Tigers Tom Schnackenberg. Making of I vincenti vanno con i vincenti. Classics Californian Sicily. Polo gallery Pratiche, colorate, irrinunciabili



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Tigers Tom Schnackenberg North Sails Magazine n. 1/2013 - Copia Omaggio Making of I vincenti vanno con i vincenti Classics Californian Sicily Polo gallery Pratiche, colorate, irrinunciabili Winners pick winners Practical, colorful, indispensable 01.13_TIgers_1

BEVI RESPONSABILMENTE. SKYY&FRUIT. UN INCONTRO CHE DÀ VITA A QUALCOSA DI UNICO. SKYY&FRUIT NEI GUSTI SKYY PEACH, SKYY STRAWBERRY E SKYY PASSION FRUIT. A pagina sette, il baffuto Schnaky parla con i computer e porta in cantina le macchine per cucire. C è chi fa il Peter Pan sulle vele, in volo tra passato e futuro. Si naufraga a Malta tra la sabbia arancione e un tempo fermo chissà da quando. Coste, telai, cilindri e pecore. Potresti incontrarli per strada se viaggi in motocicletta. O tra queste pagine se continui a leggere. E siamo solo al secondo numero di questo magazine, dove le intuizioni diffondono cultura, le vele trasportano i pensieri e gli uomini trasmettono emozioni. Esiste ancora un mondo in cui il razionale e l emotivo sono parte della stessa terra: il mare. Dove le sfide si possono testare e ciò che costruisci ha sempre un anima. Un anima e un corpo. Terra e mare. The sea is my land, dicono in North Sails. Così, prima di augurarvi buona lettura volevamo condividere una notizia. Il 2012 è stato un anno importante per il nostro team. Abbiamo raccontato a tutti quelli che condividono con noi la passione per lo sport e la sfida, una storia vera. La nostra. L abbiamo fatto con un progetto di comunicazione completo, dalla campagna stampa, al sito, al magazine, al film Tigers. Diventa quello per cui sei nato. E proprio il trailer del film vince il primo premio nella categoria campagne integrate in occasione del 44 Key Award, un riconoscimento tutto italiano che premia i migliori film pubblicitari di sempre e i migliori spot dell anno. Un film in grado di tradurre in immagini lo spirito che ha animato le Tigri di Lowell North. Appunto anima e corpo. Terra e mare. The sea is my land. On Page seven, a bearded Schnack talks to computers and puts his sewing machines into storage. A modern-day Peter Pan flits here and there over his sails, laminating the past to the future. Shipwreck on Malta s orange sands where time has stood still longer than anyone can tell. Coastlines, frames, cylinders, and sheep. You might meet them on the road if you are on a motorcycle, or on these pages if you go on reading. And this is just the second issue of the magazine, where intuition is a vehicle for culture, sails carry thoughts, and men evoke emotions. There is still a realm where the rational and the emotional are bound together: the sea. A world where ventures can be put to the test and everything you build always has a soul, a body and a soul: land and sea. As they say in North Sails, the sea is my land. Before wishing you happy reading, we would like to share some news. 2012 was an important year for our team. To all those who share our passion for sports and challenges, we had a true story to tell: our own story. We told it through a total communication plan, from the press campaign and website to the magazine and the film Tigers: Be what you were born to be. The film trailer won first prize in the Integrated Campaign category of the 44th Key Awards, an Italian prize that rewards the best advertising films of all time and the current year s best spots. A film that translates the spirit that moves the Tigers of Lowell North into images. Body and soul, land and sea: the sea is my land. La purezza di SKYY Vodka incontra la frutta più pregiata in tre gusti raffinati e inimitabili. SKYY&Fruit si riconosce subito per l alta percentuale di succo di frutta e per la presenza di soli aromi naturali: sono questi gli ingredienti della più naturale eleganza. 2_TIgers_01.13 01.13_TIgers_3

6 Tigers Tom Schnackenberg. 14 True colors Vestire il colore. Dress up in color. 18 Welcome to the beach Un tuffo nello stile. A plunge into style. 20 3DL Le vele senza cuciture. Seamless sails. North Sails Magazine n. 1/2013 - Copia Omaggio Tigers Tom Schnackenberg Making of I vincenti vanno Winners pick con i vincenti winners Classics Californian Sicily Polo gallery Pratiche, Practical, colorate, colorful, irrinunciabili indispensable 27 Mix and Match Focus su tendenze, colori e tessuti. Focus on trends, colors and fabrics. 34 Absolute beginners 12-36 months. Tigers Six-monthly Magazine Year 2 Number 1 Editorial Design: Zero Starting Ideas, Milano Contributors for this issue: Andrea Brunazzi Federica Cresto Francesca Dicecca Enrico Grassi Giovanni Lo Iacono Federico Repetto 36 Making of Interview with Grant Dalton. 46 Summer flavours Dress code da spiaggia. Dress code fit for the beach. 48 Itinerari controcorrente Sinking in Malta. 56 Padelle all attracco Insalata d alto mare. Seafood salad from the open seas. 58 Classics Californian Sicily. Photos: Archivio North Sails Archivio Veleria North Sails Carasco Gero Cacciatore Bepi Ghiotti Print: Amilcare Pizzi, Cinisello Balsamo, MI Special thanks: Grant Dalton Massimo Cannata - Garage Inc, Modica Ristorante Duomo, Ragusa Ibla Hotel la Corte del Sole, Lido di Noto (SR) The Xara Palace Relais&Chateaux, Mdina MALTA Quercetti, giocare intelligente 68 Toys Due ruote in porto. Two wheels at the harbor. 70 Design Tutti a tavola. Everyone to the table. 74 Polo gallery Pratiche, colorate, irrinunciabili. Practical, colorful, indispensable. 78 Teens love colors 4-14 years. Registrazione al Tribunale richiesta 4_TIgers_01.13 01.13_TIgers_5

Tom Schnackenberg The Legend of Lowell North and his Tigers Nel 1979 Peter Mahr, l allora presidente della North Cloth, si accorse che il poliestere usato per la costruzione delle vele, cambiava caratteristiche se era orientato secondo l ordito o la trama. Così scrisse un appunto alla North: Può darsi che stiamo facendo le vele in maniera sbagliata. La sfida fu raccolta da uno dei migliori e più lucidi uomini di North Sails, il neozelandese Tom Schnackenberg. Suo padre, per Natale, gli regalò un manuale di regata senza che il figlio avesse mai messo piede su una barca. Mi piacque molto leggerlo e l anno dopo ne arrivò un altro. Quando finalmente comprammo la prima barca sapevo già navigare: saltai a bordo e via. Ci avevo pensato molto prima di allora. Pensare molto è il punto forte di un tipo come Schnackenberg ma non l unico. Infatti, nonostante la decisione iniziale di intraprendere la carriera di fisico, Tom non ci pensò molto a lasciare tutto e dedicarsi alla vela. Alla sua vera passione. Il passo successivo fu incontrare Lowell North. Quella mattina, un Tom in abito formale, cravatta e scarpe serie, si trovò dinanzi un Lowell in pantaloni corti, scarpe da barca e camicia hawaiana. Com era nel suo stile, privo di fronzoli e formalità, lo portò immediatamente su una barca ormeggiata al San Diego Yacht Club. Mi sono sentito un idiota racconta Tom riferendosi al suo abbigliamento. Poi tornammo al loft e Lowell mi mostrò la veleria. North Sails era una veleria così importante e Lowell una persona così importante che io non sapevo cosa pensare. Ero nervoso. Ma né il vestito né l imbarazzo impedirono a Schnackenberg di superare l esame. Era il 1975, sei anni prima della rivoluzione dei personal computer, quando Tom, dopo un corso di programmazione durato sei settimane, si sedette davanti a una tastiera e scrisse un programma come piaceva a lui. Si chiamava Genoa Program. Quando comprammo la prima barca sapevo giá navigare: saltai a bordo e via. Ma mancava ancora un elemento. E Schnackenberg lo trovò nel 1976, quando andò a visitare il centro di ricerca della General Motors nel Michigan. Era un triangolo. Immaginate di sbucciare un arancia e poi dividere la buccia di ogni spicchio in una serie di piccoli triangoli. Se stendete i triangoli, otterrete pressappoco un arancia, ovvero un sistema bidimensionale per rappresentare un oggetto tridimensionale. Ecco cosa faceva il nuovo programma Tin Sail, divideva la superficie in triangoli provandone le combinazioni e, al contrario del velaio tradizionale dava forma alle vele non solo in senso orizzontale, ma in qualsiasi direzione. Prima di Tin Sail si disegnava solo quello che si poteva costruire, adesso il velaio poteva sognare delle soluzioni che poi il computer stesso avrebbe realizzato. Questo nuovo strumento ha messo in grado i velai di North di sperimentare con estrema libertà nuove forme e di confrontare vele diverse tra loro, portando il taglio delle vele su un piano logico. Senza TinSail gran parte del successivo lavoro di North Sails con il CAD e il CAM, rispettivamente i programmi dedicati alla progettazione e alla costruzione di una vela tramite computer, il progetto del plotter cutter e il 3DL che ha debuttato nel 1992, sarebbe stato davvero impossibile. Tom Schnackenberg era diventato un eroe, era l uomo che parlava ai computer. 6_TIgers_01.13 01.13_TIgers_7

Tom Schnackenberg, David Miller Moro di Venezia 1992 In 1979, Peter Mahr, then president of North Cloth, realized that the polyester they were using for their sails behaved differently depending on whether it was oriented along the warp or along the weft. And so he wrote a note to North Sails expressing his suspicion that they were not making their sails in the right way. The challenge was picked up by one of the best and brightest men of North Sails, the New Zealander Tom Schnackenberg. Some Christmases ago, his father had given him a how-to book on sailboat racing. Although he had never set foot on deck, Tom loved reading the manual and received another one the following year. When the family finally bought their first boat, he already knew how to sail. He jumped aboard and off they went. He had been thinking about it a lot before then. And thinking is one of Tom Schnackenberg s strengths, but not the only one. Although he had initially set out to be a physicist, Tom was quick to decide to drop it all and dedicate himself to sailing, his true passion. And then one morning he met Lowell North. Tom was dressed formally in jacket and tie and polished shoes. Lowell greeted him in shorts, deck shoes and a Hawaiian shirt, true to style: direct and casual. He led Tom onto a boat moored at the San Diego Yacht Club. Tom says he felt like an idiot dressed that way. After touring the boat, Lowell took him back to the loft to see the sails being made. North Sails was such a big name and Lowell was so important that Tom was not sure what to think and could not help feeling a bit unnerved. But neither his attire nor his embarrassment kept Schnackenberg from passing the test. It was 1975, six years before the revolution of personal computers, when Tom, having just completed a six-week programming course, sat down at the keyboard and wrote a program just the way he liked it. He called it Genoa Program. But something was still missing. Schnack found it in 1976, when he went to visit the General Motors R&D Center in Michigan: it was a triangle. Imagine When the family finally bought their first boat, he already knew how to sail. He jumped aboard and off they went. peeling an orange and then dividing the rind from each segment into a series of small triangles. If you lay out the triangles you will obtain a two-dimensional representation of a three-dimensional object, in this case an orange. Schnackenberg s new program, Tin Sail, divided the surface of the sail into triangles and tested their various combinations. Unlike the traditional sailmaker, who gave form to the sails only in the horizontal direction, this program did it in any direction. Before the advent of Tin Sail, sailmakers designed sails by making and testing them. Now they could dream of solutions that the computer would resolve. This new tool allowed Lowell North s sailmakers great freedom of experimentation with new shapes. It allowed them to make comparisons and establish a logical rationale for sail design. Without Tin Sail, much of the success of subsequent work using Computer- Assisted Design and Manufacturing (CAD and CAM), the cutting plotter, and the 3DL sail, which debuted in 1992, would have been impossible. Tom Schnackenberg had become a hero: he was the man who spoke to computers. The special North Sails edition is wholly dedicated to the Tigers of Lowell North. A polo shirt for Lowell North, Tom Whidden, Peter Barrett, and Tom Schnackenberg. A polo shirt to don their temper and sport their victories in the emblems and medals of the Olympics, the America s Cup, and other preeminent sailing competitions. Exclusive packaging, featuring the faces of the communication campaign and bearing the logo of the Tigers - four sails reflected in the water looking like the claw marks of a tiger - completes this gift idea for sailing lovers and especially for those who feel the passion that has guided the great men of North Sails: the Tigers. 8_TIgers_01.13 01.13_TIgers_9

Tutta dedicata alle Tigers of Lowell North la special edition firmata North Sails. Una polo per Lowell North, Tom Whidden, Peter Barrett e Tom Schnackenberg. Una polo per indossare il loro carattere e le loro vittorie che appuntano ai capi gli stemmi e le medaglie delle Olimpiadi, della Coppa America e delle più importanti competizioni in ambito velico. Un packaging esclusivo, fregiato dei volti della campagna di comunicazione e firmato col logo delle Tigers - quattro vele che specchiandosi sul mare diventano un graffio di tigre - completa questa idea regalo per gli amanti della vela e soprattutto di quella passione che ha guidato i grandi della North Sails, le Tigri. The special North Sails edition is wholly dedicated to the Tigers of Lowell North. A polo shirt for Lowell North, Tom Whidden, Peter Barrett, and Tom Schnackenberg. A polo shirt to don their temper and sport their victories in the emblems and medals of the Olympics, the America s Cup, and other preeminent sailing competitions. Exclusive packaging, featuring the faces of the communication campaign and bearing the logo of the Tigers four sails reflected in the water looking like the claw marks of a tiger completes this gift idea for sailing lovers and especially for those who feel the passion that has guided the great men of North Sails: the Tigers. SPECIAL EDITION Lowell vince la medaglia d oro alle Olimpiadi di Città del Messico nella Star Class. È il 1968. Lowell wins the gold medal in the Star Class at the Mexico City Olympics. The year is 1968. Il neozelandese Schnackenberg si aggiudica nel 1987 la Admiral s Cup come Sail Coordinator del Team New Zealand. New Zealander Tom Schnakenberg won the 1987 Admiral s Cup as Sail Coordinator for Team New Zealand. Tre volte vincitore dell America s Cup come tattico (1980-1987-1988) e cinque volte della Newport-Bermuda Race nella Class A. Three-time winner of the America s Cup as tactician (1980, 1987, 1988) and five-time winner of the Newport-Bermuda Race, Class A. Conquista la medaglia d argento alle Olimpiadi estive di Tokyo del 1964 nel Finn Class. Peter won the silver medal in the Finn Class at the Tokyo 1964 Summer Olympics. 10_TIgers_01.13 01.13_TIgers_11

Lowell North is a true legend, not just a tale The film, the people, the stories. Discover the tigers of Lowell North. northsails-sportswear.com 12_TIgers_01.13 01.13_TIgers_13

INSOLENT YELLOW C0 M0 Y100 K0 Insolente, sfrontato, sfacciato. Giallo! Un colore che sa tingersi di carattere. O lo si odia o lo si adora. Fate la vostra scelta. Insolent, cheeky, bold. Yellow! It's full of personality. You either love it or hate it. You decide. TRUE COLORS NATURAL GREEN C84 M10 Y57 K0 Indossare il verde è naturale. Come l arrivo della primavera o il vento che soffia. E stesi all ombra di un albero vi sentirete finalmente a contatto con la natura. Wearing green is as natural as the arrival of spring or the blowing wind. Lying in the shade of a tree, you'll finally feel in touch with nature. MIND BLUE C97 M77 Y0 K0 14_TIgers_01.13 Indossatelo come un abito mentale. Come chi ha dentro il mare e tutte le sue sfumature. Dall azzurro di una passeggiata sul molo al blu sfida di chi deve cavalcarlo con una vela. Wear it to express your attitude and your deep love for every nuance of the sea, from the sky blue of a stroll on the pier to the bold blue of the expert sailor riding the waves. 01.13_TIgers_15

LOVE FUCSIA C0 M48 Y85 K0 Non tutte le donne amano il tacco 12. Un colore deciso, un pantalone che accompagna le forme e un capello selvaggio al vento, conoscono bene il significato della parola femminilità. Not all women love 12 cm heels. Vibrant color, perfectly fitting trousers, and hair tousled by the wind all know the real meaning of femininity. ENERGY ORANGE C0 M48 Y85 K0 Una spremuta di energia per il look. L arancione caldo e accogliente ma con un certo piglio. Quello che tiri fuori quando cambia il vento. Give your look a boost of energy with orange. It's warm and welcoming, but it still has gumption, which is what kicks into play when the wind changes. PASSION RED C0 M94 Y83 K0 Ci vuole passione ogni giorno, in ogni gesto. Deve infiammare i pensieri perché tengano vive le azioni. Il rosso ti dice sono pronto, fai la tua mossa. You need passion every day, in everything you do. It ignites your thoughts and keeps you going. Red tells you it's ready, so the next move is yours. 16_TIgers_01.13 01.13_TIgers_17

È tutto pronto per la Primavera/Estate 2013. I toni fluo, i colori brillanti e le stampe sono protagonisti di un originale outfit da spiaggia. La donna veste a righe o a fiori, l uomo spazia dalle stampe rigate, al floreale, al camouflage, dalle tinte più tenui a quelle fluo. Moltissimi anche i materiali, leggeri e resistenti capaci di adattarsi a qualsiasi tipo di estate vogliate trascorrere. Un tuffo nello stile. Welcome to the beach Everything is ready for Spring/Summer 2013: fluorescent hues, brilliant colors and prints are the stars of original beachwear. For women, it's stripes or flowers. For men, there's everything from stripes, floral prints, and camouflage with colors ranging from subtle pastels to fluo tints. There is a wide variety of light and sturdy fabrics able to adapt to any summer activity. Take the plunge and dive into style! 18_TIgers_01.13 01.13_TIgers_19

3 D L Niente più cuciture. Niente ferzi uniti tra loro. La vela è un pezzo unico. Diventa più leggera. Veloce. Tridimensionale. Diventa 3DL. Nel 1994 North Sails decide che è tempo di rivoluzione e si mette nelle mani dello svizzero Jean Pierre J.P. Baudet e del suo fedele amico Luc Dubois. J.P è il Peter Pan della vela. A lui piace veleggiare, ma ancor più, a lui piace costruire le idee. Forse perché da bambino si tagliò un dito cercando di cucire una vela, pensò bene di abolire le macchine da cucire e costruire le sue amate vele in un pezzo unico. Ecco cosa fece. Nel 1990, il Peter Pan della vela, era in un magazzino nascosto all interno di un edificio di North. Era appeso al soffitto con un imbracatura da deltaplano e volava su uno strano stampo di legno. Lo stampo somigliava a una mezza ala e Baudet stava stendendo almeno 4.500 metri di costosi fili di Kevlar su una pellicola di Mylar fissata sullo stampo. Dopo aver steso i fili J.P. li fermava con un altro strato di pellicola di Mylar poi asciugava la colla con un ferro da stiro. A mano. La vela pezzo unico era un idea così pazzesca che in pochi in North gli diedero credito. Questi pochi si chiamavano però Terry Kholer, Tom Whidden e Jay Hansen ed erano pronti ad accettare quella sfida. Whidden, che è la Tigre delle vendite North Sails, sapeva che se un innovazione andava fatta, quello era il momento migliore e quella era l azienda migliore, perché in North la parola tecnologia non è mai rimasta solo una parola. Così Whidden incontrò Baudet. Fin dall inizio ero convinto che la strada migliore per il successo del 3DL fosse di combinare la mia idea con l esperienza North in quelle aree. Per J.P. era giunto il momento di confrontarsi con la realtà. Durante le vacanze di Natale del 1988/1989 Baudet e Dubois costruirono una vela di 7 metri che un paio di mesi più tardi fu issata sul lago di Ginevra con buoni risultati. Si trasferirono quindi nel loft di Milford dove per sei lunghi, solitari, caldi mesi lavorarono in casa North Sails alla costruzione di una nuova vela. Nessuno sapeva che fossero là, il 3DL rimaneva ancora un progetto sottobanco. Per i due svizzeri non furono giorni facili: non conoscevano la lingua, non erano più a casa e l ansia da prestazione era molto alta. Ciononostante la vela fu un successo e per Baudet e Dubois arrivò l incarico di costruirne una nuova per la Coppa America che si sarebbe svolta nel gennaio del 1992 a San Diego. Era un po come passare dalla semplice costruzione di una villetta a quella complicata di un grattacielo avendo solo sei mesi di tempo racconta M. Levitt ne Le vele più famose del mondo. Baudet e Dubois lavoravano su uno stampo lungo 36 metri e largo 14, e J.P. stava impazzendo per la progettazione della superficie dello stampo. Un giorno mentre era all aeroporto di San Francisco si fermò a guardare il nastro distributore dei bagagli: era rigido ma poteva seguire percorsi complessi. Poche ore dopo era in fabbrica che cercava di costruire un modello replicando lo stesso meccanismo del nastro trasportatore dei bagagli. Il modello funzionava come pure funzionò lo stampo in scala reale. Il nuovo carro ponte con sei movimenti riusciva a stendere più filato rispetto al precedente che procedeva un filo alla volta e, invece del rullino per l incollaggio e l asciugatura della colla veniva utilizzato un sacco vuoto come per gli scafi. Il processo di costruzione iniziava a sembrare un processo industriale. 20_TIgers_01.13 01.13_TIgers_21

La Coppa America si avvicinava e loro lavoravano senza sosta. Per scaldare il laminato dopo che i fili erano stesi, acquistarono ben dieci ferri da stiro e li legarono insieme su un lungo pezzo di legno. Uno di loro si sarebbe seduto sul carrello volando avanti e indietro lungo la vela per completare l operazione. Monte ore: dodici. Era come stirare un campo di grano. Ma quando le due vele 3DL furono montate su Stars & Stripes nel 1992, durarono all incirca 10 minuti prima che il vento si facesse troppo forte. Il fatto è che questi genoa di 3DL non funzionavano - si legge in un articolo di North News firmato da Jay Hansen - nonostante tutti i test precedenti avessero raggiunto le nostre aspettative per laminazione, tenuta e sensazione tattile. I problemi di produzione creavano vele che non superavano i test di durata. Tuttavia i lavori in North non si fermarono. Si migliorarono carro ponte, laminazione, stampaggio, software e altri settori della produzione. E così nel gennaio del 1993, durante la Key West Race Week e il successivo SORC, tra una regata e l altra, arrivò la gloria. Sette barche alla Key West Race Week issavano vele 3DL. Due hanno vinto le rispettive classi e solo una è scesa sotto il quarto posto. Questi risultati parlano più delle barche e dei loro equipaggi, che del contributo di una singola vela. Ma è certo che il 3DL era un denominatore comune. Si leggeva in un articolo della rivista Yachting del 1993. Durante il SORC, otto dei nove vincitori issavano vele 3DL. Nella Coppa America del 1995 il 3DL fu la vela dei vincitori. Nell Admiral s Cup del 1997 le barche con il 3DL hanno occupato i primi dieci posti. Numerosi anche i record del mondo battuti montando le nuove vele 3DL. Alle vittorie seguirono le vendite. Nel 1994 North Sails apre un nuovo loft a Minden in Nevada. Con i suoi 3.200 metri quadrati era la più grande veleria del mondo. E lo è ad oggi. Non vince l idea. Non vincono i mezzi per realizzarla. Vince la squadra. No more seams. No more panels sewn together. The sail is a single piece. It is lighter, faster, threedimensional. It is 3DL. In 1994, North Sails decided that it was time for a revolution and went to Swiss sail designer Jean-Pierre J.P. Baudet and his faithful friend Luc Dubois. J.P. is the Peter Pan of sailing. He likes sailing, but even more, he likes to build ideas. When he was a boy he cut his finger trying to sew a sail. Perhaps that s why he decided to get rid of sewing machines and make his beloved sails out of one piece of material. And that s exactly what he did. In 1990, J.P. was sequestered away in a back room of the North Sails loft in Milford, Connecticut, suspended from the ceiling in a hang-glider harness, swinging back and forth over a strange wooden mold that looked like a half-wing. Baudet was stretching out at least 4,500 meters of expensive Kevlar yarn on a sheet of Mylar draped over the mold. After laying out the fibers, J.P. fixed them in place with another sheet of Mylar and then dried the glue by hand, with an iron. The one-piece sail was such a crazy idea that few at North Sails paid it much attention. But these few went by the names of Terry Kholer, Tom Whidden and Jay Hansen, and they were ready to take up the challenge. Whidden, the Tiger in charge of North Sails marketing, knew that if they were going to innovate, that was the best time and North Sails was the best company, because here technology was never just a word. And so Whidden met with Baudet, who was convinced right from the start that the best hopes for success with 3DL was to combine his idea with the experience of North Sails. The moment had come for J.P. to put his ideas to the test. During Christmas vacation 1988-89, Baudet and Dubois made a 7-meter sail that would be hoisted a couple months later on Lake Geneva, performing well. The two then moved to the Milford loft, where for six long, solitary and sweltering months they worked on a new sail. No one knew they were there: 3DL was still a secret. These were not easy days for the two Swiss: they didn t speak English, they were far from home, and there was a lot of pressure on them to perform. In spite of it all, the sail was a success and Baudet and Dubois were commissioned to make another one for the upcoming America s Cup in Stabilimento di Milford. Alcuni stampi sono così grandi da poter produrre un intera randa per barche di Coppa America. Milford loft. Some of the molds are large enough to make an entire mainsail for an America s Cup yacht. 22_TIgers_01.13 01.13_TIgers_23

January 1992 in San Diego. Michael Levitt wrote in The North Sails Story that it was a bit like going from building a simple house to building a complex skyscraper in only six months. Baudet and Dubois worked on a mold 36 meters long and 14 meters wide. J.P. was wracking his brains about how to design the surface of the mold. One day when he was at the San Francisco airport, he stopped to watch the baggage belt: it was rigid but could follow complex pathways. A few hours later he was in the factory trying to build a model that replicated the same mechanism. The model worked, and so did the full scale mold. The new bridge crane with six movements could lay out more yarn than its predecessor, which put down one strand at a time and, instead of the roller for gluing and drying, there was an empty sack like they use for hulls. The process for constructing one-piece sails was beginning to resemble a full-fledged industrial process. The America s Cup was getting closer and the two worked without pause. To speed up the glue-setting process, they brought in ten irons and mounted them together on a long piece of wood to heat the laminate after laying out the yarn. One of them sat on the assembly, flying back and forth over the sail to complete the operation. This step alone required twelve hours of work, it was like ironing an entire corn field. Unfortunately, when the two sails were installed on Stars and Stripes in 1992, they lasted only about 10 minutes before the wind got too strong. In an article in North News, Jay Hansen wrote that in spite of the fact that the 3DL genoas had met all their expectations in terms of lamination, tactile qualities and impermeability, problems in the production process had resulted in sails that could not stand the test of time. But North Sails did not give up. Improvements were made to the bridge crane, the lamination process, the mold, the software and other aspects of the production process. And in January 1993, during the Key West Race Week and the subsequent SORC, the sails achieved their glory. The April 1993 issue of Yachting stated "Seven boats at Key West [...] carried sails made with North's new 3DL. Two won their classes and only one placed lower than fourth. Those results speak more for the boats and their crews than the contributions of a single sail (type). But there's no getting around the fact that 3DL was a common thread." And during the SORC, eight of the nine winners used 3DL sails. The 3DL was also the sail used by the winner of the 1995 America s Cup. Boats hoisting 3DL sails took the top ten places in the Admiral s Cup 1997. And there were soon quite a few new world records set with the innovative sails. Victories were followed by sales. In 1994, North Sails opened a new loft in Minden, Nevada. With 3,200 square meters of floor space, it was and still is the largest sail loft in the world. It s not the idea that wins, and it s not the tools for realizing it: it s the team. Bolina stretta, le vele in kevlar e mylar sono semitrasparenti. Sotto e a destra alcune fasi della saldatura tridimensionale. Close hauling. The Kevlar/ Mylar sails are translucent. Below and right: steps in the three-dimensional lamination process. 24_TIgers_01.13 01.13_TIgers_25

Un mix di tendenze, colori e tessuti che non definiscono uno stile, ma più stili. Quelli del match tra capi diversi, che ci piace fare ogni giorno. Per vestirci da noi stessi. Per portare fuori la nostra personalità e sentirci addosso la forza del vento e l energia del mare. Anche in città. Trends, colors and fabrics are blended to define not one but many styles. We like to coordinate different items to feel at ease, express our personality, and feel the power of the wind and energy of the sea upon us, even in the city. Un look, due anime. Fuori: una giacca in tessuto tecnico, rivestita internamente, con zip a contrasto e un pantalone in comodo e fresco cotone. Dentro: bikini a stelle e strisce per tuffarsi in mare e in città. One look, two souls. Outside: a lined jacket in technical fabric with a contrasting zipper and comfortable light cotton trousers. Inside: a stars-andstripes bikini for a plunge into the sea or city. 26_TIgers_01.13 01.13_TIgers_27

Con uno short in gabardina stretch, si può andare dappertutto. Indossatelo con una felpa colorata, coloratissima, vitaminica per dare più tono al vostro look. You can go anywhere in stretch gabardine shorts. Wear them with a brightly colored sweatshirt to give your look a vibrant burst of energy. Stile maschile. Materico ed essenziale con un retrogusto nautico. Prende lo stile dall America, le tonalità dal carattere e il massimo del comfort dai tessuti. Menswear, textured and sleek, with a nautical mood. It's American style in bold colors and supercomfortable fabrics. Il nuovo sportivo riesce a essere anche femminile. Basta una scarpa, un abitino, un colore, un tocco tutto personale per essere sport woman wear. A ognuna il suo dress code. The new athlete can also be feminine. All it takes is a shoe, a dress, a color, and a totally personal touch to turn into sportswear for women. To each her own dress code. 28_TIgers_01.13 01.13_TIgers_29

Una giacca non va solo indossata, va interpretata. Vale assolutamente la pena di scegliere la sfrontatezza del giallo quando puoi contare su un capo solido, windbreaker e waterproof. Per non bagnarsi le idee. A jacket is not just worn: it must be interpreted. It's definitely worth choosing sassy yellow when you can count on a well-made garment that's waterproof and windproof and will keep your ideas dry. La giacca antipioggia strizza l occhio al mondo della vela. È realizzata nell esclusivo Tyvek Dupon, un tessuto unico dalla spalmatura tecnica che gli conferisce un aspetto increspato. Per chi si sente parte del Team. The rain jacket salutes the sailing world. It's made of exclusive Dupont Tyvek, a unique fabric with a technical coating that gives it a wrinkled look. It will make you feel part of the Team. Lo short è da fluo! Svegliate il vostro look giornaliero con una secchiata di colore per cancellare la monotonia. These shorts are made for laughing. Fluorescent shorts! Wake up your everyday look with a splash of color that chases away the ho-hum blues. These shorts are made for laughing. 30_TIgers_01.13 01.12_TIgers_31

IL FILM, I PERSONAGGI, LE STORIE. SCOPRI THE TIGERS OF LOWELL NORTH. northsails-sportswear.com 32_TIgers_01.13 01.13_TIgers_33

ABSOLU T E BEGINN E RS 12-36 MON THS GIRL Graziosi i vestitini con le ruche in stile giovane tennista. Un ancora approda sulle t-shirt mentre blu, bianco e rosa colorano le giacche e i gilet realizzati in resined nylon. E un piccolo bottoncino a forma di cuore regala a tutte un po di dolcezza. Pretty dresses with young tennis star ruffles. An anchor lands on T-shirts while blue, white and pink give color to jackets and vests made of resin-coated nylon. A little heart-shaped button adds a sweet touch to everything. BOY Sportswear anche per i più piccoli, per i capitani di domani. Motivi a stelle e strisce si rincorrono sulle t-shirt mentre le giacche si fanno leggere, pratiche e piene di tutta la libertà di muoversi, scoprire e crescere. Children's sportswear for tomorrow's captains. Stars-and-stripes motifs run across T-shirts while practical light jackets give kids the freedom to move, explore, and grow. MY FIRST Un piccolo ometto, una piccola polo. La prima. Con la bandiera americana, con lo sport addosso, con la voglia di diventare grandi. Racchiusa in uno special pack. A little boy and a little polo shirt. His first. With an American flag, a sportswear mood, and an urge to look all grown up. It comes in a special package.

Making of Curiosità dietro le quinte o dietro le vele, per capire quello che non racconta mai nessuno. Curiosity behind the scenes or behind the sails, to understand the things that no one ever tells you. I vincenti vanno con i vincenti Winners pick winners Interview with Grant Dalton Grant Dalton, sette regate intorno al mondo e oltre 375.000 miglia nautiche percorse in regate transoceaniche, è un guru nel mondo della nautica. Leggendario rimane il suo giro intorno al mondo di 62 giorni come skipper di Club Med, con cui batte diversi record, come la distanza percorsa in 24 ore (656 miglia marine) e la più veloce circumnavigazione del globo (62 giorni e 7 ore). E notevole è il lavoro di squadra svolto accanto all Emirates Team New Zealand per ridare orgoglio e passione al mondo della vela neozelandese e formare un team degno di vincere le sfide più audaci. È così che l Emirates Team New Zealand conquista il rispetto internazionale e scrive un avvincente capitolo nella storia dell America s Cup. Oggi Dalts, come recita il suo nickname, è CEO di Emirates Team New Zealand e l abbiamo incontrato dietro le quinte della trentaquattresima Coppa America per sentire un po cosa ne pensa di questa edizione e farci spiegare come nasce un team vincente. In che modo l avvento dei giganti AC72 ha cambiato il mondo della vela sportiva? In fondo non l ha cambiato, la competizione c è ancora. Ma ha cambiato l America s Cup in termini di match racing. Non è più come una volta: la partenza, gli ingaggi che si facevano con i vecchi monoscafi e prima ancora con i 12 metri. Oggi, in un certo senso, conta più la velocità: devi affrontare la regata concentrandoti sulla tua barca. In che cosa è diversa la trentaquattresima Coppa America? Avvicina il pubblico o allontana soltanto i velisti? La trentaquattresima Coppa America è decisamente diversa dalle precedenti edizioni. L incidente di Oracle - quando hanno scuffiato - ha attirato un nuovo pubblico di curiosi: è finito su tutte le grandi reti televisive americane - CNN, NBC, CNBC - ed è stato visto da un sacco di gente che non seguiva la Coppa. I velisti probabilmente non li allontana, anzi direi che li affascina. Sicuramente, però, ha ridotto la domanda di velisti sul mercato, perché non ci sono molti team, dati i costi proibitivi. Così, anche se le imbarcazioni sono veramente belle e i velisti molto interessati, tanti restano disoccupati perché mancano le squadre. L Emirates Team New Zealand ha varato il suo AC72 dopo 18 mesi di lavoro ed è in gara dall agosto 2011. Com è la vita di squadra? A inizio 2011, non appena è cominciata la campagna e Oracle e Alinghi hanno risolto i loro problemi, siamo ripartiti. È stata dura perché ci siamo dovuti autofinanziare, e allora non avevamo un soldo, abbiamo dovuto creare il team progettuale, disegnare il modello, costruire il prototipo e poi, terminata la prima barca, metterci a lavorare sulla 36_TIgers_01.13 01.13_TIgers_37

seconda. Bisogna fare una pianificazione attenta e prudente, ma soprattutto bisogna trovare le persone giuste. E nel nostro team cominciano a brillare nuove stelle. Non sono certo grandi nomi, ma ragazzi che hanno voglia di fare e che riconoscono il proprio valore. Dei grandi! Allora, come si sta nel team? Beh, diciamo che in questo momento, a qualche mese della Coppa, non ci sentiamo proprio tranquilli. È possibile, e sottolineo possibile, che ci sia un vantaggio semplicemente perché abbiamo una certa esperienza e siamo piuttosto affidabili. Ma non dormiamo certo sugli allori. Anzi, proprio per paura di farci troppe illusioni, abbiamo alzato il tiro. Parliamo un po delle vele. Non c è che dire, la vita è cambiata per North Sails. Da quando ha acquisito il controllo di Southern Spars, la società è coinvolta in ogni fase della costruzione del wing, che di fatto è un suo prodotto. Ma ora abbiamo meno vele. Abbiamo un gennaker e un jib, ancora in fibra di carbonio e in via di sviluppo, vele sempre molto importanti. Ma la cosa essenziale è proprio questo wing che dobbiamo a North Sails e a Southern Spars. Quante volte ha fatto il giro del mondo? Mah, l ultima volta che le ho contate erano otto giusto? Non me lo ricordo più Ci sono! Sette più una come skipper, quindi otto in totale. Perché la vela? Non saprei, è difficile dirlo Perché no? In questo Paese molti fanno vela, è uno sport diffuso - anche se oggi il tempo non è un granché. Io stesso vengo da una famiglia di velisti: mio fratello, mio padre, mio nonno, il mio bisnonno. Era logico che cominciassi anch io. Ho avuto la fortuna di poterne fare un lavoro e non ho più smesso. Ma come in ogni sport, ci vuole una gara importante. Proprio come l America s Cup, che per noi dell Emirates Team New Zealand è un po il Santo Graal della vela. Una vittoria è una vittoria, ha detto. Che cos è, modestia o un modo per mettere le mani avanti? Già, una vittoria è una vittoria. E quando lo scontro è serrato e le squadre sono quattro a quattro, pronte per lo spareggio nel best of nine, il pubblico si appassiona come non mai. Ma tu non ti diverti. Per te il divertimento è vincere con un distacco di miglia e miglia, essere talmente avanti agli altri che alla fine non hai più niente di cui preoccuparti. Come si sceglie un equipaggio vincente? In un certo senso, è l equipaggio che ti sceglie. Tu hai dei parametri di selezione: ti servono progettisti, velisti, personale amministrativo, addetti al marketing, supporto di terra. E i migliori scelgono il meglio. Voglio dire che è importante creare un ambiente di lavoro piacevole e stimolante, in cui le persone si sentano apprezzate - perché di fatto lo sono - e sappiano di avere buone chance di vincere - perché questo non è un mestiere come un altro. Allora saranno loro a farsi avanti: è semplice, i vincenti vanno con i vincenti. 38_TIgers_01.13 01.13_TIgers_39