le sogli estabilite dalla legge. Queste soglie vengono definite ogni tre mesi dalla Banca d' Italia, non in modo univoco, ma differenziato per le varie azioni di finanziamento. Questo signofica che dal 2000 in poi la pratica anatocista è stata sanata dal sistema, infatti le posizioni di clientni che vantano recuperi a titolo di Continua > 16

< Segue Latina Oggi interesse anaocista sono tutte relative a prima del 2000 ". Quali sono i punti di forza dell' attività di IDB Mastery Network e cosa c' è atualmente allo studio, per fare in modo che i rcittadini siano più tutelati? " I maggiori punti di forza di Mastery sono socuramente la velocità nello svolgere le analisi del caso e le perizie, laffidabilità dei nostri legali che operano in questo settore da quasi dieci anni, l' onestà e la trasparenza nei confronti dei nostri clienti, e sicuramente non può non essere sottolineato che cerchiamo collaboratori che, attraverso il passaparola, possano riuscire a spargerela voce più velocemente possibile e, di conseguenza, fare conoscere questa realtà a innumerevoli persone, cosa che da soli non saremmo mai riusciti a realizzare ". 17

larepubblica.it (Palermo) Otto mesi per usura all' ex manager di Banca Nuova Maiolini Otto mesi e 8.000 euro di multa. Arriva una condanna per l' ex direttore generale di Banca Nuova Francesco Maiolini, imputato per usura bancaria. Aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, la decisione è stata emessa oggi dal gup Vittorio Anania. Si conclude così un processo travagliato. Nel febbraio di due anni fa, l' allora capo dei gip Giovanni Puglisi aveva negato la richiesta di giudizio immediato e aveva stabilito una perizia per verificare se l' istituto di credito avesse imposto tassi usurari non solo ai due clienti al centro dell' inchiesta, ma anche ad altri. Il processo è stato seguito dai pm Marco Verzera e Claudia Ferrari. Il primo è adesso in servizio a Trapani, ma ha continuato ad occuparsi del processo, stamattina ha replicato alle arringhe difensive. L' inchiesta era finita al centro del cosiddetto "caso Maiolini", costato all' ex procuratore capo di Palermo Francesco Messineo un procedimento disciplinare al Csm e un' inchiesta penale a Caltanissetta. Entrambi i procedimenti sono stati poi archiviati. Dalle indagini erano emersi contatti fra Maiolini e Messineo, proprio sull' indagine. L' allora direttore generale disse di avere avuto soltanto contatti "istituzionali" con il capo dei pm palermitani per fargli presente che altri procedimenti di usra bancaria, aperti in altre Procure, erano stati archiviati. Messineo, dal canto suo, ha sempre sostenuto di avere fornito solo informazioni note. 18

Nuovo Sud Palermo, condannato l' ex direttore generale di Banca Nuova Maiolini Il Gup Vittoria Anania gli ha inflitto 8 mesi con il rito abbreviato L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gup di Palermo Vittorio Anania. I pm erano Marco Verzera e Claudia Ferrari. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio per lo stesso reato e saranno processati a partire dal 18 maggio davanti al Tribunale di Palermo. Secondo l' accusa, gli indagati "non impedivano, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari". In particolare, i tassi avrebbero inciso rispettivamente per cinquemila euro (di cui 4 mila compensati) e 3.495 sui conti di due società. Furono gli stessi titolari dei conti a denunciare la banca. I fatti sono stati commessi tra il 2009 e il 2010. L' inchiesta è quella che ha coinvolto anche l' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Maiolini, infatti, aveva chiamato alcuni magistrati per avere informazioni sull' indagine in corso e avrebbe così appreso dal procuratore di Palermo notizie che in teoria non avrebbe dovuto conoscere. Il procuratore, poi indagato per violazione del segreto istruttorio a Caltanissetta, si è sempre difeso dicendo di avere comunicato a Maiolini cose di cui era già a conoscenza avendo ricevuto l' avviso di conclusione d' indagini. L' inchiesta a carico di Messineo fu poi archiviata su richiesta della stessa procura di Caltanissetta. Archiviata anche la procedura che fu avviata dal Csm per il trasferimento d' ufficio di Messineo. L' inchiesta su Messineo era stata aperta nell' autunno del 2012 quando l' allora procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, inviò a Caltanissetta gli atti del fascicolo che riguardava un' indagine del capoluogo siciliano su presunti casi di usura bancaria a carico di alcuni funzionari e dell' ex manager Maiolini. Dall' indagine erano emersi contatti tra Messineo e Maiolini e la comunicazione da parte del procuratore di alcune informazioni relative all' inchiesta in corso. 19

19 febbraio 2015 Pagina 1 La Sicilia (ed. Siracusa) STORICA SENTENZA. Palermo, usura bancaria prima condanna L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a Palermo a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio per lo stesso reato. SERVIZIO PAGINA 9. 20

Stretto Web Palermo: condanna per usura bancaria all' ex direttore di Banca Nuova Breganze e Pezzotti rinviati a giudizio, Messineo caso archiviato. L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito, Martino Breganze, e il direttore dell' area commerciale, Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio. La posizione dell' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo indagato per violazione di segreto istruttorio venne archiviata. 21

19 febbraio 2015 Pagina 36 La Nuova di Venezia e Mestre incontro a DESE con don torta. Parte la battaglia anti usura questa sera in parrocchia DESE Come difendersi dall' usura e dalle truffe bancarie? Come recuperare il maltolto e salvare il patrimonio? Se ne parlerà questa sera alle 20.45 a lato della chiesa di Dese dalla Confedercontribuenti e dal parroco della frazione, don Enrico Torta, noto per essere il parroco anti usura, già protagonista dimolte battaglie a favore dei cittadini tartassati dagli istituti di credito. Don Torta era intervenuto proprio su questi temi durante il funerale di Maurizio Bernardi, titolare di un' officina morto suicida per debiti. L' incontro sarà l' occasione per discutere non solo dei recenti fatti di cronaca che raccontano il dramma vissuto da molti imprenditori e artigiani veneti strozzati dalle banche, ma anche per capire come reagire. Oltre a Don Torta interverranno il presidente di Confedecontribuenti Veneto Alfredo Belluco che porterà esempi concreti di utenti vittime di usura bancaria. «Seguiamo persone alle quali gli istituti di credito minacciano di portare via la casa, i capannoni e ogni bene immobiliare: la situazione nel territorio è fuori controllo». 22

lasicilia.it STORICA SENTENZA A PALERMO L' ex direttore di Banca Nuova PALERMO L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gup di Palermo Vittorio Anania. I pm erano Marco Verzera e Claudia Ferrari. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio per lo stesso reato e saranno processati a partire dal 18 maggio davanti al Tribunale di Palermo. Secondo l' accusa, gli indagati "non impedivano, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari". In particolare, i tassi avrebbero inciso rispettivamente per cinquemila euro (di cui 4 mila compensati) e 3.495 sui conti di due società. Furono gli stessi titolari dei conti a denunciare la banca. I fatti sono stati commessi tra il 2009 e il 2010. L' inchiesta è quella che ha coinvolto anche l' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Maiolini, infatti, aveva chiamato alcuni magistrati per avere informazioni sull' indagine in corso e avrebbe così appreso dal procuratore di Palermo notizie che in teoria non avrebbe dovuto conoscere. Il procuratore, poi indagato per violazione del segreto istruttorio a Caltanissetta, si è sempre difeso dicendo di avere comunicato a Maiolini cose di cui era già a conoscenza avendo ricevuto l' avviso di conclusione d' indagini. L' inchiesta a carico di Messineo fu poi archiviata su richiesta della stessa procura di Caltanissetta. Archiviata anche la procedura che fu avviata dal Csm per il trasferimento d' ufficio di Messineo. L' inchiesta su Messineo era stata aperta nell' autunno del 2012 quando l' allora procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, inviò a Caltanissetta gli atti del fascicolo che riguardava un' indagine del capoluogo siciliano su presunti casi di usura bancaria a carico di alcuni funzionari e dell' ex manager Maiolini. Dall' indagine erano emersi contatti tra Messineo e Maiolini e la comunicazione da parte del procuratore di alcune informazioni relative all' inchiesta in corso. 23

19 febbraio 2015 Pagina 9 La Sicilia Usura bancaria PALERMO. L' ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, è stato condannato a otto mesi, pena sospesa, per usura bancaria. Una sentenza storica, perché tra le prime in Italia per questo tipo di reato. Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gup di Palermo Vittorio Anania. I pm erano Marco Verzera e Claudia Ferrari. Gli altri due indagati, il presidente dell' istituto di credito Martino Breganze e il direttore dell' area commerciale Rodolfo Pezzotti, sono stati rinviati a giudizio per lo stesso reato e saranno processati a partire dal 18 maggio davanti al Tribunale di Palermo. Secondo l' accusa, gli indagati «non impedivano, pur avendo l' obbligo giuridico di evitarlo, che fossero pretesi e applicati interessi usurari». In particolare, i tassi avrebbero inciso rispettivamente per cinquemila euro (di cui 4 mila compensati) e 3.495 sui conti di due società. Furono gli stessi titolari dei conti a denunciare la banca. I fatti sono stati commessi tra il 2009 e il 2010. L' inchiesta è quella che ha coinvolto anche l' ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Maiolini, infatti, aveva chiamato alcuni magistrati per avere informazioni sull' indagine in corso e avrebbe così appreso dal procuratore di Palermo notizie che in teoria non avrebbe dovuto conoscere. Il procuratore, poi indagato per violazione del segreto istruttorio a Caltanissetta, si è sempre difeso dicendo di avere comunicato a Maiolini cose di cui era già a conoscenza avendo ricevuto l' avviso di conclusione d' indagini. L' inchiesta a carico di Messineo fu poi archiviata su richiesta della stessa procura di Caltanissetta. Archiviata anche la procedura che fu avviata dal Csm per il trasferimento d' ufficio di Messineo. 24