L'ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI FERRARA E LA SCUOLA G.B. GUARINI



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L'ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI FERRARA E LA SCUOLA G.B. GUARINI classi 4 A - 4 B - 5 A scuola G.B. Guarini anno scolastico 2010/2011

L'ARCHIVIO STORICO COMUNALE L'archivio Storico Comunale di Ferrara si trova in via Giuoco del Pallone, dietro la Biblioteca Ariostea.

A differenza della biblioteca, che raccoglie libri di vario genere, giornali e riviste, l'archivio comunale serve per conservare gli atti ufficiali del Comune. L'archivio storico, in particolare, contiene documenti antichi e fonti scritte, che possono essere consultati dalle persone che ricercano informazioni sul passato di Ferrara e dei suoi abitanti. Figura 1 busta che raccoglie i documenti Quali sono i documenti più antichi? Presso l'archivio Storico possiamo consultare documenti antichissimi. Il più antico di tutti risale al 1393, ed è una delibera emanata dal "Consiglio dei Dodici Savi", che al tempo rappresentavano l'organo esecutivo del Comune, e corrispondono un po' agli attuali assessori che compongono la Giunta Comunale. I documenti precedenti non si sono conservati, perchè nel 1385 sono andati persi durante una rivolta popolare contro le tasse inique e altissime imposte dagli Estensi. Durante questa rivolta nella Piazza Comunale, ora Piazza Trento e Trieste, davanti a via San Romano, è stata allestita una catasta con tutti i documenti dell'archivio Comunale di allora, ed è stato mandato al rogo, sopra di essi, il capo del Consiglio dei Savi, accusato di esigere tasse ingiuste e troppo elevate, costringendo il popolo alla povertà. Figura 2 rogo dell archivio nel 1385

Purtroppo nell archivio non sono conservate nemmeno le fonti scritte del periodo estense, perché, dopo aver perso la Signoria di Ferrara, per rispettare gli accordi con lo Stato Pontificio, gli Estensi si trasferirono a Modena, portando con sè la propria biblioteca e il proprio archivio. Tuttora è conservata presso l'archivio Storico la Bolla del Papa che rivendica il Ducato di Ferrara, poichè l'ultimo Duca, Alfonso II, morì senza aver dato alla luce un erede. Ciò nonostante rimane presso l'archivio Storico Comunale una grande quantità di fonti scritte, a disposizione della collettività per fini di studio e ricerca. Figura 3 gli Estensi lasciano Ferrara e si trasferiscono a Modena Esiste solo l'archivio Storico? Oltre all'archivio storico esiste anche l'archivio corrente, che conserva i documenti ufficiali recenti che riguardano i cittadini del nostro Comune. Esiste inoltre l'archivio di Stato che si trova in Corso Giovecca 146 e raccoglie i documenti statali che interessano Ferrara e i ferraresi in quanto italiani che vivono in una città italiana.

Come sono disposti i documenti? Tutti gli scritti sono contenuti in carpette e faldoni chiamati "buste" e sistemati in scaffali, montati su basi mobili, che si muovono lungo alcune corsie installate al suolo. E' un sistema di armadi scorrevoli che permette di ottimizzare lo spazio. Per spostare gli armadi è necessario girare con un movimento rotatorio le grandi maniglie che ci sono davanti. Figura 4 armadio a scomparsa I fascicoli sono catalogati per anno e argomento. Le notizie riguardanti la nostra scuola, ad esempio, si trovano nella parte dedicata alla "costruzione di edifici scolastici". Figura 5 targhetta posta sugli armadi a scomparsa

LA SCUOLA GUARINI Figura 6 la nostra scuola oggi ll progetto di costruzione Leggendo i documenti che abbiamo trovato sulla scuola "Battista Guarini", abbiamo scoperto che l'approvazione del progetto di costruzione risale al 1908, quando si è deciso di ampliare la scuola precedente. Nel 1912 iniziarono i lavori, che si conclusero in tempi brevi. Da allora è passato un secolo!

Figura 7 sezione della scuola Quanto è costata? Dalle carte che ci sono state mostrate risulta che la scuola è costata alle casse del Comune 173'000 lire, una cifra molto alta per l'epoca, pari all'incirca ad attuali 700 000 euro, secondo un calcolo molto approssimativo.

Figura 8 documento originale appalto fabbricato.

Figura 9 Progetto esecutivo

Che cosa c'era prima della nostra scuola? Prima che fosse costruita la nuova scuola al suo posto c'era una scuola in legno molto piccola e angusta che si affacciava direttamente sulla strada, circondata da orti e da campi. Figura 10 Scuola di legno Dalle mappe dell'epoca si vede bene come tutta la via Bellaria fosse ricca di orti e ci fossero molti meno edifici rispetto ad ora.

Figura 11 pianta del vecchio fabbricato in legno e del nuovo Un ricordo di quegli orti ci è rimasto proprio davanti alla scuola, nel giardino della casa di cura "S. Chiara". La vecchia scuola aveva bisogno di importanti lavori di manutenzione, come la costruzione di servizi igienici e l aumento delle aule, le quali non erano più sufficienti per il numero di alunni. Si decise così di abbatterla e di costruirne una più grande, moderna e in muratura, con attorno un ampio giardino.

La scuola "G. B. Guarini" La nostra scuola ha due entrate perché, quando è stata costruita, i maschi e le femmine erano divisi. Avevano insegnanti diversi, giardini diversi dove poter giocare, e anche alcune materie scolastiche erano differenti. Da un registro scolastico dell'epoca abbiamo letto che ai maschi, ad esempio, si insegnava contabilità, per imparare a gestire in futuro i soldi della famiglia, ed educazione civica, poichè solo i maschi avevano il diritto di voto. Le bambine imparavano invece a cucire, ricamare, elementi di igiene ed economia domestica. Altre materie, come italiano, ortografia, aritmetica, storia e geografia erano uguali per tutti. Figura 12 progetto della facciata Entrata maschi Entrata femmine

Le classi Al tempo la scuola elementare durava sei anni, uno in più rispetto al giorno d oggi, anche se molti abbandonavano prima per andare a lavorare, e pochi continuavano gli studi con il grado di scuola successivo. Per questo motivo i bambini dovevano apprendere il più possibile, e i programmi didattici erano più ampi di quelli attuali. In una classe ci potevano essere anche quaranta alunni ed un solo maestro; non rimaneva quindi molto spazio per muoversi. La palestra ancora non c era, quindi l attività fisica era svolta all aperto e nei mesi freddi in classe, ciascuno dietro al proprio banco. Nella scuola, oltre alle aule, c erano i bagni, una stanza per la direzione e una per i bidelli. Figura 13 Per scrivere si usavano carta, penna e calamaio

Figura 14 In inverno ci si scaldava con le stufe. L origine delle scuole pubbliche a Ferrara In passato l istruzione scolastica non era obbligatoria. Chi se lo poteva permettere studiava in casa con dei precettori privati, oppure frequentava il seminario. Per le femmine era poco importante ricevere un istruzione, soprattutto se non appartenevano ad una classe sociale agiata. Nel XVIII nacquero a Ferrara due organizzazioni scolastiche diverse, ma entrambe promosse da religiosi; non erano create dall ente pubblico e non era obbligatorio frequentarle. Il Cardinale Raniero d Elci prese a cuore il problema dell istruzione maschile, Monsignor Bonaventura Barberini promosse l apertura delle scuole gratuite femminili, con lo scopo di insegnare a leggere, scrivere e far di conto anche ai figli dei poveri. I due religiosi usarono le proprie finanze personali, e tali istituti vennero chiamati scuole pie. Gli insegnanti erano le suore agostiniane e i Gesuiti.

Figura 16 Monsignor Bonaventura Barberini Figura 15 cardinale Raniero d Elci, arcivescovo di Ferrara

In via Bellaria c era la scuola pia gratuita per i fanciulli poveri, istituita dal Cardinale d Elci, il cui busto è conservato ancora all entrata della nostra scuola materna. I maestri di questa scuola erano i maestri francesi delle scuole cristiane, della Congregazione di Giovanni La Salle di Roan. In particolare, dalle mappe dell epoca risulta che da via Bellaria partivano due vicoli ciechi, chiamati entrambi Cul di sacco : uno si trovava proprio di fronte alla vecchia scuola, l altro era di fronte alla strada che porta alla chiesa di Santo Spirito. In quest ultimo vicolo si trovava la sede dell Istituto dei fratelli francesi, istituto detto dei Maghi, con il relativo oratorio, anche essi edificati a cura del Cardinale Rainero d Elci. L Istituto e l oratorio vennero demoliti nel 1910, insieme alla scuola di legno, quando si iniziò a costruire la nostra scuola. La scuola pia gratuita per le fanciulle si trovava invece in via Chiodare. Via Bellaria Il nome di questa strada molto probabilmente deriva dalla delizia del Castello di Bellaria, vicino a Cesenatico, dove si recavano nei secoli XV e XVI gli Estensi in compagnia dei Signori di Rimini, loro parenti. Chi era Gian Battista Guarini? Il personaggio che ha dato il nome alla nostra scuola era un letterato, umanista e poeta ferrarese. Egli nacque a Ferrara il 10 Dicembre 1537 da una famiglia di origini venete; fu professore di filosofia. Dopo aver preso in moglie la nobile Taddea de Bernabei, nel 1567 iniziò a lavorare al servizio di Alfonso II d Este, negli stessi anni in cui operava Torquato Tasso. Il rapporto con il suo mecenate fu difficile e carico di incomprensioni e riconciliazioni. Ad esempio, quando a Guarini furono affidate delle traduzioni di alcune commedie di Plauto, Guarini volle modernizzare la traduzione dal greco antico, contro il parere del Duca.

Nella sua opera De ordine docendi ac studendi tratta di un nuovo modo di intendere l educazione e la cultura in genere. Lo studio è un attività libera, liberatoria e serena. Contro il vecchio meccanismo scolastico, ribadisce che il riposo ed il gioco sono utili, dannosi invece i modi rigidi di educare. Si sofferma sull importanza della retorica, della dialettica e dello studio dei classici latini e greci. Nel 1590 pubblicò la sua opera più celebre, il Pastor Fido, un dramma pastorale che ricorda quelli del Tasso, singolare per l accostamento di elementi tragici e comici, che presenta legami tra la favola, la canzone e la musica, come era di moda a Ferrara in quegli anni. Il sorprendere pei forestieri che capitavano nella nostra città scrive Frizzi, era il numero e l eccellenza dei professori e dei dilettanti della musica. Rare furon le dame che non cantassero e non suonassero. Si può dire che i ferraresi, nobili e plebei, erano musici. Nel corso della sua vita visse anche a Torino, Firenze, Roma, Urbino, ma poi tornò sempre nella sua città natale. Figura 17 Iscrizioni all entrata della scuola Guarini in ricordo del Cardinale d Elci

Figura 18 Via Bellaria Figura 20 Come è e come era.

LABORATORIO DIDATTICO