Pag. 1 / 6 Stato delle revisioni Indice rev. Data Par. n Pag. n Sintesi della modifica 0 01/12/2012 tutti tutte Prima emissione Redazione I.C.I. G.L. Del Vescovo AS M. Mastaglia La presente istruzione operativa definisce le modalità di inserimento del catetere vescicale a permanenza. N.B. In caso di inserimento estemporaneo le modalità di inserimento, sono identiche ad e- sclusione delle operazioni del fissaggio a dimora. La principale fonte bibliografica di riferimento per la stesura della procedura d inserimento del catetere vescicale è il Documento d indirizzo per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie correlate al cateterismo vescicale nell adulto: cosa fare e cosa non fare nella pratica assistenziale dell Associazione Nazionale Infermieri Prevenzione Infezioni Ospedaliere (A.N.I.P.I.O.) Revisione Marzo 2008. La tecnica illustrata nella presente istruzione operativa, prevede l esecuzione da parte di un solo operatore con l impiego di un kit. Nel caso di cateterismo difficile, soprattutto in mancanza di collaborazione del paziente è utile l intervento di un secondo operatore. Per chiarezza espositiva la procedura è suddivisa in 4 fasi consequenziali: Preliminare, Non Sterile, Sterile e Conclusiva. FASE PRELIMINARE 1. Informare il paziente, spiegandogli il motivo per cui si effettua la procedura, i problemi che comporta l essere portatore di catetere vescicale, anche se solo temporaneamente, e le norme per un corretto mantenimento dello stesso e del drenaggio urinario. 2. Spiegare al paziente la procedura che verrà eseguita, per ottenere consenso e collaborazione. 3. Far eseguire al paziente un igiene intima informandolo sulla motivazione 4. Se il paziente non è autonomo, eseguire un igiene intima con acqua e sapone neutro. File Inserimento cetetere vescicale Redazione DMP: Inf. G. L Del Vescovo, AS M. Mastaglia Data applicazione 06/05/2013 Verifica Dip. GRCQSP: Dott. P. Berti Copia Controllata Approvazione Direttore Sanitario: Dott. F. Arnoletti
Pag. 2 / 6 Preparazione del Materiale e dell Utente. 1. Indossare copricapo monouso raccogliendo completamente la capigliatura. 2. Igienizzare le mani con gel idroalcolico. Predisporre su un piano di lavoro lavato e disinfettato con cloroattivo il materiale occorrente controllando le data di scadenza sterilità e controllando l integrità degli involucri esterni: Materiale: KIT contenente il materiale di base Catetere vescicale di calibro adeguato Sacca di drenaggio a circuito chiuso Sacca per smaltimento rifiuti urbani e Sanibox nell immediate vicinanze Mascherina chirurgica Cerotto per fissaggio 3. Proteggere la sfera intima del paziente, con tende divisorie o paravento o usando una stanza dedicata. 4. Stendere il paziente su una superficie piana, rigida (non con il bacino infossato nel letto) e ben illuminata. 5. Rimuovere il pigiama e le mutande ed effettuare un ispezione per evidenziare eventuali fimosi, stenosi o malformazioni. 6. Indossare una mascherina chirurgica coprendo bocca e naso. 7. Procedere all antisepsi delle mani con gel idroalcolico o lavaggio antisettico. 8. Far assumere al paziente la seguente posizione: Uomo: posizione dorsale con gambe modicamente divaricate. Donna: posizione dorsale con gambe divaricate e flesse FASE NON STERILE Allestimento campo sterile, antisepsi del meato urinario e preparazione del catetere vescicale. N.B. La sequenza delle manovre dopo l apertura del set può variare a seconda dello stoccaggio del materiale all interno del set stesso, essenziale è che i prodotti siano disposti in modo tale da non determinare un interruzione della sterilità.
Pag. 3 / 6 1. Aprire il set strappando ed eliminando la carta d imballo in modo da evitare qualsiasi contaminazione del contenuto; la vaschetta del kit deve essere posizionata al di fuori del campo sterile e sarà successivamente impiegata per versare l antisettico sui batuffoli di garza. 2. Eseguire igiene delle mani con soluzione idroalcolica ed indossare il primo paio di guanti. 3. Prendere il primo telino creando un campo sterile su un piano di lavoro disponendo tutto il materiale contenuto nel kit ad esclusione dell antisettico in confezione monodose e dei tamponi di garza sterili. 4. Disporre il secondo telino sotto le gambe del paziente. 5. Aprire la busta dell antisettico versandolo sui batuffoli di cotone all interno della vaschetta del kit. 6. Eseguire antisepsi del meato urinario secondo queste modalità: Uomo: dopo aver retratto prepuzio, eseguire antisepsi con movimenti circolari dall orifizio uretrale verso la base del glande; ripetere tre volte cambiando batuffolo. Donna: dalla parte superiore a quella inferiore eseguire antisepsi delle grandi labbra, piccole labbra e meato urinario con un batuffolo; è auspicabile coprire l'orifizio vaginale con un tampone di garza soprattutto in presenza di leucorrea. 7. Eliminare i tamponi usati lasciando l ultima garza adesa al meato urinario per consentire la persistenza dell azione antisettica e per evitare nell uomo la contaminazione del meato con lo scroto quando la mano lascia la presa del pene. 8. Sfilare ed eliminare il paio di guanti indossati. 9. Far scivolare sul campo sterile la bustina interna della confezione del catetere e la sacca di drenaggio, liberate dai rispettivi involucri. FASE STERILE Introduzione del catetere. 1. Eseguire l antisepsi delle mani con soluzione idroalcolica ed indossare il secondo paio di guanti sterili. 2. Liberare il catetere dall involucro interno sterile raccordandolo alla sacca di drenaggio affinché la preconnessione del catetere al tubo diminuisca la possibilità di contaminazione rispettando in questo modo il circuito chiuso prima dell inserimento.
Pag. 4 / 6 3. Lubrificare il catetere con il lubrificante in siringa del kit lungo il suo decorso a partire dall estremità distale fino a circa metà della lunghezza Uomo: iniettare lentamente il lubrificante anche nell uretra per facilitare lo scorrimento del catetere; inoltre, se si utilizzano lubrificanti con sostanze anestetiche vi è una riduzione del dolore e si previene lo spasmo della muscolatura striata del pavimento pelvico e del collo vescicale che rende difficile la cateterizzazione. Donna: poiché la lunghezza dell uretra è inferiore al catetere è preferibile lubrificare esclusivamente il catetere. 4. Posizionare il telino fenestrato attorno al pene o ai genitali della donna mantenendo ben visibile la zona da cateterizzare 5. Prendere il catetere collegato alla sacca cercando di non contaminarlo con l ambiente circostante e inserirlo secondo le seguenti modalità: Uomo: tenere il pene steso verso l alto con la mano non dominante ed introdurre il catetere gradualmente fino a quando si avverte una leggera resistenza dell uretra bulbare (non forzare). A volte è sufficiente ruotare leggermente la punta del catetere sul suo asse per uscire da qualche piega della mucosa e ritornare al centro dell uretra. In seguito abbassare il pene e continuare l inserimento fino a avvertire la resistenza prostatica. Se si avverte un ulteriore resistenza, non forzare eccessivamente al fine di evitare la creazione di false vie e/o lesioni dell uretra, sospendere la procedura e avvisare il medico. Donna: divaricare con la mano non dominante le grandi e piccole labbra per evidenziare il meato urinario e introdurre gradualmente il catetere nell uretra, ponendo attenzione a non contaminarlo strisciando sui genitali esterni. 6. Raggiunta la cavità vescicale lasciar defluire l urina, la fuoriuscita conferma che il catetere è in situ; se l urina non esce subito, schiacciare il catetere un paio di volte : la mancata fuoriuscita potrebbe essere causata dal lubrificante che occupa il lume. 7. Iniettare la soluzione fisiologica 0,9% o l acqua distillata presente nella siringa pre-riempita attraverso la specifica via per la gonfiatura del palloncino ai fini di stabilizzare il catetere all interno della vescica; se si avverte resistenza e/o il paziente avverte dolore, sgonfiare il palloncino, ritirare il catetere e riprovare una nuova introduzione. 8. Ritirare molto delicatamente il catetere verso il fondo della vescica fino a avvertire la resistenza del collo vescicale per valutare la stabilizzazione.
Pag. 5 / 6 9. Controllare lo svuotamento dell urina: se il residuo supera 300 cc, pinzare il tubo della sacca per 30 minuti; continuare a bloccare il flusso con intervalli di 30 minuti e fuoriuscita di 300 cc di urina ogni volta, fino al completo svuotamento della vescica e in seguito lasciare il flusso libero. 10. Il fissaggio del catetere è finalizzato ad evitare il movimento del dispositivo e a impedire e- ventuali trazioni sull uretra; situazioni che potrebbero comportare traumi ed irritazione meccanica, con maggior rischio di infezioni.. Il fissaggio con cerotto o idoneo presidio (specifiche fasce), si attua dopo valutazione delle caratteristiche di allettamento e movimentazione del paziente secondo le seguenti modalità: Uomo che si mobilizza: estendere il pene sulla parete dell addome e fissarlo con un cerotto, questa posizione consente di evitare possibili decubiti, particolarmente all angolo penoscrotale Uomo immobilizzato a letto: non fissare il catetere in quanto il fissaggio ostacola lo svuotamento della vescica, per cui l urina ristagna continuativamente con rischio maggiore di sviluppo batterico e calcolosi. Donna allettata : il fissaggio della coda del catetere alla coscia può essere valido. Donna che si mobilizza: non eseguire alcun fissaggio in quanto l attrito provocato dalla frizione del catetere può causare irritazioni e rischio di infezioni. FASE CONCLUSIVA Posizionamento sacca di drenaggio, informazione e registrazione dei dati. 1. Applicare la sacca del drenaggio al di sotto del livello della vescica per evitare ristagno e il reflusso di urina nella vescica stessa. 2. La borsa di drenaggio deve essere sollevata dal pavimento. 3. Eliminare il materiale residuo (involucri, carta ecc) negli appositi contenitori. 4. Accertarsi del benessere del paziente. 5. Informare il paziente e care-giver sulla necessità di non comprimere il tubo di drenaggio involontariamente, porre attenzione a non disconnettere il catetere con la sacca di drenaggio (MANTENIMENTO CIRCUITO CHIUSO), e ad osservare una corretta igiene intima quotidiana e della mani prima e dopo la gestione del sistema. 6. Al termine della procedura di inserimento eseguire l igiene delle mani con gel idroalcolico.
Pag. 6 / 6 7. Riportare sulla documentazione infermieristica: Indicazione al cateterismo. La data e ora dell inserimento, (che va riportata quotidianamente in diario infermieristico nei giorni successivi.) Volume e qualità dell urina drenata Gli eventuali cambi di catetere durante il ricovero in ospedale, dovranno essere annotati sul diario infermieristico.