IL FLASH su fotocamere EOS Canon. Guida completa



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IL FLASH su fotocamere EOS Canon Guida completa

INTRODUZIONE L'invenzione, la successiva automazione e miniaturizzazione del flash elettronico rivoluzionò la fotografia. Oggi un fotografo non è più legato alla disponibilità di luce ambientale e, qualora voglia usarla, ha una fonte di luce portatile ed affidabile sempre a sua disposizione. Purtroppo però la fotografia con il flash è una tecnica molto difficile da padroneggiare, e questo con qualsiasi sistema fotografico vi possa venire in mente. E' molto comune scattare un'istantanea degli amici al ristorante, ed ottenere quell'orribile aspetto spaventato da coniglio illuminato dai fari dell'auto grazie al flash incorporato. Imparare ad utilizzare correttamente il flash (ottenendo immagini dall'aspetto naturale) è piuttosto difficile. Questo è in gran parte causato dal fatto che l'occhio umano non è in grado di distinguere gli effetti del lampo di luce sull'immagine nel momento in cui essa viene catturata. Semplicemente, il lampo, è troppo breve per noi. Inoltre non è possibile vedere il flash mentre si guarda attraverso il mirino di una fotocamera reflex poiché, al momento dello scatto, lo specchio è sollevato ed impedisce la visuale. In ultimo, ma non per importanza, una fonte luminosa (di dimensioni ridotte) posizionata vicino alla lente di ripresa, produce sempre una luce molto dura ed innaturale. Dunque è necessario leggere i manuali e sperimentare. Questo è difficile con la fotografia analogica a causa del tempo che intercorre fra il momento della foto e quello della sua valutazione (chi non avesse mai scattato con pellicola pensi al tempo necessario allo sviluppo e stampa del negativo), ma, fortunatamente, la tecnologia digitale ha eliminato questo "scoglio" permettendo di vedere subito i risultati e consentendo tempi di apprendimento più rapidi grazie alla possibilità di sbagliare e correggersi nel giro di pochi secondi. Non di meno è utile capire i principi base secondo i quali funziona la fotografia con il flash. Quindi ecco una raccolta di informazioni per svelare il mistero della fotografia con il flash con le apparecchiature fotografiche Canon EOS. Molte delle nozioni qui riportate hanno carattere generale e pertanto sono applicabili anche a sitemi flash di altri produttori, molte altre invece sono molto specifiche e quindi adatte solo ai prodotti Canon EOS. Notate che questo documento copre fotocamere digitali ed analogiche. Fate attenzione, anche le fotocamere PowerShot sono in grado di impiegare unità flash Speedlite serie "EX", ma non essendo fotocamere appartenenti al sistema EOS si riscontrano differenze significative nelle modalità di funzionamento. Documentazione ufficiale Conoscere in maniera approfondita la tecnologia flash del sistema EOS è difficoltoso a causa della relativa limitatezza del materiale ufficiale disponibile sull'argomento. I manuali di Canon sono stringati e non raggiungono il nocciolo della questione, ed i libri di altri autori hanno natura piuttosto superficiale. Negli anni '90, Canon USA pubblicò alcune guide di riferimento, "Canon Speedlite Reference Guide" e la più piccola "Canon EOS Speedlite System". Entrambe oggi sono fuori catalogo e non coprono la tecnologia E-TTL. Una successiva guida, "Flash Work", trattò le basi della tecnologia E-TTL, ma anch'essa ha carattere piuttosto superficiale. Finalmente, con l'addentrarsi del nuovo millennio, Canon USA rilasciò una coinvolgente risorsa web, il Canon Digital Learning Center http://learn.usa.canon.com/home/home.shtml, che include anche una buona quantità di materiale sulla tecnologia flash. Per favore, notate che io non ho alcun intuito particolare, ne ho accesso ai misteriosi documenti degli ingegneri Canon. Ho scritto e pubblicato tutto questo materiale in parte perché penso che possa essere utile, in parte perché spiegare qualcosa ad altri è un ottimo modo per imparare per se stessi. Naturalmente è possibile che si possano incontrare degli errori tecnici, ambiguità o sezioni troppo vaghe. In tal caso vi prego di comunicarmelo in modo che possa porvi rimedio.

INDICE Capitolo 1: Le 10 domande più comuni sui flash EOS Capitolo 2: Il sistema di misurazione flash utilizzato sulle Canon EOS 2.1 - Controllare l esposizione flash. 2.2 - I principi della misurazione flash 2.3 - Il sistema flash TTL. 2.4 - Perfezionamenti del sistema TTL: il sistema AIM 2.5 - Il sistema A-TTL 2.6 - Limitazioni del sistema A-TTL 2.7 Il sistema E-TTL 2.8 - Limiti del sistema E-TTL 2.9 - Il sistema E-TTL II 2.10 - Obiettivi Canon EF/EF-S che forniscono informazioni sulla distanza 2.11 - La sincronizzazione ad alta velocità o modalità FP 2.12 - TTL, E-TTL e le fotocamere analogiche EOS 2.13 - TTL, E-TTL e le fotocamere digitali EOS 2.14 - Corpi di tipo A e B 2.15 - Disabilitare la misurazione E-TTL Capitolo 3: Unità flash compatibili con il sistema EOS 3.1 - Flash compatibili con il sistema EOS 3.2 - Flash incorporati 3.3 - Modalità base (scena) e unità flash esterne 3.4 - Le tipologie di flash esterni di Canon 3.5 - Vecchie unità Canon Speedlite 3.6 - Flash per montaggio su slitta a caldo 3.7 - Flash con impugnatura (grip) 3.8 - Flash macro 3.9 - Flash di produttori terzi 3.10 - Quale flash dovrei comprare? Capitolo 4: Modalità nella fotografia con il flash EOS 4.1 - Soggetto e sfondo nella fotografia con il flash 4.2 - Luce di riempimento 4.3 - Rapporti del flash di riempimento 4.4 Riduzione dell'auto-riempimento 4.5 - Sincronizzazione a bassa velocità 4.6 - Il tempo sincro-x 4.7 - Velocità sincro-x massima sui corpi EOS Capitolo 5: Confusione nella fotografia con il flash nel sistema EOS 5.1 - Modalità Program ( P ) 5.2 - Modalità a priorità di diaframmi (Av) 5.3 - Modalità a priorità di tempi (Tv) 5.4 - Modalità manuale (M) 5.5 - Unità flash multiple 5.6 - Collegamento con cavi

5.7 - Slave ottici 5.8 - I collegamenti wireless 5.9 - La misurazione dello sfondo nella fotografia con il flash 5.10 - Gli schemi di misurazione flash Capitolo 6: Terminologia del flash 6.1 - Strobe e Flash 6.2 - Legge dell'inverso del quadrato 6.3 - Il numero guida (NG) 6.4 - Valore di esposizione (exposure value - EV) 6.5 - Unità flash dedicate e non dedicate 6.6 - Slitta porta accessori (shoe mount) 6.7 - L'effetto occhi rossi 6.8 - Riduzione degli occhi rossi 6.9 - Il problema della sincronizzazione sulla prima tendina 6.10 - La sincronizzazione sulla seconda tendina 6.11 - La teoria del colore 6.12 - La temperatura del colore e le pellicole 6.13 - La temperatura del colore e la fotografia con flash 6.14 - I filtri colorati 6.15 - Limitazioni dei filtri 6.16 - I mired 6.17 - La scala Wratten 6.18 - Il voltaggio di innesco 6.19 - I flash slave 6.20 - Esposimetri per flash 6.21 - Curiosità sulla sincronizzazione flash Capitolo 7: Caratteristiche comuni dei flash EOS 7.1 - Lampo di rimbalzo: orientamento e inclinazione della testa 7.2 - Testa con parabola zoom 7.3 - Copertura delle teste dei flash 7.4 - Luce AF ausiliaria 7.5 - Compensazione dell'esposizione flash (FEC) 7.6 - I corpi/flash dotati di funzione FEC 7.7 - Lista dei corpi macchina/flash compatibili con la FEC 7.8 - Ingannare il flash per ottenere la FEC sui corpi non compatibili (solo per fotocamere analogiche) 7.9 - Bloccaggio dell'esposizione flash (FE-L) 7.10 - Bracketing dell'esposizione flash (FEB) 7.11 - Abilitare la sincronizzazione sulla seconda tendina 7.12 - Lista degli Speedlite e delle fotocamere compatibili con la sincronizzazione sulla seconda tendina 7.13 - Avviso fuori portata 7.14 - Flash manuale 7.15 - Livello dell'esposizione flash 7.16 - Modalità scatto rapido 7.17 - Flash stroboscopico 7.18 - Impostare il flash stroboscopico 7.19 - Conferma dell'esposizione flash 7.20 - Controllo remoto wirelss 7.21 - Lista dei flash e dei corpi compatibili con l'e-ttl wireless 7.22 - Controllo remoto wireless radio 7.23 - Lista dei flash e dei corpi compatibili con l'e-ttl wireless radio

7.24 - Luce modellante 7.25 - Compensazione automatica del bilanciamento del bianco 7.26 - Modalità Save Energy (SE) 7.27 - Connettore per batterie esterne 7.28 - Terminale/connettore PC 7.29 - Flash automatico 7.30 - Funzioni personalizzabili 7.31 - Lampo di prova (innesco manuale) 7.32 - Rotella do controllo 7.33 - Tropicalizzazione 7.34 - Innesco manuale e pennello di luce 7.35 - Rumore 7.36 - Sicurezza del flash Capitolo 8: Accessori 8.1 - Cavi prolunga 8.2 - Diffusori 8.3 - Staffe di fissaggio 8.4 - Pacchi batteria esterni 8.5 - Flash Extender 8.6 - Opzioni di alimentazione per i flash esterni Capitolo 9: Consigli sull'uso del flash 9.1 - Qualità della luce 9.2 - Consigli generali 9.3 - Consigli sulla fotografia in interni o in spazi stretti 9.4 - Consigli sulla fotografia in esterni o in spazi larghi 9.5 - Link a documenti utili

CAPITOLO 1 LE 10 DOMANDE PIÙ COMUNI SUI FLASH EOS Dato che queste domande saltano fuori continuamente e fastidiosamente, per cominciare vorrei rispondere velocemente alle 10 domande più comuni sui flash EOS. 1) La mia fotocamera ha il flash integrato. Ho realmente bisogno di flash esterno? Se si, quale? Questa domanda viene posta continuamente nei forum di fotografia, ed è causa di forte irritazione per gli utenti più esperti. Primo, perché spesso essi sono burberi, scontrosi e perfezionisti, secondo perché, in realtà, questa domanda non ha senso se non è accompagnata dalle reali necessità fotografiche e interessi di chi la pone. E' come se qualcuno chiedesse «Quale automobile dovrei comprare?». Non esiste una risposta sensata senza conoscere necessità e disponibilità di spesa di chi vuole comprare l'auto. Questo ragionamento, naturalmente si può applicare in tutti i campi, compresi i flash, ma vediamo velocemente come affrontare l'argomento. Se il vostro unico interesse è scattare delle istantanee, probabilmente il flash incorporato vi sarà più che sufficiente. Esso non è molto potente e non ha una grande portata, ma gli amici al ristorante non saranno molto lontano da voi. Inoltre non permette una grande qualità, ma nessuno si aspetta chissà quale resa da un'istantanea. Bisogna poi considerare che il flash incorporato ha degli innegabili vantaggi. E' gratis, non aggiunge peso e ingombro alla fotocamera, non necessita di pile dedicate e non può essere perso a meno di perdere l'intera fotocamera. Chi invece volesse addentrarsi nella "fotografia avanzata", probabilmente vorrà dotarsi di una buona unità esterna (o rifuggirà il flash per scattare il più possibile con luce naturale) poiché, come ho scritto sopra, la luce emessa dai flash incorporati è molto dura ed innaturale, mentre le unità esterne permettono di orientare la testa verso pareti o soffitti e quindi di ottenere una luce più morbida grazie al rimbalzo. Permettono anche l'applicazione di diffusori o altri accessori per adattare la luce alle proprie esigenze e, più importante di tutto, possono essere utilizzati lontano dalla fotocamera grazie a cavi prolunga o sistemi wireless in modo da ottenere illuminazioni più naturali rispetto all'utilizzo on-camera. Detto tutto questo, la domanda iniziale trova risposta in base a quale risultati volete ottenere, quanto volete spendere e quanto peso/ingombro volete portare con voi. Ricordate però che il flash non risolve tutti i problemi. Si tratta di uno strumento estremamente utile ma inondare la scena con un lampo è anche la maniera più semplice per rovinare una bella foto. La fotografia fatta con la luce ambientale costringe a fermarsi e valutare le condizioni, e questo aiuta a diventare fotografi migliori. Prima di ricorrere al flash, prendetevi il tempo di riflettere, non ve ne pentirete. 2) Ho un vecchio flash. Funzionerà sulla mia Canon EOS digitale? Forse. Dipende dal tipo di flash che avete a disposizione. Le fotocamere digitali Canon possono comunicare solo con le unità Canon Speedlite contrassegnate con la sigla "EX". Se il flash in vostro possesso è contrassegnato solo con la "E", "EZ" o altro con non sia EX, allora esso sarà in grado di funzionare solo in modalità manuale. Per le unità flash fabbricate da altri produttori è necessario verificare se supportano la misurazione E-TTL. Se questa caratteristica non è presente, il flash, quasi sicuramente non funzionerà. Pagina 1 di 93

3) Le mie foto scattate con il flash non mi piacciono. La luce è sempre dura e fastidiosa. La luce flash può manifestarsi così. Sostanzialmente, più la sorgente luminosa è grande, più la luce risulta morbida. Al contrario, i flash portatili hanno sorgenti luminose molto piccole e tendono a produrre una luce dura, con ombre molto scure e margini netti. Inoltre, nella maggior parte dei casi, essendo emessa da molto vicino all'obiettivo, essa produce un effetto molto innaturale. Immaginate di avere un elmetto da minatore in testa e come unica luce la sua lampadina, l'effetto non è sicuramente bello. La luce in genere proviene dall'alto, come il sole o (al chiuso) le lampade. Per fortuna, la testa orientabile dei flash esterni viene in aiuto permettendo di far rimbalzare il lampo su pareti o soffitto ottenendo in un sol colpo una sorgente luminosa più grande (luce più morbida) e una provenienza più simile a quella naturale. In aiuto o in alternativa ci si può avvalere di pannelli riflettenti portatili, diffusori o altri accessori per migliorare ulteriormente l'illuminazione. 4) I miei amici e familiari hanno poteri demoniaci? I loro occhi brillano di un rosso maligno! Questo è l'effetto occhi rossi. Non ha nulla a che vedere con creature maligne o simili, anzi è un problema molto diffuso quando si impiegano i flash incorporati. Il problema è originato dal fatto che la luce emessa dal flash si riflette nei vasi sanguigni della retina (la parte posteriore dell'occhio), e, coloratasi di rosso, viene registrata dalla fotocamera. La maniera più semplice per prevenire questo inconveniente è utilizzare un flash esterno. Le ragioni precise di questo fenomeno saranno trattate a seguire nell'apposita sezione. Se però gli occhi dei vostri amici e parenti fossero rossi anche dal vivo, allora mi permetto di consigliarvi di trovare un esorcista, o almeno di contattare un giornale scandalistico per vendere la notizia, c'è la crisi 5) Ho scattato due foto con flash in rapida successione e la seconda è scura o del tutto nera. Perché? Tutte le unità flash necessitano di alcuni secondi per ricaricarsi fra un lampo e l'altro. In alcuni casi è presente una funzione scatto rapido che permette di effettuare uno scatto anche se la ricarica non è completa. Resta il fatto che molti flash sono sprovvisti di questa possibilità. Se vi è capitato di trovarvi con una seconda foto nera, probabilmente il vostro flash non è dotato di funzione scatto rapido o almeno non gli avete dato il tempo di ricaricarsi a sufficienza. La soluzione di questo problema è quella di dare il tempo al flash di ricaricarsi fra uno scatto e l'altro. Con alcuni flash è possibile impiegare particolari batterie o alimentatori esterni per accelerare i tempi di ricarica. 6) Ho montato un diffusore o un riflettore sul mio flash. Devo effettuare qualche tipo di compensazione? Tutti i tipi di diffusori riducono la quantità di luce emessa dal flash. Questo accade anche quando si fa rimbalzare il lampo sulle pareti o su altre superfici come gli ombrelli fotografici. Comunque se state impiegando un flash automatico (meglio se TTL, A-TTL o E-TTL) la fotocamera compenserà automaticamente senza bisogno del nostro intervento. Aggiungendo diffusori avete ridotto la potenza del flash. Anche se questo (come appena descritto) non pregiudica la corretta esposizione, riduce la portata del flash, ciò significa che in generale la distanza massima da cui potrete scattare foto sarà fortemente ridotta rispetto a quando non si impiegano accessori e con i flash più sofisticati si dovrà fare i conti con tempi di ricarica più lunghi a parità di impostazioni. 7) Ho cercato di scattare una foto e la fotocamera ha richiesto un tempo di scatto molto lento. Perché? Pagina 2 di 93

Questo accade perché state cercando di scattare una foto con flash in condizioni di luce scarsa e avete impostato la fotocamera in modalità Av (priorità di diaframmi) o ripresa notturna (se presente). In modalità Av, ripresa notturna e Tv (priorità di tempi), la fotocamera effettua la lettura esposimetrica sulla luce ambientale calcolando il flash solo come luce di riempimento per il soggetto. Questo significa che la velocità di esposizione viene calcolata come se il flash non fosse attivo ed è quindi possibile che in condizioni di scarsa luce venga selezionato un tempo troppo lento per poter essere sfruttato a mano libera, rendendo necessario l'impiego di un treppiedi per evitare scatti mossi. Un'alternativa al cavalletto è impostare la fotocamera in modalità del tutto automatica (il quadratino verde, in versione nomale o plus negli ultimi modelli) o P (program). In queste modalità la fotocamera calcola l'esposizione considerando il lampo flash come fonte di luce principale in modo da favorire l'impiego della fotocamera a mano libera. Lo svantaggio di queste modalità è che in genere gli sfondi risultano malamente illuminati o addirittura neri. 8) Ho provato a scattare una foto con flash e la fotocamera mi ha impedito di impostare un tempo di esposizione molto rapido. Perché succede questo? Ogni fotocamera ha un tempo di esposizione massimo oltre il quale non è possibile sincronizzare lo scatto con il lampo del flash. Questo tempo, chiamato sincronizzazione flash o sincro-x, in genere varia da 1/90 di secondo delle fotocamere meno sofisticate fino ad 1/250 di secondo per i modelli professionali (1/500 nel caso notevole della EOS-1D del 2001). Esiste una maniera per aggirare l'ostacolo del tempo sincro-x (che verrà descritta alla sezione FP) e che nel sistema Canon EOS è attuabile con i flash Speedlite serie EX. 9) Ho scattato una foto con flash e lo sfondo è venuto nero o molto scuro. Perché? Le ragioni sono già state discusse al punto 7. Nella modalità P e nelle modalità scene (tranne riprese notturne) la fotocamera considera il flash come fonte di illuminazione principale per i soggetti a fuoco e di conseguenza calcola tempi e diaframmi in base ad esso. La contropartita è che, in condizioni di luce scarsa, lo sfondo può risultare non illuminato e quindi scuro o del tutto nero. Tenete a mente che la luce prodotta da un flash portatile alimentato a batterie è limitata. Non potete aspettarvi di illuminare ambienti molto grandi, il massimo che potete aspettarvi con un lampo singolo, è di illuminare il soggetto principale ed al limite uno sfondo molto vicino come si può trovare negli spazi chiusi. Per aggirare il problema degli sfondi scuri potete impostare la fotocamera in Av, Tv o M come indicato alla domanda 7. Se la luce ambientale è molto scarsa, per evitare scatti mossi potreste avere bisogno di un treppiedi, oppure potete tentare aprendo al massimo il diaframma e aumentando la sensibilità del sensore (o montando una pellicola più sensibile). 10) Perché la mia fotocamera nelle modalità P e Av effettua misurazioni differenti quando accendo il flash? Questo è dovuto a precise specifiche di progetto attorno alle quali sono progettate le fotocamere EOS. Le modalità P, Av, Tv ed M effettuano la misurazione in maniera differente fra loro. I dettagli verranno affrontati nella sezione apposita (La confusione del flash EOS) mentre qui di seguito vi propongo un riassunto, nel quale riprendo nozioni già esposte nei punti precedenti. NOTA: ricordiamo sempre che i sistemi esposimetrici della fotocamera effettuano le misurazioni di flash e luce ambientale indipendentemente l'una dall'altra. P (program) mantiene il tempo di esposizione fra il massimo consentito (tempo sincro-x) dalla vostra fotocamera e 1/60 di secondo in modo da permettere sempre l'uso a mano libera. Per fare questo tratta il lampo flash come fonte principale e lo impiega per illuminare il soggetto principale anche a scapito del resto. Pagina 3 di 93

Av (priorità di diaframmi) e Tv (priorità di tempi) considerano principale la luce ambientale, pertanto utilizzano il flash come riempimento (vedi sezione apposita) per il soggetto principale. In caso di condizioni molto difficili è consigliabile utilizzare un cavalletto. M (manuale) permette la scelta di entrambe le impostazioni secondo la propria discrezione. La fotocamera regola automaticamente la potenza del flash per illuminare il soggetto principale. Pagina 4 di 93

CAPITOLO 2 IL SISTEMA DI MISURAZIONE FLASH UTILIZZATO SULLE CANON EOS Il flash elettronico ha percorso molta strada da quando Harold "Doc" Edgerton, un ricercatore ed inventore americano, fece del moderno flash elettronico una realtà nel 1931, ma semplice o complesso, il principio di base del flash elettronico rimane invariato da allora. Si carica un condensatore di energia elettrica e poi si rilascia l'energia accumulata trasformandola in un lampo di luce della durata di una frazione di secondo tramite una lampada flash, ovvero un tubo di vetro riempita di gas inerte (Xeno). L'emissione di luce cambia istantaneamente in risposta alla presenza o assenza dell'energia somministrata alla lampada, quindi il sistema primario di controllo sul lampo è la durata dell'impulso elettrico che è attivato/disattivato da un componente elettronico chiamato tririsistore. I flash elettronici manuali di vecchio tipo richiedevano di calcolare la distanza del soggetto da illuminare ed impostare la durata del lampo manualmente, era una procedura complicata e soggetta ad errori. Le moderne unità flash automatizzano questo processo grazie all'uso di elettronica controllata da un computer miniaturizzato. 2.1 Controllare l'esposizione flash Nella fotografia "ordinaria", si impiegano due metodi principali per regolare la quantità di luce ambientale che entra nella fotocamera al fine di esporre il sensore/pellicola: tempi di esposizione ed apertura del diaframma. Regolando la velocità dell'otturatore si incide sull'effettiva durata dello scatto, questo è possibile dal momento che con i tempi in gioco non si risente delle variazioni della luce ambientale. Regolando, invece, l'apertura del diaframma si modifica fisicamente la dimensione dell'apertura attraverso la quale la luce raggiunge il piano focale. Naturalmente esistono altri sistemi per regolare la quantità di luce come filtri, lenti aggiuntive, ecc., ma i due strumenti principali restano tempi e diaframmi. Però, la fotografia con il flash è sensibilmente diversa dalla fotografia con luce continua perché coinvolge lampi di luce della durata di una piccola frazione di secondo. Il punto chiave da ricordare è proprio che in presenza del flash, la velocità dell'otturatore, normalmente, non produce effetti sull'esposizione del soggetto illuminato dal lampo (un'eccezione è la sincronizzazione ad alta velocità, ma verrà trattata nella apposita sezione). Questo è dovuto proprio al fatto che un otturatore che si muove meccanicamente non sarà mai in grado di regolare la durata di una luce che nasce e muore in periodi di tempo misurabili in millisecondi, quindi l'otturatore resta efficace solo per le parti dell'inquadratura illuminate dalla luce ambientale continua. Facendo una carrellata, ci sono quattro metodi di base per controllare la quantità di luce emessa da un flash per impressionare il sensore o la pellicola: 1) Regolare l'apertura del diaframma. Ma questo metodo si ripercuote anche sulla luce ambientale, e questo significa che per limitare la luce di un soggetto vicino si pregiudica la resa degli elementi più distanti. In definitiva è un metodo scomodo da impiegare da solo; 2) Scegliere la distanza più opportuna alla quale collocare il flash per illuminare il soggetto scelto. L'intensità della luce emessa da una fonte puntiforme segue precise leggi fisiche, quindi può essere calcolata in maniera piuttosto precisa, ma, mentre in uno studio è pratica comune, quando ci si trova in situazioni "normali" può risultare scomoda, soprattutto se si pensa di spostare il flash ad ogni scatto. Inoltre spostare la sorgente luminosa rispetto al soggetto altera le dimensioni relative della lampada che in caso di allontanamento risulterà più piccola (luce più dura). Viceversa se si avvicina sarà più grande (luce più morbida); Pagina 5 di 93

3) Potete installare diffusori o riflettori fra il flash ed il soggetto, che purtroppo sono scomodi da trasportare utilizzare; 4) Potete regolare la durata esatta dell'impulso luminoso come descritto sopra, procedura che altera l'intensità della luce stessa. Quest'ultimo sistema è il metodo di controllo principale impiegato con i flash elettronici. Questo è quello che i sistemi di misurazione flash fanno descritto in parole povere. E' necessario regolare la durata del lampo in modo da ottenere l'esposizione corretta di sensore/pellicola così da produrre il risultato desiderato. Ma determinare la durata esatta del lampo non è facile, ed infatti, i produttori di fotocamere, negli anni hanno prodotto numerosi sistemi automatici per farlo. 2.2 I principi della misurazione flash La misurazione flash ha requisiti molto differenti dalla misurazione della luce continua per le ragioni descritte sopra. La lettura della luce ambientale è effettuata prima dell'apertura dell'otturatore. Le fotocamere EOS, ad esempio, attivano l'esposimetro quando il pulsante di scatto viene premuto a metà. Ma il flash viene comunque lanciato dopo aver premuto completamente il pulsante di scatto. Questo significa che il lampo viene emesso quando lo specchio è già stato sollevato (oscurando i sensori dell'esposimetro) e l'otturatore è già stato aperto. Esistono principalmente due metodi per la misurazione automatica del flash. Il primo prevede la misurazione del lampo così come viene emesso. Il secondo invece prevede l'emissione di un lampo di prova (detto pre-lampo) di bassa intensità e brillantezza nota, il cui scopo è quello di fornire i dati per calcolare il lampo principale prima che si apra l'otturatore. Questi due sistemi di lettura sono impiegati nei sistemi automatici di misurazione flash di Canon. Il sistema TTL e A-TTL impiegano il primo, mentre i sistemi E-TTL sfruttano il secondo. Aggiungo che le unità flash compatibili con i sistemi E-TTL supportano la sincronizzazione flash ad alta velocità (modalità FP). Qui di seguito troverete la spiegazione di come queste tecnologie funzionano. NOTA: Con l'avvento delle fotocamere EOS digitali, i sistemi TTL e A-TTL sono diventati definitivamente obsoleti, pertanto in questo ambito vengono impiegati solo i sistemi E-TTL ed E- TTL II. 2.3 Il sistema flash TTL (through the lens - attraverso le lenti) - Valido solo per le fotocamere analogiche. Come scritto sopra, i primi flash elettronici richiedevano al fotografo di effettuare di persona i calcoli sulla distanza. Successivamente, con la prima generazione di flash automatici, si impiegarono dei sensori esterni per determinare il momento in cui si raggiungeva la corretta esposizione. Questi sensori, installati sul lato frontale del flash, si occupavano semplicemente di misurare la quantità di luce che, emessa dalla lampada ad essi collegata, veniva riflessa dal soggetto illuminato. Tglievano poi energia nel momento in cui la lettura indicava che era stata riflessa abbastanza luce per ottenere un'esposizione soddisfacente. Lo storico Vivitar 285 funzionava esattamente in questo modo. Questi semplici sensori potevano essere tratti in inganno molto facilmente. Una causa di errori molto frequente, ad esempio, era il fatto che essi potevano avere un angolo di lettura maggiore o minore dell'angolo di campo dell'obiettivo impiegato. Per risolvere questi inconvenienti, già a metà degli anni '70, Olympus introdusse la misurazione flash attraverso le lenti (TTL) con la OM-2. Canon introdusse la sua versione di questa tecnologia solo un decennio dopo con la T90 (1986), e solo in seguito ne fece una caratteristica standard sulla nuova line EOS. (La T90 fu l'unica fotocamera prodotta da Canon e non appartenente alla famiglia EOS dotata del sistema di misurazione flash TTL.) Pagina 6 di 93

La misurazione flash TTL impiegata da Canon misura la quantità di luce che, emessa dal flash stesso, rimbalza sul soggetto, entra nella fotocamera attraverso le lenti dell'obiettivo e va a colpire il piano focale. Bisogna però notare che in realtà la lettura non avviene direttamente sul piano focale, infatti, la luce effettivamente viene misurata da un sensore detto OTF (off the film - fuori dalla pellicola) dopo che essa è stata riflettuta dalla pellicola. Il lampo viene interrotto nel momento in cui il sensore determina che la luce emessa dal flash è sufficiente ad ottenere una corretta esposizione basandosi sulla supposizione che il soggetto presenti dei toni medi. Essendo le fotocamere EOS digitali sprovviste di pellicola, appare evidente perché esse non siano compatibili con questa tecnologia. Per chi fosse curioso di vederlo, il sensore OTF è installato in profondità nel corpo macchina, ed è visibile se impostate la modalità di scatto B (bulb) e scattate con il dorso aperto. Esso appare come una piccola lente inclinata di 45 e puntata verso il piano focale. E' collocato nella parte bassa del vano, nella zonali fronte alle tendine dell'otturatore. L'oggetto rettangolare con uno o più fori fatti a croce e collocato nelle sue immediate vicinanze è il modulo contenente il/i sensore/i AF. La sequenza operativa del sistema TTL è la seguente: - Premendo il pulsante di scatto a metà, la fotocamera effettua la lettura esposimetrica della luce ambientale come per un comune scatto. Il tempo di esposizione e il diaframma vengono impostati dalla fotocamera o dal fotografo in base alla modalità di funzionamento scelta (P, Av, Tv o M). In modalità P la fotocamera imposta la velocità di scatto fra 1/60 di secondo e il tempo sincro-x. Nelle altre modalità la fotocamera opera normalmente (eccezion fatta per alcuni modelli nei quali è possibile bloccare il la velocità di scatto al tempo sincro-x in modalità Av); - Premendo a fondo il pulsante di scatto, la fotocamera solleva lo specchio ed apre l'otturatore esponendo la pellicola; - L'unità flash invia corrente alla lampada ed illumina la scena. Il momento esatto in cui questo avviene dipende dall'impostazione di sincronizzazione scelta, sulla prima o sulla seconda tendina; - La durata del lampo è regolata dal sensore OTF che effettua la misurazione basandosi sull'assunto che la scena abbia toni medi. Se la foto viene scattata con una luce ambientale molto forte (10 EV o più brillante) viene attivata la funzione automatica di riduzione del riempimento (alcuni corpi macchina possono disattivarla attraverso le funzioni personalizzate), che può ridurre la potenza in uscita del flash da 0,5 a 1,5 stop; - Appena si determina che il soggetto principale è adeguatamente illuminato (procedura effettuata misurando in tempo reale il lampo riflesso dalla pellicola), il flash toglie energia alla lampada disattivandola; - L'otturatore resta aperto in base al tempo impostato; - L'otturatore si chiude e lo specchio si abbassa. Se il flash ne è dotato, e l'esposizione viene giudicata adeguata, la spia di conferma si accende. NOTA: dal momento che la misurazione della luce si basa sulla riflessione di quest'ultima sulla pellicola, è possibile che la reazione del sensore venga influenzata da tipi differenti di emulsioni e dalle loro differenti proprietà riflettive. Secondo Henry Posner di B&H, tutte le fotocamere dotate di misurazione flash TTL sono calibrate per lavorare con le caratteristiche tipiche delle pellicole negative a colori e possono verificarsi delle sottili differenze nella lettura se vengono impiegate delle pellicole diapositive. Considerando che queste ultime hanno una latitudine di posa molto ridotta, questa caratteristica potrebbe diventare un problema per alcuni fotografi. Pagina 7 di 93

Fotocamere dotate di sistema di misurazione flash TTL: Canon T90 e quasi tutte le EOS analogiche eccetto la EF-M e la EOS 300X (Rebel T2/Kiss 7). Le uniche fotocamere digitali compatibili sono quelle della serie Kodak DCS (o analoghe marchiate Canon). Unità flash che supportano il sistema Canon TTL: I seguenti Speedlite contrassegnati con la lettera "E" più il 300TL ed il trasmettitore ST-E3-RT: 160E, 200E, 480EG, 300EZ, 420EZ, 430EZ, 540EZ, 220EX, 380EX, 430EX, 430EX II, 550EX, 580EX, 580EX II, 600EX, 600EX-RT MR-14EX, MT-24EX, 300TL e ST-E3-RT; I modelli 270EX, 270EX II, 320EX ed il trasmettitore ST-E2 non supportano il sistema Canon TTL. 2.4 Perfezionamenti del sistema TTL: il sistema AIM La misurazione TTL è generalmente più affidabile dei sistemi basati su sensori esterni, nonostante ciò può comunque essere tratta in errore. Un soggetto particolarmente chiaro e riflettente, oppure una forte prevalenza di elementi bianchi nell'inquadratura possono rinviare un'eccessiva quantità di luce al sensore OTF provocando la precoce disattivazione del flash, e quindi la sottoesposizione della fotografia. Anche un soggetto decentrato può presentare inconvenienti simili, inoltre, un altro possibile problema è presentato dal fatto che la lettura della luce flash viene effettuata con lo specchio sollevato e questo impedisce alla fotocamera di "vedere" la luce ambientale, quindi nella pratica la luce totale della scena non viene misurata in maniera accurata. Sulle sue fotocamere dotate di punti AF multipli, Canon perfezionò il sistema di misurazione TTL aggiungendo una una caratteristica chiamata AIM (Advanced Integrated Multi-point Control System - Sistema di Controllo Avanzato Integrato Multi-punto), che fondamentalmente è un sistema di lettura multi-segmento per luce flash (concettualmente simile al normale esposimetro per luce continua). La ragione di questa sofisticazione stava nella volontà di evitare il problema della cattiva esposizione se il soggetto era collocato in un lato dell'inquadratura, grazie alla facoltà di poter scegliere un punto di messa a fuoco decentrato ed effettuare la misurazione flash su di esso. L'impiego del sistema TTL-AIM rende più fruttuoso selezionare un punto AF decentrato, anziché quello centrale utilizzando la tecnica della ricomposizione (a meno di poter contare sul blocco dell'esposizione flash, FE-L, che verrà illustrati più avanti). Ulteriori informazioni sul funzionamento del sistema AIM si troveranno alla sezione pattern della misurazione flash. NOTA: Inizialmente Canon non indicava questa tecnologia con il termine AIM sulle sue documentazioni. AIM comparve solo a metà degli anni '90, quindi se sul manuale della vostra fotocamera non compare questa dicitura, non significa che ne sia sprovvista. Nikon migliorò il suo sistema di misurazione TTL incorporando le informazioni sulla distanza del soggetto nei suoi calcoli (il sistema è stato battezzato 3D). Per fare questo, esso si avvale dei dati sulla distanza dal soggetto a fuoco forniti dall'obiettivo. Canon non integrò una tecnologia simile fino al 2004 con l'introduzione del sistema E-TTL II. Nonostante questo, occorre ricordare che anche se i dati sulla distanza così raccolti sono molto importanti ai fini dei calcoli flash, perdono ogni valore quando si fa rimbalzare il lampo su una parete (o soffitto) oppure se si utilizzano diffusori o altri accessori perché la distanza che il lampo dovrà percorrere per raggiungere il soggetto sarà superiore (o comunque non diretta) rispetto a quella che fisicamente separa l'obiettivo dal soggetto. 2.5 Il sistema A-TTL (Advanced TTL, TTL Avanzato) - Valido solo per le fotocamere analogiche. Il primo passo che Canon fece per migliorare la tecnologia di lettura TTL fu il sistema TTL avanzato (A-TTL). Pagina 8 di 93

Le unità Flash compatibili con il sistema A-TTL (solo gli Speedlite serie "EZ" ed il 300TL) emettono un breve lampo durante la fase di misurazione della luce (cioè quando il pulsante di scatto viene premuto a metà). La luce riflessa da questo lampo viene rilevata da un sensore collocato sul corpo del flash e i dati raccolti vengono utilizzati per determinare un'apertura del diaframma adatta ad ottenere un'adeguata profondità di campo, in modo particolare alle brevi distanze. Il lampo principale viene emesso dopo l'apertura dell'otturatore. La sequenza operativa del sistema A-TTL è la seguente: - Premendo il pulsante di scatto a metà, la fotocamera effettua la lettura esposimetrica della luce ambientale. Nelle modalità P e Tv il valore del diaframma per l'illuminazione della scena è calcolato e immagazzinato nella memoria. Nelle modalità Av ed M il diaframma è impostato dal fotografo; - L'unità flash emette il pre-lampo (può essere un lampo vicino all'infrarosso proveniente da una lampada secondaria o luce bianca emessa dalla lampada principale, dipende dal modello di flash utilizzato e dalla modalità di impiego) in congiunzione con la misurazione ambientale in modo da calcolare approssimativamente la distanza che separa il flash dal soggetto. Nella modalità P viene calcolato il diaframma adeguato all'esposizione del soggetto principale; - Quando il pulsante di scatto viene premuto fino in fondo, in modalità P i due valori del diaframma (ambiente e flash) vengono confrontati e la fotocamera generalmente sceglie il più chiuso dei due (specialmente se la distanza dal soggetto è molto breve). In modalità Tv il diaframma è impostato sui dati della luce ambientale, e nelle modalità Av ed M si impiega l'impostazione scelta dal fotografo; - Se la foto viene scattata con una luce ambientale molto forte (10 EV o più brillante) viene attivata la funzione automatica di riduzione del riempimento (alcuni corpi macchina possono disattivarla attraverso le funzioni personalizzate), che può ridurre la potenza in uscita del flash da 0,5 a 1,5 stop; - La fotocamera solleva lo specchio ed apre l'otturatore esponendo la pellicola; - L'unità flash invia corrente alla lampada ed illumina la scena. Il momento esatto in cui questo avviene dipende dall'impostazione di sincronizzazione scelta, sulla prima o sulla seconda tendina; - La durata del lampo è regolata dal sensore OTF nella stessa maniera descritta per il sistema TTL. - L'otturatore resta aperto in base al tempo impostato; - L'otturatore si chiude e lo specchio si abbassa. Se il flash ne è dotato, e l'esposizione viene giudicata adeguata, la spia di conferma si accende. Fotocamere compatibili con il sistema di misurazione flash A-TTL: Tutte le fotocamere che supportano il sistema TTL (vedi sopra). Unità flash che supportano il sistema Canon A-TTL: Tutti gli Speedlite contrassegnati con la sigla "EZ" più il 300TL: 300EZ, 420EZ, 430EZ, 540EZ e 300TL (solo per la T90) 2.6 Limitazioni del sistema A-TTL Nonostante il suo nome, il sistema A-TTL non offre nulla in più rispetto al precedente TTL, anzi a volte è addirittura controproducente. Ad esempio con gli Speedlite 420EZ e 430 EZ, quando si Pagina 9 di 93

usa il flash di rimbalzo, ogni volta che si preme a metà il pulsante di scatto, viene emesso un lampo accecante, il che è molto fastidioso quando si fotografano le persone. Anche i modelli dotati di lampada secondaria "semi-infrarossa" non risolvono il problema perché essa funziona solo quando la testa del flash è girata in avanti, infatti appena si modifica la sua posizione si ripresenta lo scenario già descritto sopra. Come se questo non bastasse, molte fotocamere EOS in modalità Av, Tv ed M non utilizzano realmente il pre-lampo poiché (tranne che nella modalità P) il diaframma non viene regolato regolato automaticamente ai fini dell'esposizione flash. L'ultima aggravante è che, a differenza del successivo E-TTL, il pre-lampo non è neppure usato per il calcolo dell'intensità del lampo principale. In realtà, sui primi modelli di EOS (600, RT ed 1) lo scopo originario del pre-lampo era solo di fornire al flash le informazioni sull'effettiva portata del lampo principale (eccetto che nella modalità P). Utile o meno, Canon dovette abbandonare la tecnologia A-TTL a causa dispute sui brevetti alla fine degli anni '80, ma curiosamente il pre-lampo sopravvisse in molte unità compatibili A-TTL quasi come se fosse un qualche tipo di organo vestigiale. E' curioso notare che lo Speedlite 540EZ evita tutti questi problemi semplicemente passando dalla modalità A-TTL alla precedente TTL quando viene usato di rimbalzo. Di più, il 540EZ, diversamente dai modelli precedenti, non funziona in versione A-TTL neppure in modalità Av e Tv, come se Canon pensasse che i possessori di flash 540EZ non fossero interessati ad avere una 600, RT o 1. Considerando che il sensore A-TTL è collocato sul corpo del flash, coperto solo da una piccola lente di plastica, è possibile che in presenza di filtri sull'obiettivo si possano generare errori di lettura. Questo perché il sensore non verrebbe coperto dal filtro in questione. Inoltre, parlando del sensore, è possibile che esso venga coperto da una mano mentre si scatta, o da qualche altro oggetto, oppure che possa essere ostacolato da un diffusore o altri accessori rendendo del tutto inutile questo strano sistema di misurazione. In conclusione, la sofisticazione introdotta dal sistema A-TTL tende sempre a prediligere diaframmi più chiusi per ottenere profondità di campo più lunghe possibili, cosa che non sempre è desiderata perché genera quasi un effetto da macchina compatta. Obiettivamente, il sistema A-TTL è molto poco utile per le tecniche di illuminazione flash più complesse e raffinate ed è del tutto inutile nelle modalità Av, Tv ed M. 2.7 Il sistema E-TTL (Evaluative TTL - TTL Valutativo) Nel 1995, con il rilascio della EOS 50, Canon introdusse una nuova tecnologia per la misurazione dell'esposizione flash: la E-TTL (TTL valutativa). Nonostante il principio base per il quale la misurazione del lampo avviene attraverso le lenti dell'obiettivo sia invariato, la tecnologia E-TTL è del tutto incompatibile con le precedenti e funziona in maniera del tutto differente. Il sistema E-TTL emette un pre-lampo di intensità e brillantezza nota, il quale viene riflettuto dalla scena inquadrata e poi misurato per ottenere i dati necessari ad emettere il lampo principale che sarà sufficientemente forte da ottenere un soggetto principale dai toni medi. Riassumendo, viene impiegato un pre-lampo, ma si sono accuratamente evitati i lati negativi del sistema A-TTL per due ragioni: - Primo, perché il pre-lampo parte appena prima che l'otturatore si apra e non nel momento della lettura esposimetrica della luce ambientale, ed è realmente utilizzato per calcolare l'esposizione flash. (Alcuni di voi potrebbero essere sorpresi di scoprire che i flash E-TTL utilizzano due lampi. Questo perché utilizzando impostazioni normali essi sono così rapidi che ai nostri occhi risultano molto difficili da distinguere, ma se impostiamo la sincronizzazione sulla seconda tendina è possibile che il pre-lampo sia visibile prima che lo specchio si sollevi.) - Secondo, il pre-lampo è analizzato dallo stesso circuito esposimetrico impiegato per la misurazione della luce ambientale, quindi (a differenza del sistema A-TTL) la misurazione avviene attraverso le lenti dell'obiettivo e di conseguenza è molto più difficile da ingannare. Non viene ingannato neppure dai lampi di rimbalzo e non legge nulla dalla superficie della pellicola, quindi non risente neppure della differenza fra una pellicola e l'altra. Purtroppo per i curiosi di prima, in questo caso non è possibile vedere i sensori poiché sono alloggiati all'interno del pentaprisma (o pentaspecchio per i modelli di fascia più bassa). Pagina 10 di 93

Il sistema E-TTL è generalmente superiore ai suoi predecessori anche quando effettua solo un lampo di riempimento. Grazie ai suoi algoritmi, nella fotografia diurna, si ottengono luci di riempimento più naturali. Inoltre la lettura E-TTL è collegata anche al punto AF selezionato, cosa che in teoria permette risultati migliori della maggior parte dei sistemi TTL multi-segmento (AIM). Il sistema E-TTL è dotazione standard su tutte le fotocamere EOS analogiche più recenti e su tutte le EOS digitali a partire dalla D30. La sequenza operativa tipica del sistema E-TTL è la seguente (sono eccezioni l'impiego della funzione FE-L e l'impiego del trasmettitore senza fili): - Premendo il pulsante di scatto a metà, la fotocamera effettua la lettura esposimetrica della luce ambientale. Velocità dell'otturatore e diaframma sono impostati in base alla modalità Scena o programma (P, Av, Tv o M) selezionata; - Quando il pulsante di scatto viene premuto fino in fondo, l'unità flash emette immediatamente un lampo a bassa potenza dalla lampada principale (luce bianca); - La luce riflessa del pre-lampo viene analizzata dallo stesso circuito valutativo della misurazione ambientale. Viene calcolata la potenza appropriata del lampo (cioè la sua durata) e il dato viene immagazzinato nella memoria. Le misurazioni di luce ambientale e flash sono comparate enfatizzando l'area del punto AF selezionato. Se si sta fotografando con messa a fuoco manuale verrà considerato il punto AF centrale o verrà applicata la misurazione a media pesata; - Se la foto viene scattata con una luce ambientale molto forte (10 EV o più brillante) viene attivata la funzione automatica di riduzione del riempimento (alcuni corpi macchina possono disattivarla attraverso le funzioni personalizzate), che può ridurre la potenza in uscita del flash da 0,5 a 2 stop (devo però segnalare che l'algoritmo del flash E-TTL non è mai stato pubblicato, quindi nessuno fuori da Canon conosce in maniera assolutamente certa il suo funzionamento); - La fotocamera solleva lo specchio ed apre l'otturatore esponendo la pellicola o il sensore; - L'unità flash invia corrente alla lampada ed illumina la scena in base ai dati calcolati in precedenza. Il momento esatto in cui questo avviene dipende dall'impostazione di sincronizzazione scelta, sulla prima o sulla seconda tendina; - L'otturatore resta aperto in base al tempo impostato; - L'otturatore si chiude e lo specchio si abbassa. Se il flash ne è dotato, e l'esposizione viene giudicata adeguata, la spia di conferma si accende. Fotocamere compatibili con il sistema di misurazione flash E-TTL: Tutte le fotocamere EOS classificate come "Tipo A". Unità flash che supportano il sistema Canon E-TTL: Tutti gli Speedlite contrassegnati con la sigla "EX" e i trasmettitori wireless: 90EX, 220EX, 270EX, 270EX II, 320EX, 380EX, 430EX, 430EX II, 550EX, 580EX, 580EX II, 600EX, 600EX-RT, MR-14EX, MT-24EX, ST-E2 e ST-E3-RT. 2.8 Limitazioni del sistema E-TTL Il problema più grosso del sistema E-TTL è che il pre-lampo può far chiudere gli occhi a chi viene illuminato dal flash, risultando con gli occhi semi-chiusi nella fotografia. Normalmente i due lampi sono molto rapidi fra loro, ma resta comunque abbastanza tempo per iniziare a chiudere gli occhi. Il problema si acutizza in caso di sincronizzazione sulla seconda tendina con tempi lenti. Capita abbastanza spesso che nella foto di gruppo appaiano varie persone con gli occhi chiusi o semi-chiusi. Problemi simili possono capitare ai fotografi naturalisti, specialmente Pagina 11 di 93

nelle foto di ornitologia. La soluzione migliore è eseguire manualmente il pre-lampo con la funzione FE-L, attendere un momento in modo che gli occhi siano di nuovo tutti aperti, e poi scattare la foto. Se decidete di utilizzare questa tecnica avvisate che ci saranno due lampi, altrimenti dopo il primo rischiate che qualcuno di giri o allontani pensando che la foto sia già stata scattata. Un altro problema è che il pre-lampo può far scattare in anticipo i flash slave da studio dotati di fotocellula, causando l'errata esposizione o ingannare gli esposimetri per flash rendendo difficoltoso avere una lettura manuale precisa. Più in generale, il sistema E-TTL è fortemente automatizzato, ma non è ben documentato per l'utente finale. Per la cronaca, come anticipato sopra, Canon non ha mai pubblicato i dettagli dell'algoritmo del riempimento automatico, ed ha richiesto vari esperimenti per capire come il sistema risponde. Inoltre ci sono relativamente poche opzioni o modalità selezionabili manualmente, tanto che molte unità non permettono la scelta manuale fra i sistemi TTL, A-TTL o E-TTL. E-TTL è anche stato un problema per molti utilizzatori delle prime fotocamere EOS digitali a causa della modalità con cui si eseguiva la misurazione (si veda la sezione TTL ed E-TTL sulle EOS digitali). Alcuni di questi inconvenienti sono stati risolti con il sistema E-TTL II. Infine, non tutte le funzioni sono supportate da tutte le fotocamere di tipo A e dalle unità flash compatibili E-TTL. Alcune funzioni come il funzionamenti wireless o la luce modellante richiedono fotocamere recenti come la EOS 3 o la EOS 30 e flash come il 580EX o il 420X. 2.9 Il sistema E-TTL II. Introdotto nel 2004 con la fotocamera digitale EOS-1D Mark II e l'analogica EOS 30V/33V, E- TTL II è una versione migliorata del precedente E-TTL che presenta due miglioramenti cardine: Miglioramento dell'algoritmo di misurazione flash Il sistema E-TTL II esamina tutte le zone di misurazione valutativa prima e dopo aver emesso il pre-lampo. Le aree che presentano variazioni relativamente piccole nella brillantezza vengono poi "pesate" per la misurazione. Questa sofisticazione è stata introdotta per risolvere il problema del precedente E-TTL che, in presenza di materiali fortemente riflettenti illuminati dal lampo, risentiva di riflessi speculari rovinando la lettura. Normalmente il sistema E-TTL II impiega algoritmi valutativi, ma la EOS-1D Mark II integrava una nuova funzione personalizzabile (cf.n 14-1) che permetteva di scegliere fra la lettura valutativa e la media pesata al centro (opzione oggi presente su quasi tutta la gamma EOS Digital). Incorporazione dei dati della distanza di messa a fuoco in alcuni calcoli E-TTL II utilizza nei calcoli l'informazione sulla distanza del soggetto a fuoco (quando disponibile). Molti obiettivi EF (vedi la lista) integrano un codificatore rotante in grado di calcolare la distanza del soggetto dalla fotocamera. Se, ad esempio, la fotocamera mette a fuoco un oggetto a 4 metri di distanza, l'obiettivo sarà in grado di comunicare questo dato al corpo macchina che lo impiegherà nei suoi calcoli. In certe condizioni i dati sulla distanza sono utilizzati per determinare la giusta potenza del lampo. Questo, essendo in grado di minimizzare gli errori di lettura, è particolarmente utile se utilizzate la tecnica della ricomposizione senza avvalervi della funzione FE-L. Canon definisce questo sistema essenzialmente come misurazione flash verso un piano anziché un punto. Fino ad oggi i dati sulla distanza non sono stati impiegati intensivamente sulle EOS. In alcune modalità scena questi dati apparentemente sono incorporati nei relativi calcoli esposimetrici, ma ci sono pochi altri casi noti. E-TTL II è la prima vera applicazione pratica di queste informazioni che Canon abbia implementato ed è (ovviamente) molto simile al sistema impiegato na Nikon nei calcoli del suo sistema di misurazione flash. Casi in cui i dati della distanza non vengono usati Pagina 12 di 93

I dati sulla distanza non sono sempre impiegati dal sistema E-TTL II. Quelli che seguono sono tre casi significativi nei quali questa informazione non viene utilizzata (eccetto il caso in cui l'obiettivo non li fornisca): lampo di rimbalzo; flash macro; flash E-TTL wireless. Usare il flash di rimbalzo significa posizionare la testa del flash in una posizione qualsiasi che non sia esattamente in asse con l'obiettivo, in modo che il lampo rimbalzi sulle pareti, sul soffitto, riflettori, ecc. In queste condizioni la fotocamera non ha alcun modo di stimare la quanta strada la luce emessa dal flash dovrà percorrere per raggiungere il soggetto. Di conseguenza, in queste circostanze, i vantaggi dello E-TTL II rispetto al suo predecessore si "riducono" ad una migliore lettura valutativa. Gli altri due casi sono in qualche modo simili. Con il flash macro, il soggetto è semplicemente troppo vicino perché l'obiettivo possa fornire informazioni utili, mentre con la funzione wireless, la fotocamera non può sapere dove sia collocato il flash rispetto al soggetto. Bisogna però specificare che E-TTL II può utilizzare i dati sulla distanza anche se il flash è collegato alla fotocamera con il cavo prolunga (vi fu parecchia confusione su questo fatto, ma fu confermato da Chuck Westfall di Canon USA). In questo modo gli utilizzatori di supporti quali (ad esempio) la SB-E2, possono beneficiare di tutte le funzioni. Però l'esposizione risentirà dell'effettiva posizione del flash con il rischio (nel caso che sia particolarmente lontano o vicino dal soggetto o lontana dalla fotocamera) di non ottenere un'esposizione accurata. Purtroppo non si può disabilitare direttamente l'utilizzo dei dati sulla distanza, ma in caso di necessità si può prendere la semplice precauzione di modificare l'orientamento della testa del flash in modo che l'esposizione non ne risenta e i dai sulla distanza non vengano utilizzati. Riassumendo, E-TTL II non richiede alcun cambio di unità flash e obiettivi. I cambiamenti funzionali sono avvenuti solo all'interno del corpo macchina. In secondo luogo E-TTL II usa i dati sulla distanza solo se sono disponibili e quando sono utili (ad esempio, non li usa in caso di flash di rimbalzo), pertanto non impedisce l'uso di ottiche che di progettazione precedente alla sua introduzione e che quindi non forniscono tali dati. Fotocamere compatibili con il sistema di misurazione flash E-TTL II: EOS-1D Mark II, EOS 30V/33V, EOS 20D/20Da, EOS 350D, EOS 400D, EOS 450D, EOS 500D, EOS 550D, EOS 1000D, EOS-1D Mark IIn, EOS-1Ds Mark II, EOS-1D Mark III, EOS-1Ds Mark III, EOS-1D Mark IV, 5D, 5D Mark II, EOS 30D, EOS 40D, EOS 50D, EOS 7D, EOS 60D, EOS 600D, EOS 1100D, EOS-1D X, EOS 5D Mark III, EOS 60Da, EOS 650D, 6D, EOS M (Mirrorless). Unità flash che supportano il sistema Canon E-TTL II: Tutti gli Speedlite contrassegnati con la sigla "EX" e i trasmettitori wireless: 90EX, 220EX, 270EX, 270EX II, 320EX, 380EX, 430EX, 430EX II, 550EX, 580EX, 580EX II, 600EX, 600EX-RT, MR-14EX, MT-24EX, ST-E2 e ST-E3-RT. 2.10 Obiettivi Canon EF/EF-S che forniscono informazioni sulla distanza I seguenti obiettivi sono in grado di fornire i dati sulla distanza alle fotocamere dotate di tecnologia E-TTL II. La lista principale è stata pubblicata da Chuck Westfall di Canon USA nel Marzo del 2004. Ad essa sono stati aggiunti i modelli più recenti di cui Canon ha dichiarato tale caratteristica nelle schede tecniche. Si noti che la maggior parte di obiettivi in grado di raccogliere dati sulla distanza sono dotati di motore USM ad anello. Infatti, i primi 3 obiettivi dotati di questa funzione sono stati messi sul mercato durante gli anni '90 assieme alla EOS 10 e sono lo EF 35-135mm f/4-5.6 USM, lo EF 70-210mm f/3.5-4.5 USM e lo EF 100-300mm f/4.5-5.6 USM. Purtroppo non è chiaro quanto sia accurata l'informazione sulla distanza. Immagini ritraenti degli anelli codificatori suggeriscono che sia piuttosto approssimata, con tutte le combinazioni di contatti elettrici che ritornano in determinate distanze. Non disponiamo di informazioni riguardanti obiettivi di produttori terzi. FISSI: Pagina 13 di 93

EF 14mm f/2.8l USM (fuori produzione) EF 14mm f/2.8l II USM TS-E 17mm f/4l EF 20mm f/2.8 USM EF 24mm f/1.4l USM (fuori produzione) EF 24mm f/1.4l II USM EF 24mm f/2.8 IS USM TS-E 24mm f/3.5l II EF 28mm f/1.8 USM EF 28mm f/2.8 IS USM EF 35mm f/1.4l USM EF 35mm f/2 IS USM EF 40mm f/2.8 STM EF 50mm f/1.2l USM MP-E 65mm f/2.8 1-5x Macro Photo EF 85mm f/1.2l II USM EF 85mm f/1.8 USM EF 100mm f/2 USM EF 100mm f/2.8l Macro IS USM EF 100mm f/2.8 Macro (fuori produzione) EF 100mm f/2.8 Macro USM EF 135mm f/2l USM EF 180mm f/3.5l Macro USM EF 200mm f/2l IS USM EF 200mm f/2.8l USM (fuori produzione) EF 200mm f/2.8l II USM EF 300mm f/2.8l IS USM (fuori produzione) EF 300mm f/2.8l IS II USM EF 300mm f/4l USM (fuori produzione) EF 300mm f/4l IS USM EF 400mm f/2.8l IS USM (fuori produzione) EF 400mm f/2.8l IS II USM EF 400mm f/4 DO IS USM EF 400mm f/5.6l USM EF 500mm f/4l IS USM (fuori produzione) EF 500mm f/4l IS II USM EF 600mm f/4l IS USM (fuori produzione) EF 600mm f/4l IS II USM EF 800mm f/5.6l IS USM EF 1200mm f/5.6l USM (fuori produzione) ZOOM: EF 8-15mm f/4l Fisheye USM EF 16-35mm f/2.8l USM (fuori produzione) EF 16-35mm f/2.8l II USM EF 17-35mm f/2.8l USM (fuori produzione) EF 17-40mm f/4l USM EF 20-35mm f/3.5-4.5 USM (fuori produzione) EF 24-70mm f/2.8l USM (fuori produzione) EF 24-70mm f/2.8l II USM EF 24-70mm f/4l IS USM EF 24-85mm f/3.5-4.5 USM (fuori produzione) EF 24-105mm f/4l USM EF 28-70mm f/2.8l USM (fuori produzione) EF 28-80mm f/3.5-5.6 USM (fuori produzione) Pagina 14 di 93

EF 28-105mm f/3.5-4.5 USM (fuori produzione) EF 28-105mm f/3.5-4.5 II USM (fuori produzione) EF 28-105mm f/4-5.6 USM (fuori produzione) EF 28-105mm f/4-5.6 (fuori produzione) EF 28-135mm f/3.5-5.6 IS USM EF 28-200mm f/3.5-5.6 (fuori produzione) EF 28-200mm f/3.5-5.6 USM (fuori produzione) EF 28-300mm f/3.5-5-6l IS USM EF 35-135mm f/4-5.6 USM (fuori produzione) EF 70-200mm f/2.8l USM EF 70-200mm f/2.8l IS USM (fuori produzione) EF 70-200mm f/2.8l IS II USM EF 70-200mm f/4l USM EF 70-200mm f/4l IS USM EF 70-210mm f/3.5-4.5 USM (fuori produzione) EF 70-300mm f/4-5.6l IS USM EF 70-300mm f/4-5.6 IS USM EF 70-300mm f/4.5-5.6 DO IS USM EF 90-300mm f/4.5-5.6 (fuori produzione) EF 90-300mm f/4.5-5.6 USM (fuori produzione) EF 100-300mm f/4.5-5.6 USM (fuori produzione) EF 100-400mm f/4.5-5.6l IS USM EF-S: EF-S 60mm f/2.8 Macro USM EF-S 10-22mm f/3.5-4.5 USM EF-S 15-85mm f/3.5-5.6 IS USM EF-S 17-55mm f/2.8 IS USM EF-S 17-85mm f/4-5.6 IS USM EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 (fuori produzione) EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 II (fuori produzione) EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 III (fuori produzione) EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 USM (solo per Giappone) (fuori produzione) EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 II USM (solo per Giappone) EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 IS (fuori produzione) EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 IS II EF-S 18-135mm f/3.5-5.6 IS EF-S 18-135mm f/3.5-5.6 IS STM EF-S 18-200mm f/3.5-5.6 IS EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS (fuori produzione) EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS II EF-M: EF-M 22mm f/2 STM EF-M 18-55mm f/3.5-5.6 IS STM I seguenti obiettivi invece sono quelli NON in grado di fornire le informazioni sulla distanza. E' interessante notare che ottiche di pregio come lo EF 50mm f/1.4 USM e lo EF 85mm f/1.2l USM rientrano in questa categoria. FISSI: EF 15mm f/2.8 fisheye (fuori produzione) EF 24mm f/2.8 (fuori produzione) Pagina 15 di 93