INDICE. VALUTAZIONI DELLA PERICOLOSITA DA COLATA DETRITICA NELL AREA DEL LAGO DELLE PIAZZE pag. 13



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Transcript:

INDICE PREMESSA ED INQUADRAMENTO GENERALE pag. 2 PREVISIONI METEREOLOGICHE pag. 3 ANALISI IDROLOGICA pag. 4 DESCRIZIONE DEGLI EVENTI pag. 7 CONTESTO GEOLOGICO pag. 10 EVENTO DEL RIO VAL DEL LAGO pag. 12 VALUTAZIONI DELLA PERICOLOSITA DA COLATA DETRITICA NELL AREA DEL LAGO DELLE PIAZZE pag. 13 INTERVENTI DELLA FASE DI EMERGENZA pag. 16 1

RELAZIONE PREMESSA ED INQUADRAMENTO GENERALE Il fenomeno franoso della Val Molinara, che ha interessato il conoide sul quale sorge la frazione di Campolongo nel Comune di Baselga di Pinè, si inserisce in un più ampio contesto di dissesti verificatesi sul territorio che coincidono sostanzialmente con le aree a maggiore precipitazione. In particolare da nord verso sud si sono verificati una serie di eventi che hanno interessato il Comune di Grauno (chiusura della SS al km 29), il Comune di Segonzano (numerose segnalazioni che interessano il Rio Regnana e le località Gresta, Vallon e Piramidi), il Comune di Bedollo (8 eventi fra cui quelli sui Rivi Fabbrica e Val del Lago), il Comune di Baselga di Pinè (Rio Val Molinara, Rio delle Giare e danni minori su altri collettori dello stesso versante), il Comune di Sant Orsola (13 eventi fra cui quelli sul Rio delle Vergini, sul Rio Val Pegara e sul Fondovalle del Fersina), il Comune di Palù del Fersina (5 eventi), il Comune di Frassilongo (7 eventi), il Comune di Fierozzo (7 eventi) e il Comune di Tenna (smottamento sulla SS Valsugana in località Terrazze). Ulteriori segnalazioni sono giunte da altre località della provincia ma riguardano fenomeni di dimensioni più modeste; tra questi particolare attenzione rivestono le piene del Fiume Sarca (evacuati o parzialmente rimossi a scopo precauzionale alcuni campeggi in quanto le dinamiche dell onda di piena davano la possibilità di prevedere una locale esondabilità del fiume) e del Fiume Brenta e colate ed erosioni in Val di Genova. Tra tutti i fenomeni verificatesi particolare importanza, per i danni e le dimensioni, riveste il dissesto relativo alla Val Molinara che ha coinvolto la frazione di Campolongo nel Comune di Baselga di Pinè. Fig. 1 - Immagine aerea dell area. 2

PREVISIONI METEOROLOGICHE Già da martedì 10 agosto i modelli meteorologici indicavano la possibilità di precipitazioni abbondanti, anche a carattere temporalesco tra sabato 14 e domenica 15. Nei giorni successivi la previsione era confermata tanto che venerdì 13 alle ore 11 il Servizio Prevenzione Rischi emetteva un Messaggio Mirato per precipitazioni abbondanti e forti temporali con valori previsti mediamente di 30-50 mm e valori locali estremi di 70-90 mm. Le previsioni di sabato mattina confermavano lo scenario previsto ed il bollettino probabilistico delle ore 11 confermava ancora un alta probabilità di rovesci o temporali intensi. Fig. 2 - Immagine del satellite meteorologico. 3

Fig. 3 Immagini del Radar meteorologico della P.A.T. (ora UTC). L eccezionalità dell evento che ha colpito la zona del pinetano è illustrata nelle immagine del radar meteorologico della P.A.T. dalle quali di vede che i nuclei temporaleschi si sono concentrati lungo un asse nord sud rimanendovi stabili per alcune ore. Tale comportamento è sicuramente anomalo rispetto alle normali dinamiche in cui le celle temporalesche tendono a spostarsi andando ad interessare territori più ampi. ANALISI IDROLOGICA Per poter comprendere la dimensione dell evento in prima analisi è stata fatto un confronto dei dati di precipitazione della stazione pluviometrica più vicina (Sant Orsola), con l analisi delle curve di possibilità pluviometrica media del bacino del Rio Val Molinara. 4

Sant'Orsola 45 40 Pioggia (mm) Pioggia cumulata (mm) 180 160 35 140 30 120 Pioggia (mm) 25 20 15 100 80 60 10 5 0 0/14 2/14 4/14 6/14 8/14 10/14 12/14 14/14 16/14 18/14 20/14 22/14 0/15 2/15 4/15 6/15 8/15 10/15 12/15 40 20 0 Ora e data Fig. 4 - Dati registrati dalla stazione Pluviometrica di Sant Orsola Fig. 5 - Confronto dati registrati dalla stazione Pluviometrica di Sant Orsola con Curve di Possibilità Pluviometrica Dall analisi emerge come le intensità di precipitazione registrate a Sant Orsola si collochino per la durata di pioggia di 6, 12 e 24 ore al di sopra della curva di possibilità pluviometrica relativa ad un Tempo di Ritorno di 200 anni 5

Fig. 6 Dalle prime modellazioni Idrologiche fatte attraverso un modello di trasformazione afflussideflussi, ponendo come dati di input le precipitazioni dedotte dalle curve di possibilità pluviometrica con Tr 200 anni (come indicato dal Piano Generale di Utilizzazione delle acque Pubbliche PGUAP 2006), per il Rio Val Molinara l analisi con il modello Piene- TN definisce una portata al colmo di circa 3,35 m 3 /s. Idrogramma Q (m 3 s -1 ) 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 0 3 6 9 12 15 18 21 24 Tempo (h) Qtot Qdir Qbas Fig. 7 - Simulazione delle portate con Tr 200 anni La verifica attraverso lo stesso modello idrologico della probabile portata liquida dell evento alluvionale in esame, basata sui dati reali di pioggia misurati dalla stazione pluviometrica di Sant Orsola, ha portato ad una prima provvisoria definizione di una portata al colmo paria a circa 5.44 m 3 /s superiore del 62% rispetto a quella stimata con un tempo di ritorno di 200 anni. Ciò confermando l eccezionalità dell evento. 6

Fig. 8 DESCRIZIONE DEGLI EVENTI Rio di Val Molinara Il Rio di Val Molinara nel Comune di Baselga di Pinè è un corso d acqua iscritto al n. 260 dell elenco delle acque pubbliche. Drena un bacino di 1,20 km 2 ed ha edificato il conoide sul quale sono presenti 20 edifici della frazione di Campolongo. Nella notte di ferragosto il susseguirsi di violenti temporali ha imbibito tutti i terreni provocando abbondanti e anomale venute d acqua anche in zone dove l analisi idrogeologica vorrebbe che non ci fossero. Dai rilievi effettuati nella mattinata del 15 agosto si è constatato che già a 1900 m di quota, poco sotto il culmine della montagna, erano presenti abbondanti e concentrate venute d acqua che innescavano una serie di fenomeni di erosione che già da quota 1800 m circa evolvevano in colate detritiche. Il fenomeno, procedendo dall alto verso il basso, andava progressivamente aggravandosi trovando nuova alimentazione da locali piccoli dissesti laterali e soprattutto dalla confluenza dei tre rami principali del rio (vedi frecce di colore arancione in Fig. n. 9) a quota 1350 1400 m. Il tratto centrale del rio (da quota 1350 m a quota 1070 m) si è comportato come un grande canale di trasporto (vedi tratto rosso nella Fig. n. 9) lungo il quale si è avuta una intensa erosione di fondo che ha messo a nudo in modo molto diffuso il substrato roccioso asportando il materasso alluvionale presente per spessori dell ordine di 4-5 m. 7

Il fenomeno franoso è pertanto caratterizzato da una intensa fase erosiva sviluppatasi nella parte alta e mediana del corso d acqua e una fase di deposito nella parte bassa del torrente corrispondente al conoide ed al fondovalle. Il materiale detritico è stato valutato in 40.000 mc complessivi e si è deposto sul conoide in impulsi successivi. All apice del conoide il materiale si è suddiviso in 3 flussi principali: quello di destra orografica, meno potente, si è mosso in direzione del lago delle Piazze, arrestandosi poco a monte dell Albergo alla Spiaggia ; quello centrale, di maggiori dimensioni sia in termini volumetrici che per caratteristiche del materiale movimentato, si è mosso secondo la direzione di massima pendenza, andando ad interessare le abitazioni di Campolongo; il terzo flusso, infine, ha seguito per un tratto l asta del rio, per poi esondare sui prati prospicienti il maneggio. I piani inferiori delle abitazioni di Campolongo e il maneggio sono stati interessati da allagamenti e deposito di ghiaia e fango, rendendo necessaria l evacuazione degli edifici. I materiali hanno inoltre fortemente danneggiato la viabilità comunale determinando oltremodo l intasamento delle reti delle acque bianche e il danneggiamento di altri sottoservizi. Fig. 9 Visione d insieme del versante su cui si sviluppa il Rio Val Molinara. Il corso d acqua è stato suddiviso in una parte alta (linee arancioni) caratterizzata da diffusi fenomeni di erosione, una parte centrale (linea rossa) caratterizzata da trasporto ed erosione di fondo e la parte bassa (linee colore verde) in corrispondenza del conoide del torrente caratterizzata da deposizione del materiale detritico. 8

Fig. 10 Rilievo delle aree di deposito delle colate che hanno interessato il conoide di Campolongo. Come descritto nel testo sono bene visibili i tre flussi principali di come si è suddivisa la colata principale all apice del conoide. Fig. 11 - Località Campolongo Immagine della colata principale che investito il nucleo abitato. 9

CONTESTO GEOLOGICO Il versante interessato dal dissesto è caratterizzato dalla presenza delle formazioni rocciose appartenenti al Gruppo Vulcanico Atesino (Piattaforma Porfirica Atesina). In particolare dalla base del versante fino a quota 1.600 m circa affiorano localmente i litotipi appartenenti alla Formazione della Val di Cembra costituita da lave andesitiche a bassa permeabilità. Fig. 12 - Estratto del Foglio n. 60 Trento della Carta Geologica d Italia alla scala 1:50.000. 10

Da quota 1.600 m alla sommità del versante affiorano le rocce appartenenti alle Formazione di Gargazzone costituite da porfidi (Ignimbriti e tufi) di colore rosso fortemente fratturati e fessurati che rappresentano il serbatoio idrico principale sotterraneo. Fig. 13 Schema dei rapporti stratigrafici con schematizzato il comportamento idrogeologico delle due formazioni rocciose che costituiscono il versante. La giacitura del contatto delle due unità è prevalentemente suborizzontale o leggermente a franapoggio verso Campolongo e costituisce un orizzonte lungo il quale emergono una serie di sorgenti temporanee (frecce blu figura soprastante). Le coperture quaternarie sul versante sono generalmente di limitato spessore e sono costituite da depositi glaciali e detritici permeabili per porosità primaria. Questi depositi costituiscono un acquifero effimero che in occasioni di forti precipitazioni possono dar luogo anche a venute d acqua concentrate ma generalmente di limitata permanenza nel tempo. I depositi sul fondovalle hanno spessori molto più consistenti e sono costituiti da alluvioni grossolane e poco selezionate (depositi di conoide costituiti da ghiaie e sabbie con ciottoli e grossi massi e limo) e da materiali a granulometria fine che occupano porzioni del fondovalle (torbe e sabbie collegabili ad antichi specchi lacustri). Sono inoltre presenti terrazzi di contatto glaciale. La quota della falda freatica è determinata dalle quote dei due laghi ed è fortemente influenzata dalla quota di invaso del Lago delle Piazze. 11

EVENTO DEL RIO VAL DEL LAGO Il Rio Val del Lago è ubicato in prossimità del Rio Val Molinara ed ha le stesse caratteristiche idrogeologiche ed idrauliche; lo stesso è stato negli anni scorsi oggetto di un importante intervento di difesa e pertanto è interessante descriverne il suo comportamento in occasione dell evento meteorico del 15 agosto. Il torrente è iscritto al n. 262 dell elenco delle acque pubbliche della Provincia e sottende un bacino di circa 0,660 km 2. Posto che era nota la propensione a generare fenomeni di trasporto solido da parte del torrente, in relazione alle caratteristiche del suo bacino, e che oltremodo sul conoide di tale corpo idrico sono presenti due campeggi e un albergo, si è provveduto nel 2004-2005, alla costruzione di una briglia filtrante con retrostante piazza di deposito, al fine di contenere possibili colate detritiche. Lo scorso autunno si è provveduto a completare i lavori con la nuova inalveazione del rio nel tratto tra la briglia ed il Lago delle Piazze. Fig. 14 - Immagine Lidar del conoide della Val del Lago. Si notino il camping e la briglia filtrante con la piazza di deposito a monte che è stata colmata dalla colata detritica. L evento meteorico descritto in precedenza ha innescato anche sul Rio Val del Lago un fenomeno di colata detritica, che non è andata ad interessare le infrastrutture presenti sul conoide, proprio perché contenuta dalla briglia selettiva da poco ultimata. Al riguardo preme sottolineare l ottimale dimensionamento della struttura e la sua efficacia nella laminazione dell onda di piena e nella riduzione del rischio su un conoide interessato da infrastrutture ad alta vulnerabilità. 12

Si è reso necessario attivare immediatamente un azione di svuotamento della piazza di deposito a tergo dell opera trasversale, in modo da ripristinarne nel breve periodo la funzionalità, stante la presenza a monte di ulteriore materiale movimentabile in caso di ulteriori eventi meteorici eccezionali. Fig. 15 - Operazioni di svasamento della piazza di deposito colmata a monte della briglia della Valle del Lago. VALUTAZIONI DELLA PERICOLOSITÀ DA COLATA DETRITICA NELL AREA DEL LAGO DELLE PIAZZE La prima analisi riguardante la pericolosità idrogeologica dell area del Lago delle Piazze risale ai lavori eseguiti negli anni 90 nell ambito del Piano Urbanistico Comprensoriale in adeguamento al Piano Urbanistico Provinciale del 1987. Tali studi avevano individuato come i torrenti che scendono dal Dosso di Costalta verso il lago fossero interessati da diffusi fenomeni di erosione e di trasporto torrentizio e che gli stessi fossero stati classificati come area ad elevata pericolosità idrogeologica. Tale rappresentazione delle conoscenze non ha subito nel tempo alcuna variazione significativa e le previsioni sono rimaste pressoché immutate anche nella Carta di Sintesi Geologica attualmente in vigore, come riportato nel sottostante estratto della stessa. Questa zonizzazione evidenzia come l elevata pericolosità del Rio Val del Lago interessi in maniera più significativa le infrastrutture presenti sul conoide a differenza di quanto invece si può osservare per il conoide di Campolongo, dove l area urbanizzata è considerata quasi interamente priva di pericolosità. Per il Rio Val Molinara la zonizzazione della pericolosità contenuta nella Carta di Sintesi Geologica era suffragata anche dall analisi storica dell assetto territoriale e dagli eventi alluvionali. Infatti l attuale sedime del corso d acqua coincide sostanzialmente con l andamento della particella catastale demaniale del torrente così come individuata nella mappa catastale storica sottostante. 13

Fig. 16 - Estratto della Carta di Sintesi Geologica del P.U.P.. Fig. 17 - Mappa storica 1860 (sovrapposta, per comodità di lettura, al modello digitale del terreno) 14

Tale fatto evidenzia che nemmeno gli eventi alluvionali di fine ottocento e quelli del XX secolo hanno comportato modificazioni nell assetto dell alveo del conoide e che probabilmente bisogna risalire all evento alluvionale del 1842 (precedente la realizzazione della mappa catastale storica) che aveva interessato il territorio del Comune di Baselga di Pinè nella medesima area. Nell ambito di una corretta pianificazione delle risorse disponibili è stata valutata più urgente la realizzazione di opere di difesa passiva sull alveo del Rio Val del Lago in quanto le strutture esistenti sul conoide per l evento atteso risultavano più vulnerabili ed inoltre, come sopra richiamato, le informazioni disponibili davano questo torrente a maggiore propensione al dissesto. I fatti verificatesi confermano la validità di questa impostazione e si può affermare con certezza che se non vi fosse stata l opera di difesa alla testata del conoide del Val del Lago le conseguenze sarebbero state sicuramente più pesanti. Attualmente, nell ambito della realizzazione della Carta di Sintesi della Pericolosità del Piano Urbanistico Provinciale 2008, sono in corso le nuove analisi per definire la pericolosità idrogeologica del Rio Val Molinara. Nella sottostante Fig. 18 è riportato un estratto dell archivio degli eventi calamitosi della P.A.T. dal quale emerge che non sono mai stati rilevati fenomeni franosi sul conoide o nell alveo del Torrente Molinara. Fig. 18 Progetto Arca Archivio Eventi Calamitosi della Provincia Autonoma di Trento 15

INTERVENTI DELLA FASE DI EMERGENZA I primi interventi di somma urgenza sono stati effettuati dai VVF volontari, supportati successivamente dal corpo dei VVF permanenti, dal personale comunale e dagli abitanti che hanno lavorato per gran parte della nottata. Nella giornata di ferragosto si è provveduto a dare inizio al lavoro di rimozione dei detriti, operazione che, stante i volumi in gioco, si protrarrà per più giorni. Il Servizio Bacini montani, presente nell immediatezza dell evento con il proprio personale di reperibilità, si è attivato con proprie maestranze e mezzi meccanici necessari per ripristinare il deflusso delle acque sul Rio di Val Molinara e garantire, attraverso la movimentazione del materiale detritico presente lungo l asta del corso d acqua fino all apice del conoide, un sufficiente franco in grado di contenere eventuale ulteriore trasporto solido, stante la sorgente di detrito ancora attiva. In particolare si rende necessario proseguire l intervento di somma urgenza con: - formazione di un rilevato in sponda destra, protetto da scogliera, in prossimità della curva che il corso d acqua forma all apice del conoide, per scongiurare eventuali nuove fuoriuscite di materiale; - predisposizione di una viabilità di accesso al tratto di corso d acqua a monte del rilevato di cui sopra, nella prospettiva della costruzione di una briglia per il controllo del trasporto solido. La viabilità in questione sarà sostitutiva della strada comunale che correva lungo la sponda destra del corso d acque e cancellata dall evento in parola; - ripristino delle sezioni di deflusso con svasi dell alveo; - predisposizione delle spalle del nuovo ponte sulla strada comunale che verrà poi realizzato a cura del Comune (nel frattempo si predisporrà un guado con tubi per ripristinare provvisoriamente il transito sulla strada); - consolidamento con massi e calcestruzzo della sponda destra immediatamente a monte del ponte. La realizzazione in tempi brevi degli interventi sopra descritti è altresì necessaria in funzione dell agibilità degli edifici in area di pericolo. 16