Artisti d avanguardia all Esposizione del Werkbund Approfondimenti e interpretazioni 2014 Formato a tema 008 1
Nell ambito dell iniziativa «Werkbundausstellung Köln 1914-2014» «Artisti d avanguardia all Esposizione del Werkbund. Approfondimenti e interpretazioni 2014» 24 ottobre-6 novembre 2014 mostra a cura di Paolo Balmas e Vittorio Giusepponi Galleria Embrice, via delle Sette Chiese 78, Roma APS Embrice 2030 Liceo artistico Via Ripetta Liceo statale d Arte Enzo Rossi Questo catalogo è stato programmato e realizzato da L iniziativa «Werkbundausstellung Köln 1914-2014» è stata realizzata in collaborazione con Biblioteca Centrale della facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma con il sostegno e la collaborazione di Goethe-Institut Rom coordinata con Werkbund Nordrhein-Westfalen Dip. Pianificazione Design Tecnologia dell Architettura della Sapienza Università di Roma Università degli Studi RomaTre CNBA Coordinamento Nazionale Biblioteche di Architettura My Bike Inside Grafica e impaginazione: Gabriella Restaino, Maria Spina Copyright MMXIV ARACNE editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978 88 548 7686 6 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. 2 I edizione: ottobre 2014
Sommario Colonia-Deutz 1914: ambiguità del tempo nuovo Carlo Severati 05 Approfondimenti Paolo Balmas 24 Sensazioni Vittorio Giusepponi 38 3
1 Catena di montaggio Mercedes, 1910 c. 2 Treni, tramvie urbane e piccoli locomotori: Salone dei Trasporti, Verkehrshalle. 3 La risposta tedesca alla classe Dreadnought: la corazzata Rheinland, classe Nassau, 1909. 4 Aereo Albatros D.III, 1916, Albatros Flugzeugwerke GmbH. 5 Fritz Leyl, Dresda 1906: manifesto della prima Esposizione di Die Brücke. 4
Colonia-Deutz 1914: ambiguità del tempo nuovo Cronache 1900-1914 La coniugazione, nella cultura tedesca, fra arte, artigianato e industria, fra XIX e XX secolo, ha un suo autonomo dibattito e una sua letteratura; fra Semper e Benjamin. Le due opere di Semper, Scienza Industria Arte, 1852, Lo stile nelle Arti Industriali e l Estetica pratica, 1860-1863, con Die Kunst im Maschinenzeitalter, 1904, di Friedrich Naumann sono di quel pensiero opere fondative. Opere alle quali si aggiungono, all inizio del XX secolo, fatti della cronaca politica ed economica che, grazie alla capacità ugualmente teorizzante dei protagonisti di Colonia, entrano in quella linea di pensiero declinandolo in modo che possa entrare nella pratica quotidiana della vita civile. Ma l Arte e la Macchina seguono dall inizio del 1900 percorsi divaricati; e l apparato produttivo maggiore si incanala verso gli armamenti e l unico bene di consumo di massa per il mercato interno dell alta borghesia: l automobile 1 (fig. 1). Traccia evidente della nuova età della macchina c è, alla «Werkbundausstellung», nella Verkehershalle: l asciutta copertura in ferro protegge le allineate nuove macchine del trasporto pubblico, urbano e territoriale (fig. 2). La teknè della grande industria pone di fatto le basi di una nuova estetica, esterna alle tradizioni nazionali in tutti i Paesi del mondo industrializzato: navi e aerei da guerra (figg. 3-4), dirigibili, automobili irrompono sulla scena fra il 1905 e il fatale 1914. La società civile, sorpresa e destabilizzata dal dirompente mondo di oggetti alieni, tenta il recupero delle sue certezze, affidato all arte: al prodotto artistico fatto a mano, all arte pura. Ma a Dresda, luogo sacro dell artigianato artistico, il 7 Giugno del 1905, un anno prima della Dritte Deutsche Kunst-Gewerbe Ausstellung, Kirchner, Bleyl, Heckel e Schmidt-Rottluff danno al loro sodalizio artistico il nome Die Brücke (fig. 5): la prima di quelle che saranno chiamate le Avanguardie Storiche della nuova arte internazionale. La riforma del gusto borghese tentata dalla Mostra di Colonia si trova così stretta fra tre protagonisti estranei: nelle strade di città passeggiano rari carri a ruote che camminano senza cavalli, orrende figurazioni trovano addirittura posto nelle sale e nei padiglioni realizzati con ogni attenzione dai migliori architetti, artigiani e artisti del Paese e nuovi armamenti e aerei, e navi, dei quali non si capisce il vero significato, compaiono sulla scena 2. In questo contesto l intera esperienza del Werkbund rischia di sembrare marginale. Essa tuttavia interpreta e descrive in chiave semiprivata l inerzia del fair play politico, la fine del contratto sociale e il sovvertimento dell ordine mondiale di fronte a una trasformazione della quale forse solo oggi, a un secolo di distanza, si coglie un punto di equilibrio pronto a una ulteriore svolta. 5
6 Otto Gussmann, Dresda 1906; manifesto della Terza Mostra delle Kunstgewerbe. 6
Hermann Muthesius, a Londra fra il 1896 e il 1904, riceve al ritorno l incarico dal ministero prussiano del Commercio di lavorare a un progetto di riforma delle Kunstgewerbeschulen. Nel 1898 Karl Schmidt (nato nel 1873, con una formazione di carpentiere e molti arredi premiati a Dresda e Parigi fra il 1899 e il 1901) fonda a Dresda le Werkstätten für Handwerkskunst (letteralmente: laboratori per prodotti artistici fatti a mano). Il precedente espositivo tedesco più importante che per primo propone al pubblico il rapporto fra arte e artigianato artistico si deve a Karl Emil Osthaus, che organizza nella sua città, Hagen, una mostra nel 1900. La produzione delle Werkstätten di Hellerau sarà una delle presenze chiave alla successiva «Esposizione di Arti e Mestieri» del 1906 a Dresda (fig. 6). Fra il 1906 e il 1907 le Werkstätten für Handwerkskunst si evolvono nelle Deutsche Werkstätten für Handwerkskunst e nel 1907 Schmidt, Muthesius e Naumann si incontrano a Monaco e fondano il Deutsche Werkbund: un idea sulla quale convergono 10 progettisti e 12 sigle di attività produttive. Fra queste, la Vereinigte Werkstätten für Kunst im Handwerk di Monaco e la Silverwaren Fabrik di Peter Bruckmann & Söhne: lo stesso Bruckmann sarà presidente del Deutsche Werkbund dal 1909 al 1919: nel sorgere quindi dell Ausstellung e del suo dissolversi anzitempo. Nel 1908 si avvia la costruzione di Gartenstadt Hellerau, su progetto di Riemerschmidt, con la collaborazione di Tessenow e di Theodor Fischer per alcuni importanti edifici. Come vedremo più avanti, Hellerau diventa un punto di incontro della cultura internazionale e molti grandi progettisti stranieri (Mackintosh, per esempio) disegnano arredi per le Werkstätten di Hellerau. L idea di fare a Colonia una grande mostra dell arte applicata tedesca si concretizza in un clima particolarmente attivo di incontri e iniziative a livello interno e internazionale. All interno, fra il 1906 e il 1909, Karl Ernst Osthaus ha un ruolo chiave, per la creazione di nuove strutture e il mantenimento di contatti con molti protagonisti. Per lo sviluppo del territorio della Ruhr fonda ad Altena una Scuola Tecnica Superiore, nel 1908; nel 1909, ad Hagen, il Museo tedesco per il Commercio e l Industria: di fatto il primo Kunstgewerbemuseum del mondo 3. Ma altrettanto e forse più importanti sono i contatti, le collaborazioni e le amicizie di Osthaus con Van de Velde, Lauweriks, Behrens, Gropius. Nel 1906 Van de Velde redige il progetto per Hagen-Höhenhagen, Gartenstadt personale di Osthaus, realizzata in parte, per 2500 abitanti. Dall estero, le esposizioni di Parigi del 1910 e di Bruxelles del 1911 forniscono lo stimolo per l avvio di una risposta tedesca di adeguata importanza: proporre un alternativa sul piano internazionale e con ciò trovare una migliore collocazione in quel contesto. 7
La posizione della Germania, unita ad Austria ed Italia nella Triplice Alleanza, è piuttosto quella di proporsi in alternativa, sul piano culturale e commerciale, a Francia e Inghilterra. Se tuttavia, dal piano ufficiale, passiamo a rapporti di scala minore, troviamo degli appigli per immaginare rapporti gravemente polemici come quello segnalato di Kalkenscheidt 4 riguardo allo squallore dell architettura occidentale ma anche di reciproca stima e apprezzamento fra i singoli operatori. Addirittura con l Inghilterra, dove, secondo Jessen 5 il ministero britannico per il Commercio fonda una sorta di British Werkbund nel 1915. I rapporti sono comunque condizionati dalla contrapposizione politico-militare fra la Triplice Alleanza e l Entente Cordiale, oltreché dall ondivaga posizione italiana. L Italia fa parte, con varie oscillazioni, della Triplice fino al 24 Luglio del 1914. Per poi scegliere la neutralità (3 Agosto 1914), fino a denunciare la Triplice (4 Maggio 1915) ed entrare in guerra a fianco dell Entente. L esposizione apre comunque in un quadro di guerre parzialmente non dichiarate, e Jessen può ricordare anedotticamente l incontro con un visitatore inglese suo amico. L anonimo amico inglese apprezza la grandiosa esposizione e la produzione esposta, al punto di dichiarare che la visita gli ha prospettato l immagine di una «Germania che non conoscevo». Jessen ne approfitta per riflettere sull insufficienza di una visita, che si ferma alle apparenze di risultati anche contraddittori: la chiave di tutto, afferma, come abbiamo qui già visto, sta nell organizzazione didattica. Che certo l inglese non può aver capito. Attori russi, inglesi e francesi compaiono saltuariamente sulla ribalta tedesca nell area nord ovest. Ad Hellerau, dove si traduce in tedesco Paul Claudel, un sostegno chiave della attività culturale è Emile Jacques Dalcroze. Per le Werkstätten disegna la maggioranza dei soggetti tedeschi coinvolti nell insegnamento (Behrens, Endell, Theodor Fischer, W. Freis, Muthesius, Alfred Niemeyer, Olbrich, Paul); ma anche, oltre al citato Mackintosh, Hugh Mackay Baillie Scott, altro grande progettista inglese che procede sulla strada aperta da William Morris. Senza dimenticare, ovviamente, gli austriaci Koloman Moser e Josef Hoffmann. Partecipano all attività culturale che si svolge ad Hellerau Upton Sinclair, Mary Wigman, George Bernhard Shaw, il russo Diaghilev e Oskar Kokoschka, lo svizzero Appia. A Colonia una galleria d arte di Düsseldorf (Dirk Teuber, Die Galerie Alfred Flechteim, in Die Deutsche Werkbund- Ausstellung Cöln 1914, Koelner Kunstverein, Colonia 1984, pp. 320-323) porta alla Ausstellung Picasso e la grande arte francese, da Van Gogh a Dufy; la Haus der Frau espone moda tedesca «che si ispira allo stile francese, cercando di evitarne gli eccessi» (Jessen). Nel settembre 1911, anche sulla base della dimensione che ha preso il dibattito teorico al convegno di Berlino del 1910, Karl Rehorst e Alfons Paquet (rispettivamente capo dell Urbanistica e Direttore Amministrativo della città 8
7 Annemarie Moldenhauer, sala da Pranzo nella Haus der Frau. di Colonia) formulano la proposta della mostra, accolta (in dicembre) dal sindaco, Max Wallraf. La città aveva ospitato nel 1906 l esposizione degli «Amici dell arte dell area renana», ed era vista come una sorta di sentinella tedesca verso l Occidente: «dove [ ] lo squallore informe ed antiestetico delle fabbriche grida vendetta» (Jessen). Ma vista anche, da Behrendt, come una «una città commerciale con ambizioni pari a quelle di una grande metropoli» 6. L assemblea annuale del 1912, che si tiene a Vienna, in occasione della fondazione del Werkbund austriaco, ratifica la decisione e costituisce un comitato organizzatore col nome di Associazione per l Esposizione di Colonia 1914. I membri dell associazione, tranne Muthesius, delegato del Governo Centrale con la funzione di segretario, sono di nomina locale, in prevalenza del Nordrhein-Westfalen. Ritardi, chiusure affrettate e rapide demolizioni. La guerra. Fra il 1913 e il maggio 1914 molti importanti cambiamenti avvengono nell organizzazione della Ausstellung: il disegno del Piano Generale viene firmato da Rehorst nell aprile del 1914, solo un mese prima della apertura ufficiale. In particolare aumenta notevolmente la quantità di scuole e laboratori di stato tedeschi che sono chiamati a partecipare; come è testimoniato dal sensibile ampliamento della Haupthalle, rilevabile dal confronto fra la planimetria generale del 1913 e quella definitiva. A questo si deve aggiungere l oggettiva difficoltà di realizzare in tempo tutte le parti del programma. Alcuni edifici previsti fra gli altri, una sala per il cinema non sono infatti stati realizzati. Secondo F.W. Bredt, autore dell introduzione al volume Wasmuth 7 questo quartiere era «una delle poche sezioni terminate entro il giorno dell inaugurazione». Jessen lamenta poi il fatto che la chiusura anticipata per la dichiarazione di guerra abbia impedito di preparare una «documentazione visiva adeguata, all altezza dei suoi meriti». Si duole anche del fatto che la Glashaus, che non apprezza, ma della quale riconosce comunque il valore, sia fra le prime costruzioni a essere demolite dopo la dichiarazione di guerra: le scritte lungo tutto l architrave a 14 lati della Haus possono essere interpretate come pacifiste, e dell edificio, divenuto nel suo insieme imbarazzante, deve essere cancellata ogni traccia al più presto. Il tema marginalizzato, nei documenti e programmi delle Werkstätten e del Werkbund, è certamente quello della riorganizzazione produttiva dell intero sistema Germania. 9