La Valutazione di Incidenza nel Lazio: procedure e significato per la conservazione

Documenti analoghi
La gestione Forestale nelle Aree Protette e nei Siti afferenti alla Rete Natura 2000

%!! & ' (!!! )!! ) *! +,! - -!.!

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO EDILIZIA URBANISTICA E AMBIENTE. Nr. 316 DEL 30/07/2011

LA VALUTAZIONE AMBIENTALE E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA DELLE AREE PROTETTE E DEI SITI NATURA

Varallo 25 Febbraio I siti della Rete Natura 2000 in Valsesia e La procedura di valutazione di incidenza

Prospettive dell agricoltura all interno della. Rete Natura 2000

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

DELIBERAZIONE N X / 5928 Seduta del 30/11/2016

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO

Aree protette. Segnalazioni Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio. Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19.

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 81 del

DELIBERAZIONE N X / 4429 Seduta del 30/11/2015

RETE NATURA 2000 PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA

PARTE SECONDA. cui alle deliberazioni della Giunta regionale n. 3310/1996 e 1157/2002.

La Rete Natura 2000 in Piemonte

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNI DI ORANI E SARULE

Buone pratiche di gestione forestale nei Siti Natura 2000: esperienze tecniche in Molise

A relazione dell'assessore Valmaggia:

Regione Siciliana PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO. (Misure adottate in merito al monitoraggio art.

Il processo di V.A.S. della SEAR

Capitolo 22. Valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica. Manuale di Estimo 2e - Vittorio Gallerani

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione

ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5

REGOLAMENTO CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA

LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 19 del 12/02/2014

VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Det. n. 302 del 04/08/2016

OBBLIGO DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA MISURE DI CONSERVAZIONE OBBLIGATORIE DA APPLICARSI NELLE ZONE DI PROTEZIONE

La Rete Natura 2000 in Sicilia: tra tutela e sviluppo PALERMO, 28 NOVEMBRE 2007

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette

La Rete Natura 2000 in Liguria. Paola Carnevale Regione Liguria - Settore Progetti e programmi per la tutela e la valorizzazione ambientale

REPUBBLICA ITALIANA. Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale

Det. n. 300 del

dette Misure di Conservazione:

MISURA PRIMO IMBOSCHIMENTO DI TERRENI NON AGRICOLI

- a tutte le tipologie di aree a cui è riconosciuta valenza ambientale, istituite e gestite da associazioni ambientaliste (Oasi, IBA, Aree Wilderness)

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015

L Europa e la conservazione della natura. Maurizio Rozza

I N D I C E 1. PREMESSA SIC E ZPS... 2

Governo e governance del territorio nella città metropolitana. Nuova legge urbanistica della Liguria.

PROTOCOLLO DI INTESA. TRA Regione Puglia, con sede in Bari al Lungomare Nazario Sauro,

Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente DIPARTIMENTO DELL AMBIENTE Il Dirigente Generale

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale

Disciplinare per l attribuzione ai Comuni delle competenze in materia di Valutazione di Incidenza

Giunta Regionale della Campania

I paesaggi del Friuli Venezia Giulia

REGIONE MOLISE DIREZIONE GENERALE DELLA GIUNTA - AREA SECONDA. SERVIZIO (cod. 2N.01) SERVIZIO VALUTAZIONI AMBIENTALI

Incontro di consultazione pubblica Venezia, 6 luglio 2017

Aree protette. Parchi, riserve e siti rete natura 2000

Le misure del PSR Marche e la Rete Natura 2000 regionale

premesso che Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu

Strumenti di Pianificazione la direttiva Habitat

(Art. 28 L.R n. 29 art. 13 legge n. 394) IL DIRETTORE DELLA RISERVA NATURALE

A relazione dell'assessore Valmaggia:

Milano, 23 aprile 2009

Dott. Agr. Edoardo Corbucci Presidente dell Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Roma

Delibera della Giunta Regionale n. 683 del 08/10/2010

3.2 Descrizione di eventuali impatti ambientali dovuti all opera e misure compensative da prevedersi

LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE

2. La valutazione di coerenza interna

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

C o m u n e d i R o n c h i d e i L e g i o n a r i Provincia di Gorizia

Rete Natura 2000 in Basilicata

Decreto Dirigenziale n. 30 del 13/01/2011

GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

LEGGE REGIONALE N. 24

Convenzione APAT-WWF per la conservazione ecoregionale nel Mediterraneo Centrale

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

Val.S.A.T. Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale preliminare. dott. Giorgio Neri dott. Davide Gerevini dott.ssa

Disposizioni in materia di valutazione di incidenza attuative dell'articolo 1 della legge regionale 8 maggio 2007, n. 13.

INDICE. Bacino dello Slizza I

SUNLIFE LIFE13 NAT/IT/000371

Valutazione d Incidenza e Direttive Habitat e Uccelli: aspetti normativi Comunitari, nazionali e regionali. Fabia Franco Padova, 19 marzo 2016

Valutazione Ambientale VAS. Programma Energetico Ambientale Regionale - PEAR. 1 a Conferenza di Valutazione e Forum aperto al pubblico

COMUNE DI ISOLA VICENTINA

DIREZIONE GENERALE L AMBIENTE Regione Sardegna per l approvazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 predisposti a seguito dell invito a prese

Norme Generali di Piano

LA GESTIONE DEGLI UNGULATI. Principi generali e problematiche DENTRO E FUORI LE AREE PROTETTE: Andrea Monaco Regione Lazio - Agenzia Regionale Parchi

NORMATIVA COMUNITARIA

Dalle carte della vegetazione ai Piani di Gestione di SIC e ZPS

ASSE II. Obiettivi, articolazione e criticità. Parte I - Agricoltura. Antonella Trisorio Istituto Nazionale di Economia Agraria

Bando di selezione per formulazione di graduatorie per assunzioni a tempo determinato

PIANO DI GESTIONE della Zone di Protezione Speciale (ZPS) IL GRUPPO DI LAVORO

Ruolo delle aree protette nelle connessioni ecologiche dell'area metropolitana

REPUBBLICA ITALIANA DELLA REGIONE SICILIANA PALERMO - VENERDÌ 5 MARZO N. 10 CIRCOLARI ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

Provincia di Lecco. 1. Efficacia del PTCP: valutazione della compatibilità degli strumenti urbanistici comunali e relative competenze di approvazione

VIVE SOLO CHI SI MUOVE

ALLEGATO 1 - CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (regolamento CE 1782/03, art. 3-4 e Allegato III)

«Le Misure di Conservazione (MdC): approvazione e valutazione delle osservazioni-proposte pervenute»

L.R. 23 Gennaio 2006, n. 1 Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità (1)

COD. PRATICA: Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N DEL 24/11/2014

ALLEGATO 1 - CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (regolamento CE 1782/03, art. 3-4 e Allegato III)

La Pianificazione Provinciale quale strumento di supporto ai comuni

Convegno «lo sviluppo rurale tra mare e montagna» Gruppo di Lavoro n. 2

ALLEGATO B Dgr n del pag. 1/8

Allegato II - Questionario per le osservazioni al documento di Scoping

Sviluppi del concetto di Rete Ecologica in Italia

P.O. Tutela e gestione della Fauna. Gennaio- febbraio 20166

Protocollo d Intesa tra Ministero della Difesa e Regione Puglia

Transcript:

La Valutazione di Incidenza nel Lazio: procedure e significato per la conservazione Luigi Dell Anna Regione Lazio Direzione Ambiente Area Conservazione Natura e Foreste Amatrice 26 gennaio 2012

Normativa di riferimento comunitaria, nazionale e regionale Direttiva 79/409/CEE Uccelli 1979 sostituita dalla Direttiva 147/2009/CE (ZPS) Direttiva 92/43/CEE Habitat 1992 (psic>sic>zsc) DPR n. 357/1997 e DPR n. 120/2003 Regolamento recante attuazione della Direttiva 92/43/CE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche D.M. 17/10/2007 Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS) D. Lgs n 121/2011 Attuazione della Direttiva 2008/99 sulla tutela penale dell ambiente (introduce modifiche al Codice Penale cod. 727bis e 733bis relativi a relativi alla uccisione, cattura, prelievo, detenzione e distruzione o deterioramento di specie e habitat di specie o habitat naturali tutelati dalle Direttive ) DGR 1103/2002 Linee Guida per la redazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 DGR 651/2005 (adozione delle delimitazioni di SIC e ZPS ) DGR n. 534/2006 Definizione degli interventi non soggetti alla procedura di Valutazione di Incidenza DGR n. 363/2008 e 928/2008 Rete europea Natura 2000: misure di conservazione obbligatorie da applicarsi nelle Zone di Protezione Speciale DGR n. 64/2010 Linee Guida per la procedura di Valutazione di Incidenza DGR n. 612/2011 (BURL n3 del 21/1/2012) : Misure di conservazione obbligatorie da applicarsi nelle Zone di Protezione Speciale e nelle Zone Speciali di Conservazione.

I Documenti di orientamento CE Guida all interpretazione dell articolo 6 della Direttiva Habitat - 92743/CEE (2000) Guida metodologica alle disposizioni dell articolo 6, paragrafi 3 e 4 della Direttiva Habitat (2001) Documento di orientamento sull articolo 6, paragrafo 4 della Direttiva Habitat (2007) Interpretation Manual of European Union habitats EUR 27/2007 European Commission Opinions relevant to Article 6 (4) of the Habitats Directive (motivi imperativi di interesse pubblico, misure compensative) «Natura 2000» e foreste: sfide ed opportunità (2003) Integrating biodiversity and nature protection into port development (2011) (approccio partecipativo e dialogo tra le parti) Wind Energy developments and Natura 2000 (2010) (non è prevista l esclusione automatica dai siti Natura 2000 degli impianti eolici che devono essere valutati caso per caso) Documento di orientamento CE alle attività estrattive non energetiche in conformità ai requisiti di Natura 2000 (2011) (non è prevista l esclusione automatica dai siti Natura 2000, ma viene richiesto di considerare tali Siti quali criteri di esclusione per la localizzazione delle attività estrattive) Guidance document on the strict protection of animal species of Community interest under the Habitats Directive 92/43/EEC (2007) Guida alla disciplina della caccia nell ambito della direttiva Uccelli selvatici (2008) http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/management/guidance_en.htm

Alcune definizioni chiave della Direttiva Habitat Scopo principale (della Direttiva) è promuovere il mantenimento della biodiversità, tenendo conto allo stesso tempo delle esigenze economiche, sociali Stato di conservazione (habitat e specie): la risultante dei fattori che possono alterare a lungo termine la ripartizione naturale, la struttura e le loro funzioni ecologiche Obiettivo di conservazione in uno stato soddisfacente ovvero il mantenimento delle condizioni che a breve-mediolungo termine consentano l esistenza di popolazioni vitali o superfici di habitat stabili o in espansione occorre attuare le misure necessarie in relazione agli obiettivi di conservazione previsti

Rete Natura 2000 Include solo siti che contribuiscono in modo significativo a mantenere o ripristinare habitat o specie in uno stato di conservazione soddisfacente e che possono contribuire in modo significativo alla coerenza della Rete Natura 2000. La Rete Natura 2000 non rappresenta tutta la Biodiversità da tutelare in Europa, ma include quegli elementi per i quali gli Stati membri e le Regioni sono obbligati a individuare e mettere in atto appropriate misure di conservazione. Il livello di protezione è variabile: è evidente che l obiettivo e i modi di gestione di un sito di dimensioni molto ridotte è diverso da quello relativo ad una vasta area (p.es.bosco) in cui dovrebbe essere possibile continuare a sfruttare le risorse senza perderne i valori.

Alcuni Documenti di riferimento Manuale italiano di interpretazione degli habitat di Direttiva 92/43/CEE (MATTM-DPN, 2010) Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000 (MinAmbiente - LIFE99NAT/IT/6279) «Natura 2000» e foreste: sfide ed opportunità (2003): La nozione di «selvicoltura multifunzionale» è al centro della strategia forestale dell Unione Europea Linee guida per una gestione sostenibile delle risorse forestali nei Parchi Nazionali (2002)

Natura 2000 e foreste I sei criteri paneuropei che costituiscono una base per il monitoraggio della gestione sostenibile delle foreste: C1: Mantenimento e adeguato sviluppo delle risorse forestali. C2: Mantenimento della salute e della vitalità dell ecosistema forestale. C3: Mantenimento e promozione delle funzioni produttive delle foreste (prodotti legnosi e non legnosi). C4: Mantenimento, conservazione della diversità biologica degli ecosistemi forestali. C5: Mantenimento e opportuno potenziamento delle funzioni protettive (in particolare difesa del suolo e regimazione acque). C6: Mantenimento di altre funzioni con valenze socioeconomiche (turismo, educazione, ricreazione)

Tipologie habitat forestali di Direttiva Habitat di ambienti marginali in termini economici - 9180* Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion - 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia - 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba Habitat scarsamente antropizzati allo stadio di climax - 9210* Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex - 9220* Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggeti con Abies nebrodensis - 9330 Foreste di Quercus suber Habitat di transizione di interesse selvicolturale - 9260 Foreste di Castanea sativa - 9280 Boschi di Quercus frainetto (cfr. 91M0 'Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere) - 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

Le misure di conservazione Valutazione di incidenza su piani, progetti e interventi che possono avere effetti significativi per la conservazione di habitat e specie nei siti Natura 2000 Piani di gestione specifici o integrati (PGAF) Misure amministrative e regolamentari

Valutazione di Incidenza Procedura obbligatoria e preventiva (art. 6, par. 3 Dir. Habitat) normata dall art. 5 del DPR 357/1997 e s.m.i. E lo strumento tecnico amministrativo che si applica agli interventi previsti da Piani e Progetti che possono avere effetti negativi significativi sullo stato di conservazione degli habitat e delle specie di Direttiva per i quali sono stati designati i SIC e le ZPS; Si basa su informazioni scientifiche per l espressione del parere L art. 6 della Direttiva Habitat prevede un approccio graduale nel processo di valutazione delle possibili incidenze che si compone di una fase preliminare di screening ed una successiva di valutazione appropriata.

Ambiti territoriali di applicazione della procedura di Valutazione di Incidenza La procedura di Valutazione di incidenza deve essere attuata in riferimento a piani, progetti e attività che possono avere incidenze significative sui siti della Rete Natura 2000 ricadenti nel territorio della Regione Lazio. Nei casi dubbi (es. piani e progetti all esterno dei siti della Rete Natura 2000), per decidere sulla necessità o meno dell attivazione della procedura, si possono formulare quesiti presso la competente struttura regionale.

Cosa è escluso dalla V.I. (DGR 534/2006) Non sono soggetti a V.I. gli interventi che attuano le previsioni dei Piani generali e di settore e loro varianti, già sottoposti a procedura di V.I. con esito positivo Gli interventi direttamente finalizzati alla gestione dei Siti Natura 2000, quali specifici Piani di Gestione Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dell edilizia esistente, della rete viaria/ferroviaria, interventi di adeguamento tecnologico dei fabbricati, le ricorrenti pratiche agricole, gli interventi con carattere di somma urgenza.

Le Linee di indirizzo della Commissione Europea - La Pianificazione strategica deve essere preferita per individuare con più efficacia i potenziali conflitti e minimizzare gli impatti sin dalle prime fasi del processo; - La Valutazione di Incidenza deve basarsi su informazioni valide e complete; - Il dialogo e la concertazione con tutti i livelli coinvolti consente decisioni più agevoli ed efficaci.

Elaborati tecnici necessari per la procedura Relazione tecnico-descrittiva del piano/progetto/attività ed elaborati cartografici Studio o Relazione di Incidenza.

Uno Studio di Incidenza corretto 1. Descrive le componenti naturalistiche d interesse comunitario cioè habitat, specie e habitat di specie, riportati nella Scheda Natura 2000 del Sito, nell area di intervento e nell area immediatamente circostante al momento della progettazione, sulla base della consultazione della bibliografia di settore e di specifici rilievi (tempi e modi adeguati) e loro rappresentazione cartografica. 2. Individua e descrive gli elementi di sensibilità di habitat/specie; 3. Evidenzia le criticità del Piano/Progetto 4. Propone Misure di Mitigazione funzionali alle esigenze di conservazione di habitat/specie

Fattori che devono essere messi in evidenza a breve/lungo periodo, diretti/indiretti (analisi a scala di area di intervento e di Sito) - Frammentazione - Perdita di superfici di habitat/habitat di specie - Disturbo sulle specie animali (diretto) - Perturbazione delle funzioni ecologiche (indiretto)

Parere di Valutazione di incidenza e risoluzione di conflitti tra portatori di interessi L art. 2, comma 3, della Direttiva Habitat stabilisce che le misure adottate tengono conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità locali ; Il Parere è motivato, cioè dimostra la necessità delle prescrizioni (anche perciò il provvedimento è su base scientifica) Le prescrizioni costituiscono l aspetto finale dello sforzo di integrazione delle diverse esigenze (socioeconomiche e di conservazione) che tendono a ridurre i conflitti su un bene di interesse comunitario.

Le prescrizioni come mitigazioni funzionali al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente - devono essere corrispondenti ai fattori di incidenza - Devono essere misurabili/monitorabili tramite indicatori (per valutarne l efficacia) Es.tempi di realizzazione, modalità operative, porzioni di non-intervento.

Problematiche La Direttiva Habitat non individua gli aspetti da considerare come fattori di pressione (a differenza di VIA/VAS) e quindi è necessario spostare l attenzione, nella fase di Studio, sulle esigenze ecologiche di habitat e specie per effettuare una valutazione appropriata. Scarso livello tecnico degli elaborati di valutazione di incidenza presentati, con descrizioni generiche dell ambiente e dell ecologia delle specie. Quasi mai una verifica della scheda natura 2000 nell area di intervento, ovvero un indagine con funzione di monitoraggio e aggiornamento delle informazioni del formulario standard.

Conclusioni La Valutazione di Incidenza, considerando caso per caso tutte le componenti in gioco, è al momento la misura di conservazione più appropriata per la Rete Natura 2000. GRAZIE