COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Sabato, 19 settembre 2015
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Sabato, 19 settembre 2015 Cronaca 19/09/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 27 Vedono la polizia e gettano la droga dal finestrino dell' auto 1 19/09/2015 Corriere dello (ed. Roma) Pagina 41 Italia, evoluzione e non rivoluzione 2 19/09/2015 Corriere dello Stadio (ed. Bologna) Pagina 25 Italia, evoluzione e non rivoluzione 4 18/09/2015 corrieredellosport.it E' un' Italia da 7 Bargnani e Gallinari MVP 6
Pagina 27 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca SAN GIOVANNI DUE RAGAZZI SORPRESI NEL PARCHEGGIO DI FRONTE AL PARCO DI VIA RIGHI Vedono la polizia e gettano la droga dal finestrino dell' auto SAN GIOVANNI ERA nato tutto come un normale controllo, che però è terminato con una denuncia per possesso di droga a fine di spaccio e di oggetti pericolosi atti a offendere. Verso le 19 dell' altro giorno, a San Giovanni in Persiceto, nel parcheggio di fronte al parco di via Righi, una volante della polizia ha notato tre persone, due ragazzi e una ragazza, in un' Alfa Giulietta, che vista la presenza delle forze dell' ordine hanno gettato degli oggetti dal finestrino. GLI AGENTI, insospettiti da questo comportamento, hanno perquisito la macchina, intestata alla madre di uno dei due ragazzi, un indiano di 22 anni, e hanno trovato, nascosti in vari posti all' interno dell' auto, oltre 7 grammi di marijuana, un bilancino elettronico nel vano della ruota di scorta e un tubo di ferro di 32 centimetri, sotto il sedile del posto di guida. Il ragazzo, che inizialmente aveva negato di avere della droga in macchina, è stato denunciato per possesso di droga ai fini di spaccio e di oggetti pericolosi atti a offendere. L' AMICO dell' indiano, un 22enne nato a Cagliari, è stato segnalato per uso personale di droga perché in possesso di 1,75 grammi di marijuana, ammettendo di averne buttata altra dal finetrino, poco prima dell' arrivo degli agenti. La ragazza, invece, è risultata completamente estranea alla vicenda. Francesco Pandolfi. 1
Pagina 41 Corriere dello (ed. Roma) Italia, evoluzione e non rivoluzione Ma in panchina non si escludono sorprese... Il basket italiano in queste ultime ore si è diviso in due fazioni: c' è chi vede nel 5 posto agli Europei un fallimento, e chi sostiene che in fondo si tratta di un successo. A nostro avviso entrambi i giudizi sono sbagliati. La 5ª piazza ottenuta battendo la Rep. Ceca, quella che consentirà di prender parte al Preolimpico e continuare a sperare in Rio 2016, non può essere considerata una delusione; e parlare di gran risultato ci sembra una considerazione azzardata. Molto più semplicemente, il traguardo raggiunto riflette il livello della nostra Nazionale in questo momento dal punto di vista del gioco. Chi non si era lasciato fuorviare dai grandi nomi e dalle dichiarazioni roboanti, già dal torneo di Trieste aveva colto dei segnali, se non preoccupanti almeno importanti riguardo le difficoltà difensive dell' Italia. Difficoltà confermate nel ko con la Turchia e del sofferto successo con l' Islanda: gli infortuni a Dato me, Belinelli e Bargnani hanno poi ovviamente aumentato i problemi, così come le precarie condizioni di Cinciarini, arrivato in azzurro quasi privo di energie dopo una stagione strepitosa. PREGI E DIFETTI. L' Italia ha tro vato un leader, Gallinari, ha dimostrato carattere, soprattutto ha restituito al basket un nuovo Bargnani. E' stato lui la vera, grande, sorprendente novità azzurra: bollato nella NBA come apatico e senza grinta, Andrea si è battuto bene sotto canestro, è migliorato gara dopo gara in difesa e raramente ha forzato in attacco, prendendosi i suoi tiri all' interno di schemi. E qui arriviamo al punto cruciale del discorso. Perché quella vista a Berlino e Parigi è sembrata solo a sprazzi una squadra di Pianigiani, ct che predica circolazione di palla e disciplina senza per questo tarpare le ali al talento dei suoi uomini. Invece, a differenza di quanto accaduto nella prima fase degli Europei in Slovenia, troppo spesso, nelle vittorie come nelle sconfitte, l' Italia è vissuta sulle giocate di Gallo, sulle penetrazioni di forza di Gentile, sui tiri da tre di Belinelli da distranze siderali. Insomma, si è visto cosa può fare il talento (mettere ko la Spagna ad esempio), ma le conseguenze di troppe forzature della mancanza di pazienza in attacco. EVOLUZIONE. Piuttosto che una rivoluzione tecnica, che interromperebbe un lavoro iniziato cinque anni fa con l' avvento di Pianigiani, all' Italia magari servirebbe un' evoluzione, ma da parte di alcune stelle di questa squadra: per prendere lo stesso numero di tiri, però in un sistema di gioco. La Federazione potrebbe avere altre idee. Perché, nonostante le dichiarazioni del presidente della Fip Petrucci («Pianigiani ha un contratto sino al Continua > 2
Pagina 41 < Segue Corriere dello (ed. Roma) preolimpico»), la nostra sensazione è che non si possa escludere alcuna sorpresa: tipo la richiamata alle armi di Ettore Messina sulla panchina azzurra... 3
Pagina 25 Corriere dello Stadio (ed. Bologna) Italia, evoluzione e non rivoluzione Ma in panchina non si escludono sorprese... Il basket italiano in queste ultime ore si è diviso in due fazioni: c' è chi vede nel 5 posto agli Europei un fallimento, e chi sostiene che in fondo si tratta di un successo. A nostro avviso entrambi i giudizi sono sbagliati. La 5ª piazza ottenuta battendo la Rep. Ceca, quella che consentirà di prender parte al Preolimpico e continuare a sperare in Rio 2016, non può essere considerata una delusione; e parlare di gran risultato ci sembra una considerazione azzardata. Molto più semplicemente, il traguardo raggiunto riflette il livello della nostra Nazionale in questo momento dal punto di vista del gioco. Chi non si era lasciato fuorviare dai grandi nomi e dalle dichiarazioni roboanti, già dal torneo di Trieste aveva colto dei segnali, se non preoccu panti almeno importanti riguardo le difficoltà difensive dell' Italia. Difficoltà confermate nel ko con la Turchia e del sofferto successo con l' Islanda: gli infortuni a Dato me, Belinelli e Bargnani hanno poi ovviamente aumentato i problemi, così come le precarie condizioni di Cinciarini, arrivato in azzurro quasi privo di energie dopo una stagione strepitosa. PREGI E DIFETTI. L' Italia ha tro vato un leader, Gallinari, ha dimostrato carattere, soprattutto ha restituito al basket un nuovo Bargnani. E' stato lui la vera, grande, sorprendente novità azzurra: bollato nella NBA come apatico e senza grinta, Andrea si è battuto bene sotto canestro, è migliorato gara dopo gara in difesa e raramente ha forzato in attacco, prendendosi i suoi tiri all' interno di schemi. E qui arriviamo al punto cruciale del discorso. Perché quella vista a Berlino e Parigi è sembrata solo a sprazzi una squadra di Pianigiani, ct che predica circolazione di palla e disciplina senza per questo tarpare le ali al talento dei suoi uomini. Invece, a differenza di quanto accaduto nella prima fase degli Europei in Slovenia, troppo spesso, nelle vittorie come nelle sconfitte, l' Italia è vissuta sulle giocate di Gallo, sulle penetrazioni di forza di Gentile, sui tiri da tre di Belinelli da distranze siderali. Insomma, si è visto cosa può fare il talento (mettere ko la Spagna ad esempio), ma le conseguenze di troppe forzature della mancanza di pazienza in attacco. EVOLUZIONE. Piuttosto che una rivoluzione tecnica, che interromperebbe un lavoro iniziato cinque anni fa con l' avvento di Pianigiani, all' Italia magari servirebbe un' evoluzione, ma da parte di alcune stelle di questa squadra: per prendere lo stesso numero di tiri, però in un sistema di gioco. La Federazione potrebbe avere altre idee. Perché, nonostante le dichiarazioni del presidente della Fip Petrucci Continua > 4
Pagina 25 < Segue Corriere dello Stadio (ed. Bologna) («Pianigiani ha un contratto sino al preolimpico») la nostra sensazione è che non si possa escludere alcuna sorpresa: tipo la richiamata alle armi di Ettore Messina sulla panchina azzurra... 5
18 settembre 2015 corrieredellosport.it E' un' Italia da 7 Bargnani e Gallinari MVP Promosso anche Gentile, pur con l' errore fatale contro la Lituania. Belinelli gioca sui problemi fisici, Aradori e Cusin si fanno trovare pronti, mancano i punti dei registi e la difesa non è tra le prime 20 del torneo ROMA L' Italia torna a casa dopo il quinto posto agli Europei, che vale il Preolimpico ma non cancella il rammarico per la sconfitta al supplementare contro la Lituania. E' un' Italia da 7 in pagella ma non di più, perché se è vero che le aspettative erano alte, non vanno dimenticati gli acciacchi di Bargnani e Belinelli e l' infortunio che ha consentito a capitan Datome di giocare soltanto una partita e mezza. Gli azzurri hanno superato brillantemente il girone più difficile, mostrando un' identità davvero promettente, frutto di un' evoluzione positiva nel corso del torneo. Attestata anche da un messaggio Instagram di Andrea Bargnani, mai troppo espansivo, anche per questo emblematico: "Per ora finisce qui unico dispiacere il dover aspettare fino alla prossima estate per ridiscendere in campo con loro". Tre realizzatori tra i primi otto (Gallinari, Gentile e Belinelli) impreziosiscono il cammino azzurro. DELLA VALLE 6.5 Il più giovane del gruppo piazza tre triple in 20', debuttando con l' ingresso a freddo contro la Serbia. La sua vittoria era arrivata con la convocazione tra i 12. Esperienza che gli tornerà utile, la nazionale un giorno sarà sua. BELINELLI 7.5 Irreale nel secondo tempo contro la Spagna (7/7 da tre) e nel finale contro la Germania, due sere consecutive in cui firma 42 punti dopo l' intervallo. Cala anche a causa dei problemi all' inguine che lo lasciano fuori contro la Serbia, e nella ripresa contro la Lituania incide relativamente. Si fa apprezzare nella gestione del pallone da regista aggiunto nei finali. In 31.5 minuti, chiude con 14.5 punti, il 40% da tre, l' 86% ai liberi, 4.3 rimbalzi, 3.9 assist e solo 1.7 palle perse. ARADORI 7.5 Sempre pronto quando viene chiamato in causa, meriterebbe più minuti contro la Lituania, dopo un primo tempo da protagonista, e quando rientra a freddo nel finale sbaglia un libero pesante. Efficace da guardia e da ala, anche in difesa, è sempre mentalmente nelle gare. Le cifre non raccontano fedelmente il suo impatto. In 20.4 minuti, 6.2 punti, 3.8 rimbalzi e 1.8 assist. GENTILE 7.5 Sarebbe ingeneroso ricordare soltanto l' errata gestione dell' ultimo possesso del quarto periodo contro la Lituania, perché Gentile gioca Europei di grande continuità e maturità. Sfrutta il fisico per conquistare liberi (4 falli subiti di media) e rimbalzi (4.7), passa dal ruolo di top scorer contro Islanda, Serbia e Israele alla prova da gregario di enorme qualità contro la Spagna. E' il giocatore più utilizzato (34' di media), chiude con 16.7 punti con il 47% su azione e 3.3 assist. GALLINARI 8.5 Sono suoi gli Continua > 6
18 settembre 2015 < Segue corrieredellosport.it highlights degli Europei, con i numeri contro la Spagna e il canestro per il supplementare contro la Germania. Qualità a tutto campo, personalità e altruismo, e l' impressione è che sia ancora in fase di ascesa della propria carriera. Immarcabile, come dicono i 6.6 falli subiti e i 7.3 liberi tentati, e trasformati con l' 88%, a cui aggiunge il 66% da due e il 40% da tre. Chiude con 17.9 punti, 6.9 rimbalzi e 2.7 assist di media, eccellenza allo stato puro. BARGNANI 8 La sua metamorfosi dopo le prime due partite è il simbolo della crescita azzurra. Fare punti non è mai stato un problema, la differenza è che questa volta l' 80% dei suoi tiri sono da due, e dopo un avvio complicato convince anche in difesa. In generale gioca più di fisico e mostra una presenza forse mai vista, i 19 punti nella ripresa contro la Lituania (nonostante le noie al polpaccio) sono il timbro sui suoi Europei di alto livello. In 23.6 minuti, 14.8 punti con il 51% da due, il 48% da tre, il 92% ai liberi, 3.6 rimbalzi e 0.8 stoppate. CUSIN 7 Come Aradori, si fa trovare pronto con la difesa e i blocchi anche per pochi minuti. Parte titolare, ma l' evoluzione di Bargnani lo relega al ruolo di cambio, che Cusin interpreta comunque bene. Notevole la stoppata su Sergio Rodriguez contro la Spagna, chiude alla grande con le prove contro Lituania e Repubblica Ceca. In 10.5 minuti, 2.6 punti e 2.3 rimbalzi. DATOME NG Importante presenza in spogliatoio, la presenza del capitano contro la Lituania avrebbe forse girato a favore dell' Italia (in campo con rotazioni ridotte all' osso nella ripresa) quei dettagli sfavorevoli e decisivi. L' infortunio all' inguine lo ha fermato nell' intervallo contro l' Islanda, in 33' ha segnato 14 punti con 6 rimbalzi. MELLI 6 Sacrificato in una rotazione lunghi aperta da Bargnani e Gallinari, offre minuti di sostanza. Ma non trova il guizzo. In 11 minuti, 3 punti e 2.4 rimbalzi. CINCIARINI 6 La regia non porta punti (Cincia e Hackett totalizzano 54 punti, meno di 7 a gara, con soli 12 tiri liberi conquistati) e questo facilita le difese avversarie. Il nuovo acquisto di Milano, che esce con una botta all' anca contro la Repubblica Ceca, mostra spirito, ma fisicamente non è mai brillante come negli ultimi playoff. In 20.8 minuti, 3.8 punti con il 38% al tiro e 2.4 assist. Da rimarcare le sole 2 palle perse in 166 minuti. HACKETT 6 In difesa tiene, aumenta l' impatto fisico del quintetto, ma in attacco non riesce ad essere un fattore, e in alcuni momenti le sue scelte di tiro non sono eccellenti. Meglio rispetto al finale di stagione con Milano, il suo rientro nel gruppo azzurro dopo le turbolenze del passato è tutto sommato positivo, ma dalla panchina non sempre dà il cambio di ritmo. In 20.8 minuti, 3 punti con il 31% su azione, 2.8 assist ma soltanto 2 liberi tirati in 166 minuti. POLONARA 6 Un paio di numeri sopra il ferro (come la stoppata su Kalinic contro la Serbia) ma il suo ruolo è principalmente nei garbage time. 4 punti e 1 rimbalzo in 22 minuti. PIANIGIANI 7 Talento e punti nelle mani (85.8 di media) non erano in dubbio, ma forse hanno elevato le aspettative oltremodo, visto che l' Italia non nasceva come una squadra difensiva (e in effetti con 81.8 punti subiti di media non è tra le prime 20 difese) e non aveva punti in ogni ruolo (vedi la regia), difetti che hanno complicato la chimica. Dopo due gare stentate contro Turchia e Islanda, gli azzurri hanno mostrato anima, giocando contro Spagna, Germania, Israele e la stessa Lituania partite vere, da Europei di alto livello. La qualificazione al Preolimpico era considerata un obiettivo minimo, in realtà non era scontato superare il girone di Berlino nel modo in cui l' hanno fatto gli azzurri. L' impressione è che con il gruppo al completo, e forte di questa esperienza, l' Italia possa ben figurare anche al Preolimpico. 7