LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese (terza rilevazione)

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FONDAZIONE LEONE MORESSA Via Torre Belfredo 81/d 30171 Mestre (Venezia) Tel: 041-23.86.700 - Fax: 041-98.45.01 Email: info@fondazioneleonemoressa.org Web: www.fondazioneleonemoressa.org LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese (terza rilevazione) Risultati di un indagine rivolta a 350 imprese (1-19 addetti) La percezione della crisi Azioni intraprese e contromisure Le istituzioni e la crisi Interviste realizzate da Settembre 2009 1

2 LA PERCEZIONE DELLA CRISI DA PARTE DELLE AZIENDE DEL NORD-EST

PRINCIPALI RISULTATI La percezione della crisi da parte delle imprese del NordEst è ancora elevata Rispetto alle precedenti rilevazioni (gennaio e aprile) l impatto negativo della crisi sulle attività imprenditoriali sembra essersi accentuato. Questi risultati portano gli imprenditori a ritenere di essere ancora nel pieno della crisi, anche se per alcuni si intravedono degli spiragli di ripresa. La crisi si è manifestata prevalentemente con una riduzione degli ordini e della produzione, ma anche attraverso una diminuzione di liquidità derivante da un aumento nella dilazione dei pagamenti da parte dei clienti. Il lavoro nelle aziende si è ridotto per quasi la metà delle realtà imprenditoriali del NordEst, ma la crisi per alcuni si traduce anche in un invarianza dei volumi prodotti. 3

LA PERCEZIONE DELLA CRISI Quanto la situazione economica della sua azienda risente della crisi finanziaria? Percezione della Crisi. Confronto risultati delle tre indagini. Molto 25,9% 42,2% 39,7% 37,9% Percezione media Abbastanza 42,2% Poco 24,4% 15,0% 12,6% 7,5% 27,0% 19,6% 24,4% Aumentanole aziende che risentono della crisi. A settembre solo il 7,5% delle aziende intervistate non ne ha ancora risentito. 25,9% 25,7% 22,4% Per niente Poco Abbastanza Molto Indag. gennaio 2009 Indag. aprile 2009 Indag. settembre 2009 Per Niente 7,5% Il 68,1% degli imprenditori dichiara che la propria attività risente molto/abbastanza della crisi economica. Solo il 7,5% non ne risente per nulla. Nel confronto temporale le aziende che risentono della crisi sono aumentate: la quota di imprese che la percepisce di più ha registrato un incremento, mentre quelle che non ne risentono in alcun modo diminuiscono. 4

LA PERCEZIONE DELLA CRISI Percezione da parte delle imprese dello stato di avanzamento della crisi 57,2% 54,2% 34,0% 25,9% DIMINUISCONO GLI IMPRENDITORI CHE RITENGONO CHE LA CRISI SIA SOLO ALL'INIZIO. 16,9% 11,8% SIAMO ALL'INIZIO SIAMO NEL PIENO E' ALLA FINE Indag. settembre 2009 Indag. aprile 2009 Rispetto alla rilevazione di aprile cala la quota di imprenditori che ritiene che la crisi sia solo all inizio (25,9%), sebbene nel contempo la maggioranza degli intervistati denunci di essere nel mezzo del tunnel della crisi (57,2%). Solamente il 16,9% delle imprese (in leggero aumento rispetto all indagine precedente) ritiene che la crisi sia ormai allo stadio finale. 5

LA PERCEZIONE DELLA CRISI In che modo la sua azienda sta risentendo della crisi attuale? Negli ultimi tre mesi il lavoro nella sua azienda è Diminuiti ordini e produzione 37,1% Richiesta maggiori dilazioni nei pagamenti 20,6% Aumentato 10,2% Diminuire dei prezzi di vendita Aumento dei costi di produzione / servizi 15,4% 11,3% Rimasto Invariato 43,3% Maggiore difficoltà ad ottenere finanziamenti 9,8% Diminuito 46,5% Aumento dei costi di finanziamento 5,8% Gli effetti principali della crisi si traducono nella diminuzione di produzione e in una minore liquidità per le imprese causata da uno slittamento nei pagamenti da parte dei propri clienti. Negli ultimi tre mesi per il 46,5% delle imprese il lavoro (inteso come produzione o erogazione di servizi) è diminuito e questa diminuzione oltrepassa la soglia del 25% per il 53,8% delle imprese. Si noti, per contro, che il 43,3% delle imprese ha mantenuto invariato il proprio lavoro e che appena il 10,2% delle imprese, nonostante la crisi, ha evidenziato un incremento di lavoro. 6

7 AZIONI INTRAPRESE PER FRONTEGGIARE LA CRISI DA PARTE DELLE AZIENDE DEL NORD-EST

PRINCIPALI RISULTATI La reazione prevalente delle imprese a fronte della crisi è quella di attesa. Quasi il 60% non ha ancora attuato misure anticrisi e non ne attuerà nel prossimo futuro. Ma il rimanente 40% si dimostra in qualche modo reattivo, sottolineando la risposta (sia essa positiva o negativa) delle imprese del NordEst alla crisi. Chi denuncia di risentire maggiormente della crisi, tende ad attuare (in passato o nel futuro) contromisure. Al contrario, chi percepisce meno la crisi preferisce non operare alcuna strategia. Le azioni fino ad ora intraprese riguardano la riduzione del costo del lavoro (attraverso diminuzione del personale) e dei costi di produzione (ottimizzando gli sprechi). Nel prossimo futuro chi attuerà contromisure punterà prevalentemente sulla ricerca di nuovi mercati, anche se non mancheranno, ancora una volta, licenziamenti e riduzione dei costi di produzione. 8

AZIONI INTRAPRESE E CONTROMISURE Hanno già adottato misure anti-crisi e ne prevedono per il futuro 11,6% IMPRENDITORI CONSAPEVOLI Il 83,8% denuncia di risentire della crisi Hanno già adottato misure anti-crisi e NON ne prevedono per il futuro 22,8% IMPRENDITORI SCORAGGIATI I'80,8% denuncia di risentire della crisi Non hanno ancora adottato misure anti-crisi e ma ne prevedono per il futuro 5,9% IMPRENDITORI PREOCCUPATI Il 68,4% denuncia di risentire della crisi Non hanno ancora adottato misure anti-crisi e NON ne prevedono per il futuro 59,7% IMPRENDITORI FATALISTI Il 59,6% denuncia di risentire della crisi La maggior parte delle imprese intervistate (59,7%) dichiara di non aver per il momento attuato misure anti-crisi e di non volerne adottare nel prossimo futuro, mentre il 22,8% afferma di aver messo in atto provvedimenti ma di non fare nulla nei prossimi periodi. Gli imprenditori consapevoli (cioè che hanno fatto e faranno qualcosa) rappresentano l 11,6%, mentre i preoccupati (chi adotterà misure nel futuro prossimo) sono il 5,9%. Si osserva una correlazione tra l attuazione di misure anticrisi e la sua percezione: maggiore è l impatto della crisi, più forte è la necessità di adottare contromisure. Al contrario, quando le imprese risentono meno della crisi, si preferisce non operare alcuna strategia, in attesa di un cambiamento esogeno all impresa. 9

AZIONI INTRAPRESE E CONTROMISURE Azioni PASSATE (riferito al 34,4% delle imprese) Circa il 60% degli imprenditori per fronteggiare la crisi ha ridotto il costo del personale e della produzione Riduzione Costo Lavoro Riduzione Costi Produzione DIM. PERSONALE 46,8% CASSA INTEGRAZIONE 27,7% DIM. ORARIO E STRAOR. 25,5% OTTIMIZZAZIONE SPRECHI 83,3% RICERCA ALTRI FORNITORI 10,0% ACQ. MATERIALE SCADENTE 6,7% 33,1% 26,8% Aumento Giro Affari NUOVI: - MERCATI 54,2% - PRODOTTI 37,5% - INVESTIMENTI 8,3% 15,7% Aumento Liquidità Aziendale MEZZI PROPRI 18,2% PRESTITI BANCA 68,2% DIL. PAGAMENTI 9,1% RISC. CREDITI 4,5% 14,2% Principalmente l aumento della liquidità aziendale è avvenuto grazie a prestiti bancari Rinvio degli investimenti ATTREZ. 53,8% INNOV. 30,8% IMMOB. 15,4% 10,2% 10

AZIONI INTRAPRESE E CONTROMISURE Azioni FUTURE (riferito al 17,5% delle imprese) Rispetto a coloro che hanno attuato misure DIM. PERSONALE 38,5% Riduzione Costo Lavoro CASSA INTEGRAZIONE 38,5% in passato, DIM. ORARIO E STRAOR. 23,1% 23,2% diminuiscono gli imprenditori che per fronteggiare la crisi OTTIMIZ. SPRECHI 55,6% Riduzione Costi RIC. ALTRI FORNITORI 33,3% 19,6% riducono il costo del Produzione ACQ. MAT. SCADENTE 11,1% lavoro e il livello della produzione. Aumentano gli Aumento Giro Affari NUOVI: imprenditori che - MERCATI 72,2% 33,9% - PRODOTTI 27,8% puntano sulla ricerca - INVESTIMENTI 0,0% di NUOVI MERCATI. Aumento Liquidità Aziendale MEZZI PROPRI 14,3% PRESTITI BANCA 57,1% DIL. PAGAMENTI 14,3% RISC. CREDITI 14,3% 7,1% Rinvio degli investimenti ATTREZ. 57,1% INNOV. 14,3% IMMOB. 28,6% 10,7% Chiusura Azienda 5,4% Il 5,4% degli imprenditori vedono come unica soluzione la chiusura della propria azienda. 11

12 IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI NELLA CRISI ECONOMICA

PRINCIPALI RISULTATI Le imprese ritengono, nella maggior parte dei casi, che l intervento pubblico possa essere efficace per far uscire le imprese dalla crisi, anche se le azioni fino ad ora adottate siano state poco o per nulla adeguate. Chi ha percepito maggiormente la crisi tende a dubitare dell efficacia dell intervento statale nelle questioni legate alla crisi economica. Chi invece ha subito di meno la crisi si esprime più positivamente nei confronti dell operato del Governo, ritenendo come le Istituzioni pubbliche in generale possano da sole contribuire all uscita dal tunnel. Accanto al Governo nazionale, tra i soggetti maggiormente candidati a far uscire l economia dalla crisi vi è il sistema del credito. Una buona parte degli intervistati ritiene invece necessario un coordinamento di azioni tra tutti i soggetti coinvolti nella ripresa, senza identificare l uno o l altro attore. 13

LE ISTITUZIONI E LA CRISI Secondo Lei, il Governo e le Istituzioni Pubbliche possono far uscire le imprese dalla crisi economica? Le istituzioni POSSONO far uscire le imprese dalla crisi 48,5% IMPRENDITORI ASSISTENZIALISTI Il 64,2% denuncia di risentire della crisi Le istituzioni possono SOLO IN PARTE far uscire le imprese dalla crisi 33,7% IMPRENDITORI REALISTI Il 70,6% denuncia di risentire della crisi No, le istituzioni NON POSSONO far uscire le imprese dalla crisi 17,8% IMPRENDITORI AUTONOMI Il 74,5% denuncia di risentire della crisi Secondo la metà degli imprenditori le istituzioni pubbliche dispongono degli strumenti per far uscire le imprese dalla crisi (48,5%), mentre il 33,7% ritiene che non sia sufficiente il solo intervento pubblico. Il 17,8% invece considera in nessun modo efficace le azioni istituzionali, ritenendo che siano altri i soggetti preposti a questo compito. Si osserva una correlazione tra l efficacia dell intervento pubblico e il livello di percezione della crisi. Dove è maggiore è l impatto della crisi, si esprime anche più pessimismo in merito all adeguatezza delle misure messe in campo dalle istituzioni. Dove invece le difficoltà si fanno sentire in maniera meno decisa, si ritiene che l intervento pubblico possa essere più efficace. 14

LE ISTITUZIONI E LA CRISI Quali tra questi soggetti economici ed istituzionali possono far uscire le imprese dalla crisi economica? Governo nazionale Sistema del credito Unione Europea Le imprese stesse Associazioni di categoria Enti locali 12,6% 9,2% 7,5% 7,5% 28,6% 34,7% 58,9% Tra coloro che identificano in un soggetto specifico l attore che con più probabilità potrebbe fare uscire dalla crisi, la maggior parte indica il Governo nazionale (34,7%) e il sistema del credito (28,6%). Oltre un terzo degli intervistati ritiene invece che serva una concertazione tra tutti gli attori economici e sociali per far fronte efficacemente alla crisi. Tutti 32,2% Appena l 8,9% si esprime in maniera pessimistica affermando che nessun attore al momento potrebbe attuare misure per contrastare la crisi. Nessuno di questi 8,9% 15

LE ISTITUZIONI E LA CRISI Quanto considera adeguate le misure fino ad oggi assunte dal Governo per fronteggiare la crisi economica? 23,4% 43,6% 31,4% Il 75% degli imprenditori ritiene poco o non del tutto adeguate le misure adottare fino ad ora dal Governo. 1,6% Molto Abbastanza Poco Per niente Il 40,0%di questi imprenditori ha risentito della crisi Il 53,5%di questi imprenditori ha risentito della crisi Il 70,4%di questi imprenditori ha risentito della crisi Il 81,6%di questi imprenditori ha risentito della crisi La maggior parte degli imprenditori ritiene che le azioni adottate fino ad ora dal Governo siano state poco o per nulla efficaci. Anche in questo caso si può osservare una certa correlazione in base alla percezione della crisi. Dove questa è più elevata, minore è l adeguatezza delle misure assunte dalle Istituzioni centrali. Dove invece la crisi ha toccato l attività imprenditoriale solo marginalmente, il giudizio sulle azioni del Governo risulta più positivo. 16

LE ISTITUZIONI E LA CRISI Quale pensa debba essere l intervento prioritario delle Istituzioni per il prossimo futuro? Diminuire le tasse Introdurre interventi di sostegno agli investimento delle imprese Garantire l accesso al credito 19,8% 16,4% 45,7% Per quasi la metà delle imprese l intervento prioritario da parte delle istituzioni è la diminuzione della pressione fiscale (45,7%). Per poter rilanciare le attività imprenditoriali serve anche un sostegno agli investimenti e maggiore sicurezza nell accesso al credito. Sostenere l occupazione e il lavoro, rafforzando gli ammortizzatori sociali e gli Enti bilaterali Introdurre interventi di sostegno ai consumi e al reddito delle famiglie 10,5% 7,7% Inoltre, anche se per quote inferiori, risulta essenziale favorire l occupazione (attraverso il rafforzamento degli ammortizzatori sociali) e introdurre misure a sostegno dei consumi e del reddito delle famiglie. 17

METODOLOGIA DI INDAGINE La crisi economica nel NordEst: il punto di vista delle imprese (terza rilevazione) è stata realizzato dalla Fondazione Leone Moressa, in collaborazione con AES Analisi Economiche e Sociali, che ha curato l indagine campionaria. L indagine è stata condotta per via telefonica dal 31 agosto al 2 settembre 2009, utilizzando la metodologia CATI (computer assisted telephonic interviewing) per la gestione dei contatti e per la compilazione dei questionari. Tramite l ausilio di intervistatori esperti ed adeguatamente formati sui contenuti dell indagine sono state contattate oltre 350 imprese con meno di 20 addetti, tenendo conto sia dell area di localizzazione (NordEst) che del settore di attività economica. Il campione è di tipo proporzionale rispetto a quattro macrosettori economici (produzione, edilizia/costruzioni, servizi alle imprese e servizi alle persone). Le imprese contattate sono state estratte in maniera casuale semplice. 18