CONTRATTO DI SICUREZZA TRA LA PREFETTURA-UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI CREMONA E IL COMUNE DI CREMONA ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Documenti analoghi
CONTRATTO DI SICUREZZA tra LA PREFETTURA E IL COMUNE DI MODENA

Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Ascoli Piceno

Prefettura di Massa-Carrara Ufficio Territoriale del Governo

PROTOCOLLO D INTESA per la legalità ambientale. tra Unioncamere. Unione Italiana delle Camere di commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura

Ufficio Scolastico Provinciale

ACCORDO IN MATERIA DI SICUREZZA URBANA TRA IL MINISTERO DELL INTERNO E LA GIUNTA DELLA EMILIA-ROMAGNA

Protocollo di intesa tra la Prefettura di Modena e il comune di Modena

PROTOCOLLO D INTESA. IN MATERIA DI SICUREZZA e per l esercizio coordinato delle funzioni di polizia locale tra. la PROVINCIA DI PISA e i COMUNI di

CONTRATTO PER LA SICUREZZA TRA LA PREFETTURA ED IL COMUNE DI PRATO

IL PATTO PER LA SICUREZZA E LA LEGALITÀ: uno strumento operativo per migliorare la cooperazione interistituzionale. Scillato, 19 febbraio 2014

CONVENZIONE TRA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Confindustria

ALLEGATOA alla Dgr n. 611 del 21 aprile 2015 pag. 1/5

PROVINCIA DI PORDENONE Funzione Politiche Attive del Lavoro PROTOCOLLO D INTESA

PROTOCOLLO PER LA SALUTE E LA SICUREZZA NEL PORTO DELLA SPEZIA. Il giorno 28 del mese di settembre 2009 presso la sede della Prefettura, Premesso:

A SCUOLA CI ANDIAMO DA SOLI UN PROGETTO PARTECIPATO PER LA MOBILITA SOSTENIBILE

Prefettura di Reggio Calabria Ufficio territoriale Governo

La Diocesi di Piacenza-Bobbio. e il Comune di Piacenza

ACCORDO PROCEDIMENTALE

PROTOCOLLO SULLA SICUREZZA E SULLA LEGALITA PER LA PREVENZIONE DEI TENTATIVI DI INFILTRAZIONE DELLA CRIMINALITA ORGANIZZATA

DIOCESI DI PIACENZA-BOBBIO

la crescita della domanda di sicurezza, sebbene con le necessarie differenze da luogo a luogo, riguarda tutte le realtà urbane;

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Comune di Lamezia Terme (CZ)

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) la Regione Campania

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana

REGOLAMENTO. Comune di Follonica. Commissione Interculturale Statuto - Regolamento. Delibera del Consiglio Comunale n. 22 del 28 gennaio 2008

PROTOCOLLO D'INTESA tra

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 54 DEL 15 OTTOBRE 2007

PATTO PER LA SICUREZZA

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

COMUNE DI LANCIANO CARTA DELLA SICUREZZA URBANA POLITICHE INTEGRATE DI SICUREZZA URBANA:

Ania Fondazione per la Sicurezza St r a d a I e PROTOCOLLO DI INTESA TRA

Allegato alla d.g.r. n.. del.. Schema di

COMUNE DI CASOREZZO PIANO DI AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASOREZZO TRIENNIO

PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI POLITICHE INTEGRATE DI SICUREZZA URBANA. tra IL MINISTERO DELL INTERNO LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

Patto per la Sicurezza dell Area del Lago di Como

PATTO LOCALE DI SICUREZZA URBANA QUARTIERE DI SANT EUSEBIO

Provincia di Oristano Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali Ufficio R.T.L.

PROTOCOLLO D INTESA TRA

Questionario conoscitivo sulla sicurezza percepita nel territorio dei comuni di Urgnano, Spirano e Pognano

Comune di San Cipriano d Aversa Prov. di Caserta

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE

PROTOCOLLO DI INTESA TRA LA PROVINCIA DI GORIZIA E I COMUNI DEL TERRITORIO PROVINCIALE PER LO SVILUPPO DI AZIONI SINERGICHE DI

PREFETTURA DI PORDENONE

Adozione e sostegno alle famiglie

ARESE BARANZATE BOLLATE CESATE CINISELLO BALSAMO RHO SENAGO SETTIMO MILANESE SOLARO VANZAGO BOVISIO MASCIAGO DESIO LIMBIATE MUGGIO NOVA MILANESE

OSSERVATORIO NAZIONALE BILATERALE SUI FONDI PENSIONE

La Regione EMILIA-ROMAGNA in persona del (di seguito Regione)

Prefettura di Prato Comune di Prato Provincia di Prato Regione Toscana PATTO PER PRATO SICURA

Protocollo d intesa. Tra

A C C O R D O Per la realizzazione delle attività del Laboratorio di Quartiere

PROTOCOLLO D INTESA. MIUR Ministero dell Istruzione Università e Ricerca. AVIS Associazione Volontari Italiani del Sangue

Agenda 21 un sistema rete

Comune di Umbertide Direzione Provinciale del Lavoro Asl n.1 Provincia di Perugia

PROTOCOLLO D'INTESA TRA. Ministero dell Istruzione, dell Universita e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

L ORGANIZZAZIONE ZONALE DI ASSOLOMBARDA per una presenza capillare sui 189 Comuni. 26 comuni 482 imprese dipendenti

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità

di seguito denominati Parti PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA SU MISURE FINALIZZATE ALLA TUTELA ED ALLA SALVAGUARDIA DELL AMBIENTE E DELLA SALUTE NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI GUBBIO FRA

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra. Regione Toscana. Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.

Il presente documento è finalizzato alla promozione dei protocolli/patti locali in materia di sicurezza urbana.

Agenzia delle Entrate

Prefettura di Bari PROTOCOLLO D INTESA INTERVENTI COORDINATI NELL AMBITO DEL FENOMENO DELLA TRATTA DI ESSERI UMANI SOTTOSCRITTORI

PROTOCOLLO D INTESA TRA. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) E FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI ANTIRACKET E ANTIUSURA ITALIANE (FAI)

PROTOCOLLO D INTESA. tra. Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale. AVIS Regionale Toscana

BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI TRA PREMESSO

PROTOCOLLO D INTESA TRA L AGENZIA DELLE ENTRATE, DIREZIONE REGIONALE della LOMBARDIA

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EL INNOVAZIONE, L ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE Programma: Prevenzione del rischio stress lavoro-correlato e promozione del benessere organizzativo

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA CONFCOOPERATIVE TOSCANA

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI LECCE

PATTO PER BRESCIA SICURA

COMUNE DI BITONTO (Provincia di Bari)

Distretti rurali. L.R. 5 Aprile 2004, n. 21. Nigro Elisabetta Gravano. Marisa Nigro. Direzione Generale Sviluppo Economico REGIONE TOSCANA

PATTO PER CAGLIARI SICURA PATTO PER LA SICUREZZA DELL AREA CAGLIARITANA

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA

Patto per la sicurezza tra la Prefettura di Varese la Provincia di Varese il Comune di Varese

SECONDO PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI SICUREZZA URBANA E TERRITORIALE TRA IL MINISTERO DELL INTERNO E LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

PROTOCOLLO D INTESA. Premesso che

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI

Decreto Legislativo 2 gennaio 2018 n 1. recante Codice della Protezione Civile

d intesa con Poste Italiane S.p.A.- Divisione Filatelia PROTOCOLLO D INTESA FILATELIA E SCUOLA

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 15 DEL 14 APRILE 2008

Comune di Augusta. Commissione Straordinaria

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE DEL VENETO E LA PROVINCIA DI VICENZA PER REALIZZARE UN PIANO DI INIZIATIVE NELL AMBITO DELLA SICUREZZA URBANA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA TOSCANA. LIONS CLUB INTERNATIONAL DISTRETTO 108La TOSCANA

TRA. Prefettura di Como Provincia di Como Questura di Como

PROTOCOLLO D INTESA TRA AGENZIA DELLE ENTRATE DIREZIONE REGIONALE DELLA LOMBARDIA

Sicilia. Sicilia. Direzione Regionale della Sicilia. Direzione Regionale della Sicilia. Direzione Regionale della Sicilia

CONVENZIONE TRA L AMMINSITRAZIONE PROVINCIALE DI PORDENONE E LA COOPERATIVA SOCIALE ASCARETTO DI PORDENONE PER LA CO-REALIZZAZIONE

la legge del 31 maggio 1965, n. 575 recante Disposizioni contro la mafia ;

ACCORDO DI RETE PER LE AZIONI DI ORIENTAMENTO PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA

COMUNE DI SACCOLONGO Provincia di Padova

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese

LA PROGETTAZIONE SOCIO-PASTORALE ROMA, GIUGNO 2011 IL LAVORO DI RETE. Caritas Diocesana Veronese

Cooperazione internazionale. Coopération Internationale. Sviluppo e promozione di azioni transfrontaliere nel settore dell educazione

ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. (di seguito Regione)

Transcript:

CONTRATTO DI SICUREZZA TRA LA PREFETTURA-UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI CREMONA E IL COMUNE DI CREMONA ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ Il Prefetto della Provincia di Cremona ed il Sindaco del Comune di Cremona Considerato che - la sperimentazione e l avvio di una concertata sinergia di interventi mirati alla promozione di condizioni ambientali ottimali riferibili alla sicurezza, sia attraverso l adozione di idonee misure per un miglior controllo del territorio da parte delle Forze dell Ordine che attraverso l attivazione di ogni opportuna azione complementare tesa a rafforzare le condizioni di legalità, appare utile come elemento di ulteriore qualificazione dello standard della qualità della vita, avvertibile da ciascun cittadino e dalla Comunità residente in un territorio nel suo insieme, nonché come occasione di ulteriore propensione ed opportunità per la crescita civile, sociale ed economica della Comunità medesima; - è divenuta sempre più diffusa la necessità di favorire iniziative che consentano di superare l insicurezza che i cittadini avvertono nei vari centri urbani, siano essi di grandi o piccole dimensioni, e la paura di restare vittime della cosiddetta criminalità di strada; - l ordine e la sicurezza sono beni che ogni società deve garantire ai propri componenti e che, quindi, debbono essere alla base di qualsiasi tipo di iniziativa ed accordo sociale; 1

- garantire livelli possibili di sicurezza richiede un sistema complesso d interventi e, soprattutto, che tutti gli attori (Forze di Polizia, Ente Locale, ecc.) svolgano, in pieno, il proprio ruolo, lavorando insieme per obiettivi comuni e si mettano quotidianamente in discussione, per migliorare i servizi dati alla collettività; - il tema della sicurezza, pur comprendendolo, non coincide con quello dell ordine e della sicurezza pubblica, ma riguarda più complessivamente la qualità della vita delle persone in un territorio; - sulla base della positiva e proficua esperienza di collaborazione, già in essere fra l Amministrazione Comunale di Cremona e la Prefettura Ufficio Territoriale del Governo appare opportuno impostare ulteriori modelli di governo della sicurezza urbana, in modo da affiancare gli interventi per la tutela dell ordine e della sicurezza pubblica alle iniziative volte a favorire la vivibilità del territorio e la qualità della vita, quali la sicurezza della circolazione, la salvaguardia dell ambiente, la tutela del consumatore, la promozione sociale ed educativa, la salvaguardia e lo sviluppo del tessuto economico e produttivo; - la competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità appartiene allo Stato, che la esercita, in termini generali, attraverso il Prefetto, Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, mentre rientra tra le attribuzioni dell Amministrazione Comunale la possibilità di rappresentare le istanze di sicurezza di coloro, italiani e stranieri, che soggiornano regolarmente sul territorio, facendosi promotrice delle iniziative di prevenzione sociale e volte a migliorare la vivibilità e la qualificazione dei luoghi di vita, che, pertanto, possano concorrere a prevenire fenomeni di disagio e comportamenti devianti; - la collaborazione tra lo Stato e l Ente locale prosegua con una intensificazione dell attività conoscitiva delle problematiche che interessano il territorio del Comune di Cremona, mantenendo inalterate le responsabilità e le competenze di ciascuna delle parti contraenti; 2

CONVENGONO QUANTO SEGUE IL COMUNE S IMPEGNA - a collaborare con le Forze di Polizia anche tramite il Corpo di Polizia Municipale, in attuazione anche del deliberato del Consiglio Comunale secondo le modalità e i criteri previsti dalla normativa vigente; - a proseguire e ulteriormente intensificare l attività di rilevamento degli incidenti stradali da parte della Polizia Municipale; - a garantire mediante il Corpo di Polizia Municipale l azione a presidio degli istituti scolastici, nonché dei quartieri cosiddetti a rischio e dei parchi: al riguardo, in sede di coordinamento interforze, verranno concordati mirati servizi nei predetti settori; - a garantire mediante il Corpo di Polizia Municipale inoltre l attività di: prevenzione e controllo dei fenomeni di disturbo alla quiete pubblica; sensibilizzazione a fini preventivi su possibili forme di truffa ovvero raggiri; controllo sul rispetto delle ordinanze del Sindaco; monitoraggio del fenomeno degli insediamenti abusivi; prosecuzione nella sperimentazione dell esperienza di polizia di prossimità nei quartieri. - a sviluppare, attesa l importanza dell economia locale e dello standard legale, il controllo ed il contrasto al fenomeno dell abusivismo commerciale, nella molteplicità dei suoi aspetti, al fine anche di prevenire episodi di intolleranza e malcontento della categoria con eventuali turbative alle condizioni di sicurezza pubblica, richiedendo al Prefetto, se del caso, il concorso delle Forze di Polizia; - in ordine alla consistente presenza di extracomunitari nel territorio, caratterizzata dall impiego in agricoltura, a monitorare tale presenza, con particolare riferimento alla situazione abitativa e all inserimento lavorativo, favorendo l integrazione degli stessi nel tessuto sociale della Città; - a sviluppare intese congiunte per agevolare il monitoraggio degli appalti, delle 3

autorizzazioni agli esercizi pubblici e commerciali, degli interventi urbanistici e delle iniziative di assetto urbanistico finalizzate al recupero ed alla riqualificazione delle aree urbane; ciò avverrà anche mediante l ulteriore approfondimento, da parte del Comune di Cremona, dell analisi dei dati sulle autorizzazioni degli esercizi pubblici e commerciali, arricchiti di tutti gli elementi di interesse sulla base di periodiche informative fornite dall Amministrazione all Ufficio Territoriale del Governo; - ad assumere iniziative di riqualificazione e di illuminazione degli spazi pubblici finalizzate a ridurre i fattori di insicurezza, collaborando con l Ufficio Territoriale del Governo nella realizzazione del miglioramento dei servizi di controllo del territorio, anche attraverso l impiego di tecnologie per la sorveglianza a distanza; LA PREFETTURA-UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO S IMPEGNA - a concordare con l Amministrazione Comunale, in sede di Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica, le modalità generali di collaborazione tra le Forze di Polizia e la Polizia Municipale; - a fornire tempestivamente i dati sulla criminalità a Cremona per sviluppare mirati interventi di prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità del territorio; - a fornire periodicamente agli organi istituzionali del Comune (Sindaco, Giunta, capigruppo, presidenti di circoscrizione) e alla cittadinanza elementi articolati di conoscenza sulle iniziative di prevenzione e di contrasto dei fenomeni di criminalità presenti sul territorio, nonché elementi di giudizio ed ipotesi interpretative sulla qualità e sulle cause immediate e remote di tali fenomeni; - ad informare, tempestivamente, in presenza di situazioni diffuse di allarme sociale, l Amministrazione Comunale, i mezzi di comunicazione e i cittadini sulla situazione effettiva della sicurezza pubblica e sulle iniziative assunte. Ad informare comunque periodicamente la cittadinanza sullo stato della sicurezza della città, avvalendosi della collaborazione delle specifiche professionalità esistenti nell ambito dell Amministrazione Comunale al fine di attivare adeguate strategie di comunicazione; 4

- a ricercare e sviluppare nuove forme di cooperazione operativa, attraverso le Forze dell Ordine ed in collaborazione con la Polizia Municipale, anche mediante il ricorso a sistemi di videosorveglianza, nel rispetto delle norme che tutelano la riservatezza dei dati personali; - a promuovere, anche con la costituzione di gruppi di lavoro misti, in sede di Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica, d intesa con il Comune di Cremona, interventi coordinati sul territorio della Città che prevedano la collaborazione, a livello informativo e di supporto ed ai fini di prevenzione e controllo, della Polizia Municipale nel settore del contrasto alla criminalità diffusa, con particolare riferimento ai fenomeni della tossicodipendenza e dello spaccio di droghe, alla prostituzione, ai furti ed ai danneggiamenti alla pubblica e privata proprietà, ferma restando la generale competenza nel controllo del territorio di ciascuna Forza di Polizia; - a promuovere iniziative nel campo della sicurezza stradale, conformi al Piano Nazionale sulla sicurezza stradale, ferme restando le specifiche competenze in materia di coordinamento dei servizi di polizia stradale da parte del Ministero dell Interno e, quindi, dell Ufficio Territoriale del Governo; - a concordare iniziative di aggiornamento e di approfondimento comuni alle Forze di Polizia ed appartenenti al Corpo della Polizia Municipale su specifici aspetti operativi del problema del governo della sicurezza; - a sviluppare forme di collaborazione nel settore della formazione e dell aggiornamento professionale, anche al fine di consentire che ai corsi formativi promossi, nell ambito delle rispettive attribuzioni, dall Amministrazione dell Interno o dal Comune di Cremona possano partecipare, reciprocamente, appartenenti alle Forze di Polizia ovvero al Corpo della Polizia Municipale, qualora si tratti di materie di interesse per l attività istituzionale di ciascuno; - ad invitare il Presidente del Consiglio Comunale ed i Capigruppo consiliari che ne facciano richiesta alle riunioni del Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica allorquando sono all ordine del giorno questioni che interessano la Città di Cremona; 5

DISPOSIZIONI COMUNI E FINALI 1) Per la trattazione di specifiche materie o problematiche particolari saranno disposti incontri congiunti, ai quali potranno essere invitati a partecipare altri soggetti istituzionali, nonché rappresentanti di categorie sociali, produttive ed economico-commerciali; 2) Potranno essere costituite apposite Commissioni o gruppi di lavoro, per elaborare progetti nel settore del governo della sicurezza anche per l accesso ad eventuali possibilità di finanziamento; 3) Il presente contratto avrà durata di anni 2 dalla data di sottoscrizione e s intende tacitamente rinnovato di anno in anno, salvo contrario avviso espresso anche da una sola delle due Amministrazioni reso noto con almeno sei mesi di anticipo; 4) L Ufficio Territoriale del Governo ed il Comune si riservano di integrare o modificare il presente protocollo d intesa durante tutto il periodo della sua vigenza; 5) Le attività oggetto del presente Contratto di sicurezza costituiranno oggetto di specifica verifica semestrale che sarà effettuata dai Capi di Gabinetto dell Ufficio Territoriale del Governo e del Comune e sottoposta all esame del Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica. Cremona, lì IL PREFETTO DI CREMONA IL SINDACO DI CREMONA (IOVINO) (BODINI) 6