SANITA': INTERSINDACALE SU ORARIO LAVORO, NO A DEROGHE =



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AKS0045 7 SAN 0 DNA NAZ SANITA': INTERSINDACALE SU ORARIO LAVORO, NO A DEROGHE = Roma, 10 nov. (AdnKronos Salute) - E' in atto "il tentativo strumentale di Governo e Regioni di cercare un accordo in extremis per procedere a una proposta legislativa di dubbia legittimità sull'applicazione della direttiva sull'orario di lavoro". Lo denunciano i sindacati della dirigenza medica, respingendo la possibilità di una deroga al recepimento della direttiva europeo sull'orario di lavoro dei medici. L'intersindacale denuncia anche "il fallimento di chi ha avocato a sé da tempo l'organizzazione del lavoro e che oggi dichiara che è fondata sull'uso intensivo fino all'abuso del lavoro professionale tanto da rischiare il crollo se riportata a legittimità". Le sigle "con senso di responsabilità" manifestano disponibilità "a un approfondimento a valenza contrattuale non sulle deroghe, alle quali rimangono contrarie, ma sulle ripercussioni dell'applicazione della normativa su orario, dotazione organica, sicurezza delle cure, quantità e qualità dei servizi erogati". La condizione posta è che "siano integralmente rispettate le prerogative nazionali della contrattazione, ripristinati gli istituti organizzativi contrattuali del lavoro, che l'invarianza di spesa non continui a giustificare i fenomeni scandalosi del precariato e dei contratti atipici e che si manifestino segnali di attenzione verso chi sostiene quello che resta del Ssn, anche attraverso provvedimenti legislativi in itinere". Per i sindacati "lo smantellamento della sanità pubblica procede anche attraverso forme organizzative al di fuori dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Un approccio più laico all'individuazione di soluzioni efficaci ed efficienti è richiesto a tutti, comprese le Regioni". (Com-Mad/Adnkronos Salute) 10-NOV-15 16:08

Orario lavoro. Intersindacale: No a deroghe. Disponibili a confronto contrattuale su... http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=33238 Pagina 1 di 1 10/11/2015 quotidianosanità.it Martedì 10 NOVEMBRE 2015 Orario lavoro. Intersindacale: No a deroghe. Disponibili a confronto contrattuale su sicurezza cure e dotazioni organiche Così le organizzazioni sindacali aprono uno spiraglio continuando però a denunciare "il tentativo strumentale di Governo e Regioni di cercare un accordo in extremis per procedere ad una proposta legislativa di dubbia legittimità sull applicazione della Direttiva sull orario di lavoro". "Le Organizzazioni Sindacali denunciano il tentativo strumentale di Governo e Regioni di cercare un accordo in extremis per procedere ad una proposta legislativa di dubbia legittimità sull applicazione della Direttiva sull orario di lavoro. Ed insieme il fallimento di chi ha avocato a sé da tempo l organizzazione del lavoro e che oggi dichiara che essa è fondata sull uso intensivo fino all abuso del lavoro professionale tanto da rischiare il crollo se riportata a legittimità". Così in una nota l'intersindacale torna sull'applicazione della Direttiva sull'orario di lavoro dei medici. "Le OO.SS. con senso di responsabilità manifestano disponibilità a un approfondimento a valenza contrattuale non sulle deroghe, alle quali rimangono contrarie, ma sulle ripercussioni dell applicazione della normativa su orario, dotazione organica, sicurezza delle cure, quantità e qualità dei servizi erogati. A condizione che siano integralmente rispettate le prerogative esclusivamente nazionali della contrattazione, ripristinati gli istituti organizzativi contrattuali del lavoro, che l invarianza di spesa non continui a giustificare i fenomeni scandalosi del precariato e dei contratti atipici e che si manifestino segnali di attenzione verso chi sostiene quello che resta del Ssn, anche attraverso provvedimenti legislativi in itinere", prosegue la nota. "Le Organizzazioni Sindacali denunciano che lo smantellamento della sanità pubblica procede anche attraverso forme organizzative al di fuori dei Ccnl e che un approccio più laico alla individuazione di soluzioni efficaci ed efficienti è richiesto a tutti, comprese le Regioni, e rifiutando di svendere il valore del lavoro professionale per rivendicare un ruolo decisionale anche nell organizzazione del lavoro", conclude l'intersindacale.

Intersindacale su nuovo orario di lavoro: No alle deroghe. Sì a un confronto contratt... http://www.panoramasanita.it/2015/11/10/intersindacale-su-nuovo-orario-di-lavoro-n... Pagina 1 di 1 10/11/2015 Panorama della Sanità panoramasanita.it http://www.panoramasanita.it/2015/11/10/intersindacale-su-nuovo-orario-di-lavoro-no-alle-deroghe-si-a-un-confrontocontrattuale-sulla-sicurezza-delle-cure-e-dotazioni-organiche/ Intersindacale su nuovo orario di lavoro: No alle deroghe. Sì a un confronto contrattuale sulla sicurezza delle cure e dotazioni organiche Le Organizzazioni Sindacali Anaao Assomed Aaroi-Emac Fp Cgil Medici Fvm Fassid Cisl Medici Fesmed Anpo-Ascoti-Fials Medici Uil Medici denunciano il tentativo strumentale di Governo e Regioni di cercare un accordo in extremis per procedere ad una proposta legislativa di dubbia legittimità sull applicazione della Direttiva sull orario di lavoro. Ed insieme il fallimento di chi ha avocato a sé da tempo l organizzazione del lavoro e che oggi dichiara che essa è fondata sull uso intensivo fino all abuso del lavoro professionale tanto da rischiare il crollo se riportata a legittimità. Le OO.SS. con senso di responsabilità manifestano disponibilità a un approfondimento a valenza contrattuale non sulle deroghe, alle quali rimangono contrarie, ma sulle ripercussioni dell applicazione della normativa su orario, dotazione organica, sicurezza delle cure, quantità e qualità dei servizi erogati. A condizione che siano integralmente rispettate le prerogative esclusivamente nazionali della contrattazione, ripristinati gli istituti organizzativi contrattuali del lavoro, che l invarianza di spesa non continui a giustificare i fenomeni scandalosi del precariato e dei contratti atipici e che si manifestino segnali di attenzione verso chi sostiene quello che resta del Ssn, anche attraverso provvedimenti legislativi in itinere. Le Organizzazioni Sindacali denunciano che lo smantellamento della sanità pubblica procede anche attraverso forme organizzative al di fuori dei CCNL e che un approccio più laico alla individuazione di soluzioni efficaci ed efficienti è richiesto a tutti, comprese le Regioni, e rifiutando di svendere il valore del lavoro professionale per rivendicare un ruolo decisionale anche nell organizzazione del lavoro. 2015 Panorama della Sanità. All Rights Reserved.

News Sanità Informazione - Informativa sulla Sanità Pagina 1 di 7 Il periodico di approfondimento sui temi della sanità e della salute 10 Novembre 2015 Anno III - Numero 43 LORENZIN USA MINISTERO EX SPECIALIZZANDI BANCHE PARTNERSHIP OCSE OECD OCDE ASSICURAZIONI #BastaTurniMassacranti Le risposte del Ministro sul 25 novembre Lorenzin: «Intervenire sul personale. Risponderò a segnalazioni di Sanità informazione». Le voci dal vertice Aran- Sindacati: «Norme sugli orari da rispettare, apriamo confronto su modalità e contratto». Intanto pronti migliaia di ricorsi redo che per il 25 novembre bisogna proprio farcela. Lo dobbiamo ai nostri medici C che hanno dato tanto in questi anni di crisi». La volontà del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, espressa ai nostri microfoni, di superare definitivamente la questione relativa agli eccessivi orari di lavoro cui sono sottoposti i camici bianchi italiani c è. I mezzi per farlo, forse, no. Lo testimoniano le decine e decine di segnalazioni che continuano ad arrivare ogni giorno in redazione da quando Sanità informazione ha lanciato la campagna #BastaTurniMassacranti. Anche il ministro ha chiesto di visionarle personalmente per prendere in carico le situazioni più difficili: «Inviate a noi le testimonianze che vi arrivano dai medici, cercheremo di dare risposte». A+ Reset A- Dall altra parte della simbolica barricata ci sono sindacati e rappresentanti della categoria, anche loro in fibrillazione in vista del 25 novembre. Le loro voci si sono fatte sentire al tavolo convocato dal governo all Aran (Agenzia della rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) a cui Sanità informazione ha assistito in esclusiva. «È un confronto difficile ma apprezziamo il senso di responsabilità delle organizzazioni che hanno accettato di avviare un percorso per affrontare punto per punto le implicazioni della norma» spiega Sergio Gasparrini, presidente Aran. «Si prova a risolvere la questione in extremis, ma sembra un tentativo strumentale. È importante scongiurare http://news.sanitainformazione.it/frontend/live/index.php 11/11/2015

News Sanità Informazione - Informativa sulla Sanità http://news.sanitainformazione.it/frontend/live/index.php Pagina 2 di 7 11/11/2015 afferma Costantino Troise (Anaao-Assomed) proposte di dubbia legittimità sull applicazione della direttiva. Ricorsi? Quando fallisce la politica, la parola passa ai giudici». «La soluzione è politica, prima che contrattuale ribadisce il presidente Cimo, Riccardo Cassi bisogna inserire norme cogenti che consentano la definizione della nuova figura professionale del medico e nuove regole per il suo lavoro». «Si è perso fin qui troppo tempo. La questione va risolta attraverso la stabilizzazione dei precari, reperendo risorse ad hoc nella Stabilità commenta la responsabile Sanità nella Segreteria Nazionale FP CGIL, Cecilia Taranto e dal 25 novembre invitiamo tutto il personale sanitario ad attenersi alla normativa, compreso il riposo di almeno 11 ore tra un turno e l altro». «Siamo tutti compatti nel non concedere né deroghe, né proroghe afferma il Segretario Generale di Cisl Medici, Biagio Papotto e chiediamo un intervento immediato del Governo in termini di risorse per applicare la Legge e far terminare i turni massacranti che hanno già prodotto migliaia di ricorsi, tutti legittimati dalla violazione di una direttiva europea». Il tempo è quasi scaduto. L Italia aveva un anno per mettersi in regola con la direttiva europea 2003/88 ma, da quando si è resa conto di avere un problema e ha tentato di metterci una toppa, poco o nulla sembra essere stato fatto. Arrivati a questo punto il ministro non prende neanche in considerazione l idea di ulteriori proroghe: «Come sappiamo ha spiegato ancora ai nostri microfoni l Italia è stata messa in infrazione dall Europa perché non attuava questa specifica direttiva. Per questo dobbiamo metterla in pratica, senza dubbio». A fare le spese di questa brutta storia all italiana è stato, dunque, finora «il personale sanitario, che io ritengo abbia dato moltissimo in questi anni di crisi economica, e che adesso dobbiamo cominciare ad inquadrare in maniera diversa, dando il via ad una fase in cui affronteremo in maniera più chiara e diretta alcune problematiche relative al personale. Certo, magari non tutte insieme, non tutte subito, ma che almeno ci sia un indicazione di rotta chiara». Il ministro dimostra di voler affrontare in prima persona il problema per dare un minimo di sollievo ad una categoria che tanto fa per i cittadini italiani e che non può più reggere orari di lavoro di questo tipo. Solo qualche giorno fa, Consulcesi che tutela oltre 70mila medici ha quantificato in 5mila (e in veloce aumento) i ricorsi già avviati dai camici bianchi per ottenere un rimborso per la violazione della normativa europea dal 2008 ad oggi. Se nulla cambierà, il fronte giudiziario aperto potrà costare caro allo Stato. Anche perché i diretti interessati sembrano essere arrivati al limite: la dottoressa Aurora Landriani, ad esempio, punta il dito non soltanto contro gli orari di lavoro eccessivi, ma anche contro un trattamento economico «non proporzionato alle spese vive di gestione delle professione, alle responsabilità e ai carichi di lavoro propri di un'attività molto delicata, ad alto rischio di stress psico-fisico e di contenziosi». Per il dottor Francesco Bray, invece, quello dei turni massacranti è un problema legato non soltanto agli orari di lavoro, ma anche al modo in cui la classe medica stessa vede la professione in generale: «Bisogna riqualificare la nostra professione ci scrive e fare in modo che i medici siano più consapevoli dell'importanza del proprio ruolo». Queste sono soltanto due delle tante testimonianze che ci arrivano ogni giorno. Da oggi, però, come chiesto dal ministro Lorenzin, ogni segnalazione indirizzata alla casella redazione@sanitainformazione.it verrà girata direttamente al Ministero della Salute. di Arnaldo Iodice Arriva direttamente dalla Casa Bianca l invito a puntare su App formazione web Ai microfoni di Sanità informazione Susan J. Blumenthal Consigliere per la Sanità Pubblica del Presidente degli Stati Uniti Obama: «Innovazione per rivoluzionare la sanità»

Orario medici, sindacati d accordo: no a deroghe http://www.doctor33.it/orario-medici-sindacati-daccordo-no-a-deroghe/politica-e-sani... Pagina 1 di 1 11/11/2015 Mercoledì, 11 Novembre 2015, 09.42 POLITICA E SANITÀ nov 10 2015 Home / Politica e Sanità / Orario medici, sindacati d accordo: no a deroghe Orario medici, sindacati d'accordo: no a deroghe TAGS: TOLLERANZA ALL'ORARIO DI LAVORO, ASSISTENZA MEDICA FUORI ORARIO, ANAAO, CIMO, AGITAZIONE SINDACATI MEDICI, RICCARDO CASSI No a ogni ipotesi di deroga o di rinvio, denunce per i Direttori Generali di Asl che non rispetteranno le norme e supporto nelle cause per danni. A ribadirlo in una nota Cimo in merito all'imminente normativa europea sull'orario di lavoro dei medici che dovrebbe entrare in vigore il 25 novembre. «Non ho mai compreso come si sia arrivati ad applicare al lavoro del medico in ospedale una normativa per lavoratori turnisti» dichiara Riccardo Cassi, Presidente Cimo «Ritengo che una volta tanto, la colpa non sia dell'europa ma della legislazione italiana che ha snaturato il ruolo del medico omologandolo ad altre figure "dirigenziali.". Una normativa per la quale il medico, una volta è dirigente, un'altra, come in questo contesto, non lo è, ma soprattutto non è mai un professionista di elevata competenza e professionalità, va modificata al più presto. L'art. 7 del Ccnl ora abrogato per legge» continua Cassi, «era forse più adeguato ad essere applicato nel Ssn, dove i riposi e i diritti dei professionisti devono potersi integrare con quelli dei cittadini e alla continuità delle cure. Ma aveva due grossi difetti: prevedeva un datore di lavoro "illuminato", conscio della tipologia del lavoro dei propri dipendenti medici e dei rischi conseguenti ad uno sfruttamento degli stessi e non prevedeva numeri e sanzioni, di conseguenza non è mai stato applicato, negando riposi e imponendo turni massacranti. Governo e Regioni» continua il presidente Cimo «hanno avuto un anno di tempo per predisporre le modifiche organizzative e normative necessarie e avevano anche tutti gli strumenti necessari, come l'art.22 del patto per la salute e l'applicazione corretta degli standard ospedalieri». Sulla stessa lunghezza d'onda anche le organizzazioni sindacali capeggiate da Anaao Assomed che in una nota «denunciano il tentativo strumentale di Governo e Regioni di cercare un accordo in extremis per procedere ad una proposta legislativa di dubbia legittimità sull'applicazione della Direttiva sull'orario di lavoro. Ed insieme il fallimento di chi ha avocato a sé da tempo l'organizzazione del lavoro e che oggi dichiara che essa è fondata sull'uso intensivo fino all'abuso del lavoro professionale tanto da rischiare il crollo se riportata a legittimità». Le organizzazioni sindacali (Anaao Assomed, Cimo, Aaroi emac. Fvm, Fassid, Cisl medici, Fesmed, Anpo, Ascoti, FIals medici e Uil medici) «manifestano disponibilità a un approfondimento a valenza contrattuale non sulle deroghe, alle quali rimangono contrarie, ma sulle ripercussioni dell'applicazione della normativa su orario, dotazione organica, sicurezza delle cure, quantità e qualità dei servizi erogati. A condizione che siano integralmente rispettate le prerogative esclusivamente nazionali della contrattazione, ripristinati gli istituti organizzativi contrattuali del lavoro, che l'invarianza di spesa non continui a giustificare i fenomeni scandalosi del precariato e dei contratti atipici e che si manifestino segnali di attenzione verso chi sostiene quello che resta del Ssn, anche attraverso provvedimenti legislativi in itinere». Infine denunciano «che lo smantellamento della sanità pubblica procede anche attraverso forme organizzative al di fuori dei Ccnl e che un approccio più laico alla individuazione di soluzioni efficaci ed efficienti è richiesto a tutti, comprese le Regioni, e rifiutando di svendere il valore del lavoro professionale per rivendicare un ruolo decisionale anche nell'organizzazione del lavoro». RIPRODUZIONE RISERVATA Non è presente ancora una discussione su questo articolo. Vuoi inviare un commento? Invia