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4. I progetti di m obilità sostenibile finanziati dal M A T T M 4.1. G li indirizzi strategici T abella La scheda con le otto m isure

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Transcript:

prossimità e mixità funzionale smarth growth ITS telelavoro telemedicina car sharing teleconferenze (applicazioni ict) riduzione flotte veicoli privati riduzione numero spostamenti (p) città compatte densità terrioriale riduzione domanda trasporto passeggeri (pkm) politiche insediative passive riduzione distanze (km) riduzione domanda trasporto merci (tkm) distretti produttivi integrazioni verticali organizzazione lavoro ITS riduzione merci filiere corte dell'alimentare filiere corte auto/trasporto pubblico gestione supply chain gestione supply chain passeggeri riduzione distanze (km) car pooling auto/autobus extraurbano mobilità urbana city logistic merci da strada a ferrovia load factor riduzione veicoli-km merci auto/treno metropolitano regionale auto/treno ml percorrenza aereo/treno av priorità pedonale modalità motorizzate da strada a cabotaggio marittimo mobilità media lunga percorrenza passeggeri auto/bicicletta veicoli tradizionali azionamenti veicoli stradali modalità non motorizzate veicoli elettrici navigazione aerea e marittima areodinamica combustibili pneumatici pesi altri interventi sul veicolo riduzione domanda trasporto merci e passeggeri riduzione emissioni maggiore efficienza energetica veicoli avoid/reduce > shift \ improve + mobilita' sostenibile LA RIDUZIONE DELLA CO2 NEL SETTORE TRASPORTI Le linee di azione Avoid - Shift - Improve Versione completa della ricerca

LA RIDUZIONE DELLA C0 2 NEL SETTORE TRASPORTI Le linee di azione Avoid - Shift - Improve Versione completa della ricerca Fondazione per lo sviluppo sostenibile Coordinamento: Raimondo Orsini Massimo Ciuffini Gruppo di lavoro: Andrea Barbabella Toni Federico Emmanuela Pettinao Valeria Gentili Anna Parasacchi Domenico Astarita Con la collaborazione di: Naif Srl Editing grafico: ma0 Nota Legale: Il contenuto di questa pubblicazione non necessariamente riflette l opinione ufficiale del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Sommario Introduzione 5 SE Z IO N E A :A nalisi 1. D om anda,consum i energetici ed em issioni di C O 2 delsettore trasporti 9 1.1. D om anda di trasporto:dati storici 1990-2010 9 1.2. C onsum i energetici:dati storici 1990-2010 15 1.3. Em issioni di gas serra:dati storici 1990-2010 18 1.4. Prim e stim e al2011 24 1.5. Eco-efficienza e decoupling 26 1.6. C onfronto europeo 29 2. O biettivi e program m i di riduzione delle em issioni di C O 2 36 2.1. Introduzione 36 2.2. T arget e obiettivi vincolanti 36 2.2.1. La direttiva 406/2009/EC :obiettivo 13% 36 2.2.2. Regolam ento (U E) n. 443/2009 e ilregolam ento (U E) n. 510/2011 O biettivo:em issioni autom obilistiche 39 2.3. T arget e obiettivi non vincolanti m a strategici 40 2.3.1. La Roadm ap 2050 delm arzo 2011 41 2.3.2. IlLibro bianco 42 2.3.3. C onsiderazioni alm argine degli obiettivi non vincolanti e Eurovignette 45 3. Sintesi panoram ica dei principali program m i ed obiettivi di riduzione nazionali 48 3.1. 1993 - IlPiano nazionale per lo sviluppo sostenibile in attuazione dell A genda 21 48 3.1.1. T rasporto urbano 49 3.1.2. Im patti am bientali e sociali deltraffico m otorizzato 50 3.1.3. O biettivi nazionali per l'adeguam ento all'a genda 21 50 3.1.4. A zioni e strum enti 52 3.2. 2000 IlPG T,ilnuovo piano generale dei trasporti e della logistica 52 3.2.1. Iltrasporto pubblico locale (T PL) e la m obilità urbana 54 3.2.2. Linee guida per la redazione dei Piani Regionali dei T rasporti 56 3.2.3. Lo sviluppo sostenibile delsistem a dei trasporti 57 3.3. 2002 La Strategia N azionale per l am biente e lo sviluppo sostenibile 59 3.4. 2002 IlPiano nazionale 2003-2010 per la riduzione delle em issioni di gas responsabili dell effetto serra 61 3.4.1. Lo scenario di riferim ento nei trasporti 61 3.4.2. Le opzioni per ulteriori m isure di riduzione delle em issioni di gasserra 62 3.5. 2007 EU Sustainable D evelopm ent Strategy,R eport from Italy 63 3.6. 2010-2011 - I piani d azione per le energie rinnovabili (PA N 2010) e per l efficienza energetica (PA EE 2011) 65 4. I progetti di m obilità sostenibile finanziati dalm A T T M 68 4.1. G li indirizzi strategici 68 4.2. La m obilità sostenibile nelle aree urbane.l attività delm inistero dell A m biente 70 4.3. Program m i nazionali per la m obilità sostenibile a favore di Enti locali 72 4.3.1. Program m a T riennale di T utela A m bientale 1994-96 Aree U rbane 72 4.3.2. Program m a Stralcio di T utela A m bientale 72

4.3.3. Program m a per ilcofinanziam ento di interventi radicali di m obilità sostenibile nelle aree urbane 72 4.3.4. Incentivi ai Program m i proposti dai M obility M anager aziendali 72 4.3.5. D om eniche Ecologiche 2000 Interventi strutturali 73 4.4. Fondo per la m obilità sostenibile per iltriennio 2007-2009 73 4.4.1. Program m a di valorizzazione e di recupero delle ferrovie dism esse 74 4.4.2. C onvenzioni e protocolli d intesa 75 4.5. IlFondo per la m obilità sostenibile delm A T T M 76 4.6. I dati statistici com parativi 77 5. Scenari della dom anda di trasporto al2020 e 2030 ed im patti sulle em issioni 88 5.1. Ilcontesto internazionale 89 5.2. La dim ensione europea 93 5.3. Lo scenario nazionale 96 SE Z IO N E B :M obilità,classi di distanza,emissioni 6. D istribuzione degli spostam enti e delle em issioni di C O 2 per classi di distanza 103 6.1. Introduzione 103 6.2. M obilità e trasporto passeggeri 103 6.2.1. D om anda di breve percorrenza 103 6.2.2. M edia e lunga percorrenza 105 6.2.3. M odello dom anda stradale (M D S) 106 6.2.4. D om anda com plessiva 108 6.2.5. Em issioni di C O 2 per classi di distanza 109 6.3. M obilità e trasporto m erci 112 6.3.1. D istribuzione delle percorrenze e delle em issioni di C O 2 112 6.3.2. D istribuzione delle percorrenze e delle em issioni di C O 2 attraverso ilm odello M LM P 115 6.3.3. Ilpeso della m obilità effettuata con m ezzi com m erciali leggeri 116 7. Flussi,territorio,em issioni 117 7.1. Introduzione 117 7.2. La città com e luogo degli spostam enti quotidiani 118 7.3. I flussi di m obilità nelterritorio 122 7.4. U rban spraw led aum ento della dom anda di trasporto 132 7.5. C oncentrazione territoriale della m obilità m erci 134 SE Z IO N E C :P otenzialità di riduzione A void ed Improve 8. La strategia A SI (A void/r educe,shift,im prove) 141 8.1. U n cam bio di paradigm a:la strategia A SI 141 8.2. A void/reduce 143 8.3. Shift 145 8.4. Im prove 147 9. La riduzione della dom anda di trasporto:stim a delle potenzialità (A void/r educe) 149 9.1. I fattori esogeni che influenzano la dom anda di trasporto 149 9.2. Perim etro di indagine 150 9.3. R iduzione delnum ero degli spostam enti passeggeri 151 9.3.1. M etodologia di stim a 152 9.4. R iduzione delle distanze tra origine e destinazione degli spostam enti 154

9.4.1. U rban spraw lvssm arth grow th 154 9.4.2. Potenzialità di m isure orientate allo Sm artg row th 157 9.5. R iduzione dei veicoli K m 158 9.5.1. C ar- pooling 159 9.5.2. C ity logistic:sviluppo ed utilizzo di C entri di D istribuzione U rbana 159 9.5.3. Le m isure da adottare per la razionalizzazione e l aum ento di efficienza/efficacia delsettore ed una stim a dei vantaggi carbonici conseguibili 161 9.5.4. Stim a della riduzione 162 9.5.5. Riduzione dei vkm per i veicoli pesanti aldi fuori delciclo urbano 163 9.6. Sintesi dei risultati 167 10. I m iglioram enti tecnologici:stim a delle potenzialità (Im prove) 168 10.1. Introduzione 168 10.2. M iglioram ento nell efficienza carbonica delle autovetture 168 10.2.1. Ilpotenziale dell efficienza energetica nelle autovetture tradizionali 169 10.3. Le auto elettriche 175 10.3.1. Le prospettive delm ercato dell auto elettrica 176 10.3.2. C onsum i ed em issioni delle autom obili elettriche 178 10.3.3. Ilpotenziale delle autom obili elettriche in Italia e gli im pianti sulle em issioni di C O 2 181 10.4. I biocarburanti 183 10.5. G li altri am biti di intervento 188 10.5.1. Iltrasporto ferroviario 188 10.5.2. I veicoli pesanti 189 10.5.3. L eco-driving 190 10.5.4. Ilsettore navale 191 10.5.5. Iltrasporto aereo 192 10.6. Sintesi dei risultati 194 SEZ IO N E D :Potenzialità di riduzione shift 11. T rasferim ento m odale:stim a delle potenzialità (m odal-shift) 197 11.1. La distanza com e fattore di scelta m odale 197 11.1.1. La ripartizione m odale ad oggi 197 11.1.2. A nalisi della dom anda e dell offerta di m obilità per classi di distanza 198 11.1.3. M etodologia generale di stim a 201 11.2. Stim a delle potenzialità di riduzione nelsegm ento della m obilità urbana 205 11.2.1. Base dati e specifiche alla m etodologia generale di stim a 205 11.2.2. T rasferim ento m odale da auto privata a trasporti pubblici urbani 207 11.2.3. T rasferim ento m odale da auto privata a busextraurbano 211 11.2.4. T rasferim ento m odale da auto privata a m obilità ciclistica 213 11.2.5. T rasferim ento m odale da auto privata a m obilità pedonale 215 11.2.6. T rasferim ento m odale da auto privata a ferrovia regionale e m etropolitana 218 11.3. D iversione m odale relativo alla dom anda di m edia e lunga percorrenza 226 11.3.1. Base dati e specifiche alla m etodologia generale di stim a 226 11.3.2. T rasferim ento m odale da aereo a T reno A V 226 11.3.3. T rasferim ento m odale da auto privata a ferrovia a m edia e lunga percorrenza (com presa A V ) 235 11.3.4. T rasferim ento m odale da autotrasporto a ferrovia 242 11.4. V antaggio carbonico conseguibile con le politiche di Shift:un riscontro positivo 257

SE Z IO N E E :V erso un piano di riduzione della C O 2 nelsettore trasporti 12. V erso un Piano per la riduzione delle em issioni di C O 2 dei trasporti in Italia 263 12.1. Prem essa 263 12.2. Sintesi dei potenziali tecnici di riduzione delle em issioni di gas serra nei trasporti in Italia 263 12.3. Proposta per un piano nazionale di riduzione delle em issioni di gas serra nei trasporti in Italia:Politiche e m isure 267 12.3.1. A rea di intervento #1:M obilità urbana sostenibile 268 12.3.2. A rea di intervento #2:V eicoli a basse em issioni 270 12.3.3. A rea di intervento #3:Infrastrutture digitali e telelavoro 272 12.3.4. A rea di intervento #4:T rasporto ferroviario 272 12.3.5. A rea di intervento #5:Biocarburanti 273 12.3.6. A rea di intervento #6:T rasporto m arittim o 274 12.4. Proposta per un Piano N azionale di riduzione delle em issioni di gas serra nei trasporti in Italia:Lo scenario di piano 275 12.4.1. La dom anda di m obilità al2020 e 2030 275 12.4.2. Le em issioni di gasserra dai trasporti al2020 e 2030 278 A ppendice La ricostruzione della dom anda stradale di m edia e lunga percorrenza e le relative em issioni di C O 2 283 Prem essa 283 M odello stradale di m edia e lunga percorrenza (M LM P) 283 D om anda passeggeri 288 D om anda M erci 293 La stim a delle em issioni di C O 2 297 M appatura dell intensità delle em issioni di C O 2 per C om uni ed SLL. 297 La base dati dell O sservatorio della m obilità degli italiani A U D IM O B 300 Bibliografia 303

Introduzione I trasportisono attualm ente ilsettore con ilprim ato nazionale per le em issioniannualidigas serra raggiunto con tassi di crescita, alm eno sino al verificarsi della recessione econom ica in atto, superiorialtotale delle em issioninazionalie a quellidelprodotto interno lordo. La Fondazione per lo sviluppo sostenibile, nel quadro di un A ccordo di partenariato con il M A T T M,ha predisposto una ricerca sulle potenzialità diriduzione delle em issionidic O 2 con l obiettivo diform ulare ilineam entidiun Piano diriduzione a livello nazionale che interessil intero settore deitrasportiitaliano. La ricerca,sia in fase d analisiche diproposta dipiano siè sviluppata a partire dalle linee diazione Avoid-Shift-Im prove ovvero dalla strategia adottata da EEA ed U N EP che va sotto ilnom e dia SI, dalle inizialideipillar che la sostengono. La ricerca è strutturata in cinque sezioni. N ella prim a sezione viene delineato ilquadro analitico di riferim ento articolato in cinque C apitoli. A lc apitolo 1 è svolta un analisideiprincipaliindicatori che descrivono la m obilità italiana ed isuoiim pattiin term inidiconsum ienergeticied em issionidi C O 2. Per com prendere m eglio la realtà italiana è stato com piuto un confronto con l Europa ed alcunideisuoiprincipalistatim em bri. A lc apitolo 2,l analisiverte sugliim pegniche l Italia ha già assunto in sede europea nella riduzione delle em issioni di gas serra del settore trasporti con l obiettivo diverificare la situazione attuale rispetto aitarget stabiliti. A lc apitolo 3,ilfocus non è più l Europa m a iprovvedim entiadottatiin Italia che hanno una diretta o indiretta relazione con le strategie di riduzione delle em issioni di C O 2 nel settore trasporti. L excursus storico dei provvedim entiriguarda anche quelle fontilegislative che intervengono sulsettore dell energia nella loro relazione con ilsettore trasporti. La parte analitica sulle attività a livello nazionale prosegue al C apitolo 4 con una disam ina degliinterventiintrapresidalm A T T M nelquadro deiprogram m idi sviluppo della m obilità sostenibile. A lc apitolo 5 viene affrontato iltem a degliscenarifuturicosì com e cisono restituitidalle fontiufficialiin questo cam po. V a subito anticipato che l elem ento di m aggiore com plicazione oggiè rappresentato dalfatto ditrovarcinelm ezzo diuna discontinuità di fenom enisenza precedenti. La crisifinanziaria ed econom ica in atto ha introdotto delle brusche interruzioni all interno di serie storiche altrim enti m olto regolari e, quindi, più facilm ente m odellizzabili. In questo quadro l opzione più opportuna è stata quella di analizzare, per poi adottare,gliscenariufficialipiù aggiornati. La Sezione B rappresenta una cerniera concettuale dello studio: utile a com pletare il quadro analitico della prim a sezione,fornisce glistrum entiinterpretativie quantitativiper svolgere illavoro successivo. N elc apitolo 6 viene com piuto un approfondim ento sulla struttura della dom anda passeggerie m erci. La dom anda ditrasporto viene ricostruita in m odo da poterla segm entare per classi di distanza. La segm entazione della dom anda di trasporto secondo la lunghezza degli spostam enti è utile sul piano interpretativo, perché tende a far em ergere punti di vista non convenzionali; allo stesso tem po consente dicreare la base daticoerente con la m etodologia di stim a deipotenzialitecnicidiriduzione delle em issionisvolte alle sezionisuccessive. A lc apitolo 7 la m obilità viene indagata com e fenom eno territoriale restituendo un im m agine com plem entare all analisiquantitativa svolta alcapitolo precedente. N ella Sezione C,dopo una presentazione della strategia A SI in term inigeneralisvolta alc apitolo 8, 5

al C apitolo 9 si affronta il tem a della stim a dei potenziali di riduzione della linea di azione Avoid/reduce e alc apitolo 10 della linea diazione Im prove. La Sezione D sioccupa della stim a deipotenzialidiriduzione delm odalshift. Q uesta linea di azione è trattata con m aggiore am piezza ed approfondim ento perché inizialm ente la ricerca avrebbe dovuto vertere esclusivam ente su questo tem a. A lterm ine dell analisideipotenzialitecnicidei riduzione,l ultim a sezione affronta iltem a del Piano. La Sezione E ha com e sottotitolo V erso un Piano nazionale diriduzione delle em issionidi C O 2 nei trasporti. T utto il lavoro svolto nello studio è stato articolato e predisposto con quest obiettivo che durante la stesura della ricerca si è arricchito degli stim oli e delle proposte scaturite dallavoro deglistatig eneralidella G reen Econom y. Sitratta diun lavoro prelim inare che chiude un percorso dianalisie ricerca m a che allo stesso tem po raccoglie le indicazionidiun processo partecipativo che ha coinvolto Istituzioni,Istitutidi R icerca,a ssociazioni,o rganizzazionidiim prese con l obiettivo didelineare ilfuturo della m obilità sostenibile in Italia. 6