M. Klein D. W. Winnicott R. Spitz
Il nucleo centrale della teoria kleiniana è la relazione: sulla quale viene investita la pulsione, il conflitto energetico che ne regola il dinamismo ( pulsione di vita e di morte). Nel pensiero della Klein la relazione con la madre riveste un ruolo centrale e determinante per lo sviluppo psichico del bambino e, quindi, dell adulto.
Le istanze psichiche nella teoria kleiniana assumono un valore concreto Sin dalla nascita l individuo è dotato di un Io rudimentale, capace di integrare le esperienze e di costruirsi degli schemi Sperimenta esperienze conflittuali precoci
Meccanismi dell introiezione e della proiezione che sono resi possibili grazie al seno materno
La madre viene vissuta come: Seno buono= buoni rapporti con la madre Seno cattivo = cattivo rapporto con la madre Questa scissione del seno porta ad una analoga divisione dell Io del bambino e quella della figura materna e ciò suscita sgomento e paura (Klein, 1964).
Il suo approccio è volto ad individuare i fattori evolutivi, le condizioni che possono far si che un neonato, che all inizio non c è senza una madre che lo confermi nel suo esistere, diventi un soggetto a pieno titolo, dunque una persona Ha in mente un bambino spontaneo, che produce gesti ed esprime bisogni che richiedono in primo luogo conferme da parte di chi si prende cura di lui, cioè la madre o un sostituto
Preoccupazione materna primaria, che si sviluppa progressivamente e inconsapevolmente già durante la gravidanza e dura fino a qualche settimana dopo il parto
Handling= manipolazione del corpo del neonato, la cui efficacia è ritenuta positiva se crea tra il corpo e la psiche del bambino un buon rapporto. Holding= capacità della madre di sostenere fisicamente il figlio. Differenziazione del Sé dalla realtà esterna.
Renè Spitz basò i suoi studi sull osservazione di bambini istituzionalizzati e ospedalizzati che pur ricevendo tutte le cure fisiche mostravano delle difficoltà evolutive. Il suo lavoro si concentrò su quegli indicatori del primo anno di vita che segnano un corretto sviluppo affettivo e che nascono solo in presenza di un significativo legame.
Il primo è la comparsa al terzo mese del sorriso sociale che non è più automatico come in precedenza, ma viene manifestato volontariamente. Il bambino comincia a differenziare il Sé dalla madre. Intorno all ottavo mese compare l angoscia dell estraneo che testimonia l abilità di riconoscere la madre da tutte le altre persone. L ultimo segnale è la capacità di dire di no (15 mesi) che completa l individuazione del bambino come individuo in grado di opporsi alla volontà materna.
3 stadi di sviluppo: Preoggettuale (0 a 2 mesi il bambino è in uno stato di totale fusione con la madre) Oggetto precursore (da 3 a 6 mesi primo abbozzo dell Io, prima differenziazione) Oggetto propriamente detto (da 6 a 10 mesi la separazione psichica tende a completarsi).
Si strutturano come organizzatori della psiche. Spitz ipotizza tre stadi dell organizzazione psichica. 1)Percezione e inizio dell Io 2)Integra le relazioni oggettuali con le pulsioni e stabilisce l Io come struttura psichica con una varietà di sistemi, apparati e funzioni. 3)Comunicazione. Questo rende possibile sia l emergenza del Sé che l inizio delle relazioni sociali (Spitz, 1949).
Segnali esterni Il primo appare verso i 2 3 mesi d età (comparsa del sorriso) Il secondo appare verso gli 8 mesi di età (il bambino prova inquietudine all apparire di un volto estraneo) Il terzo appare dopo i 12 mesi è viene definito del diniego
3 stadi di sviluppo: Preoggettuale (0 a 2 mesi il bambino è in uno stato di totale fusione con la madre) Oggetto precursore (da 3 a 6 mesi primo abbozzo dell Io, prima differenziazione) Oggetto propriamente detto (da 6 a 10 mesi la separazione psichica tende a completarsi).