Disinfezione. dei giochi. Realizzato in collaborazione con

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Disinfezione dei giochi Realizzato in collaborazione con

Cosa può esserci di più bello che un gruppo di bambini che giocano sorridenti sdraiati sul pavimento della loro scuola materna? Un immagine comune a tutti gli educatori. Eppure un grave pericolo potrebbe incombere su di loro. Tutti noi genitori sappiamo quanto possa essere contaminato un simile ambiente. E normale che un bambino in tenera età a causa delle sue difese immunitarie ancora deboli sia facile preda di infezioni e malattie. Uno dei veicoli principali è lo scambio di giochi. Il bimbo tocca, lecca, mette in bocca, offre ai suoi compagni tutto con una pericolosa promiscuità. Difendere la loro sicurezza è un dovere. Il lavaggio e la disinfezione dei giochi fa parte di un importante profilassi per evitare e limitare al tempo stesso pericolose infezioni. Certo, per i più piccoli in età pre-scolare tutto può diventare pericoloso: dal pavimento ai giochi, dal momento della pipì alla merenda, e non ci si può distrarre un attimo. Doverosa un attenta igiene ma anche una adeguata formazione del personale addetto. Spesso pensiamo che per fare bene dobbiamo comportarci come a casa nostra ma niente è più sbagliato. Qui non siamo tra le mura domestiche. Qui non badiamo a Roberto o a Enrica. Qui non giochiamo con il nostro unico erede, non laviamo il suo succhiotto ogni volta che finisce in terra. In una scuola materna vivono in stretto contatto decine di piccoli futuri adulti scatenati e non possiamo essere presenti come in famiglia a ogni loro bisogno. Una attenzione domestica non basta più. Purtroppo disinfettare i giochi è piuttosto impegnativo, i giochi vanno considerati sulla stessa linea dei prodotti che entrano in contatto con sostanze alimentari. D altronde i giochi, come abbiamo visto, spesso vengono introdotti nella bocca dai piccoli o sono leccati o succhiati da labbra nervose. Quindi non si può certo utilizzare un qualsiasi detergente o peggio disinfettarli con prodotti inadatti. Meglio lasciarli sporchi piuttosto che rischiare danni peggiori. Scegliere prodotti giusti è doveroso, ma serve anche conoscenza. Bisogna che il personale sia istruito a dovere sulle tecniche e conosca le problematiche relative alla disinfezione. Troppo spesso si pensa che per disinfettare basti spruzzare un po di prodotto sulla superficie da trattare per risolvere ogni problema, in realtà non è così. La disinfezione è un operazione importante da condurre con capacità e professionalità per ottenere risultati apprezzabili. Sebbene disinfezione sia un termine molto usato vediamo cosa significa nel dettaglio.

DISINFEZIONE La disinfezione è una misura atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione o allontanamento/diluizione, la quantità di microrganismi quali, batteri, virus, funghi, protozoi, spore, al fine di controllare il rischio di infezione per persone o di contaminazione di oggetti od ambienti. Il concetto di disinfezione se applicato a superfici e ambienti ha diverso significato rispetto alla sterilizzazione; infatti per sterilizzazione si intende l'eliminazione e/o inattivazione totale di qualsiasi forma vivente, comprese le endospore batteriche che rappresentano le forme microbiche più resistenti a qualsiasi aggressione chimica o fisica. In verità noi tutti viviamo a stretto contatto con germi, batteri, funghi, spore, ecc. ma non per questo ci ammaliamo per forza. Perché allora in taluni casi ci si ammala? I fattori possono essere diversi ma in generale germi e batteri diventano pericolosi quando sono troppi. Una popolazione eccessiva può trasformare una contaminazione in infezione. Infatti, la probabilità che i microrganismi entrino a livello sistemico nell organismo umano è elevata quando le superfici e gli oggetti con cui l organismo entra in contatto sono pesantemente contaminati. L infezione si può poi trasformare in malattia se le difese immunitarie dell ospite sono deboli (vedasi bambini, anziani e pazienti immunocompromessi). DISINFETTANTI Prima di passare alla fase di disinfezione è assolutamente importante eliminare ogni traccia di sporco, quindi la pulizia è alla base di una buona disinfezione. Bisogna quindi lavare i giochi e risciacquarli accuratamente. Eventuali tracce di detergente potrebbero inibire l azione dei disinfettanti specie se a base di cloro. Non esiste disinfezione senza pulizia, disinfettare lo sporco non serve. Esistono, tuttavia, nel mercato sanitario ed in particolare per il riprocessamento dei dispositivi medici, dei detergenti pre-disinfettanti che sono in grado di detergere e contemporaneamente abbattere i microbi che si diffondono attraverso il materiale organico (vedi virus lipofili anche influenzali, batteri gram-negativi e funghi). Questi cosiddetti decontaminanti sono dotati di buon effetto detergente per la presenza nella loro formulazione di tensioattivi non ionici e di attività biocida per la contemporanea presenza di principi attivi in grado di esplicare la loro azione anche in presenza di materiale organico come derivati fenolici, sali d ammonio quaternario e biguanidi. Tali prodotti trovano talora applicazione in sostituzione dei comuni detergenti che pur eliminando lo sporco dalle superfici degli oggetti trattati, non essendo dotati di proprietà biocide, possono diventare talora fonte a loro volta di contaminazione. Esistono diversi modi per disinfettare.

Disinfezione con mezzi naturali: fisici: Radiazioni solari (i raggi ultravioletti hanno azione battericida) Essiccamento (mediante evaporazione si provoca la morte del germe) Temperatura ( > 37 C riduce la vitalità e > 45 C comincia ad uccidere i germi) biologici: Concorrenza vitale (in alcuni casi i germi saprofiti si riducono facilmente impedendo la sopravvivenza a quelli patogeni) Diluizione (se i germi patogeni sono diluiti nei veicoli,tipo l'acqua o l'aria,difficilmente raggiungono la quota batterica necessaria perché l'infezione si trasformi in malattia). Disinfezione con mezzi artificiali: disinfezione fisica: pastorizzazione e trattamento U.H.T. calore secco (stufe ad aria calda da laboratorio e muffole) calore umido e vapore (autoclave) fiamma, incandescenza e combustione ebollizione lavaggio chemiotermico (lavastoviglie, macchine per lavare,...), radiazioni ionizzanti (raggi UV, raggi gamma) filtrazione asettica (cappa a flusso laminare), disinfezione chimica con agenti disinfettanti quali: Alcoli come propanolo, alcol isopropilico, etanolo Aldeidi come formaldeide (oggi vietata) glutaraldeide, gliossale Fenoli e derivati come timolo, creosolo Ossidanti come ozono, perossido di idrogeno (acqua ossigenata) permanganato di potassio, acido peracetico Alogeni come cloro, iodio, bromo, e derivati (ipoclorito di sodio, iodofori) Guanidina, Detergenti cationici e anionici (sali di ammonio quaternario) Secondo l'uso si distinguono disinfettanti per oggetti, per le mani, per l'aria e le superfici di locali.

EFFETTI DEI DISINFETTANTI CHIMICI Disinfettante Batteri Spore Miceti Virus Applicazione Ossidanti battericide sporocide fungicide virucide Cute, mucosa, superfici, strumenti Alogeni battericide lentamente fungicide virucide Cloro: superfici, acqua (Cloro, Iodio) sporocide Iodio: derma, mucosa Alcoli battericide senza effetto fungicide virucide Cute, mucosa, superfici, strumenti Aldeidi battericide lentamente fungicide virucide superfici, strumenti sporocide Fenoli battericide / senza effetto fungicide virucide (variabile) Cute, mucosa, superfici, strumenti batteriostatico Ossido di etilene battericide senza effetto fungicide virucide superfici, strumenti, medicamenti termostabili, alimenti Detergenti battericide (variabile) senza effetto fungistatico senza effetto Cute, mucosa Clorexidina batteriostatico senza effetto fungistatico virucida Cute, mucosa ATTENZIONE Si tenga presente che i disinfettanti sono sostanze da usare con criterio. Un uso eccessivamente frequente o sotto dosato o per tempi ridotti rispetto a quelli previsti è sconsigliato poiché gli agenti patogeni da debellare possono sviluppare, più o meno rapidamente, resistenza al prodotto disinfettante.

I VARI PRODOTTI Nel nostro caso, la disinfezione dei giochi può essere esercitata utilizzando diversi prodotti ma tra tutti, due sono i più utilizzati: - disinfettanti a base di sali quaternari di ammonio che sono i più comuni; - disinfettanti a base cloro comunemente usati da tutte le mamme per disinfezione di poppatoi e tettarelle. A proposito dei disinfettanti a base cloro dobbiamo fare una doverosa precisazione. Anche la comune candeggina è a base di cloro ma non è considerato un disinfettante sicuro: perchè? Molto semplice. L ipoclorito di sodio contenuto nelle comuni candeggine non è stabile e si deteriora piuttosto velocemente. Cause principali sono: - TEMPO - LUCE - CALORE Ciò vuole dire che se una bottiglia di candeggina viene lasciata per qualche giorno al sole in una giornata estiva perde in pratica ogni efficacia. L efficacia la perde anche se è troppo datata la sua produzione. Si consiglia quindi un tempo massimo d impiego tra i 3 e i 6 mesi. Peccato che sulle bottiglie non sia stampata la data di produzione. Quindi: se veramente dobbiamo disinfettare, non ci possiamo fidare di utilizzare la semplice candeggina. Per la legge Italiana i prodotti si possono fregiare della dicitura DISINFETTANTE solo se hanno passato l esame del Ministero della Sanità che rilascia un autorizzazione alla vendita identificata da un numero oppure se sono destinati su dispositivi medici se hanno ottenuto la Certificazione di conformità alla Direttiva Europea sui dispositivi medici da parte di un ente notificato. Ad esempio: REG. MIN. SANITA' (17935) o Marchio CE 0546.

PER UNA BUONA DISINFEZIONE Una volta scelto il prodotto da utilizzare dobbiamo quindi passare alla fase applicativa vera e propria ricordando che la disinfezione è influenzata da: Questa semplicissima equazione riveste un importanza basilare nelle nostre tecniche di disinfezione. Considerando che i tre valori possano avere la stessa importanza ne consegue che un aumento o una diminuzione di uno dei componenti influenza gli altri. Facciamo un esempio pratico

Leggiamo in etichetta che il nostro disinfettante deve essere utilizzato al 10% con un tempo di contatto di 10 minuti a temperatura ambiente ottenendo questo grafico

Se però avessimo necessità di velocizzare il nostro intervento potremmo variare dosaggio e temperatura Alzando il dosaggio e la temperatura possiamo diminuire il tempo di contatto. Questo certamente entro i limiti di utilizzo del prodotto stesso, senza esagerare e tenendo sempre ben presenti le indicazioni riportate in etichetta o in scheda tecnica. Per assurdo, se potessimo portare la temperatura oltre i 100 per almeno 10 minuti, potremmo evitare di utilizzare il prodotto disinfettante in quanto Che è poi quello che facevano le nostre nonne per la disinfezione delle siringhe. Premesso questo passiamo alla fase di preparazione.

Abbiamo già lavato i giochi con un detergente o detergente-decontaminante appropriato quindi li immergiamo in una grossa vasca (inutile dire che debba essere assolutamente pulita) dove abbiamo preparato in precedenza la soluzione disinfettante e li lasciamo in ammollo il tempo necessario, avendo cura che tutti i giochi restino sempre completamente a bagno. Rigiriamoli spesso evitando che asciughino. Rimane il problema dei giochi di grandi dimensioni: scivoli, casette, sedie, tavoli, trenini ecc., ecc. Non possiamo certo metterli a bagno, e se li passiamo solo con un panno umido di disinfettante, il tempo di contatto non è sufficiente a garantire la disinfezione. Due sono le strade: 1) come abbiamo visto in precedenza aumentare dosaggio e temperatura della soluzione disinfettante. 2) utilizzare un diverso prodotto con uno spettro d azione più ampio come ad esempio i disinfettanti a base Clorexidina e sali d ammonio quaternario che tra loro presentano effetto sinergico e quindi svolgono una funzione disinfettante in brevissimo tempo e a largo raggio. Inoltre la loro applicazione mediante schiumatura o nebulizzazione non seguita da risciacquo consente di ottenere un microfilm ad effetto residuo o prolungato che mantiene la superficie in una condizione asettica per diverso tempo. Questo residuo per la scarsa consistenza in termini quantitativi funge solo da deterrente per i microrganismi senza costituire elemento d irritazione o tossicità nei confronti dei bambini sia per contatto cutaneo che per ingestione, considerando anche la bassa tossicità e lo scarso potenziale di assorbimento mediante ciascuna delle vie sopra indicate dei principi attivi contemplati. Si rammenta a tal proposito che la clorexidina digluconato per la sua efficacia igienizzante e sua innocuità è un ingrediente compreso nei colluttori per un efficace igiene del cavo orale. Essa è anche compresa come elemento d inclusione, per il suo effetto biostatico, in alcuni dispositivi medici invasivi (es. cateteri venosi centrali e periferici). Infine la soluzione acquosa pronta all uso a base di clorexidina e ammonio quaternario per la sua elevata compatibilità nei confronti dei diversi materiali è oggi utilizzata, mediante schiumatura o nebulizzazione per la disinfezione con contemporanea detersione degli incubatori, che essendo costituiti di policarbonato non possono essere trattati con prodotti alcolici. L utilizzo in questo caso non prevede un successivo risciacquo alfine di consentire al bisbiguanuro cationico di aderire sulla superficie e quindi di esercitare quell effetto prolungato biostatico benefico e non tossico nemmeno nei confronti dei neonati.

TECNICHE DA EVITARE L applicazione del disinfettante è di solito per immersione per i piccoli oggetti, o per applicazione con panni per gli oggetti più grandi. Nel caso di soluzioni alcoliche è da evitare l applicazione con vaporizzatori o spruzzatori di vario genere. Questa tecnica potrebbe provocare un inalazione del disinfettante da parte dell operatore. Ricordiamo che in generale tutti i disinfettanti riportano in etichetta simboli di sicurezza IRRITANTE e non sono adatti per essere nebulizzati o spruzzati. TUTTO PULITO Sembra banale o scontato ma, se dobbiamo veramente disinfettare, tutto ciò che usiamo per arrivare alla disinfezione, deve essere ben pulito e sicuro da un punto di vista igienico. Quindi attenzione a contenitori, spugne, panni, attrezzi, ecc.

NON ABBIAMO ANCORA FINITO Abbiamo lavato i giochi, li abbiamo risciacquati, li abbiamo disinfettati e ora dobbiamo fare un ultima operazione. Risciacquarli ancora un ultima volta. Perché per la legislazione italiana tutti i prodotti che entrano in contatto con alimenti devono essere risciacquati prima dell uso. Non dimentichiamoci che i giochi sono a contatto con mani, bocca, lingua, nasi, ecc. Quindi i nostri piccoli ospiti mangiano i giochi e quindi dobbiamo considerarli sulla stessa linea dei prodotti a contatto con alimenti. Questa operazione nel caso dell utilizzo del prodotto disinfettante per superfici, privo di effetti irritativi, può essere omessa in quanto il microstrato che si viene a formare sulla superficie trattata si consolida sempre più con l andare del tempo per una sempre maggiore formazione di attrazioni elettrostatiche tra le molecole caricate positivamente e la superficie caricata negativamente. La possibilità di rilascio per contatto con la mucosa orale del bambino pur essendo molto remota, anche se dovesse manifestarsi, non costituisce elemento di danno, anzi esercita un effetto benefico sulla salute del bambino in quanto lo salvaguarda dalla potenziale infezione per successivo contatto con oggetti che pur essendo stati trattati si sono nel frattempo ricontaminati. Tutto questo ha anche un risvolto economico importante in quanto consente di programmare il riprocessamento degli oggetti stessi con una frequenza minore pur garantendo una protezione maggiore. Giovanni Cantello

NOTE

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