CURATORE DEL PROGETTO Federico Callegari Responsabile Area Studi - Sviluppo Economico Territoriale

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SETTORE SVILUPPO IMPRESE Francesco Rossato Dirigente CURATORE DEL PROGETTO Federico Callegari Responsabile Area Studi - Sviluppo Economico Territoriale REALIZZAZIONE A CURA DI Michela Bianchin, Meri Dalla Libera, Anna Morandin, Elena Plancher Camera di Commercio di Treviso, maggio 2011 Piazza Borsa 31100 Treviso Tel.: 0422.595239 Fax.: 0422.595687 Email: studi@tv.camcom.it Website: www.tv.camcom.it

PRESENTAZIONE Nel 2010 i segnali di recupero dell economia mondiale si sono manifestati in modo sempre più intenso, anche se in mezzo a molteplici incognite e con marcati differenziali di crescita da area ad area. L economia trevigiana sta partecipando a questo recupero, soprattutto nelle componenti più aperte ai mercati internazionali e più capaci di governare processi di diversificazione. Ma, va detto, siamo tutti reduci da un triennio che ha segnato nel profondo. Si è passati repentinamente dall euforia della crescita, alle pesanti flessioni a due cifre del 2009 che non hanno risparmiato nessuno, per giungere oggi ad una situazione di recupero selettivo, a macchia di leopardo. Tre indicatori possono sintetizzare i temi in gioco in questo complesso scenario: commercio con l estero: le esportazioni provinciali recuperano il +10,7% sul 2009 (con rimbalzi ancora più sostenuti per settori, come l industria dei macchinari e l industria della plastica, che riescono così a riportare le vendite all estero ai livelli pre-crisi). Non pare dunque compromessa la competitività delle filiere trevigiane più tecnologiche. Mentre saranno da monitorare quei settori più tradizionali nei quali i recuperi non sono ancora soddisfacenti; demografia d impresa: dal 2008 al 2010 si perdono circa 500 imprese nel manifatturiero (in particolare nella carpenteria meccanica, nel legno arredo e nel sistema moda) ed altrettante unità si perdono nelle costruzioni; entra in tensione soprattutto la microimpresa e forse, più in generale, un certo modello di divisione del lavoro fra imprese, attorno al quale sarà importante sviluppare delle riflessioni; resta forte, ad ogni modo, la propensione all imprenditorialità in provincia, considerato che negli ultimi trimestri del 2010 i saldi iscrizioni/cessazioni tornano in positivo, trainati soprattutto dai servizi; occupazione: come purtroppo atteso dai nostri Osservatori e come certificato dall ISTAT, il tasso di disoccupazione provinciale sale dal 4,7% al 6,5% (ed in particolare sale dal 7,3% al 9,5% il tasso di disoccupazione femminile); dati che potrebbe peggiorare se non si dovessero verificare le condizioni per il riassorbimento dei lavoratori oggi ancora collocati in Cassa Integrazione. Va comunque tenuto presente che il mercato del lavoro si muove con una certa inerzia rispetto alle dinamiche congiunturali, a maggior ragione dopo le forti flessioni del 2009. In un possibile scenario di ripresa ancora disgiunta 3

dalla crescita occupazionale è da sorvegliare la divaricazione fra il tasso di attività maschile (ritornato al 79,1%, quasi ai livelli del 2008) e il tasso di attività femminile (passato invece dal 61,5% del 2008 al 54,2% del 2010, segno di molte donne che hanno rinunciato a cercare lavoro). Ovviamente si potranno attingere da questo Rapporto Annuale molte altre informazioni, confezionate con ordine e chiarezza, come di consueto, dal Servizio Studi della Camera di Commercio: dagli indicatori più strettamente congiunturali dell industria, alle caratteristiche dell imprenditoria, all andamento del commercio e del turismo, fino ad alcuni indicatori sul reddito che, pur con un certo ritardo temporale della fonte, già iniziano a rappresentare le situazioni delle famiglie trevigiane in tempi di crisi. Ma, tra i molti aspetti, mi premeva sottolineare quelli che a mio avviso possono rappresentare importanti piste di riflessione sul futuro del nostro tessuto socio-economico, e su come possiamo e vogliamo governarlo. Provare ad avviare questo dibattito già durante la 9a Giornata dell Economia - momento ormai di forte valenza simbolica che accomuna tutti i sistemi territoriali d Italia mi sembra inoltre d auspicio, per considerarci dentro economie di rete e traiettorie di sviluppo più ampie rispetto ai confini amministrativi dati. Questo 2011, fra le tante ricorrenze, rappresenta anche il 200 anniversario della costituzione della Camera di Commercio di Treviso: capita al mio primo anno di Presidenza il piacere di festeggiarlo. E l onere di avviare questo Ente verso il suo terzo secolo di storia, all altezza delle sfide imposte dai nuovi scenari post-crisi. Nicola Tognana Presidente CCIAA Treviso 4

SEZIONE 1 Indicatori congiunturali 5

1 INDICATORI CONGIUNTURALI 1.1 Il quadro internazionale e nazionale Dopo il triennio appena vissuto, nessuno si azzarda a sentenziare se siamo fuori la crisi, o ancora in mezzo al guado. La complessità degli scenari non lo permette. Non c è dubbio: dopo lo stallo dello scorso anno, nel 2010 il Pil mondiale è cresciuto del 5%. Ma il dato di sintesi non permette di cogliere le profonde asimmetrie di questo recupero. Lo stesso indicatore è cresciuto del +7,3% nelle c.d. Economie emergenti (fra le quali Cina e India svettano con tassi di crescita a oltre il 10%); mentre le Economie avanzate si devono accontentare del +3% (che scende al +1,7% nell Area euro, nonostante le ottime prestazioni della Germania, +3,5%). Questa polarizzazione mondiale della ripresa appare ancora più evidente se letta attraverso la produzione industriale. Le serie storiche per numero indice, fissato come anno base il 2008, si aprono nettamente a ventaglio. Le Economie emergenti 1 ripartono subito, e ad un passo costante e sostenuto; le Economie avanzate devono invece attendere il 2010 per intraprendere un percorso di risalita, peraltro più incerto e non in grado di raggiungere i livelli pre-crisi (almeno stando alle ultime rilevazioni disponibili di febbraio 2011). All interno dell area euro fa eccezione la sola Germania. Una misura forte di questa polarizzazione è data dall import cinese, che nel 2010 aumenta del 40% sull anno precedente, spiegando buona parte del recupero del commercio mondiale. La tensione sui prezzi delle materie prime è figlia della domanda di input dell industria cinese, anche se resta sotto traccia un vizio speculativo, pericolosamente analogo a quanto si verificava prima del 2008. Tali differenziali di crescita sembrano andare in contro ad una sorta di cristallizzazione per il prossimo biennio. Le ultime previsioni del FMI lo fanno ben capire: gli Stati Uniti si stabilizzeranno attorno al +2,8/2,9%; Cina e India si permetteranno pure di allentare il passo al +9,5% (la prima) e attorno al +8% (la seconda). L area euro dovrà invece accontentarsi del +1,6/1,8%, con la Germania che sconterà un progressivo rallentamento (al 2,5% nel 2011 e al 2,1% nel 2012), come anche traspare dall Indice ZEW che già copre il primo quadrimestre 2011. 1 Si continua ad usare per semplicità questa denominazione, come quella seguente di Economie avanzate, anche se ci possono essere delle differenze da fonte a fonte, sia nominali che di composizione degli aggregati, in termini di Paesi inclusi/esclusi. Per la serie sulla produzione industriale cui si fa riferimento, la World Bank parla di Developing Countries e di High Income OECD Countries, come riportato in legenda alla figura 1.2: si fa presente tuttavia che ai fini delle rappresentazioni grafiche le differenze fra gli aggregati impattano in modo marginale. 7

Resta molto debole, in tutta l area euro, il settore delle costruzioni: chiude l anno con una flessione della produzione industriale pari al -7,8%, non molto distante da quanto accusato nel corso del 2009 (-8,3%); inoltre, la produzione di beni di consumo ha conosciuto di nuovo delle piccole flessioni tra dicembre e gennaio, dopo le dinamiche incoraggianti registrate nell autunno 2010. In questo quadro l Italia resta fanalino di coda fra i Paesi economicamente più rilevanti, con una crescita del PIL nel 2010 al +1,3%, che non pare possa aumentare d intensità per il prossimo biennio. E pur vero che i sistemi manifatturieri più dinamici sono riusciti ad agganciare la domanda internazionale (cosa che accade anche per l economia trevigiana, come subito vedremo): l export nazionale, infatti, torna a crescere del +15,7% nel 2010, dopo il tonfo del -20,9% registrato nel 2009. Resta tuttavia molto debole lo scenario dei consumi interni, cresciuti appena del +0,6% (+1,0% la spesa delle famiglie, -0,6% la spesa delle Amministrazioni pubbliche). Inoltre, la più che proporzionale l accelerazione delle importazioni (+22,6%) ha portato ad una bilancia commerciale negativa per oltre 27 miliardi di euro. Ciò spiega l andamento della produzione industriale in Italia: positivo su base tendenziale, ovviamente, perché in rimbalzo rispetto alle forti flessioni del 2009, ma caratterizzato da molti stop and go mese per mese, con oscillazioni anche abbastanza ampie tra la fine d anno e i primi mesi del 2011. Perdurando l incertezza (oggi peraltro si aggiunge l incognita riguardante la tenuta degli scambi commerciali verso il Nord Africa 2 ), resta basso il livello di utilizzo della capacità produttiva, soprattutto se confrontato con i partner europei d immediato riferimento: in Italia il recupero dell indicatore è iniziato tardi (I trimestre 2010, quando era sceso sotto il 65%) e nel primo trimestre 2011 riesce a stento a riportarsi a quota 72,5%; in Germania il medesimo indicatore inizia a recuperare già da metà 2009, per portarsi nei primi tre mesi dell anno in corso oltre l 85%. Anche Francia e Regno Unito riescono a riportare il grado d utilizzo degli impianti all 80%. Il tasso di disoccupazione sale così all 8,4% (9,7% per le donne), pur calmierato dai massicci interventi degli ammortizzatori sociali (in Francia è ad esempio al 9,6%, e in molti altri Paesi europei, soprattutto nell est, si porta attorno all 11-14%, fino alla situazione critica della Spagna, dove sale ad oltre il 20%). In valori assoluti, stando alla Rilevazione ISTAT sulle Forze Lavoro, dal 2008 al 2010 gli occupati si sono ridotti di circa 500.000 unità, di cui 400.000 nell industria in senso stretto. Considerati gli andamenti più recenti, dovrebbe essere esaurita la spinta al rialzo della disoccupazione. Tuttavia come ha sottolineato il direttore del FMI, 2 Nel 2010 le esportazioni italiane verso il Nord Africa (includendo in questo aggregato Algeria, Egitto, Libia, Marocco e Tunisia) sono state pari a 13 miliardi di euro, in crescita peraltro del +15,4% sul 2009; l import è stato pari a 5,5 miliardi. Per il Veneto sono in gioco 1,2 miliardi di export e 1,6 miliardi di import. Per Treviso, circa 250 milioni di export e 230 milioni di import. 8

Strauss-Kahn - l entità della ripresa economica in atto non è ancora in grado di tradursi in occupazione. 1.2 - Le dinamiche del manifatturiero trevigiano 3 Il sentiero di recupero dell industria manifatturiera trevigiana appare evidente dalla dinamica dei principali indicatori. Già dalla primavera del 2010 le variazioni congiunturali e tendenziali della produzione cominciano a riprendere di tono; al quarto trimestre 2010 il recupero è del +10% sul medesimo periodo dell anno precedente. Analogamente accade per il fatturato, con un recupero ancora più intenso a fine anno (+11,4%) grazie come anticipato alla componente estera. Il 2010 è contrassegnato infatti dalla ritrovata vivacità della raccolta ordini dall estero, con variazioni tendenziali attestate mediamente attorno al +9,2%; assai più modesta resta invece la dinamica degli ordinativi dal mercato interno, che solo dalla seconda metà dell anno accenna a risvegliarsi a ritmi compresi tra il +3% e il +5%. Ciò ad ogni modo è sufficiente a riallungare l orizzonte di produzione assicurato dal portafoglio ordini, che passa da 40-55 nei primi trimestri del 2010, ai 74 giorni di fine anno. Risale, ma non molto, anche il grado di utilizzo degli impianti: a fine 2010 ritorna sopra la soglia del 70% (70,9% per l esattezza) quando dodici mesi prima era al 64,4%. Resta tuttavia distante il livello di utilizzo delle macchine pre-crisi, che si attestava attorno ad una media del 75%. L industria dei macchinari mette a segno i migliori risultati, in confronto agli altri settori, grazie all aggancio della domanda internazionale, come si vedrà nel capitolo 2 commentando i dati sul commercio estero: del +13,9% è la variazione tendenziale della produzione al quarto trimestre 2010, con un grado di utilizzo impianti che si attesta al 78%. Del +18,8% la variazione tendenziale del fatturato: e 100 sono le giornate di produzione assicurate dal portafoglio ordini (contro le 48 del legno arredo). Da segnalare, inoltre, l importante recupero della piccola impresa (10-49 addetti), che mette a segno un +13,5% nelle vendite all estero rispetto alla situazione di un anno fa. Questo aspetto è stato riscontrato anche dagli osservatori congiunturali a livello nazionale: proverebbe come certi segmenti di piccola impresa non siano affatto fuori competizione, dimostrandosi anzi assai flessibili nelle strategie di diversificazione sui mercati. 3 I dati commentati in questo paragrafo sono come di consueto tratti dall indagine congiunturale sul manifatturiero trevigiano, condotta per il sistema camerale da Unioncamere del Veneto: l indagine, a cadenza trimestrale, si basa su un campione di circa 230 imprese con 10 addetti e oltre, per un totale di circa 9.000-9.200 addetti. 9

Al palo resta, invece, la microimpresa (2-9 addetti): dopo flessioni superiori al 20% durante l anno scorso, nel 2010 gli indicatori di produzione e fatturato risultano ancorati alla stazionarietà, e dunque drasticamente disaccoppiati rispetto agli andamenti delle altre classi dimensionali. Anche a Treviso il recupero dell industria avviene per il momento senza effetti sull occupazione: la variazione degli addetti nel campione osservato è del -0,6% su base tendenziale (quarto trimestre 2010 sul medesimo periodo dell anno precedente), e del -0,4% su base congiunturale (quarto su terzo trimestre 2010), dopo un segmento centrale dell anno in cui sembrava essersi arrestata l emorragia di posti di lavoro. In base ai dati ufficiali ISTAT sulle Forze Lavoro, nell ultimo anno gli occupati in provincia di Treviso si contraggono di ulteriori 7.000 unità 4. La contrazione sembra tutta a carico delle donne (-8.000) contro un incremento di 1.000 unità fra gli occupati uomini. Il tasso di disoccupazione si porta così al 6,5% (dal 4,7% del 2009); ma risulta del 9,5% il tasso di disoccupazione femminile (il più elevato fra le province venete). Se ancora nel 2008 si contavano 14.000 disoccupati in provincia di Treviso, che si potevano considerare strutturali (con un tasso di disoccupazione fisiologico al 3,4%), a fine 2010 si devono aggiungere altri 12.000 disoccupati, figli della crisi. Senza contare quella quota parte di lavoratori ancora collocati in Cassa Integrazione (soprattutto in straordinaria ) che potrebbero non essere riassorbiti negli organici aziendali. 1.2.1 Le previsioni per il manifatturiero per il primo semestre 2011 Se si analizza il sentiment degli imprenditori trevigiani per la prima metà del 2011, la situazione appare abbastanza definita, e coerente con gli scenari sopra tratteggiati: l unico indicatore attorno al quale si condensa una moderata attesa di crescita è la domanda estera. Si sbilancia in tal senso il 27% degli intervistati, contro il 18% di pessimisti. E da aggiungere un 55% d intervistati (dunque, una buona maggioranza assoluta) secondo cui la domanda estera si manterrà agli attuali livelli. Già sul fatturato il clima di fiducia è meno univoco: il saldo fra giudizi positivi e negativi resta ancora in favore dei primi (33%, contro 26%), ma non nei termini registrati a giugno (35%, contro il 21%). Ma è sugli altri indicatori che gli elementi d incertezza affiorano in modo più visibile: sul possibile andamento della produzione le attese di crescita si elidono con le attese di flessione (28% a 4 Tenuto conto che la Rilevazione sulle Forze Lavoro dell ISTAT è su base campionaria, questo numero coincide abbastanza con il dato amministrativo degli ingressi in lista di mobilità, per licenziamenti individuali come per licenziamenti collettivi, pari in provincia a 7.700 persone nel 2010. 10

28% sul totale intervistati); ed analoga situazione si registra per le attese sulla domanda interna. Sul fronte del lavoro, infine, il saldo giudizi resta ancora orientato sulla contrazione, anche se per effetto della minoranza degli intervistati (17%, contro il 7% che invece scommette per qualche assunzione). La maggioranza assoluta degli intervistati (76%) ritiene stabili gli attuali livelli occupazionali. 1.3 La congiuntura nel commercio 5 Ancora nel corso del secondo semestre 2010 la dinamica delle vendite nel commercio al dettaglio in provincia di Treviso risulta piatta. Tuttavia, rispetto al primo semestre, si riducono le intensità delle variazioni tendenziali negative lasciando spazio, nel corso degli ultimi tre mesi, anche a dei risultati positivi, seppur debolissimi. Se infatti al 30.09.2010 la variazione tendenziale del fatturato degli esercizi commerciali continua a permanere negativa (-1,9%), nel trimestre successivo Treviso riscontra per la prima volta dall inizio dell indagine un valore positivo (+0,1%). L esiguità del risultato, tuttavia, evidenzia come i consumi non si siano movimentati nemmeno durante il periodo natalizio. Fatto che accomuna Treviso con l andamento nazionale delle vendite nel medesimo periodo (+0,3%). Stazionaria anche la dinamica degli ordini ai fornitori (-0,5% la variazione tendenziale nel quarto trimestre); che peraltro a metà anno aveva accusato una flessione del -7,5%. Il dato regionale è leggermente migliore: nel quarto trimestre 2010 la variazione tendenziale delle vendite è stata del +2,7%, è del +2,2% per gli ordini ai fornitori. Dalla lettura degli indicatori per settore merceologico possiamo capire quali sono le componenti più trainanti: riparte infatti l alimentare (+8,3% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente); stazionario il settore non alimentare; un po più vivace il rimbalzo nella piccola/media distribuzione (+3,5%, dopo tuttavia una lunga serie di variazioni negative); verso la stazionarietà le vendite nella grande distribuzione (nel primo semestre la variazione tendenziale era al +5,0%, passa al +1,9% e al +0,8% rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre rispetto agli stessi periodi dell anno precedente). Il quadro previsionale è ancora influenzato da forte incertezza: la maggioranza assoluta degli intervistati (oltre il 52%) propende per la stazionarietà delle vendite; e ad ogni modo i saldi dei giudizi permangono sbilanciati in negativo su 5 Qui, come nel paragrafo successivo, si fa riferimento ad una seconda indagine campionaria coordinata a livello regionale da Unioncamere del Veneto, dedicata al commercio al dettaglio e ad alcuni settori dei servizi. Per il commercio sono state intervistate in media, nel corso del 2010, circa 60 imprese provinciali, per un totale di circa 1.000 addetti. 11

tutti gli indicatori, ad eccezione dei prezzi di vendita, ipotizzati dunque in rialzo dal 40,5% degli operatori intervistati. 1.4 La congiuntura nei servizi 6 I tre settori monitorati dall indagine hanno conosciuto variazioni di fatturato molto intense nella prima parte dell anno (superiori al 10%), a parziale recupero del trend negativo registrato per tutti i trimestri del 2009; le dinamiche si sono poi stabilizzate attorno all 1-1,7% nella seconda parte dell anno. L analisi per settori, possibile solo a livello regionale - come per il commercio - per limiti del campione, permette di evidenziare la buona performance delle consulenze, di contro ad una maggiore discontinuità nei trasporti. Le previsioni di vendita sono anche in questo caso ampiamente polarizzate sulla stazionarietà, sulla quale si concentra quasi la metà dei giudizi espressi dagli intervistati. Va rilevato che nel quarto trimestre 2010 il saldo tra giudizi positivi e negativi torna a bilanciarsi, dopo che nel resto dell anno si era posizionato sempre, e nettamente, in negativo. Per quanto riguarda i prezzi di vendita il 90% degli imprenditori intervistati propende per la stazionarietà. Analoga distribuzione dei giudizi accade per l occupazione (85%), anche se in questo caso va tenuta in considerazione un 13% di risposte che ipotizzano contrazione degli organici. 6 Dei servizi sono indagati i settori delle consulenze professionali, dei trasporti e dei pubblici esercizi, coinvolgendo ogni trimestre circa 100 imprese trevigiane, con oltre 4.000 addetti. 12

Tavola 1.1 - Tassi di crescita del PIL nelle principali Economie. Serie storica 2004-2010 e previsioni per il 2011 e 2012 2011 2012 Economie avanzate 3,1 2,7 3,0 2,7 0,2-3,4 3,0 2,4 2,6 Stati Uniti 3,6 3,1 2,7 1,9 0,0-2,6 2,8 2,8 2,9 Area Euro 2,2 1,7 3,1 2,9 0,4-4,1 1,7 1,6 1,8 Germania 0,7 0,9 3,6 2,8 0,7-4,7 3,5 2,5 2,1 Francia 2,3 2,0 2,4 2,3 0,1-2,5 1,5 1,6 1,8 Italia 1,5 0,7 2,0 1,5-1,3-5,2 1,3 1,1 1,3 Spagna 3,3 3,6 4,0 3,6 0,9-3,7-0,1 0,8 1,6 Giappone Regno Unito Canada Altre economie avanzate Economie emergenti e in sviluppo Brasile Russia India Cina Mondo Territorio Fonte: FMI World Economic Outlook Update (April 2011) 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Previsioni 2,7 1,9 2,0 2,4-1,2-6,3 3,9 1,4 2,1 3,0 2,2 2,8 2,7-0,1-4,9 1,3 1,7 2,3 3,1 3,0 2,8 2,2 0,5-2,5 3,1 2,8 2,6 4,8 4,2 4,7 5,0 1,6-1,2 5,7 3,9 3,8 7,5 7,3 8,2 8,8 6,1 2,7 7,3 6,5 6,5 5,7 3,2 4,0 6,1 5,2-0,6 7,5 4,5 4,1 7,2 6,4 8,2 8,5 5,2-7,8 4,0 4,8 4,5 8,1 9,2 9,7 9,9 6,2 6,8 10,4 8,2 7,8 10,1 11,3 12,7 14,2 9,6 9,2 10,3 9,6 9,5 4,9 4,6 5,2 5,4 2,9-0,5 5,0 4,4 4,5 13 10,0 7,5 Figura 1.1 - Confronti fra tassi di crescita del PIL. Serie storica 2004-2010 e previsioni 2011 e 2012 8,0 6,0 5,0 2,5 4,0 2,0 0,0 3,6 2,0 2,8 0,7 3,5 2,1 1,3 1,3 0,0-2,0-1,3-2,5-5,0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012-4,0-6,0-4,7-5,2 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Mondo Ec.Avanzate Ec. emergenti Area Euro Italia Regno Unito Germania Francia Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati FMI

Figura 1.2 - Dinamica della produzione industriale. Confronti internazionali Analisi per numeri indice mensili su dati destagionalizzati (Agosto 2008=100) 120,0 110,0 100,0 90,0 80,0 ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb 2008 2009 2010 2011 Developing Countries High-Income OECD Euro Area World Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati World Bank - GEM 14 Figura 1.3 - Dinamica della produzione industriale. Confronti tra Paesi angloamericani, Area Euro e Paesi "BRIC" Analisi per variazioni percentuali annuali (*) Stime OCSE Fonte: Datastream e stime OCSE Stati Uniti Regno Unito Area Euro Brasile Russia India Cina(*)

Tavola 1.2 - Industria: andamento nuovi ordinativi e produzione industriale per l'area Euro (variazioni percentuali tendenziali) Produzione industriale Periodo Nuovi ordinativi Totale Beni intermedi Beni strumentali Beni di consumo Totale Durevoli Non durevoli Costruzioni 2008-5,4-1,9-3,4 0,0-2,0-5,3-1,5-5,5 2009-22,8-15,9-19 -20,5-4,9-17,3-2,9-8,3 2010 17,5 7,8 9,9 9,0 3,7 2,5 3,8-7,8 I trim. 2010 13,6 5,3 8,7 2,8 3,7 0,0 4,3-10,1 II trim. 2010 22,5 9,7 14,1 9,2 4,3 4,9 4,2-4,1 III trim. 2010 15,9 7,7 9,1 9,8 3,4 3,6 3,4-8,2 IV trim. 2010 17,9 8,5 7,7 13,8 3,3 1,6 3,5-9,2 15 Agosto 2010 24,7 9,7 11,6 12,6 4,5 6,8 4,3-8,7 Settembre 2010 13,6 6,1 7,0 8,4 1,8 0,7 2,0-8,0 Ottobre 2010 14,7 7,9 7,3 12,4 3,3 1,8 3,5-6,9 Novembre 2010 19,9 8,3 8,0 12,7 3,9 0,8 4,2-7,4 Dicembre 2010 19,2 9,4 7,9 16,6 2,6 2,4 2,6-13,9 Gennaio 2011 22,1 8,3 10,2 12,9 0,7 2,6 0,5-4,7 Fonte: BCE, Bollettino mensile, Aprile 2011 Tavola 1.3 - Industria: andamento nuovi ordinativi e produzione industriale per l'area Euro (variazioni percentuali congiunturali, dati destagionalizzati) Produzione industriale Periodo Nuovi ordinativi Totale Beni intermedi Beni strumentali Beni di consumo Totale Durevoli Non durevoli Costruzioni Agosto 2010 5,2 1,2 2,1 3,3 0,0 1,7-0,2-0,2 Settembre 2010-4,2-0,4-1,1-0,9-0,7-2,3-0,4-1,6 Ottobre 2010-1,3 1,1 0,4 1,7 0,5 0,1 0,4-0,3 Novembre 2010-2,1 0,6 2,1 1,7 0,8 0,8 0,7-0,6 Dicembre 2010-2,7 1,2-1,1 1,6-0,1-0,6-0,3-1,9 Gennaio 2011-1,1 0,2 2,8 0,0-0,2 1,9-0,5 1,7 Fonte: BCE, Bollettino mensile, Aprile 2011

130 120 110 100 90 80 70 Figura 1.4 - Indice mensile destagionalizzato della produzione industriale manifatturiera dei principali Paesi Europei Serie storica gennaio 2008 - febbraio 2011 35 30 25 20 15 10 5 0-5 -10 Figura 1.5 - Livello corrente delle scorte Confronti internazionali Serie storica gennaio 2008 - marzo 2011 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar 2008 2009 2010 2011 2008 2009 2010 2011 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito Area Euro Germania Italia 16 Fonte. Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Eurostat Fonte. Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati BCE Survey 90 85 80 75 70 65 Figura 1.6 - Livello corrente della capacità produttiva dell'industria nei principali Paesi europei Serie storica trimestrale 2007-2011 60 I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim 2007 2008 2009 2010 2011 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito Fonte. Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati BCE Survey

15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0-30,0 Figura 1.7 - Produzione industriale italiana (dati corretti per gli effetti di calendario). Variazioni tendenziali Serie storica febbraio 2009 - febbraio 2011-22,0-21,8-23,3-25,9-25,9 Feb Mar Apr Mag Giu -12,9-16,1-18,6-18,3 Lug Ago Set Ott -6,5-9,4 Nov Dic 0,6 Gen 8,6 7,9 9,1 9,6 11,0 4,2 7,0 5,5 5,2 6,3 3,8 Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 0,4 2,3 2009 2010 2011 Gen Feb Figura 1.8 - Produzione industriale italiana (dati destagionalizzati) Variazioni congiunturali. Serie storica febbraio 2009 - febbraio 2011 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0-4,0-5,0 Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati ISTAT Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati ISTAT Figura 1.9 - Indice mensile destagionalizzato della produzione industriale in Italia per raggruppamenti principali industrie. Serie storica febbraio 2008 - febbraio 2011 120,0 110,0 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb 2009 2010 2011 Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Produzione industriale MM 3 periodi 17 2008 2009 2010 2011 Beni di consumo Beni di consumo durevoli Beni di consumo non durevoli Beni strumentali Beni intermedi Energia Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati ISTAT

Tavola 1.4 - Industria manifatturiera trevigiana, principali indicatori. Anni 2008-2010 (variazioni trimestrali congiunturali e tendenziali) PRINCIPALI INDICATORI ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. PRODUZIONE var. volume fisico rispetto al: trimestre precedente -0,6% 1,5% -10,2% -0,7% -8,4% -2,1% -5,5% 5,8% -3,9% 3,8% -1,2% 8,2% stesso trim. anno preced. -0,2% -1,3% -3,5% -7,2% -13,9% -17,3% -14,8% -7,0% 1,7% 6,9% 6,9% 9,7% OCCUPAZIONE variazioni rispetto al: trimestre precedente 0,0% -0,5% -0,8% -2,0% 0,5% -0,4% -0,4% -0,1% -0,9% 0,2% 0,1% -0,4% stesso trim. anno preced. -0,3% -0,8% -0,2% -2,0% -2,3% -4,6% -5,8% -4,9% -3,6% -1,9% -1,4% -0,6% CAPACITA' PRODUTTIVA grado di utilizzo impianti: 76,4% 75,5% 72,1% 71,9% 64,2% 63,2% 62,4% 64,4% 67,0% 68,6% 65,6% 70,9% 18 PREZZI DI VENDITA variazioni rispetto al: stesso trim. anno preced. 2,1% 1,1% 1,8% 1,0% -1,0% -2,4% -1,5% -2,0% -0,8% -1,8% 2,3% 1,8% FATTURATO variazioni rispetto al: trimestre precedente -0,1% 3,4% -6,9% 1,1% -9,7% -0,5% -5,7% 3,3% -4,2% 4,9% -2,9% 11,3% stesso trim. anno preced. 1,4% 0,6% 1,6% -6,1% -14,0% -16,2% -13,0% -9,0% 2,1% 8,3% 10,0% 11,4% FATTURATO ESTERO variazioni rispetto al: trimestre precedente 2,6% 3,3% -5,8% 4,4% -14,9% 0,9% -3,4% 5,8% -7,9% 2,5% 4,5% 7,4% stesso trim. anno preced. 0,4% 5,8% 8,8% -5,9% -15,8% -15,4% -15,6% -10,6% 2,4% 1,5% 15,5% 9,8% % di fatturato venduto all'estero: 35,8% 35,0% 34,1% 30,5% 26,0% 31,8% 28,6% 29,9% 29,2% 31,2% 26,1% 25,8% NUOVI ORDINATIVI var. rispetto al trim. prec.: dal mercato interno -1,4% 0,2% -6,5% -1,9% -8,8% -4,1% -6,8% 2,5% -1,3% 1,5% -3,9% 5,6% dal mercato estero 2,0% 2,2% -4,5% -2,3% -10,1% -0,8% -5,4% 5,6% -3,3% 2,0% -1,8% 15,0% var. rispetto stesso trim. anno prec.: dal mercato interno -0,8% -4,0% -5,2% -8,9% -14,2% -18,1% -13,9% -6,5% 0,6% 3,5% 3,3% 5,2% dal mercato estero 2,0% 1,7% -2,4% -7,3% -15,2% -18,5% -14,1% -2,5% 7,5% 8,0% 12,6% 8,8% Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto - CCIAA Treviso

Figura 1.10 - Industria manifatturiera trevigiana. Andamento dei principali indicatori. Serie storica 2007-2010. (variazioni trimestrali tendenziali) 15,0 Produzione 15,0 Fatturato 10,0 10,0 5,0 5,0 0,0 0,0-5,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4-10,0-15,0-20,0-25,0 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 2007 2008 2009 2010 2007 2008 2009 2010 Micro imprese Imprese > 10 addetti Micro imprese Imprese > 10 addetti 19 Nuovi ordinativi dal mercato interno Nuovi ordinativi dal mercato estero(*) 15,0 20,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 2007 2008 2009 2010 2007 2008 2009 2010 Micro imprese Imprese > 10 addetti Imprese 10-49 add Imprese 50-249 addetti(**) (*) Indicatore soggetto ad eccessive oscillazioni per le micro imprese. (**) Nel quarto trimestre 2010 le classi dimensionali "50-249 addetti " e "250 addetti e oltre " sono state accorpate per esigenze di maggiore rappresentatività del dato. Non è stato possibile tuttavia riconvertire tutta la serie storica in base alla nuova classe. Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto

Figura 1.11 - Industria manifatturiera trevigiana. Andamento dei principali indicatori. Serie storica 2007-2010 (variazioni trimestrali tendenziali) 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0 Fatturato totale e fatturato estero 12,8 15,5 7,8 8,8 9,8 10,0 11,4 5,8 1,6-13,0-15,8-15,4-14,0-16,2-10,6-15,6 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0 4,8 Ordinativi dal mercato interno ed estero 10,4 8,2 5,3 3,3 2,2-0,2 1,5-0,8 2,0 1,7-2,4-7,3-2,5-4,0-5,2-14,1-15,2-6,5-8,9-18,5-14,2-13,9-18,1 7,5 8,0 0,6 12,6 8,8 3,5 3,3 5,2 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 2007 2008 2009 2010 2007 2008 2009 2010 20 Fatturato totale Fatturato estero Mercato interno Mercato estero 6 4 2 0-2 -4-6 -8-10 -12 Addetti totali e addetti stranieri 5,1 3,5 1,0-0,3-1,6-0,8-0,2-3,0-2,0-3,7-1,4-1,9-4,6-4,5-4,9-3,6-4,5-5,0-5,8-8,2-11,9-10,5 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 2008 2009 2010-0,6-2,4 Totale addetti Addetti stranieri Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto

Tavola 1.5 - Settore commercio: indicatori sulle vendite e sugli ordini ai fornitori. Anni 2009 e 2010 (variazioni trimestrali congiunturali e tendenziali) FATTURATO ORDINI AI FORNITORI PREZZI DI VENDITA Province venete 2009 2010 2009 2010 2009 2010 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. Treviso trimestre precedente -7,8% 3,3% 0,2% -6,3% -7,8% -3,4% -1,4% -1,8% -5,2% 2,2% 2,6% 7,3% -9,0% -4,7% -1,2% -0,2% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -3,5% -0,8% -1,3% -2,1% -2,2% -3,0% -1,9% 0,1% -3,2% -4,5% -2,8% -4,9% -2,0% -7,5% -1,9% -0,5% 0,8% 0,7% -0,5% -0,3% -0,5% -3,7% -0,5% 0,8% Veneto trimestre precedente -5,2% 1,4% -1,6% 2,9% -10,0% 0,6% 5,5% 5,6% -3,1% -2,5% -3,3% 0,7% -5,4% -0,7% -0,5% 2,5% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -6,7% -6,5% -4,5% -3,3% -0,5% 2,3% 0,2% 2,7% 0,7% -6,5% -8,3% -4,9% -1,2% 2,4% -0,8% 2,2% -0,7% -0,3% -2,2% -0,9% 0,4% -0,9% 0,0% 1,4% FATTURATO ORDINI AI FORNITORI PREZZI DI VENDITA 21 Settori regionali 2009 2010 2009 2010 2009 2010 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. Settore alimentare trimestre precedente -4,8% 2,2% 1,3% 5,2% -3,0% -1,6% 14,9% 4,7% -3,3% 0,7% -2,4% 2,8% 0,9% -5,0% 0,3% 4,5% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -5,0% -0,5% 0,3% -2,3% 1,8% -1,7% 0,3% 8,3% -1,5% -1,7% -3,9% -3,8% 2,7% -1,0% -2,9% 8,3% 0,8% -0,1% -4,1% -1,1% 0,4% -0,4% -0,1% 5,6% Settore non alimentare trimestre precedente -5,9% 0,9% -4,0% 1,5% -16,5% 3,1% 4,5% -3,1% -2,8% -4,8% -3,7% -0,1% -10,5% -1,8% -1,3% 2,0% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -9,4% -10,7% -8,4% -3,9% -2,9% -3,2% -0,3% 0,4% -3,4% -9,8% -9,9% -5,4% -4,4% -3,2% -1,1% 0,5% 0,6% -0,4% -0,8% -0,7% 0,3% -0,3% 0,0% 0,2% Piccola/Media distribuzione trimestre precedente -3,7% 0,9% -1,7% -2,2% -5,5% 2,3% 9,8% -0,1% -0,4% -3,8% -4,7% -1,5% -3,1% -2,3% -2,6% 2,9% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -8,3% -8,6% -4,8% -4,7% -0,6% -2,9% -0,6% 3,4% -0,8% -7,6% -9,4% -5,7% -1,0% -2,8% -3,2% 3,5% 0,6% -0,2% -3,0% -1,0% 0,9% -0,3% -0,4% 2,3% Grande distribuzione trimestre precedente -7,6% 2,6% -1,4% 13,4% -18,3% -0,4% 3,0% 11,4% -6,7% 1,3% 0,9% 7,8% -12,1% 0,2% 0,8% 2,0% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -4,3% -1,2% -3,8% -0,8% -0,4% 5,3% 0,6% 1,9% -4,4% -3,2% -4,4% -2,9% -2,1% 5,4% 0,7% 0,8% 0,8% -0,4% -0,1% -0,6% -0,8% -1,2% 0,3% 0,5% Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto - CCIAA Treviso

Figura 1.12 - Settore commercio: indicatori congiunturali, confronto Treviso e Veneto. Anni 2009 e 2010 (variazioni trimestrali tendenziali) 6,0 3,0 0,0-3,0-6,0-9,0 Fatturato 2,3 2,7 0,2 0,1-0,8-1,3-0,5-2,1-2,2-3,5-3,3-3,0-1,9-4,5-6,7-6,5 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 4,0 0,0-4,0-8,0-12,0 Ordini ai fornitori 2,4 2,2 0,7-0,5-1,2-0,8-2,8-2,0-1,9-3,2-4,5-4,9-4,9-6,5-8,3-7,5 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 22 2009 2010 Treviso Veneto 2009 2010 Treviso Veneto Prezzi di vendita 3,0 0,0 0,8 0,7-0,7-0,3 0,4-0,5-0,3-0,9-0,5-0,9-0,5 0,0 1,4 0,8-3,0-2,2-3,7-6,0 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 2009 2010 Treviso Veneto Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto

Tavola 1.6 - Settore servizi: indicatori sulle vendite e sugli ordini ai fornitori. Anni 2009 e 2010 (variazioni trimestrali congiunturali e tendenziali) FATTURATO PREZZI DI VENDITA Territorio 2009 2010 2009 2010 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. Treviso Veneto trimestre precedente -10,2% -4,9% -12,4% 12,4% -1,8% 5,3% -1,8% 4,2% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -6,7% -11,9% -7,1% -5,1% 11,3% 10,5% 1,7% 0,9% -0,2% 1,2% 0,4% -0,4% -0,1% 0,1% 0,0% 0,1% trimestre precedente -10,0% 2,3% -2,5% -10,0% -8,8% 11,6% 1,9% 2,7% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -3,7% -3,1% -0,3% -10,6% 5,0% 2,9% 2,7% 1,7% -0,4% -0,6% -1,1% -1,3% -0,1% -0,4% -0,1% 0,8% 23 Settori regionali FATTURATO ORDINI AI FORNITORI 2009 2010 2009 2010 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. Consulenze scientifiche/tecniche, informatica trimestre precedente -10,3% 1,8% 2,2% 4,6% -4,8% 8,3% 2,1% 3,0% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -1,1% 2,8% 6,4% -0,6% 8,3% 3,8% 3,8% 1,8% -0,1% -0,6% -1,4% -1,2% -0,2% -0,2% 0,0% 1,6% Alberghi, ristoranti, bar e servizi turistici trimestre precedente -5,8% 5,1% -10,2% -14,9% -6,1% 22,3% 9,5% 2,8% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -6,8% -2,9% -2,2% -13,4% -0,6% -0,6% 1,5% 2,5% -1,7% -0,6% -0,4% -0,8% 0,7% -0,7% -0,4% 0,5% Trasporti, magazz., attività postali e di corriere trimestre precedente -12,1% 1,0% -1,0% 2,2% -17,1% 5,5% -2,6% 2,0% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -6,4% -13,9% -11,3% -6,6% 2,7% 5,1% 2,2% -0,6% -0,3% -0,5% -1,6% -1,8% -0,3% -0,3% 0,0% -0,1% Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto - CCIAA Treviso

Figura 1.13 - Settore servizi: indicatori congiunturali, confronto Treviso e Veneto. Anni 2009 e 2010 (variazioni trimestrali tendenziali) Fatturato Prezzi di vendita 24 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0 11,3 10,5 5,0 2,9 2,7 1,7 0,9 1,7-0,3-3,7-3,1-6,7-7,1-5,1-10,6-11,9 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 3,0 1,5 0,0-1,5-3,0 1,2 0,8 0,4 0,1 0,0 0,1-0,2-0,1-0,4-0,6-0,4-0,4-0,1-1,1-1,3 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 1 trim. 2 trim. 3 trim. 4 trim. 2009 2010 Treviso Veneto 2009 2010 Treviso Veneto Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto

Tavola 1.7 - Popolazione di 15 anni e oltre per condizione lavorativa e territorio. Anni 2008-2010 (valori in migliaia e in percentuale) TERRITORIO FORZE DI LAVORO OCCUPATI PERSONE IN CERCA TOTALE DI OCCUPAZIONE (15-64 ANNI) M F TOT M F TOT M F TOT M F TOT M F TOT M F TOT TASSI DI DISOCCUPAZIONE DI ATTIVITA' (15-64 ANNI) 25 Anno 2010 Veneto 1.255 856 2.112 59 70 129 1.315 926 2.241 75,3 53,3 64,5 4,5 7,5 5,8 78,9 57,7 68,4 Verona 243 172 415 10 10 21 254 182 436 78,2 57,8 68,1 4,1 5,5 4,7 81,6 61,2 71,5 Vicenza 224 150 374 11 11 23 235 161 397 75,1 53,2 64,4 4,8 7,1 5,7 79,0 57,3 68,4 Belluno 50 40 91 2 2 4 52 43 95 70,9 58,5 64,7 3,9 5,5 4,6 73,9 61,9 67,9 Treviso 228 141 369 11 15 26 239 156 395 75,5 49,0 62,5 4,5 9,5 6,5 79,1 54,2 66,9 Venezia 209 143 352 12 12 24 221 155 376 73,1 50,8 62,0 5,5 7,6 6,4 77,4 55,0 66,2 Padova 238 169 407 10 16 25 248 184 432 75,7 55,0 65,4 3,9 8,5 5,8 78,8 60,1 69,5 Rovigo 62 41 103 3 3 6 65 45 110 74,2 51,3 62,9 4,6 7,8 5,9 77,8 55,7 66,9 Italia 13.634 9.238 22.872 1.114 989 2.102 14.748 10.227 24.975 67,7 46,1 56,9 7,6 9,7 8,4 73,3 51,1 62,2 Anno 2009 Veneto 1.250 861 2.112 46 59 106 1.296 921 2.217 75,1 53,9 64,6 3,6 6,4 4,8 77,9 57,6 67,9 Verona 241 168 408 9 11 20 250 179 428 77,7 56,7 67,4 3,7 6,0 4,7 80,8 60,3 70,7 Vicenza 225 151 375 10 10 20 235 161 395 75,6 53,9 65,0 4,2 6,2 5,0 78,9 57,5 68,5 Belluno 50 38 89 2 2 4 53 40 93 71,2 55,4 63,3 4,3 4,6 4,4 74,5 58,0 66,3 Treviso 227 149 376 7 12 19 234 160 395 75,3 51,8 63,8 3,0 7,3 4,7 77,6 55,9 66,9 Venezia 206 146 353 8 13 21 215 159 374 72,1 51,9 62,0 3,9 8,0 5,6 75,1 56,4 65,8 Padova 239 168 407 8 10 18 247 178 425 75,8 55,4 65,6 3,4 5,6 4,3 78,5 58,7 68,6 Rovigo 62 41 103 [1] 2 3 63 43 107 74,3 51,2 62,9 [1,8] 5,2 3,2 57,7 54,0 65,0 Italia 13.789 9.236 23.025 1.000 945 1.945 14.790 10.180 24.970 68,6 46,4 57,5 6,8 9,3 7,8 73,7 51,1 62,4 Anno 2008 Veneto 1.277 882 2.159 31 48 79 1.308 930 2.238 77,0 55,5 66,4 2,3 5,2 3,5 78,9 58,6 68,9 Verona 242 165 407 7 9 16 249 174 423 78,1 56,3 67,4 2,7 5,3 3,8 80,3 59,5 70,1 Vicenza 225 151 376 5 10 14 230 161 390 76,1 54,2 65,4 2,1 6,0 3,7 77,8 57,6 67,9 Belluno 53 41 94 1 1 2 54 42 96 74,2 59,4 66,9 2,0 2,9 2,4 75,8 61,2 68,6 Treviso 234 166 399 5 9 14 239 175 413 78,1 58,2 68,3 2,0 5,3 3,4 79,7 61,5 70,7 Venezia 211 147 358 5 8 13 216 155 371 74,2 52,3 63,3 2,2 5,5 3,6 75,9 55,4 65,7 Padova 250 171 421 7 8 15 257 179 436 79,9 56,5 68,3 2,7 4,6 3,5 82,1 59,3 70,8 Rovigo 62 42 104 2 2 4 64 44 108 73,5 52,1 63,0 2,5 5,5 3,7 75,4 55,1 65,4 Italia 14.064 9.341 23.405 820 872 1.692 14.884 10.213 25.097 70,3 47,2 58,7 5,5 8,5 6,7 74,4 51,6 63,0 Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati ISTAT

Tavola 1.8 - Occupati per settore di attività economica, posizione e territorio. Anni 2008-2010 (valori in migliaia)* TERRITORIO Agricoltura Industria di cui: in senso stretto Servizi Totale Dipendenti Indipendenti Totale Dipendenti Indipendenti Totale Dipendenti Indipendenti Totale Dipendenti Indipendenti Totale Dipendenti Indipendenti Totale Anno 2010 Veneto 23 45 68 622 142 764 520 69 589 964 316 1.280 1.609 502 2.112 Verona 7 13 20 104 24 128 87 13 100 204 64 268 315 101 415 Vicenza [3] 7 10 140 31 170 123 16 138 142 52 194 284 90 374 Belluno [1] [0] 1 40 6 46 35 3 39 33 11 44 74 17 91 Treviso [3] 9 12 138 27 165 118 11 129 146 47 193 287 83 369 Venezia 5 6 11 73 18 91 54 9 63 197 54 251 274 78 352 Padova [2] 4 6 104 30 133 86 14 100 198 69 267 304 103 407 Rovigo 3 5 8 25 7 31 17 4 21 44 20 64 72 31 103 Italia 429 462 891 5.131 1.380 6.511 3.932 649 4.581 11.550 3.921 15.471 17.110 5.762 22.872 Anno 2009 26 Veneto 21 39 60 675 133 808 571 66 636 957 286 1.243 1.654 458 2.112 Verona 5 9 14 109 28 137 89 15 104 194 63 258 308 101 408 Vicenza [1] 5 6 155 27 183 138 12 150 138 49 187 294 81 375 Belluno [1] [1] 1 38 6 44 33 3 36 33 10 43 71 17 89 Treviso [2] 6 8 136 28 164 119 16 135 159 45 203 297 79 376 Venezia 6 5 11 86 15 101 66 6 72 189 51 240 281 72 353 Padova [3] 7 10 121 23 144 102 11 114 200 53 253 324 83 407 Rovigo 4 6 10 30 5 35 23 2 25 45 14 59 78 25 103 Italia 415 459 874 5.312 1.403 6.715 4.099 672 4.771 11.550 3.886 15.436 17.277 5.748 23.025 Anno 2008 Veneto 20 42 61 700 155 855 590 85 675 951 292 1.243 1.671 489 2.159 Verona 4 9 14 108 33 141 87 20 107 198 54 252 310 96 407 Vicenza 2 6 8 149 27 177 133 14 148 143 48 191 294 82 376 Belluno 1 1 1 40 7 47 36 3 39 33 12 46 74 20 94 Treviso 2 6 8 143 32 175 122 20 142 157 59 217 302 97 399 Venezia 4 4 9 85 19 105 66 10 77 196 49 245 285 73 358 Padova 4 8 12 143 31 174 121 18 138 177 59 236 324 97 421 Rovigo 2 7 9 31 6 37 25 2 26 46 10 57 80 24 104 Italia 425 470 895 5.499 1.456 6.955 4.249 736 4.985 11.522 4.033 15.555 17.446 5.959 23.405 * Le stime contrassegnate con [.] presentano un errore campionario superiore al 25%; se ne sconsiglia pertanto l'utilizzo. Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati ISTAT

Tavola 1.9 - Interventi a sostegno del reddito in Veneto e a Treviso. Anni 2005-2010 2005 2006 2007 2008 2009 2010 INGRESSI IN LISTA DI MOBILITA' L. 236 - Licenziamenti individuali: Veneto 10.744 9.503 8.797 12.753 23.238 22.879 Treviso 2.355 2.010 1.707 2.703 5.209 5.121 L. 223 - Licenziamenti collettivi: Veneto 7.685 6.351 6.161 6.870 10.055 10.221 Treviso 1.959 1.767 1.275 1.544 1.825 2.627 27 CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI Ore concesse (in migliaia): Totale 13.530 14.864 11.366 16.430 80.872 124.818 Veneto Cassa integrazione ordinaria 8.495 5.556 3.968 6.892 45.855 27.765 Cassa integrazione straordinaria 4.794 7.794 5.359 8.086 17.146 55.155 Cassa integrazione in deroga 241 1.514 2.039 1.452 17.871 41.898 Treviso Totale 2.536 2.781 1.925 2.791 15.916 25.061 Cassa integrazione ordinaria 1.407 849 803 1.485 9.101 6.245 Cassa integrazione straordinaria 1.096 1.751 934 1.123 3.333 9.955 Cassa integrazione in deroga 33 181 188 183 3.482 8.861 unità di lavoro equivalenti (*) Totale 8.200 9.008 6.888 9.958 49.013 75.647 Veneto Cassa integrazione ordinaria 5.148 3.367 2.405 4.177 27.791 16.827 Cassa integrazione straordinaria 2.905 4.724 3.248 4.901 10.392 33.427 Treviso Totale 1.537 1.685 1.167 1.692 9.646 15.188 Cassa integrazione ordinaria 853 515 487 900 5.516 3.785 Cassa integrazione straordinaria 664 1.061 566 681 2.020 6.033 Cassa integrazione in deroga n.s. n.s. n.s. n.s. 2.110 5.370 (*) Seguendo il metodo proposto da Veneto Lavoro nei suoi dossier statistici, i lavoratori equivalenti sono calcolati ipotizzando un orario di lavoro medio annuo di 1.650 ore; in tal modo non si ottiene un numero preciso di lavoratori interessati, ma solo il numero teorico di lavoratori sospesi integralmente ("a zero ore"). Fonte: Elab. Veneto Lavoro su dati INPS e archivi amministrativi

Figura 1.14 - Economic Sentiment Indicator (ESI) - Confronti internazionali Serie storica mensile gennaio 2008 - marzo 2011 Figura 1.15 - Indice ZEW - Dinamica dei saldi tra giudizi positivi e negativi per settori economici. Serie storica mensile gennaio 2009 - aprile 2011 120,0 75 110,0 50 100,0 90,0 100,5 101,2 25 0-25 80,0-50 70,0 72,5-75 60,0-100 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr 2008 2009 2010 2011 Germania Spagna Francia Italia UK 2009 2010 2011 Acciaio Automotive Chimica/farmaceutica Costruzioni Elettronica Information technology Mechanical engineering 28 Fonte. Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati BCE Survey 70,0 65,0 60,0 55,0 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 Fonte. Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati ZEW - Financial Market Survey Figura 1.16 - Purchasing Managers Index (PMI Index)*. Industria manifatturiera statunitense Dinamica dei principali sub-indicatori. Serie storica gennaio 2008 - marzo 2011 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar 2008 2009 2010 2011 Produzione Giacenze Nuovi Ordinativi Acquisti (*) Indice calcolato da "The Institute for supply management" sulla base di un'indagine campionaria mensile che coinvolge le imprese manifatturiere statunitensi. Viene considerato il più affidabile barometro economico di breve termine. Fonte. Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Manufacturing ISM Report On Business

Tavola 1.10 - Industria manifatturiera trevigiana: giudizi di previsione degli imprenditori sui principali indicatori al 31.12.2010 e confronto con i periodi precedenti (distribuzione percentuale) INDICATORI DICEMBRE 2008 DICEMBRE 2009 DICEMBRE 2010 PRODUZIONE in aumento 2 6 5 lieve aumento 5 23 23 stazionaria 26 43 44 lieve diminuzione 16 14 13 in diminuzione 51 14 15 DOMANDA in aumento 1 7 6 INTERNA lieve aumento 6 22 24 stazionaria 21 44 41 lieve diminuzione 19 15 13 in diminuzione 53 12 16 29 DOMANDA in aumento 2 8 6 ESTERA lieve aumento 11 23 21 stazionaria 28 44 55 lieve diminuzione 18 13 7 in diminuzione 41 12 11 FATTURATO in aumento 2 8 8 lieve aumento 5 24 25 stazionaria 24 42 41 lieve diminuzione 15 12 11 in diminuzione 54 14 15 OCCUPAZIONE in aumento 0 1 1 lieve aumento 2 3 6 stazionari 59 79 76 lieve diminuzione 23 10 11 in diminuzione 16 7 6 Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto - CCIAA Treviso

Tavola 1.11 - Settore commercio: giudizi di previsione sui principali indicatori per territorio e settori. Anni 2009 e 2010 Territorio PROSPETTIVE DI VENDITE PROSPETTIVE PREZZI VENDITA PROSPETTIVE ORDINI FORNITORI PROSPETTIVE OCCUPAZIONE in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. 4 trimestre 2010 Treviso 17,7 52,7 29,6 40,5 52,7 6,8 16,8 54,9 28,3 0,0 85,0 15,0 Veneto 17,3 54,0 28,7 30,0 62,0 7,9 11,1 64,2 24,7 3,6 83,1 13,3 3 trimestre 2010 Treviso 14,8 61,4 23,9 16,2 76,0 7,8 12,7 61,4 25,9 1,8 88,7 9,5 Veneto 23,8 49,1 27,0 23,0 69,4 7,6 12,0 64,8 23,1 1,8 88,0 10,2 2 trimestre 2010 Treviso 21,8 31,2 46,9 22,1 65,2 12,6 15,4 48,3 36,3 8,3 86,2 5,5 Veneto 25,1 41,4 33,5 19,7 71,4 8,9 18,9 50,3 30,7 4,0 87,5 8,5 30 1 trimestre 2010 Treviso 15,5 49,6 34,9 7,9 74,6 17,5 14,0 55,9 30,1 4,5 82,6 12,9 Veneto 21,4 43,3 35,2 12,6 75,2 12,2 14,6 54,8 30,6 6,7 81,5 11,8 4 trimestre 2009 Treviso 20,4 43,4 36,2 10,8 61,9 27,4 14,6 47,8 37,6 4,0 79,8 16,3 Veneto 13,0 40,6 46,4 12,6 69,5 17,9 10,5 45,1 44,4 4,6 81,7 13,7 3 trimestre 2009 Treviso 23,4 44,3 32,2 17,4 55,4 27,2 14,6 54,4 31,0 7,3 79,6 13,1 Veneto 19,4 39,3 41,2 12,9 69,0 18,1 11,1 47,7 41,2 2,2 82,1 15,7 2 trimestre 2009 Treviso 19,2 41,4 39,4 6,4 72,0 21,6 4,7 57,1 38,2 2,7 83,6 13,7 Veneto 21,5 37,8 40,7 10,1 74,9 15,0 11,8 49,0 39,2 6,1 74,8 19,1 1 trimestre 2009 Treviso 14,3 20,5 65,1 23,6 52,4 24,0 14,3 47,7 38,0 7,6 78,2 14,1 Veneto 15,2 28,6 56,2 15,3 65,8 18,9 11,5 40,7 47,8 6,6 78,0 15,4

31 Settori regionali PROSPETTIVE DI VENDITE PROSPETTIVE PREZZI VENDITA in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. 4 trimestre 2010 PROSPETTIVE ORDINI FORNITORI PROSPETTIVE OCCUPAZIONE Settore alimentare 23,2 49,4 27,5 25,3 71,1 3,6 16,9 63,5 19,7 4,0 80,2 15,8 Settore non alimentare 18,2 55,2 26,6 29,9 61,3 8,9 9,5 65,4 25,1 3,7 86,6 9,7 Piccola/Media Distribuzione 19,7 53,8 26,5 29,6 62,8 7,6 11,6 64,8 23,6 3,7 85,3 11,0 Grande Distribuzione 13,6 54,3 32,2 30,8 60,9 8,4 10,3 63,2 26,5 3,4 79,5 17,2 3 trimestre 2010 Settore alimentare 26,9 41,4 31,7 25,6 69,1 5,4 11,2 63,2 25,6 3,0 81,3 15,8 Settore non alimentare 23,9 50,0 26,1 23,0 68,9 8,1 12,5 65,5 22,0 1,7 90,4 7,9 Piccola/Media Distribuzione 23,4 47,1 29,4 20,7 71,6 7,7 10,8 66,3 22,9 2,2 88,4 9,4 Grande Distribuzione 24,8 53,6 21,6 28,0 64,8 7,3 14,7 61,5 23,8 0,8 87,0 12,1 2 trimestre 2010 Settore alimentare 24,1 40,6 35,3 18,7 77,8 3,5 18,0 56,0 25,9 4,4 82,1 13,5 Settore non alimentare 24,2 41,2 34,6 22,3 67,4 10,3 16,8 49,9 33,4 4,2 89,2 6,6 Piccola/Media Distribuzione 24,2 41,1 34,7 21,7 69,1 9,2 17,0 50,9 32,1 4,3 88,0 7,7 Grande Distribuzione 29,5 42,7 27,8 10,4 81,9 7,7 27,9 47,9 24,3 2,9 85,2 11,9 1 trimestre 2010 Settore alimentare 17,3 58,2 24,5 10,0 82,0 8,0 13,0 68,7 18,3 9,0 84,0 7,0 Settore non alimentare 23,9 34,5 41,6 14,1 71,2 14,7 15,5 47,0 37,5 5,2 80,0 14,8 Piccola/Media Distribuzione 23,7 37,6 38,7 15,2 70,9 14,0 15,7 49,1 35,2 6,4 79,5 14,2 Grande Distribuzione 12,0 66,6 21,3 2,3 92,7 5,0 9,4 82,6 8,0 7,9 89,7 2,4 4 trimestre 2009 Settore alimentare 4,3 55,4 40,3 9,2 75,8 15,0 8,9 57,7 33,5 2,9 83,4 13,8 Settore non alimentare 17,9 32,3 49,9 14,5 65,8 19,6 11,5 37,9 50,6 5,6 80,8 13,6 Piccola/Media Distribuzione 14,4 34,6 51,0 14,5 67,9 17,6 11,9 38,9 49,2 5,7 78,6 15,8 Grande Distribuzione 5,9 69,6 24,5 4,3 76,6 19,1 3,8 75,0 21,2-95,8 4,2 3 trimestre 2009 Settore alimentare 8,8 61,0 30,2 15,6 72,3 12,0 7,5 67,6 24,9 2,9 83,7 13,5 Settore non alimentare 25,2 27,6 47,2 11,3 67,2 21,5 13,0 36,9 50,0 1,8 81,2 17,0 Piccola/Media Distribuzione 21,7 32,8 45,5 15,7 65,4 19,0 12,8 43,1 44,0 2,2 79,3 18,5 Grande Distribuzione 9,4 67,9 22,6 0,8 84,7 14,5 3,1 68,4 28,5 1,9 93,1 5,0 2 trimestre 2009 Settore alimentare 17,4 52,0 30,6 13,8 76,1 10,1 12,2 58,2 29,5 8,6 76,4 15,0 Settore non alimentare 23,9 29,6 46,6 7,8 74,1 18,1 11,6 43,9 44,5 4,6 73,9 21,5 Piccola/Media Distribuzione 20,8 34,2 45,0 9,0 74,4 16,6 12,1 47,2 40,7 6,0 73,2 20,9 Grande Distribuzione 24,3 52,7 23,0 14,6 76,8 8,7 10,2 58,2 31,7 6,6 81,2 12,2 1 trimestre 2009 Settore alimentare 23,2 36,1 40,7 11,3 75,9 12,7 18,6 52,7 28,7 12,9 76,0 11,0 Settore non alimentare 10,4 24,2 65,3 17,6 59,9 22,5 7,6 34,0 58,4 3,0 79,2 17,9 Piccola/Media Distribuzione 14,0 29,6 56,3 17,8 62,9 19,3 10,4 40,7 48,9 5,0 77,4 17,6 Grande Distribuzione 19,8 24,4 55,7 5,0 77,7 17,3 16,2 40,6 43,2 13,0 80,6 6,4 Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto - CCIAA Treviso