PEDAGOGIA GENERALE 1 25124 (A.A. 2017/2018) Prof.ssa Giuliana Sandrone MODULO 1
Giuseppe Bertagna DALL EDUCAZIONE ALLA PEDAGOGIA Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Capitolo III
CAPITOLO 3: Morfologia dell esperienza umana e genealogia dell educazione della formazione e dell istruzione
Se il problema è la genealogia della educazione, della formazione e dell istruzione occorre una «morfologia» della esperienza umana STUDIO DELLE DIVERSE FORME DI UN SISTEMA
Che cosa ci spiega il prolungamento dell infanzia e l evoluzione Uno dellasguardo specie umanad insieme rispetto ai nostri interrogativi iniziali? I sensi e l equilibrio Accorgersi immediato Pulsioni Comportamenti Sentimenti Emozioni
I sensi e l equilibrio Il senso e il movimento Grazie al senso interno dell equilibrio e del movimento l uomo riesce ad integrare le percezioni dei cinque sensi e a trasformarle armonicamente nell unità del suo corpo che, adattandovisi, interagisce con l ambiente, nello spazio e nel tempo, e arricchisce l esperienza. (pp. 54-55) Un ruolo determinante nel comporre il quadro della prima esperienza umana si deve senz altro attribuire ai tradizionali cinque sensi: vedere, sentire, toccare, gustare, odorare. Ma esiste anche il senso muscolare, il senso motorio dell equilibrio che manteniamo, mentre ci muoviamo.
Pulsioni Le pulsioni L esperienza nasce anche dal sentire ciò che, sebbene in modo indefinito, sembra urgere e crescere a tal punto dentro di sé da spingere a comportamenti che non si possono evitare e che incidono in maniera molto rilevante oltre che su di sé, sugli altri e sull ambiente.
Pulsioni elementari, biologiche, biofisiche Pulsioni elementari biofisiologiche - Fame - Sete - Incorporazione - Evacuazione Pulsioni biologiche elementari - sbadiglio - starnuto Pulsioni elementari psichiche: - eros e thànathos - aggrapparsi e attaccarsi (p. 57) - credenza e fiducia (pp. 57-59) - il seno (p. 60) - il sogno (p. 60) - l altro (pp. 61-63)
Emozioni Le emozioni primarie Le emozioni primarie: sono autosemantiche (non sono necessari significati e pensieri ragionati per cagionarle). Felicità, stupore, paura, tristezza, rabbia, (interesse,[disgusto]) (pp. 63-4) PERICOLO IL CASO DELLA PAURA IO
Emozioni Le emozioni secondarie Le emozioni secondarie: non esistono se non perché accompagnano un soggetto che pensa e che si pensa, che vede e si vede mentre vede, in qualche modo rappresentandosi mentalmente alla seconda potenza. Vergogna, ribrezzo/disgusto, senso di colpa (pp. 64-65)
Le emozioni secondarie 1. Emozioni secondarie sono frutto di una prima rielaborazione dell io Esse si manifestano nel momento in cui ci si immagina osservati nel compiere una determinata azione e se ne percepiscono le conseguenze (ad esempio il rimprovero) 2. Non sono esperienze tipicamente animali e sono peculiari dell essere umano
Sentimenti Sentimenti Costituiscono una elaborazione sofisticata a livello intellettuale delle pulsioni e delle emozioni primarie e secondarie. Accadono nell autoconsapevolezza razionale e generano continuità del sentire e relazionalità. Odio, amore, piacere/dispiacere, vendetta, pietà, rispetto, generosità, simpatia, antipatia, collaboratività (pp.65-66)
Accorgersi immediato L accorgersi immediato cosiddetto «sesto senso» Gli organi di senso, le pulsioni, le emozioni primarie e secondarie sono fonti continue e sterminate di sensazioni. Non tutto il sentire suscitato e permesso da queste fonti, tuttavia, giunge ad influenzare (nel senso di segnare = lasciare il segno) il nostro sistema nervoso e a trasformarsi in percezioni e poi in pensiero consapevole.
Accorgersi immediato L accorgersi è selettivo Alcune sensazioni, piccole sottili confuse, non giungono mai alla discriminazione della coscienza percettiva Il cervello seleziona idee e sensazioni creando gerarchie prediligendo quelle più importanti (il sonno, ad esempio, elimina le sinapsi più deboli) pp. 67-69
Accorgersi immediato L iceberg dell accorgersi Tutte le sensazioni e le idee, piccole sottili confuse, che non giungono mai alla discriminazione della coscienza percettiva o che il cervello lascia cadere a vantaggio di quelle più importanti non vanno perdute. Influenzano la storia di ogni singolo individuo e la specie. L invisibile lascia tracce nel visibile l emersione dell inconscio (pp. 69-70)
I COMPORTAMENTI Meccanismi e schematismi d azione
I neuroni specchio Un importante scoperta neurofisiologica avvenuta negli anni Novanta del XX secolo ha evidenziato l esistenza di un meccanismo grazie al quale le azioni eseguite da altre persone, una volta percepite dal nostro sistema sensoriale, vengono trasferite al nostro stesso sistema motorio in maniera del tutto automatica, permettendoci così di avere una copia del comportamento osservato, quasi come si fossimo noi stessi ad eseguirlo. I neuroni che compiono questa trasformazione dell azione (da un formato sensoriale ad uno motorio) sono chiamati dalla scienza neuroni specchio e risultano quindi necessari per la comprensione dell azione altrui. Giacomo Rizzolatti
Da dove vengono Il valore dell imitazione La maggior parte dei comportamenti umani e delle loro giustificazioni discende da forme di imitazione. (p. 74) L imitazione umana non è scimmiottamento, ma una delle principali [facoltà] dell ingegno umano [...] non è che una facoltà d attenzione esatta e minuta all oggetto e alle sue parti (Leopardi). Si caratterizza per la capacità di mettersi dal punto di vista dell altro, di sforzarsi di sentire come l altro Inoltre l imitare dell uomo è un ri-assumere in proprio, in modo creativo e personale, cose altrui.
Perché non bastano La noia dell imitazione In ogni caso l imitazione, così importante nei processi evolutivi dell uomo e, in sé, così attiva e dinamica, evoca, invece, per noi, significati di passività e di immobilismo cognitivo, personale e sociale. Ecco perché dall imitazione si passa alle attività intenzionali superiori, per il piacere della novità e del cambiamento p.77
Comportamenti
1 La noia dell imitazione Sono stimolati dall esterno (o da un bisogno fisiologico del corpo-macchina) e al più coinvolgono l intenzionalità e il logos in un secondo momento che si impegna a regolarli, disciplinarli.
2 Non sono concepiti mentalmente Non sono frutto di un analisi
3 Non sono stati scelti volontariamente in coscienza e autocoscienza
Primum vivere deinde philosophari I comportamenti sono RIVELATIVI NON dell intenzionalità e del logos che li genera ma l intenzionalità e il logos intervengono in una seconda fase per il loro controllo, il loro disciplinamento (I COMPORTAMENTI/ MECCANISMI invocano spesso AZIONI VERE E PROPRIE che con intenzionalità e logos li sottopongano ad analisi, ma in un secondo momento IN MODO RIFLESSIVO)
EX-PERIRE «Uscire da una prova e attraversare un rischio (esponendosi all imprevisto di un accadimento dipendente da fattori incontrollati e incontrollabili)». OVVERO Un presente che guarda al passato (= si trattengono i ricordi di ciò che si è passato) La precarietà dell esperienza (= non si sa come andrà a finire ciò che stiamo vivendo adesso) La forza dell esperienza (= pur nel continuo scorrere delle cose, si ha la percezione che qualcosa non cambi nel tempo e nello spazio, che ci sia una permanenza e una regolarità: il tronco nel fiume non diventerà mai un coccodrillo ) pp. 80-81, 82,83
La rivoluzione del Sapiens sapiens Tra i 60.000 e i 20.000 anni fa si verifica la diffusione planetaria dell homo Sapiens sapiens che apre alle trasformazioni che portano al neolitico e, subito dopo, alla storia umana in senso stretto Trasformazione radicale della vita dell uomo: agricoltura e allevamento, rivoluzione alimentare, uso di tecniche produttive, forme di arte, concezione religiosa della vita, organizzazione sistematica della guerra, ecc p.90 Certamente l homo Sapiens sapiens cura e fa crescere i propri piccoli ma a poco a poco va oltre e inaugura l educazione: perché?
Un ulteriore domanda Che cos è che ha permesso ai processi dell educazione, della formazione e dell istruzione dell unica specie umana ormai esistente, di far fermentare, trasformandoli, trasfigurandoli e accrescendoli, i tradizionali comportamenti evolutivi umani e animali della cura, dello sviluppo, della crescita, dell addestramento/allenamento, del modellamento, dell informazione, dell in-segnamento, della comunicazione?