CRISS L esperienza della Regione Marche: Edilizia pubblica e percorsi di welfare di comunità Carla Moretti Università Politecnica delle Marche c.moretti@univpm.it Progettare l innovazione sociale: esperienze di welfare di comunità a confronto Urbino 23 marzo 2017
L edilizia residenziale pubblica: uno sguardo al passato Negli anni Cinquanta - Settanta si sono attuati i più importanti programmi di politiche abitative pubbliche: le esperienze dei Piani INA-Casa, Gescal e i Programmi di edilizia economica e popolare. In questa fase lo Stato si fa carico della costruzione di alloggi economici e della creazione di nuove aree di espansione urbana. Viene istituito l Ente Gestione Servizio Sociale (EGSS), convenzionato con la gestione INA-Casa, al fine di promuovere studi sulle caratteristiche socio-economiche degli assegnatari degli alloggi e sulle problematiche della convivenza. Viene istituito, inoltre, il Servizio sociale di comunità, per favorire l integrazione tra le famiglie nei nuovi quartieri e promuovere attività collettive; nei quartieri di maggiore dimensione vennero costituiti i Centri Sociali.
e agli anni più recenti La riforma del titolo V della Costituzione del 2001 ha trasferito alle Regioni la competenza esclusiva in materia edilizia e di governo del territorio. E a livello locale che gli indirizzi nazionali prendono forma e si traducono in interventi volti ad affrontare il disagio abitativo. L aumento delle povertà e delle forme di esclusione socioeconomica pongono i quartieri di edilizia pubblica al centro dell attenzione, quartieri in cui si concentrano popolazioni autoctone e immigrate con maggiori disagi.
Abitare in un contesto sostenibile La stretta connessione tra questione abitativa e coesione sociale richiede agli Enti di edilizia pubblica di fornire risposte tempestive con un approccio globale al tema del diritto all abitare, inteso non soltanto come diritto all accesso a un alloggio a seconda delle proprie esigenze e capacità economiche, ma anche come diritto a vivere in un contesto sostenibile sia sotto l aspetto ambientale che sociale
Percorsi di progettazione: la mediazione sociale Progetti FEI (Fondo Europeo per l Integrazione) 1. La mediazione sociale abitativa nei contesti di edilizia pubblica, attuato nel periodo luglio 2011- giugno 2012 (Partnership: comuni di Ancona, Jesi, Fabriano, ERAP, Provincia di Ancona, UNIVPM). 2. Meet-us. Mediazione e tutoring urbano e sociale, realizzato nel periodo luglio 2013 - giugno 2014. (Partnership: comuni di Ancona, Jesi, Fabriano, Fano, Senigallia, COOS Marche, UNIVPM). Obiettivi Sperimentare interventi di mediazione sociale abitativa e di promozione del dialogo interculturale per prevenire i conflitti, valorizzare la convivenza e promuovere momenti di socializzazione.
Percorsi di progettazione : la mediazione sociale (2) Progetto ERAP Marche, Presidio di Ancona La Mediazione sociale abitativa nell edilizia pubblica 2015 2016 (convenzione ERAP - UNIVPM) Obiettivi Dare continuità alle azioni di mediazione sociale inserendo nell ente un professionista assistente sociale. Attuare un progetto di mix sociale nelle assegnazioni degli alloggi di nuovi complessi edilizi.
Processi di inclusione sociale Gli interventi di mediazione sociale promuovono processi di ricostituzione delle relazioni sociali e di partecipazione degli abitanti allo sviluppo della comunità (Bonafè Schmitt, 2004; Luison, 2006). Comprendono sia interventi orientati alla mediazione dei conflitti, sia azioni di promozione della comunità.. Le iniziative di mix sociale (Bricocoli e Cucca, 2012; Bernardi e Boni, 2015) contribuiscono alla costruzione di processi di inclusione sociale, attraverso un processo di individuazione degli abitanti di un quartiere che assicuri la presenza di nuclei diversificati (paese di origine, famiglie numerose, nuclei monogenitoriali, anziani, persone con disabilità ).
Percorsi di accompagnamento La mediazione sociale a. Accompagnamento all abitare: Accompagnamento all inserimento nuove assegnazioni Accompagnamento per le situazioni di morosità Accompagnamento per le richieste di mobilità b. Mediazione sociale dei conflitti Promuove e facilita processi di costruzione di fiducia, di legami sociali e aiuta gli assegnatari degli alloggi a gestire in modo cooperativo le controversie. c. Mediazione sociale di comunità Stimola la partecipazione attiva dei singoli, dei gruppi sociali, delle realtà locali nella gestione delle tematiche conflittuali e delle criticità del territorio, favorisce il senso di appartenenza e di cura dei cittadini nei riguardi dei quartieri che abitano.
Il progetto di mix sociale Obiettivi Il progetto, avviato nel mese di ottobre 2015 e tuttora in corso, ha previsto la sperimentazione di una nuova modalità di assegnazione di 56 alloggi nel nuovo complesso edilizio situato nel quartiere Collemarino - Ancona Il mix sociale è un processo che pone le basi per favorire le relazioni tra i diversi soggetti di un territorio, non uno strumento tecnico di assegnazione in base ad alcuni elementi sociodemografici degli assegnatari. Fasi di realizzazione 1. Costituzione del tavolo di lavoro L istituzione del tavolo di lavoro (Comune ufficio casa e servizi sociali, ERAP e UNIVPM) si inserisce in una cornice progettuale del Comune di Ancona, volta ad affrontare le nuove povertà. 2. Profilo di comunità del quartiere Analisi della documentazione, realizzazione di focus group e interviste a testimoni privilegiati, al fine di conoscere le caratteristiche del quartiere e costruire un percorso di accoglienza delle nuove famiglie.
3. Percorso di accompagnamento delle famiglie alle nuove abitazioni Presenza dell assistente sociale nel momento in cui l assegnatario si presenta al funzionario dell Ufficio casa del Comune per la scelta dell alloggio; Assegnazione dell appartamento a ciascuna famiglia, individuato in base: al paese di origine, alla composizione del nucleo famigliare, alla presenza di minori e di persone con disabilità; inoltre sono state considerate alcune esigenze specifiche. Presenza dell assistente sociale nel nuovo complesso edilizio. 4. Valutazione in itinere
Verso un welfare di comunità i punti di forza I percorsi di accompagnamento all abitare hanno consentito una maggiore visibilità dei bisogni e delle criticità espresse dalle famiglie, prevenendo situazioni di maggiore disagio e facilitando le risposte da parte dei servizi. Gli interventi di mediazione hanno evidenziato la necessità di incontrare le persone nei luoghi in cui vivono e di promuovere iniziative che facilitino l individuazione delle risorse coinvolgendo i diversi soggetti del territorio. La presenza del mediatore nei quartieri ha favorito l attuazione di interventi sociali di prossimità, attribuendo maggiore centralità alla cura delle relazioni e dei legami.
Verso un welfare di comunità i punti di forza L esperienza della mediazione costituisce un innovazione nelle politiche abitative dei comuni, favorisce una programmazione integrata dei servizi e promuove percorsi di welfare in grado di coinvolgere la comunità e di favorire una effettiva sussidiarietà. E stato importante il rapporto che si è messo in piedi con le E stato importante il rapporto che si è messo in piedi con le istituzioni e il territorio. ( )Anche ai servizi comunali è servito per capire le problematiche e mettere in piedi alcuni interventi, il Comune in prima persona ha potuto vedere le criticità. Quello che si sta cercando di mettere in piedi è un alleanza territoriale, insieme si sta cercando di modificare la realtà del quartiere (Coordinatore Ambito Territoriale Sociale)
Verso un welfare di comunità le criticità da affrontare Le esperienze di mediazione sociale attuate nei territori non devono restare a livello di sperimentazione, ma costituire uno strumento delle politiche, per favorire processi decisionali più vicini ai luoghi in cui si manifestano i bisogni. La realizzazione dei progetti ha favorito l estensione della partecipazione a nuovi soggetti, tale partecipazione deve tradursi in una partecipazione in grado di produrre effetti vincolanti, nella fase di definizione di policy e in quella di valutazione dei risultati.
Il quartiere Collemarino Grazie per l attenzione Carla Moretti