Dr. Roberto Ricci Igiene Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona

Documenti analoghi
La Certificazione degli Ambienti della Centrale di Sterilizzazione

2. QUALI SONO I RIFERIMENTI SULLA BASE DEI QUALI POSSIAMO CERTIFICARE CHE UN AMBIENTE RISPETTA DETERMINATI REQUISITI

Caratterizzazione batteriologica di ambienti ospedalieri critici: le sale operatorie dott. Francesca Giacobbi

REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria

Decreto Legislativo n 46 del 24 Febbraio 1997

MONITORAGGIO DEL SERVIZIO: CONTROLLO DI PROCESSO O CONTROLLO DI RISULTATO

Qualifica di prestazione di una termodisinfettatrice serie UNI ENISO Una fase importante del processo di sterilizzazione.

LE PROCEDURE DI STERILIZZAZIONE

Tutti i sistemi di lavaggio. Congresso Nazionale AIOS 23 ottobre 2015 Vicenza

Genova 14/17 febbraio 2012 Valutazione di idoneità igienico sanitaria degli impianti aeraulici

Dott.ssa Patrizia Ferri Segretario Generale

CAPITOLATO TECNICO CIG N C19

STRUTTURA TECNICA E TECNOLOGIE

COME STERILIZZARE COSA STERILIZZARE

STERILIZZAZIONE IN OSPEDALE

Guida al programma di prestito

Esecutore COMPILARE IL RAPPORTO SOLO PER LE PARTI DI INTERESSE. Verifica delle condizioni igieniche 6 (condotte, UTA, serrande) Sito Ispezionato*

REQUISITI SPECIFICI DI AUTORIZZAZIONE E ACCREDITAMENTO AMBULATORIO CHIRURGICO

IMPIANTI NELLE SALE OPERATORIE. Ing. Pietro Ernesto De Felice

REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria

GMP nella produzione dei cosmetici

Il processo di sterilizzazione

GESTIONE FARMACI E MATERIALE SANITARIO

LA GUIDA FACILE ALL HACCP. Guida all analisi e controllo dei rischi nel trattamento degli alimenti

D.M. 9 luglio 1987, n Criteri di massima in ordine all'idoneità dei locali e delle attrezzature delle officine di produzione dei cosmetici

cosa valutare Si NO NP riferimenti normativi note

Tatuaggio e Piercing: aspetti di igiene e sicurezza

PROTOCOLLO DI STERILIZZAZIONE Verificato e validato dall Ufficio di Igiene e di Profilassi dell ASL Milano 1 ATS Città Metropolitana di Milano

La gara di sterilizzazione dei ferri chirurgici : elementi da sottoporre a valutazione qualitativa

Il microbo arriva in sterilizzazione: si salva chi può?

La sterilizzazione oggi I container Sterili confidiamo in loro

GLOSSARIO. L azione da attuare ogni qualvolta si verifichino delle non conformità o deviazioni rispetto ai limiti critici individuati.

L Ospedale nel Terzo Millennio 17/18/19 maggio 2006 Fondazione Ferrero

2. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA ESERCITATA

SEZIONE 2 - LISTA DI RISCONTRO - CONTROLLO UFFICIALE SVOLTO IN FASE OPERATIVA. SI NO NA non conformità/varie DOCUMENTAZIONE DISPONIBLE

AZIENDA U.L.S.S. 12 VENEZIANA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE. Norme di buona prassi igienica nella produzione del pasto veicolato

NOME ENTE 1 : PRESIDIO (*SOLO PER LE STRUTTURE PUBBLICHE): INDIRIZZO DEL PRESIDIO: UNITÀ OPERATIVA/COMPL. OPERATORIO CENTRALIZZATO 2 :

Protocollo di predisinfezione/pulizia manuale e sterilizzazione degli inserti e delle lime SATELEC

Controllo cosmetici alla produzione e al commercio

L ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE. Aspetti e requisiti generali Requisiti specifici dei Laboratori

IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO. Allegato C

La normativa in vigore per il confezionamento dei dispositivi medici

REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria

La consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti )

REGIONE VENETO - REQUISITI GENERALI

Ogni altro indumento di lavoro o attrezzatura che non sia specificatamente adibita alla protezione del lavoratore non è un DPI.

Convalida apparecchiature impiegate per il trattamento dello strumentario

Acqua potabile nelle strutture Sanitarie

CONOSCERE IL RISCHIO

(Informazioni) INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA COMMISSIONE EUROPEA

REALIZZAZIONE CENTRALE DI STERILIZZAZIONE NEL NUOVO OSPEDALE F. MIULLI DI ACQUAVIVA DELLE FONTI

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE CENTRO UNICO PREPARAZIONE FARMACI ANTITUMORALI

SCHEMA. Mandato CEN M/120 Prodotti metallici per impieghi strutturali e loro accessori.

Comparto operatorio ortopedia. Coordinatore: C. Dominici TNT Vs TRILAMINATO QUALE SCELTA.

(Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della normativa dell Unione sull armonizzazione)

ENTE DI CERTIFICAZIONE DI QUALITA S.O.I. S.r.l. con socio unico

Università degli Studi di Padova Facoltà di Ingegneria

CHECK LIST - CHIRURGIA REFRATTIVA CON LASER AD ECCIMERI REQUISITO

IE Illuminazione ambienti ospedalieri ottobre 2016

ROBERTO RICCI Dr. Roberto Ricci Igiene Ospedaliera Igiene Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona Ospedali Riuniti di

Disinfezione e Sterilizzazione

Toul flussi laminari mobili. Toul pensile

Le nuove raccomandazioni regionali sul trattamento dell aria nelle sale operatorie

Operazione: MISCELAZIONE PRODOTTI CHIMICI

Dott. Pierpaolo Piva Consorzio Pescatori di Goro

LA GESTIONE DEGLI ANTIBLASTICI:

PROCEDURA OPERATIVA REPROCESSING ACCESSORI ENDOSCOPI RIUTILIZZABILI

Le nuove raccomandazioni regionali sul trattamento dell aria nelle sale operatorie

ACCREDITAMENTO CERMET-ANMDO-SIAIS HA VERAMENTE UN VALORE AGGIUNTO?

LA CENTRALE DI STERILIZZAZIONE: UNA PIATTAFORMA ORGANIZZATIVA E LOGISTICA PISA 06 FEBBRAIO

LINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE DA PARTE DELLE AZIENDE

AMBIENTI SANITARI COMUNI A PIU STRUTTURE

STRUTTURE ED ATTREZZATURE PROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DI IMPIANTI E STRUTTURE

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE REQUISITI GENERALI AUTORIZZATIVI STRUTTURE SANITARIE E SOCIOSANITARIE APPENDICE

Progetto Formativo Aziendale Il controllo delle infezioni correlate all assistenza

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L.

Requisiti igienico sanitari: modalità di controllo della sanificazione per acconciatori ed estetisti

PRINCIPI di IGIENE L igiene è una branca della medicina ed è una scienza che si occupa della salute, essa ha come obiettivo il mantenimento, il potenz

Stefano Vitali. Responsabile Tecnico- S.D.S. S.r.l. CAM Centro Analisi Monza S.p.A. 15 maggio 2013

SteelcoSure Verifica indipendente delle prestazioni dei dispositivi e dei processi

ALIMENTARISTA Livello 1 (12 ore)

AGENTI CHIMICI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NELLE ATTIVITA DI VERNICIATURA a cura di Mariacristina Mazzari e Claudio Arcari

FUNGHI DELLA URBANI TARTUFI srl FUNGHI PORCINI INTERI CONGELATI. (Boletus edulis e relativo gruppo) Fungo porcino intero congelato 500 g F60068UT

BIOEVOLUTION. laboratorio chimico batteriologico

Percorso n 3 Convalide e controlli sulle apparecchiature

REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria

Percorso strutturato di formazione per operatori di centrale di sterilizzazione

PUNTO PRELIEVO ESTERNO (PPE)

SteelcoSure Verifica indipendente delle prestazioni dei dispositivi e dei processi

advanced air diffusion

Quando possiamo considerare una superficie sanificata? CROCE ROSSA ITALIANA. sanificazione) dei locali e delle attrezzature è

Protocollo per la decontaminazione e sterilizzazione degli strumenti chirurgici

HACCP per Addetti Alimentari di Attività Complesse e Responsabili delle Procedure

MICROCLIMA TITOLO II LUOGHI DI LAVORO

MICROCLIMA TITOLO II LUOGHI DI LAVORO. Come si può definire il microclima?

PROCEDURA GENERALE PG 02 Rev. 0 PIANO DI PULIZIA E DISINFEZIONE Del.. Pagina 1 di 4. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

MICROCLIMA E ILLUMINAZIONE

Congresso A. I. O. S. dal 4 al 6 giugno 2008, Milano. G. Salerio responsabile Divisione Beni di consumo e materiali

Ainia Centro Tecnologico Valencia- Spagna. Test in una cella fredda per la conservazione degli alimenti.

Transcript:

LA CENTRALE DI STERILIZZAZIONE E IL LUOGO DOVE AVVIENE IL RICONDIZIONAMENTO DEI DM RIUTILIZZABILI. I DM UTILIZZATI NELLA PRATICA MEDICA O CHIRURGICA VENGONO INVIATI ALLA CENTRALE DI STERILIZZAZIONE AFFINCHE VENGANO SOTTOPOSTI AD UNA SERIE DI TRATTAMENTI FINALIZZATI A RESTITUIRE IL DM AL REPARTO NELLE IDONEE CONDIZIONI DI UTILIZZO. IL RIPROCESSAMENTO DEL DM PREVEDE DIVERSE FASI DI TRATTAMENTO IN OGNUNA DELLE QUALI SI OTTIENE UN LIVELLO DI ABBATTIMENTO DELLA CONTAMINAZIONE PROGRESSIVAMENTE CRESCENTE L OBIETTIVO FINALE E LA STERILIZZAZIONE DEL DM.

UNI EN 556 Sterilizzazione dei dispositivi medici Requisiti per i dispositivi medici che recano l indicazione STERILE STERILE: Condizione di un Dispositivo Medico che è privo di organismi vitali. y = 2E+40 L inattivazione di una cultura di microrganismi da parte di agenti fisici e/o chimici può essere approssimata ad un processo con andamento esponenziale Esiste sempre una probabilità finita che un microrganismo possa sopravvivere qualunque sia l efficacia del trattamento applicato

Un prodotto può essere considerato STERILE quando è presente un livello teorico di non più di un microrganismo vivente su un milione (1 x 10 6 ) di unità sterilizzate del prodotto finale La probabilità teorica si applica al dispositivo medico STERILIZZATO TERMINALMENTE Condizione di un DM che è stato esposto a un processo di sterilizzazione in una forma confezionata o assemblata che mantiene la sterilità del dispositivo medico o di una sua parte definita OCCORRE FARE ATTENZIONE ANCHE A QUEI FATTORI CHE INCLUDONO LO STATO MICROBIOLOGICO DELLE MATERIE PRIME E/O DEI COMPONENTI, IL LORO SUCCESSIVO IMMAGAZZINAMENTO ED IL CONTROLLO DELL AMBIENTE IN CUI L ARTICOLO VIENE FABBRICATO, ASSEMBLATO E CONFEZIONATO

DECONTAMINAZIONE è una misura di sicurezza di tipo collettivo e deve essere effettuata prima del lavaggio mediante immersione in idoneo mezzo, LAVAGGIO - TERMODISINFEZIONE riduce statisticamente la possibilità di infortuni degli operatori addetti. Assicura un livello di abbattimento della contaminazione definito e ripetibile E convalidabile IL LAVAGGIO MANUALE DOVREBBE ESSERE ABBANDONATO IN QUANTO RAPPRESENTA UN METODO NON CONVALIDABILE OLTRE CHE MENO SICURO PER L OPERATORE

CONTROLLO E MANUTENZIONE CONFEZIONAMENTO STERILIZZAZIONE STOCCAGGIO

IN TUTTE LE FASI DEL RICONDIZIONAMENTO DEI DM LE CARATTERISTICHE IGIENICHE E MICROCLIMATICHE DEGLI AMBIENTI IN CUI QUESTE SI SVOLGONO ASSUMONO UNA NOTEVOLE IMPORTANZA Le stesse norme tecniche (UNI EN ISO 17665-1) ci dicono che uno dei fattori ritenuti importanti a cui rivolgere particolari attenzioni è rappresentato dal controllo dell'ambiente in cui il prodotto è fabbricato, assemblato e imballato. Le caratteristiche microclimatiche ed ambientali condizionano DIRETTAMENTE ED INDIRETTAMENTE il processo di sterilizzazione

DIRETTAMENTE: Le condizioni ambientali devono essere tali da non peggiorare le caratteristiche microbiologiche o particellari dei dispositivi medici rispetto a quelle ottenute mediante la parte di processo già svolta in ogni specifica area di lavoro Relativamente al mantenimento e stoccaggio dei DM, l ambiente non deve compromettere le proprietà di barriera sterile dei sistemi di confezionamento né determinarne la ricontaminazione. INDIRETTAMENTE Occorre garantire adeguate condizioni di confort per gli operatori che svolgono funzioni delicate e dunque devono mantenere la massima attenzione riducendo le possibilità di errore

L ambiente di lavoro può in sintesi influire negativamente sulla qualità del processo di ricondizionamento dei DM

FATTORI AMBIENTALI CHE CONDIZIONANO NEGATIVAMENTE IL RICONDIZIONAMENTO DEI DM polveri che rappresentando il carrier per il trasporto dei microrganismi e ne favoriscono la diffusione in sospensione nell aria microrganismi depositati sulle superfici che possono entrare in contatto con i dispositivi in fase di trattamento; temperatura ed umidità relativa che se non adeguatamente controllate possono favorire la proliferazione dei microrganismi, favorire il deterioramento dei sistemi di barriera sterile oltre che creare situazioni di disconfort con conseguente riduzione dell attenzione degli operatori ed aumento della possibilità di errore.

PERTANTO IL CONTROLLO DEGLI AMBIENTI IN CUI SI SVOLGONO LE FASI DEL RICONDIZIONAMENTO DIVENTA UN ASPETTO ASSOLUTAMENTE NON TRASCURABILE Per questo motivo anche la legislazione e le normative tecniche di settore intervengono nel definire non solo gli aspetti tecnici legati alle fasi del ricondizionamento, ma anche i requisiti strutturali impiantistici ed organizzativi che devono consentire di lavorare in un ambiente adeguato al conseguimento della conformità ai requisiti del prodotto. DPR 14.01.1997 definisce i requisiti strutturali, impiantistici ed organizzativi minimi per l autorizzazione all esercizio della centrale di sterilizzazione. Il DPR ha poi demandato alle singole Regioni ed alle Province Autonome, che hanno competenza nel disciplinare la materia delle autorizzazioni sanitarie, il compito di determinare ulteriori standards di qualità per l accreditamento delle strutture pubbliche e private in possesso dei requisiti di autorizzazione.

REQUISITI DI LEGGE NAZIONALI REQUISITI REGIONALI NORME TECNICHE E LINEE GUIDA DI SETTORE Analizzando nel loro insieme le indicazioni regionali con quelle più esaustive provenienti dalle normative tecniche e linee guida di settore, possiamo sintetizzare i requisiti ambientali da rispettare nella gestione del processo di sterilizzazione. MICROCLIMA: il controllo delle condizioni di confort termoigrometrico devono essere garantite in ogni ambiente di lavoro, REQUISITI IGIENICI: le condizioni igieniche avranno requisiti più o meno severi da rispettare in relazione alla fase del processo di ricondizionamento. Negli ambienti di ricezione e lavaggio del materiale, considerati ambienti sporchi della sterilizzazione, gli standard igienici sono meno severi Negli ambienti dove avviene il confezionamento, la sterilizzazione e lo stoccaggio materiali sterili, definiti ambienti puliti, tali standard saranno più restrittivi e dettagliati

REQUISITI STRUTTURALI 2 MACROAREE ZONA SPORCA ricevimento, decontaminazione, cernita, lavaggio e disinfezione ZONA PULITA controllo, montaggio, ricomposizione confezionamento sterilizzazione stoccaggio Le due macroaree devono avere dimensioni adeguate ai volumi di lavoro ed essere separate e comunicanti solo con appositi filtri e/o bussole.

ZONA SPORCA ricevimento, decontaminazione, cernita, lavaggio e disinfezione ZONA PULITA controllo, montaggio, ricomposizione confezionamento sterilizzazione stoccaggio

PERCORSI ricezione Materiale sporco Materiale pulito Materiale sterile Personale

REQUISITI IMPIANTISTICI Qualita dell aria Aria immessa Non richiesta filtrazione assoluta Aria immessa Filtrazione assoluta Efficienza > 99,97% per particelle da 0,3 μm

REQUISITI IMPIANTISTICI Ricambi d aria D.P.R. 14.01.1997 Il Servizio di Sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri 15 ricambi aria/ora esterna NON VIENE FATTA DISTINZIONE TRA AMBIENTI AMBIENTI PULITI SPORCHI ED

REQUISITI IMPIANTISTICI Pressioni Differenziali Direzione flusso d aria Pressione negativa < - 5 pascal Direzione flusso d aria Pressione positiva > 5 pascal

REQUISITI IMPIANTISTICI Microclima D.P.R. 14.01.1997 Il Servizio di Sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche igrometriche: temperatura interna invernale e estiva 20-27 C (consigliabile 20 C 25 C) umidità' relativa estiva e invernale 40-60% Consigliabile temperature comprese tra 20 C 24 C e comunque compatibili con le condizioni di stoccaggio previste dai fabbricanti dei DM

REQUISITI IMPIANTISTICI Illuminamento UNI EN 12464-1: illuminamento medio > 300 lx Linee Guida ISPESL illuminazione generale 300-500-750 Lux; illuminazione localizzata 500-1000 Lux.

REQUISITI AMBIENTALI Particelle Zona Sporca: non sono indicati limiti di contaminazione particellare Zona Pulita: Classe ISO 8 (rif. UNI EN ISO 14644-1) Nel caso di confezioni bagnate: Dovrebbe essere prevista una zona di equilibratura termica ed asciugatura del carico bagnato in ambiente a contaminazione particellare e microbica controllata in classe ISO 7 per evitare che prodotti ricontaminati entrino nella catena di distribuzione. (Rif. UNI EN ISO 17665-2)

REQUISITI AMBIENTALI Contaminazione microbica Zona Sporca: non sono indicati limiti di contaminazione microbica Consigliato <0,5 UFC/cm 2 per le superfici Zona Pulita: Carica batterica totale AEROTRASPORTATA durante l attività lavorativa. ottimale < 100 UFC/m 3 accettabile < 200 UFC/m 3 Carica batterica totale SUPERFICI la minore possibile e comunque inferiore a 0,5 UFC/cm 2.

REQUISITI ORGANIZZATIVI Esistono e vengono seguiti protocolli dettagliati per la sanificazione degli ambienti, pulizia, lavaggio, disinfezione, confezionamento e sterilizzazione di tutti gli strumenti, accessori e dispositivi medici, aggiornati secondo lo sviluppo delle norme armonizzate e/o linee guida di settore. Sono definiti ed attuati programmi di controllo di qualità comprendenti la verifica dei requisiti impiantistici ed igienico-ambientali, la verifica delle attrezzature comprendenti convalida delle autoclavi e delle termodisinfettatrici, verifica dei sistemi di lavaggio ultrasuoni e dei sistemi di termosaldatura.

r.ricci70@gmail.com