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Processo di valutazione diagnostico destra/sinistra (dagli effetti alle cause) Alta capacità diagnostica Ampia partecipazione Documento risultante: rapporto diagnostico, mirato alla successiva fase di pianificazione del miglioramento 2

In senso comune, per descrivere gli sforzi compiuti per rendere la scuola un posto migliore per gli studenti, gli insegnanti, l intera comunità In senso tecnico, per descrivere i processi che la scuola intraprende, in un ottica collaborativa con tutti i soggetti che ne fanno parte, per innalzare i livelli e la qualità degli apprendimenti degli studenti 3

Per ottenere i maggiori benefici nella pianificazione del miglioramento è necessario che esso sia considerato come un attività strutturata, cioè sviluppata secondo progetti ed obiettivi definiti, sistematica, guidata dai responsabili e sottoposta a revisione durante la sua realizzazione. In sintesi: vero e proprio processo nell ambito del quale vengano definite le relative fasi e individuati vincoli, tempi, responsabilità, risorse, indicatori e relativi obiettivi. 4

Gli attori: non solo il Dirigente Scolastico e i componenti il Nucleo di Valutazione ma l intera comunità scolastica, nella sua componente interna ed esterna. La partecipazione del personale alle scelte del piano e la condivisione di questo con gli stakeholders sono fondamentali per la riuscita di ogni iniziative ed azione 5

1. Lavorare sui nessi tra obiettivi di processo e traguardi di miglioramento: i traguardi possono essere raggiunti solo regolando i processi didattici o organizzativi tenendo conto del loro impatto sui primi 2. Pianificare le azioni: definizione dei relativi indicatori e target, delle responsabilità, dei tempi, delle risorse professionali e materiali. 3. Organizzare e condurre un monitoraggio periodico: confronto tra situazione di partenza e quella in atto 4. Documentare e diffondere l attività del nucleo di valutazione anche come elemento cruciale dello stesso miglioramento 6

7

PRIORITÀ TRAGUARDI Azione 1 Azione 2 Azione 3 Azione 4 Collegare gli obiettivi di processo con le priorità/traguardi indicati nel RAV e definire le azioni fattibili per ogni obiettivo, valutandone l impatto, consente di definire gli interventi possibili e necessari nel breve e medio periodo, per iniziare il processo nell ottica del miglioramento continuo 8

CRITICITÀ PRIORITÀ riferite agli esiti degli studenti OBIETTIVI DI PROCESSO TRAGUARDI DI LUNGO PERIODO 9

Autovalutazione Scelta delle priorità Apprendimento Interno Esterno Pianificazione ed attuazione Riesame Monitoraggio e valutazione 10

Rilevanza/impatto Criteri di individuazione rispetto a ESITI STUDENTI nell ambito di 1 o 2 delle relative aree Fattibilità azioni Risultati scolastici Risultati nelle prove standardizzate nazionali Competenze chiave e di cittadinanza Risultati a distanza 11

1. Autovalutazione con elementi di criticità (autovalutazione da 1 a 3) nell'area "Risultati scolastici" senza alcuna priorità per tale area; 2. Autovalutazione con elementi di criticità (autovalutazione da 1 a 3) nell'area "Risultati nelle prove standardizzate" senza alcuna priorità per tale area; 3. Autovalutazione con elementi di criticità (autovalutazione da 1 a 3) nell'area "Competenze chiave di cittadinanza" senza alcuna priorità per tale area; 4. Autovalutazione con elementi di criticità (autovalutazione da 1 a 3) nell'area "Risultati a distanza" senza alcuna priorità per tale area; 12

5. Nessuna priorità diversa dall'area "Competenze chiave e di cittadinanza«è stata inserita per gli Esiti 6. La scuola si è data un giudizio molto positivo (voto tra 6 e 7) nell'area "Risultati nelle prove standardizzate nazionali", ma il descrittore 2.2.a.4 "Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socioeconomico e culturale simile (ESCS)" ha un valore minore di -2 nei risultati di Italiano 7. La scuola si è data un giudizio molto positivo (voto tra 6 e 7) nell'area "Risultati nelle prove standardizzate nazionali", ma il descrittore 2.2.a.4 "Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socioeconomico e culturale simile (ESCS)" ha un valore minore di -2 nei risultati di Matematica 8. La scuola presenta una varianza superiore ai 4 punti nel confronto fra le diverse aree degli esiti 13

Rilettura sincretica delle diverse criticità presenti nelle 19 sottoaree del RAV Messa in rete delle criticità, con riferimento alle 7 aree del RAV Aggregazione dei problemi su pochi obiettivi unitari Valorizzazione delle opportunità e dei punti di forza 14

Sviluppare un idea-guida, vale a dire: individuare il collegamento tra mission, criticità rilevate e aree su cui si intende intervenire; in altre parole, rendere esplicita la strategia che funge da collante fra le varie azioni/progetti per far sì che questi abbiano effetti sistematici e non solo puntuali; esprimere i motivi per cui la strategia perseguita sembra migliore rispetto ad altre eventuali alternative ipotizzate esplicitare gli obiettivi di processo da attivare e gli esiti attesi attraverso l attuazione dell idea-guida. descrivere gli obiettivi in modo specifico e dettagliato 15

Esemplificazione di Paolo Davoli Dirigente Tecnico USR Emilia Romagna 16

Esemplificazione di Paolo Davoli Dirigente Tecnico USR Emilia Romagna 17

Quali attività concrete? Quali possibili effetti boomerang? Quali risorse umane, materiali e strumentali? Quali indicatori di monitoraggio? Quali tempi per ciascuna azione? In sintesi: definizione degli obiettivi che la Scuola può porsi e degli indicatori che ne verificano il livello di raggiungimento/realizzazione 18

.perché si caratterizza per la presenza di elementi essenziali: la definizione di quale problema deve essere trattato attraverso l intervento (quale situazione indesiderata deve essere migliorata); b) una serie di indicatori che definiscono quali fenomeni sono rappresentativi dell andamento del problema da trattare; c) un indice per il calcolo preciso dell andamento di ogni singolo indicatore rilevante, necessario per capire quali esiti ha raggiunto l intervento; d) un target finale da raggiungere al termine dell intervento; e) uno o più target intermedi a date stabilite (milestones) per verificare la probabilità del raggiungimento del target finale. 19

Tutte le azioni previste nel PdM devono essere oggetto di valutazione periodica. Il check complessivo deve riguardare: indicatori, attori, strumenti coinvolti/utilizzati la diffusione dei risultati Il budget destinato la costituzione del team di riferimento 20

Necessario per controllare la rispondenza di quanto attuato rispetto a quanto progettato e per suggerire eventuali interventi regolativi e correttivi Verifica della tenuta rispetto a tempi e risorse predisposizione di schede per annotare in progress le attività, gli eventuali elementi ostacolanti e i percorsi di aggiustamento attivazione di una struttura informativa tale da far emergere tempestivamente scostamenti e disfunzioni e da procedere ad un analisi delle cause attivazione di modalità di supervisione del processo: ad es. rappresentanti di scuole in rete, con i quali confrontare i percorsi di avanzamento, le diverse soluzioni adottate, i problemi affrontati (confronto tra pari). 21

Lo stato di avanzamento delle attività corrisponde alla tempistica prevista? Le risorse messe a disposizione (in particolare quelle finanziarie e di personale) sono utilizzate come previsto? Sono sufficienti? I soggetti coinvolti sono quelli previsti? Le attività sono realizzate in coerenza con quanto previsto dal progetto? Si deve cambiare attuazione? qualcosa nelle modalità di Il progetto è attuabile considerate le caratteristiche del contesto di attuazione? E necessario modificare l idea originaria? Considerate le informazioni precedenti, il progetto/programma, sarà effettivamente portato a termine? Entro quanto tempo? 22

Rappresentano la meta finale cui sono finalizzati gli obiettivi di processo e le azioni correlate, in coerenza con le priorità conseguenti le criticità rilevate. Devono essere decritti in termini di osservabilità e misurabilità (target atteso in termini di percentuali, dati numerici, posizionamento rispetto ad uno standard predefinito, benchmarking, ecc.) 23

Esiti degli studenti Priorità Traguardi Risultati 1 anno Risultati 2 anno Risultati 3 anno Risultati scolastici 1 Ridurre le insufficienze nello scrutinio finale Ridurre la percentuale di insufficienze dal 7% al 5% Ridurre la percentuale di insufficienze al 3,5% Ridurre la percentuale di insufficienze al 2% Risultati nelle prove standardizzate 2 Riduzione della variabilità tra le classi Ridurre la la varianza dal 16% al 13% Ridurre la la varianza dal 13% al 10% Ridurre la la varianza a meno del 10% Competenze chiave e di cittadinanza Risultati a distanza 24

Esiti degli studenti Priorità Area di processo Obiettivo di processo n. 1 Obiettivo di processo n. 2 Risultati scolastici Risultati nelle prove standardizzate Ridurre le insufficienze nello scrutinio finale Riduzione della variabilità tra le classi Curricolo, progettazione e valutazione Inclusione e differenziazione Formazione di classi modulari nella scuola primaria e nella scuola secondaria di 1 grado Definizione di un curricolo verticale per competenze AZIONI 1.Predisposizione di prove strutturate intermedie per classi parallele 2.Progettazione di moduli di recupero e potenziamento per livelli, a partire dall'analisi degli esiti delle prove intermedie 3.Promozione di una figura di docente tutor per supportare gli studenti in difficoltà nell'area linguistica e matematico-scientifica sia nella scuola primaria sia nella scuola secondaria 4.Organizzazione di percorsi formativi per i docenti 25

Principali punti di attenzione: Rilevazione di eventuali ridondanze e/o insufficienze degli obiettivi previsti Verifica accurata delle stime di impatto e/o di fattibilità Coerenza degli indicatori di direzione e delle modalità di misurazione/controllo Valutazione attenta degli effetti (rischi/opportunità) anche in termini di reale innovazione Controllo di un autentica attribuzione/suddivisione delle responsabilità connesse Ricognizione degli strumenti qualitativi e quantitativi di raccolta dei dati per il monitoraggio Verifica delle modalità di diffusione del Piano 26

Piano Triennale dell Offerta Formativa (commi 12 e sgg. Legge 107): la sua elaborazione non può non tener conto delle priorità, dei traguardi di miglioramento e degli obiettivi di processo indicati nel RAV e perseguiti attraverso il PdM Obiettivi assegnati al Dirigente scolastico nell incarico triennale: saranno individuati dal Direttore Generale USR anche in base alle priorità, ai traguardi e agli obiettivi indicati nel RAV Valutazione dei Dirigenti scolastici: nell individuazione degli indicatori si terrà conto del contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione (comma 93 Legge 107) e del contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell'ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale (comma 93, lettera d) 27

«Non scoraggiate mai qualcuno che si sta impegnando per fare dei progressi. Non importa quanto lentamente migliora» Platone 28