Abbandono dei minori alla nascita. Situazione della Regione Veneto - Anni 2003/2007



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Abbandono dei minori alla nascita Situazione della Regione Veneto - Anni 2003/2007 * di Luciana Sergiacomi Con questa ricerca si è voluto tracciare, con riferimento alla Regione Veneto, un quadro riferito agli anni 2003/2007 riguardante il fenomeno dell abbandono dei minori subito dopo la nascita. Il lavoro è stato reso possibile grazie alla disponibilità della Presidente del Tribunale per i Minorenni di Venezia Dott.ssa A. Fraccon che ha autorizzato l accesso ai dati del Tribunale ed alla quale va il nostro ringraziamento ed alla preziosa collaborazione del personale delle cancellerie in particolare all assistenza prestata dalla Cancelliera dell Ufficio adozioni grazie alla quale si sono poi potuti materialmente rintracciare dati indispensabili per delineare la situazione relativa alle adozioni ex art. 11 L. 184/83. Con la collaborazione del Tribunale per i Minorenni di Milano e del Tribunale per i Minorenni di Torino si è potuto infine comparare i dati numerici relativi al fenomeno dell abbandono nella nostra Regione, con quelli della Lombardia 1, del Piemonte e della Val d Aosta. La ricerca, per quanto riguarda il Veneto, non si è tuttavia limitata a rilevare i semplici dati numerici, ma ha voluto analizzare: la distribuzione del fenomeno nelle varie Province; la provenienza e l etnia dei genitori; le cause dell abbandono. Si è pertanto cercato di tracciare un quadro esaustivo della situazione nonostante la difficoltà di rinvenire di volta in volta notizie specifiche sulle madri in quanto le donne in questione hanno diritto di avvalersi dell anonimato e per questo in molti casi si sono rinvenute in atti soltanto brevi annotazioni nelle quali viene sinteticamente descritto: lo stato di salute del bambino dalla nascita al momento delle dimissioni dalla struttura sanitaria che gli ha prestato assistenza; una generica annotazione nella quale il bambino viene definito di razza caucasica : termine neutro, risalente ad antiche teorie antropologiche, utilizzato nel linguaggio medico ad intendere, senza implicazioni razziali l appartenenza a diverse possibili etnie comprese territorialmente fra bacino del Mediterraneo, l Europa e l Asia Occidentale. 6.2 La norma L art. 11 dalla L. 184/83 prevede che il Tribunale per i Minorenni, avuta conoscenza della nascita del bambino, ne dichiari immediatamente lo stato di adottabilità: nel caso in cui non risulti l esistenza di genitori naturali che abbiano riconosciuto il minore; nel caso in cui la cui maternità o paternità non sia stata dichiarata giudizialmente. 1 Giudice Onorario del Tribunale per i minorenni di Venezia L articolo rielabora una relazione tenuta al Congresso internazionale Famiglia e Cittadinanza, Padova 19-20 ottobre 2007, organizzato dalla Regione del Veneto e dal Centro Regionale di Documentazione ed Analisi sulla Famiglia. Per quanto riguarda la Regione Lombardia ci si riferisce alle province di Milano, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio e Varese, che fanno capo al Tribunale per i Minorenni di Milano:,

Data la gravità e l irrevocabilità di tale pronuncia, per dare ai genitori la possibilità di riflettere sulla loro decisione, la norma prevede per gli stessi la facoltà di avvalersi di una sospensione del provvedimento per un periodo massimo di 2 mesi, termine entro cui possono decidere per il riconoscimento. Nel periodo di sospensione il minore deve essere assistito dal genitore naturale o dai parenti fino al 4 grado o in altro modo conveniente, permanendo comunque un rapporto con il genitore naturale. Ulteriore deroga alla immediata pronuncia dello stato di adottabilità si ha nel caso di non riconoscibilità per difetto di età del genitore naturale. Anche in questa ipotesi, purché ne sussistano le condizioni, la procedura viene rinviata d ufficio fino al compimento del 16 esimo anno di età. A tale data il genitore può chiedere un ulteriore proroga di 2 mesi. Ove il Tribunale sospenda o rinvii la procedura, nomina al minore, se necessario, un tutore provvisorio. Se entro detti termini viene effettuato il riconoscimento la procedura deve dichiararsi chiusa. Se trascorrono i termini senza che sia stato effettuato il riconoscimento, il Tribunale provvede, senza altra formalità, alla pronuncia dello stato di adottabilità. In ragione del fatto che l abbandono si verifica nel nostro Paese, quale che sia la nazionalità o la provenienza dei genitori o l effettivo luogo di nascita del bambino, questi casi rientrano naturalmente nel novero delle adozioni nazionali. 6.3 Tempi tecnici per l affido preadottivo e l adozione degli indesiderati Quando le madri dichiarano di non voler riconoscere i figli e dichiarano contestualmente di rinunciare al termine di 20 giorni per riflettere sulla decisione, l iter per giungere al decreto di adozione ha tempi molto veloci. I bambini (salvo i casi di grave handicap o comunque di problemi sanitari che determinino una difficoltà nel reperire una coppia genitoriale idonea ad accoglierli) vengono dati in affido preadottivo nell arco di alcuni giorni dalla nascita. Il decreto di adozione interviene di norma entro 20/30 giorni. 6.4 Numero di casi in relazione all apertura di procedure di adottabilità Il primo elemento rilevante è l incremento del fenomeno dell abbandono negli ultimi anni. Nel 2003 abbiamo 26 casi di bambini non riconosciuti e abbandonati subito dopo la nascita su 162 procedure di adottabilità aperte (16%). Nel 2004 abbiamo 24 casi su 124 (19%). Nel 2005 abbiamo 44 casi su 144 (30%). Nel 2006 abbiamo 34 casi su 106 (32%). Nel 2007 (dati parziali primi 6 mesi) abbiamo 12 casi su 53 (23%). Il numero dei bambini abbandonati di sesso femminile è superiore a quello di sesso maschile. In totale, negli anni presi in esame, i bambini figli di ignoti dichiarati adottabili ex art. 11 L. 184/83 sono n. 140.

Tabella N. 1 N. APERTURE PROCEDURE ANNI 2003/2007 2003 2004 2005 2006 2007 (6 mesi) 26/162 24/124 44/144 34/106 12/53 (16%) M. 12 F. 14 (19%) M. 13 F. 11 (30%) M. 21 F. 23 (32%) M. 15 F. 19 (23%) M. 6 F. 6 Numero di casi di in relazione alle pronunce di decreti di adottabilita Con riferimento al numero dei decreti di adottabilità riguardanti tutti i bambini e quindi sia figli di genitori noti che di genitori ignoti di cui sia stato accertato lo stato di abbandono, emergono i dati di seguito riportati, da cui si evince che su 405 decreti nell arco di tempo esaminato 265 riguardano i noti e 140 gli ignoti, il numero degli ignoti è percentualmente ancora più alto rispetto a quello risultante dalla tabella n. 1 relativo alle aperture dei procedimenti. Tabella N. 1 bis Decreti di adattabilità 2003/2007 tot. 405 2003 2004 2005 2006 2007 (6 mesi) Tot.52 Tot. 86 Tot. 110 Tot. 92 Tot. 65 26 noti 26 ignoti (50 %) 62 noti 24 ignoti (28%) 66 noti 44 ignoti (40%) 58 noti 34 ignoti (37%) 53 noti 12 ignoti (18,46%) Ultimo aggiornamento: Al 30 settembre 2007 il T.M. di Venezia ha emanato n. 72 decreti di adottabilità di cui 18 (25%) relativi a bambini abbandonati alla nascita (figli di ignoti) e 54 relativi a bambini figli di genitori noti. (75%) 6.5 Distribuzione dei casi di abbandono nelle province venete Nello schema di seguito riportato si evince che negli anni 2004 (7 casi), 2005 (13 casi) e 2006 (10 casi) il maggior numero di abbandoni si ha nella provincia di Verona, Nell arco di tempo esaminato, troviamo solo 5 casi nella provincia di Rovigo, un solo caso nella provincia di Belluno. Complessivamente, nell arco di tempo analizzato, il maggior numero di casi di abbandono si ha quindi nella provincia di Verona, seguita da Treviso, Padova, Vicenza, Venezia, Rovigo e Belluno.

Tabella N. 2 N. CASI Verona Treviso Padova Vicenza Venezia Rovigo Belluno PER PROVINCE ANNI 2003/2007 2003 3 4 5 9 4 1 0 2004 7 6 6 2 1 2 0 2005 13 9 8 5 7 1 1 2006 10 9 6 4 4 1 0 2007 2 3 3 2 2 0 0 TOTALE 35 31 28 22 18 5 1 6.6 Genitori: provenienza ed etnie Di particolare interesse risultano i dati emersi relativi alla provenienza ed al Paese di origine dei genitori dei minori abbandonati. Si tratta in prevalenza di dati relativi alle madri. I dati raccolti rispecchiano il fenomeno dei flussi di emigrazione che coinvolgono il nostro Paese ed in particolare la nostra Regione. Madri Straniere Prevalgono gli abbandoni posti in essere da donne straniere provenienti prevalentemente dai Paesi dell Est, in primis: Romania, poi a seguire Bulgaria (Rom), Ucraina, Moldavia, Serbia, Polonia e Ungheria. Si trovano poi abbandoni attuati da donne provenienti dal Nord Africa (Marocco) accolte prevalentemente in strutture ospedaliere in Provincia di Padova. Rilevato il dato che in alcuni di questi casi è stato dichiarato dalle madri che il padre del bambino era di origini italiane/europee Infine, si trovano casi di abbandono attuati da donne di origine orientale (Cina e Pakistan) e da ultimo le donne provenienti dal Sud America. Le donne in questione sono tutte di giovane età. Per la maggior parte clandestine. Dedite alla prostituzione/lavoro nero. Nella maggioranza dei casi si tratta di gravidanze non riconosciute e/o non seguite. Cause dichiarate dell abbandono: l impossibilità di occuparsi del figlio per la precarietà delle condizioni personali, familiari, sociali ed economiche. Pressoché totale l assenza dei padri. Frequente la dichiarazione di volere immediatamente fare rientro dopo il parto nel proprio Paese di origine o alle proprie attività (precarie/stagionali) con auto dimissioni dalla struttura sanitaria. Frequente il desiderio/necessità di nascondere comunque al padre/familiari la nascita del bambino, anche per ragioni razziali (colore della pelle) o per timore che il bambino possa essere venduto.

Tabella N. 3 MADRI STRANIERE (ETNIE) - CASI EMERSI DAI DATI REPERITI ANNI 2003/2007 Paesi Est Nord Africa Oriente America TOTALE 2003 4 Romania 2 Marocco 10 1 Bulgaria 1 Ungheria 1 Serbia 1 Polonia 2004 4 Romania 2 Marocco 7 1 Moldavia 2005 6 Romania 5 Marocco 1 Pakistan 16 2 Ucraina 1 Bulgaria (Rom) 1 Slava 2006 6 Romania 2 Marocco 1 Sud America 9 2007 2 Romania 1 Pakistan 4 1 Ucraina TOTALE 32 11 2 1 46 Madri italiane Dalla ricerca è stato possibile accertare che le cause addotte o comunque desumibili dell abbandono per le madri di nazionalità italiana non sono esclusivamente legate ad una condizione di assoluta precarietà economica e sociale, riconducibili quindi ad uno stato di abbandono morale e/o materiale da parte delle famiglie di origine o da parte del padre del bambino, oppure a difficoltà economiche. CAUSE DI ABBANDONO RIGUARDANTI LE MADRI Precarietà economica, sociale e familiare. Tossicodipendenza con associate alcune patologie quali l HIV, la sindrome da astinenza da barbiturici/metadone, l Epatite (a b c). Disturbi psicotici o un grave deficit intellettivo. La minore età e l inconsapevolezza della gravidanza: si tratta in questo caso di gravidanza tenute nascoste e/o non riconosciute tempestivamente. Le minori in questi casi risultano accompagnate nelle strutture ospedaliere dai familiari (madri/sorelle). Frequente in questi casi la dichiarazione da parte dei parenti che se tempestivamente edotti dello stato interessante della minore avrebbero provveduto ad una interruzione della gravidanza. L etnia paterna: il bambino viene abbandonato in quanto inequivocabilmente di un colore diverso da quello della madre e della famiglia. CAUSE RIGUARDANTI IL BAMBINO Sono presenti casi di abbandono motivati da problemi di salute del bambino, in quanto portatore di gravi handicap, dovuti a: parti abortivi; Trisomia 21; malformazioni di varia natura: spina bifida, idrocefalo, ecc.

In questi casi si tratta spesso di gravidanze desiderate e seguite, a volte frutto di inseminazione artificiale, che si concludono tuttavia con decisione finale di entrambi i genitori di non riconoscere il figlio. In percentuale fra le madri italiane prevale la richiesta di parto cesareo. STATO DI SALUTE DEI MINORI Dai dati esaminati, risulta complessivamente che i bambini: nascono in prevalenza da parto eutocico a termine; sono sani, nonostante le gravidanze non seguite; nei casi in cui sono evidenziati problemi sanitari (spesso collegati al parto prematuro) sottoposti a cure adeguate, riescono a superare le iniziali difficoltà e vengono dimessi con prognosi di ulteriore ripresa; si sono riscontrati svariati casi di bambini che presentavano alla nascita sindrome di astinenza da sostanze stupefacenti/metadone. Tabella N. 4 ANNI 2003/2007 MADRI ITALIANE CAUSE DELL ABBANDONO EMERSE 2003 tossicodipendenza salute bambino problemi economici familiari 2004 disturbo psicotico minorenne non consapevole della gravidanza 2005 malformazioni bambino fragilità psicologia e disturbi fobici giovane età etnia paterna 2006 handicap bambino disturbi di personalità grave situazione di indigenza e disagio problemi familiari 2007 gravidanze non riconosciute e seguite problemi sociali ed economici N. CASI 5 2 6 5 4 In riferimento alla tabella N. 4 si precisa che possono coesistere più cause in un singolo caso di abbandono. ARCHIVIAZIONI Nell arco di tempo esaminato, nove casi inizialmente rubricati come adozioni ex art. 11 sono stati archiviati. Fra questi, alcuni in cui i bambini, risultati essere figli di madri minorenni, sono stati affidati ai nonni e vivono quindi presso la loro famiglia di origine. 6.7 Luogo dell abbandono Nella maggioranza dei casi esaminati le madri scelgono di partorire nelle strutture ospedaliere della Regione, dove trovano immediata e adeguata assistenza. Nel periodo di tempo esaminato si sono rinvenuti solo 3 casi di parto e abbandono del minore fuori dalle strutture sanitarie:

2004 Rinvenuto bambino di razza caucasica abbandonato ai margini di una strada in provincia di Verona in stato agonico a causa di grave ipotermia e compromissione cardiovascolare. Soccorso dal Suem è stato adeguatamente curato e si trova in condizioni di buona salute. La madre di origine rumena si è presentata in ospedale (da cui si era autodimessa alcuni giorni prima del parto) per riavere il bambino. Riferisce di averlo lasciato sul ciglio della strada credendolo morto. 2005 Rinvenuta bambina razza caucasica dell età di 2 mesi nello scalo ferroviario della stazione di Verona. Risulta in buona salute, senza segni di maltrattamento. E stata abbandonata con un piccolo corredo di vestiti, pannolini e latte. Non risulta aver subito maltrattamenti. 2006 Nella Clinica Ostetrica dell Ospedale Civile di Verona è stata rinvenuta nel raccoglitore della biancheria una bambina di razza caucasica abbandonata da madre ignota. La piccola risulta in buono stato di salute, pulita, con il cordone ombelicale annodato, vestita con una tutina ed un foulard annodato sul capo. In un sacchetto nascosto sul corpo della piccola è stata rinvenuta una collana di perle. 6.8 Comparazione dei dati con la situazione delle altre regioni Abbiamo infine voluto comparare i dati emersi riguardanti la nostra Regione con quelli che ci sono stati forniti dal Tribunale per i Minorenni di Milano e dal Tribunale per i Minorenni di Torino, riferiti quindi alla situazione alle adozioni ex art. 11 nelle Regioni della Lombardia, del Piemonte e della Valle d Aosta che, per l appartenenza all area geografica e per le caratteristiche del bacino di utenza che raccolgono, sono utili per verificare eventuali analogie o discrepanze nell andamento numerico del fenomeno nel nord Italia. Tabella N. 5 VENETO N. CASI APERTURE PROCEDURE DI ADOTTABILITA IGNOTI 2003 2004 2005 2006 2007 (6 mesi) 26/162 (16%) 24/124 (19%) Tabella N. 6 LOMBARDIA 44/144 (30%) 34/106 (32%) 12/53 (23%) N. CASI APERTURE PROCEDURE DI ADOTTABILITA IGNOTI 2003 2004 2005 2006 2007 (8 mesi) 71/219 (32%) 65/220 (29,5%) 69/201 (34%) Tabella N. 7 PIEMONTE E VALLE D AOSTA 67/194 (34,5%) 42/107 (39%) N. CASI APERTURE PROCEDURE DI ADOTTABILITA IGNOTI 2003 2004 2005 2006 47/121 55/141 43/130 45/109

(39%) (39%) (33%) (41%) Dai dati si evince che il numero dei casi di apertura di procedura di adottabilità ex art. 11 L. 184/83 è percentualmente in crescita in tutte le Regioni prese in esame, pur variando per la diversità delle singole realtà regionali il numero complessivo delle adozioni nazionali. 6.9 Conclusioni In conclusione dalla ricerca emerge che nell arco di tempo esaminato su 140 casi di bambini risultati figli di ignoti e dichiarati adottabili: 46 sono bambini nati da madri straniere; 22 sono bambini nati da madri italiane; 63 sono bambini genericamente definiti di razza caucasica in quanto non sono emersi in atti dati idonei a chiarirne l etnia. 9 casi sono stati archiviati. Per quanto riguarda la nostra Regione possiamo quindi affermare che il fenomeno dei nati indesiderati è strettamente collegato al fenomeno dell emigrazione di donne giovani provenienti soprattutto dai Paesi dell Est, ed a seguire dal Nord Africa e dall Oriente. La ricerca conferma il dato secondo cui la causa primaria dell abbandono è da rinvenire nelle precarie condizioni di vita delle giovani madri straniere che arrivano come clandestine, spesso sfruttate dal racket della prostituzione o del lavoro nero. Il fenomeno italiano è invece collegato ad uno stato di disagio personale e/o familiare in quanto i dati mettono in evidenza la preponderanza di madri sole, in stato di salute precario, di giovane età (a volte minorenni inconsapevoli fino agli ultimi mesi di gestazione del loro stato), con famiglie di origine che non possono o non vogliono farsi carico del bambino (a volte anche per motivi razziali o per non farsi carico di eventuali handicap). Dal quadro delineato emerge con chiarezza che il numero dei minori abbandonati alla nascita è costantemente percentualmente in crescita e che quindi è di fondamentale importanza sostenere e promuovere ogni intervento utile a sostegno della maternità e del bambino. Significativa la circostanza che l abbandono sia motivato dalla volontà di dare al bambino un migliore futuro o più semplicemente la possibilità di vivere. Notevole l efficacia e l operatività delle strutture ospedaliere capaci di dare risposte immediate sia riguardo alla cura e all assistenza dei minori e delle madri. Tempestivo l intervento dell Autorità giudiziaria con riferimento alla rapidità di emanazione dei provvedimenti che rendono possibile l immediata adozione dei bambini e quindi l inserimento dei nati indesiderati in una famiglia che desidera prendersi cura di loro.