EROSIONE DELLE COSTE. Gestione della posidonia oceanica con finalità di difesa delle spiagge (*)

Documenti analoghi
COMUNE DI VILLASIMIUS

INDIRIZZI OPERATIVI PER LA GESTIONE DEI DEPOSITI DI POSIDONIA SPIAGGIATA SULLE COSTE

PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA (Ass.to Territorio, Ambiente e Prot.Civile 13 Settore Geologia)

CAPITOLO 7: Ambiente costiero

Indirizzi urgenti per la gestione della fascia costiera Gestione della posidonia spiaggiata

Deliberazione di Giunta regionale n.1488 del 7 dicembre 2007

DELIBERAZIONE N. 24/ 24 DEL

LINEE GUIDA PER LA PROTEZIONE DELLE DUNE

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

Analisi degli spiaggiamenti e delle banquettes in Toscana

Sede legale ARPA PUGLIA

REGIONE CALABRIA LEGGE REGIONALE MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 5 NOVEMBRE 2009, N. 40 (ATTIVITA ESTRATTIVA NEL TERRITORIO DELLA REGIONE CALABRIA),

L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina

Università degli Studi della Basilicata Corso di Laurea in Scienze Geologiche (Biennio Specialistico) Corso di DINAMICA COSTIERA

TAVOLO NAZIONALE SULL EROSIONE COSTIERA:

DIRETTIVE REGIONALI PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI ACCUMULATISI IN SPIAGGE MARITTIME Circolare n. 1/2011

Legge Regionale 13 novembre 2009 n. 39 Disciplina delle funzioni in materia di difesa della costa

DELIBERAZIONE N. 10/5 DEL

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL AMBIENTE

La prevenzione e la manutenzione idraulica a quarant'anni dall'alluvione di Firenze

LINEE GUIDA OPERATIVE PER LA GESTIONE SOSTENIBILE ED IL RECUPERO DEI RESIDUI SPIAGGIATI DI POSIDONIA NOTE DI APERTURA

Comune di Cattolica Provincia di Rimini

INTEGRAZIONE DISCIPLINARE DI GARA E CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO INTRODUZIONE

PREMESSA 2 CARATTERISTICHE DEL PIANO DI RECUPERO DI PORTO CORSINI 3

QUADRO SINOTTICO DEI CANONI RELATIVI A CONCESSIONI DEMANIALI MARITTIME PER FINALITA TURISTICO - RICREATIVE

Regione Lazio. Assessorato Infrastrutture, Politiche Abitative e Ambiente Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (ARDIS) Ipotesi di studio

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO TURISMO E QUALITA AREE TURISTICHE

Gli aspetti di sistemazione idrogeologica e idraulica nel loro rapporto con il PdG Po. Ing. Lorenzo Masoero Geol. Giorgio Gaido

IL RUOLO DEL GEOLOGO NEI PROCESSI DI VALUTAZIONE AMBIENTALE

PROGETTO DEFINITIVO ELENCO ELABORATI. N. Sub. Descrizione Scala. Relazione tecnica studio morfodinamico a 30 anni

IL CASO STUDIO DEL TORRENTE SEVESO

N. 29. Viste:

PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS AREA DEI SERVIZI AMBIENTALI

1 As Progetto Mediterraneo

Determinazione Dirigenziale n. 610 del

MASTER GESTIONE DEI SERVIZI PORTUALI

Il progetto GESPO: Linee guida per la gestione della vegetazione di sponda dei corsi d acqua secondo criteri di sostenibilità ecologica ed economica

Committente: Provincia di Livorno Estremi dell affidamento: Contratto rep. N del

Novità dall Albo Gestori Ambientali : un Workshop per orientarsi

DELIBERAZIONE N. 40/13 DEL

Le Linee guida regionali sulla gestione della vegetazione ripariale

DECRETO N. 1996/DecA/39 DEL 1 SETTEMBRE

(BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA N. 9 DEL 9 LUGLIO 2008) Il Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria ha approvato.

Ripascimenti stagionali

La Convenzione Europea e il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio

DETERMINAZIONE Rep. n. 1665/DOR - Prot. n /I.4.3 del 5 settembre 2012

AGENZIA CONSERVATORIA DELLE COSTE DETERMINAZIONE N. 1 DEL

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE Area: ECONOMIA DEL MARE

L utilizzo dei sedimenti fluviali per il ripascimento degli arenili: il caso del Fiume Cecina in provincia di Livorno (interventi 2006 e 2008)

PIANO DI UTILIZZO DEI LITORALI

Arturo Gallia Facoltà di Lettere e Filosofia Dottorato di ricerca in Storia

RICHIAMATI: PREMESSO CHE:

COMUNE DI PISTOIA REGOLAMENTO PER L ASSEGNAZIONE E LA CONDUZIONE DI ORTI URBANI

Città di Jesolo. Provincia di Venezia. Ripascimenti 2014 del Litorale di Jesolo e Cortellazzo. Relazione Tecnica

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA

PROT. N REP. N DEL

Comune di Cattolica Provincia di Rimini

Le iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali

ORDINANZA N. 1 DEL

Progetti didattici per le scuole

DECRETO N /DecA/83 DEL 31 ottobre

DIREZIONE GENERALE L AMBIENTE Regione Sardegna per l approvazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 predisposti a seguito dell invito a prese

Monitoraggio degli habitat e delle specie di importanza comunitaria nei Siti della Rete Natura 2000 nell ambito del Golfo di Cagliari

DEL TERRITORIO E DEL MARE

DETERMINAZIONE. Estensore ANCILLI STEFANO. Responsabile del procedimento ANCILLI STEFANO. Responsabile dell' Area L. CASTO

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 04_TAG

Ordinanza n 2 del 14 GEN 2013 IL SINDACO

CENTRO REGIONALE PER LO STUDIO DELLA DINAMICA DEI LITORALI

Evoluzione del territorio litorale molisano

CITTÀ DI ALGHERO. Provincia di Sassari. Settore II - Sviluppo del territorio Servizio Demanio Marittimo DETERMINAZIONE. N del 08/07/2016

Dalle criticità idrauliche alla gestione della vegetazione: la manutenzione dei corsi d acqua nell approccio regionale

Ipotesi di sviluppo e riqualificazione dell area del bob di Cesana Torinese

POR CAMPANIA FESR Obiettivo Operativo 5.1: E-GOVERNMENT ED E-INCLUSION

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 26_MAR

RELAZIONE TECNICA. Premessa

LEGGE REGIONALE N. 13 DEL REGIONE LIGURIA

Livia Carratù Ministero dell Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare Torino, 5 aprile 2013

3.2 Descrizione di eventuali impatti ambientali dovuti all opera e misure compensative da prevedersi

LITORALE DI MARINA DI MASSA EFFETTO DELLA COSTRUZIONE DI OPERE PORTUALI SULLA VARIAZIONE DI RIVA

COMUNE DI RAVENNA AREA ECONOMIA E TERRITORIO SERVIZIO SUAP ED ATTIVITA ECONOMICHE

RELAZIONE ESPLICATIVA DELLE MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL P.U.L. IN RIFERIMENTO ALLE TUTELE POSTE DALL ART.

scheda PROCEDIMENTI Procedimento Cosa bisogna fare A chi rivolgersi per avere informazioni, presentare e seguire la pratica Chi è il Responsabile?

Il presente studio di inserimento ambientale e paesaggistico ha il compito di analizzare e determinare le misure atte a mitigare e compensare gli

DETERMINAZIONE N. 692 DEL 15 Sett. 2006

Presentazione del Premio Europeo Bandiera Blu FEE

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4

INDICAZIONI PER LA SICUREZZA

4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy

PIANO DISCIPLINANTE L USO DEL DEMANIO IDRICO LACUALE

LINEE GUIDA NAZIONALI PER LA DIFESA DELLA COSTA DALL EROSIONE E DAGLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

C O M U N E D I B A R E N G O C.A.P PROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO

COMUNE DI SENIGALLIA AREA RISORSE UMANE E FINANZIARIE U F F I C I O SPORTELLO UNICO ATTIVITA' PRODUTTIVE

ORDINANZA N 10 del 15/05/2012

TAVOLO NAZIONALE SULL EROSIONE COSTIERA:

1 VALIDAZIONE DATI DA SATELLITE: confronto dati da boe vs. dati da satellite

ALLEGATO C2 alle Linee Guida CRITERI E SCHEMI GRAFICI ESEMPLIFICATIVI PER LA PROGETTAZIONE URBANA E ARCHITETTONICA

3.10. UNITA' FISIOGRAFICA N.13 - PROMONTORIO DEL MONTE CONERO STATO DI FATTO

REGIONE CALABRIA - ASSESSORATO AI LAVORI PUBBLICI

Relazione Generale. Premessa. Con Decreto n. 82 del 7 Settembre 2006, il Presidente della Giunta Regionale ha approvato in via

Transcript:

EROSIONE DELLE COSTE. Gestione della posidonia oceanica con finalità di difesa delle spiagge (*) Pubblicato 30 agosto 2012 La continua evoluzione di alcuni tratti della costa sarda e in particolare il suo arretramento sono di norma determinati da fattori geomorfologici regolati, in primis, dall apporto di materiale solido (terra, sabbia, ciottoli) da parte di fiumi e torrenti che sfociano a mare; tuttavia alcune opere di difesa degli argini dei fiumi, la realizzazione di briglie lungo i corsi d acqua, l intercettazione delle correnti fluviali per la realizzazione di bacini collinari lungo gli alvei, la realizzazione di dighe e l assurda e sconsiderata cementificazione di immissari ed emissari, ha determinato nel tempo un grave problema a carico delle coste, che hanno visto ridursi sensibilmente le dimensioni delle spiagge a causa del mancato o insufficiente apporto di sabbie e ciottoli dall entroterra. Talora, paradossalmente, l arretramento delle spiagge sabbiose e ciottolose è stato determinato da interventi antropici sconsiderati, come nel caso del Poetto di Cagliari; a causa dell asporto dai vicini fondali della sabbia che nelle superficiali, erronee e per nulla ingegneristiche valutazioni di impatto ambientale avrebbe dovuto, alcuni anni fa, risolvere il problema del Poetto, oggi si assiste a un ulteriore assottigliamento della stessa, con grave danno per l immagine della Città e per il complesso ecosistema mare spiaggia dune strada stagno. Lo spiaggiamento delle foglie di posidonia oceanica e la formazione delle banquettes lungo le coste sabbiose e ciottolose dell Isola rappresentano una delle più efficaci difese naturali contro il fenomeno dell erosione costiera. La gestione delle biomasse vegetali è stata per anni effettuata senza alcun riguardo per l erosione costiera, che paradossalmente è stata accentuata laddove i banchi di posidonia venivano asportati meccanicamente per lasciare spazio, per qualche mese all anno, alle attività antropiche stagionali, prima fra tutte quella balneare, seguita da attività diverse che spaziano dai concerti alle manifestazioni sportive, con grave impatto sul delicato equilibrio dell ecosistema spiaggia, colonizzato da specie psammofile e alofile di indubbia utilità per la lotta all erosione e che talora rappresentano endemismi da salvaguardare e proteggere a causa della loro rarità e unicità. L asporto meccanico di posidonia dà luogo a una sottrazione netta di sedimenti dalla spiaggia (soprattutto sabbiosa ma anche sabbioso ciottolosa, allorquando i clasti minerali e i residui corallini hanno dimensioni poco più che millimetriche), provocando nel bilancio di massa una situazione di deficit: l apporto solido peraltro già compromesso per gli interventi di ingegneria (non) ambientale effettuati sui torrenti nei tratti montani, pedemontani e vallivi e a seguito della realizzazione di porti marini senza adeguati studi sulle correnti non compensa il materiale che viene asportato dal moto ondoso normale e dalle mareggiate di natura eccezionale. La soluzione più efficace da un punto di vista ingegneristico e geoambientale per prevenire e contenere l erosione delle spiagge in cui siano presenti banquettes di posidonia oceanica consiste nel mantenere sul posto la biomassa onde garantire un bilancio sedimentario positivo. Peraltro, la posidonia oceanica ha un ruolo fondamentale negli equilibri e negli scambi di materiale organico fra il sistema terrestre, costiero e

pelagico, tra i quali si stabilisce in assenza di interventi antropici poco rispettosi dell ecosistema una stretta connessione trofica. Va tuttavia fatto rilevare che per ragioni tutt altro che ecologiche ma che derivano da opportunità di stampo turistico commerciale e di immagine, non sempre è opportuno dal punto di vista delle amministrazioni locali lasciare in situ la posidonia oceanica e si provvede, pertanto, a rimuoverla quanto meno dalla battigia per lasciare spazio alle attività balneari. È possibile, in tal caso, rivedere il sistema di gestione delle spiagge mediante opportune regole da dettare nel Piano di Utilizzazione del Litorale che prevedano lo spostamento della posidonia oceanica da un punto all altro della spiaggia (dalla battigia alle porzioni retrostanti), con la possibilità di continuare a far svolgere loro un ruolo di ricarica di materiale solido senza che la biomassa si trasformi in rifiuto destinato a impianti a biomassa o discariche di rifiuti. Si segnala, in tal senso, che la proposta di PUL del Comune di Pula, in corso di adozione da parte dell Amministrazione comunale e per il quale è già stata avviata anche la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, prevede espressamente la gestione della posidonia oceanica in numerosi tratti di costa con le modalità e accortezze appresso specificate, al fine di non impoverire ulteriormente le già compromesse spiagge di alcune porzioni del litorale pulese. Le esperienze proposte nel PUL del Comune di Pula hanno di recente trovato nella Conservatoria delle Coste della Sardegna un sostenitore importante; l Agenzia succitata, insieme all Amministrazione comunale, ai professionisti incaricati della redazione del PUL e di alcuni operatori economici titolari di concessioni demaniali (esercenti attività turistico alberghiere) hanno recentemente convenuto sulla necessità di individuare anche tenuto conto delle previsioni e degli studi di dettaglio effettuati nel PUL aree marginali di spiaggia ovvero prossime e contermini a quelle di spiaggia in cui depositare la posidonia per tutta la stagione balneare, con la prospettiva di un reimpiego della stessa al fine di stabilizzare il tessuto spiaggioso, rendendo lo stesso meno aggredibile dal moto ondoso invernale. È attualmente in corso, da parte della Conservatoria delle Coste della Sardegna concepita sul modello inglese del National Trust e di quello francese del Conservatoire du Littoral un importante esperimento nel Comune di Alghero volto, appunto, a dare attuazione alle idee di gestione ambientalmente compatibile della posidonia mediante creazione di aie di permanenza provvisoria (estiva) e successivo reimpiego per la costituzione di barriere naturali antierosive (invernali); i (positivi) risultati, tuttavia, non sono ancora stati resi pubblici essendo ancora in corso la fase sperimentale che, nelle intenzioni del soggetto promotore, dovrà e potrà dare luogo anche a margine della sperimentazione che sarà effettuata nel territorio di Pula a un nuovo modello di gestione della posidonia da proporre a tutti i comuni costieri dell Isola e ai Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo che presentano analoghi problemi. Nel 2008 l Assessorato degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica della RAS ha emanato la Determinazione n. 942 del 7 Aprile 2008 recante Prescrizioni inerenti l asportazione della posidonia spiaggiata e la pulizia delle spiagge dai rifiuti, cui ha fatto seguito la Deliberazione n. 27/7 del 13/05/2008 recante Indirizzi urgenti per la gestione della fascia costiera che contengono utili indicazioni, destinate ai comuni e ai titolari di concessioni sul demanio marittimo, per la pulizia della spiaggia e la gestione della posidonia oceanica spiaggiata; le Amministrazioni comunali, infatti, sono tenute alla

pulizia delle spiagge libere dai rifiuti solidi urbani mentre i titolari di concessioni demaniali marittime sono tenuti alla pulizia delle aree demaniali in concessione e delle aree limitrofe alle zone demaniali marittime assentite in concessione. Il provvedimento normativo regionale prende le mosse sia dal fatto che numerosi Comuni costieri chiedevano l autorizzazione alla rimozione della posidonia spiaggiata, sia dalla giusta considerazione che gli accumuli di posidonia spiaggiata svolgono un ruolo importante nella protezione degli arenili dall erosione e che è necessario, a tal fine, aumentare la tolleranza dei fruitori delle spiagge anche attraverso opportune azioni di sensibilizzazione circa la necessità di mantenere in loco la pianta sradicata dal fondale e accumulata lungo la costa, anche laddove e allorquando la biomassa rappresenti una fonte di odori e un ricettacolo di piccoli e fastidiosi insetti. In considerazione del fatto che la presenza dei banchi di posidonia spiaggiata fa parte integrante dell ecosistema costiero e svolge un azione di protezione delle spiagge dal fenomeno dell erosione, è preferibile il loro mantenimento in loco e l eventuale spostamento da una zona all altra della spiaggia o dalla spiaggia alle zone contermini alla stessa; a tal fine l Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica Direzione generale enti locali e finanze Servizio centrale demanio e patrimonio della RAS invita, sin dal 2008, le Amministrazioni comunali ed i titolari di concessioni demaniali ad attivare opportune azioni di sensibilizzazione verso gli utenti sull importanza geoambientale della posidonia oceanica. La sensibilizzazione della popolazione e degli utenti delle spiagge deve, in particolare, mirare a rappresentare la necessità: 1. di contrastare attraverso una corretta gestione della posidonia l arretramento della linea di riva a causa della modifica del comportamento dinamico della spiaggia per effetto della rimozione della biomassa; 2. limitare al massimo l instaurarsi dei processi erosivi delle linee di spiaggia, delle quali dà testimonianza la Conservatoria delle Coste, difficili da arrestare se non a fronte di delicati e onerosi interventi di ripristino e riqualificazione. 3. di evitare, con la raccolta dei rifiuti e lo spostamento della biomassa da una porzione di spiaggia all altra, di prelevare quantitativi notevoli di sedimento, con conseguente modifica del bilancio sedimentario appresso indicato: Massa spiaggia (ex post) = Massa sedimentaria in situ (ex ante) + Massa di ricarica per trasporto solido dei fiumi ± Massa di ricarica naturale o asporto per moto ondoso e correnti ± Massa di ricarica naturale o asporto eolico + Massa di ripascimento artificiale Massa prelevata con i rifiuti Massa prelevata con la rimozione della posidonia Massa prelevata dalle utenze). Qualora il mantenimento in situ o lo spostamento della biomassa nelle zone più distanti dalla battigia non sia compatibile con le esigenze della balneazione, le Amministrazioni comunali e i titolari delle concessioni, dopo aver portato a termine la pulizia della spiaggia dai rifiuti, sono in forza della determinazione del Direttore del Servizio centrale demanio e territorio n. 942 del 2008 autorizzati alla rimozione dei banchi di posidonia secondo modalità e le accortezze che si ritiene utile illustrare e che richiedono, da parte dei soggetti incaricati dello svolgimento delle attività stesse (imprese esecutrici), particolare cura, attenzione e sensibilità al problema dell erosione dei litorali e della protezione delle spiagge, con l auspicio che il personale addetto venga

adeguatamente informato, formato e addestrato. Resta inteso che le operazioni di prima pulizia della spiaggia possono avere inizio dal 15 aprile e dovrebbero concludersi, preferibilmente, entro il 01 maggio, per essere ripetute secondo la calendarizzazione che, di norma, ciascun comune costiero stabilisce nell apposito bando annuale sulla pulizia e gestione delle spiagge libere e dei servizi di spiaggia. L attività di pulizia della spiaggia e lo spostamento nonché nei soli casi in cui ciò risulti inevitabile anche la rimozione della posidonia spiaggiata devono preferibilmente essere effettuati manualmente con l uso di rastrelli e, nel caso di lunghezza della spiaggia superiore ai 300 (trecento) metri, anche ma non obbligatoriamente e non certo in via esclusiva con mezzi meccanici gommati (essendo sempre vietato l uso di mezzi cingolati) di peso non superiore a 2,5 tonnellate, con profondità dei tasselli degli pneumatici non maggiore di 5 cm, dotati di un sistema di grigliaggio che consentano l asportazione dei rifiuti e della posidonia ed il contestuale rilascio della sabbia); è comunque ammesso e caldeggiato, all occorrenza, l uso di qualunque mezzo a mano o trainato da animali, che peraltro renderebbe l operazione di spostamento delle biomasse e laddove necessario la loro rimozione definitiva a impatto zero sotto tutti i punti di vista (zero rumore, zero emissioni di CO2, zero rischi di investimento e per la sicurezza dei bagnanti). Al termine di ciascuna operazione di movimentazione della biomassa ovvero prima della raccolta finalizzata allo smaltimento della frazione vegetale deve essere comunque assicurata la rimozione dei residui minerali dai mezzi utilizzati, anche mediante l utilizzo di setacci. I mezzi meccanici, in ogni caso, siano essi utilizzati per la movimentazione o la raccolta della posidonia oceanica, non devono transitare sulle dune, né su presenze arbustive o arboree tutelate o sulle specie psammofile e alofile, arrecare pregiudizio in qualunque modo ai loro apparati radicali né tanto meno produrre modificazioni di qualunque natura all assetto geomorfologico, tessiturale e cromatico dell arenile, fatta salva la ridefinizione del profilo di spiaggia per effetto della movimentazione manuale o meccanizzata in zone appropriate della spiaggia o dell asporto e successivo conferimento a discarica o impianto di recupero della posidonia. Resta inoltre inteso che la pulizia delle dune e delle aree demaniali marittime coperte da qualsivoglia vegetazione nonché di quelle prospicienti fiumi, torrenti e sponde di laghi e stagni deve essere effettuata, da parte di qualificati operatori ecologici, con particolare cautela in modo da evitare l asporto di sabbia, utilizzando esclusivamente strumenti manuali (rastrello e punzone). La profondità dell intervento di rimozione dei rifiuti e della posidonia deve essere limitata ai primi 10 (dieci) centimetri, con l avvertenza che la rimozione della posidonia deve riguardare solo gli strati più superficiali di foglie asciutte, lasciando quelle bagnate in loco per una rimozione successiva; una volta eliminati tutti gli eventuali rifiuti, la posidonia deve essere accumulata temporaneamente in zone appartate della stessa spiaggia in strutture di contenimento, quali tutori infissi nella sabbia raccordati da rete a maglia fitta o simili, che ne assicurino l aerazione ed evitino la dispersione eolica ed i cattivi odori. Le quantità di accumulo non devono consentire fenomeni di putrefazione (degradazione anaerobica della sostanza organica); le strutture di contenimento non possono essere realizzate ove sia presente vegetazione pioniera, il piede delle dune mobili ed embrionali, anche di neoformazione potenziale, e le dune fisse.

La posidonia accumulata deve essere ridistribuita nella medesima spiaggia al termine della stagione balneare; è infatti vietato trasportare i banchi di posidonia in spiagge diverse da quelle nelle quali sono stati raccolti. La sabbia pulita (setacciata) derivante dalle operazioni di movimentazione o raccolta della posidonia e più in generale dalla raccolta manuale e meccanizzata dei rifiuti deve essere ridistribuita lungo la spiaggia ed i rifiuti (classificabili come urbani) devono essere smaltiti secondo la vigente normativa e in primis il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Andrea Alessandro MUNTONI (*) Andrea A. Muntoni, in INFORMAZIONE Rivista trimestrale dell Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari, anno XXXIII, n. 120, aprile/maggio/giugno 2012, pagg. 28 31