Elenco dei reati presupposto di cui al D.LGS. n. 231/2001

Documenti analoghi
La legge : Dlgs 231/01. Ing P. Aterno

ALLEGATO 1. Art. 316Ter c.p. Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato

DEMO PROCEDURE WINPLE 231 MODELLO 231 PARTE SPECIALE INDICE DETTAGLIATO. Procedure 231 Modello 231 Parte speciale Indice dettagliato degli argomenti

1. GENESI, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE FUTURE DEL D.LGS. 231/ FATTISPECIE DI REATO INDIVIDUATE NEL D.LGS. 231/2001

MODELLO DI GESTIONE DEL SISTEMA DEI RISCHI AZIENDALI.

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo D. Lgs. 231/2001

ELENCO DEI REATI PREVISTI NEL D.Lgs. 231/01

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO

ELENCO REATI PRESUPPOSTO RILEVANTI AI SENSI DEL D.LGS. 231/01

Fiorenzuola Patrimonio S.r.l.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO

MODELLO ORGANIZZATIVO

Fiorenzuola Patrimonio S.r.l. Fiorenzuola Sport S.r.l.

FIERA DIGITALE SRL FIERA DIGITALE SRL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO. ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO (ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001) Elenco dei reati previsti nel D.Lgs. n. 231/2001

CATALOGO DEI REATI PRESUPPOSTO AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001

PARTE GENERALE ELENCO REATI CHE DETERMINANO LA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001

Modello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231

distruzione di un habitat all interno di un sito protetto o comunque suo deterioramento con compromissione dello stato di conservazione

Corporate Governance e Responsabilità

E X P O T R A I N I N G

Decreto Legislativo n. 231/2001 CATALOGO REATI PRESUPPOSTO

CIOCCA S.r.l. Sede Legale in Torino Via Masaccio 26 ALLEGATO 1 ELENCO DEI REATI PRESUPPOSTO

Allegato A - Parte Generale Catalogo dei Reati ai sensi del D.Lgs. 231/2001

Modello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231


Parte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita

Malversazione a danno dello Stato 316-ter c.p. Indebita percezione di erogazione a danno dello Stato 640 c.p. Truffa 640-bis c.p.

C.so Garibaldi, n Roma (RM) Tel Fax ai sensi del D.Lgs. n. 231 del 8 Giugno 2001

Modello organizzativo 231 OTIS Servizi S.r.l. OTIS SERVIZI Srl. Sede Legale in Cassina de Pecchi (MI) Via Roma n. 108

ALLEGATO 1 ELENCO REATI PRESUPPOSTO

CEAM Srl. Sede Legale in Calderara di Reno (BO) Via Pradazzo 4/2 ALLEGATO 1 ELENCO REATI PRESUPPOSTO MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO

ALLEGATO 1 ELENCO REATI PRESUPPOSTO

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo D. Lgs. 231/2001

Il decreto legislativo 231 del 2001

CEAM Srl. Sede Legale in Calderara di Reno (BO) Via Pradazzo n. 4/2 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO

CSP Innovazione nelle ICT Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs 8 giugno 2001 n. 231 ALLEGATO 1

IL SISTEMA SANZIONATORIO

D.lgs. 231/2001 CONVEGNO. 24 marzo Oggetto La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato

Modello di organizzazione, gestione e controllo Parte speciale

ALLEGATO 1 ELENCO REATI PRESUPPOSTO

GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01

ASCSP Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona

Confagricoltura Bologna

Elenco reati Allegato Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, N Betontir S.p.A.

La responsabilità penale/amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni

DEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO

Mappatura dei rischi di reato ex D. Lgs 231/01

APPENDICE 1. Reati commessi nei rapporti con la pubblica amministrazione (artt. 24 e 25 del Decreto);

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/01 1 ALITALIA CITYLINER S.P.A. ALLEGATO 1 ELENCO REATI

ELENCO DEI REATI PREVISTI DAL D.LGS. 231/2001 E SS.MM.II.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO E COMPLIANCE PROGRAM ANTI-CORRUZIONE DI ITALTEL

Sirio Panel S.p.A. Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, N. 231

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo e Compliance Program Riassunto

ELENCO REATI TABELLA CORRELAZIONE REATI / SANZIONI

Modulo A ll Dlgs 231/2001

La corruzione tra privati

i reati contro la pubblica amministrazione

ESTRATTO (omissis) (3) REATI PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 RILEVANTI IN RELAZIONE ALL ATTIVITA DELLA SOCIETA : 1. Malversazione a danno dello Stato,

HydroGEA S.p.A. Piazzetta del Portello nr Pordenone APPENDICE 1: ELENCO DEI REATI PRESUPPOSTO. ai sensi del D.lgs. 231/01

INDICE - SOMMARIO CAPITOLO I SOGGETTI PENALMENTE RESPONSABILI NELL AMBITO DELL IMPRESA

REATI PRESUPPOSTO D.LGS. N. 231/2001

INDICE SOMMARIO. Presentazione alla seconda edizione... pag. XI CAPITOLO I SOGGETTI PENALMENTE RESPONSABILI NELL AMBITO DELL IMPRESA

INDICE. pag. Presentazione alla seconda edizione... Presentazione...

Meda Pharma SpA Modello di Organizzazione Gestione e Controllo - Allegato A Documento di mappatura dei processi sensibili

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/01 1

D. Lgs. 8 Giugno 2001 n. 231 La responsabilità amministrativa degli enti

S T U D I O L E G A L E A S S O C I A T O T O S E L L O & P A R T N E R S

ADOZIONE DI MODELLI ORGANIZZATIVI. DECRETO LEGISLATIVO 231/01 Verona 27 Giugno 2007

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E

Il nuovo quadro normativo dopo l entrata in vigore della L. 190/2012.

Il D.Lgs Modelli di organizzazione STOP ALLE SANZIONI PER LE IMPRESE

REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

ALD AUTOMOTIVE ITALIA S.R.L.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO DI NEW PIXEL 24 S.R.L.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E

I Compendi Superiori. diretti da Roberto GAROFOLI

Allegato 1 - I REATI PREVISTI DAL D.LGS. 231/2001

LA RESPONSABILITÀ DEGLI AMMINISTRATORI E DEGLI ENTI DI VOLONTARIATO. Materiali a cura dell avv. Cristina Vaccario 5-12 febbraio 2011

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 231/2001 DI CASA DI CURA QUISISANA S.R.L.

Si elencano di seguito i reati attualmente ricompresi nell ambito di applicazione del D.Lgs. 231/2001:

Modello di organizzazione, gestione e controllo ex. d.lgs. 231/2001

Quadro sinottico degli articoli del c.p., del c.p.p., delle disp. att. c.p.p. e del c.c. modificati dalla legge anticorruzione

Rev 1 del 28/08/2013 SANITA IL MODELLO 231. per le Strutture Sanitarie del Lazio

VERONAFIERE SERVIZI S.p.A.

APPENDICE 1. Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo D. Lgs. 231/2001 APPENDICE 1

Roberto GAROFOLI DIRITTO PENALE (PARTE SPECIALE)

Costituzione della Repubblica italiana 1. Delib.ne Assemblea Costituente 22 dicembre Costituzione della Repubblica Italiana...

- ALLEGATO A E B (FATTISPECIE DEI REATI E ARTICOLI DEL CODICE PENALE RICHIAMATI DALL ART 4 DEL D.LGS. 231/2001)

INDICE SOMMARIO CAPITOLO PRIMO. I DELITTI DI CONCUSSIONE E CORRUZIONE di Lorena Ciarniello

Elementi fondamentali del Decreto Legislativo n. 231/2001

ELENCO DEI REATI PRESUPPOSTO

Roberto GAROFOLI DIRITTO PENALE (PARTE SPECIALE)

INTRODUZIONE GENERALE: IL PERCHE' DI UNA NORMA ANTIRICICLAGGIO E LA FILOSOFIA DELLA STESSA

PARTE SPECIALE Sezione V. Reati Societari

Bozza Disegno di legge Introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime

VHIT S.p.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231

Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, N.231. Finmeccanica Global Services S.p.A.

AGGIORNAMENTI AGLI ARTICOLI 25-TER e 25-UNDECIES

Compliance ed Organizzazione Aziendale: una opportunità che unisce diritto e scienza di impresa.

Transcript:

Elenco dei reati presupposto di cui al D.LGS. n. 231/2001 Allegato 1 Di seguito si fornisce una indicazione delle categorie di reati (cosiddetti reati presupposto ) la cui commissione determina la responsabilità amministrativa degli enti, ai sensi del d.lgs. n. 231/2001 (di seguito anche solo Decreto ). La prima tipologia di reati cui, ai sensi del Decreto, consegue la responsabilità amministrativa dell Ente è quella dei reati commessi nei confronti della Pubblica Amministrazione, che vengono dettagliati agli artt. 24 e 25 del Decreto, ovvero: - malversazione a danno dello Stato o di altro Ente Pubblico (art. 316 bis cod. pen.) - indebita percezione di contributi, finanziamenti o altre erogazioni da parte di un ente pubblico (316 ter cod. - truffa in danno dello Stato o di altro ente pubblico (art. 640, II comma, n. 1, cod. - truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis cod. - frode informatica in danno dello Stato o di altro ente pubblico (art. 640 ter cod. - concussione (art. 317 cod. - corruzione per un atto d ufficio (artt. 318 e 321 cod. - corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio (artt. 319 e 321 cod. - corruzione in atti giudiziari (artt. 319 ter e 321 cod. - istigazione alla corruzione (art. 322 cod. - corruzione di persone incaricate di pubblico servizio (artt. 320 e 321 cod. - peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità Europee e di Stati Esteri (art. 322 bis cod. pen.). L art. 25 bis del Decreto introdotto dall art. 6 della Legge 23 settembre 2001, n. 409, richiama, poi, i reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori da bollo (artt. 453, 454, 455, 457, 459, 460, 461 e 464 cod. pen.). Un ulteriore e importante tipologia di reati cui è ricollegata la responsabilità amministrativa dell Ente è, inoltre, costituita dai reati societari, categoria disciplinata dall art. 25 ter del Decreto, disposizione introdotta dal D.Lgs. 11 aprile 2002, n. 61, che individua le seguenti fattispecie, così come modificate dalla Legge 28 dicembre 2005, n. 262: - false comunicazioni sociali (art. 2621 cod. civ.); - false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori (art. 2622 cod. civ., nella nuova formulazione disposta dalla L. n. 262/2005); - falso in prospetto (art. 2623 cod. civ., abrogato dall'art. 34 della L. n. 262/2005, la quale ha tuttavia introdotto l'art. 173 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58); 1

- falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni della società di revisione (art. 2624 cod. civ.); - impedito controllo (art. 2625 cod. civ.); - indebita restituzione dei conferimenti (art. 2626 cod. civ.); - illegale ripartizione degli utili e delle riserve (art. 2627 cod. civ.); - illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante (art. 2628 cod. civ.); - operazioni in pregiudizio dei creditori (art. 2629 cod. civ.); - omessa comunicazione del conflitto di interessi (art. 2629 bis cod. civ.); - formazione fittizia del capitale (art. 2632 cod. civ.); - indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art. 2633 cod. civ.); - illecita influenza sull assemblea (art. 2636 cod. civ.); - aggiotaggio (art. 2637 cod. civ., modificato dalla Legge 18 aprile 2005, n. 62); - ostacolo all esercizio delle funzioni delle Autorità pubbliche di vigilanza (art. 2638 cod. civ., modificato dalla L. n. 62/2005 e dalla L. n. 262/2005). L intervento riformatore non si è fermato e, con la Legge 14 gennaio 2003, n. 7, è stato introdotto l art. 25 quater, con cui si estende ulteriormente l ambito di operatività della responsabilità amministrativa da reato ai delitti aventi finalità di terrorismo e di eversione dell ordine democratico previsti dal codice penale e dalle leggi speciali. Successivamente, la Legge 11 agosto 2003, n. 228, ha introdotto l art. 25 quinquies, a mente del quale l Ente è responsabile per la commissione dei delitti contro la personalità individuale (artt. 600, 600 bis, 600 ter, 600 quater, 600 quater n.1, 600 quinquies, 601 e 602 cod. pen.). Più di recente, la L. n. 62/2005, c.d. Legge Comunitaria, e la L. n. 262/2005, conosciuta come Legge sul Risparmio, hanno ancora incrementato il novero delle fattispecie di reato rilevanti ai sensi del Decreto. E stato, infatti, introdotto l art. 25 sexies, relativo ai reati di abuso dei mercati (c.d. market abuse; artt. 184 e 185 del D.Lgs. n. 58/1998). La legge 9 gennaio 2006, n. 7, ha, inoltre, introdotto l art. 25 quater 1 del Decreto, che prevede la responsabilità amministrativa da reato dell Ente nell ipotesi che sia integrata la fattispecie di pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 583 bis cod. pen.). In seguito, la Legge 16 marzo 2006, n. 146, che ha ratificato la Convenzione e i Protocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, adottati dall Assemblea generale il 15 novembre 2000 e il 31 maggio 2001, ha previsto la responsabilità degli Enti per alcuni reati aventi carattere transnazionale. La fattispecie criminosa si considera tale, quando, nella realizzazione della stessa, sia coinvolto un gruppo criminale organizzato e sia per essa prevista l applicazione di una sanzione non inferiore nel massimo a 4 anni di reclusione, nonché, quanto alla territorialità: sia commessa in più di uno Stato; sia commessa in uno Stato ma abbia effetti sostanziali in un altro Stato; sia commessa anche in un solo Stato ma una parte sostanziale della sua preparazione o pianificazione o direzione 2

e controllo avvenga in un altro Stato; sia commessa in uno Stato, ma in esso sia coinvolto un gruppo criminale organizzato protagonista di attività criminali in più di uno Stato. I reati a tale fine rilevanti sono: - associazione a delinquere (art. 416 cod. - associazione a delinquere di tipo mafioso (art. 416 bis cod. - associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri (art. 291 quater del DPR 23 gennaio 1973, n. 43); - associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74 del DPR 9 ottobre 1990, n. 309); - traffico di migranti (art. 12, commi 3, 3 bis, 3 ter e 5, D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286); - intralcio alla giustizia, nella forma di non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all Autorità giudiziaria e del favoreggiamento personale (artt. 377 bis e 378 cod. pen.). Il Legislatore italiano ha novellato il Decreto mediante la Legge 3 agosto 2007, n. 123, e, in seguito, mediante il D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231. Con la L. n. 123/2007, è stato introdotto l art. 25 septies del Decreto, poi sostituito dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, che prevede la responsabilità degli Enti per i reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Il D.Lgs. n. 231/2007, viceversa, ha introdotto l art. 25 octies del Decreto, a mente del quale l Ente è responsabile per la commissione dei reati di ricettazione (art. 648 cod. pen.), riciclaggio (art. 648 bis cod. pen.) e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648 ter cod. pen.). La Legge 18 marzo 2008, n. 48 ha introdotto, infine, l art. 24 bis del Decreto, che estende la responsabilità degli Enti anche ad alcuni reati c.d. informatici. Recentemente il legislatore ha nuovamente ampliato il novero dei reati presupposto. La Legge 15 luglio 2009, n. 94, recante disposizioni in materia di sicurezza pubblica, ha introdotto l art. 24 ter e, dunque, la responsabilità degli enti per la commissione dei delitti di criminalità organizzata 1 (articoli 416, sesto comma, 416-bis, 416-ter e 630 del codice penale, i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416- bis ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, nonché i delitti previsti dall'articolo 74 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 e l Art 407,comma 2 lett. a) n.5) c.p.p. La Legge 23 luglio 2009, n. 99, recante disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, ha ampliato le ipotesi di reato di falso previste dall art. 25 bis del decreto, aggiungendo i reati di contraffazione, 1 I delitti di criminalità organizzata erano prima rilevanti, ai fini del Decreto, solo se aventi carattere transnazionale. 3

alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni di cui all art. 473 c.p. e di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi di cui all art. 474 c.p.. Il medesimo intervento legislativo ha introdotto l art. 25 bis 1, volto a prevedere la responsabilità degli enti per i reati contro l industria e il commercio di cui agli artt. 513, 513 bis, 514, 515, 516, 517, 517 ter, 517 quater, 513 bis, 514 c.p., nonché l art. 25 novies volto a prevedere la responsabilità degli enti per i delitti i materia di violazione del diritto d'autore (articoli 171, primo comma, lettera a-bis), e terzo comma, 171-bis, 171-ter, 171- septies e 171-octies della legge 22 aprile 1941, n. 633). L art. 4 della Legge 3 agosto 2009, n. 116 ha introdotto l articolo 25-novies, in base al quale l ente è ritenuto responsabile per la commissione del reato previsto dall art. 377-bis del codice penale ovvero induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria Per completezza, deve ricordarsi, inoltre, che l art. 23 del Decreto punisce l inosservanza delle sanzioni interdittive, che si realizza qualora all Ente sia stata applicata, ai sensi del Decreto, una sanzione o una misura cautelare interdittiva e, nonostante ciò, lo stesso trasgredisca agli obblighi o ai divieti ad esse inerenti. Il 16 Agosto 2011 è entrato in vigore il Decreto Legislativo n.121 del 7 Luglio 2011 che recepisce le direttive 2008/99 e 2009/123, che danno seguito all'obbligo imposto dall'unione europea di incriminare comportamenti fortemente pericolosi per l'ambiente. Sono stati inseriti i seguenti reati ambientali, provenienti da fonti normative assai eterogenee: il codice penale (art. 727-bis e 733-bis), la Convenzione di Washington, il d.lgs 152/2006 (Norme in materia ambientale), la L. 549/1993 (misure a tutela dell ozono stratosferico e dell ambiente ) e il D.lgs 202/2007 (Attuazione della direttiva 2005/35/CE relativa all inquinamento provocato dalle navi e conseguenti sanzioni): L uccisione, la distruzione, il prelievo o possesso, di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette o il danneggiamento di un habitat all interno di un sito protetto L esercizio di una attività industriale ad alto impatto ambientale senza Autorizzazione Integrata Ambientale Lo Scarico di acque reflue industriali, senza autorizzazione e/o lo scarico di acque reflue industriali inquinanti Gli illeciti nella gestione dei servizi idrici integrati, commessi dai gestori di tali servizi in materia di trattamento delle acque reflue Lo scarico nelle acque del mare da parte di navi od aeromobili di sostanze o materiali per i quali è imposto il divieto assoluto di sversamento ai sensi delle disposizioni contenute nelle convenzioni internazionali vigenti in materia e ratificate dall Italia L utilizzazione agronomica di effluenti di allevamento, di acque di vegetazione dei frantoi oleari, nonché di acque reflue provenienti da aziende agricole e piccole aziende agroalimentari senza preventiva autorizzazione 4

L importazione, l esportazione, la riesportazione, la vendita e il trasporto, anche per conto terzi, di specie animali e vegetali in via di estinzione o l importazione di oggetti ad uso personale o domestico relativi a tali specie La falsificazione o alterazione di certificati, licenze, notifiche di importazione, dichiarazioni, comunicazioni, finalizzati all importazione o alla vendita di specie animali e vegetali in via di estinzione La detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili di specie selvatica ed esemplari vivi di mammiferi e rettili provenienti da riproduzioni in cattività che costituiscano pericolo per la salute e per l incolumità pubblica La violazione delle norme relative alla produzione, il consumo, l importazione, l esportazione, la detenzione, la raccolta, il riciclo e la commercializzazione delle sostanze lesive dell ozono stratosferico e dannose per l ambiente L Inquinamento doloso e colposo dei mari Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti Successivamente nel corso del 2012 il 9 Agosto è entrato in vigore il D.Lgs. n. 109/2012 che ha introdotto nel D.Lgs. 231/01 l'art. 25-duodecies "Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare". In pratica viene estesa la responsabilità agli enti, quando lo sfruttamento di manodopera irregolare supera certi limiti stabiliti, in termini di numero di lavoratori, età e condizioni lavorative, stabiliti nel Dlgs 286/98, il cosiddetto "Testo unico dell'immigrazione". Infine, sempre nel 2012, la Gazzetta Ufficiale del 13 novembre ha pubblicato la Legge 6 novembre 2012 n. 190 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione che ha introdotto tra i reati rilevanti ai fini del Decreto le seguenti fattispecie: Induzione indebita a dare o promettere utilità (introdotta nell art. 25 del Decreto), che sanziona il comportamento del pubblico ufficiale o dell incaricato del pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o promettere indebitamente, a lui stesso o a un terzo, denaro o altra utilità; Corruzione tra privati (introdotta nell art. 25-ter del Decreto), che sanziona il comportamento di amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili e societari, sindaci e liquidatori nonché coloro che sono sottoposti alla direzione e alla vigilanza di tali soggetti che, a seguito della dazione o della promessa di denaro o altra utilità, per sé o per altri, compiono od omettono di compiere atti, in violazione degli obblighi inerenti il loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando danno alla società. 5