Consumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2014

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Direzione generale centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica Servizio statistica e informazione geografica Consumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2014 Bologna, 11 maggio 2015

Indice generale 1. Introduzione... 3 2. La spesa per consumi... 3 3. La povertà relativa... 5 Nota metodologica... 7

1. Introduzione Le famiglie che vivono in condizioni di povertà relativa1 rappresentano il 4,2% del totale delle famiglie residenti in regione, in linea con il dato della ripartizione di riferimento, mentre in Italia l incidenza di povertà raggiunge il valore del 10,3%. Le stime fino a livello regionale non hanno subito variazioni significative rispetto al 2013. L Istat ha di recente diffuso le stime sulla spesa per consumi delle famiglie e sulla povertà relativa, desunte dall Indagine sulle spese delle famiglie (che sostituisce al precedente Indagine corrente sui consumi. Si veda Nota metodologica). L indagine rileva la spesa sostenute dalle famiglie residenti in Italia per l acquisto di beni e servizi destinati al consumo, osservando in modo continuo un campione di famiglie che, nel corso del 2014, ha raggiunto la numerosità effettiva di circa 17 mila unità. 2. La spesa per consumi Nel 2014, le famiglie residenti in Emilia-Romagna affrontano una spesa media mensile per consumi, comprensiva dei fitti figurativi, pari a 2.880 euro circa in media, che supera di quasi 400 euro al mese la spesa media del totale delle famiglie italiane (2.490 euro circa), mentre non si discosta di molto da quella del Nord-est. Nel dettaglio territoriale, L Emilia-Romagna si configura come la regione italiana con la spesa media per consumi più elevata, dopo il Trentino Alto Adige (con 3.070 euro circa di spesa al mese in media per famiglia) e Lombardia (2.950 euro), mentre fanalino di coda sono Calabria (1.758) e Sicilia (1.779). Spesa media complessiva e relativi intervalli di confidenza per regione - Anno 2014 (valori in euro ) 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 Trentino Alto Adige Lombardia Emilia-Romagna Valle d Aosta Veneto Toscana Piemonte Lazio Friuli-Venezia Giulia Marche Umbria Liguria Sardegna Abruzzo Puglia Molise Campania Basilicata Sicilia Calabria 1 Per la definizione si rimanda al paragrafo La povertà relativa.

La spesa media mensile per beni alimentari e bevande non alcoliche, nel 2014, in Emilia- Romagna, assorbe il 14,7% della spesa totale delle famiglie (contro il 17,5% registrato in Italia), e si attesta su un livello medio mensile per famiglia di 425 euro circa, in linea con la media italiana e della ripartizione di riferimento. A scostarsi maggiormente dai livelli medi di rifermento è la spesa per beni di consumo non alimentari, che si attesta sui 2.460 euro circa al mese, provocando il divario della spesa totale rispetto a quella italiana evidenziato in precedenza. Composizione della spesa familiare mensile Anno 2014 (valori medi mensili in euro e valori percentuali sul totale della spesa) Valori medi mensili Valori percentuali Alimentari e bevande Non alimentari Totale Alimentari e bevande Non alimentari Emilia-Romagna 424 2.459 2.883 14,7 85,3 100,0 Nord-est 429 2.347 2.777 15,5 84,5 100,0 Italia 436 2.052 2.489 17,5 82,5 100,0 Totale Tra i beni non alimentari, le voci che incidono maggiormente sui bilanci delle famiglie dell Emilia-Romagna sono le spese per l abitazione (comprensive dei fitti imputati, e delle spese per acqua elettricità e altri combustibili), che assorbono il 38,6% della spesa media mensile totale per famiglia e le spese per i trasporti (11,0%). Pricipali voci di spesa (valori percentuali ) - Anno 2014 40,0 38,6 37,1 36,7 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 14,7 15,5 17,5 10,0 11,0 11,3 10,3 5,0 4,1 4,1 5,1 5,5 4,6 4,9 0,0 Alimentare e bevande non alcoliche Abitazione Trasporti Abbigliamento e calzature Ricreazione, spettacoli e cultura Emilia-Romagna Nord-est Italia

Per confrontare la spesa per consumi sostenuta dalle famiglie in anni differenti, occorre tener conto del fatto che questa varia non solo per cambiamenti nei comportamenti di spesa delle famiglie, ma anche a seguito della variazione dei prezzi ai quali beni e servizi possono essere acquistati. Se si rivaluta la spesa complessiva per consumi sostenuta delle famiglie in diversi anni a partire dal 2007 ai prezzi del 2014 in base all indice dei prezzi al consumo per l intera collettività, si registra in Emilia-Romagna nel 2014 una contrazione della spesa in termini reali di quasi 480 euro rispetto al 2007 (-14,5%), con diminuzioni più consistenti tra il 2008 e 2009 e tra il 2012 e il 2013. La contrazione della spesa complessiva delle famiglie in Italia nel periodo considerato è stata del 17,3% circa e nel Nord-est del 17,4%. Spesa media mensile - vari anni (valori in euro rivalutati al 2014) 3.600 3.400 3.200 3.000 2.800 2.600 2.400 2.200 2.000 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Emilia-Romagna Nord-est Italia 3. La povertà relativa La spesa media per consumi delle famiglie è la quantità sui cui l Istat basa in Italia le stime ufficiali della incidenza di povertà relativa. Difatti, una famiglia è definita povera in termini relativi se sostiene una spesa per consumi inferiore ad una soglia convenzionale (linea di povertà) data dalla spesa media mensile nazionale, che per una famiglia di due componenti nel 2014 è risultata pari a 1.041,91 euro (facendo registrare una crescita di un punto percentuale rispetto al valore della soglia nel 2013, che era di 1.031,86 euro). Per famiglie di ampiezza diversa il valore della linea di povertà si ottiene applicando alla spesa

per consumi una opportuna scala di equivalenza 2, che tiene conto delle economie di scala realizzabili nella famiglia all aumentare del numero di componenti. Nel 2014, in Emilia-Romagna, le famiglie che vivono in condizioni di povertà relativa 3 rappresentano il 4,2% del totale delle famiglie residenti in regione, in linea con il dato della ripartizione di riferimento, mentre in Italia l incidenza di povertà raggiunge il valore del 10,3%. Sul territorio nazionale, la regione fa registrare tra i più bassi valori di incidenza di povertà relativa, dopo il Trentino Alto Adige (3,8%) e la Lombardia (4%). Permangono le tradizionali differenze territoriali tra il Centro-Nord e il Sud d Italia. Nelle regioni del Meridione la povertà è più diffusa rispetto al resto del Paese, ad eccezione dell Abruzzo, dove il valore dell incidenza di povertà (12,7%) non è statisticamente diverso da quello nazionale. Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Calabria (26,9%), Basilicata (25,5%) e Sicilia (25,2%), dove oltre un quarto delle famiglie è relativamente povero. Incidenza di povertà relativa e relativi intervalli di confidenza - Anno 2014 (valori percentuali ) 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Trentino Alto Adige Lombardia Emilia-Romagna Veneto Toscana Lazio Piemonte Valle d'aosta Liguria Friuli-Venezia Giulia Umbria Marche Abruzzo Sardegna Molise Campania Puglia Sicilia Basilicata Calabria Il dato in Emilia-Romagna è sostanzialmente stabile rispetto all anno precedente, così come accade sull intero territorio nazionale e a livello ripartizionale. Infatti, a causa dell errore di campionamento, le differenze riscontrate tra le stime dell incidenza di povertà relativa nei due anni considerati non risultano essere statisticamente significative. 2 In Italia Istat utilizza la cosiddetta scala di Carbonaro che, posto pari a 1 il peso di una famiglia di due componenti, assegna peso 0,6 a quelle monocomponente e pesi 1,33 1,63 1,9 2,16 2,4, rispettivamente, per le famiglie di ampiezza da 3 a 7 e oltre. 3 Per la definizione si rimanda al paragrafo La povertà relativa.

Incidenza di povertà e relativi intervalli di confidenza Anni 2013 e 2014 (valori percentuali ) 12,0 10,0 8,0 6,0 10,4 10,3 4,0 2,0 3,8 4,2 4,6 4,9 0,0 2013 2014 2013 2014 2013 2014 Emilia-Romagna Nord Italia Nota metodologica L'Indagine sulle spese delle famiglie, che sostituisce la precedente Indagine corrente sui consumi, è il risultato di una lunga fase di sperimentazione di nuove tecniche e metodologie per migliorare la qualità dei dati. Modifiche sostanziali sono state introdotte in tutte le fasi della Indagine per rilevare con maggior precisione il comportamento di spesa di ciascuna famiglia e consentire analisi più robuste a livello micro (per aree metropolitane o per famiglie con componenti stranieri). Per tale motivo è stato necessario ricostruire le serie storiche dei principali aggregati di spesa e dei parametri di povertà, a partire dal 1997. I confronti temporali possono dunque essere effettuati esclusivamente con i dati della nuova serie storica e non con quelli precedentemente diffusi da Istat. Per approfondimenti si rimanda ai Report di Istat, ai seguenti link: La spesa per consumi delle famiglie Periodo di riferimento 2014 La povertà in Italia Periodo di riferimento 2014