Rapporto di ricerca: L occupazione femminile e maschile nelle imprese altoatesine con oltre 100 dipendenti

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Seminario finale del progetto FSE «Gender pay gap: buone prassi e modelli di sperimentazione (Progetto 2/240/2010) Rapporto di ricerca: L occupazione femminile e maschile nelle imprese altoatesine con oltre 100 dipendenti Dati tratti dai rapporti biennali 2008-2009, di cui all art. 46 del Codice delle pari opportunità di Silvia Vogliotti Bolzano, 22.11.2012

Tabella 1: Il dataset per l Alto Adige (Rapporti cartacei per il biennio 2008-2009) Rapporti inviati n. % Validi 119 89,5 Non validi 14 10,5 Totale rapporti inviati 133 100,0 Elaborazione AFI-IPL in base ai rapporti 2008-2009 Fonte dati: Obbligo di legge: art. 46 del Codice della Pari Opportunità (d.lgs. 198/06, già art. 9 Legge 125/1991). Campione per l Alto Adige: 25.782 dipendenti, di cui 8.448 donne, pari al 32,8% dei dipendenti totali. In Alto Adige le imprese private con oltre 100 dipendenti sono l 1% del totale ma occupano il 28% dei dipendenti totali.

Figura 1: Tasso di femminilizzazione in Alto Adige (percentuale di donne sul totale) per qualifica al 31.12.2009 (n = 115) Fonte: Elaborazione AFI-IPL su dati Rapporti 2008-2009 dirigenti 12,3 quadri 16,2 impiegate 40,7 operaie 27,6 totale 32,8

0 10 20 30 40 50 Industria alimentare Industria metalmeccanica Altre industrie 0,0 2,4 6,3 4,8 10,7 14,6 29,3 39,7 % donne nel settore % dirigenti donne % quadri donne Figura 2: Tasso di femminilizzazione in Alto Adige per quadri e dirigenti al 31.12.2009 (n = 115). Settori scelti Fonte: Elaborazione AFI-IPL su dati Rapporti 2008-2009 18,6 Commercio 7,9 8,5 39,4 45,1 Credito 25,0 25,0 45,2 Altri servizi 0,0 28,8

-12,5% Agricoltura Totale Industria alimentare Donne -7,9% Industria del Legno -4,5% Industria metalmeccanica -2,2% Altre Industrie -0,3% Edilizia Commercio 1,0% 0,3% 1,4% 3,5% 3,5% 3,3% 3,4% 6,3% 6,5% Figura 3: Variazione nell occupazione tra il 31.12.2008 e il 31.12.2009 in % per genere e settore di lavoro (n = 114) Fonte: Elaborazione AFI- IPL su dati Rapporti 2008-2009 Alberghi e pubblici esercizi 6,1% 7,8% Credito 1,1% 0,3% Altri servizi 0,7% 4,5%

Tabella 2:Occupati al 31.12.2009 in Alto Adige per tipologia contrattuale e sesso valori assoluti e in percentuale (n = 97) Tipologia di contratto N. dipendenti di cui donne di cui uomini % donne % uomini A) Contratto a tempo indeterminato 16.375 5.283 11.092 78,7% 95,3% di cui part-time 2.183 2.002 181 29,8% 1,6% B) Contratto a tempo determinato 2.031 505 1.526 20,1% 13,1% di cui part-time 576 505 71 7,5% 0,6% C) Contratto di apprendistato 165 30 135 0,4% 1,2% D) Altro contratto 57 21 36 0,3% 0,3% Totale dipendenti 18.347 6.709 11.638 di cui part-time 2.750 2.514 236 37,4% 2,2% Fonte: Elaborazione AFI-IPL in base ai Rapporti 2008-2009

Tabella 3: Trasformazioni contrattuali al 31.12.2009 in Alto Adige per genere e tipologia (n= 83) Tipologia di trasformazione totale uomini donne % donne da tempo determinato a indeterminato 554 437 117 21,1% da part time a tempo pieno 129 39 90 69,8% da tempo pieno a part time 74 23 51 68,9% totale trasformazioni 757 499 258 34,1% Fonte: Elaborazione AFI-IPL in base ai Rapporti 2008-2009

Entrate = 44,5% lavoratrici (che sono il 32,8% del nostro campione) Figura 4: Entrate per tipologia e genere in Alto Adige (in % rispetto al genere) - anno 2009 (n = 92) - Fonte: Elaborazione AFI-IPL su dati Rapporti 2008-2009 Da altra UP 3,0% 17,6% Passaggio di categoria 1,3% 2,1% donne uomini Nuova assunzione 80,3% 95,7% La mobilità inter-aziendale appare quindi un fenomeno connotato al maschile, evidentemente frutto di una loro disposizione alla mobilità territoriale, che per le donne con famiglia è assai ridotta.

Uscite = 40,7% lavoratrici (che sono il 32,8% del nostro campione) Verso altra unità produttiva 36,0% Passaggio di categoria 29,5% Cessazione del rapporto di lavoro 40,9% Motivi cessazione % donne occupate 32,8% Figura 5: Uscite per tipologia in Alto Adige - percentuale di donne sul totale anno 2009 (n = 92) Fonte: Elaborazione AFI-IPL su dati Rapporti 2008-2009

Figura 6: Cause di cessazione del rapporto di lavoro in Alto Adige nel 2009 per genere (n = 62) Fonte: Elaborazione AFI-IPL su dati Rapporti 2008-2009 Scadenza contratto Dimissioni 38,2% 39,7% 53,4% Licenziamenti individuali o collettivi Mobilità 1,9% 3,3% 0,8% 5,3% 42,7% Pensionamento o prepensionamento Invalidità, morte 4,0% 9,8% 0,2% 0,7% donne uomini

= Maggior precarietà lavorativa femminile nelle medio-grandi imprese altoatesine: Lavoro a tempo indeterminato: 78,7% delle donne ha contratto a tempo indeterminato (95,3% fra gli uomini). Contratti a termine: ogni 100 contratti a termine 41 riguardano donne e 59 uomini (che però sono 77 lavoratori su 100). Stabilizzazione del contratto di lavoro: ogni 10 stabilizzazioni: 8 sono a favore di uomini, solo 2 su 10 riguardano donne. Cambiamenti di orario: donne maggiormente interessate ai cambiamenti (dal part time al tempo pieno e viceversa) per poter al meglio conciliare le loro esigenze familiari. Entrate/uscite dalle imprese: il 44% delle entrate e il 41% delle uscite riguarda donne (che però sono il 32,8% del totale dipendenti)

Finalità del rapporto biennale (nonché del progetto) 1. Diffusione della ricerca: base per una vera e propria azione di mainstreaming di genere delle politiche locali. (Ancora tante) donne altoatesine fuori dal mercato del lavoro + quelle che pur lavorando vengono sottoutilizzate = forte perdita in termini di crescita e sviluppo per il sistema Alto Adige. Quindi: incentivare la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, ma anche combattere il forte rischio di overeducation (insufficiente valorizzazione delle competenze possedute), incentivando la partecipazione delle donne a tutti gli ambiti della vita lavorativa e a tutti i gradi della scala gerarchica aziendale.

2. Far comprendere alle aziende il senso di questa rilevazione biennale e motivarle all adempimento più delle sanzioni e diffide previste per legge per le aziende inottemperanti. 3. Sviluppare ulteriormente le problematiche occupazionali in un ottica di genere, nella consapevolezza che il lavoro femminile è una risorsa preziosa da valorizzare e non da sprecare.

4. Si potrebbe, inoltre, lavorare affinchè anche i contratti aziendali migliorino la qualità del lavoro in funzione sia family friendly (quindi attenta alle esigenze delle famiglie) che diversity carefull (ovvero attenta alle variegate esigenze di cura delle famiglie), che non possono venir considerate sempre e solo a carico delle donne. 5. Infine ci auguriamo che questo rapporto di ricerca sia solo il primo di una lunga serie di rapporti biennali sulla situazione del personale nelle imprese medio-grandi dell Alto Adige, dopo l entrata a regime della compilazione on-line da parte delle aziende.

Grazie dell attenzione! Il rapporto finale sarà disponibile sul sito: www.donne-lavoro.bz.it