La strategia nazionale per il Settore Forestale: il PQSF. Raoul Romano & Danilo Marandola, Osservatorio Foreste INEA, Rete Rurale Nazionale



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La strategia nazionale per il Settore Forestale: il PQSF Raoul Romano & Danilo Marandola, Osservatorio Foreste INEA, Rete Rurale Nazionale 1

Contenuti: La strategia nazionale per il settore forestale: il PQSF - Esigenze, obiettivi, modalitàoperative, attori, strumenti, prospettive. Attività: il doc. Natura 2000 La politica UE di Sviluppo rurale come strumento di attuazione della strategia forestale: excursus storico, dettagli sulla programmazione 2007-2013, anticipazioni sugli orientamenti 2014-2020; Altri strumenti di attuazione: il Tavolo "filiera legno" promosso dalla Direzione SAQ VIdel Mipaaf. 2

PQSF 1. Perché una Strategia Nazionale per il Settore Forestale? 2. Da dove e da cosa si èpartiti? 3. Il percorso 4. Quali sono i contenuti? 5. Quali sono gli obiettivi? 6. Quali sono gli strumenti? 7. Quale è/sarà l attuazione? 8. Conclusioni e prospettive. 3

The forestpuzzle a tridimensionalmatrix

Perché una Strategia Nazionale per il Settore Forestale? Impegni Internazionali in ambito o di interesse per il settore forestale UNCED-United Nations Conference on Environment and Development (1992)(svilupposostenibile), CBD-Convention on Biological Diversity (1992) UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) e Protocollo Kyoto UNFF - United Nations Forum on Forests UNCCD- United Nations Convention to Combat Desertification CITES-Convention on International Trade in Endangered Species, MCPFE (Forest Europe)- Ministerial Conference on Protection of Forests in Europe(Legally binding or not?) Politiche Comunitarie Politica forestale europea = Politica ombra fino agli anni 90 1990-2000: Accompagnamento alla PAC 1998: Strategia Forestale Europea Risoluzione 1999/C/56/01 2000-2006: Misure forestali nello SR (Misure H e I) 2006: Forest Action Plan (COM (2006)302) 2007-2013:Misureforestali, strumentoper lo SR Obblighi Impegni Strategia UE dilisbona (2000): sviluppo competitivo e Goteborg (2001)(sviluppo sostenibile) PAC, Biodiversità, Energia, Suolo, Risorse idriche, Clima, etc Sottoscrittidall Italia 5

Others: DG DEV forflegt/dd, DG RTD forresearch (7FP), DG SANCO forreproductivematerials, DG JRC (research) fordatabases, DG ENTR formarket topics, The EU foresttools mainstrategiesand funds DG AGRI: EU Forestry Strategy, EU Forest Action Plan, Rural Development Regulation chef de file ; DG ENV: Green Paperon forestprotectionand information, LIFE+, Natura2000 DG CLIMA: LULUCF, White Paper on adaptation, ; DG ENER: Directive2009/28/EC 20-20-20;

Otherforesttools forests, butnotonly Forest influences by the 3 Rio Conventions (UNFCCC, UNCDD, CBD) and other agreements; Expertise and support from international agencies (e.g. FAO Forestry Department/UNFF/IUFRO, etc); Europe: Growing size and role for EFI, increasing regional Conventions and processes as Forest Europe

Otherforesttools forests, and notonly Oslo Conference 14/16 June 2011 Signed two forest decisions, one voluntary(tasks until 2020), one having a possible mandatory nature; Openedthe negotiatesforthe draftofa European legally binding forest Convention (LBA) 2013?

Perché una Strategia Nazionale per il Settore Forestale? 1998- Risoluzione 1999/C/56/01 Strategia Forestale dell UE (attesa revisione fine 2013) UNIONE EUROPEA Per porre in essere i principi assunti in ambito internazionale e comunitario gli strumenti saranno i Piani forestali a livello nazionale o locale, o strumenti equivalenti messi a punto dagli SM. SviluppoRurale: Progressiva crescita di importanza del settore forestale 1993-1999: 4-5% del budget totale SR 2000-2006: 12% del budget totalesr (Richiesto agli SM un Piano Strategico) 2007-2013: 14,5 % del budget totalesr (Obbligatorio per gli SM un Piano Strategico) 9

Perché una Strategia Nazionale per il Settore Forestale? Piani Forestali nello Sviluppo Rurale 2000-2006 Reg.(CE)1257/99 (...) le misure forestali dovrebbero essere conformi agli impegni assunti a livello internazionale dalla UE e dagli SM e basarsi sui Piani forestali degli SM (...) legame tra gli interventi proposti e i programmi forestali nazionali o subnazionali od altri strumenti equivalenti, ( ) 2007-2013 Reg.(CE)1698/05 Le misure e gli interventi a favore del settore forestale devono tenere conto degli impegni assunti dalla UE e dagli SM in sede internazionale e basarsi sui Piani forestali adottati dagli SM a livello nazionale/subnazionale o su strumenti equivalenti, a loro volta ispirati agli impegni contratti nelle conferenze ministeriali MCPFE. Tali misure devono contribuire all'attuazione della Strategia forestale comunitaria. 10

Perché una Strategia Nazionale per il Settore Forestale? 2006 Forest Action Plan UE [COM (2006)302] Quadro unitario di orientamentoper gli interventi forestalirealizzati dagli SM e dalle istituzioni Comunitarie. Valorizzare il patrimonio forestale della Comunità Europea Mantenendo e rafforzando il ruolo multifunzionale delle foreste, Attraverso una gestione attiva e consapevole dei boschi, per: Fornire materie prime rinnovabili e compatibili con l ambiente; Sostenere (nelle aree rurali e montane), lo sviluppo economico territoriale; occupazione, fornitura di beni e servizi; Salvaguardare le risorse ambientali. 4 obiettivi, 18 azioni chiave e 53 attività, I Programmi forestali nazionalicostituiscono il quadro idoneo per realizzare gli impegni assunti in materia forestale a livello internazionale. 11

Perché una Strategia Nazionale per il Settore Forestale? Impegni internazionali Politiche Unione Europea ITALIA Piano Forestale Nazionale (1988/1998), IFN 1985 D.Lgs 227/2001: orientamento e modernizzazione del settore forestale Legge Cost. n.3/2001 (art.117 Cost.): STATO: tutela ambiente REGIONI: produzione e valorizzazione Linee Guida del 2005: Mattmai sensi art. 3.1 dlgs227/2001 (individuazione elementi di indirizzo della programmazione da attuare a liv. Regionale; ob. Strategici politica forestale nazionale; criteri GS) 21 Regioni Competenze e Ruoli Istituzionali non chiari e poco coordinati Mipaaf 21 Regioni Competenza regionale, e solo competenza residuale a livello centrale; Diversificate realtà normative e amministrative; Differente Legislazione e Programmazione Regionale di settore; Diversi livelli di adempimento agli impegni internazionali assunti dall Italia; Cfs Mattm 12

Perché una Strategia Nazionale per il Settore Forestale? Impegni internazionali Unione Europea ITALIA Necessitàdi armonizzare l attuazione delle disposizioni sovranazionali in materia forestale Regioni In linea con gli impegni internazionali ed europei, definire un quadro di riferimento strategico di indirizzo e coordinamento per il settore forestale nazionale in cui il territorio, le amministrazioni e il settore forestale possano riconoscersi. Con criteri e obiettivi chiari e in modo complementare e coordinato alle strategie e alle politiche forestali già definite dalle amministrazioni regionali. 13

Da dove e da cosa si èpartiti? Legge finanziaria 2007 comma 1082, art.1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 Al fine di armonizzare l'attuazione delle disposizioni sovranazionali in materia forestale, in aderenza al Piano d'azione per le foreste dell'ue e nel rispetto delle competenze istituzionali, il MIPAAF e il MATTM, sulla basedegli strumenti di pianificazione regionale esistenti e delle Linee guida definite ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227, propongono alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome un PROGRAMMA QUADRO PER IL SETTORE FORESTALE finalizzato a favorire la Gestione Forestale Sostenibile e a valorizzare la multifunzionalitàdegli ecosistemi forestali. 14

Da dove e da cosa si èpartiti? Foreste e cambiamento climatico (2006, Documento tecnico PSN) Bibliografia e Articoli Dibattito Nazionale e Internazionale Presupposti e proposte operative, MIPAAF (SVIRIS2), 2007 Gruppo di Lavoro ristretto PFN 1988 INFC (ISAFA 2005) Linee Guida 2005 Program. e legislazione Regionale Dibattito Nazionale e Internazionale Strategia forestale UE Piano d azione delle foreste UE Ministero MIPAAF e MATTM Corpo Forestale dello Stato Rappresentanza Regionale INEA, ISMEA Proposta Programma Quadro per il Settore Forestale 15

Il percorso Proposta PROGRAMMA QUADRO per il SETTORE FORESTE Posta all attenzione del partenariato economico e sociale: Sede tecnica Gruppo forestale Regioni Osservatorio Nazionale Mercato, Prodotti e Servizi forestali - CNEL Accademia di Scienze forestali (III Congresso nazionale di Taormina) Forum su www.reterurale.it Presentazione e Approvazione alla: Conferenza Stato Regioni e Province Autonome Discussione: 11 dicembre 2008 Approvazione: 18 dicembre 2008 (Accordo n. 265/CSR) 16

Quali sono i contenuti? Documento di Programmazione che definisce e rappresenta i principi di indirizzo nazionali a medio-lungo termine favorendo l armonica attuazione delle disposizioni sovranazionali in materia forestale; Creare le condizioni favorevoli per lo sviluppo di un'economia forestale e del legno efficiente e innovativa, tutelando il territorio e l ambientale, garantendo le prestazioni di interesse pubblico e sociale e per una maggiore coerenza e coordinamento nella politica forestale nazionale. 17

Quali sono i contenuti? 1 PARTE: ANALISI DEL SETTORE FORESTALE 1. LA POLITICA FORESTALE (Internazionale, comunitario, nazionale e regionale) 2. LE STATISTICHE FORESTALI (analisi delle fonti disponibili e utilizzabili) 3. IL PATRIMONIO FORESTALE NAZIONALE (INFC) 4. MULTIFUNZIONALITA DEL SETTORE FORESTALE NAZIONALE 4.1 LA FUNZIONE PRODUTTIVA DELLE FORESTE 4.2 LA FUNZIONE PROTETTIVA E AMBIENTALE DELLE FORESTE 4.3 FUNZIONE SOCIO CULTURALE E RICREATIVA DELLE FORESTE 5. TEMATICHE TRASVERSALI 2 PARTE: PRINCIPALI PRIORITÀ DEL SETTORE 6. OPPORTUNITA E CRITICITA PER IL SETTORE FORESTALE NAZIONALE 3 PARTE: STRATEGIA DI INTERVENTO NAZIONALE 7. LA STRATEGIA FORESTALE NAZIONALE (Obiettivi, strategie e azioni di intervento) 8. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DELL ATTUAZIONE DEL PQSF ALLEGATI 18

Quali sono i contenuti? Analisi SWOT PRIORITA Obiettivo Strategico Nazionale 1. Priorità strutturali 2. Priorità di tutela e conservazione 3. Priorità di presidio 4. Priorità di coordinamento Incentivare la gestione forestale sostenibile al fine di tutelare il territorio, contenere il cambiamento climatico, attivando e rafforzando la filiera forestale dalla sua base produttiva e garantendo, nel lungo termine, la multifunzionalità e la diversità delle risorse forestali. 4 Obiettivi Prioritari nazionali Azioni chiave Strumenti di attuazione 19

Quali sono gli obiettivi? I 4 Obiettivi prioritari rappresentano una interpretazione nazionale della Strategia forestale UE, definiti in aderenza al FAP UE, e coerentemente ai documenti di programmazione e indirizzo internazionali, comunitari e nazionali per l occupazione, l ambiente, l energia e lo sviluppo socioeconomico. Definiscono il quadro strategico di indirizzo nazionale a supporto delle amministrazioni competenti in materia, per programmare e legiferare coerentemente con i vincoli, orientamenti e impegni per la tutela, la conservazione, la valorizzazione e lo sviluppo del settore forestale. 20

Quali sono gli obiettivi? A. SVILUPPARE UN ECONOMIA FORESTALE EFFICIENTE E INNOVATIVA; Migliorare la competitività nel lungo periodo del settore forestale, individuando nella componente economica i presupposti per l uso sostenibile del patrimonio forestale. B. TUTELARE IL TERRITORIO E L AMBIENTE; Mantenere e migliorare la funzione protettiva delle formazioni forestali e difenderle dalle avversità naturali e antropiche. Tutelare la diversità biologica e paesaggistica, l assorbimento del carbonio, l integrità e la salute degli ecosistemi forestali. C. GARANTIRE LE PRESTAZIONI DIINTERESSE PUBBLICO E SOCIALE; Mantenere e valorizzare la dimensione sociale e culturale delle foreste, trasformando i boschi in uno strumento di sviluppo, coesione sociale e territoriale. D. FAVORIRE IL COORDINAMENTO E LA COMUNICAZIONE; Migliorare la cooperazione interistituzionale al fine di coordinare e calibrare gli obiettivi economici, ambientali e socioculturali ai diversi livelli organizzativi e istituzionali, informando anche il pubblico e la società civile. 21

Quali sono gli obiettivi? Azioni Chiave Obiettivi Prioritari A B C D A.1. Incrementare la gestione attiva e pianificata delle foreste, con forme sostenibili, valorizzando anche le aree marginali e a macchiatico negativo X X A.2.Incentivare la creazione e lo sviluppo della filiera foresta-legnovalorizzando l efficienza nelle e tra le differenti fasi, dall utilizzazione alla trasformazione e l accordo tra gli attori pubblici e privati della filiera X X X A.3. Stimolare la ricerca applicata e lo sviluppo tecnologico nel settore X X X X A.4. Incentivare la diversificazione dei beni e dei servizi della filiera forestale diversi dal legno X X X A.5. Promuovere e ottimizzare la produzione e l utilizzo sostenibile delle biomasse forestali X X X A.6. Promuovere forme di gestione innovative nella cooperazione tra proprietari dei boschi e operatori del settore X X X X A.7. Incentivare la formazione e l informazione in ambito forestale, su gestione, ambiente, controllo e sicurezza, marketing X X A.8. Migliorare la qualità dei prodotti forestali nazionali, legnosi e non, e incentivarne l impiego X X B.1. Salvaguardare l integrità territoriale, la superficie, la struttura e la salute del patrimonio forestale nazionale X X X X B.2. Contribuire alla mitigazione dei cambi. climatici, migliorando il contributo forest. al ciclo del carb., valorizzando gli adattamenti agli effetti X X B.3. Tutelare la diversità biologica degli ecosistemi forestali e valorizzarne la connettività ecologica X X X B.4. Tutelare la diversità e complessità paesaggistica X X B.5. Mantenere e valorizzare la funzione di difesa delle formazioni forest, con particolare riguardo all assetto idrogeologico e alla tutela delle acque X X X B.6.Ricostituire il potenziale forestale danneggiato da disastri naturali, fitopatie e incendi, promuovere azioni di monitoraggio eprevenzione coordinati e continui e attività di sorveglianza delle foreste X X X X C.1. Promuovere e divulgare l educazione e l rmazione al rispetto degli ecosistemi forestali, promuovendo una nuova diffusa cultura forestale C.2. Favorire l uso ricreativo responsabile e il turismo sostenibile delle foreste C.3. Mantenere e valorizzare i boschi urbani, periurbani e di pianura C.4. Valorizzare e riconoscere i servizi di interesse pubblico e sociale forniti dalla corretta gestione forestale X X X X X X X X X X D.1.Incentivare e promuovere, tra le Istituzioni competenti in materia, il coordinamento e lo scambio di informazione e il raccordotra i diversi sistemi informativi X X X X D.2. Migliorare lo scambio di informazioni e la comunicazione diffondendo e trasferendo le esperienze, le buone prassi e le innovazioni nel settore X X X X D.3. Promuovere il coordinamento della ricerca in ambito forestale X X X X D.4. Incentivare la partecipazione pubblica e sociale nella formulazione di politiche, strategie e programmi X X X X D.5. Incentivare l armonizzazione delle informazioni e delle statistiche del settore forestale X X X X D.6. Promuovere l armonizzazione della normativa e degli atti di programmazione in ambito forestale e ambientale per la semplific.delle procedure X X X X D.7. Sensibilizzare la società sul ruolo della gestione attiva in foresta come strumento di tutela e sviluppo 22 X X X X

Quali sono gli strumenti? Azioni Chiave Territorio Interventi Sul territorio nazionale gli interventi a favore del settore forestale attualmente previsti, nei differenti strumenti di programmazione vigenti (programmi settoriali e territoriali sia regionali che nazionali, sia a finanziamento comunitario che a finanziamento nazionale e/o regionale) o da prevedere ( ) dovranno concorrere sia singolarmente che congiuntamente alla realizzazione della Strategia forestale nazionale Strumenti di attuazione 23

Interventi Previste Reg. CE 1698/2005 A. SVILUPPARE UNA ECONOMIA FORESTALE EFFICIENTE E INNOVATIVA Obiettivo specifico A.1. Incrementare la gestione forestale sostenibile, valorizzando anche le aree marginali e a macchiatico negativo; Obiettivo direttamente collegato: Azione chiave 17 del Piano d Azione Forestale dell Ue; Responsabile dell attuazione Durata Strumenti di attuazione Interventi Previsti Misura 122 Regione PSR 2007/13 FEASR Valorizzazione economica delle foreste Misura 222 Regione PSR 2007/13 FEASR Ammodernamento delle aziende agricole; Misura 222 Regione PSR 2007/13 FEASR Primo impianto di sistemi agroforestali su terreni agricoli Misura 223 Regione PSR 2007/13 FEASR Imboschimento di superfici non agricole Misura 224 Regione PSR 2007/13 FEASR Indennità Natura 2000 Misura 225 Regione PSR 2007/13 FEASR Pagamenti silvoambientali Misura 227 Regione PSR 2007/13 FEASR Sostegno agli investimenti non produttivi Fondi FAS Nazionali (Fondo Aree Sottoutilizzate) Misura 3b Mipaaf 2007/13 Quali sono gli strumenti? Risorse nazionali Pianificazione aziendale e sovraziendale sulla base di criteri di gestione forestale sostenibile Azioni Regionali Regione - PFR Risorse regionali Diffusione tecniche di selvicoltura sostenibile Azioni regionali: Redazione manuali buone pratiche selvicolturali ed iniziative divulgative; Promozione e adesione a sistemi di certificazione forestale; Pianificazione aziendale; 24

Sviluppo Rurale UE: principale strumento attuazione PQSF 1994-2000 Reg. (CEE) N. 2080/92 (FEOGA) Regime comunitario di aiuti al settore agricolo 2001-2006 Reg. (CE) N.1257/1999 (FEOGA) Sostegno al settore forestale contribuisce al mantenimento e allo sviluppo delle funzioni economiche, ecologiche e sociali delle foreste nelle zone rurali. 2007-2013 Reg. (CE) N. 1698/2005 (FEASR) Sostegno al settore forestale per una gestione sostenibile delle risorse e la valorizzazione del loro ruolo multifunzionale come parte integrante dello sviluppo socio-economico delle aree rurali. Settore forestale = Strumento per lo sviluppo socio-economico del territorio

Gli interventi e le misure 1994-2000 Reg. (CEE) N. 2080/92 (FEOGA) Misure Rimboschimento terreni agricoli -copertura costi di impianto e manutenzione (premio per 5 anni) -perdita di reddito (premio per 20 anni), 750 euro per agricoltori o loro associazioni 180 euro per ogni altra persona fisica o entità di diritto privato. Miglioramento forestali di vario tipo Miglioramento economico dei boschi; Sistemazione di frangivento; Costruzione di strade forestali; Costituzione di fasce taglia fuoco e punti d'acqua; 2001-2006 Reg. (CE) N.1257/1999 (FEOGA) Misure Misura H (art. 31) -Rimboschimento dei terreni agricoli -copertura dei costi di impianto e 123 manutenzione (premio per 5 anni) -perdita di reddito (premio per 20 anni), massimo di 725 euro per agricoltori 124 o loro associazioni 180 euro per ogni altra persona fisica o entità di diritto privato. 125 Misura I (art. 30) - Altre misure forestali: -imboschimento superfici non agricole; -investimenti accrescimento del valore economico, ecologico o sociale delle foreste -investimenti per raccolta, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della silvicoltura -promozione di nuovi sbocchi per l'uso e la commercializzazione dei prodotti della silvicoltura; -associazionismo forestale; -prevenzione e ricostituzione e del potenziale produttivo silvicolo danneggiato da disastri naturali e da incendi; (Art. 32): -mantenimento della stabilitàecologica in zone pubbliche; -mantenimento delle fasce taglia fuoco mediante misure agricole; 2007-2013 Reg. (CE) N. 1698/2005 (FEASR) Misure Misura 221 -Primo imboschimento di terreni agricoli Accrescimento -copertura dei del costi valore di impianto aggiunto e dei manutenzione prodotti agricoli e forestali (premio per 5 anni) Cooperazione -perdita di reddito per lo (premio sviluppo per di 15 prodotti, anni). processi e tecnologie massimo nei di 700 settori euro agricolo per agricoltori e alimentare o loro e in quello forestale associazioni 150 euro per ogni altra persona fisica o entitàdi Infrastruttura diritto privato. connessa allo sviluppo e all adeguamento dell agricoltura e della silvicoltura Misura 122 -Miglioramento del valore economico delle foreste Misura 222 -Primo impianto di sistemi agroforestali su terreni agricoli Misura 223 -Imboschimento di superfici non agricole (sostegno a copertura dei soli costi di impianto e manutenzione (premio annuo/ettaro per 5 anni)) Misura 226 -Ricostruzione del potenziale silvicolo e introduzione di azioni di prevenzione Misura 227- Investimenti non produttivi Nuove Misure Misura 224 - Indennità natura 2000 Misura 225 - Pagamenti silvo-ambientali

14,58% di 16.660.893.238 euro di Spesa pubblica 122 123 124 125 221 222 223 224 225 226 227 Foreste % su S.R. Abruzzo X X X X X X X 53,677 13,98% Basilicata X X X X X X X X 155,267 23,96% Calabria X X X X X X X X 178,065 16,43% Campania X X X X X X X X X 334,328 17,76% Emilia Romagna X X X X X X X 84,318 9,02% Friuli Venezia G. X X X X X X X X 45,780 18,52% Lazio X X X X X X X X X X 57,759 8,81% Liguria X X X X X X X 16,998 6,15% Lombardia X X X X X X X 181,401 20,16% Marche X X X X X X X X X 64,460 14,02% Molise X X X X X X X X 41,146 21,10% P.A. Bolzano X X X X X X 20,655 6,61% P.A. Trento X X X X X 15,342 5,99% Piemonte X X X X X X X 87,176 9,72% Puglia X X X X X X X X 192,438 13,00% Sardegna X X X X X X X X 108,386 8,65% Sicilia X X X X X X X X X 431,482 20,49% Toscana X X X X X X X X 153,734 18,32% Umbria X X X X X X X X X X 129,031 16,98% Valle d'aosta X 0,609 0,35% Veneto X X X X X X X X 77,932 8,52% Italia (%) 9,08 22,18 32,17 0,34 5,49 0,37 1,81 17,85 10,71 2.429,984 14,58%

Indicatori fisici Reg. (CEE) N. 2080/92 Realizato 1994/2000 Reg. (CE) N.1257/1999 Realizato 2001/2006 Reg. (CE) N. 1698/2005 Previsto 2007/2013 Imboschimento superfici agricole 104,142 ha 40.573 ha 72,612 ha Conifere 3,049 ha 1,088 ha - Latifoglie 78,362 ha 28,897 ha - Specie a rapido accresciento 22,730 ha 10,587 ha - Rimboschiento superfici non agricole - 3,500 ha 19,730 ha Sistemi agroforestali - - 6,737 ha Viabilità forestale 3,429 km n.p. n.p. Ricostruzione e servizi di prevenzione alle calamitànaturali e incendi (superficie servita) Investimenti per accrescere il valore economico, ecologico e sociale delle foreste Gestione forestale e incentivazione ruolo multifunzionale delle foreste Interventi per accrescere il valore economico delle foreste Accrescimento del valore economico dei prodotti forestali (numero di aziende beneficiarie) 8,000 ha 108,919 ha 161,904 ha 112,182 ha 72,025 ha 228,186 ha n.p. n.p. 185,665 ha n.p. n.p. 42,521 ha - 2,978 5,000

Tendenza della Spesa pubblica impegnata

Avanzamento della spesa PSR italia giugno 2011

Conclusioni Lo Sviluppo Rurale per le Foreste 1994 2006 2013 Rimboschire Altre misure Altre misure Nuova tendenza del sostegno Rimboschire Sostegno Investimento Dal creare nuovo bosco a gestire l esistente?

Le misure forestali nella proposta di Sviluppo rurale 2014-2020

RDP 2014-2020 Priorità 1. Promuovere il trasferimento della conoscenza in agricoltura e nel settore forestale 2. Accrescere la competitività dell agricoltura e la produttività aziendale 3. Promuovere l organizzazione di filiere alimentari e la gestione del rischio in agricoltura 4. Preservare e rafforzare gli ecosistemi legati all agricoltura e alle foreste 5. Promuovere l efficienza d uso delle risorse e la transizione verso una low carboneconomy nel settore agricolo, agroalimentare e forestale 6. Concretizzare il potenziale lavorativo e lo sviluppo delle aree rurali

Elementidiinteresseper ilsettoreforestale 1. Sottoprogrammi tematici Aree montane 2. Gamma beneficiari più ampia(anche associazioni) 3. Set misure forestali 4. Cooperazione per redazione Piani di Gestione 5. Servizi silvo-climatico-ambientali 6. Investimenti diretti ad accrescere la resilienza e il pregioambientaledegliecosistemiforestali(senza ESCLUDERE I BENEFICI ECONOMICI DI LUNGO TERMINE!!)

Quali sono gli strumenti? Per il perseguimento degli Obiettivi prioritari vi sono inoltre importanti INTERVENTI che non sono attualmente coperti finanziariamente o lo sono solo parzialmentedagli strumenti vigenti (comunitari, nazionali o regionali): AZIONI che richiederebbero l attivazione di un regime di aiuti di stato e la disponibilità di specifiche risorse finanziarie; Associazionismo forestale; Realizzazione di impianti per la produzione e vendita di energia da biomasse per le imprese forestali; Sostegno alla selvicoltura sostenibile ed all approccio ecosistemico; Pianificazione forestale; 36

Quali sono gli strumenti? AZIONI che non richiedono la disponibilità di specifiche risorse finanziarie, se non in entità estremamente limitata, ma che devono essere attivate tramite atti normativi o regolamentari; Formazione e informazione per la sicurezza e professionalità degli operatori, addetti e proprietari forestali; Sviluppare metodi e strumenti efficaci di sensibilizzazione sociale sul ruolo della gestione forestale attiva come strumento di tutela e sviluppo; Manutenzione opere di sistemazione idraulico forestale; Interventi fitosanitari preventivi e di recupero; Interventi di ricostituzione di soprassuoli danneggiati da causeabiotiche di origine meteorica; Investimenti per l implementazione della dotazione di mezzi ed attrezzature per gli interventi forestali ambientali e la lotta agli incendi boschivi, compreso un sistema di controllo delle foreste che subentri all'azione di «Forest Focus» ormai conclusa Programmazione e Pianificazione forestale; 37

Quali sono gli strumenti? AZIONI che sono attuabili direttamente dagli enti pubblici, richiedendo la disponibilità di specifiche risorse finanziarie ma non l attivazione di un regime di aiuti di stato; Favorire il coordinamento della ricerca forestale. Formazione e informazione per la sicurezza e professionalità degli operatori, addetti e proprietari forestali; Sviluppare metodi e strumenti efficaci di sensibilizzazione sociale sul ruolo della gestione forestale attiva come strumento di tutela e sviluppo; Manutenzione opere di sistemazione idraulico forestale; Interventi fitosanitari preventivi e di recupero; Interventi di ricostruzione di soprassuoli danneggiati da cause abiotiche di origine meteorica; Investimenti per l implementazione della dotazione di mezzi ed attrezzature per gli interventi forestali ambientali e la lotta agli incendi boschivi, compreso un sistema di controllo delle foreste che subentri all'azione di Forest focus ormai conclusa 38

Altri strumenti di attuazione IL TAVOLO FILIERA-LEGNO Mipaaf Obiettivi: individuare interventi specifici per la filiera forestale nazionale per competitivitàed efficienza nell'attuale contesto normativo, ambientale e socioeconomico internazionale e nazionale Attivato dal Mipaaf su proposta di FederLegnoArredo Coordinamento - Ufficio SAQ VI, D.G. Sviluppo Agroalimentare e Qualità Dipartimento delle Politiche Competitive del Mondo Rurale e della Qualità. Coinvolge tecnici del settore, ricercatori, rappresentanti del settore forestale, Amministrazioni pubbliche a livello centrale, regionale e localee le principali associazioni ambientaliste Definizione di strategie condivise e interventi puntuali al finedi valorizzare in modo sostenibile e nel medio lungo periodo, la risorsa forestale e ilprodotto legno nazionale, rendendo competitivi i territori e le filiere produttive ad essecollegate, con particolare attenzione agli utilizzi industriali attuali (compresa la filiera legno energia) e futuri nel rispetto delle necessità ambientali, sociali del nostro Paese.

FLEGT Forest, Law, Enforcement, Governance and Trade Piano d Azione lanciato nel 2003 per combattere la raccolta e il commercio illegale di legname Il Piano d'azione FLEGT prevede sette principali campi di azione: - il sostegno ai Paesi produttori di legname, spesso situati in zone tropicali povere -lo sviluppo di attività collegate al commercio legale di legname - la promozione delle politiche di assistenza pubblica - il sostegno alle iniziative portate avanti dal settore privato - la salvaguardia degli investimenti finanziari - l'utilizzo degli strumenti legislativi esistenti o adozione di legislazione aggiuntiva - la lotta al problema specifico del "conflict timber"

Tutte le componenti della DUE DILIGENCE devono essere attuate autonomamente dagli operatori o attraverso il controllo operato da organizzazioni di Monitoraggio autonome. REGOLAMENTO (UE) N. 995/2010 del 20 ottobre 2010 Timber Regulation(EU-TR) Stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati Entrerà in vigore nel 2013 Si applicheràalla maggior parte dei prodotti legnosi normalmnetecommercializzati in EU, ad eccezione dei prodotti riciclati e dell industria della cartastampata Introduce l obbligo della DUE DILIGENCE (Dovuta diligenza) Il sistema consiste di 3 componenti principali: a) Informazione:glioperatoridevonoesserein possessoo avereaccessodirettoa tuttele informazioni relative al prodotto e al fornitore, al paese di origine e al rispetto delle norme forestali del paese di origine b) procedure di valutazione del rischio: consentono all operatore di analizzare e valutare il rischio che illegnoo i prodottidaessoderivatiimmessisulmercatosianodiprovenienzaillegale(legatia tipi di legno o a particolari paesi/regioni) c) Procedure di mitigazione del rischio:quando le procedure divalutazionedel rischioindicanoun certo rischio di legno illegale, si deve ricorrere a procedure di mitigazione del rischio. Queste procedure possono richiedere informazioni addizionali sui fornitori

Analisi e sintesi dei contributi (Temi di interesse comune): 1.Incentivare la gestione forestale sostenibile per la valorizzazione delle dimensioni: Economica, Ambientale, Sociale; 2.Migliorare qualitativamente e quantitativamente la risorsa forestale nazionale; 3.Valorizzare la multifunzionalitàdei boschi come produttori di beni e servizi; 4.Migliorare l'efficienza e ridurre i costi delle utilizzazioni; 5.Valorizzare e armonizzare l intera filiera foresta-legno; 6.Creare occupazione locale; 7.Migliorare le conoscenze e coordinare le politiche e le spese disettore. L obiettivo strategico del PQSF: Incentivare la gestione forestale sostenibile al fine di tutelare il territorio, contenere il cambiamento climatico, attivando e rafforzando la filiera forestale dalla sua base produttiva e garantendo, nel lungo termine, la multifunzionalità e la diversitàdelle risorse forestali.

TAVOLO FILIERA LEGNO Sono state individuate 4 tematiche strettamente interconnessetra di loro: 1. Ammodernamento e semplificazione della Legislazione forestale; 2. Valorizzazione dei Prodotto legno nazionale e armonizzazione delle Filiere produttive; 3. Valorizzazione del Patrimonio forestale e sviluppo socioeconomico del territorio; 4. Consolidamento del sistema della conoscenza del settore forestale;

TAVOLO FILIERA LEGNO Gruppo 1 Gruppo 2 Gruppo 3 Gruppo 4 STEERING COMMITTEE Un Referente per Gruppo. Ogni singolo gruppo relazioneràperiodicamente al Tavolo Filiera Legno lo stato di avanzamento dei propri lavori, al fine di condividere e coordinare i propri risultati con quelli gli altrigruppi.

Gruppo 1 - Ammodernamento e semplificazione della Legislazione forestale Aggiornare e semplificare l iter autorizzativodei tagli Disciplinare acquisto e vendita lotti boschivi Disciplina e del rapporto tra i soggetti della produzione dei prodotti forestali e gli utilizzatori mediante un contratto di fornitura Dare piena e costante attuazione al PQSF Sviluppare gli strumenti necessari alla migliore applicazione del sistema DUE DILIGENCE Costruire, sviluppare e disciplinare un sistema efficiente del mercato dei CREDITI DICARBONIO Aggiornamento del DECRETO LEGISLATIVO N. 227/2001

Gruppi 2 - Valorizzazione dei Prodotto legno nazionale e armonizzazione delle Filiere produttive + Gruppo 3 - Valorizzazione del Patrimonio forestale e sviluppo socioeconomico del territorio Promuovere la gestione attiva della proprietàforestale Ottimizzare le utilizzazioni forestali e rafforzare le filiere legate alla lavorazione e trasformazione del legname Incentivare l associazionismo forestale e promuovere forme aggregate e partecipate di gestione del patrimonio forestale Valorizzare il prodotto legno nazionale e i sottoprodotti Valorizzare il ruolo multifunzionale e ambientale delle risorse forestali Concretizzare le potenzialitàdi sviluppo socio-economico del territorio connesse alle risorse forestali Valorizzazione delle biomasse forestali ad uso energetico Razionalizzazione e valorizzazione dell arboricoltura da legno, della pioppicoltura e delle colture legnose a turno breve

Gruppo 4 - Consolidamento del sistema della conoscenza del settore forestale; Rafforzamento della Piattaforma Tecnologica Forestale Miglioramento delle statistiche Innovazione, trasferimento, delle conoscenze scientifiche/tecnologiche alle imprese con processi circolari/iterativi; Sviluppare iniziative pilota di collaborazione pubblico-privato finalizzate alla realizzazione di infrastrutture Costruire piùconoscenza e ricerca sulla trasformazione/applicazione del legno Promozione di un nodo italiano della rete dello European Forest Institute Promuovere iniziative di alta formazione Valorizzare e costruire nuove percorsi di filiera corta

Quale è/sarà l attuazione? Il PQSF ha una validità decennale a decorrere dal 1 gennaio 2009 (2019), sovrapponendosi al FAP dell UE che ha una valenza quinquennale a decorrere da 1 gennaio 2007 (2023). Possibile necessità di revisione connessa a programmazione SR 2014-2020 48

Quale è/sarà l attuazione? Strategia Forestale Europea Piano d Azione Forestale dell Ue Impegni Comunitari in ambito o di interesse per il settore forestale; Impegni Internazionali sottoscritti dall Italia in ambito o di interesse per il settore forestale; Programma Quadro per il Settore Forestale A. B. C. D. Azioni Chiave Piani Forestali Regionali Strumenti di programmazione territoriale e settoriale (Risorse Comunitarie, Nazionali e Regionali) 49

Quale è/sarà l attuazione? La Strategia del PQSF coinvolge e integra competenze di Amministrazioni centrali e regionali, e comporta il coordinamento e l impiego di notevoli risorse, richiedendo una crescente capacità di coordinamento e cooperazione per definire una valida programmazione unitaria di lungo periodo. Per rafforzare il coordinamento operativo nazionale delle politiche forestali viene istituito un gruppo di lavoro tecnico interistituzionale permanente. Tavolo di Coordinamento Forestale 50

Tavolo di Coordinamento Forestale Analogo al Comitato Permanente Forestale UE (Standing ForestryCommitee) e complementare ad organi consultivi e scientifici di ricerca forestale Composto da: 1 rappresentante del Mipaaf 1 rappresentante del Mattm 5 rappresentanti designati dalla Conferenza Stato Regioni 1 rappresentante del CFS Funge anche da Comitato di Sorveglianza del PQSF e avrà compiti di coordinamento, indirizzo e informazione,rappresentando il punto unitario di riferimento interistituzionale per l attuazione sul territorio della programmazione forestale e delle politiche forestali nazionali ed internazionali. Le sue attività si svolgono secondo un Regolamento interno. Il Tavolo formula proposte operative su cui si esprime il Comitato tecnico permanente di coordinamento in materia di Agricoltura. 51

Quale è/sarà l attuazione? Le principali mansioni del Tavolo possono essere così identificate: supporto, indirizzo e linee guida per le Amministrazioni competenti in materia; assistenza tecnica e analisi; promozione e informazione, diffusione e divulgazione delle linee d azione del PQSF e delle eccellenze e buone pratiche in materia forestale; individuazione delle sinergie e integrazioni possibili per il settore, al fine di convogliare e coordinare al meglio le risorse istituzionali e finanziarie esistenti e di cooperare nel recepimento unitario ed attuativo delle disposizioni sovranazionali; sviluppo di forme di coordinamento tra i principali interlocutori dei temi forestali; 52 52

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000: integrazione obiettivi, impegni e opportunitànormativa comunitaria e nazionale relativa alla gestione dei siti Rete Natura 2000 fornire alle amministrazioni competenti sul territorio un contributo di indirizzo/orientamento alla promozione della gestione forestale attiva all interno dei siti della Rete Natura 2000 in Italia. diretta richiesta delle amministrazioni Regionali: nonostante gli espliciti obiettivi di mantenimento delle attività economiche compatibili con lo stato di conservazione soddisfacente (cfr. art 1 Direttiva 92/43/CEE), si registra un generale abbandono delle proprietà forestali e un elevato disinteresse nella loro gestione all interno dei siti, dettato principalmente da motivazioni socioeconomiche locali, carenze conoscitive e difficoltà applicative degli strumenti previsti per l attuazione della direttiva comunitaria. uno dei fattori disincentivanti la gestione forestale in Natura 2000 è rappresentato dagli obblighi di Valutazione di Incidenza (VINCA) previsti dalla normativa vigente. Tale obbligo, per i maggiori costi e i maggiori tempi di istruttoria, rappresenta una delle principali cause nell abbandono delle pratiche selvicolturali storiche, soprattutto nei soprassuoli forestali più antropizzati difficilmente rinaturalizzabili con l abbandono ai soli processi naturali. 53

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000: Il documento affronta le principali criticitàriscontrate nel settore forestale nell ambito della Rete Natura 2000 e fornisce, anche sulla base di best practices già presenti a livello regionale, riferimenti guida generali e suggerimenti procedurali per promuovere forme di gestione forestale attiva secondo i principi della Gestione Forestale Sostenibile (GFS), coniugando salvaguardia della biodiversitàe interessi produttivi. Gli indirizzi proposti devono essere contestualizzati nelle diverse realtà regionali con modalità di attuazione appropriate sia al proprio assetto amministrativo sia alle caratteristiche locali e sito specifiche, nel rispetto delle finalità generali delle Direttive comunitarie Habitat e Uccelli e della pertinente normativa di riferimento nazionale con i relativi Decreti ministeriali di attuazione. Programmazione FEASR 2007-2013: compiere ulteriori sforzi di comunicazione, governance ed efficienza al fine di poter usufruire al massimo delle opportunità offerte dai PSR per il sostegno alle azioni di interesse forestale in siti Natura 2000 Esempio. L alto frazionamento fondiario induce alla necessità di sottoporre a valutazione di incidenza anche gli interventi selvicolturali tradizionali su piccole superfici. 54 54

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000: documenti di riferimento Programma Quadro per il settore Forestale (PQSF) Strategia Nazionale per la Biodiversità(SNB) Piano Strategico Nazionale (PSN) DPR 357/97 così come modificato ed integrato dal 120/2003; le Linee guida forestali del Decreto MATTM 16 giugno 2005 in attuazione del D.lgs, n 227/2001; le Linee Guida per la gestione dei siti Natura 2000; il Decreto MATTM 17 ottobre 2007 Criteri minimi per la gestione degli stessi siti. Ad essi si aggiungono quali documenti tecnici di supporto: il Manuale per la gestione dei siti Natura 2000 e il Manuale nazionale di interpretazione degli Habitat della Direttiva 92/43/CEE; i contributi tematici al PSN Biodiversità e Sviluppo Rurale, Foreste e cambiamenti climatici, Biodiversità e Paesaggio ; il IV rapporto nazionale per Convenzione della Biodiversità; il Quaderno n. 1 dell Osservatorio Nazionale sulle foreste (2008) Politiche forestali e Sviluppo Rurale. Situazione, prospettive e buone prassi ; il documento Criteri e buone pratiche di gestione forestale. Baseline per l attuazione della misura silvo-ambientale (RRN -Task Forceforeste 2009). 55 55

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000 La valutazione d'incidenza (V.I. o VINCA) è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla conservazione degli habitat e delle specie per cui i siti Natura 2000 sono stati individuati per verificare se vi siano incidenze significative su un sito o proposto sito della Rete Natura 2000 Procedura èstata introdotta dall'articolo 6, comma 3, della direttiva "Habitat" con lo scopo di salvaguardare l'integritàdei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale. La VINCA, se correttamente realizzata ed interpretata, costituisce lo strumento per garantire il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio. La VINCAsi applica sia agli interventi che ricadono all'interno delle aree Natura 2000, sia a quelli che pur sviluppandosi all'esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito. 56 56

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000: Per gli interventi selvicolturali la VINCA potràessere ritenuta acquisita quando questi risultino finalizzati alla conservazione dei siti Natura 2000 e comunque quando siano stati valutati negli strumenti di gestione, riconosciuti ed approvati con apposito atto dalla competente regione, come le Misure di conservazione o il Piano di gestione del sito, o in altri strumenti di pianificazione o programmazione forestale -quali i piani di gestione forestali, i programmi di cui all art. 3 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227 o strumento equivalente -qualora siano stati predisposti oppure integrati con le opportune misure di conservazione identificate come necessarie alla gestione dei relativi siti Natura 2000 57 57

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000: In assenza dei suddetti strumenti di pianificazione èpossibile prevedere uno snellimento delle procedure VINCAche permetta comunuqedi definire e dichiarare con diversi gradi di approfondimento della fase di screening, la non incidenza significativa. La non attuazione della VINCA, laddove vige l obbligatorietàdella procedura, comporta inevitabilmente l apertura di contenziosi altrimenti evitabili. 58 58

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000: Le Misure di conservazione, dovranno comunque riportare le prescrizioni sulle diverse casistiche di intervento forestale riscontrabili sul territorio di ogni singolo sito, come richiesto dalla Direttiva. Tali prescrizioni, da osservare in più rispetto a quanto già regolamentato sul territorio dalla normativa vigente, dovranno essere facilmente applicate su aree identificabili e localizzabili sul territorio. Le attività agro-silvo-pastorali e le altre attività antropiche che hanno contribuito positivamente al mantenimento di un equilibrio nel sito, debbono comunque essere valutate secondo il relativo contributo apportato, ed eventualmente riviste o 59 regolamentate solo sulla base di una effettiva necessità. 59

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000: Per ogni tipo di intervento selvicolturale non individuabile nelle misure di conservazione, risulteràcomunque necessaria la Valutazione di incidenza. In assenza di Misure di conservazione o Piani di gestione definiti e approvati, le attivitàselvicolturali possono essere verificate attraverso una fase di pre-screeningdi valutazione di incidenza o dichiarazione di non incidenza rilasciata dalla competente autorità individuata dalla amministrazione regionale. Tali format innovativi giàadottati da alcune regioni, possono snellire in modo significativo la procedura VINCA nel rispetto delle finalità 60 della direttiva 60

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000: Si potrebbero anche verificare condizioni per le quali non si renda necessaria l istituzione di vincoli specifici per il mantenimento o miglioramento delle caratteristiche naturali del sito. nelcaso in cui le attivitàselvicolturali, storicamente praticatee rigorosamente giànormatedalle Prescrizioni di Massima e di Polizia forestale o dai regolamenti forestali regionali, rappresentano l unico strumento per il mantenimento degli equilibri ecologici caratterizzanti la stessa area Natura 2000; questo verràevidenziato nelle Misure di conservazione o nei Piani di gestione definiti ed approvati 61 61

Una delle attività recenti. Indirizzi di Gestione Forestale per i siti della rete Natura 2000: Per gli interventi e/o operazioni da eseguire in casi particolari e di somma urgenza èpossibile non espletare la VINCA precedentemente all intervento,prevedendo una fase di screening per il piano di ripristino successivo. Tali interventi, tramite apposite disposizioni dei competenti uffici regionali, riguardano i tagli necessari per confinare l incendio, di successione post-incendio e gli interventi fitosanitari, per alberi pericolanti o comunque interventi resi necessari per la pubblica incolumità. 62 62

Il PQSF segna soltanto la prima tappa di un articolato processo di consapevolezza, sviluppo, e coordinamento per il settore forestale nazionale, in cui istituzioni e territorio si possono riconoscere e lavorare insieme. 63

Conclusioni e prospettive Con 10 anni di ritardo l Italia adempie ad un impegno Comunitario. Un indirizzo strategico comune e moderno per i prossimi 10 anni. Impegno nazionale volto a sostenere la gestione forestale attiva per uno sviluppo socio-economico e ambientale del territorio; Attuazione regionale e locale coordinamento centrale (declinazione a livello regionale degli obiettivi prioritari e delle azioni chiave),; Attuazione integrata di tutti gli impegni forestali internazionali nel rispetto delle varie competenze istituzionali. Rispondere con dinamismo e competitività alle sfide e richieste che, sempre piùnumerose, diversificate e avanzate, provengono dalla società. Maggiore sinergia per la gestione efficace delle risorse (comunitarie, nazionali o regionali). Maggiore coordinamento tra i soggetti Istituzionali competenti. Maggiore concertazione con i soggetti pubblici e privati attivi nel settore forestale. 64

Grazie per l attenzione marandola@inea.it romano@inea.it Maggiori informazioni su PQSF: http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/serveblob.php/l/it/idpagina/2826 Tavolo di Cordinamento Foreste: http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/serveblob.php/l/it/idpagina/2827 65