RELAZIONE E ASSETTO NORMATIVO



Documenti analoghi
RE/A2 PREMESSA... 2 PROCEDURE E METODOLOGIA... 2 IL CERCHIO DEI COLORI NCS E IL SISTEMA DI CODIFICA... 3 TABELLE DI RIFERIMENTO...

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI

NORME TECNICHE D ATTUAZIONE

COMUNE DI SAN DEMETRIO NE VESTINI (Provincia dell Aquila)

PROPOSTA COLORE PER IL CENTRO STORICO (cartella dei colori)

REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE DI CONDIZIONATORI E APPARECCHI TECNOLOGICI

COMUNE DI PRIZZI. Provincia di Palermo. Settore Tecnico Ufficio Edilizia Privata

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI

I SERRAMENTI IN PVC NELL AMBIENTE COSTRUITO

P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E

COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA

PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA

COMUNE DI RONCADE PROVINCIA DI TREVISO

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

ABACO ELEMENTI EDILIZI ED ARCHITETTONICI

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

COLORI BANDO PUBBLICO DECORO URBANO DEL CENTRO STORICO. Anno Il Dirigente del Servizio Mobilità, Strade, Centro Storico e Cimiteri

Manutenzione straordinaria

Provincia di Milano. IL DIRIGENTE Arch. Antonio Panzarino. IL VICESINDACO Errico Gaeta

ABACO DEGLI ELEMENTI RICORSIVI

Allegati alle NTA. A - Allegati sulla qualità architettonica

REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE DI IMPIANTI SOLARI TERMICI FOTOVOLTAICI ED EOLICI

PIANO DEL COLORE (compilazione obbligatoria per interventi nel centro storico) A - Documentazione da allegare

Comune di San Martino Buon Albergo

Pagina 1 di 6. Allegato A

COMUNE DI OLBIA PROVINCIA DI OLBIA - TEMPIO

P.R.G. Comune di Vigo di Fassa Norme Tecniche di Attuazione FORI

ALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici

COMUNE DI GALLIO Provincia di Vicenza PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO

Il campionamento. La digitalizzazione. Teoria e pratica. La rappresentazione digitale delle immagini. La rappresentazione digitale delle immagini

COMUNE DI FERRARA. Installazione di pannelli solari aderenti o integrati nella copertura.

COMUNE DI BRIENNO Provincia di Como

Decoro architettonico del palazzo in condominio: cosa è legittimo e cosa no La legge per tutti.it

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema

Tabella A.1 Classificazione generale degli edifici per categorie

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

IL CONFINE TRA PUBBLICO E PRIVATO IL CONFINE TRA PUBBLICO E PRIVATO GLI ELEMENTI DI TRANSIZIONE MURI CIECHI PERIMETRALI

Comune di Arzignano (VI) PROGETTO DEFINITIVO

CASNATE con BERNATE. il Sindaco Assessore all Urbanistica Edilizia Privata. Bulgheroni. Fabio PRESENTA

AGGIORNAMENTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL S.U.A.

Allegato I Modalità di presentazione dell offerta tecnica, articoli oggetto di campionatura e criteri di valutazione delle offerte

P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004

OSPEDALE SAN LEOPOLDO MANDIC -MERATE PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE PAESAGGISTICA

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

All interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI.

RELAZIONE TECNICA E VALUTAZIONE PAESAGGISTICA

CENTRO STORICO NOBILE

UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala A, piano terra, int. 2

TITOLO III Regole sul decoro, sull ornato e dipintura delle facciate edilizie

Comune di Casei Gerola. Regolamento Comunale Attività Edilizia. - Gennaio

P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 41

PROPOSTA COLORE PER IL CENTRO STORICO (cartella dei colori)

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

ART. 1 (Finalità) ART. 2 (Requisiti di localizzazione)

4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E

La Rampa Progetto villa singola in classe A Noceto (Pr)

ii. è caratterizzato da uno o più impianti fotovoltaici che hanno una potenza nominale complessiva 200 kw <P<10 MW;

COMUNE di PUTIGNANO. Provincia di Bari

AGGIORNAMENTO SCHEDE UNITA EDILIZIE ALLEGATO G AL PIANO DI GESTIONE delle TENUTE DI TOMBOLO E COLTANO (ESTRATTO)

INSTALLAZIONE CONDIZIONATORE

MODELLO PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA

EDIFICI COMPRESI NEL NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE. Elaborato modificato a seguito dell'accoglimento delle osservazioni

Lo stato attuale dei luoghi è illustrato nelle tavole dedicate e nella documentazione fotografica.

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Oggetto del regolamento

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

Progetti. monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano. Igor Maglica

Indice. pagina 2 di 10

Livello 2 - Non sono previste modifiche al progetto precedentemente approvato.

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

COMUNE Dl LEGNAGO (Provincia di Verona) UFFICIO TECNICO SETTORE 3

P.R.G. COMUNE DI PEIO Censimento del patrimonio edilizio montano esistente e edifici storici sparsi Approvazione Finale nov ELEMENTI RICORRENTI

COMUNE DI PECCIOLI Provincia di Pisa

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del

RILIEVO DI MASSIMA DEGLI IMMOBILI

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

isolato D PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO Comune di Muros vista Est vista Nord vista Ovest vista Sud

11. Criteri di analisi e di verifica

CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO


RELAZIONE TECNICA DI ASSEVERAMENTO (Art. 23, comma 1, del D.P.R. 06/06/2001, n. 380 e s.m.i.)

1. INSERIMENTO URBANISTICO

Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 62 del 13 ottobre 2009

PIANO COMUNALE DI SETTORE PER LA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI PER TELEFONIA MOBILE

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

Le immagini digitali. Le immagini digitali. Caterina Balletti. Caterina Balletti. Immagini grafiche. Trattamento di immagini digitali.

PROGETTO UNITARIO AMBITO DI RICUCITURA VIA MESSINA - COLLEGNO RELAZIONE DESCRITTIVA

ART G - SERVIZI GENERALI (vigenti)

COMUNE DI CERVIGNANO DEL FRIULI

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

Comune di Falconara Marittima (Provincia di Ancona)

opere riguardanti il rifacimento ed il restauro di facciate o di parti esterne degli edifici;

Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (ai sensi dell art. 18 del Regolamento Edilizio)

Servizio di documentazione tributaria

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

Transcript:

R1 RELAZIONE E ASSETTO NORMATIVO

INDICE 1 CARATTERI URBANI E PERCEZIONE VISIVA... 2 1.1 La città storica... 3 1.2 La città recente, centrale e attiva... 6 1.3 Il tessuto urbano diffuso... 7 2 CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DEL COLORE E DELLA TINTA AI SINGOLI EDIFICI.... 9 2.1 Il principio di Differenziazione cromatica degli edifici residenziali e i colori ammessi... 9 2.2 Colori dominanti ammessi per i fronti degli edifici.... 13 2.3 Elementi e colori degli impianti decorativi all interno del Centro Storico... 13 2.4 Colori per i serramenti degli edifici residenziali.... 14 2.4.1 Colori ammessi per i telai delle finestre e per le ante - codice RAL e notazione NCS.... 14 2.4.2 Colori ammessi per persiane e scuri - codice RAL e notazione NCS.... 15 2.4.3 Colori ammessi per chiusure avvolgibili - codice RAL e notazione NCS.... 15 2.4.4 Colori ammessi per i serramenti in legno con vernice trasparente.... 16 2.4.5 Colori dei serramenti in metallo o materiale plastico.... 16 2.4.6 Colori consentiti per i portoni di ingresso.... 16 3. COLORI PER I SERRAMENTI DEI LOCALI PUBBLICI, DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI E ARTIGIANALI, SE POSTI SUL FRONTE STRADA....17 4. COLORI PER I FERRI DEGLI INFISSI, RINGHIERE BALCONI E SCALE ESTERNE, RECINZIONI PRIVATE, CANCELLI....18 5. MATERIALI DI RIVESTIMENTO E FINITURA DEI PROSPETTI DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI, NONCHÈ DEL MANTO DI COPERTURA...19 6. ELEMENTI TECNOLOGICI DI SERVIZIO A VISTA SUI PROSPETTI DEGLI EDIFICI....20 7. ELEMENTI DECORATIVI O DI LINGUAGGIO ARCHITETTONICO NON AMMESSI....21 8. IL SISTEMA CROMATICO NCS...22 9. ELABORATI DEL PIANO DEL COLORE...25 10 NORME APPLICATIVE DEL PIANO DEL COLORE...25 Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 1

1 CARATTERI URBANI E PERCEZIONE VISIVA Per l attuazione e la gestione del Piano del Colore, finalizzato a rendere coerente e corretto l impatto percettivo di un edificio o di un manufatto edilizio, è necessario considerare: - il suo valore identitario in relazione al contesto paesaggistico, generalmente più accentuato nei tessuti storici o consolidati; - la sua qualità e/o complessità architettonica, codificata nei tessuti storici integri, variabile nei tessuti di più recente formazione; - il valore degli eventuali elementi decorativi. - la sua conformazione volumetrica, generalmente leggibile attraverso la tipologia edilizia (edificio a cortina, edificio a torre, edificio isolato, ecc...); - l influenza potenzialmente assunta nell elevare la qualità del contesto nel quale è collocato. I caratteri percettivi generati dai diversi edifici sono direttamente connessi al contesto in cui si collocano, variando sensibilmente i tipi di organizzazione urbana e i tipi edilizi in rapporto all epoca di formazione della città e do costruzione degli edifici. Dal punto di vista operativo concorre alla lettura dei caratteri di fondo sopra espressi l analisi dell evoluzione storica della città, approfondita in sede di formazione del PGT (tavola PDR 3.a0) e qui assunta come materiale di base per le valutazioni e l operatività del Piano del Colore. L evoluzione storica del tessuto urbano di Cusago, caratterizzata dalla sostanziale conservazione del nucleo storico sino ad epoca recente e da dinamiche espansive relativamente recenti (dagli anni 70 in poi), consente di leggere il tessuto urbano (dal punto di vista tipologico e identitario) in modo semplice, distinguendo il tessuto edilizio storico originario (e sostanzialmente di pregio rispetto alla struttura urbana e ai caratteri identitari degli edifici) da quello residenziale di più recente edificazione. Costituiscono una declinazione particolare del tessuto storico di pregio gli insediamenti agricoli sparsi (cascine), laddove si rifanno al modello di insediamento rurale originario. Questi episodi insediativi non vengono ricondotti alla regolamentazione del Piano del Colore, considerando il particolare regime autorizzatorio a cui sono soggetti (regime di autorizzazione paesaggistica di cui al D.Lgs. 42/2004) e per il quale è competente al rilascio il Parco Agricolo Sud Milano. Infine sono distinguibili, con buon grado di aggregazione, i nuovi nuclei produttivi, assoggettati alla presente pianificazione solo per aspetti di carattere generale. Questa particolare scansione o organizzazione territoriale consente di semplificare la lettura degli elementi percettivi associabili ad ogni edificio, in relazione ai caratteri elencati all inizio del paragrafo. Esse infatti non sono distinguibili solo in base ai caratteri edilizi o storico architettonici degli edifici, ma anche in base ad ulteriori elementi che partecipano, a pieno titolo, alla costruzione dell immagine percepita di citta, quali: - la densità edilizia e fondiaria, - la tipologia dell edificato; - la presenza o meno di servizi; - l entità del flusso veicolare. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 2

Nel seguito si riepilogano i principali elementi di differenziazione tra i diversi ambiti residenziali. 1.1 LA CITTÀ STORICA E costituita dal centro storico e dai nuclei di antica formazione, sedimentatasi sino alla fine dell 800. L analisi svolta consente di individuare i caratteri salienti dell impostazione urbana nonchè della composizione architettonica o dei tratti distintivi degli edifici. Sono presenti edifici di interesse storico architettonico di pregio, quali la Chiesa di San Fermo e Rustico del centro di Cusago, la Chiesa Santa Maria Rossa di Monzoro e il Castello visconteo. Tali edifici sono caratterizzati da regole compositive proprie che si riferiscono a modelli formali dell architettura storica. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 3

Il resto del tessuto storico è di derivazione rurale e le regole compositive sono quelle proprie dell edilizia rurale lombarda. Gli edifici del tessuto storico denso sono generalmente organizzati per cortine edilizie caratterizzate dalla presenza di una corte interna di dimensioni e conformazioni variabili (generalmente di dimensioni piccole o medie e a conformazione chiusa, semichiusa o cintata). In altri casi l organizzazione della cortine edilizia è lineare, con affaccio su strada. Nelle loro immediate vicinanze, anche a diretto contatto con essi, possono essere localizzati in modo più o meno casuale rustici ed accessori vari di derivazione rurale. L elemento di accesso dalla strada è costituito generalmente da un portone in legno o da cancelli in ferro battuto, laddove non rimossi o sostituiti in epoca recente. Il vano del portone è prevalentemente a tutto sesto o ad arco ribassato, mentre più di rado si trovano vani con architrave. L accesso agli alloggi avviene generalmente dalla parte interna, anche se sono presenti in alcuni casi accessi diretti dalla strada. L altezza degli edifici è normalmente di due piani, con corpo edilizio singolo della profondità media di 5-6 ml. La distribuzione ai piani superiori è generalmente organizzata tramite una scala, collocata in loggiati aperti conchiusi nella cortina edilizia o a sbalzo lungo la facciata interna degli edifici. La composizione della facciata adibita ad abitazione è caratterizzata da una metrica semplice costituita dall alternanza (con passo costante) tra le aperture e le chiusure delle partiture esterne, con esatta corrispondenza verticale tra le aperture dei diversi piani. Sul lato interno è possibile registrare, in alcuni casi, la presenza di loggiati con colonnati lapidei o in muratura. Laddove gli edifici siano stati interessati da un uso promiscuo abitativo/produttivo (agricolo) o laddove essi derivino dalla riconversione di edifici agricolo/produttivi (stalle, fienili, ecc...) la metrica compositiva può essere contaminata da aperture di forma diversa con possibile relativa casualità di alcuni elementi della metrica residenziale. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 4

Schema compositivo della facciata su strada con individuazione degli elementi principali della metrica del fronte edilizio. Gli elementi morfologici ricorrenti sono di carattere essenziale. I principali sono costituiti dalle aperture esterne. Nelle finestre il modulo generalmente fisso è quello con rapporto tra larghezza e altezza della finestra pari a ½, con luce netta massima delle finestre pari a 0,80-0,90 ml, generalmente digradante dall alto verso il basso. Nelle porte il modulo generalmente fisso è quello con rapporto tra larghezza e altezza della luce netta pari a 2/5 (con luce netta orizzontale massima compresa tra 0,80-1,00 ml). Non di rado vi è la presenza di sopraluce al di sopra degli elementi di chiusura delle porte. I sistemi di oscuramento esterno delle finestre sono realizzati con persiane a due ante, mentre il sistema di chiusura delle porte è generalmente costituito da portoncini ciechi in legno, a due ante. I materiali di finitura della facciata sono esclusivamente l intonaco (a civile), il mattone a vista per le parti non finite in origine, la pietra, sia per le murature sia per le zoccolature di base (utilizzato anche l intonaco strollato) e per le pietre d angolo. Le coperture, solitamente in legno del tipo alla lombarda, sono caratterizzate dalla presenza di coppi in cotto. E possibile registrare, in alcuni casi, elementi decorativi (quali ad esempio la tinteggiatura con colori chiari delle fasce perimetrali delle finestre, il loro coronamento con architravi e fasce laterali, l utilizzo di fasce marcapiano e di altre lesene decorative, ecc...) anche laddove non originariamente presenti. Esempio dello schema compositivo originario con inserimento di elementi decorativi (coronamenti di porte e finestre, fascione di gronda, ecc...) Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 5

Nell architettura tradizionale sono utilizzate murature intonacate con un intonaco a base di calce aerea e sabbia locale. L organizzazione cromatica degli edifici rurale è caratterizzata, solitamente, da un unico colore dominante di fondo, uguale al piano terreno e ai piani superiori. Su tali edifici possono essere presenti episodi decorativi. Laddove presenti devono essere recuperati. Le coperture tradizionali, realizzate con tipologie alla lombarda, sono generalmente rivestite con coppo tradizionale. Organizzazione cromatica generalmente riscontrabile nei fronti del centro storico di Cusago Concorrono alla percezione complessiva del sistema urbano della città storica anche i seguenti elementi: - densità: alta - edificato: edifici storici - servizi: diffusi - flusso veicolare: scarso In questo ambito la presenza di edifici vincolati (Castello. Chiesa, ecc...) costituiscono elementi di riferimenti o di confronto per la composizione percettiva e cromatica degli interventi. Gli elementi identitari si presentano ancora diffusi nel linguaggio edilizio corrente, pur se modificatisi con diverso grado di contaminazione. In questo ambito la possibilità di valorizzazione degli elementi percettivi si avvale del presente piano, che dettaglia gli elementi cromatici e materici da introdurre o salvaguardare. Partecipano alla costruzione dell insieme anche le pavimentazioni e la tessitura delle aree scoperte, con le quali gli edifici si relazionano. 1.2 LA CITTÀ RECENTE, CENTRALE E ATTIVA Questa porzione di città è quella di più recente edificazione attestata sule vie principali di attraversamento del paese (via Baggio e via Libertà). In quest ambito la percezione complessiva è fortemente influenzata dalla diffusione di informazioni discordanti, di edifici eterogenei, di insegne pubblicitarie, ed elementi tecnologici e di servizio. In questi casi il piano del colore può intervenire più come elemento di semplificazione e di eliminazione degli elementi di disturbo che non quale vero e proprio progetto cromatico complessivo. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 6

Essa si distingue per i seguenti caratteri: - densità: media e alta - edificato: edifici a più piani, con presenza di condominii - servizi: diffusi - flusso veicolare: elevato 1.3 IL TESSUTO URBANO DIFFUSO E la porzione di città recente, attestata sulle direttrici viarie urbane secondarie. Si caratterizza per: - densità: media e bassa - edificato: condominii - servizi: scarsi - flusso veicolare: scarso Essa è spesso caratterizzata da una percezione di insieme determinata da gruppi di edifici inseriti nel verde o in rapporto con esso. Il piano cromatico deve governare questo elemento percettivo, consentendo di relazionare gli edifici fra loro e con il verde. La presenza del verde consente di utilizzare colori più saturi e luminosi rispetto alla media. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 7

Classificazione del PGT Lettura dei caratteri percettivi CITTÀ STORICA CITTA RECENTE, CENTRALE E ATTIVA TESSUTO URBANO DIFFUSO TESSUTO DELLE ATTIVITA AGRICOLE Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 8

2 CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DEL COLORE E DELLA TINTA AI SINGOLI EDIFICI. Nel presente Piano l attribuzione e l individuazione dei colori ammessi avviene con riferimento alla notazione NCS (Natural Color System) descritto nell apposito paragrafo. Il presente capitolo, in raccordo con l apparato cartografico del presente Piano del Colore, individua i colori utilizzabili e i criteri della loro individuazione per l intero territorio comunale. Le norme e l apparato cartografico consentono un approccio differenziato tra i diversi ambiti individuati. Ciò avviene con un grado di dettaglio più particolareggiato per la città storica e con indicazioni di carattere più generale per gli altri ambiti. 2.1 IL PRINCIPIO DI DIFFERENZIAZIONE CROMATICA DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI E I COLORI AMMESSI L attribuzione e la scelta dei colori utilizzabili per la colorazione di fondo dei fronti degli edifici deve riferirsi al concetto di differenziazione cromatica. Storicamente essa costituisce un elemento ricorrente dell immagine della città del passato, ove, ad eccezione degli edifici riferibili a specifici modelli della storica dell architettura (chiese, castelli, palazzi signorili, ville storiche) la colorazione degli edifici, così come in generale la loro composizione, non si riferiva a modelli architettonici prefissati ma era determinata, casualmente, all interno della pur limitata disponibilità di tinte. Solo con l avvento dello sviluppo economico del 900 e con l avvento della chimica di sintesi si sono contemporaneamente verificate due condizioni dapprima sconosciute: - approccio sistemico alla progettazione, con attribuzione filologici alla percezione della città non sempre rispondenti alle reali condizioni storiche pregresse. Ciò ha spesso determinato, paradossalmente, un maggiore uniformità cromatica del paesaggio urbano, soprattutto in corrispondenza con la città storica; - grande disponibilità di colori di sintesi, con aumento delle possibili soluzioni cromatiche, spesso scorrette in quanto non integrate nel sistema percettivo/visivo della città. Da un lato, pertanto, la mancanza di differenziazione cromatica nelle situazioni in cui sarebbe invece giustificata anche dal punto di vista storico, riduce la ricchezza percettiva dell ambiente urbano. Dall altro lato, invece, l uso scorretto di colori impropri altera, potenzialmente, la percezione del paesaggio urbano, con connotazioni negative. Occorre pertanto fissare il procedimento di attribuzione dei colori ai fronti degli edifici basandosi su due criteri fondamentali, tra loro complementari: - differenziazione cromatica; - scelta del colore all interno di gamme ammissibili. Per tale motivo il Piano del Colore indica, dapprima, i criteri (generali o specifici) per la realizzazione di un efficace differenziazione cromatica, e definisce poi le gamme di colori utilizzabili. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 9

L attribuzione del colore dominante a un edificio, ovvero il colore di fondo delle sue fronti, deve essere disciplinata al fine di evitare, tra edifici limitrofi o prospicienti, la presenza di un medesimo colore, garantendo al contempo un contrasto cromatico percepibile tra gli edifici stessi. A tal fine, per colore dominante si intende il colore che occupa la maggior parte del paramento murario esterno, determinando la percezione del colore prevalente dell edificio stesso. Per tinta s intende lo spazio di variazioni entro il quale si trovino i colori, ma tutti definibili con un univoco colore ( giallo, rosso, blu e verde ). Al fine della scelta dei colori utilizzabili il Piano è corredato da una tabella di colori ammissibili. In essa sono indicati i colori ammessi per il centro storico e per la città centrale attiva. Per l ambito del tessuto diffuso sono ammessi ulteriori colori come definito al successivo paragrafo 2.2. All interno di queste gamme, quando si sceglie il colore dominante di un edificio si devono, poi, considerare i colori dominanti degli edifici vicini. Per consentire gli ambiti corretti di differenziazione cromatica, la cartografia di dettaglio del centro storico allegata al presente Piano del Colore (tavole PdC 1, PdC 2 e PdC3) individua, per le cortine edilizie affacciate su strada o visibili da spazio pubblico, le unità cromatico/tipologiche (UT) utili a garantire l effetto di differenziazione cromatica sopra descritto. Nelle tavole sopra indicate sono rappresentati sia i fronti per i quali è possibile riconfermare i colori esistenti, pur se non rispondenti a quelli della tavolozza TZ1, sia alcuni esempi di composizione con le armonie cromatiche di alcuni colori ammessi. I fronti lasciati in bianco sono quelli per i quali è prevista, in sede di intervento sugli edifici, la necessità di redigere un progetto del colore del fronte redatto secondo i principi e i colori individuati dal presente piano. L unitarietà di intervento sugli edifici del Centro Storico deve essere estesa a tutto l edificio costituente unità cromatico/tipologica (UT), compresi i fronti dell unità tipologica posti in posizione non visibile da spazi pubblici. I colori dominanti degli edifici limitrofi, da individuare all interno del Centro Storico con l ausilio della tavola di piano, devono essere presi in considerazione solamente nel caso in cui essi rispondano già alle gamme di colori ammessi dal Piano (sia perché applicati a seguito di apposito titolo autorizzativo, sia perché confermabili come colori idonei riferiti alla Tavolozza Generale TZ1) oppure nel caso in cui le tavole PdC n li classifichino come riconfermati. Se agli edifici limitrofi a quello d intervento è già assegnato un colore dominante rispondente alle indicazioni della Tavolozza Generale dei colori ammessi, per l edificio oggetto di intervento si dovrà scegliere un colore dominante diverso. Per assicurare che il colore scelto sia percepibile come diverso, dovrà essere scelto un colore di tinta diversa. Ad esempio se le tinte giallo assoluto o giallo aranciato e rosso fossero già presenti, si potrebbe utilizzare la tinta giallo verdastro, oppure tra colori della stessa tinta, ma di diversa sfumatura (utilizzando un colore più chiaro o più scuro e/o più saturo o meno saturo). In ogni caso, anche laddove la scelta progettuale proponga tinte della stessa gamma, il progetto di colore risulterà ammissibile rispetto agli edifici confinanti solo se il punto di nero e la gamma di colore (entrambi) differiscano per almeno 10 punti della scala NCS, oppure laddove solo il punto di nero o solo la gamma di colore differiscano almeno di 20 punti NCS. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 10

Gli schemi seguenti indicano, esemplificativamente, gli edifici limitrofi o prospicenti da prendere in considerazione per la scelta cromatica. Al fine della costruzione di un corretto sistema percettivo urbano e della corretta composizione cromatica del fronte dell edificio, il presente piano esemplifica anche alcune armonie di colori possibili tra colore dominante del fronte e colori degli elementi decorativi di facciata. In ogni caso è ammesso l uso di armonie diverse da quelle esemplificate. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 11

In questo caso, per la scelta dei colori del fronte, laddove si utilizzi più di un colore, essi devono rispondere al concetto di armonia cromatica. L armonia di colori, che può essere individuata anche con l ausilio di strumentazioni informatiche di libero utilizzo, dipende dai fattori di tinta, luminosità e saturazione descritti nel paragrafo finale. In generale le tinte di un insieme di colori possono essere o non essere armoniche fra loro in funzione, ad esempio del livello di saturazione uguale o diverso, della composizioni con colori in comune (ad esempio un grigio composto da gialli e rossi è tendenzialmente armonico con un colore composta almeno da un giallo o da un rosso e disarmonico con un colore che non contiene né rossi né gialli). Si ottengono effetti armoni anche per affinità o per contrasto di colori. Al fine di assicurare l armonia per affinità, tutti i colori dovranno riferirsi allo stesso gruppo di tinte (gialli rossastri, gialli o gialli verdastri). Non è ammesso, ad esempio, accostare un giallo rossastro con un giallo verdastro). Resta ammesso abbinare le tinte del giallo puro alle due gamme confinanti. All interno dei colori dello stesso gruppo di tinte dovrà poi essere assicurato un sufficiente grado di contrasto (minimo 20 punti di nero). In caso di decorazioni murarie (sempre che non siano in materiale lapideo o di mimesi del materiale lapideo, quali ad esempio marcapiani o lesene cementizie, che richiedono l applicazione di colori grigi ) è ammessa la realizzazione di colori tinta su tinta anche con leggere differenziazioni cromatiche. L indicazione delle armonie operata dal presente piano (elaborato TZ2) è pertanto unicamente esemplificativa. Tuttavia resta obbligatorio che l abbinamento di colori diversi debba rispondere al concetto di armonia sopra descritto. La Commissione del Paesaggio potrà prescrivere modifiche nelle armonie proposte in progetto laddove valuti che l insieme costituisca un quadro percettivo disarmonico. I colori delle armonie dovranno essere scelti ricorrendo o specifiche valutazioni di armonia con il colore dominante. Tali ulteriori colori, però, non devono rispondere alla verifica di contiguità con gli edifici circostanti indicata negli schemi precedenti. Per gli edifici del centro storico, si prescrive, di norma, l uniformità cromatica del colore dominante. Di norma, pertanto, il colore del piano terreno non dovrà essere diverso da quello dei piani superiori, fatta salva la dimostrazione, sulla base di un analisi storica dell edificio, della preesistenza di colori diversi. Esempio di uniformità cromatica del colore dominante del fronte Sono ammesse eccezioni per gli edifici già caratterizzati, in origine, da una differenziazione cromatica o decorativa tra i diversi piani, oppure per eventuali edifici di epoca successiva realizzati con tipologie estranee al centro storico. Per gli altri ambiti urbani è ammessa la differenziazione dei colori del piano terreno rispetto ai piani superiori, sulla base di un contrasto armonico. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 12

Esempio di differenziazione cromatica ammessa per gli ambiti esterni al centro storico o solo per specifici edifici del centro storico. 2.2 COLORI DOMINANTI AMMESSI PER I FRONTI DEGLI EDIFICI. Le indicazioni di cui al presente paragrafo integrano quelle fornite al precedente paragrafo 2.1. La tavolozza generale dei colori TZ1 individua i colori ammessi per i fronti degli edifici dei centri storici e per l ambito della città centrale attiva. Le tavole di dettaglio del centro storico (tavole PdC 1.1, 1.2 e 1.3) individuano, anche, le unità tipologiche che presentano colori dominanti ritenuti congrui con il contesto, pur se non ricompresi nella tavolozza dei colori (TZ1). In tal caso il colore dominante può essere mantenuto o riconfermato dal progetto di intervento sull edificio. Per le unità tipologiche in adiacenza alla Chiesa di San fermo (Piazza Soncino) è prescritto il mantenimento dei colori esistenti e la composizione di facciata attuale, con divieto di introduzione di qualsiasi ulteriore elemento decorativo di facciata. All esterno del centro storico, in caso di rivestimento della facciata con materiali diversi dall intonaco valgono le indicazioni fornite dal successivo capitolo 5. Con riferimento alla classificazione cromatica del sistema NCS preso a riferimento dal presente Piano, nel tessuto urbano diffuso, esterno al centro storico e all ambito della città centrale attiva, possono essere utilizzati anche colori che si differenzino da quelli indicati dal centro storico per 10 unità di nero o cromatiche (in più o in meno) rispetto al colore indicato dalla tavolozza dei colori allegati al presente piano. A titolo esemplificativo, considerando il colore 2040-Y20R sono pertanto ammessi, nel tessuto diffuso, anche i colori 2050-Y20R, 2030-Y20R. 2.3 ELEMENTI E COLORI DEGLI IMPIANTI DECORATIVI ALL INTERNO DEL CENTRO STORICO. Gli impianti decorativi o gli elementi lapidei di tipo tradizionale o storico degli edifici del centro storico (cornici delle finestre, imposte d arco, chiavi di volta, marcapiani, cornicioni, bugnati, capitelli, lesene, ecc.), devono essere salvaguardati e, se possibile, devono essere mantenuti con la tessitura naturale del materiale in vista. E ammesso, per giustificati motivi di conservazione, l uso di vernici protettive non epossidiche (le vernici epossidiche tendono a scurire alterando la percezione cromatica della pietra). Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 13

Le tavole PdC 1.1, 1.2 e 1.3 riepilogano, per i fronti posti lungo le strade o gli spazi pubblici, gli elementi esistenti rilevati e da mantenere. Lo stesso atteggiamento conservativo deve essere mantenuto anche per gli elementi posti sui fronti interni e non contenuti nella tavola grafica allegata. Nel caso in cui gli elementi decorativi siano tinteggiati si prescrive l uso di un colore diverso rispetto al colore dominante del fronte. Di norma questi elementi dovranno essere più scuri del colore del dominante del fronte. I colori, inoltre, devono riferirsi al colore delle pietre tradizionalmente utilizzate per realizzare cornici plastiche. In genere tale effetto si ottiene riferendosi ai seguenti colori(espressi in notazione NCS): - NCS 3005-G80Y - NCS 3502-Y - NCS 3005-Y20R - NCS 4005-Y20R - NCS 5005-Y20R - NCS 3005-Y50R - NCS 4005-Y50R 2.4 COLORI PER I SERRAMENTI DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI. In genere i serramenti di un edificio devono essere tutti dello stesso colore e con caratteristiche formali uguali. Infisso e ante devono essere dello stesso colore, oppure la variazione deve essere ricondotta ai colori ammessi riportati nei seguenti paragrafi. All interno del Centro storico, ove non è ammessa l installazione di chiusure avvolgibili, i colori degli infissi e dei serramenti devono comunque essere ricondotti all interno delle armonie individuate dal Piano del Colore. All esterno del centro storico è ammessa l installazione di serramenti con chiusure avvolgibili. In questo caso è ammessa una differenziazione armonica di colore tra serramento e avvolgibile. Non è però consentita l installazione di ulteriori serramenti più esterni rispetto agli avvolgibili. 2.4.1 COLORI AMMESSI PER I TELAI DELLE FINESTRE E PER LE ANTE - CODICE RAL E NOTAZIONE NCS. Salvo che per i serramenti e le ante in legno trattato con vernice trasparente, i colori consentiti per i telai delle finestre e le ante di porte sono: a) da grigio chiaro a grigio scuro - RAL 9001 oppure NCS 1000-N - RAL 7038 oppure NCS 3000-N - RAL 7040 oppure NCS 4005-R80B (grigio blu) - RAL 7045 oppure NCS 4502-B - RAL 7046 oppure NCS 5005-R80B (grigio blu) - RAL 7005 oppure NCS 6500-N - RAL 7043 oppure NCS 7500-N Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 14

- RAL 7021 oppure NCS 8500-N b) da verde chiaro a verde scuro - RAL 7032 oppure NCS 3005-G80Y - RAL 7033 oppure NCS 5010-G30Y - RAL 7002 oppure NCS 5010-G90Y - RAL 6020 oppure NCS 7010-G30Y - RAL 6015 oppure NCS 8005-G20Y - RAL 6009 oppure NCS 8010-G10Y - RAL 6007 oppure NCS 8010-G30Y c) da beige a marrone - RAL 1011 oppure NCS 4020-Y30R - RAL 8004 oppure NCS 5030-Y60R - RAL 8003 oppure NCS 6030-Y40R - RAL 8028 oppure NCS 8010-Y70R - RAL 8017 oppure NCS 8010-Y90R 2.4.2 COLORI AMMESSI PER PERSIANE E SCURI - CODICE RAL E NOTAZIONE NCS. Salvo che per gli scuri e le persiane trattate con vernice trasparente, i colori consentiti per persiane e scuri sono: a) da grigio chiaro a grigio scuro - RAL 9001 oppure NCS 1000-N - RAL 7038 oppure NCS 3000-N - RAL 7040 oppure NCS 4005-R80B (grigio blu) - RAL 7045 oppure NCS 4502-B - RAL 7046 oppure NCS 5005-R80B (grigio blu) - RAL 7005 oppure NCS 6500-N - RAL 7043 oppure NCS 7500-N - RAL 7021 oppure NCS 8500-N b) da verde chiaro a verde scuro - RAL 7032 oppure NCS 3005-G80Y - RAL 7033 oppure NCS 5010-G30Y - RAL 7002 oppure NCS 5010-G90Y - RAL 6020 oppure NCS 7010-G30Y - RAL 6015 oppure NCS 8005-G20Y - RAL 6009 oppure NCS 8010-G10Y - RAL 6007 oppure NCS 8010-G30Y c) marrone - RAL 8017 oppure NCS 8010-Y90R - RAL 8028 oppure NCS 8010-Y70R 2.4.3 COLORI AMMESSI PER CHIUSURE AVVOLGIBILI - CODICE RAL E NOTAZIONE NCS. I colori ammessi per le chiusure avvolgibili sono: Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 15

a) da grigio chiaro a grigio chiaro - RAL 9001 oppure NCS 1000-N - RAL 7038 oppure NCS 3000-N - RAL 7040 oppure NCS 4005-R80B (grigio blu) - RAL 7045 oppure NCS 4502-B b) da verde chiaro a verde scuro - RAL 7032 oppure NCS 3005-G80Y - RAL 7033 oppure NCS 5010-G30Y - RAL 7002 oppure NCS 5010-G90Y - RAL 6020 oppure NCS 7010-G30Y - RAL 6015 oppure NCS 8005-G20Y - RAL 6009 oppure NCS 8010-G10Y - RAL 6007 oppure NCS 8010-G30Y c) da beige a marrone - RAL 1011 oppure NCS 4020-Y30R - RAL 8004 oppure NCS 5030-Y60R - RAL 8003 oppure NCS 6030-Y40R - RAL 8028 oppure NCS 8010-Y70R - RAL 8017 oppure NCS 8010-Y90R 2.4.4 COLORI AMMESSI PER I SERRAMENTI IN LEGNO CON VERNICE TRASPARENTE. All interno del Centro storico, per i legni trattati con vernice trasparente che consente di vedere il colore e le venature del legno, sono ammesse unicamente essenze scure. Le essenze chiare, come pino di Svezia o similari non sono consentite. Per gli altri serramenti in legno, se trattati a smalto il colore deve rispondere alle indicazioni dei precedenti paragrafi. 2.4.5 COLORI DEI SERRAMENTI IN METALLO O MATERIALE PLASTICO. Vigono le indicazioni fornite al precedente paragrafo 2.4.1, 2.4.2 e 2.4.3. Sono comunque vietati serramenti di alluminio anodizzato naturale color oro o color argento. 2.4.6 COLORI CONSENTITI PER I PORTONI DI INGRESSO. I portoni di ingresso a piano terra possono essere di colore diverso dai serramenti esterni dell edificio solamente nel caso in cui si tratti di portoni in legno trattati con vernice trasparente. In tal caso se posti nel Centro Storico dovranno essere esclusivamente di essenza scura. L utilizzo di altri materiali è consentito su parere della Commissione Paesaggio. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 16

3. COLORI PER I SERRAMENTI DEI LOCALI PUBBLICI, DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI E ARTIGIANALI, SE POSTI SUL FRONTE STRADA. All interno del Centro Storico o qualora l edificio presenti un disegno unitario di facciata, i serramenti dei locali adibiti a locali pubblici, esercizi commerciali e artigianali e posti sul fronte strada devono essere dello stesso colore dei serramenti dei piani superiori. Per i telai metallici a uso vetrina, porta di accesso o bussola di accesso sono prescritti i seguenti colori (codice RAL e notazione NCS): a) da grigio chiaro a grigio scuro - RAL 7038 oppure NCS 3000-N - RAL 7040 oppure NCS 4005-R80B (grigio blu) - RAL 7045 oppure NCS 4502-B - RAL 7046 oppure NCS 5005-R80B (grigio blu) - RAL 7005 oppure NCS 6500-N - RAL 7043 oppure NCS 7500-N - RAL 7021 oppure NCS 8500-N b) da verde chiaro a verde scuro - RAL 7032 oppure NCS 3005-G80Y - RAL 7033 oppure NCS 5010-G30Y - RAL 7002 oppure NCS 5010-G90Y - RAL 6020 oppure NCS 7010-G30Y - RAL 6015 oppure NCS 8005-G20Y - RAL 6009 oppure NCS 8010-G10Y - RAL 6007 oppure NCS 8010-G30Y Nel caso di serrande avvolgibili (a maglia parziale, totale o cieca) il colore dovrà essere uguale a quello dei serramenti dei piani superiori dell edificio. Se i serramenti dell edificio dovessero essere in essenza di legno a vista, sono prescritti, a scelta, i seguenti colori espressi in codice RAL e notazione NCS: c) grigio scuro - RAL 7005 oppure NCS 6500-N - RAL 7021 oppure NCS 8500-N - RAL 7043 oppure NCS 7500-N Sono ammesse, anche nel centro storico, finiture del tipo ferromicaceo di colore grigio o grigio scuro. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 17

4. COLORI PER I FERRI DEGLI INFISSI, RINGHIERE BALCONI E SCALE ESTERNE, RECINZIONI PRIVATE, CANCELLI. Tutti gli elementi metallici dello stesso edificio devono essere dello stesso colore, possibilmente uguale a quello dei serramenti dell edificio. E ammesso l uso di un colore diverso solamente tra i seguenti colori (codice RAL e notazione NCS): a) da grigio chiaro a grigio scuro - RAL 7038 oppure NCS 3000-N - RAL 7040 oppure NCS 4005-R80B (grigio blu) - RAL 7045 oppure NCS 4502-B - RAL 7046 oppure NCS 5005-R80B (grigio blu) - RAL 7005 oppure NCS 6500-N - RAL 7043 oppure NCS 7500-N - RAL 7021 oppure NCS 8500-N E sempre ammessa, anche all interno del centro storico, di finitura degli elementi metallici di tipo ferromicacea grigia o grigio scuro. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 18

5. MATERIALI DI RIVESTIMENTO E FINITURA DEI PROSPETTI DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI, NONCHÈ DEL MANTO DI COPERTURA Nel centro storico è ammesso quale unico materiale di finitura l intonaco con finitura a civile, con i colori scelti tra quelli ammessi nella tavolozza generale TZ1. Altresì sono ammesse zoccolature o elementi decorativi in pietra, se coerenti con la metrica e l impianto linguistico dell edificio originario. Fuori dal centro storico i materiali di rivestimento per gli edifici residenziali devono essere ricondotti a quelli tipici della zona (intonaco con tinta superficiale nelle tonalità ammesse secondo i dettati del presente documento, finitura in mattoni paramano a vista o in materiale lapideo). In caso di rivestimenti in materiale lapideo devono essere utilizzate pietre tradizionalmente utilizzate nella zona. È vietata la finitura denominata comunemente cemento armato faccia a vista, salvo che la Commissione Paesaggio ritenga il progetto di particolare pregio architettonico. È vietata la finitura di zoccolature o del paramento fronte dell edificio (tutto o in parte) a rinzaffo come anche di ogni altra finitura decorativa a graffio, a spatola, strollato, a ghiaietto fine o similari, che non risultino dello stesso grado di finezza dell intonaco tipicamente utilizzato nella zona. È vietato l utilizzo di pannelli prefabbricati in cemento vibrato diversamente finito (faccia a vista o rivestiti di granuli lapidei o simili. Per i manti di copertura devono essere utilizzate unicamente tipologie tradizionali o anche solo correnti utilizzate nella zona, quali tegole in cotto (coppo - marsigliese - portoghese) colore cotto. È vietato l utilizzo di tegole in cemento di qualsiasi colore. Materiali diversi possono essere consentiti su parere della Commissione Paesaggio alla luce della particolare tipologia di progetto. Nel caso di sostituzione di manti in lastra (tipo eternit) e laddove la pendenza non consenta di porre in opera le tegole di tipo tradizionale, è possibile la posa di lastre che simulino le coperture tradizionali, sempre con colore rosso laterizio. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 19

6. ELEMENTI TECNOLOGICI DI SERVIZIO A VISTA SUI PROSPETTI DEGLI EDIFICI. Gli elementi assimilabili a cavi, canaline elettriche, antenne paraboliche, impianti solari, tubazioni e scatole di derivazione devono essere tinteggiati in un unico colore e dello stesso colore dominante dei prospetti dell edificio sul quale insistono. Per gli impianti termici solari o per i sistemi fotovoltaici presenti sulle coperture degli edifici sarà necessario attenuarne l impatto visivo tramite opportune forme di integrazione cromatica e possibilmente architettonica con l edificio sul quale saranno installati. All interno del centro storico i sistemi termici solari o fotovoltaici devono comunque essere obbligatoriamente di tipo integrato e non visibili da spazio pubblico. In tutto il Comune è comunque vietato, in caso di copertura a falde, l installazione in copertura di serbatoi di accumulo di impianti solari termici. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 20

7. ELEMENTI DECORATIVI O DI LINGUAGGIO ARCHITETTONICO NON AMMESSI. Al fine di perseguire una corretta percezione dell ambiente urbano, i progetti edilizi dovranno essere sviluppati in modo coerente con il contesto, con riferimento a linguaggi ed elementi tradizionali, pur restandone ammessa, all esterno del centro storico, una declinazione in chiave contemporanea. Mentre all interno del centro storico sono codificati, con l ausilio delle indicazioni speditive fornite all inizio di questo documento e delle indicazioni e prescrizioni dettate dal PGT, i linguaggi e gli elementi materiali o compositivi da utilizzare, all esterno del centro storico restano ammessi interventi di sperimentazione architettonica che si discostano da quanto indicato ai punti precedenti, purché ad essi la Commissione del Paesaggio riconoscano un effettivo valore architettonico riferibile a modelli formali riconoscibili dell architettura contemporanea. Al fine di guidare il processo compositivo del progettista e di coadiuvare il lavoro di giudizio da esprimersi da parte della Commissione del Paesaggio, vengono tuttavia individuati alcuni elementi compositivi o di linguaggio che non sono ammessi anche all esterno del centro storico, in quanto potenziali elementi di alterazione del contesto paesaggistico locale. Essi sono: - rivestimenti in pietra diversa da quella reperibile da cave del nord Italia o similari; - uso di elementi in pietra riferiti a modelli vernacolari, quali colonne con capitelli, fregi e lesene a imitazione di modelli storici, ecc... - uso di elementi metallici riferiti a modelli vernacolari, quali ringhiere e cancellate con decorazioni floreali, pittoriche, ecc... - uso di colori domanti appartenenti alle gamme di colore RxyB o BxyG della notazione NCS descritta al successivo paragrafo. - uso di vetro specchiato. In caso di ampliamento di edifici esistenti, inoltre, il progetto edilizio deve perseguire un risultato finale unitario, restando vietato, all interno di una stessa unità tipologica, utilizzare linguaggi architettonici o elementi edilizi riferibili a modelli di linguaggio o a modelli architettonici differenti. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 21

8. IL SISTEMA CROMATICO NCS Il sistema di codifica del colore utilizzato nel presente Piano è il sistema NCS - Natural Color System fortemente utilizzato a livello internazionale (Stati Uniti, sistema europeo e standard nazionale in Norvegia, Spagna e SVEZIA). Esso si basa sui 6 colori di opponenza di Hering: - bianco; - nero; - giallo; - rosso; - blu; - verde. Al fine di indentificare in modo univoco un colore, nel sistema NCS si usa uno schema grafico costituito da un fuso (due coni aventi in comune le loro basi). Sul cerchio di base sono posti, in senso orario, il giallo, il rosso, il blu e il verde. La combinazione di ogni colore con gradazioni progressive del colore successivo (in senso orario) dà luogo, per ogni quadrante, a 9 colori intermedi. Il cerchio di base individua, quindi, a 36+4=40 colori di base. Tali colori sono identificati dalla sigla del colore di origine (Y = giallo, R= Rosso, B=Blu, G= verde) o dalla composizione di tale sigla con quella del colore successivo posto sul cerchio di base, con il quale vengono miscelati (sono quindi presenti varie gradazioni dei colori YR = gialli rossi, RB= Rossi blu, BG = Blu verdi e GY= gialli verdi). I vertici del fuso sono identificati dal bianco W (White-Weib) e dal nero (Svart-Schwarz). Per ognuno dei 40 colori di base (piani di tinta), attraverso gradazioni di bianco e di nero, sono quindi ricavati ulteriori colori posti sulla sezione longitudinale del fuso 1. 1 Le caratteristiche più interessanti per il progettista del sistema NCS sono di essere stato (come Munsell) costruito sull osservatore umano, per garantire una buona copertura di tutta la gamma delle sensazioni cromatiche e la denominazione dei campioni con una notazione ovvero un codice composito attraverso il quale, l esperto, è in grado di capire di che colore si tratta anche senza vedere il campione. Dette notazioni sono psicometriche (che si potrebbe tradurre in termini semplici come di Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 22

Ogni colore del sistema NCS viene quindi individuato con uno specifico codice, che descrive esattamente la composizione dei colori che lo determinano, a seconda della posizione che assume rispetto al cerchio di base e alla gradazione di nero e bianco, come di seguito riportato. Omettendo la lettura della lettera S (riferita allo standard introdotto nel 1995), nel codice vengono indicati i seguenti elementi: - la sigla dopo il trattino indica il colore origine (nell esempio Y = giallo) e la % di Rosso miscelata (nell esempi 90% di rosso = R) - la sigla prima del trattino indica la percentuale di nero (nell esempio 10%) e la percentuale di tinta Y90R (50%). Il restante 40% (necessario a costruire il 100% della composizione del colore) è costituita dal bianco, che non viene citato nella sigla. In ogni notazione la somma di nerezza+croma (espresse) + bianchezza (non espressa) deve risultare = 100. Tale modalità di codificare il colore consente di individuare, già nella notazione, i colori che compongono la tinta finale, nonchè la sua brillantezza. I primi 4 numeri della notazione NCS devono essere letti a gruppi di due. Uno degli elementi di efficacia del sistema consiste anche nella immediata correlazione fissata dalla codificazione per individuare le componenti principali che determinano la percezione di un determinato colore, ovvero la Tonalità, la Luminosità e la Saturazione. La tonalità è un colore puro, cioè con una sola lunghezza d onda all interno dello spettro ottico, ottenuto senza l aggiunta di pigmenti neri o bianchi. valutazioni fatte a occhio ) perché forniscono l identità di un colore per mezzo di valutazioni eseguite da osservatori addestrati e sono quindi facili da comprendere e riutilizzare nel linguaggio comune utile al progetto, normalmente eseguito da esseri umani e non da colorimetri. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 23

La luminosità deriva dalla quantità di bianco o di nero utilizzato per l ottenimento del colore. La Saturazione è la misura della purezza del colore laddove siano aggiunti pigmenti bianchi o neri. Nella sezione trasversale del fuso NCS, la luminosità aumenta con l aumentare delle ordinate, mentre la saturazione è massima in corrispondenza con il cerchio esterno di generazione del colore puro e minima al centro del fuso. Nel sistema NCS ognuno dei 40 piani di tinta è stato campionato, ovvero sono stati definiti più campioni della stessa tinta in modo che fossero percettivamente discriminabili uno dall altro e che offrissero una gamma disponibile sufficiente a esprimere le variazioni di quella tinta. Il numero di campioni all interno di un piano di tinta è variabile perché sono stati omessi quelli che, pur differenziandosi dal punto di vista colorimetrico, sarebbero risultati, all utilizzatore, del tutto uguali a quelli di eguale nerezza e croma del piano di tinta attiguo. I campioni NCS sono stati definiti per illuminante CIE (Commission Internationale de l Eclairage) di tipo C (temperatura colore 6.800 K gradi Kelvin); esistono quindi tabulati di corrispondenza per il mondo della colorimetria e, di conseguenza, della produzione. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 24

9. ELABORATI DEL PIANO DEL COLORE Il presene Piano del Colore è composto dai seguenti elaborati: 1) R1 Relazione e assetto normativo 2) R2 Viste fotografiche 3) TZ1 Tavolozza generale dei colori ammessi 4) TZ2 Esemplificazione di armonie cromatiche 5) AM1 Analisi materica del centro storico scala 1/150 6) AM2 Analisi materica del centro storico scala 1/150 7) AM3 Analisi materica del centro storico scala 1/150 8) AC1 Analisi cromatica del centro storico scala 1/150 9) AC2 Analisi cromatica del centro storico scala 1/150 10) AC3 Analisi cromatica del centro storico scala 1/150 11) PdC1 Indicazioni di progetto per il centro storico scala 1/150 12) PdC2 Indicazioni di progetto per il centro storico scala 1/150 13) PdC3 Indicazioni di progetto per il centro storico scala 1/150 10 NORME APPLICATIVE DEL PIANO DEL COLORE 1. Il presente Piano del Colore costituisce un allegato al regolamento Edilizio. Ad esso pertanto si applica lo stesso regime sanzionatorio nel caso di mancato rispetto delle indicazioni qui contenute. 2. La valutazione circa la congruità degli interventi soggetti alla disciplina del presente Piano del Colore è effettuata dal Responsabile del Procedimento delle pratiche edilizie. 3. Gli elementi progettuali disciplinati dal presente Piano costituiscono la precondizione necessaria per l ammissibilità di ogni intervento che incida sull aspetto estetico dell abitato e sia soggetto a preventiva comunicazione o titolo abilitativo comunque denominato. Gli elementi ricompresi nella comunicazione o nell autorizzazione costituiscono componente essenziale del progetto e non possono essere variati se non in accordo con i contenuti del presente Piano e previa ulteriore autorizzazione. 4. Ogni intervento - soggetto a preventiva comunicazione o titolo abilitativo comunque denominato - che incida sull aspetto estetico dell abitato è soggetto alla presentazione di una relazione che descriva i caratteri dell intervento e da una dichiarazione asseverata di conformità che attesti il rispetto delle prescrizioni dettate dal presente documento. Nel caso di integrale rispetto delle Armonie Identitarie di cui all elaborato TZ2, il progetto è da intendersi sempre conforme. 5. Laddove l intervento assoggettato a giudizio di impatto paesistico risulti superiore alla soglia di rilevanza è obbligatorio l espressione di un parere della Commissione per il Paesaggio. In tutti gli altri casi tale parere non è necessario, salva motivata richiesta formulata dal Responsabile del Procedimento della pratica edilizia. 6. Nel caso di argomentate istanze potranno essere assentite deroghe motivate rispetto alla presente disciplina in materia di: Colori consentiti per i portoni di ingresso. Manti di copertura Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 25

Interventi di particolare pregio architettonico. In tal caso è da intendersi obbligatorio il parere della locale Commissione del Paesaggio. 7. Gli edifici tutelati ai sensi del D.Lgs. 42-2004 s.m.i. non sono soggetti alle indicazioni del presente Piano del Colore, in quanto soggetti ad autorizzazione della Soprintendenza dei beni architettonici. Comune di Cusago (MI) Piano del Colore Relazione e assetto normativo 26