Allegato 1 Piano di controllo ufficiale sul commercio e impiego dei prodotti fitosanitari e di controllo dei residui di fitosanitari negli alimenti per gli anni 2000-2001. Allegato 1.A Allegato 1.B Allegato 1.C - PIANO REGIONALE DI CONTROLLO UFFICIALE SUL COMMERCIO E IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI. - 1.A.a) Direttive per l esecuzione dell attività di controllo in sede di commercio dei prodotti fitosanitari. - 1.A.b) Direttive per l esecuzione dell attività di controllo sull impiego dei prodotti fitosanitari - PIANO REGIONALE DI CONTROLLO DEL RISPETTO DELLE QUANTITÀ MASSIME DI RESIDUI DI PRODOTTI FITOSANITARI NEGLI ALIMENTI. - RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE DEL 17/12/1999 (2000/43/CE) Il presente piano ha come fine principale quello di assicurare una efficace politica di prevenzione dei rischi che possono derivare dall'impiego dei prodotti fitosanitari alla salute pubblica e alla salute dei lavoratori, anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali, mediante un monitoraggio della circolazione dei prodotti stessi, supportato da un programma di rilevamento dei loro residui negli alimenti. La peculiarità delle attività da promuovere richiede pertanto l'impegno del Dipartimento di Prevenzione delle AA.SS.LL., nella programmazione e nell'esecuzione degli interventi, con l'attivazione ed integrazione delle sue funzioni di: - tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita; - tutela dei lavoratori dai rischi infortunistici e sanitari degli ambienti di lavoro; - tutela igienico sanitaria degli alimenti; - sanità pubblica e veterinaria ed il coordinamento del Servizio Igiene Pubblica e Veterinaria della Regione Liguria nell'esercizio delle sue funzioni di tutela degli ambienti di vita, tutela della salute dei lavoratori, igiene degli alimenti, sanità pubblica e veterinaria. Per assicurare il collegamento fra le attività dei diversi Enti deputati al controllo e per la valutazione dei risultati ottenuti, presso l Assessorato alla Sanità viene istituito un gruppo di lavoro - composto almeno da rappresentanti dei Dipartimenti Regionali interessati (Sanità, Agricoltura) e del Servizio Ispettorato Funzioni Agricole, dei Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL,
dell Ispettorato Repressione Frodi, dei Carabinieri per la Sanità N.A.S. di Genova, - del cui coordinamento è incaricato il Dirigente del Servizio Igiene Pubblica e Veterinaria della Regione Liguria. Direttive di attuazione I Direttori Generali delle AA.SS.LL della Liguria danno applicazione al presente provvedimento, adottando uno specifico programma di controllo, predisposto dal Dipartimento di Prevenzione di ciascuna A.S.L, tenendo conto dei rischi, delle priorità e delle risorse locali. A livello territoriale, può essere intrapresa la consultazione permanente, mediante la costituzione presso ciascuna A.S.L. di appositi gruppi di lavoro interdisciplinari, che interessino trasversalmente le diverse strutture operative coinvolte nel controllo e nell ottica della realizzazione pratica della prevenzione collettiva. La valenza pluriennale del presente provvedimento costituisce il presupposto per l elaborazione di un programma regionale fondato su elementi conoscitivi certi, derivati dalla valutazione dei risultati del controllo che saranno resi disponibili dalle AA.SS.LL. e tenuto conto delle osservazioni degli altri Organismi coinvolti, nonché di eventuali problematiche che dovessero emergere.
Allegato 1. A Piano regionale di controllo ufficiale sul commercio e impiego dei prodotti fitosanitari L adozione del presente piano costituisce adempimento al Decreto Legislativo n. 194/95, che recepisce la Direttiva 91/414/CE., ed ai successivi Decreti del Ministero della Sanità del 26/04/96,09/06/97 e 30/04/99. Tale normativa introduce il principio della programmazione delle attività inerenti il controllo ufficiale sull immissione in commercio ed utilizzazione dei prodotti fitosanitari, con conseguente scambio di informazioni tra gli Stati membri dell Unione Europea. Il presente documento si pone come fine quello di assicurare una efficace politica di prevenzione dei rischi, che possono derivare dall impiego dei prodotti fitosanitari. Autorità responsabile del Coordinamento L Assessorato alia Sanità della Regione Liguria é individuato quale responsabile del coordinamento di ogni attività relativa agli adempimenti di cui al Decreto del Ministero della Sanità 30/4/99, ed è tenuto a provvedere a quanto indicato dall art.2 comma 2 del decreto stesso.
1.A.a) DIRETTIVE PER L ESECUZIONE DELL ATTIVITA DI CONTROLLO IN SEDE DI COMMERCIO DEI PRODOTTI FITOSANITARI. Il controllo in sede di commercio è affidato ai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL.. Tale controllo ha come obiettivo primario, la conoscenza e la riduzione dei rischi sanitari, derivanti dalla detenzione e vendita di prodotti fitosanitari, la verifica del contenuto delle sostanze attive, nonché la verifica circa la presenza nel circuito commerciale di prodotti non autorizzati e/o revocati. L attività di controllo deve essere concentrata a livello dei depositi e degli esercizi di vendita, ai fini delle seguenti verifiche: 1) possesso dell autorizzazione al commercio e alla vendita dei prodotti fitosanitari; 2) possesso e validità dell abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari; 3) idoneità dei locali adibiti al deposito; 4) modalità di conservazione e/o di trasporto dei prodotti fitosanitari; 5) integrità degli imballaggi; 6) conformità dell etichettatura; 7) presenza di prodotti fitosanitari revocati dal Ministero della Sanità 8) presenza di formulati commerciali aventi presunta azione fitosanitaria ma non autorizzati; 9) corretta tenuta dei documenti di vendita. I controlli ufficiali finalizzati alla verifica del contenuto dei prodotti fitosanitari sono effettuati tenendo conto delle prescrizioni recate dagli artt. 26,27,28,29,30 e 31 del DPR 3 agosto 1968, n.1255 e devono accertare la corrispondenza del contenuto del prodotto fitosanitario a quello autorizzato. Quanto riscontrato nel prodotto non deve superare i valori riportati di seguito: Contenuto dichiarato (in g/kg o g/l a 20 C) Tolleranza fino a 25 g + 15 % formulazione omogenea + 25 % formulazione non omogenea > 25 fino a 100 + 10 % > 100 fino a 250 + 6 % > 250 fino a 500 + 5 % > 500 + 25 g/kg o + 25 g/l
a).1 Condizioni di autorizzazione dei prodotti fitosanitari Occorre verificare che i prodotti siano autorizzati e conformi a tutte le condizioni previste dal decreto di autorizzazione di ciascun prodotto con particolare riferimento a quelle relative a: a) imballaggi b) etichette c) taglie d) eventuali prescrizioni di particolari limitazioni territoriali precisate dall autorizzazione di uno specifico prodotto fitosanitario. a).2 Frequenza delle ispezioni e modalità di campionamento Gli interventi ispettivi nei locali di deposito e negli esercizi di vendita dovranno essere finalizzati alla verifica della sussistenza dei requisiti di cui alle norme vigenti. Gli interventi ispettivi sono effettuati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL. secondo i seguenti criteri: - la frequenza minima delle ispezioni dei locali di deposito e degli esercizi di vendita, calcolata sulla media di tre anni, non deve essere inferiore ad un sopralluogo ispettivo per anno e deve essere in rapporto con le caratteristiche degli esercizi di deposito e di vendita ed eventuali situazioni di inadempienza degli stessi verificate in precedenza; - i sopralluoghi ispettivi finalizzati al campionamento dei prodotti fitosanitari in vendita, devono essere effettuati secondo modalità statistiche significative dei prodotti fitosanitari detenuti ai fini di vendita; - i campionamenti saranno mirati ai prodotti fitosanitari utilizzati per le colture prevalenti per ogni ambito provinciale e dovranno essere effettuati presso gli esercizi di vendita, presso i centri di produzione e di smistamento, di cui all art. 9 del D.P.R. 1255/68. a).3 Luoghi in cui effettuare il controllo Sono preferibilmente da controllare: - i depositi di smistamento, presso gli stabilimenti che producono prodotti fitosanitari autorizzati, che effettuino vendita di presidi sanitari direttamente ai consumatori; - locali di deposito ed esercizi di vendita autorizzati. a).4 Presentazione dei risultati I dati relativi all attività svolta devono essere presentati all Assessorato alla Sanità della Regione, utilizzando gli schemi di cui al punto IV dello allegato 1 del Decreto del Ministero della Sanità del 30/04/99, entro il 31 gennaio di ogni anno.
1.A.b) DIRETTIVE PER L ESECUZIONE DELL ATTIVITA DI CONTROLLO SULL IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI Obiettivo primario degli interventi di sanità pubblica sull impiego dei prodotti fitosanitari è la conoscenza e la riduzione dei rischi derivanti dalla detenzione e dall utilizzo dei prodotti stessi. Il Dipartimento di Prevenzione delle AA.SS.LL. assicura a tal fine l informazione, la formazione, l assistenza tecnica agli utilizzatori e svolge interventi di vigilanza. Questi ultimi consistono primariamente nella verifica dei seguenti elementi per ciascuna delle voci sotto indicate: b).1 Utilizzatori - possesso del patentino ove richiesto; - idoneità dei mezzi di protezione individuale, ove prescritti o comunque presenti per l'utilizzo; - accertamenti sanitari preventivi e periodici effettuati o in corso, che il medico competente, nominato dal titolare dell'azienda agricola, ha stabilito come pertinenti in funzione dell'attività svolta dai lavoratori dipendenti; - segnalazioni di malore o intossicazioni associate all'impiego di prodotti fitosanitari. b).2 Aziende - -idoneità e manutenzione delle macchine applicatrici delle aziende agricole e delle aziende specializzate per servizi a terzi; - -idoneità dei locali destinati al deposito dei prodotti fitosanitari; - -verifica della corretta procedura per lo smaltimento dei rifiuti dei residui e dei prodotti di trasformazione dei fitosanitari. b).3 Igiene ambientale eventuale monitoraggio igienico- ambientale (acqua, aria, suolo) al fine di accertare la presenza di residui di prodotti fitosanitari. Utilizzando i controlli già in essere in ottemperanza alla normativa vigente sulle acque destinate al consumo umano, ricercando nelle suddette acque i residui di prodotti fitosanitari, che possono essere presenti in determinati periodi e in particolari punti di prelievo e sulla base della vulnerabilità delle falde acquifere, si avranno informazioni utili da correlare ai dati del controllo ufficiale. b).4 Luoghi - in campo, durante e dopo l impiego, per accertare il rispetto delle indicazioni riportate in etichetta;
- in campo successivamente all'impiego per la verifica dei tempi di rientro e dei tempi di carenza; - nei depositi delle derrate immagazzinate; - nei locali di deposito dei prodotti fitosanitari e sulle macchine applicatrici delle aziende specializzate per servizi a terzi (trattamenti per conto terzi) o delle singole aziende agricole. Modalità dei controlli all impiego Le AA.SS.LL. il cui territorio è caratterizzato da una rilevante produzione agricola dovranno prestare maggiore attenzione alla produzione locale individuando le matrici coltivate su maggiore superficie e su queste concentrare i controlli al fine di disporre nel triennio di un campione statisticamente significativo. La programmazione del numero e la tipologia di misure ispettive per la verifica del corretto impiego dei prodotti fitosanitari terrà conto: 1) delle specificità territoriali quali: - l importanza delle diverse colture nell agricoltura regionale e provinciale; - le quantità dei prodotti fitosanitari venduti nello stesso territorio. 2) di alcune priorità quali: - il controllo dell'impiego dei prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi (art. 9 D.P.R. 24/5/88 n.223); - il controllo dell impiego di quelli espressamente autorizzati per i trattamenti in - ambienti confinati (serre). Per quanto riguarda l impiego di determinate sostanze attive di prodotti fitosanitari su alcune colture agricole, il Decreto del Ministero della Sanità del 30 aprile 1999 evidenzia le priorità di seguito indicate:
MATRICI PRODOTTI FITOSANITARI A BASE DI: Mele, pere, pesche Uva (da tavola e da vino) - Insetticidi fosforati e carbammici - Fungicidi, ftalamidici, benzimidazolici - Fungicidi ditiocarbammici, ftalamidici e benzimidazolici - Insetticidi fosforati e carbammici Vinclozolin - Procimidone, lprodione, Imazalil, Tiabendazolo Fragole: Fungicidi ditiocarbammici Agrumi Tiabendazolo,lmazalil,Metidathion, altri insetticidi fosforati Ortaggi Fungicidi,ditiocarbammati,Ciorotalonil, Procimidone,lprodione,Vinclozolin, Ftalimmicidi Insetticidi clorurati, fosforati, carbammici. Insalate Ditiocarbammati, Clorotalonil, Folpet, Captano. Patate : Antigermoglio (Propham, Clorpropham) Carbammati insetticidi Pomodori: Benomil, Ciorotalonil, Vinclozolin. In considerazione della particolare situazione agricola della Liguria, con forte incidenza delle coltivazioni floricole, specie nelle zone del ponente ligure (oltre 3.300 ettari coltivati in piena aria e serra) si considera prioritario anche il controllo sull utilizzo dei fitofarmaci nelle coltivazioni di fiori e fronde ornamentali.
Presentazione dei risultati Al fine di una corretta gestione del piano i Direttori Generali delle AA.SS.LL., dovranno trasmettere all Assessorato alla Sanità della Regione, entro e non oltre il 31 Gennaio di ogni anno, i dati del controllo ufficiale relativi a: numero e al tipo delle ispezioni ; numero di campioni per ciascuna delle seguenti attività di controllo, specificando il numero delle infrazioni accertate per attività: a) controllo che i prodotti fitosanitari siano conservati e impiegati correttamente in conformità alle condizioni e prescrizioni riportate in etichetta; b) controllo del rispetto delle prescrizioni relative all utilizzazione in applicazione delle buone pratiche fitosanitarie; c) controllo del rispetto degli intervalli di sicurezza tra trattamento e raccolta o per derrate immagazzinate, l immissione in commercio e rispetto del tempo di rientro di uomini e animali nel luogo del trattamento; d) segnalazione dei casi accertati di malore o intossicazione da prodotti fitosanitari e) controllo dei requisiti prescritti per gli utilizzatori dall art.23 ( patentino ) del D.P.R.1255 del 3/8/1968 e art.5 ( registro dei trattamenti ) del Decreto n.217 del 25/01/91. I dati dell attività svolta devono essere presentati utilizzando lo schema di cui al punto IV dello allegato 2 del Decreto del Ministero della Sanità del 30/04/99. Contestualmente alla trasmissione dei dati del controllo ufficiale dovranno essere trasmesse anche le pertinenti correlazioni desunte dalle informazioni generali disponibili, relative a : controlli effettuati sui residui di fitofarmaci nei prodotti alimentari; monitoraggio delle acque destinate al consumo umano; incidenti occupazionali e problemi sanitari; effetti negativi su organismi non bersaglio. L Assessorato alla Sanità della trasmetterà i risultati dei controlli eseguiti al Ministero della Sanità, entro il 30 giugno di ogni anno.
Allegato 1.B Piano regionale di controllo del rispetto delle quantità massime di residui di prodotti fitosanitari negli alimenti. La presenza di residui di antiparassitari negli alimenti di origine vegetale e animale, oltre le quantità massime consentite, costituisce un rischio per la salute pubblica, che va opportunamente monitorato con l effettuazione di controlli, che forniscono dati indispensabili per valutare l esposizione del consumatore. La legge n. 283 del 1962 vieta la vendita di alimenti che contengono residui di prodotti fitosanitari oltre i limiti consentiti. Il Decreto del Ministero della Sanità del 23/12/1992 con riferimento alla direttiva CEE n. 90/642 sui limiti massimi di residui di sostanze attive demanda alle Regioni e Province autonome col compito di fornire indirizzi per dare attuazione al programma di controllo nazionale. I limiti massimi di residui sono indicati nel Decreto del Ministero della Sanità del 22 gennaio 1998 Testo Unico sui limiti di residui di antiparassitari aggiornato con i Decreti del 7 giugno 1999,18 giugno 1999 e 16 luglio 1999. La Legge Regionale n.36 del 6 dicembre 1999 " Interventi per la valorizzazione e la promozione dell agricoltura di qualità e norme sul metodo di produzione biologico" conferma il ruolo del controllo sanitario anche in questo settore. Il numero minimo di campioni di alimenti da sottoporre annualmente al controllo ufficiale per la ricerca dei residui di fitofarmaci, indicati dal Decreto citato del 23/12/92, sono per l Italia 8.756 di cui 6.725 di origine vegetale e 2.031 di origine animale. La quota assegnata alla Regione Liguria come ripartito nella Tab1, è di: 87 campioni di alimenti di origine vegetale di cui 33 prodotti in in regione e 54 prodotti al di fuori dell ambito regionale; 47 campioni di alimenti di origine animale di cui 20 prodotti in regione e 27 prodotti al di fuori dell ambito regionale,
Tab 1. Numero minimo di campioni previsti annualmente per la Regione Liguria dal piano nazionale e loro distribuzioneper matrice alimentare: Campioni di origine cereali ortaggi frutta vino olii totali vegetale prodotti in regione 5 13 5 5 5 33 prodotti al di fuori della regione 9 17 18 5 5 54 Campioni di origine carni latte e prodotti uova totali animale derivati ittici prodotti in regione 5 5 5 5 20 prodotti al di fuori della regione 6 11 5 5 27 Sono stati utilizzati i dati sulle coltivazioni agricole predominanti nella regione (fonte Bollettino Regionale di Statistica della Regione Liguria n. 5 del 1999) - come indicati in Tab 2 - al fine di attribuire a ciascuna A.S.L, la relativa quota di campioni di alimenti di origine vegetale prodotti in regione che devono essere prelevati - come indicato in Tab.3 Tab 2. Ettari di terreno coltivati suddivisi per ambiti territoriali e per tipi di colture. AMBITI TERRITORIALI: AA.S.S.LL./Province Genova ASL3/4 % Imperia ASL1 % Savona ASL2 % La Spezia ASL5 % totale cereali 93 4 0 0 1232 58 793 37 2118 ortive 300 25 65 5 635 54 165 14 1165 frutta 633 43 95 6 549 37 172 11 1451 vite 919 18 965 19 878 18 2092 43 4854 olivo 3780 24 6460 42 2410 15 2500 16 15150
Tab 3. Tabella riparto per singola A.S.L. dei campioni di alimenti di origine vegetale prodotti in regione. ASL1 ASL2 ASL3 ASL4 ASL5 tot Imperia Savona Genova Chiavari La Spezia cereali 3 2 5 ortiggi 1 6 3 1 2 13 frutta 1 1 1 1 1 5 vino 1 3 1 1 3 9 Oli ** 2 3* 1 1 2 9* * 1 campione prodotto con metodi per le produzioni agricole biologiche. ** oli vergini di oliva. Sono stati inoltre utilizzati i dati sugli allevamenti animali nella regione Liguria (fonte AA.SS.LL. per Piano Residui anno 2000) - come indicati in Tab 4 - al fine di attribuire a ciascuna A.S.L la relativa quota di campioni di alimenti di origine animale prodotti in regione, che devono essere prelevati - come indicato in Tab.5. Tab 4. Dati sugli allevamenti animali nella regione Liguria (fonte: AA.SS.LL. per Piano Residui anno 2000) Specie A.U.S.L. 1 A.U.S.L. 2 A.U.S.L. 3 A.U.S.L. 4 A.U.S.L. 5 n % n % n % n % n % n Bovini allev. 126 6,7 463 24,6 424 22,5 747 39,7 119 6,3 1.879 capi 2465 15,5 4475 28,7 3225 20,7 3682 23,6 1705 10,9 15.552 Ovi-c. allev. 300 10,3 683 23,5 868 29,8 672 23,1 381 13,1 2.904 capi 6022 19,4 6881 22,2 7744 25 5646 18,2 4637 14,9 30.930 Suini allev. 16 25 17 26,5 10 15,6 4 6,2 17 26,5 64 capi 57 11,8 90 18,7 78 16,2 161 33,4 95 19,7 481
Tab 5. Tabella riparto per singola A.S.L. dei controlli su alimenti di origine animale prodotti in regione ASL1 ASL 2 ASL 3 ASL 4 ASL 5 Totali carni 3 1 1 5 Latte/deriv 1 1 3 1 2* 8* Prodotti 1 1 1 1 1 5 ittici uova 1 2 2 1 1 7 *1 campione prodotto con metodi per le produzioni zootecniche biologiche Sono stati altresì utilizzati i dati sulla distribuzione per A.S.L. al 30/06/1998 della popolazione ligure residente - come indicati in Tab. 6 - al fine di attribuire a ciascuna A.S.L, la relativa quota di campioni di alimenti prodotti al di fuori dell ambito regionale, che devono essere prelevati - come indicato in Tab.7 e Tab. 8. Tab 6. Distribuzione per A.S.L. al 30/06/1998 della popolazione ligure residente (fonte ISTAT) AA.SS.LL. popolazione % ASL1 Imperiese 216.599 13,23 ASL2 Savonese 280.694 17,14 ASL3 Genovese 773.593 47,24 ASL4 Chiavarese 147.491 9.01 ASL5 Spezzina 219.177 13,38 Totale 1.637.214 Tab 7. Tabella riparto per singola A.S.L dei campioni di alimenti di origine vegetale prodotti al di fuori dell ambito regionale. ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL 4 ASL 5 totali cereali 1 2 4 1 1 9 ortaggi 3 3 6* 2 3 17 frutta 3 3 7* 2 3 18 vino 1 1 1 1 1 5 oli 1 1 1 1 1 5 *1 campione prodotto con metodi per le produzioni agricole biologiche.
Tab 8. Tabella riparto per singola A.S.L. dei campioni di alimenti di origine animale prodotti al di fuori dell ambito regionale. ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL 4 ASL 5 totali carni 1 1 3 1 6 Latte e deriv. 2 2 3 2 2 11 Prodotti ittici 1 1 1 1 1 5 uova 1 1 1 1 1 5 Prelievo dei campioni I punti di prelievo dei campioni saranno preferibilmente: per prodotti vegetali provenienti dall'ambito regionale: centri di raccolta aziendali o cooperative; per prodotti di provenienza esterna: mercati, depositi all'ingrosso, ipermercati e supermercati; per i prodotti di origine animale provenienti dall'ambito regionale: centri di macellazione, di raccolta aziendale e centri commerciali; per prodotti di provenienza esterna: mercati generali specializzati e non, ipermercati,supermercati ed esercenti vari. Le modalità di prelievo da applicare sono quelle previste dal Decreto del Ministero della Sanità 20/12/1980. Analisi Gli accertamenti analitici devono verificare l'osservanza dell'o.m. 18/07/90 e sono eseguiti a cura dell A.R.P.A.L. e dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale, secondo le rispettive competenze. Codifica e trasmissione dei dati L'analista effettua la codifica dei risultati analitici relativi a ciascun campione, utilizzando il modulo riportato nell'appendice 1 del Decreto del Ministero della Sanità del 30/4/1999. La trasmissione dei risultati delle analisi deve essere effettuata periodicamente dai laboratori di analisi, utilizzando la procedura automatica, entro e non oltre il 31 marzo dell'anno successivo alle analisi, a mezzo della rete telematica e secondo le modalità previste dal D.M. Sanità del 22/4/1999.
Allegato 1.C Raccomandazione della Commissione delle Comunità Europee del 17/12/1999 (2000/43/CE) Il programma comunitario di controlli da effettuare per il 2000 a seguito della Direttiva 90/642/CEE del 27 novembre 1990, modificata dalla Direttiva 1999/71/CE in particolare all art.4 paragrafo 2 lettera b, prevede per l Italia 65 campioni con ricerca in determinate matrici di specifici antiparassitari. Sulla base della stessa si dispone il prelievo di : un primo gruppo di 4 campioni, delle matrici di cui alla lettera (a) in calce all allegato 1A della Direttiva citata: - uno di riso semigreggio o lucidato; - uno di cetriolo; - uno di cavolo; - uno di piselli freschi o congelati senza bacello; con ricerca degli antiparassitari di cui all allegato 1A della Direttiva stessa; i prelievi devono essere effettuati rispecchiando la ripartizione nazionale, comunitaria ed extracomunitaria. un secondo gruppo di campioni prelevati ed esaminati per ricerca antiparassitari ad alto rischio acuto: - n.2 campioni di CETRIOLO controllati per /METAMIDOFOS e - n.2 campioni di PERA controllati per CLORMEQUAT Ogni campione sarà costituito da due frazioni contenenti ciascuna 5 cetrioli o pere che saranno analizzati nel seguente modo: frazione 1: dieci cetrioli o pere vengono analizzati come singolo campione fornendo quindi un valore medio di antiparassitario espresso in mg/kg frazione 2: se nella frazione 1 è presente una quantità misurabile di antiparassitario, si procede allora ad analizzare ogni singolo cetriolo o pera fornendo così cinque valori di antiparassitario espressi come mg/kg realmente presenti sul singolo cetriolo o pera. Tale analisi è utile per conoscere la dispersione del valore medio riscontrato nella frazione 1. I prelievi per l anno 2000 saranno effettuati dai Dipartimenti di Prevenzione della A.S.L.3 Genovese per i campioni del primo gruppo e della A.S.L.2 Savonese per i campioni del secondo gruppo. Le analisi di laboratorio saranno effettuate dall A.R.P.A.L in un unico laboratorio qualificato e corrispondente ai criteri dettati dalla normativa allo scopo di assicurare affidabilità ai dati prodotti nel piano di monitoraggio e per far fronte a quanto previsto nella Raccomandazione e alle ispezioni che la Commissione Europea metterà in atto. I risultati saranno trasmessi nei tempi e con le modalità già previste per il controllo ufficiale, corredati dalle informazioni richieste dalla raccomandazione stessa.