INDICE Nota introduttiva... pag. 1 Capitolo I UN DIRITTO PER L ECONOMIA. BILANCIO DI UNA STAGIONE DI RIFORME. UNA SCELTA DI DEGIURISDIZIONALIZZAZIONE? Considerazioni generali Luigi Rovelli 1. Un diritto per l economia: linea direttiva di una politica legislativa... pag. 8 2. Rilevanza del diritto nelle «performances» dell economia...» 9 3. La competitività del sistema economico come obiettivo della riforma del diritto societario e delle procedure concorsuali...» 9 4. Complementarietà del ruolo di una efficiente «giustizia per l impresa»; una riforma mancata...» 10 5. Esigenza di un «giudice specializzato» e le tecniche normative...» 11 6. Gli spazi di crescita per l autonomia privata e il depotenziamento della giurisdizione civile: una scelta necessaria?...» 15 6.1. Nella riforma societaria...» 16 6.2. Nella riforma delle procedure concorsuali. Cenni...» 17 Il nuovo diritto societario e ruolo della giurisdizione 7. La premessa culturale della riforma societaria: un diritto per il mercato..» 17 8. Tasso d imperatività della norma giuridica e apertura al mercato: la funzione di tutela delle minoranze...» 19 9. I nuovi elementi di rigidità e la tutela dell impresa «in sé»; la convivenza di neoistituzionalismo e di neocontrattualismo...» 21 10. L impugnativa delle delibere assembleari e la ricerca di modelli processuali adeguati...» 24 11. La scelta alternativa e la nuova disciplina della nullità...» 25 12. La disciplina dell annullabilità. La conversione della tutela reale in quella risarcitoria. Il paradosso della scelta di degiurisdizionalizzazione....» 27 13. L abuso di maggioranza e il ruolo della clausola generale di correttezza
VI INDICE e buona fede. Le indicazioni della giurisprudenza e le riserve della dottrina... pag. 31 14. I nuovi spazi del recesso...» 34 15. Diritto al recesso e clausola di buona fede...» 36 16. Mercato senza giudici o il «mercato giudice»? Quale mercato...» 37 La nuova disciplina delle procedure concorsuali e il ruolo della giurisdizione 17. Crisi d impresa e i nuovi spazi di privatizzazione. Le ragioni di una scelta.» 38 18. I limiti «storici» della legge fallimentare del 1942...» 39 19. Estensione della rilevanza del «mercato» nella crisi d impresa...» 41 20. Disintermediazione. I creditori come «gruppo» e il principio di maggioranza...» 44 21. La tutela dei diritti nella «privatizzazione» della gestione del dissesto...» 47 22. Il ruolo che spetta alla giurisdizione: a) nella tutela del diritto di credito; b) nella gestione della procedura...» 50 23. La composizione negoziale dell insolvenza: gli accordi di ristrutturazione del debito...» 52 24. Il contenuto degli accordi e l efficienza dello strumento privatistico...» 55 25. I rischi per i creditori «esterni»: la nuova finanza e concessione di garanzie reali. Un rapporto di durata fuori controllo?...» 58 La nuova amministrazione straordinaria fra amministrazione e giurisdizione 26. Sulla natura della nuova amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. Le condizioni per la continuazione dell impresa...» 61 27. Il diritto di credito fatto valere come interesse?...» 61 28. Le amministrazioni straordinarie speciali. Il caso Parmalat e l abolizione del sistema bifasico...» 63 29. Una legge-fotografia elevata a nuova procedura...» 65 30. Il decreto Alitalia. Completamento della totale «amministrativizzazione» della procedura e caduta della tutela del credito. I problemi di ordine costituzionale e le conseguenze negative per il sistema economico...» 66 31. Elementi per un bilancio: i dati dell esperienza concreta...» 69 32. La giurisdizionalità affidata alla scansione bi-fasica e inconsistenza della regola di giudizio cui è affidata la «selezione qualitativa» delle imprese da ammettere alla procedura conservativa...» 71 33. Conseguenzialità dell abolizione della fase di osservazione e di ogni «apparenza» di giurisdizionalità...» 72 34. Astratta compatibilità tra ruolo della giurisdizione e corretto governo della crisi delle grandi imprese: il modello americano e i casi Chrysler e Lehman Brothers...» 73
INDICE VII Capitolo II L ACCERTAMENTO DELLE DIMENSIONI DELLA IMPRESA NELLA ISTRUTTORIA PREFALLIMENTARE Benedetto Paternò Raddusa 1. Premessa... pag. 75 2. La natura delle soglie di fallibilità...» 77 3. La natura del procedimento prefallimentare e la prova dei parametri dimensionali...» 81 4. Conclusioni. La persistente attualità del potere inquisitorio di natura sostanziale attribuito al Tribunale fallimentare nel corso della istruttoria prefallimentare limitatamente al tema delle soglie dimensionali...» 95 Capitolo III IL GIUDICE DELEGATO NELLA NUOVA PROCEDURA FALLIMENTARE Giuseppe Bozza 1. La rivalutazione del profilo gestionale... pag. 99 2. Le funzioni di direzione, di vigilanza e di controllo del giudice delegato...» 105 3. Catalogazione delle funzioni amministrative...» 113 4. Le funzioni organizzative del giudice delegato...» 114 4.1. Nomina e revoca delle persone la cui opera è richiesta nell interesse del fallimento e del difensore della curatela; liquidazione del compenso» 114 4.2. Nomina e revoca dei delegati e coadiutori e liquidazione del compenso» 118 4.3. Nomina degli arbitri...» 119 4.4. Nomina e revoca dei componenti il comitato dei creditori...» 123 5. Le funzioni cooperative del giudice delegato...» 126 5.1. L obbligo del giudice di riferire al tribunale e la sua partecipazione al collegio...» 126 5.2. La convocazione del curatore e del comitato dei creditori...» 129 5.3. I reclami avverso gli atti del curatore e del comitato dei creditori....» 131 5.4. Le funzioni surrogatorie del giudice delegato al comitato dei creditori. Casi di concorrenza tra i due organi...» 133 6. Le funzioni conservative del giudice delegato...» 137 6.1. La sigillazione...» 137 6.2. Le vendite anticipate...» 140 6.3. L inventariazione dei beni mobili chiaramente di terzi...» 141 6.4. I provvedimenti urgenti di natura conservativa...» 143 7. Le funzioni tutorie del giudice delegato...» 145 7.1. L autorizzazione al curatore a stare in giudizio...» 145 7.2. L autorizzazione all esercizio provvisorio...» 152 7.3. L autorizzazione all affitto di azienda...» 158 7.4. Il controllo del giudice sugli atti della procedura...» 161
VIII INDICE 8. Le fattispecie più rilevanti nelle quali non è più richiesta l autorizzazione del giudice delegato... pag. 165 8.1. Gli atti di straordinaria amministrazione...» 165 8.2. Deposito, investimento e prelievo delle somme riscosse...» 171 8.3. I rapporti giuridici pendenti...» 173 Capitolo IV IL PROGRAMMA DI LIQUIDAZIONE NELLE PRASSI APPLICATIVE DEI TRIBUNALI Mauro Vitiello 1. Natura e finalità del programma di liquidazione. Definizione dei rapporti tra i diversi organi della procedura... pag. 175 2. Il contenuto del programma di liquidazione...» 180 3. Le tecniche di redazione del programma di liquidazione...» 182 4. Il termine di predisposizione del programma di liquidazione...» 184 5. La liquidazione anticipata, il c.d. abbandono di beni ed il supplemento del programma di liquidazione...» 186 6. Il programma di liquidazione negativo...» 188 7. Il procedimento di approvazione...» 192 8. Il procedimento di approvazione del programma di liquidazione secondo le indicazioni operative ai curatori diramate dai giudici della sezione fallimentare di Milano...» 195 Capitolo V L AZIONE DI RESPONSABILITÀ NEL FALLIMENTO DELLA S.R.L. Renato Rordorf 1. Premessa... pag. 205 2. Le azioni di responsabilità ante riforma...» 207 3. Norme nuove e nuovi problemi: a) nel codice civile...» 210 4. Segue: b) nella legge fallimentare...» 212 5. L azione sociale di responsabilità el azione dei creditori sociali nel fallimento della s.r.l....» 214 6. Una conclusione (che forse non è tale)...» 222
INDICE IX Capitolo VI IL SOCIO DI FATTO, OCCULTO, APPARENTE E TIRANNO DOPO LA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO E DEL DIRITTO FALLIMENTARE Fabio Miccio 1. Premessa... pag. 225 2. La nozione di società irregolare, di fatto, apparente ed occulta...» 226 3. Società di fatto, apparente, occulta: un fenomeno giudiziale...» 229 4. Società di fatto...» 230 4.1. Elementi costitutivi...» 230 4.2. La prova degli elementi costitutivi della società di fatto...» 230 5. Società occulta e socio occulto...» 235 5.1. Società occulta e socio occulto di società palese...» 235 5.2. La prova della società occulta e/o del socio occulto...» 237 6. La società apparente...» 237 7. La sovrapposizione, nella giurisprudenza, delle nozioni di società di fatto e di società apparente...» 240 8. Il socio unico di società di capitali. Cenni...» 244 9. La questione della configurabilità di una società di fatto tra società di capitali e persone fisiche...» 246 10. Il socio tiranno e la holding personale...» 249 11. Conclusioni...» 254 Capitolo VII IL PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO Giovanni Lo Cascio 1. Lineamenti generali sulla crisi e l insolvenza delle imprese... pag. 257 2. Le soluzioni di fatto della crisi...» 260 3. Piano attestato di risanamento...» 265 4. Gestione della crisi e attività preliminari al piano...» 268 5. Contenuto e approvazione del piano...» 271 6. L attestazione del professionista...» 274 7. Contenuto della relazione...» 278 8. Responsabilità del professionista...» 280 9. Gli effetti del piano...» 283 10. L esecuzione del piano...» 285 11. Il giudizio sulla ragionevolezza del piano...» 288 12. Aspetti penali...» 289
X INDICE Capitolo VIII PROFILI SOSTANZIALI DELLA FATTISPECIE «ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI» Fabrizio Di Marzio 1. Piano e contratto nella gestione della crisi d impresa... pag. 291 2. Contratti di «ristrutturazione» del debito e attestazione dell esperto...» 292 3. L accordo di ristrutturazione come operazione economica sulla crisi d impresa...» 295 4. Contratti di «ristrutturazione» del debito e omologazione...» 298 5. Accordi di ristrutturazione e procedure concorsuali...» 300 6. «Contratto» e «processo» negli accordi di ristrutturazione. Il procedimento di omologazione come sovrastruttura (processuale) dell atto...» 303 7. Sulla efficacia dell accordo pubblicato nel registro delle imprese e omologato...» 304 8. Contratti con l imprenditore insolvente e divieto di abuso...» 305 9. Contratti sulla crisi d impresa e salvaguardia dei diritti dei terzi creditori.» 307 10. Intangibilità dei diritti dei terzi negli accordi di ristrutturazione dei debiti» 310 11. Significato sistematico delle esenzioni dalle azioni revocatorie. Finanziamento alla impresa in crisi e responsabilità per concessione abusiva del credito.» 312 12. Tutela dei terzi creditori e tutela del credito...» 313 13. Sopravvenuto fallimento e limiti soggettivi delle esenzioni dalla azione revocatoria...» 314 Capitolo IX IL SINDACATO DEL TRIBUNALE NELLA FASE DI AMMISSIONE AL CONCORDATO PREVENTIVO Adriano Patti 1. Premessa... pag. 317 1.1. Il nuovo concordato preventivo...» 318 1.2. Il ruolo del giudice nella crisi di impresa...» 319 2. La proposta di concordato preventivo e la sua attestazione...» 321 2.1. Il contenuto e la documentazione della proposta...» 321 2.2. Il controllo del professionista incaricato...» 324 3. Il sindacato del tribunale...» 327 3.1. Il ruolo del giudice nel nuovo concordato preventivo...» 327 3.2. Il sindacato sulla proposta...» 329 3.3. Il controllo sulla formazione delle classi...» 337 4. Conclusioni...» 340
INDICE XI Capitolo X CREDITORI PRIVILEGIATI, CREDITORI CHIROGRAFARI E CLASSI NEL CONCORDATO PREVENTIVO Luciano Panzani 1. Osservazioni generali. La disciplina americana... pag. 343 2. Natura giuridica del credito. I creditori postergati...» 347 3. Interessi economici omogenei ed obbligatorietà delle classi...» 356 4. Interessi economici omogenei e garanzie di terzi...» 364 5. Classi di creditori privilegiati e altre questioni...» 367 6. La transazione fiscale...» 373 Capitolo XI TRANSAZIONE FISCALE E PROPOSTA DI CONCORDATO PREVENTIVO: RIFLESSI SULL AMMISSIONE ALLA PROCEDURA E SUL VOTO DEI CREDITORI Vittorio Zanichelli 1. L emersione anticipata della crisi di impresa... pag. 377 2. La necessità di nuovi strumenti: l accordo col Fisco...» 380 3. I crediti oggetto della transazione fiscale...» 382 4. La falcidia dei crediti tributari privilegiati...» 384 5. Il rapporto tra la transazione fiscale e il concordato preventivo...» 384 6. La rilevanza del consenso dell Amministrazione...» 385 7. Il trattamento del credito tributario nel concordato per classi...» 386 8. Il procedimento in generale...» 389 9. Il voto dell erario...» 392 10. Credito tributario e procedimento alternativo alla transazione fiscale...» 393 11. Il trattamento del credito contributivo...» 397 Capitolo XII IL GIUDIZIO DI OMOLOGAZIONE DEL CONCORDATO PREVENTIVO Emilio Norelli 1. Dalla votazione dei creditori all omologazione della proposta di concordato. Il giudizio di omologazione: profili generali... pag. 401 1.1. Mancato raggiungimento della maggioranza...» 402 1.2. Avvenuto raggiungimento della maggioranza...» 405 1.3. Comunicazione e notificazione del decreto di fissazione dell udienza.» 406 1.4. Pubblicazione del decreto di fissazione dell udienza...» 408 2. Parti del giudizio di omologazione...» 408 2.1. Parti necessarie...» 408
XII INDICE 2.2. Parti eventuali... pag. 410 2.2.1. Il pubblico ministero...» 410 2.3. Assunzione della qualità di parte...» 411 3. Ambito del sindacato e della cognizione del tribunale...» 412 3.1. Sindacato e cognizione necessari...» 412 3.1.1. Accertamento dei presupposti in senso stretto della procedura di concordato...» 423 3.1.2. Momento di riferimento dell accertamento di detti presupposti» 426 3.2. Sindacato e cognizione eventuali...» 427 3.2.1. Valutazione della «convenienza economica»...» 431 4. L accertamento dei «presupposti di cui gli articoli 1e5»...» 432 5. La consecuzione delle procedure concorsuali...» 434 6. Poteri delle parti...» 436 6.1. Poteri di allegazione...» 437 6.2. Poteri istruttori...» 437 6.3. Poteri del commissario giudiziale...» 438 6.4. Le opposizioni...» 440 7. Il procedimento...» 441 7.1. Poteri cognitori del tribunale...» 443 7.2. Poteri istruttori del tribunale. L istruzione...» 443 8. La decisione...» 445 9. Rapporti col procedimento ex art. 173 l.f....» 448 Capitolo XIII L IMPIEGO DEL TRUST NELLA GESTIONE NEGOZIALE DELLA CRISI D IMPRESA Cosimo D Arrigo 1. Trust e concorsualità: le ragioni di un binomio apparentemente impossibile. pag. 451 2. Il trust come strategia per evitare la dichiarazione di fallimento...» 453 3. Il trust nei piani attestati...» 457 4. Trust ed accordi di ristrutturazione...» 460 5. Il trust nelle proposte di concordato fallimentare e preventivo...» 464 6. Segue: le possibili varianti dell innesto del trust in una proposta di concordato...» 468 7. Una conclusione: la meritevolezza del trust nel sistema della gestione negoziale della crisi di impresa...» 469 8. Postilla sulla trascrivibilità del trust fallimentare...» 472